Ue-Mercosur, Confeuro: “Accordo con luci e ombre: garantire principio reciprocità”
Pochi giorni fa è stata firmata l’intesa sull’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e i paesi del Mercosur, il mercato comune sudamericano, composto da Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Bolivia. In attesa del testo definitivo - che tra l’altro dovrà essere votato e approvato anche dal Parlamento Europeo e dal Consiglio Europeo -, sono tanti gli elementi di dibattito su una intesa che presenta decisamente luci e ombre. Da una parte, Confeuro intende esprimere la propria preoccupazione sulla garanzia del principio di reciprocità, senza il quale rischiano di entrare nell’Unione europea prodotti agroalimentari sudamericani che potrebbero non rispettare gli stessi standard ambientali, qualitativi e di sicurezza dei beni europei: una ipotesi deleteria, che nuocerebbe al benessere dei cittadini e alla tutela dei piccoli e medi produttori del settore primario. Dall’altra, in un mondo in cui si stanno alzando barriere commerciali rilevanti e incombe l’introduzione dei dazi della nuova “Usa” di Donal Trump, l’accordo col Mercosur va esattamente nella direzione opposta e potrebbe consentire ai Paesi Ue di esportare con più facilità prodotti che altrimenti in altre aree commerciali globali avrebbero difficoltà ad entrare. Dunque, l’intesa raggiunta da Bruxelles rappresenta sicuramente una mossa geopolitica ed economica importante ma la condizione sine qua non ora è che venga rispettato il concetto di reciprocità, senza il quale l’accordo col Mercosur rischia di avere conseguenze opposte rispetto a come l’Unione Europea l’aveva immaginato”.
Cosi, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli agricoltori Europei e del Mondo
Diritti Umani, Confeuro: “Agricoltura centrale per società più equa e solidale”
“In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani, che si celebra oggi 10 dicembre, Confeuro intende ribadire il ruolo dell’agricoltura come colonna fondamentale per la promozione dei diritti umani, della giustizia sociale e della sostenibilità. In questo contesto storico delicato e complesso, mentre il mondo affronta crescenti sfide legate alle guerre e conflitti, alla sicurezza alimentare, al cambiamento climatico e alle disuguaglianze economiche, il settore primario si conferma una leva cruciale per garantire dignità, diritti e benessere a milioni di persone.
L’accesso al cibo sano e nutriente è un diritto umano universale, ma è ancora negato a troppi popoli. In questo scenario, dunque, un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente rappresenta non solo una soluzione pratica, ma anche un modello di sviluppo fondato sui valori della solidarietà, dell’equità e della responsabilità. E questo vale nel mondo come in Italia, i cui piccoli e medi agricoltori svolgono un ruolo essenziale non solamente per tutelare la sovranità alimentare, ma anche per sostenere i diritti delle comunità locali, spesso dimenticate nelle agende globali.
In tal senso, la nostra confederazione sottolinea l’urgenza di politiche agricole che mettano al centro i diritti umani: dall’equo compenso alla lotta contro caporalato e sfruttamento dei lavoratori, fino alla promozione di pratiche virtuose e sostenibili che preservino la biodiversità e il territorio. Serve un patto sociale tra istituzioni, imprese, associazioni di settore e cittadini”.
Cosi, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli agricoltori Europei e del Mondo
Agricoltura, Confeuro: “Più cemento e meno terra per piccoli e medi produttori” “Da una parte in Italia cresce il consumo di suolo, dall’altra aumentano le difficoltà di accesso ai terreni per i piccoli e medi agricoltori. Confeuro intende esprimere grande preoccupazione per il trend in atto nel nostro Paese, dove la realizzazione di superfici artificiali sta accelerando, raggiungendo ritmi che non si osservavano da anni e allontanandosi, al contempo, dagli obiettivi sostenibili dell’Agenda 2030 e dalle programmazioni Ue. Siamo di fronte a un fenomeno allarmante, che rischia di compromettere non solo la sostenibilità ambientale ma anche le opportunità presenti e future di tanti produttori del settore primario.
