Entrate in vigore le modifiche al disciplinare di produzione pubblicate in Gazzetta Ufficiale
ACETO BALSAMICO DI MODENA, NOVITÀ NEL DISCIPLINARE DI PRODUZIONE, PIÙ VALORE ALLA PAROLA MODENA E NUOVA CATEGORIA “RISERVA” PER I PRODOTTI INVECCHIATI PIÙ DI 5 ANNI
Un’etichetta rivisitata a tutela dei consumatori e contro espressioni ambigue e ingannevoli
Modena – Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di lunedì 3 febbraio del decreto del 22 gennaio 2025, sono entrate in vigore alcune importanti novità per il disciplinare di produzione dell’Aceto Balsamico di Modena IGP. Il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP è soddisfatto per il passaggio storico che introduce, oltre ad alcuni miglioramenti regolamentari, una nuova categoria di Aceto Balsamico di Modena individuato con l’espressione significati di “riserva”.
"Le modifiche al disciplinare di produzione dell'Aceto Balsamico di Modena IGP rappresentano un ulteriore passo per garantire la qualità e la tutela del nostro prodotto, simbolo di eccellenza e tradizione. L'Aceto Balsamico di Modena IGP – commenta Mariangela Grosoli, Presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena - non è solo un prodotto alimentare, ma un patrimonio culturale e un segno distintivo del nostro territorio. Il nostro impegno, come Consorzio, è quello di salvaguardare questa identità, proteggendo i consumatori e rafforzando la nostra posizione sui mercati internazionali. Queste modifiche sono il risultato di un lavoro lungo e condiviso, volto a garantire che ogni goccia di Aceto Balsamico di Modena IGP rispetti i più alti standard di qualità e continui a raccontare la storia di un territorio unico al mondo. La nostra missione, come Consorzio, è quella di preservare e promuovere l'autenticità del nostro prodotto, proteggendo il consumatore e il nostro patrimonio culturale."
Questi cambiamenti, frutto di un lavoro approfondito e condiviso con le istituzioni e gli operatori del settore, sono stati concepiti per rafforzare la tutela dell’IGP e migliorare la percezione di uno dei prodotti più rappresentativi dell’eccellenza gastronomica italiana. Le principali modifiche al disciplinare includono una revisione generale del disciplinare, un aggiornamento nei principi in materia di etichettatura e l’introduzione della categoria “Riserva” per i prodotti invecchiati oltre 5 anni.
In particolare, il testo del disciplinare di produzione è stato sottoposto a una revisione complessiva per garantire una normativa più chiara, completa e facilmente interpretabile. Questo aggiornamento ha l’obiettivo di semplificare la lettura delle regole, migliorare la gestione e la tracciabilità del prodotto, e rendere più facile l’applicazione delle norme da parte degli operatori del settore.
Sono stati introdotti nuovi principi per l’etichettatura, con l’obiettivo di valorizzare il toponimo “MODENA”, sottolineando la provenienza e la tradizione di un prodotto che affonda le sue radici in questa terra. L’etichettatura rivisitata tutela i consumatori contro l’uso di espressioni ambigue che rischiano di minare la garanzia di trasparenza.
Una delle novità più significative riguarda l’introduzione di una nuova categoria di Aceto Balsamico di Modena IGP, la categoria RISERVA, dedicata a prodotti che sono invecchiati per oltre 5 anni. Questa nuova denominazione, che identifica una selezione particolarmente pregiata e di alta qualità, consentirà ai produttori di differenziare ulteriormente i loro prodotti sul mercato, esprimendo l’eccellenza e la lunga tradizione del nostro aceto. La categoria Riserva, che nei prossimi mesi verrà presentata ufficialmente in diversi sedi, rappresenta un passaggio storico perché introduce nella gamma dell’IGP il concetto di verticalizzazione qualitativa basata sul periodo di invecchiamento. La possibilità di degustare diverse annate darà l’opportunità ad esperti e appassionati di apprezzare le sfumature e le differenze organolettiche che maturano nei lunghi tempi di invecchiamento in pregiati contenitori di legno restituendo un’esperienza immediata della complessità che caratterizza il mondo variegato dell’Aceto Balsamico di Modena IGP.
Con l’introduzione di queste modifiche, il Consorzio conferma il proprio impegno a garantire la qualità e la protezione dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, continuando a tutelare la sua autenticità e il legame con Modena e la sua storia. Un passo fondamentale per consolidare la reputazione del prodotto, rendendolo ancora più riconoscibile e apprezzato in tutto il mondo.
