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Consorzio Vini Asolo Montello
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Marco
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CONSORZIO ASOLO MONTELLO, LA CRESCITA NON SI FERMA
Nel 2018 l’Asolo Prosecco Superiore DOCG ha raggiunto e superato le 12 milioni di bottiglie. Aumentano anche i numeri del Montello DOCG, raddoppiati dal 2017
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04/02/2019, 21:11 |
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Marco
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IL CONSORZIO VINI ASOLO MONTELLO PRESENTA IN REGIONE LA RICHIESTA DI BLOCCO DELLE RIVENDICHE
La misura adottata dall’Assemblea dei Soci e il nuovo Metodo Viticolo rappresentano il primo passo di un percorso che mira alla salvaguardia del paesaggio dei Colli di Asolo
Il Consorzio Vini Asolo Montello invia ufficialmente alla Regione Veneto la richiesta di blocco delle rivendiche riguardante i nuovi impianti a dimora dal 31 luglio 2019 nella zona di produzione dell’Asolo Prosecco Superiore DOCG. La misura, approvata a larghissima maggioranza dall’Assemblea dei Soci del Consorzio, è stata adottata con il preciso scopo di tutelare il paesaggio ed il territorio dei Colli di Asolo. Se approvato dalla Regione, il blocco delle rivendiche avrà la durata di tre anni agrari e potrà essere sbloccato nel caso in cui cambino le condizioni di mercato, in un’ottica di equilibrio tra domanda e offerta. Il Consorzio ha inoltre avviato un progetto per giungere alla definizione del Metodo Viticolo Asolo Montello, documento programmatico che ha lo scopo di istituire una serie di best practices volte anch’esse a tutelare il paesaggio, oltre che a favorire la qualità delle produzioni vitivinicole e a ridurre gli stress fisiologici e parassitari delle piante contenendo le epidemie. “Il blocco delle rivendiche e il nuovo metodo - spiega Armando Serena, Presidente del Consorzio Vini Asolo Montello - non sono che il primo passo di un percorso più lungo. Una strada, quella intrapresa dal Consorzio, che ha l’obiettivo di rendere la viticoltura più sostenibile. Il fine ultimo è quello di preservare il territorio ed il paesaggio asolani: è nostro dovere tutelare un patrimonio unico al mondo, che deve essere consegnato intatto alle generazioni future”. Il progetto è stato reso noto durante l’incontro pubblico Il Metodo Asolo Montello per un vigneto sostenibile, tenutosi giovedì 14 marzo alla Fondazione La Fornace dell’Innovazione di Asolo. I relatori - Michele Borgo, redattore del programma, fitopatologo e membro dell’Accademia italiana della vite e del vino, Giovanni Pascarella e Davide Genovese - hanno illustrato i punti salienti del documento. Il programma si rivolge in particolare alle cantine consorziate, ai conferenti delle Cantine Cooperative socie e a tutti i viticoltori che intendono avvalersi delle indicazione tecniche di produzione integrata e sostenibile per il distretto vitivinicolo collinare e di pianura.
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15/03/2019, 17:32 |
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Marco
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UNIVERSO PROSECCO: LE TRE DENOMINAZIONI INSIEME A VINITALY Nel nuovo stand spazio alla discussione di temi legati alla storia, alla tutela e alla sostenibilità del territorio
Consorzio Vini Asolo Montello, Consorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg e Consorzio di Tutela Prosecco DOC si presentano insieme nel nuovo stand Universo Prosecco (pad. 4 stand B4): anche quest’anno le tre Denominazioni hanno scelto Vinitaly per celebrare i traguardi raggiunti, che per quanto riguarda il 2018 sono andati ben oltre le attese permettendo alle tre Denominazioni di affermarsi sempre di più in Italia e sui mercati internazionali, e per lanciare nuove sfide future. Per il secondo anno consecutivo, quindi, oltre alle singole e tradizionali aree espositive, sarà allestito anche un unico spazio esperienziale comune, con l’obiettivo di presentare le peculiarità delle tre Denominazioni, che grazie alla loro attività di tutela e promozione hanno alimentato ed arricchito il successo dell’eccellenza italiana.
