NECESSARIO INTERVENIRE SULLA GESTIONE DEGLI UFFICI FORESTALI
Per Confeuro è necessario intervenire sulla gestione degli uffici forestali. Le superfici da gestire che vanno in fiamme ogni anno, sono quasi sempre di competenza demaniale. E’ incredibile che la gestione delle superfici sia sempre così drammaticamente inefficiente – afferma Andrea Michele Tiso, presidente di Confeuro.
Assistiamo inermi alle immagini che ogni estate trasmettono i telegiornali e si fa poco o niente per contrastare il fenomeno degli incendi dolosi. Molte aziende agricole vedono distrutti i loro raccolti, con alberi secolari come ulivi, querce, pini, viti e alberi da frutto i che vengono divorati dalle fiamme. Bisogna stanziare degli indennizzi e dei ristori per le aziende agricole devastate dagli incendi e prevedere l’ausilio di telecamere e droni per pattugliare i territori più a rischio e individuare i colpevoli – prosegue il presidente della Confederazione degli Agricoltori europei e del mondo.
I primi a dare l’allarme devono essere proprio gli agricoltori, le nostre “sentinelle dell’ambiente” che con il loro lavoro e a loro presenza sui territori aiutano a gestire le superfici nelle varie zone agricole nazionali. Certo, una parte di questi incendi avviene spontaneamente, per via dei cambiamenti climatici con punte di caldo record che superano i 45°, ma è necessaria una riforma della gestione del patrimonio forestale e chiediamo alle istituzioni un intervento in questo senso – termina il Presidente Tiso.
IL RUOLO DEI PATRONATI IN ITALIA, SE NE PARLA DOMANI ALLA CAMERA
Domani, 20 settembre dalle ore 10 alle 13 presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati avrà luogo l’evento: "IL RUOLO DEI PATRONATI: ATTUALITA', EVOLUZIONE E PROSPETTIVE", un momento di confronto tra i Patronati e Istituzioni per meglio comprendere il futuro dei Patronati in una dinamica di cambiamento continuo delle normative e sulle possibili valorizzazioni da prevedere per gli anni a venire.
Il convegno è promosso dal CO.P.A.S. (coordinamento dei patronati di assistenza sociale, presieduto dal Patronato LABOR, a cui aderiscono tra gli altri: Enac, Senas, Inapi, Inpal).
Saranno presenti in sala diverse personalità della sfera politica e istituzionale, nonché rappresentanti dell’Inps e delle diverse sigle patronali italiane tra cui: Agostino Padovani, presidente Patronato Enac; Giuseppe Bonura, Direttore generale Patronato INAPI; Vincenzo Caridi, direttore Generale INPS; Orazio Parisi, direttore INL; Walter Rizzetto, presidente Commissione Lavoro; Antonio D'Alessio, Componente Commissione Lavoro; Renato Loiero, Consigliere del Presidente del Consiglio dei Ministri; Domenico Pelosi, Presidente Patronato Senas; Giovanni Lattanzi, Responsabile relazioni istituzionali Patronato INPAL; Roberto Ghiselli, Presidente Comitato Vigilanza INPS; Angelo Marano, Direttore Politiche Previdenziali e Assicurative ML; Chiara Gribaudo, Vice-Presidente Commissione Lavoro; Maurizio Politi, Capo segreteria Sottosegretario Durigon; Maria Teresa Bellucci, Vice Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. Conclude l'evento il coordinatore del raggruppamento Co.P.A.S. Francesco Giordani.
L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sulla web tv della Camera dei Deputati visibile a questo indirizzo: WEBTV.CAMERA.IT
IL RUOLO DEI PATRONATI IN ITALIA, RISULTATI DEL DIBATTITO
Si è tenuto oggi alla Camera dei Deputati il convegno: "IL RUOLO DEI PATRONATI: ATTUALITA', EVOLUZIONE E PROSPETTIVE". L’evento è servito a fotografare lo stato dell’arte dei Patronati nel nostro Paese con interventi chiave di esperti ed esponenti della Politica, del Ministero del Lavoro, dei Patronati e dell’INPS.