Il piano programmatico 2025 riserva attività di tutela e di promozione in Italia e all’estero
CONFERMATO ALL'UNANIMITÀ ENRICO CORSINI PRESIDENTE DEL CONSORZIO ACETO BALSAMICO TRADIZIONALE DI MODENA
La produzione vola, l’anno dei record si chiude con 165.653 preziose bottigliette da 100ml facendo registrare un + 16,43% sul 2023 per la filiera, con una percentuale di crescita del 27,2% per l’extra vecchio e 8,93% per l’affinato 12 anni
L’Assemblea annuale dei soci del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, tenutasi sabato scorso presso la Sala Assemblea del Palatipico di Modena, ha confermato all’unanimità il Presidente uscente Enrico Corsini e tutti i membri del precedente mandato, a riconoscimento del grande lavoro svolto in questi anni dal Consiglio.
Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP si compone quindi per i prossimi tre anni, oltre al Presidente Enrico Corsini, di Leonardo Giacobazzi Vice Presidente e dei seguenti consiglieri Cesare Mazzetti, Massimo Malpighi, Mirco Casari, Ilaria Tirelli, Giovanna Ferrari Amorotti, Maurizio Fini, Michele Montanari. Squadra che vince non si cambia così il triennio 2025-2028 si presenta all’insegna della continuità, con la conferma di fatto dell’indirizzo politico e delle strategie tra cui in primis la valorizzazione del prodotto e tutela della denominazione.
“Ringrazio tutti i consiglieri e i soci – ha affermato il Presidente Corsini - per il contributo che ognuno di loro ha apportato al Consorzio, la conferma della fiducia del Consiglio alla mia Presidenza è per me un attestato di stima che apprezzo molto. Ho sempre lavorato per rappresentare gli interessi del territorio e del mondo dell’Aceto Balsamico e continuerò a farlo con l’aiuto di tutto il Consiglio”.
Nel corso dell’assemblea il Presidente del Consorzio, Enrico Corsini, nel presentare i risultati dell’anno ormai concluso ha sottolineato che si è trattato di un periodo di grandi successi per tutto il settore, a cominciare dai volumi di imbottigliamento di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, che hanno raggiunto un livello record con 165.653 preziose bottigliette da 100ml nel formato “Giugiaro” unico per tutti i produttori, di cui 91.346 di affinato "12 anni" e 74.307 di "extra vecchio 25 anni" facendo registrare sul 2023 per la filiera dell’Aceto Balsamico Tradizione di Modena DOP un + 16,43%, con una percentuale di crescita del 27,2% per l’extra vecchio e + 8,93% per l’affinato 12 anni, per il Consorzio Tutela + 37,66% di imbottigliamento.
“È un risultato importante - afferma il Presidente Corsini - che trasmette fiducia nel futuro e premia l’impegno dei produttori certificati ABTM nel trasferire la storia e l’esclusività di questo prodotto punto di riferimento dell’eccellenza della “Food Valley”. Il 2024 è l’anno migliore di sempre sia per la produzione che per la promozione, i numeri positivi dimostrano anche l’impegno e la qualità delle attività di promozione e tutela messe in campo dal Consorzio e speriamo che anche il prossimo anno siano altrettanto proficue”.
La DOP più prestigiosa del territorio modenese gode quindi buona salute e guarda al domani con la consapevolezza che occorre impegnarsi sempre di più per creare valore sul prodotto e su ciò che rappresenta nel panorama economico modenese e del Made in Italy.
Dopo l’approvazione del bilancio dell’esercizio 2024 è stato presentato il piano programmatico per il 2025 che prevede il proseguire di attività consolidate e nuove iniziative e azioni per sostenere le acetaie nella loro missione. L’anno di promozione è iniziato con la partecipazione al Chianti Classico Collection per farsi conoscere da buyer e operatori del settore, seguirà l’evento di approfondimento sull’invecchiamento dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP in programma l’8 marzo, continuerà il rapporto con la Fondazione Arena di Verona e saranno intensificate i rapporti con le istituzioni e con la città di Modena e, visto l’apprezzamento ricevuto, il progetto con il Teatro Comunale di Modena con la consegna della Borsa di Studio per promuovere l’opera e la lirica di alto livello insieme all’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena che nel suo insieme di saperi e sapori rappresenta un'attività culturale tramandata da secoli.