Questo perché ogni anno, ettari preziosi di terreni agricoli rischiano di essere trasformati in aree urbanizzate o infrastrutturali, spesso senza una pianificazione strategica. Questo processo non solo diminuisce la superficie coltivabile, ma rovina anche la capacità del settore agricolo di tutelare la sicurezza alimentare e preservare il nostro paesaggio rurale. Una altra grave criticità è poi rappresentata dalle costanti complicazioni di accesso alla terra per i giovani agricoltori e le piccole aziende. L’aumento dei costi dei terreni, l’accaparramento delle risorse da parte di grandi aziende o multinazionali, nonché la mancanza di mezzi necessari per favorire il ricambio generazionale rappresentano un ostacolo tangibile all’ingresso di nuove forze nel comparto.
Senza dimenticare gli effetti del cambiamento climatico che, in alcuni casi come la Sicilia, stanno portando alla desertificazione di varie aree rurali, compromettendo la vitalità economica e sociale di molte comunità. Alla luce di questo scenario da allarme rosso, dunque, Confeuro chiede al governo Meloni e al ministro Lollobrigida interventi mirati e concreti: ad esempio, la stesura di un nuovo piano nazionale per la difesa del suolo agricolo, che regoli la cementificazione selvaggia e valorizzi i terreni agricoli come risorsa strategica.
Allo stesso tempo, vanno rafforzati i programmi di supporto per i giovani, favorendo l’accesso ai terreni attraverso agevolazioni fiscali, fondi dedicati e un uso più equo delle terre pubbliche disponibili. Sostenere l’agricoltura familiare e le piccole imprese è un dovere, soprattutto in questi tempi di crisi economica, conflitti e globalizzazione galoppante”.
Cosi, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli agricoltori Europei e del Mondo
Ddl sicurezza, Confeuro: “Da governo mancate risposte su norma canapa”
“Il tema della canapa industriale e la sua regolamentazione stanno diventando sempre più centrali nel dibattito politico e agricolo italiano, e la nostra confederazione ha recentemente sollecitato il governo Meloni, in particolare il ministro dell'Agricoltura Lollobrigida, a fornire chiarimenti riguardo l’inserimento all’interno del DDL Sicurezza del cosiddetto emendamento “Cannabis” che di fatto rende illegali le infiorescenze della canapa industriale e i suoi derivati.
Siamo di fronte a una norma illogica, che non condividiamo e che rischia di impattare negativamente su una filiera alimentare, commerciale e agroindustriale, assai significativa per il tessuto produttivo italiano, che vale centinaia di milioni di euro, col pericolo di far chiudere i battenti a migliaia di attività di agricoltori e giovani imprenditori che negli anni hanno investito con soldi e fiducia nel comparto.
La richiesta al ministro Lollobrigida e alla maggioranza di governo, dunque, è quella di tornare sui propri passi, ossia di un intervento diretto al fine di ritirare il provvedimento e definire in maniera diversa un quadro normativo che dia finalmente certezze agli agricoltori e agli operatori della canapa industriale”.
Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.
Natale, Confeuro: “Rincari ingiustificati a danno di consumatori e agricoltori”
“Mentre manca davvero pochissimo alle festività natalizie, Confeuro osserva con preoccupazione l’incremento dei prezzi dei prodotti alimentari, che pesano sulle tasche dei consumatori ma che, paradossalmente, non premiano chi produce. O meglio, ancora una volta, a guadagnarci sono sempre e solo i gruppi della grande distribuzione, mentre i piccoli e medi agricoltori continuano a subire pressioni sui prezzi all’origine, insufficienti a coprire i costi di produzione.
Questo squilibrio evidenzia un sistema di filiera profondamente ingiusto, che concentra i profitti nelle mani di pochi, sacrificando sia i produttori che i consumatori. Uno scenario allarmante che non nasce certamente oggi ma che testimonia la solidificazione di un sistema squilibrato con prezzi bloccati all’origine bloccati o in calo, con speculazione lungo la filiera e scarsa difesa delle produzioni locali.
È chiaro ed evidente che servono procedimenti legislativi più incisivi e concreti: dalla introduzione di etichette più chiare e trasparenti ad una maggiore promozione dei mercati locali e filiera corta, da una vera riforma delle regole della filiera agroalimentare all’aumento dei controlli e delle tasse sulle pratiche speculative. Solo in questo modo potremmo avere un Natale equo e solidale, che rappresenterebbe davvero un bel regalo per consumatori e agricoltori”.
Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.
