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Marco
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PESCA: APPELLO AL GOVERNO Le marinerie aderenti all’Alleanza delle Cooperative Italiane chiedono un’attenzione particolare per la filiera ittica nazionale Roma, 15 dicembre 2020 - L’Alleanza delle Cooperative Italiane Pesca chiede al Governo ed in particolare alla ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova di: a) sostenere il comparto nel prossimo Consiglio dei Ministri europei dell’Agricoltura e pesca del 15 e 16 dicembre, bloccando qualsiasi iniziativa della Commissione europea che tenda a ridurre l’attività di pesca nel Mediterraneo occidentale ed in Adriatico; b) sostenere le proposte del Parlamento a favore di misure di sostegno e rafforzamento della filiera ittica nazionale nella Legge di bilancio 2021 attualmente in fase di discussione; c) di prevedere un piano industriale per la filiera ittica da sostenere e valorizzare con le risorse del Recovery fund. Le cooperative della pesca e dell’acquacoltura hanno dimostrato di rappresentare, soprattutto nel periodo di lockdown, un nodo cruciale per l’approvvigionamento del Paese ed il sostentamento della popolazione, garantendo prodotto nazionale sulle tavole degli italiani. Le cooperative della filiera ittica rappresentano inoltre un importante presidio per le economie dei territori in cui operano. Sono quanto mai necessarie ed improcrastinabili misure che nel breve periodo mirino al sostegno e nel medio-lungo periodo al riposizionamento della filiera, eppure - la Commissione europea imperterrita perpetua un atteggiamento di pregiudiziale riduzione dello sforzo di pesca che si aggira tra il 10% e il 30% per la pesca a strascico nel Mediterraneo occidentale mettendo a rischio 14mila giornate di lavoro, dirette, senza contare l’impatto sulle attività connesse a valle e nei settori che traggono giovamento dalle attività di pesca; - la Commissione europea per voce dello stesso commissario Sinkevičius, sembra inoltre intenzionata a portare avanti analoga politica di riduzione anche in Adriatico per la pesca demersale e dei piccoli pelagici; - il Piano nazionale di ripresa e resilienza allo stato attuale sembra ignorare l’esistenza dei comparti della pesca e dell’acquacoltura. Si trasmette il link del videomessaggio del presidente dell’Alleanza Cooperative Italiane Pesca Gianpaolo Buonfiglio https://drive.google.com/file/d/1o4e8Fa ... 7CjZW/view
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15/12/2020, 19:00 |
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Marco
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Crisi, i giovani toscani riscoprono la terra creando imprese green, social e innovative Confcooperative Toscana: “Ci auguriamo che siano sempre di più, puntare su formazione e preparazione”
Firenze, 18 gennaio 2021 - Le serre di Lorenzo Franceschini profumano di crisantemi, leucadendri e “fiori di cera”. Lorenzo da ragazzo, in estate, dava una mano nelle aziende agricole dei parenti, a Montecarlo in provincia di Lucca. Dopo le superiori si è iscritto alla facoltà di Agraria, ma si è accorto che “la pratica era più interessante della teoria”, così è tornato nella campagna lucchese, ha rilevato serre già esistenti, le ha innovate, trasformando il vecchio riscaldamento a gasolio in un moderno impianto ecologico a biomasse, e ha aperto un'impresa floricola per conto proprio, vincendo un bando europeo per agricoltori under 35.
Franceschini è uno dei tanti giovani toscani soci delle coop di Fedagripesca Confcooperative Toscana che hanno scelto di “sporcarsi le mani” con la terra e lavorare in mezzo alla natura, avviando attività, nuove o ereditate, nei settori dell'agricoltura, dell'allevamento, del vivaismo, dell'ittica.
Dopo anni, le campagne toscane si stanno ripopolando di giovani imprenditori. La pandemia ha fatto riscoprire la natura e i campi attirano sempre più gli under 35 che portano nelle aziende un'impronta innovativa, green, social. Sconsigliato però improvvisare.