GLI OBIETTIVI Gli obiettivi della presenza in fiera di Universo Prosecco sono di continuare a narrare la complessità delle tre Denominazioni di origine, capace da sola di mantenere vivo l’interesse degli interlocutori attraverso la ricchezza derivante dalle peculiarità dei territori d’appartenenza, la storia, le tradizioni, l’ingegno ed il saper fare delle loro popolazioni.
LO SPAZIO ESPOSITIVO Un progetto nato per raccontare le diverse strategie di posizionamento delle tre Denominazioni, delineate attraverso gli elementi valoriali che contraddistinguono le tre realtà. Universo Prosecco è uno spazio “quadri polare”: tre delle quattro sezioni sono dedicate a ciascuna Denominazione, mentre la quarta, condivisa e quindi collettiva, esprime la sintesi universale.
IL PROGRAMMA Nel nuovo stand si discuterà di arte, storia e territorio, ma anche di fake news, tutela e sostenibilità. Quattro in tutto gli incontri: tre curati da ciascun Consorzio e uno, l’ultimo, che vedrà, per la seconda volta, la partecipazione di tutti e tre i Presidenti. Il primo talk, in programma domenica 7 aprile alle 15.45, sarà a cura del Consorzio Vini Asolo Montello: il giornalista del Corriere del Veneto Mauro Pigozzo indagherà assieme al professor Marzio Favero e al Presidente di Federcultura Andrea Cancellato sul tema del mecenatismo in epoca moderna nei territori del Prosecco. Alle ore 11 di lunedì 8 aprile, invece, durante l’incontro a cura del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, si parlerà di fake news nel mondo del vino: definizione del fenomeno, come nasce e si diffonde nell’epoca di internet e dei social media e quali sono gli strumenti utili per combatterlo. Interverranno Barbara Sgarzi, referente dell’Associazione Parole Ostili ed esperta della tematica, Franco Carlo Guzzi e Rossella Daverio, entrambi manager e professionisti della comunicazione. Martedì 9 aprile, alle ore 15.45, i Presidenti si rincontreranno e discuteranno di tutela, tema fondamentale per tutte e tre le realtà del Sistema Prosecco, assieme al Capo Dipartimento dell’ICQRF Stefano Vaccari e Giovanni Galimberti dello studio legale Bird& Bird. Mercoledì 10 aprile alle ore 11.00 sarà la volta del Consorzio Tutela Prosecco DOC, che interverrà sul tema della sostenibilità. L’incontro verrà introdotto dal responsabile Agricoltura di Legambiente Angelo Gentile. Vi parteciperanno i tre Presidenti dei Consorzi: Armando Serena, Presidente del Consorzio Vini Asolo Montello; Innocente Nardi, Presidente del Consorzio Tutela Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg; Stefano Zanette, Presidente del Consorzio Tutela Prosecco DOC.
Info in breve | Universo Prosecco Quando: dal 7 al 10 aprile 2019 Dove: Vinitaly, Pad 4, Stand B4
LE TRE DENOMINAZIONI CONSORZIO DI TUTELA PROSECCO DOC Il Prosecco DOC, con l’approvazione dei disciplinari del 2009, nasce in quattro province del Friuli Venezia Giulia: Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine e in cinque province del Veneto, ovvero, Belluno, Vicenza, Venezia, Padova e Treviso, dove si concentra la maggiore produzione e la più lunga tradizione spumantistica. Una terra unica, quella del Veneto e Friuli Venezia Giulia, che, grazie al Prosecco DOC, esprime le sue eccellenze come la bellezza, il talento, l’arte, il design, la storia, la creatività e il saper godere pienamente la vita: tutte peculiarità, connesse allo stile di vita italiano. Una terra unica come la sua gente che si distingue per ingegno, competenza, talento e per quel “made in Italy” di qualità grazie al quale il nostro Prosecco è riconosciuto nel mondo come una delle migliori espressioni del genio italiano. Il Prosecco DOC, a dieci anni dal suo riconoscimento, ma con una storia produttiva ben più antica, è oggi la prima Denominazione di Origine Italiana sia a volume che a valore.