Arte e cultura continueranno nel claim “Piacere elevato ad arte” anche con la partecipazione al Festival di Venezia e con il Consorzio di secondo livello “Terre del Balsamico”, insieme al Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, è confermata la presenza a fiere di rilevanza internazionale, come TuttoFood (Milano, maggio 2025) e Summer Fancy Food (New York, giugno 2025), eventi che rappresentano occasioni imperdibili per il settore agroalimentare, con l’opportunità di raggiungere nuovi mercati e di consolidare i legami con i partner internazionali. Nell’ultimo fine settimana di settembre l’ormai immancabile appuntamento con Acetaie Aperte evento realizzato in sinergia sempre con il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP e che a Settembre 2024 ha registrato la partecipazione di migliaia di visitatori, suggellando un anno record per il turismo nelle acetaie del territorio modenese. Non mancherà il Concorso "Batterie d'Eccellenza" per premiare le acetaie che si distinguono per la qualità e l'innovazione nella produzione di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. Questo concorso ha l’obiettivo di stimolare la crescita e l’eccellenza nella produzione, ma anche di dare visibilità a tutte le realtà che contribuiscono al mantenimento di una tradizione secolare.
L’incontro è sabato 8 marzo alla Camera di Commercio
INVECCHIAMENTO DEGLI ACETI, A MODENA IL PRIMO CONVEGNO INTERNAZIONALE
La tradizione del Balsamico nei territori dell’antico Ducato Estense letta attraverso la lente degli esperti
Si terrà sabato 8 marzo, alla Camera di Commercio di Modena, il primo Convegno Internazionale sull’invecchiamento degli aceti, organizzato dal Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena con il proposito di rispondere alla domanda su come si differenzia il processo produttivo dell’Aceto Balsamico Tradizionale nei territori dell’antico Ducato Estense rispetto agli aceti di altri Paesi del mondo, in cui la tradizione dell’aceto ha rivestito un ruolo fondamentale nell’evoluzione del Paese stesso, come Spagna o Cina.
L’incontro, presieduto dal Presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Enrico Corsini vedrà la partecipazione delle istituzioni e del Presidente della Camera di Commercio di Modena Giuseppe Molinari. A portare il proprio saluto, anche il Presidente della Società Agraria Reggio Emilia Piero Nasuelli, il Gran Maestro della Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena in Spilamberto Maurizio Fini, il Presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP Giuliano Razzoli ed il Vicepresidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Leonardo Giacobazzi.
Gli interventi che si alterneranno vedranno protagonista la comparazione tra gli aceti italiani, quelli spagnoli e quelli cinesi. Di quelli italiani si tratterà nelle relazioni del Vicepresidente della Società Agraria Paolo Giudici sull’osmolarità come forza motrice dell’invecchiamento dell’Aceto Balsamico Tradizionale e del Responsabile Technology Transfer e Rapporti con le Imprese di Mister Smart Innovation Tecnopolo Bologna CNR, che si esprimerà sulla determinazione spettroscopica e sensoriale dell’avanzamento della maturazione in batteria. Porteranno poi la loro esperienza degli aceti spagnoli due accademici dell’Università di Cordoba: il Prof. Isidoro Garcia, cattedratico di Chimica Inorganica e Ingegneria Chimica, e il Prof. Juan Carlos Garcia Mauricio, professore di Microbiologia. A concludere la panoramica, prima degli interventi dal pubblico e le conclusioni del Presidente del Consorzio ABTM Enrico Corsini, sarà l’intervento del produttore Gilberto Barbieri, sull’invecchiamento degli aceti di cereali cinesi e del docente di Scienze e Tecnologie Alimentari presso l'Università Politecnica delle Marche Pasquale Massimiliano Falcone, sulla viscosità come identità e qualità dell’Aceto Balsamico Tradizionale DOP. L’evento sarà accompagnato da una esposizione di prodotti vincitori della Gara Internazionale di Cordoba insieme ed alcune bottiglie di Batterie d’Eccellenza, più alcuni esempi di aceto cinese.
Aceti italiani, spagnoli e cinesi raccontati da docenti dell’Università di Cordoba, delle Marche e del CNR
PER LA PRIMA VOLTA RIUNITI A MODENA ESPERTI INTERNAZIONALI PER IL CONVEGNO SULL’INVECCHIAMENTO DELL’ACETO Dall’interessante confronto l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP si conferma unico per il suo processo di produzione, per la sua identità e qualità
Intenso, consistente, denso, ricco di mille sfumature proprio come l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP è stato il primo Convegno internazionale sull’invecchiamento degli aceti tenutosi a Modena sabato 8 marzo, nella sala Leonelli alla Camera di Commercio di Modena. Molte le suggestioni, e gli spunti emersi dal confronto di esperti internazionali riuniti dal Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena guidato dal Presidente Enrico Corsini.