La parti politiche hanno preso atto della volontà di cambiamento espressa dai patronati, raggruppati sotto la sigla di CO.P.A.S., che richiedono il giusto riconoscimento per il lavoro svolto quotidianamente; il ruolo chiave svolto per i cittadini e il crescente coinvolgimento del Patronato nell’espletamento di pratiche come ad esempio il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL).
Gli interventi che si sono susseguiti durante l’evento hanno sollevato le criticità esistenti: una politica miope che non prevede il giusto riconoscimento economico per un lavoro in crescita; il mancato aggiornamento legislativo con leggi ferme al 2001; la difficoltà degli operatori dei Patronati di lavorare sotto l’occhio indagatore degli ispettori che adottano modus operandi disomogenei da regione a regione e rallentano il lavoro dei Patronati; il riconoscimento, per ora solo a parole dei patronati come “partner strategici” dell’INPS ma di fatto poi esclusi dalle dinamiche decisionali e dalla cooperazione per quanto riguarda i software e l’accesso alle diverse banche dati.
Hanno preso parte al convegno le seguenti personalità: l’On. Walter Rizzetto, capogruppo Commissione Lavoro Camera dei Deputati; Roberto Ghiselli, Presidente Comitato Vigilanza INPS; Renato Loiero, Consigliere del Presidente del Consiglio dei Ministri; Chiara Gribaudo, Vice-Presidente Commissione Lavoro; Orazio Parisi, direttore INL; Angelo Marano, Direttore Politiche Previdenziali e Assicurative ML; Antonio D'Alessio, Componente Commissione Lavoro. Ha concluso i lavori il coordinatore del raggruppamento Co.P.A.S. Francesco Giordani.
GLIFOSATO: PROPOSTA PROROGA PER 10 ANNI CONDANNIAMO DECISIONE PRO LOBBY E CONTRO SALUTE CONSUMATORI
La Commissione europea ha proposto una proroga di dieci anni per l'uso del glifosato nell'Unione Europea, basandosi sulle conclusioni dell'Efsa che considera l'erbicida sicuro. Ma sarà davvero così? Secondo molti l’utilizzo del glifosato impiegato come pesticida per piante destinate all’alimentazione umana, comporterebbe nel medio periodo rischi di cancerogenicità.
La sua licenza per il mercato Ue era stata rinnovata l’ultima volta nel 2017, ma per soli 5 anni invece dei canonici 15, dopo una lunga disputa politica e scientifica. Nel 2015 l’Organizzazione mondiale per la sanità aveva classificato per la prima volta il glifosato come «probabilmente cancerogena».
Nel frattempo negli Stati Uniti si sono susseguite diverse cause contro la Bayer Monsanto, molte delle quali si sono concluse con la condanna della multinazionale per collegamento tra l’uso del glifosato e l’insorgenza del cancro. Prove evidentemente non sufficienti che hanno portato la commissione europea a proporre una nuova proroga decennale del pesticida più usato in agricoltura, perché tra i più efficaci ed economici.
Le multinazionali risparmiano così sulla pelle dei consumatori e la commissione europea non tiene conto dei pareri scientifici. Riteniamo questa decisione scellerata, pro lobby e che va contro la salute dei consumatori. Confidiamo nel buon senso degli Stati Membri UE che dovranno votare sulla questione il prossimo 15 ottobre. Per essere approvata, infatti, la decisione richiede il consenso della maggioranza qualificata degli Stati membri, ovvero il 65% degli Stati dell’UE, rappresentando almeno il 55% della popolazione.