CONSORZIO VINI ASOLO MONTELLO I vini prodotti ad Asolo e sul Montello sono veri tesori da scoprire; tra essi spicca il sapido e strutturato Asolo Superiore DOCG, il più raro tra le appellazioni dell’Universo Prosecco. Su queste colline, accanto al vigneto prosperano ulivi, ciliegi e pascoli che parlano di integrità dell’ambiente e di ricerca del buono; la vite cresce affondando le radici nelle marne, conglomerati argillosi dal tipico colore rosso che, modellate da millenni di erosione naturale, hanno formato doline, dolci o profonde, e forniscono il substrato in cui le viti trovano abbondanza di minerali e sostanze con cui arricchire i loro grappoli.La città di Asolo, uno tra i borghi più belli d’Italia, è un patrimonio di eleganza, arte, cultura e tradizione che, a seguito della frequentazione da parte di tante personalità di spicco da tutto il mondo, nel tempo ha assunto un suo distinto stile cosmopolita. L’equilibrio di proporzioni delle numerose ville venete, inserite in armonia con la natura circostante e la loro grazia hanno permeato il gusto, non solo estetico, dei propri cittadini. Proprio in questo ambiente, dove l’eccellenza si respira quotidianamente, i produttori dell'Asolo hanno fatto scelte coraggiose e controcorrente salvando dall’estinzione alcune varietà e vigneti storici. In tutto ciò si inserisce dal 1985 il Consorzio Vini Asolo Montello, con obiettivi primari la salvaguardia, la promozione e la valorizzazione non solo dei propri vini bensì dell’intero territorio in cui questi vengono prodotti.
CONSORZIO TUTELA DEL VINO CONEGLIANO VALDOBBIADENE A Conegliano Valdobbiadene la cultura del Prosecco Superiore è storia, da più di tre secoli consolidata nei 15 Comuni di origine della denominazione. In questo territorio vocato ed interamente collinare, il paesaggio è caratterizzato da ripidi pendii che si alternano a dolci declivi. Le viti sono coltivate tra i 50 e i 500 metri d’altitudine, sui versanti sud della fascia collinare: inverni lunghi ma non eccessivamente freddi, estati calde ma non afose. Le viti curate spesso a mano, sapientemente, dato che la natura dei terreni, con pendenze che possono arrivare al 70%, li rende inaccessibili ai mezzi meccanici. Proprio dove le colline sono più ripide vengono coltivati i famosi vigneti “eroici” ; fino ad arrivare all’apice dell’eccellenza, le ‘Rive’ ed il celeberrimo Cartizze. Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco è una delle Denominazioni Garantite d’Italia, riconoscimento riservato ai vini più qualitativi e di più antiche tradizioni: il Consorzio è nato nel 1962, mentre nel 1969 veniva riconosciuta la Denominazione di Origine Controllata Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, innalzata poi a DOCG nel 2009. A Conegliano è attiva la più antica Scuola di Enologia italiana (1876) , mentre è la più antica Strada del Vino (1966) a collegare Conegliano e Valdobbiadene.