“Non è semplice” afferma Franceschini. “A questo mondo si stanno affacciando tante realtà nuove, ma per intraprendere questa strada bisogna essere sicuri di quello che si fa, non è un salto nel buio: servono programmazione, preparazione, un progetto solido. Serve un baglio tecnico da aggiungere alla forza di volontà”.
Simone Di Genova, 33 anni, è cresciuto nella campagna di Marina di Grosseto, dove la famiglia alleva mucche da latte. Dopo sei anni come frigorista in una ditta, ha lasciato il posto fisso da dipendente per prendere le redini dell'azienda del nonno e del padre, “per passione, per continuare la tradizione familiare e per essere imprenditore di me stesso”, entrando anche far parte del Cda di Latte Maremma. Da quando è arrivato, “abbiamo fatto molti investimenti per migliorare la morfologia degli animali, attraverso i consigli di un veterinario e di un alimentarista, per far stare bene le mucche e migliore la qualità del prodotto che facciamo: più loro stanno bene, più è buono il latte” afferma.
“La campagna attira sempre più i giovani, che sanno unire l'esperienza pratica con lo studio, la tradizione con l'innovazione e la tecnologia, creando attività sostenibili dal punto di vista sociale, ambientale ed economico” commenta Fabrizio Tistarelli, presidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana. “Le aziende del comparto hanno saputo affrontare la crisi economica causata dalla pandemia, per il futuro dovremmo puntare su differenziazione della produzione e nuove soluzioni tecnologiche, come le vendite on line, che in alcuni settori si sono già dimostrate strategiche. Dobbiamo investire su preparazione e formazione, non basta la passione. Ci auguriamo che altri giovani intraprendano un'attività in questo settore, apportando quel valore aggiunto che alza la qualità dei prodotti e rende più competitive le aziende”.
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18/01/2021, 17:19 |
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Danni da gelate, Legacoop Toscana e Confcooperative Toscana: “Bene la procedura avviata dalla Regione. Gli indennizzi siano rapidi e adeguati”
Le due associazioni di categoria auspicano l’avvio di un tavolo di confronto tra Regione, agricoltori, esperti del clima e assicuratori per trovare nuovi modelli a tutela degli agricoltori
Firenze, 9 aprile 2021 - Il Dipartimento Agroalimentare e Pesca di Legacoop Toscana e Fedeagripesca Confcooperative Toscana esprimono apprezzamento per l’avvio da parte della Regione Toscana della procedura per compensare i danni subiti dagli agricoltori a causa delle gelate di questi giorni, auspicando che gli indennizzi siano rapidi e adeguati. Al tempo stesso le due associazioni di categoria ritengono sia opportuno un tavolo di confronto tra Regione, agricoltori, esperti del clima e assicuratori per individuare nuovi modelli a tutela degli agricoltori.
“Bene la procedura avviata dalla Regione per gli interventi compensativi per i danni da gelate, ci auguriamo che gli indennizzi siano adeguati e che arrivino rapidamente, dato che gli agricoltori sono già in ginocchio a causa delle pesanti perdite causate dalle calamità naturali che si sono succedute negli ultimi tempi - afferma Massimo Carlotti, responsabile del Dipartimento Agroalimentare e Pesca Legacoop Toscana - È infatti evidente che questo tipo di problematica si ripeta con frequenza, anche più volte nel corso dell’anno: basti pensare che a marzo e aprile ci sono stati due eventi naturali che hanno quasi azzerato alcune produzioni orticole primaverili, vite, frutta a nocciolo e in parte olivo”.
Secondo i rappresentanti di Legacoop Toscana e Confcooperative Toscana occorre anche pensare a nuovi modelli in grado di tutelare gli agricoltori: “Le risposte che arrivano dai sostegni economici e dalle coperture assicurative sono purtroppo insufficienti - evidenzia Carlotti - per questo crediamo sia opportuno pensare a un tavolo di confronto tra Regione, agricoltori, esperti del clima e assicuratori per trovare nuovi modelli efficaci che garantiscano all’agricoltore il reddito atteso con un costo di copertura assicurativa che sia congruo”.