Non si ferma il percorso sociale di Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori europei e del mondo a sostegno delle fasce più deboli e fragili della popolazione. Dopo l’iniziativa “Addobba il tuo albero di Natale con le luci della legalità”, promossa in sinergia con il Centro Studi Iniziativa Comune, e rivolta alle scuole elementari, medie e superiori di tutta Italia, ecco un nuovo tassello di solidarietà per la realtà guidata dal presidente nazionale Andrea Tiso. La Confeuro, infatti, proprio in questi giorni ha deciso di procedere con una donazione per i “Pandori solidali” a sostegno del progetto della “Fondazione L’Arcobaleno di Marika Onlus”, a contrasto della povertà educativa e dispersione scolastica a favore dei minori con grave fragilità socio-economiche. “Un progetto davvero importante e autorevole, quello de L’Arcobaleno di Marika che quotidianamente opera con impegno, competenza e dedizione per assicurare i diritti dei bambini, in particolare di tutti quei minori indifesi e abbandonati.
Noi, come Confeuro, siamo sempre sensibili a tematiche così delicate e complesse e nel nostro piccolo abbiamo deciso di dare il nostro contributo a questo bellissimo percorso solidale”, ha evidenziato il presidente Confeuro, Andrea Tiso. Che poi ha aggiunto: “Solidarietà ed eguaglianza che sono anche i principi ispiratori della nostra azione, nella consapevolezza maturata che il valore dell’agricoltura sia pure quello di restituire alla comunità e di essere al fianco di chi ha più bisogno", ha poi concluso Andrea Tiso, sottolineando l’importanza di iniziative come questo della Fondazione L’Arcobaleno di Marika Onlus, al fine di costruire un tessuto sociale più equo e solidale.
Agricoltura, Confeuro: “Nuovi aiuti Ue primo passo. Ma serve Riforma Pac”
“Confeuro commenta positivamente i recenti nuovi aiuti e finanziamenti all'agricoltura tramite i Pac con maggior importi e meno vincoli grazie alla legge Ue. In particolare, anche per quest’anno la Commissione Europea ha approvato la deroga che incrementa gli anticipi relativi alla PAC permettendo in tal modo agli Stati membri - e a cascata ai produttori del settore primario - di accedere ai fondi comunitari in maniera più rapida e concreta. Si tratta certamente di un primo passo positivo verso una pac realmente vicina alle esigenze delle piccole e medie aziende agricole.
Pac che più in generale, a giudizio della nostra confederazione, va riscritta in toto, eliminandone definitivamente i complessi nodi burocratici e inserendo un nuovo pilastro con un pacchetto specifico di aiuti, riguardanti le assicurazioni a tutela del reddito agricolo. Allo stesso tempo, auspichiamo che lo Stato italiano riveda il sistema degli organismi pagatori che tante disparità di gestione e di tempistiche nell'erogazione delle risorse sta creando tra gli agricoltori delle diverse aree del nostro paese. Tutto questo rappresenterebbe davvero una soluzione fondamentale a tutela del nostro comparto primario”.
Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.
Siccità, Confeuro: Ok ristori aziende agricole Sud-Italia ma non è soluzione”
“La nostra Confederazione accoglie positivamente l’intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni sul decreto ministeriale che stabilisce oltre 100 milioni di euro a favore delle aziende agricole del Meridione, gravemente colpite dalla siccità del 2024. Queste risorse pubbliche rappresentano certamente un segnale importante verso i territori e il comparto primario, colpiti fortemente da una crisi climatica che mette a rischio non solo le aziende e la comunità, ma anche la sicurezza alimentare e la sostenibilità delle produzioni. Tuttavia, questi fondi, pur essendo un aiuto prezioso e necessario, da soli non possono bastare.
La siccità, infatti, non rappresenta un evento straordinario, come molti pensano o vogliono far pensare, ma è una problematica strutturale, con cui convivere quotidianamente e che richiede risposte sistematiche e di lungo periodo. È indispensabile, dunque, che accanto agli interventi emergenziali si avviino riforme capaci di rafforzare la resilienza del settore agricolo, come il potenziamento delle infrastrutture idriche, la promozione di tecniche di irrigazione sostenibili e l’implementazione di sistemi di raccolta e riutilizzo delle acque piovane.
E più in generale, Confeuro invita il Governo e le istituzioni locali a fare della lotta alla crisi climatica una priorità della agenda politica, investendo nella prevenzione quale principale strada per proteggere il nostro patrimonio agricolo e ambientale dalla siccità, costruire un futuro sostenibile per le generazioni future e contrastare la desertificazione galoppante in alcune aree del Sud Italia”.
Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo