Olio, Fedagri Toscana: “La mosca è tornata, perdite del 30% delle olive” Danni maggiori sulla costa, interessato il 60% degli oliveti toscani
Firenze, 23 settembre 2016 – “Purtroppo dobbiamo registrare il ritorno importante della mosca olearia. Gli ultimi giorni di pioggia con temperature miti hanno fatto sì che si proliferasse l’insetto e possiamo stimare una perdita intorno al 30% della produzione d’olio per il 2016”: è quanto dichiarato da Enzo Rossi, presidente di Fedagri – Confcooperative Toscana che commenta così la diffusione del parassita che già due anni fa colpì duramente le aziende del territorio toscano.
“Poteva essere una grande annata – afferma Rossi – ma adesso il rischio è che il raccolto venga compromesso in modo importante. Rispetto a due anni fa la diffusione, che ormai interessa quasi tutto il territorio della nostra regione, è partita dalla collina e oggi trova riscontro in particolare sulla costa dove si registrano i danni maggiori.
Oltre il 60% degli oliveti è stato interessato dall’attacco proprio a ridosso della raccolta. Per fortuna – conclude Rossi – questa vicinanza è un dato positivo che consente - laddove possibile in caso di coltivazione tradizionale e non biologica – di effettuare l’ultimo trattamento ‘dimetoato’ rispettando il limite di 28 giorni tra il trattamento e la raccolta e bloccare così il parassita.”
La Confcooperative Toscana è l’articolazione territoriale della Confederazione Cooperative Italiane . Associazione nazionale di rappresentanza, assistenza, tutela e revisione del Movimento Cooperativo, giuridicamente riconosciuta ai sensi dell’art. 5 del DLCPS 14 dicembre 1947 n. 1577. Confcooperative Toscana cura i rapporti con gli Enti pubblici, in particolare con la Regione Toscana, le Organizzazioni di categoria, imprenditoriali e sindacali e con gli organismi politici, rappresentando le istanze delle cooperative associate nelle sedi dove si affrontano i problemi d’interesse cooperativo, economico e sociale. Confcooperative Toscana è strutturata in 8 Unioni provinciali e 1 Unione interprovinciale e in 7 Federazioni di settore, che hanno lo scopo di coordinare meglio le attività delle cooperative operanti nei vari comparti economici. Le Federazioni, nell’ambito delle direttive generali della Confcooperative Toscana, determinano le linee di azione dei vari settori. Sono aderenti anche 28 cooperative del consumo e 6 mutue non organizzate in federazioni che sviluppano un valore della produzione rispettivamente di € 164.015.085 con 2.687 soci e 229 addetti e € 640.850 con 15.207 soci e 6 addetti.
La Confcooperative, nell’ambito della propria attività, rappresenta e tutela gli interessi e le istanze delle cooperative aderenti, attraverso la continua presenza presso le istituzioni pubbliche, il rapporto con le altre Organizzazioni economiche e gli istituti di credito, per far conoscere le loro necessità di sviluppo imprenditoriale in un rapporto di concertazione di provvedimenti normativi finalizzati alla crescita della cooperazione. Tale azione viene attuata in sinergia con le Unioni territoriali, che intrattengono i rapporti con le associate, raccogliendone gli imput e le necessità.
Confcooperative Toscana promuove la cooperazione quale modello imprenditoriale democraticamente partecipato, con carattere di mutualità e senza fini speculativi, in grado di rispondere in termini occupazionali ed economici alle esigenze di sviluppo della società regionale ed assiste le cooperative aderenti con le proprie strutture e attraverso i Centri servizi operanti presso le Unioni territoriali.
Confcooperative ha una specifica delega da parte del Ministero Attività Produttive per quanto riguarda la revisione contabile delle cooperative aderenti, al fine di assicurare l’aderenza al modello cooperativo previsto dalle vigenti leggi e di verificare una sana e corretta gestione economica ed un’adeguata partecipazione da parte dei soci.