“È la prima volta che docenti ed esperti internazionali si incontrano per un confronto sull’arte dell’invecchiamento degli aceti e lo scenario non poteva che essere Modena - commenta il Presidente Corsini - capitale della produzione del pregiato condimento e prima provincia in Italia per numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine. Un’esperienza unica che aiuterà i produttori e il sistema economico a guardare con fiducia al futuro”. Gli fa eco il Vice presidente Leonardo Giacobazzi “Le relazioni sono state tutte molto interessanti e il confronto aperto e positivo. Ogni relatore ha presentato lavori che hanno messo in evidenza la complessità della produzione nel mondo degli aceti offrendo uno spaccato variegato, dove il nostro Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP è emerso tra tutti per il suo metodo di produzione unico al mondo, un’arte dell’invecchiamento che rappresenta la nostra storia e la cultura del territorio”.
Alla presenza di Piero Nasuelli, Presidente Società Agraria di Reggio Emilia, di Maurizio Fini Gran Maestro Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena in Spilamberto, Giuliano Razzoli Presidente Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP, ha portato i saluti il Presidente del Consorzio Enrico Corsini e l’Assessore alla Promozione economica e attrattività del Comune di Modena Paolo Zanca, a cui sono seguiti i relatori che hanno iniziato i lavori partendo dal “gioiello di famiglia” entrando nel merito sulle differenze nei processi di maturazione e d’invecchiamento dell’Aceto Balsamico Tradizionale rispetto agli aceti di altri Paesi del mondo, come Spagna o Cina. La prima relazione “osmolarità: la forza motrice dell’invecchiamento dell’Aceto Balsamico Tradizionale” è stata presentata da Paolo Giudici, Vice presidente Società Agraria mentre Marco Ardoino del Tecnopolo Bologna CNR sempre riferendosi all’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena ha descritto la determinazione spettroscopica e sensoriale dell’avanzamento della maturazione in batteria per arrivare ad un perfetto equilibrio tra il legno, il tempo, le stagioni e l’arte dell’invecchiamento dell’unico ingrediente, il mosto cotto, utilizzando la tecnica secolare del travaso e rincalzo.
Infatti le relazioni hanno affrontato queste tematiche al fine di chiarire l’enorme valore che ha questo prodotto mettendo in evidenza come il tempo di permanenza (TP) rappresenta di fatto l’età media dell’aceto contenuto in ogni singola botticella della batteria. Questo strumento, insieme alla scelta dei legni di cui si compongono i barili della batteria, alla tecnica dei travasi e rincalzi e alla qualità del mosto cotto di provenienza esclusiva del territorio modenese, rappresenta un altro dei fattori distintivi e determinanti nella produzione dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. Sono molti i prodotti dell’agroalimentare che per raggiungere il massimo livello qualitativo sono sottoposti a stagionatura, affinamento e invecchiamento, e per ognuno secondo metodi particolari di conservazione con luoghi dedicati e secondo il tempo necessario. Per l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena l’invecchiamento del mosto cotto avviene in batterie di barili, seguendo la procedura annuale dei travasi e rincalzi per decenni, con un minimo di 12 anni ma ben 25 anni per l’Extra Vecchio.
In ogni caso l’accento è stato posto proprio sul fatto che con il passare del tempo avvengono significative trasformazioni dei prodotti iniziali e l’invecchiamento è la misura delle trasformazioni avvenute durante il tempo di permanenza nella batteria di botticelle. Hanno portato le loro esperienze riguardo alla produzione di aceti spagnoli due accademici dell’Università di Cordoba: il Prof. Isidoro Garcia, cattedratico di Chimica Inorganica e Ingegneria Chimica che è intervenuto sul tema “Aceti Spagnoli. Metodi di elaborazione e invecchiamento” e il Prof. Juan Carlos Garcia Mauricio, professore di Microbiologia sul tema: “Il velo dei lieviti. Tradizione: sfide nell’allevamento biologico di Montilla-Moriles, Gilberto Barbieri ha esposto il tema dell’invecchiamento degli aceti cinesi riportando esperienze nel paese asiatico e Pasquale Massimiliano Falcone, docente di Scienze e Tecnologie Alimentari presso l'Università Politecnica delle Marche, ha parlato della viscosità come identità e qualità dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP.
Sono stati messi in esposizione i prodotti vincitori della Gara Internazionale di Cordoba insieme ed alcune bottiglie di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP vincitrici del concorso Batterie d’Eccellenza, più alcuni esempi di aceto cinese.
Il Comitato scientifico per il Convengo Internazionale è composto da Paolo Giudice, Leonardo Giacobazzi, Maurizio Fini, Michele Montanari, Marco Ardoino, Isidoro Garcia.
Turismo enogastronomico e opera lirica insieme per promuovere la cultura delle eccellenze italiane: se ne è parlato sabato scorso nella città del Balsamico
CONSORZIO ACETO BALSAMICO TRADIZIONALE DI MODENA D.O.P E FONDAZIONE ARENA DI VERONA CELEBRANO LA PROPRIA COLLABORAZIONE CON UN ESCLUSIVO CONCERTO A MODENA
Applausi per il concerto tenutosi nella Sala di Rappresentanza del Comune di Modena
Applausi e entusiasmo degli ospiti hanno salutato il concerto tenutosi sabato scorso nella Sala di Rappresentanza del Comune di Modena. Ad entusiasmare il pubblico di operatori, istituzioni e produttori di Aceto Balsamico di Modena D.O.P. sono stati gli artisti dell’Arena di Verona: Laura Fortino soprano, Francesca Maionchi soprano, Pierre Todorovitch tenore e Federica Cipolli al pianoforte. Presente il sovrintendente di Fondazione Arena di Verona Cecilia Gasdia per suggellare la rinnovata collaborazione tra il Consorzio Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e l’Arena di Verona Opera Festival. Ad accoglierli il Sindaco di Modena Massimo Mezzetti con il Presidente del Consorzio Aceto Balsamico di Modena Enrico Corsini, le istituzioni cittadine e i soci del Consorzio.
Un concerto nel segno del compositore Giacomo Puccini, iniziato con l’esecuzione da parte del soprano Laura Fortino di “Oh mio babbino caro” dall’opera comica Gianni Schicchi, a cui è seguito “Una furtiva lagrima” da L’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti con il tenore Pierre Todorovitch, ed ancora Giacomo Puccini con “Donde lieta uscì” da La Bohème con il soprano Francesca Maionchi, e “Sì mi chiamano Mimì”, da La Bohème sempre con il soprano Laura Fortino e “O soave fanciulla”, da La Bohème con Francesca Maionchi, soprano, e Pierre Todorovitch, tenore, il concerto si è concluso con “Libiamo ne’ lieti calici” da La Traviata di Giuseppe Verdi.
Dopo il concerto che ha diffuso le sue note non solo nella Sala di rappresentanza ma anche nella “Piaza granda”, patrimonio dell’umanità dal 1997 con il Duomo e la Ghirlandina, l’emozione per i presenti è stata quella di salire nel sotto tetto del Palazzo Comunale per visitare l’Acetaia Comunale gestita dalla Consorteria di Spilamberto.
Interessante e pieno di proposte positive per lo sviluppo del turismo enogastronomico e culturale legato alla lirica, è stato l’incontro tenutosi a latere del concerto in cui sono emerse dalle parole del Sindaco Massimo Mezzetti e del sovrintendente Cecilia Gasdia l’importanza di creare sinergia a vantaggio di una obiettivo comune quello di offrire nuove opportunità al turismo esperienziale di ambedue gli ambiti per promuovere la cultura delle eccellenze italiane come la lirica e l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P.
“Siamo onorati come città di ospitare oggi un concerto lirico che celebra il connubio tra Aceto Balsamico Tradizionale di Modena ed Arena di Verona, - dichiara il Sindaco di Modena Massimo Mezzetti - una collaborazione che unisce due eccellenze italiane in un contesto ideale, cultura ed enogastronomia sono due aspetti primari per la promozione dei territori”.
"Due città, due marchi prestigiosi portabandiera del made in Italy nel mondo. È un grande orgoglio poter rinnovare la partnership con il Consorzio dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, eccellenza del territorio - afferma il Sovrintendente di Fondazione Arena Cecilia Gasdia -. Servono anni di lavoro e una grande passione per fare un aceto buono, così come per formare un artista. Siamo felici di questa sinergia che ci vedrà insieme anche durante il prossimo tour promozionale internazionale a Boston e New York. Quella dei mecenati che sostengono Fondazione Arena è una grande famiglia che crede nella cultura e nell'arte come forma di sviluppo economico del Paese".
In questa occasione il presidente di Consorzio di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Enrico Corsini ha ribadito “Il progetto che stiamo portando avanti per il secondo anno con l’Arena di Verona Opera Festival ci rende orgogliosi perché abbiamo messo insieme i valori identitari delle due città, che condividono una importante storia legata alla lirica e stiamo sviluppando sempre di più la capacità di fare sistema con l’obiettivo di accrescere le opportunità di promozione delle reciproche eccellenze, soprattutto dal punto di vista turistico; è nel segno di queta proficua collaborazione che insieme stiamo sviluppando delle convergenze e delle potenzialità tra turismo culturale ed enogastronomico”.
“Celebriamo un connubio proficuo sotto tanti punti di vista - commenta il consigliere del Consorzio Michele Montanari - la collaborazione tra due eccellenze italiane, Aceto Balsamico Tradizionale di Modena ed Arena di Verona, tra un prodotto ed il canto lirico che si possono accumunare sotto molti aspetti. Il produttore di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, è come il direttore d’orchestra e dirige le batterie di barili interpretando lo spartito del tempo. Almeno 25 anni di attesa per un risultato di eccellenza!”
Le acetaie dei produttori di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. sono infatti la destinazione ideale per gli amanti dell’opera lirica: i produttori associati al Consorzio sono veri artisti che reinterpretano in ogni stagione i generosi sapori del mosto cotto, orchestrano la maturazione dell’oro nero modenese nelle batterie di barili con la sapienza del tempo.
La partnership con Fondazione Arena di Verona è iniziata nel 2024 e ha visto la presenza di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. nelle tappe del tour internazionale, serate di gala a Madrid, Parigi, Berlino, Washington, Los Angeles, Toronto, oltre che la presenza nell'area experience dello Stone Lounge e nell'esclusiva Star Roof. Verrà rafforzata anche per il 2025, con ulteriori momenti di promozione internazionale del circuito turistico delle acetaie modenesi, fino ad arrivare alla presenza diretta all’interno dell'Arena di Verona Opera Festival, per far conoscere agli oltre 400.000 spettatori che ogni estate prendono parte al Festival areniano della possibilità di visitare le acetaie di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. nel percorso che, attraverso l’autostrada del Brennero, collega Verona con le principali destinazioni italiane, passando attraverso il territorio modenese.
Fitto calendario di appuntamenti per il Consorzio Aceto Balsamico di Modena
ACETO BALSAMICO DI MODENA IGP ESEMPIO DI BUONE PRATICHE E IL CONSORZIO TUTELA SALE IN CATTEDRA
Una serie di incontri con il mondo accademico sul tema della formazione e della ricerca hanno chiuso un mese di marzo che ha visto anche la presenza del Consorzio al fianco di OrIGin Italia nell’incontro con il Commissario Europeo Christophe Hansen
Modena – Il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena da lunedì 24 a mercoledì 26 marzo insieme a Origin Italia e molti altri consorzi di tutela è stato tra i protagonisti dell’importante evento istituzionale “Agricoltura è”, la kermesse evento organizzato dal Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste a Roma per celebrare i 60 anni dei Trattati di Roma.
“Con la nostra presenza attiva a queste giornate romane in cui si è sviluppato un dialogo proficuo tra il mondo istituzionale e l’ecosistema del Made in Italy, - dichiara Federico Desimoni, Direttore del Consorzio - abbiamo voluto evidenziare che, nonostante tutte le difficoltà derivanti da difficili congiunture geopolitiche a livello internazionale, crediamo fermamente in un futuro di crescita e di stabilizzazione dei mercati.
Al termine di questo importante appuntamento istituzionale, il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena si è dedicato a un altro importante tema: la formazione. In collaborazione con istituti universitari e di ricerca ha avviato un percorso intervallato da diverse tappe.
L’itinerario formativo ha avuto inizio il 26 marzo, quando il Direttore del Consorzio Federico Desimoni è intervenuto presso il Corso di Laurea MICO – “Made in Italy, Cibo e Ospitalità” dell’Università per Stranieri di Perugia. Frutto della collaborazione tra Fondazione Qualivita e la stessa Università per Stranieri di Perugia, l’incontro rappresenta la concretizzazione di una importante novità, ovvero la nascita di una collaborazione istituzionale che coinvolge alcuni dei Consorzi delle produzioni DOP e IGP più rappresentative della produzione agroalimentare italiana, volta a formare veri e propri ambasciatori del Made in Italy con competenze specifiche nei settori dell’ospitalità e del turismo. Il percorso formativo si concentra sulla tutela delle produzioni certificate e sulla valorizzazione del patrimonio enogastronomico e turistico italiano, di cui l’Aceto Balsamico di Modena è tra i più riconosciuti rappresentanti. Il progetto prevede un’analisi approfondita dei principali distretti produttivi della DOP Economy nell’ottica di formare soggetti in possesso degli strumenti idonei per entrare su un mercato sempre più attento a qualità e sostenibilità.
La seconda tappa del percorso ha visto coinvolto il Consorzio con l’Università degli Studi di Parma nell’ambito del corso di “Fieristica e promozione di eventi enogastronomici” del Corso di Laurea in Scienze Gastronomiche della Facoltà di Agraria. In questi interventi, curati dal Direttore Generale Federico Desimoni e da Andrea Mancuso Morini, responsabile marketing e comunicazione, sono stati approfonditi temi relativi alla presentazione del prodotto e al valore delle case history che evidenziano l’importanza delle attività di tutela, marketing e comunicazione portate avanti dal Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena.