“Se le logiche di sistema portano a considerare l’agricoltura come uno dei fattori climalteranti, è pur vero che le problematiche ambientali sembrano avere gravi ripercussioni sull’agricoltura - conclude Fabrizio Tistarelli, presidente Fedagripesca Confcooperative Toscana - Per questo, a fronte dell’impegno chiesto agli agricoltori verso un’attività sempre più ecocompatibile, ci auspichiamo l’istituzione del tavolo di confronto con esperti in materia e interventi diretti volti a sostenere il futuro di quell’agricoltura toscana (soprattutto viticoltura, olivicoltura, ortoflorovivaismo, frutticoltura) che, di fronte ai cambiamenti climatici, subisce sempre più di frequente gravissimi danni”.
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09/04/2021, 21:37 |
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Vino, Baragli (Fedagripesca Toscana): “Annacquarlo? Una barzelletta che non fa ridere”
Firenze, 12 maggio 2021 - L’ipotesi sul tavolo dell’Unione Europea di annacquare il vino per ridurre la gradazione è una barzelletta che non fa affatto ridere. Così facendo si farebbe una bevanda, ma non si potrebbe certo chiamare vino: il vino è un prodotto ben preciso, con caratteristiche chiare e con un forte legame con il territorio da cui nasce grazie al duro lavoro dei vignaioli. Non scherziamo!”. Così Ritano Baragli, vicepresidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana e presidente della Cantina sociale Colli Fiorentini Valvirginio commenta l'ipotesi di autorizzare la riduzione o l’eliminazione dell’alcol dal vino.
“Il vino nasce nel vigneto - continua Baragli - viene trasformato in cantina con tecniche antiche e tecnologie moderne per migliorarne la qualità, è frutto di un processo naturale che non può essere alterato. Altrimenti si fa un’altra cosa, ma non si fa vino”. Per Baragli “la proposta dell’Europa parte dalla consapevolezza che l’alcol nuoce alla salute, è vero, ma i vignaioli sono i primi a invitare i clienti a consumare il vino nelle giuste dosi, senza eccessi”.
Per quanto riguarda l’andamento del settore nel suo complesso, Baragli pone l’accento sui forti danni provocati dalle recenti gelate. “In moltissime zone della Toscana i danni si manifestano già in maniera importante - spiega - è prematuro fare una stima sulle perdite, ma il calo della produzione sarà forte: almeno un 30%. E i mercati - conclude Baragli - stanno reagendo con un incremento della quotazione del prodotto sfuso che difficilmente, almeno per ora, si riverserà sul consumatore finale”.
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12/05/2021, 17:53 |
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Pesca, le cooperative toscane aderiscono alla protesta nazionale #Salviamolapesca
FedAgriPesca-Confcooperative Toscana: “A rischio tanti posti di lavoro a causa di una politica europea miope”
Livorno, 11 giugno 2021 - Rimbalzano in Rete le foto dei pescatori toscani che accanto alle loro barche, alle reti, al pescato mostrano i cartelli con la scritta #Salviamolapesca per dimostrare la loro adesione alla protesta, indetta dall’Alleanza delle Cooperative Italiane Pesca, contro le nuove politiche europee di gestione dello sforzo di pesca. La Commissione Europea ha infatti deciso una riduzione dei giorni annui di attività in mare.
La pesca italiana domani, 12 giugno si fermerà e due manifestazioni nazionali si terranno a Venezia e a Mazara del Vallo, trasmesse in diretta sulla pagina Evento Facebook “Salviamo la Pesca Italiana”, dalle ore 10 alle ore 13.
"La cultura del mare e la vitalità delle comunità costiere rischiano di essere un ricordo del passato a causa di una politica dissennata che continua a ridurre l'attività dei nostri pescherecci, costringendo alla chiusura le imprese - commenta Andrea Bartoli presidente di FedAgriPesca-Confcooperative Toscana - e che mira a chiudere la pesca a strascico, il comparto principale che rifornisce di pesce fresco le tavole degli italiani e dei turisti. Siamo preoccupati soprattutto per i livelli occupazionali e pensiamo che la riduzione dello sforzo di pesca non possa essere l’unica misura per preservare lo stock ittico del Mediterraneo. Si tralasciano così le molteplici forme di inquinamento, le attività di trivellazione petrolifera, l’intenso traffico navale marittimo, la cementificazione delle coste e le conseguenze dei cambiamenti climatici".