IN ITALIA MIGLIORA IL CONSUMO CONSAPEVOLE DI ALCOOL
CONFEURO: BENE, MA L’EDUCAZIONE DEVE INIZIARE A SCUOLA CON MATERIE DEDICATE
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’ISTAT nel nostro Paese è migliorato il consumo consapevole di bevande alcoliche. Il report “Aspetti della vita quotidiana” mette a fuoco le abitudini dei cittadini italiani e i problemi che essi affrontano ogni giorno e una parte di questa indagine si focalizza sul consumo di alcool tra la popolazione giovanile. La fotografia che se ne ricava è di un’Italia cambiata rispetto al passato con giovani più virtuosi nel bere. Ma sarà sempre così? Le nuove generazioni sono esposte a rischi maggiori, anche per via della facilità di visionare clip presenti nel web destinate ad un pubblico adulto che presentano il bere bevande alcoliche in quantità come una cosa normale.
Il compito di educare questi giovani al consumo alimentare corretto e all’assunzione di alcol in modo moderato non spetta soltanto alle famiglie. Altre agenzie di socializzazione come le scuole devono fare la loro parte. Per Confeuro è necessario introdurre tra le materie d’insegnamento anche l’Educazione Alimentare e soffermarsi sui rischi per la salute che scaturiscono dagli eccessi di alcool. Ricordiamoci che molte delle malattie al fegato e danni celebrali nascono proprio da un abuso d’alcool protratto nel tempo. Lo stesso dicasi per le malattie cardiovascolari.
Leggiamo con piacere i dati dell’indagine Istat. Ora che i più grandi hanno capito come consumare in modo più responsabile l’alcool, è necessario fare altrettanto con i bambini delle scuole elementari, molti dei quali sono a rischio obesità per un consumo scorretto di bevande troppo zuccherate e merendine.
Tornando ai dati Istat, la percentuale di popolazione sopra i 14 anni che ha ecceduto in almeno un comportamento di consumo a rischio di bevande alcoliche è scesa dal 19,9% del 2010 al 15,3% del 2022. Anche il consumo eccedentario (più di due unità alcoliche per l'uomo e una per la donna) è calato dal 13,8 al 9,6%, mentre il cosiddetto binge drinking, il bere fino ad ubriacarsi, è passato dall'8,5 al 7,2%.
Ma l’indagine rileva anche una grande differenza di genere, con una quota maggiore di uomini con abitudini di consumo a rischio di bevande alcoliche (21,8% contro 9,2% donne). L’Italia ha dunque superato il target UE per riduzione del rischio ma è necessario mantenere questo andamento anche negli anni a venire.
GIORNATA ALIMENTAZIONE 2023 CONFEURO: "L'ACQUA È VITA, DOBBIAMO USARE TUTTI IMEZZI TECNOLOGICI PER NON LASCIARE INDIETRO NESSUNO" In occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione 2023, il Ministro dell'Agricoltura Lollobrigida ha elogiato il Presidente Mattarella per aver affermato che "è un delitto trasformare cibo e acqua in strumenti di conflitto". Il Ministro ha sottolineato la necessità di garantire cibo di alta qualità a tutti e ha enfatizzato l'importanza di cooperare con i Paesi in difficoltà, esportando conoscenze, capacità e tecnologie agricole e puntando sull'innovazione.
La Confeuro, da sempre si è schierata a favore dei più deboli, difendendo i loro diritti e lottando perché tutti abbiano uguale accesso all’acqua e al cibo. “Concordiamo con il ministro Lollobrigida e vogliamo ricordare i numeri assurdi che caratterizzano questo problema: 2,4 miliardi di persone vivono in Paesi con stress idrico; 600 milioni di persone dipendono da sistemi alimentari basati sull'acqua; solo il 2,5% dell'acqua sulla Terra è dolce, con il 72% di essa utilizzata per l'agricoltura. – afferma Andrea Michele Tiso, Presidente di Confeuro.
“L’acqua è vita ed è un diritto innegabile. Non vogliamo e non dobbiamo lasciare indietro nessuno perché oggi per fortuna esistono i mezzi tecnologici che ci permettono di contrastare certe criticità – prosegue il presidente Tiso”.