Lo statuto della Confcooperative Toscana stabilisce le sue finalità e funzioni che fanno riferimento alla rappresentanza, assistenza, tutela e revisione delle cooperative aderenti.
Un soggetto di intermediazione fra produzione e consumo per una innovativa distribuzione del cibo a livello locale Cibo e innovazione: CoopUp “In Toscana realizzeremo il primo food hub italiano” Stamani l'incontro con gli esperti del settore promosso dall'incubatore di Confcooperative Toscana
Firenze, 26 giugno 2017 – “La Toscana sarà la prima regione in Italia a dotarsi di un Food Hub.” E' questa la missione in cui ha deciso di impegnarsi CoopUp, l'incubatore di Confcooperative Toscana, che stamani a Firenze ha organizzato l'incontro “Cibo e innovazione” dedicato a I food hub digitali per la ricostruzione di sistemi agro-alimentari locali sostenibili. All'incontro ha preso parte, fra gli altri, una delle massime esperte internazionali sul tema: Alison Blay-Palmer, direttore del Centre for Sustainable Food Systems e professore associato della Wilfrid Laurier University. Insieme a lei anche Raffaella Grana, di Slow Food Toscana, Enzo Rossi, presidente di Fedagri Toscana, Mauro Lombardi, docente di economia dell'innovazione all'Università di Firenze e Fausta Fabbri, dirigente Innovazione della Regione Toscana. Il Food Hub Digitale Locale può essere definito un soggetto di intermediazione tra produzione e consumo di prodotti agro-alimentari a “valore condiviso” (rispettosi dell’ambiente, di qualità, giusti e locali) all’interno di un raggio chilometrico ben definito, riconosciuto da domanda e offerta come locale. Il Food Hub Digitale Locale opera attraverso una piattaforma commerciale digitale (e-commerce) e logistica intervenendo su due segmenti di mercato: - BtoC: consumatore finale individuale e collettivo (individui, gruppi di famiglie e GAS); - BtoB: consumatori intermedi (agriturismi, ristoranti, mense, mercati contadini etc.) per i quali è necessaria una massa critica di prodotto e un unico punto di transazione commerciale. “Nel rispetto della politica di opening innovation, CoopUp ha accolto l'idea innovativa di Food Hub – spiega Marco Tortora di CoopUp Firenze - un modello di business che sta riscuotendo grande successo e diffusione nel nord europa e in America e che potrebbe rappresentare la soluzione per molte aziende. Il Food Hub è una piattaforma digitale che permette una distribuzione diversa e innovativa del cibo tra produttori e produttori – cioè soggetti della stessa filiera - e tra produttori e consumatori. Si tratta di un sistema in grado di portare concreti vantaggi in termini di risparmio ma anche di impatto ambientale e sociale. CoopUp cercherà di sviluppare questa idea perché possa costituirsi in impresa e possa effettivamente entrare nel mercato e creare valore per la comunità e per il territorio.”
1,2 milioni di euro per creare attività legate al mare grazie al programma europeo transfrontaliero Cooperative, 50 nuove imprese e 250 posti di lavoro con il progetto IN.VI.TRA. Guerrieri, Federcoopesca-Confcooperative Toscana: “Positive ricadute economiche e sociali sui territori”
Firenze, 8 settembre 2017 - 50 nuove imprese cooperative e 250 posti di lavori in tre anni in Toscana. Sono gli obiettivi che si pone il progetto IN.VI.TRA, finanziato dal programma europeo “Intereg Francia-Italia Marittimo 2014-2020”. Nuove imprese legate al mondo del mare, quindi pesca, agricoltura e turismo, ma soprattutto l’attivazione di sinergie fra diversi settori e professionalità. In prima linea la Regione Toscana, insieme a Liguria, Sardegna, Corsica e Francia, con la collaborazione di diversi enti, sia pubblici che privati: Unisco Toscana Link (Centro Servizi di Confcooperative Toscana), Unioncamere Liguria, Camera di Commercio di Nuoro, Atena (Centro Servizi Confcooperative Genova), Agence de Développement Economique de la Corse (ADEC), CDE Petra Patrimonia Var, Petra Patrimonia Corsica e l’Agenzia Regionale Confcooperative per lo Sviluppo in Sardegna (ARCOSS)
Un investimento di circa 1,2 milioni di euro complessivi, per un progetto transfrontaliero che offre alle nuove realtà italiane e francesi consulenza e assistenza, anche sfruttando le realtà già inserite nel mondo cooperativo, come banche e servizi finanziari.