Continua Bartoli: "Non è bastata la riduzione del 20% di sforzo di pesca attuata dall’Italia in 3 anni, si vuole continuare a ridurre, portando le imprese a sbarcare gli equipaggi e a chiudere. Aderiamo quindi con convinzione a questa iniziativa di protesta che sta raccogliendo il favore di moltissimi politici nazionali ed europei, di sindaci ed amministratori locali oltre che di organizzazioni professionali della pesca euro mediterranee".
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11/06/2021, 14:24 |
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Agricoltura: l'allarme di Legacoop e Confcooperative Toscana, aiutare il comparto api, a rischio aziende e ambiente
Firenze, 21 giugno 2021 - Le gelate che hanno caratterizzato la prima fase della primavera hanno ridotto notevolmente le fioriture e hanno alterato il comportamento delle api. Il risultato è l’azzeramento della produzione del pregiato miele d’acacia e di tutti gli altri mieli primaverili. Non solo: è ad alto rischio la produzione di mieli come Castagno, Tiglio, Girasole. Per questo Legacoop Toscana Agroalimentare e Pesca e Confcooperative Fedagripesca Toscana chiedono interventi straordinari in favore delle aziende apistiche e, in particolare, l’attivazione di un ristoro ad hoc per gli apicoltori o misure di sostegno, come specifici esoneri contributivi.
«Non si tratta di una questione solo economica e di sopravvivenza delle aziende – spiega Massimo Carlotti, responsabile del dipartimento Agroalimentare di Legacoop Toscana - Il ruolo che le api svolgono per garantire la biodiversità e la continuità della vita sulla Terra è noto. Ed è altrettanto riconosciuta la funzione essenziale che gli apicoltori hanno nell’assicurare la preziosissima sopravvivenza delle api».
«Nonostante l’impegno degli apicoltori per sostenere la difficile situazione di questa primavera – aggiunge Fabrizio Tistarelli, presidente del settore Agroalimentare e Pesca di Confcooperative – sono previsti drastici cali nella produzione di miele che incideranno notevolmente sui redditi aziendali. Per questo motivo, a supporto delle difficoltà che stanno vivendo le nostre associate, si richiedono interventi straordinari a sostegno delle aziende apistiche per sostenerne l’attività in un momento così delicato».
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21/06/2021, 17:24 |
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Cereali, Fedagripesca Toscana: "Pochi giovani nei campi" Le problematiche emerse in occasione del confronto con l'assessore all'Agricoltura della Regione Toscana, Stefania Saccardi
Grosseto, 24 luglio 2021 - Campagne di sensibilizzazione per avvicinare i giovani al mondo dell'agricoltura e della cooperazione, più mulini e pastifici nel Grossetano, l'area dove si produce la maggior quantità di grano toscano. Sono le istanze che arrivano dalle cooperative di Fedagripesca Toscana emerse durante la giornata di confronto e ascolto con la vicepresidente e assessore all'Agricoltura della Regione Toscana Stefania Saccardi: l'incontro, che si è svolto ieri alla Cooperativa Agricola Pomonte a Grosseto e a cui hanno partecipato diverse cooperative, è stato l'occasione per fare il punto sul settore cerealicolo.