“L'innovazione, gli investimenti e l'educazione sono le chiavi per portare un cambiamento concreto. Bisogna investire in impianti idrici, di desalinizzazione; creare sistemi agricoli sostenibili e più economici, cercando di coinvolgere tutti gli attori delle filiere così da permettere a tutti di iniziare un processo che nel medio periodo ridurrà la crisi alimentare ed idrica” – conclude il Presidente della Confederazione degli agricoltori europei e del mondo”.
RAPPORTO FAO: PER I DISASTRI NATURALI PERSI 3,6 TRILIONI DI EURO IN 30 ANNI
URGONO POLITICHE PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO E ASSICURAZIONI
Un recente rapporto pubblicato dall’ONU per la Fao ha diffuso dati preoccupanti relativi alle perdite che il settore agricolo e zootecnico subiscono annualmente per via dei disastri naturali. Negli ultimi 30 anni la produzione agricola e zootecnica hanno registrato perdite per circa 3,6 trilioni di euro. Una perdita media di 116 miliardi di euro all'anno: il 5% del prodotto interno lordo (Pil) agricolo mondiale.
Lo abbiamo visto, solo quest’anno i nostri agricoltori hanno dovuto fare i conti con periodi di forte siccità alternati ad alluvioni e piogge torrenziali, senza contare i danni causati da parassiti, focolai di malattie negli allevamenti e insetti alieni.
Secondo il rapporto le perdite dei principali prodotti agricoli tenderanno ad aumentare. Negli ultimi tre decenni, le perdite nel settore dei cereali ad esempio sono state in media di 69 milioni di tonnellate all'anno - corrispondenti all'intera produzione cerealicola della Francia nel 2021. Stessa sorte è toccata alla frutta e verdura, con un calo nella produzione di 40 milioni di tonnellate all'anno, in media. Per i prodotti ortofrutticoli, le perdite corrispondono all'intera produzione di frutta e verdura del Giappone e del Vietnam nel 2021. L'industria della carne, quella dei prodotti caseari, nonché latte e uova si stima abbiano subito perdite per 16 milioni di tonnellate all'anno, corrispondente all'intera produzione di carni, prodotti caseari e di uova di Messico e India nel 2021.
Insomma dati abbastanza allarmanti che richiedono riflessioni politiche e misure di contrasto urgenti.
Quali sono le cause di teli perdite? Per il rapporto Fao i fattori di rischio includono il cambiamento climatico, la povertà e la disuguaglianza, la crescita demografica, le emergenze sanitarie causate da pandemie, i conflitti armati. Tali eventi, che storicamente avevano un’incidenza media negli anni passati, sono quadruplicati negli ultimi 20 anni, passando da circa 100 all’anno a 400 e le previsioni sono tutt’altro che rosee con un aumento crescente sia in numero che in intensità. La siccità è da sola responsabile di quasi la metà delle perdite, ma anche inondazioni, tempeste, crisi sanitarie, parassiti e guerre hanno un impatto crescente.
Che soluzioni ci sono? Il Rapporto individua tre linee d'azione: migliorare la raccolta dei dati e le informazioni sull'impatto delle catastrofi su tutti i sotto settori, sviluppare politiche per la riduzione del rischio e per la prevenzione e potenziare gli investimenti per un'agricoltura resiliente.
A queste noi ci permettiamo di suggerire alla classe politica, delle politiche di sostegno al reddito agricolo tramite le assicurazioni che possono in qualche modo sostenere le aziende agricole nei momenti di difficoltà e nei casi di calamità naturale. Solo prevedendo certi sussidi si può garantire la continuità dell’attività agricola, almeno nei casi in cui la calamità è di media entità e non comporta la cessazione completa della stessa.
Bisogna infine prevedere una variazione geografica delle produzioni agricole perché se variano le temperature, potrebbero variare anche le tipologie di colture nei diversi territori.