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06/04/2019, 13:56 |
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Marco
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CONSORZIO ASOLO MONTELLO: NUOVO PRESIDENTE E NUOVI PROGETTI Ugo Zamperoni guiderà il Consorzio fino alle fine del mandato. La tutela del territorio la priorità
Il consiglio d’amministrazione del Consorzio Vini Asolo Montello ha eletto all’unanimità il nuovo presidente. È Ugo Zamperoni, 39 anni, viticoltore di Maser e vicepresidente della Cantina Montelliana dal 2016. “Ringrazio il mio predecessore Armando Serena – ha dichiarato Zamperoni – per il lavoro svolto in questi sette anni, periodo in cui la denominazione è cresciuta repentinamente. Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo lavorato con energia su alcuni importanti progetti, avendo a cuore in particolare la tutela dell’ambiente e del paesaggio del nostro territorio. Così continueremo fino al termine del mandato, nella primavera del 2021, operando in sinergia tra grandi aziende e piccoli produttori, come abbiamo sempre fatto”. Tra le attività svolte da Zamperoni come consigliere vi è il coordinamento di un gruppo di lavoro agronomico per la definizione del nuovo Metodo Viticolo Asolo Montello. Si tratta di un documento programmatico, elaborato in modo collegiale e coordinato dal professor Michele Borgo, che ha lo scopo di istituire una serie di buone pratiche agricole per una viticoltura responsabile e sostenibile. Un risultato pervenuto attraverso un’ampia partecipazione dei produttori e che il nuovo presidente intende estendere ad altre tematiche, garantendo la disponibilità al dialogo e all’inclusione di tutte le aziende attive nella denominazione. “Vogliamo istituire alcune commissioni su temi specifici – prosegue – in grado di coinvolgere tutte le aziende che hanno a cuore il territorio. Abbiamo aperto un confronto sulle tematiche sulle quali sarà opportuno lavorare, tra queste ci sarà sicuramente il tema della sostenibilità ambientale”. È stato avviato inoltre un nuovo progetto di promozione del Consorzio, che ha lo scopo di consolidare gli obiettivi raggiunti negli ultimi anni grazie a una comunicazione e a un marketing efficaci. Il consiglio d’amministrazione ha infine cooptato Valter Porcellato dell’azienda agricola La Caneva dei Biasio come consigliere in sostituzione del dimissionario Armando Serena.
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06/06/2019, 13:49 |
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Marco
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METODO ASOLO MONTELLO: BUONE PRATICHE PER UNA VITICOLTURA RESPONSABILE E SOSTENIBILE
Il Consorzio Vini Asolo Montello ha adottato il documento programmatico volto a favorire le pratiche di viticoltura integrata a bassa chimicizzazione. Obiettivo: salvaguardare territorio e paesaggio
Il Metodo Asolo Montello è realtà. Dopo alcuni mesi di lavoro, il Consorzio Vini Asolo Montello ha infatti adottato il documento programmatico con lo scopo di favorire una viticoltura integrata a bassa chimicizzazione attraverso tecniche viticole sostenibili e responsabili. Obiettivo del Metodo, fortemente voluto dal consiglio d’amministrazione del Consorzio, è la salvaguardia del territorio e del paesaggio, oltre che della salute dei cittadini. “Attraverso questo strumento – spiega Ugo Zamperoni, Presidente del Consorzio Asolo Montello e tra gli estensori del documento – intendiamo promuovere quelle pratiche che permettono una corretta coltivazione della vite, diminuendo così l’utilizzo di agenti chimici. Dopo il blocco delle rivendiche, si tratta di un ulteriore passo avanti verso la tutela del territorio. Qui la vite da sempre è parte fondamentale del paesaggio, accanto ad altri tipi di coltivazione. È quindi intenzione del Consorzio preservare quanto più intatti Asolo e i suoi colli attraverso metodi di coltivazione non aggressivi”. I lavori per il Metodo Asolo Montello sono stati coordinati dal professore e fitopatologo Michele Borgo con la consulenza di Davide Genovese e Giovanni Pascarella, oltre che da Ugo Zamperoni, Simone Morlin e Mattia Bernardi del Gruppo Agronomico del Consorzio. Il Metodo, che si rivolge ai viticoltori, ai soci e ai consulenti che operano nel territorio della denominazione, consiste in una guida suddivisa in dieci schede tecniche e che segue i processi colturali e agronomici in vigneto a partire dal suo nascere, in un percorso che include tutte le fasi di sviluppo e mantenimento. Gli argomenti trattati nelle schede sono: impianto del vigneto, sistemazione del suolo vitato, materiale di moltiplicazione viticola, allevamento giovanile, potature di produzione, gestione del suolo, nutrizione, avversità e difesa, disciplinare di difesa integrata, trattamenti antiparassitari. A completare il Metodo un quaderno di campagna dove annotare tutte le fasi di sviluppo del vigneto.