“E’ un progetto a forte impatto territoriale – afferma Massimo Guerrieri presidente Federcoopesca-Confcooperative Toscana ed Unisco Toscana Link Srl - Abbiamo creato un incubatore virtuale transfrontaliero, che mette a disposizione degli imprenditori italiani e francesi tutta una serie di servizi di counseling e di assistenza personalizzata per la fase di start-up. Le ricadute sui territori avranno effetti positivi, oltre che nell’aspetto economico anche in quello sociale. Pubblico e privato lavorano insieme, con strumenti innovativi, partendo proprio dai valori sociali propri del nostro sistema cooperativo: fiducia, condivisione e impatto sul territorio”.
La prima fase del progetto ha interessato la ricognizione delle attività che i partner già svolgono sui rispettivi territori. Da adesso parte la seconda fase, quella più operativa, con la messa a regime di strumenti e servizi innovativi per il sostegno all’incubazione di impresa con una particolare attenzione alla forma cooperativa. A breve sarà operativa la piattaforma web del progetto dedicata ai nuovi imprenditori e ispirata ai modelli “One Stop Shop”, una sorta di social network per imprese da cui reperire tutte le informazioni e i servizi e, cosa più interessante, dove si potranno condividere le idee con potenziali soci e finanziatori.
“La Bandita” è il nome del progetto di un gruppo di abitanti del piccolo centro di cento abitanti Cooperativa di comunità, la rinascita di Gerfalco Fiaschi, (Confcooperative): “Un’esperienza umana positiva contro l’abbandono dei piccoli borghi”
Grosseto, 10 ottobre 2017 - Un centinaio di adulti e una decina di bambini. Questa è Gerfalco, borgo a confine tra le province di Siena e Grosseto. Qui una famiglia ha deciso di trasferirsi e di avviare, sotto la guida di Confcooperative Toscana, una cooperativa di comunità, "La Bandita", insieme ai ragazzi che vivono in un eco villaggio in zona. Un moto di resistenza contro lo spopolamento inevitabile dei piccoli borghi, soprattutto montani. Hanno pensato questo quando hanno scelto di iniziare insieme quest’avventura nell’azienda agricola biologica. “Non senza difficoltà - ammette Cristiano Bindi, 43 anni- la comunità all’inizio era scettica, poi pian piano ci stiamo allargando. Vogliamo fermare il declino che inesorabilmente sarebbe arrivato per questo piccolo borgo e abbiamo scelto di farlo partendo da quello che di bello qui c’è già: le persone, gli olivi e le castagne” Una cooperativa agricola particolare quella che sta per nascere, perché tra i suoi obiettivi c’è la salvaguardia del territorio prima ancora del profitto, il rafforzamento della rete di collaborazioni e di scambio che coinvolge tutta l’area, la valorizzazione delle risorse locali, l’avvio di attività ricettive turistiche. Obiettivi di lungo termine per un progetto che sta prendendo anima e gambe grazie all’impegno di un gruppo di abitanti. “La tutela del territorio è la nostra priorità, per questo lanciamo la sfida zero emissioni di CO2. Vogliamo creare lavoro e dare un’opportunità ai giovani” A Cristiano l’idea è venuta lo scorso anno, durante la scuola delle cooperative di comunità. Oggi, con il sostegno di Confcooperative Toscana soprattutto per la parte burocratica e fiscale, il gruppo di abitanti sta portando avanti il progetto. Il prossimo passo è prendere in comodato d'uso un castagneto e un'oliveta. “Poi ci occuperemo della gestione di un seccatotio per le castagne - continua Cristiano - Abbiamo in progetto di organizzare dei workshop e dei corsi in ambito ambientale, ecologico, permaculturale. Vogliamo coinvolgere le scuole e diventare polo attrattivo per il turismo slow”. “Le cooperative di comunità mettono al centro le relazioni tra le persone - commenta Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana - e da qui si riparte per dare una nuova possibilità ai piccoli centri, contro l’abbandono e lo spopolamento. Confcooperative investe molto su queste realtà , supportando le persone in tutto il percorso, dall’idea iniziale fino alla materiale realizzazione. Un’esperienza umana positiva e anche una bella opportunità per creare lavoro e ridare nuova vitalità ai piccoli centri”. Per approfondire e condividere esperienze e idee, martedì 17 ottobre è in programma la Giornata di Formazione sulle Cooperative di Comunità, organizzata dall’Alleanza delle Cooperative Italiane insieme a Legambiente e ad ANCI Toscana, con il Patrocinio della Regione Toscana, a partire dalle 9.00 presso l’Auditorium di Sant’Apollonia, via San Gallo 25/A, Firenze.
Domani, ore 9, a Firenze Giornata di Formazione presso l’Auditorium Sant’Apollonia
Nel Pisano una cooperativa di Comunità dedicata al turismo per salvare il paese Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana: “Soddisfatti della risposta dei territori”
Pisa, 16 ottobre 2017 - C’è chi, ogni mattina, va a comprare i giornali per tutti, o va a fare le fotocopie o, ancora, accompagna gli anziani all’ufficio postale più vicino. Perché a Pastina, frazione del comune di Santa Luce, in provincia di Pisa, c’è solo una bottega di alimentari. 250 persone, soprattutto anziani, e il centro più vicino è a 20 km. Così gli abitanti hanno preso in mano la situazione e hanno trovato una soluzione nella cooperativa di comunità. Obiettivi: creare un centro polifunzionale e un albergo diffuso. Un’idea nata due anni fa con il supporto di Confcooperative Toscana e cha ha trovato la collaborazione dell’amministrazione comunale. “Terranostra” è il nome della costituenda cooperativa che oggi conta, nel gruppo dei futuri soci, già 50 persone e 8 aziende agricole.
“L’abbiamo fatto per rivitalizzare il paese - dice Federico Pennesi, promotore della cooperativa - per ricucire il tessuto sociale della nostra comunità. Se non facciamo qualcosa il nostro piccolo centro così muore”
Il territorio ha un’alta vocazione turistica, soprattutto legata agli agriturismi, e quindi si parte da lì. Da una parte c’è la necessità di valorizzare un grande patrimonio immobiliare altrimenti inutilizzato, anche pubblico, e dall’altra di creare un centro di aggregazione. “Il centro polifunzionale farà questo, sarà un centro di aggregazione per giovani e anziani e insieme punto di promozione turistica. Verranno forniti diversi servizi, così si potranno pagare le bollette anche a Pastina senza dover andare in paese - continua Pennesi - Sulla creazione dell’albergo diffuso, invece, l’amministrazione ha già predisposto investimenti per il loro recupero”. L’idea della cooperativa di comunità è piaciuta anche alle aziende agricole del territorio. “Già in 8 hanno manifestato la loro volontà a entrare in questo circuito”
“Siamo molto soddisfatti della risposta che le cooperative di comunità stanno avendo sui territori - commenta Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana - Grazie all’impegno degli abitanti, i piccoli centri a rischio spopolamento rivivono. Confcooperative è al loro fianco per sostenerli e supportarli in questo percorso, che è anche una crescita umana oltre che sociale. Ognuno ha la sua storia e le sue peculiarità e proprio per conoscere e condividere le proprie esperienze domani si terrà la Giornata di Formazione sulle Cooperative di Comunità, organizzata dall’Alleanza delle Cooperative Italiane, con Legambiente, Anci Toscana e il patrocinio della Regione Toscana”. Appuntamento a partire dalle 9 presso l’Auditorium di Sant’Apollonia, via San Gallo 25/A, Firenze.
L'altra faccia del gelo per gli agricoltori, Fedagri: “Il freddo colpisce anche uno dei nemici dell'olio toscano, la mosca”
Firenze, 1 marzo 2018 – Non solo danni a ortaggi e alberi in fiore, il freddo e la neve di questi giorni potrebbero essere invece un toccasana per un' altra coltivazione nella quale il mondo agricolo toscano investe molto, quella degli olivi. “Le basse temperature colpiscono anche la mosca dell'olivo che rappresenta una seria minaccia per la produzione toscana di olio”, osserva Ritano Baragli, di Fedagri-Confcooperative Toscana.
Le larve di mosca olearia in questo periodo svernano all'interno delle olive rimaste sugli alberi nei campi incolti o in quelle rimaste a terra, spiegano gli agricoltori, ma le temperature che toccano punte di – 8 in questi giorni contribuiranno senz'altro a ridurne la popolazione.
Dopo un gennaio molto caldo che faceva temere il ritorno del nemico, quasi invisibile, degli olivicoltori, il freddo di questi giorni può essere quindi visto come una buona notizia. Altra preoccupazione potrebbe essere il problema “ghiaccio” sui germogli e le giovani frasche degli olivi: “Ma le condizioni meteo per il momento ci confortano non dovrebbero esserci gelate notturne”.
Le cause: il freddo inteso di questo inverno e la siccità dell’anno scorso Olio, ancora un’annata difficile: calo della produzione stimato del 20% Baragli (FedAgriPesca- Confcooperative Toscana): “Ormai sono tre anni consecutivi che le nostre aziende non fanno un raccolto pieno”
Firenze, 5 giugno 2018 - Ancora un’annata difficile per l’olio toscano. Si stima un calo nella produzione di circa il 20% o anche di più, secondo FedAgriPesca di Confcooperative Toscana. Le cause: il freddo intenso, con il vento forte, dei mesi passati a cui si aggiunge ancora l’eco dei danni della siccità dell’estate scorsa. A soffrire di più, come ci spiega Ritano Baragli, è la varietà di olivo più delicata, il Frantoio. “In inverno abbiamo avuto anche temperature che sono scese giù fino a meno 11 gradi e ciò ha fatto esplodere i vasi linfatici delle piante, di fatto bruciandole e bloccandone la produzione per i prossimi due o tre anni. Sono piante che vanno potate energicamente, riformate”
Meno peggio per altre piante più resistenti, come “Leccino del corno” e il “Moraiolo”, che hanno una resistenza maggiore al freddo. “Siamo nella fase in cui la fioritura è avvenuta. Abbiamo avuto tanta pioggia e se la temperatura resta fresca non dovrebbero esserci problemi - continua Baragli - Ci sono però zone che ancora fanno i conti con la pesante siccità dell’anno scorso, che ha bloccato la naturale vegetazione della pianta. Ormai sono quasi tre anni consecutivi che le nostre aziende non fanno un raccolto pieno”.
A ciò si somma un altro fenomeno, più visibile: “Lo stato di abbandono in cui versano molti campi - spiega ancora Baragli - le aziende non trovano più conveniente investire su piante che non producono e poi manca manodopera specializzata nella potatura”. Capitolo a parte per le zone costiere: “Quest’anno va molto meglio e si prevede un bel raccolto”
Dal ministro Centinaio pieno sostegno ai produttori per controllare i predatori Gli agricoltori toscani: “Sia autorizzata la legittima difesa contro lupi e cinghiali”
Baragli: “Chiediamo il diritto a difendere noi e le nostre aziende da una situazione oramai insostenibile, in Toscana ci sono più ungulati che contadini”
Milano, 19 novembre 2018 - “Il ministro ci ha spiegato che si, gli animali sono bellissimi, ma quando vanno fuori controllo diventano un problema che colpisce non solo noi agricoltori, ma anche gli animali stessi perché la natura va sempre tenuta in equilibrio”, così Ritano Baragli, referente sezione prodotto vitivinicolo Confcooperative FederAgriPesca della Toscana, sintetizza il faccia a faccia con il ministro all'Agricoltura Gianmarco Centinaio in occasione di Vivite, Festa del vino a Milano. Un breve incontro in cui il ministro ha assicurato l'intervento del proprio dicastero per tutelare le produzioni vitivinicole e agricole toscane, compresa anche una legge che autorizzi la legittima difesa contro gli assalti degli animali.