CONFEURO: INTERVENTO E AGEVOLAZIONI NECESSARIE PER EVITARE SPOPOLAMENTO E PROMUOVERE IL TURISMO
E’ arrivato il via libera dal Consiglio dei Ministri al disegno di legge di promozione delle zone montane che prevede agevolazioni per imprese, docenti e medici.
Tante le proposte contenute nel disegno di legge: Bonus per gli operatori socio-sanitari, bonus per i docenti; credito d’imposta per i medici e per i professori che prendono in affitto o comprano casa in comuni montani; incentivi agli agricoltori che investono in servizi a tutela dell’ambiente e del clima.
E ancora esoneri dai contributi previdenziali per i datori di lavoro che promuovono il lavoro agile di dipendenti che hanno la propria attività e abitazione in un comune montano.
Il decreto ha come scopo il rilancio della montagna e il contrasto al fenomeno dello spopolamento che accomuna molti comuni montani italiani. Nel decreto sono inserite agevolazioni per l’acquisto e la ristrutturazione di abitazioni principali in montagna per gli under 40 (detrazione lorda al 100% degli interessi passivi, entro l’importo di 500 euro e all’80 sulla quota degli interessi passivi che eccede il limite di 500 euro fino a euro 1.125).
Agli imprenditori agricoli e forestali nei comuni montani e che investono in servizi ecosistemici e ambientali benefici per l’ambiente e il clima è concesso un credito d’imposta pari al 10% del valore degli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, nel limite complessivo di spesa di 4 milioni per ciascun anno.
Confeuro accoglie di buon grado questo intervento e interessamento governativo per la Montagna, da troppo tempo trascurata e in attesa di riforme attese ma rimaste sospese. Riteniamo che questo DL sia un intervento necessario per evitare lo spopolamento delle montagne italiane. La montagna è un ecosistema importante che prevede anche produzioni agroalimentari di nicchia che devono essere preservate e valorizzate. Inoltre la gestione della montagna mediante risorse e sgravi permetterà di prevenire valanghe e catastrofi naturali che periodicamente si verificano. Non dimentichiamoci che le montagne italiane hanno un forte potenziale turistico che deve essere potenziato.
RIFORMA DOP E IGP: OK SUL TESTO UNICO DELLA QUALITA’ CONFEURO: BENE, ORA CONTRASTIAMO L’ITALIAN SOUNDING NEL MONDO
Il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo sul rafforzamento delle Indicazioni Geografiche (IG) per prodotti come vini, bevande spiritose e prodotti agricoli.
Il nuovo regolamento UE sulle DOP e IGP è stato siglato dai negoziatori di Consiglio (il Ministro spagnolo Luis Planas, presidente di turno del Consiglio AGRIFISH) e Commissione (il Comissario Janusz Wojcechowski). Un passo avanti atteso da tempo per migliorare l'economia rurale e la promozione del patrimonio gastronomico europeo in tutto il mondo.
Questo nuovo regolamento entrerà in vigore a partire dai primi mesi del 2024, dopo l'approvazione da parte dei rappresentanti degli Stati membri e la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'UE. Il regolamento introduce l'obbligo di indicare il nome del produttore sulle etichette delle DOP e delle IGP, eliminando possibili abusi nel riferimento a queste indicazioni. Inoltre, viene introdotta la protezione ex-officio delle DOP e delle IGP nei domini Internet e vengono forniti poteri aggiuntivi alle associazioni di produttori per combattere pratiche che svalorizzano tali prodotti.
Grazie all’accordo sul testo unico della qualità avremo: Semplificazione delle procedure di registrazione delle IG per ridurre i tempi di attesa; Maggiore protezione delle IG, anche online, attraverso l'uso di blocchi geografici nei nomi di dominio e l'adesione al regolamento sui servizi digitali; Rafforzamento delle associazioni di produttori, con maggiore potere e responsabilità per la designazione delle associazioni di produttori riconosciute; Maggiore enfasi sulla sostenibilità, consentendo alle associazioni di produttori di concordare pratiche di sostenibilità; Inclusione di disposizioni relative al vino nell'ambito del nuovo regolamento; Protezione delle IG utilizzate come ingredienti in prodotti alimentari preimballati.