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25/07/2019, 11:53 |
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Marco
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ASOLO PROSECCO: +10,4% DI VENDITE NEL PRIMO TRIMESTRE 2020
Sono già a quota 4 milioni le bottiglie collocate sul mercato. Zamperoni: “Accessibilità e forte radicamento territoriale le caratteristiche vincenti”
L’Asolo Prosecco ha chiuso il primo trimestre del 2020 con un incremento di vendite del 10,4% rispetto allo stesso periodo del 2019. La più piccola delle tre denominazioni del mondo del Prosecco da gennaio a marzo ha collocato sul mercato 4 milioni di bottiglie contro i 3,6 milioni della chiusura trimestrale dell’anno scorso. “Ovviamente, alla luce del difficile contesto che stiamo vivendo, restiamo estremamente cauti nella valutazione delle dinamiche commerciali – afferma il presidente del Consorzio Asolo Prosecco, Ugo Zamperoni - tuttavia i dati della nostra denominazione sembrano sottolineare che il consumatore fa sempre maggiore affidamento su vini che sappiano coniugare accessibilità e forte radicamento territoriale, che sono le caratteristiche tipiche dell’Asolo Prosecco, le stesse che ci avevano consentito di chiudere il 2019 alla storica quota di 17 milioni di bottiglie vendute, con una crescita del 35% rispetto ai 12,6 milioni del 2018. Insomma, pur con tutta la prudenza del caso, si conferma la crescita della fiducia del mercato nei nostri confronti”. Che l’identificazione territoriale sia uno degli elementi cardine dell’Asolo Prosecco lo conferma una ricerca condotta alla fine dello scorso anno da Bva Doxa per conto del Consorzio di tutela, nella quale si evidenzia una sostanziale coincidenza tra la quota di popolazione italiana che conosce la cittadina di Asolo (26%) con quella dei consumatori di spumanti che hanno già avuto occasione di bere l’Asolo Prosecco (22%). “La crescita della denominazione – aggiunge Zamperoni – ci dice che probabilmente si è avvicinata all’Asolo Prosecco anche una parte di quel 23% di consumatori che avevano affermato di conoscere la nostra denominazione, ma di non averne ancora provato i vini al momento dell’intervista”. Ben il 72% dei consumatori di Asolo Prosecco pensa che sia un vino ideale per l’aperitivo, abitudine che evidentemente non è venuta a mancare neppure tra le mura domestiche nei tempi dell’emergenza sanitaria.