“Il ministro innanzitutto ha ben compreso come noi stiamo ponendo un problema serio e reale – ha spiegato, a margine del colloquio, Baragli -, e soprattutto ci ha garantito il suo impegno e quello del ministero che dirige per porre sotto controllo, anche con una legge ad hoc, un fenomeno che quando viene fatto crescere senza limitazioni mette a serio rischio le nostre produzioni agricole e vitivinicole. Per questo noi proponiamo che ci sia una possibilità di legittima difesa contro chi assale i nostri campi”.
“Attualmente nella sola nostra Toscana – spiega Baragli - possiamo contare quasi 500mila capi fra cinghiali, caprioli, daini e lupi. Una popolazione eccessivamente ampia che colpisce costantemente le nostre culture e le nostre finanze. Oramai un qualsiasi agricoltore deve mettere fra i suoi costi fissi sia i danni diretti che subirà sia le misure di prevenzione e dissuasione che deve mettere in campo per difendersi. Sono costi aggiuntivi che ovviamente da una parte vanno a incidere sia sul prezzo finale e che rischiano di farci stare fuori mercato, ma senza i quali, purtroppo, ogni produttore corre il rischio di vedere distrutto il proprio lavoro mettendo così in pericolo la sua stessa azienda”.
“Dato che il ministro Salvini vuole giustamente riconoscere il più ampio diritto alla difesa per chi viene aggredito in casa propria, per noi serve che all'agricoltore sia garantita la possibilità di difendere se stesso e i propri beni dai branchi di animali che assaltano le sue produzioni. Noi proponiamo una legge ad hoc che riconosca al coltivatore il diritto di abbattere, utilizzando ovviamente chi ha la licenza per farlo come i cacciatori, quegli animali che invadono i campi e distruggono le coltivazioni. E su questo il ministro Centinaio ci ha dato pieno sostegno” conclude Baragli.
Agricoltura, FedagriPesca Toscana: “Il settore ovino è in crisi" Il presidente Fabrizio Tistarelli chiede il sostegno alla filiera del latte di pecora
Firenze 22 novembre 2018 - “Il comparto della produzione sta soffrendo la concorrenza della pastorizia di altre regioni, dove il latte viene pagato dai caseifici decine di centesimi in meno al litro e le imprese cooperative toscane di trasformazione hanno un rapporto penalizzante in termini di prezzo con la Grande Distribuzione”. E' quanto dichiarato da Fabrizio Tistarelli, presidente di Confcooperative - FedagriPesca Toscana.
Proprio per fare il punto sulla situazione il prossimo 26 novembre si terrà in Regione Toscana una riunione del tavolo di filiera del latte ovino, a cui sono state invitate le organizzazioni agricole e della cooperazione, convocato dall’Assessore all’Agricoltura Marco Remaschi. “Noi saremo presenti – garantisce Tristarelli – perché la cooperazione di questo settore gioca un importante ruolo sia come Organizzazione di Produttori che come imprese di trasformazione e commercializzazione”.
“Come rappresentanti della FedAgriPesca Toscana parteciperemo al tavolo al quale chiederemo un forte impegno da parte della Regione per valorizzare la filiera e per proseguire il confronto anche con i rappresentanti dei caseifici industriali, che stanno disdettando i contratti di fornitura del latte” conclude il presidente della Federazione agroalimentare di Confcooperative Toscana.