Il terzo appuntamento con il mondo accademico era fissato per oggi, 1° aprile, presso la Camera di Commercio di Modena, occasione in cui è stato presentato il progetto “GreenTrace project: Integration of Eco-Sustainable Analytical Methods, Machine Learning, and Data Management for the Authenticity and Quality of Food”, finanziato nell’ambito del fondo dell' Ateneo di Modena per la ricerca FAR 2024 – Progetto di Ricerca Interdisciplinare Mission Oriented, con il supporto della Fondazione di Modena (FOMO). Questo progetto mira a integrare metodi analitici ecosostenibili, machine learning e gestione dei dati per sviluppare strumenti scientifici affidabili a supporto degli enti di controllo e dei Consorzi di Tutela nella verifica dell’autenticità e della qualità dei prodotti di pregio. L’obiettivo è di fornire strumenti innovativi e affidabili per garantire la massima trasparenza e qualità, elementi fondamentali per la tutela dei prodotti di grande valore economico e culturale, di cui l’Aceto Balsamico di Modena IGP si onora di essere un autorevole rappresentante..
Il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena: necessarie misure concrete per contrastare le barriere tariffarie e tutelare il Made in Italy
Il mercato USA rappresenta il 26% del volume totale della produzione
Modena – Il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP reagisce alla decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sui dazi, esprimendo attenzione e preoccupazione per le barriere tariffarie che ostacolano il consolidamento e la crescita dell’export dei prodotti DOP e IGP italiani. Ostacoli che rischiano di alterare i meccanismi concorrenziali tra gli operatori del settore, generando un clima di incertezza per le imprese coinvolte nel commercio internazionale.
“L’Aceto Balsamico di Modena IGP è un prodotto di eccellenza, strettamente legato alla cultura, alla storia ed alla tradizione modenese – spiega Mariangela Grosoli, Presidente del Consorzio - grazie alla sua qualità, autenticità e certificazione, continua a rispondere alla domanda crescente dei consumatori globali di prodotti italiani ad alto valore aggiunto. Un settore oggi chiamato ad affrontare nuove difficoltà negoziali, economiche, gestionali e burocratiche".
"A fronte delle sfide imposte dall’attuale scenario geopolitico e commerciale, - continua Grosoli - riteniamo che l’Unione Europea debba rispondere con una strategia articolata e mirata, che includa anche fondi straordinari per la comunicazione del sistema dei prodotti DOP e IGP nei mercati strategici come gli Stati Uniti. Fondi che, riteniamo, consentirebbero ai Consorzi di tutela e ai produttori di valorizzare le peculiarità uniche di questi prodotti, rafforzando la consapevolezza e la fiducia dei consumatori, comunicando l’unicità del sistema DOP e IGP nella certificazione e tutela del patrimonio culturale locale, italiano ed europeo. Riteniamo che una grande campagna di valorizzazione delle Indicazioni Geografiche possa avere ora una maggiore forza in un mercato come gli USA che si stanno delineando con la Presidenza Trump, rispetto alle tante singole iniziative portate avanti dai Consorzi di tutela”.
Sempre a sostegno delle aziende e del comparto dei prodotti DOP e IGP, questo scenario in cui l’aggressione e la minaccia sembrano sostituire le logiche dell’alleanza e della mediazione, evidenzia la necessità di nuovi strumenti di tutela internazionale dei prodotti DOP e IGP. Nuovi strumenti che, nelle parole della Presidente Grosoli “si affianchino a una lettura più protezionistica e garantista dei diritti di proprietà intellettuale attraverso cui le IG europee, ma non solo, possano essere tutelate e supportate nel confronto con prassi di concorrenza sleale comuni tanto nel territorio dell’Unione quanto in quello internazionale”.
"Auspichiamo infine – conclude la Presidente del Consorzio Mariangela Grosoli - che anche a livello nazionale vengano adottati provvedimenti mirati alla tutela e promozione dei prodotti DOP e IGP, lavorando come sistema Paese perché a livello strategico globale l’Unione Europea riveda la politica di relazioni e partnership commerciali declinandola nel nuovo contesto e favorendo l’apertura di nuovi spazi di mercato sicuri, regolati e promossi, in primis, a livello istituzionale e, ovviamente, a livello di relazioni industriali e commerciali”.
Rinnovate le cariche del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale
NUOVO CDA PER IL CONSORZIO ACETO BALSAMICO DI MODENA IGP LA PRESIDENZA A CESARE MAZZETTI Nel triennio 2025-2028 sempre più attenzione alla tutela, alla valorizzazione del prodotto e alla denominazione
MODENA. Cesare Mazzetti sarà il Presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena per il prossimo triennio. Questo l’esito delle elezioni del nuovo consiglio di amministrazione tenutesi in occasione dell’assemblea dei Soci del Consorzio di questa mattina. Al suo fianco, come vicepresidenti, Sabrina Federzoni e la Presidente uscente Mariangela Grosoli.
“Sono onorato dell’incarico ricevuto – commenta il neo Presidente Cesare Mazzetti - e ringrazio tutto il CDA per la fiducia, in particolare Mariangela Grosoli per il lavoro svolto negli anni precedenti, in un settore complesso che necessità di continua tutela per difendersi da imitazioni, evocazioni e tentativi di usurpazione della nostra denominazione che va protetta e soprattutto promossa in un mercato attualmente complicato e incerto. Faremo il possibile per coinvolgere tutti gli operatori della nostra filiera, dando continuità ai nostri progetti e continuando ad ascoltare le esigenze di tutti i produttori, grandi e piccoli, perché per il nostro settore, che è già al quinto posto nel paniere della DOP economy italiana è fondamentale crescere ancora”.
Un triennio che si presenta all’insegna della continuità, con la conferma di fatto dell’indirizzo politico e le strategie portate avanti negli ultimi anni. L’assetto della leadership, improntata sui principi di condivisione e di coesione, riprende la figura del presidente affiancata da due vice presidenti che per il prossimo triennio saranno Sabrina Federzoni e Mariangela Grosoli, rappresentanti di famiglie che hanno fatto la storia dell’Aceto Balsamico di Modena.
“Ho svolto con dedizione ed orgoglio il ruolo di Presidente affidatomi dal CDA durante questi otto proficui anni – spiega la vice presidente Mariangela Grosoli – e con piacere ho rinnovato la mia disponibilità a far parte del consiglio, questa volta in un ruolo diverso ma che mi permetterà di dare continuità con il mio supporto ai tanti progetti intrapresi che stiamo portando avanti con dedizione e impegno”.
L’altro vice presidente per i prossimi tre anni sarà Sabrina Federzoni:“Sono felice e faccio gli auguri al nuovo consiglio che continuerà ad operare in continuità con quanto fatto in passato. L’alternanza nel ruolo di presidente non cambierà la nostra strategia e garantirà la continuità di programmazione nel rispetto prima di tutto della storia, della cultura e del prodotto che rappresenta un’eccellenza modenese nel mondo”.
Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP si compone quindi per i prossimi tre anni con Cesare Mazzetti, Presidente, Sabrina Federzoni (Vicepresidente), Mariangela Grosoli (Vicepresidente), Camillo Cremonini, Giacomo Ponti, Claudio Stefani, Francesco Toschi e i due nuovi entrati, Massimo Malpighi e Francesco Milano. Nel Collegio Sindacale riconfermati Tiberio Bonvicini (Presidente), Pier Giorgio Cecchini (membro effettivo), Claudio Vellani (membro effettivo), Stefano Prampolini (supplente) e Francesco Salardi (supplente).
Il nuovo triennio del Consiglio e della Presidenza del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena si presenta dunque all’insegna della continuità e della valorizzazione del prodotto in particolare attraverso un rafforzamento del legame con Modena ed il territorio di produzione.
Già Presidente del Consorzio al momento dell’ottenimento del riconoscimento della IGP per l’Aceto Balsamico di Modena, nonché vicepresidente del Consorzio negli ultimi due mandati di Presidenza di Mariangela Grosoli, Cesare Mazzetti è un volto noto nel sistema DOP e IGP. Presidente dell’azienda da lui fondata in provincia di Modena, tra i principali produttori di Aceto Balsamico di Modena IGP e Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, è infatti Presidente di Fondazione Qualivita, attiva nella valorizzazione del settore dei prodotti DOP IGP STG agroalimentari e vitivinicoli e siede in altri importanti organismi nazionali ed internazionali.
I numeri del settore: Il sistema dell’Aceto Balsamico di Modena IGP comprende 2400 aziende agricole, con una superficie vitata di oltre 14.000 ettari, 92 produttori di mosto e aceto di vino e 61 acetaie, impiegando tra i 25.000 e i 30.000 addetti lungo tutta la filiera produttiva. Oltre il 90% della produzione di Aceto Balsamico di Modena, attestata tra i 95 e 100 milioni di litri, viene esportata, ponendo l’Aceto Balsamico di Modena al primo posto tra le IG italiane per export: oggi il prodotto è commercializzato in più di 130 differenti Paesi ed è tra i principali ambasciatori nel mondo dell’eccellenza agroalimentare italiana.