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08/04/2020, 14:20 |
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Marco
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ASOLO PROSECCO, AL VIA IL NUOVO PIANO DEL “CRU” DI COLLINA
Il rebranding sottolinea il forte legame della tradizione del Prosecco con il territorio di Asolo, uno dei borghi più belli d’Italia, e i consumatori italiani ritengono inscindibile il connubio fra il nome Asolo e il nome Prosecco
L’Asolo Prosecco cresce e vara la sua nuova strategia, totalmente indirizzata a mettere in luce, sia nei vini che nella comunicazione, il fortissimo legame fra la tradizione locale del Prosecco, le colline del territorio di Asolo e dei paesi vicini. Dopo aver superato i 17 milioni di bottiglie nel 2019 e aver messo a segno un’ulteriore crescita a doppia cifra nel primo quadrimestre 2020 (+22% rispetto ad aprile dell’anno scorso), l’Asolo Prosecco, la più piccola delle tre denominazioni del panorama del Prosecco, mira a proporsi come una sorta di “cru” delle bollicine venete. Alla base della strategia di riposizionamento ci sono i dati dell’indagine Bva Doxa commissionata dal Consorzio dell’Asolo Prosecco lo scorso anno su una platea di consumatori italiani di vini frizzanti e spumanti, che dimostra come il nome di Asolo sia conosciuto da tre quarti degli intervistati (il 74%) e che un quarto ha già visitato la cittadina (il 26%), mentre solo il 43% del campione sa che sulle colline asolane si produce Prosecco. Che il connubio tra il nome di Asolo e quello del Prosecco sia inscindibile lo attesta un ulteriore dato dell’indagine, quello che dimostra che il 32% dei consumatori non sarebbe più disposto a considerare la denominazione tra le scelte d’acquisto se il nome Asolo apparisse privo della specificazione Prosecco, mentre solo il 22% lo berrebbe ugualmente. Per converso, ben l’84% del campione è disponibile a bere un vino che si chiami Asolo Prosecco. “I dati della ricerca – spiega Ugo Zamperoni, Presidente del Consorzio Asolo Prosecco – confermano che accostare la parola Prosecco al nome di Asolo rafforza l’identità territoriale della denominazione, già fortemente radicata. L’Asolo Prosecco infatti è piena espressione del territorio, è cultura, è storia. In quest’ottica abbiamo creato anche un nuovo payoff, È tutta un’altra Storia, che mira a sottolineare il legame delle bollicine con la città che dona loro il nome e con il suo inestimabile valore culturale”. Per rafforzare il senso di appartenenza al territorio di Asolo, il Consorzio si è dotato di una nuova immagine coordinata, ideata dallo studio veronese Paffi. Nel marchio della denominazione sono rappresentate la Rocca, da sempre simbolo del borgo di Asolo, e i profili delle colline su cui nasce l’Asolo Prosecco, mentre i colori riprendono quelli dorati del vino e delle facciate delle antiche dimore del centro storico di Asolo.
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28/05/2020, 17:12 |
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Marco
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VINI DEL MONTELLO: UN’ASTA PER PRESENTARE LA NUOVA IMMAGINE DEL CONSORZIO E RACCOGLIERE FONDI A FAVORE DEL CENTRO COVID
Un’asta di vini rossi del territorio e di alcune perle enologiche nazionali per aiutare l’ospedale di Montebelluna: il ricavato verrà raddoppiato dal Consorzio, che si è dotato di un nuovo logo che accomuna il Montello Docg e il Montello Colli Asolani Doc
Una nuova immagine per i Vini del Montello, definizione sotto la quale verranno d’ora in poi accomunate la Docg Montello e la Doc Montello Colli Asolani. Le due denominazioni, la prima esclusivamente vocata ai vitigni bordolesi (Cabernet, Merlot, Carmenère) coltivati nella zona del Montello fin dalla seconda metà dell’Ottocento e la seconda che valorizza anche alcune rare varietà locali come la Recantina o la Bianchetta, saranno rappresentate da un nuovo marchio comune, che reca l’immagine della Rocca di Asolo, uno dei simboli del territorio, declinata nel tipico colore rosso bruno dei suoli ferrosi di questo tratto collinare della provincia di Treviso, punto di transizione tra l'alta pianura veneta e le Prealpi Bellunesi. “Sul Montello e sui Colli Asolani – spiega Ugo Zamperoni, presidente del Consorzio che tutela i Vini del Montello – nascono soprattutto rossi potenti e complessi, che hanno contribuito a costruire e consolidare la grande tradizione dei vini veneti ottenuti dai vitigni bordolesi. Sono una produzione abbastanza piccola, solo 618 mila bottiglie annue totali, suddivise su diciotto Comuni trevigiani. I rossi costituiscono il 95% dei volumi totali dell’insieme delle due denominazioni, i bianchi sono una nicchia produttiva di 28 mila bottiglie. Abbiamo creato un nuovo logo con lo scopo di rappresentare le peculiarità del territorio in cui si sviluppano la Docg del Montello e la Doc Montello Colli Asolani, due denominazioni che si sovrappongono territorialmente all’Asolo Prosecco, ma che dispongono di una loro precisa personalità che potremmo definire montanara. Abbiamo assunto l’impegno prima di tutto morale e culturale di valorizzare questa realtà vinicola attraverso i tratti che ne sono distintivi e che appartengono alla storia dell’antico Bosco dei Dogi, com’era conosciuto il Montello in età veneziana”. La presentazione del nuovo corso del Consorzio dei Vini del Montello ha fornito l’occasione per dare avvio ad un’asta di beneficenza in programma sulla piattaforma specializzata Catawiki a partire dalla seconda settimana di dicembre. In vendita ci saranno undici vini del Montello abbinati ad altri grandi vini rossi italiani, alcuni dei quali vere rarità, protagoniste dell’enologia nazionale degli ultimi decenni. L’intero ricavato dell’iniziativa, che si rivolge agli appassionati italiani di vino, sarà donato all’Ulss 2 - Ospedale San Valentino di Montebelluna, tra i centri designati ad ospitare i pazienti colpiti da coronavirus. Da parte sua, il Consorzio Vini del Montello, che aveva già fatto una donazione al medesimo centro durante la prima ondata della pandemia, si è impegnato a raddoppiare la cifra raccolta con l’asta. “Voglio rivolgere un ringraziamento particolare – conclude Zamperoni – alle aziende di alcune delle più prestigiose aree vinicole italiane che hanno accolto con entusiasmo l’invito ad affiancare i produttori dei Vini del Montello in questo piccolo, ma significativo gesto di solidarietà al nostro territorio”. I vini rossi del Montello all’asta sono Montello Rosso Leterre 2015 Terre dei Castellaz, Montello Colli Asolani Rosso Asolo 2017 Dal Bello, Montello Colli Asolani Recantina 2012 Pat del Colmèl, El Zuitér 2001 Montelvini, Montello Colli Asolani Capo di Stato 1997 Loredan Gasparini, Montello Rosso 2017 e Merlot 2016 Martignago, Montello Colli Asolani Recantina Augusto 2017 Giusti, Montello Colli Asolani Merlot 2018 Ida Agnoletti, Montello Colli Asolani Recantina 2019 Sartor Emilio, Montello Colli Asolani San Carlo 2008 Case Paolin. Gli altri vini rossi italiani sono invece Amarone della Valpolicella Classico Riserva Capitel Monte Olmi 2012 Tedeschi, Amarone della Valpolicella Classico Fracastoro 2001 Vigneti Villabella, Valtellina Superiore Riserva Castel Chiuro 2009 Nino Negri, Aglianico del Vulture Re Manfredi 1998 Terre degli Svevi, Sforzato di Valtellina Sfursat 5 Stelle 2015 Nino Negri, Barbaresco Bric Balin 1997 Moccagatta, Bardolino Classico Brol Grande 2013 Le Fraghe, Colline Lucchesi Tenuta di Valgiano Rosso 2015 Tenuta di Valgiano, Alto Adige Pinot Nero Riserva Maglen 2015 Cantina Tramin, Montelpulciano d’Abruzzo Riserva Mo’ 2015 Cantina Tollo, Chianti Classico Vigna Istine 2014 Istine, Dolcetto di Ovada Superiore 2016 Celso Cascina Boccaccio.
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03/12/2020, 16:57 |
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Marco
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ASOLO PROSECCO: UGO ZAMPERONI CONFERMATO PRESIDENTE LA DENOMINAZIONE CRESCE DEL +28% A MARZO Consolidato il quarto posto nel panorama degli spumanti italiani raggiunto nel 2020 https://www.rivistadiagraria.org/vino-e ... residente/
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06/04/2021, 17:20 |
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Marco
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Il Consorzio Asolo Prosecco sostiene la ristorazione Trevigiana... https://www.rivistadiagraria.org/vino-e ... revigiana/
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11/05/2021, 16:22 |
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