Per Confeuro si tratta di un successo dell’Italia che ha l’obiettivo di difendere le nostre eccellenze dai tentativi d’imitazione ed emulazione. I fenomeni di emulazione però non si verificano solo all’interno della UE quindi riteniamo sia necessario agire anche in sede di WTO per contrastare i fenomeni di Italian Sounding e salvaguardare le unicità e la qualità dei prodotti italiani nel mondo.
PERE E KIWI – MASAF STANZIA 12MLN € PER SOSTENERE LE FILIERE
CONFEURO: SERVONO STRATEGIE DI PREVENZIONE E MESSA IN SICUREZZA DELLE PRODUZIONI
Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MASAF) ha firmato il decreto che assegna un finanziamento di 12 milioni di euro a sostegno delle filiere della pera e del kiwi.
La decisione è stata presa per contrastare le gravi ripercussioni economiche che le industrie della pera e del kiwi stanno affrontando a causa di eventi climatici estremi, come siccità, grandinate e fitopatologie. Il finanziamento è suddiviso in 10 milioni di euro destinati alla filiera della pera e 2 milioni di euro per quella del kiwi. Questa suddivisione riflette la specificità delle esigenze e delle difficoltà che ciascuna filiera sta affrontando a seguito degli eventi climatici avversi.
Il presidente di Confeuro, Andrea Michele Tiso commenta così: “Purtroppo negli ultimi anni abbiamo assistito a continue e costanti calamità naturali che stanno mettendo a dura prova la tenuta del sistema agricolo nazionale. Di sicuro i finanziamenti a sostegno del sistema sono importanti ma sarebbero ancora più efficaci strategie di prevenzione e messa in sicurezza delle produzioni, soprattutto ortofrutticole. “
Il Ministro Lollobrigida ha sottolineato l’importanza di questo sostegno per preservare le produzioni di eccellenza e riconoscere il duro lavoro svolto dagli agricoltori italiani. Ha dichiarato che il decreto è il risultato di un dialogo costruttivo con i rappresentanti del settore, incontrati durante il Tavolo ortofrutticolo presso il MASAF. Il processo di elaborazione e presentazione del decreto in Conferenza Stato-Regioni è stato veloce, basato sulle esigenze urgenti espresse dagli agricoltori.
Per Confeuro “E' necessario cambiare il paradigma. Bisogna pensare prima alla tutela dei raccolti e poi alla produzione. In questo la ricerca scientifica può dare un grosso contributo” – prosegue il presidente Tiso.
L'aiuto finanziario previsto dal decreto sarà destinato alle aziende agricole coinvolte nei settori della pera e del kiwi che hanno subito una diminuzione del valore della produzione nel 2023 superiore al 30% rispetto all’anno precedente, escludendo altri eventuali aiuti pubblici o indennizzi assicurativi di polizze agevolate. L’importo dell’aiuto varierà fino a 1.100 euro per ettaro nel caso delle pere e fino a 1.000 euro per ettaro per il kiwi. Esistono, ovviamente, limiti di risorse disponibili, con un massimale determinato dal valore della riduzione di produzione registrata.
Le aziende interessate potranno presentare le domande attraverso l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea), che fornirà istruzioni dettagliate in seguito alla firma ufficiale del decreto da parte del Ministro. L'obiettivo è accelerare il processo di erogazione degli aiuti per garantire un rapido sollievo alle aziende agricole colpite.
“Ci auguriamo che il Ministero delle Politiche Agricole tenga conto di queste considerazioni e implementi presto un programma di prevenzione. Non solo bonus e sostegni ma anche politiche preventive e con orizzonti più ampi “– conclude il Presidente della Confederazione degli Agricoltori europei e del mondo.