“La Toscana è una regione particolarmente vocata alla cerealicoltura, ma per assurdo nel Grossetano, che insieme al Senese è l'area con più coltivazioni di cereali, mancano molini e pastifici, che contribuirebbero a completare la filiera e a valorizzare il comparto” afferma Fabrizio Tistarelli, presidente Fedagripesca Toscana. Il settore deve affrontare inoltre il nodo del ricambio generazionale: “Mancano i giovani e il rischio è quello di disperdere una risorsa preziosa per il territorio e una tradizione che fa parte dell'identità della Toscana e che costituisce un'importante fetta dell'economia. Abbiamo la necessità di ricambiare la nostra base sociale, coinvolgendo sempre più le nuove generazioni, facendo capire loro l'importanza della cooperazione e anche le opportunità che l'agricoltura offre”. Quest'anno, a fronte di una domanda di cereali e farine in crescita, le aziende del Grossetano devono fare inoltre i conti con un calo della produzione del 25-30%, dovuto alle gelate che si sono verificate proprio durante il periodo della fioritura del grano e che hanno compromesso buona parte del raccolto. “I mulini saranno costretti a rivolgersi ad altre aree produttive regionali nazionali o addirittura internazionali: questo comporterà la perdita di quel valore aggiunto che avrebbe portato il grano territoriale e danni alle aziende” conclude Tistarelli.
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24/07/2021, 15:12 |
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Pesca e rispetto dell’ambiente marino e lagunare
Un incontro per affrontare le problematiche della convivenza tra esigenze di protezione dell’ambiente marino e lagunare, attività industriali e attività di pesca professionale ed acquacoltura organizzato da Confcooperative Fedagripesca
L’evento si terrà venerdì 30 luglio a partire dalle ore 12 presso la Cooperativa I Pescatori di Orbetello in Via Giacomo Leopardi n. 9.
Partecipano:
Stefania Saccardi, assessore regionale all’Agricoltura
Monia Monni, assessore regionale all’Ambiente
Gilberto Ferrari, direttore Federcoopesca- Confcooperative Andrea Bartoli, responsabile regionale Federcoopesca- Confcooperative Fabrizio Tistarelli, presidente Fedagripesca Massimo Guerrieri, vicepresidente Fedagripesca Pier Luigi Piro, presidente della Cooperativa I Pescatori di Orbetello
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29/07/2021, 11:40 |
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Pesca, lavori in corso per liberare la laguna di Orbetello dalle alghe
Già raccolte 600 tonnellate
Orbetello (Grosseto), 30 luglio 2021 - Dall'acqua invece dei pesci tirano su alghe: da aprile i pescatori ne hanno raccolte 600 tonnellate, una piccola parte delle 50mila che si stimano esserci. Come ogni primavera-estate, quando la temperatura dell'acqua supera i 28 gradi, la Laguna di Orbetello soffoca a causa della proliferazione algale, che minaccia e riduce drasticamente l'attività di pesca: quest'anno I pescatori di Orbetello, per salvare la laguna e il proprio lavoro, su incarico del Comune di Orbetello e con risorse del Ministero dell'Agricoltura, sono impegnati da quattro mesi nella rimozione delle alghe, che poi vengono smaltite da Sei.
“Ambiente e pesca sono strettamente correlati: se non si tutela uno ci rimette anche l'altro. La laguna da anni è in sofferenza e la pesca di conseguenza ha avuto un calo esponenziale: d'estate ormai peschiamo poco o nulla”, spiega Pier Luigi Piro, presidente della Cooperativa I Pescatori di Orbetello, che conta 44 soci, 38 dipendenti a tempo determinato e 15 a tempo indeterminato.
Questo angolo di Maremma è l'esempio dell'esigenza di equilibrio tra protezione dell’ambiente marino e lagunare e attività industriali e attività di pesca professionale ed acquacoltura, tema di cui si è discusso oggi durante un incontro tra Confcooperative, Fedagripesca Toscana e Regione Toscana (nella sede de I pescatori di Orbetello): hanno partecipato Stefania Saccardi, assessore regionale all’Agricoltura, Monia Monni, assessore regionale all’Ambiente, Gilberto Ferrari, direttore Federcoopesca-Confcooperative, Andrea Bartoli, responsabile regionale Federcoopesca- Confcooperative, Fabrizio Tistarelli e Massimo Guerrieri, presidente e vicepresidente di Fedagripesca Toscana, Pier Luigi Piro, presidente della Cooperativa I Pescatori di Orbetello.
Sul tavolo, innanzitutto, lo stato di salute della laguna: non è il disastro ambientale che ci fu nel 2015, ma la situazione alghe non è risolta e ogni anno si ripresenta. “E' necessario lo scavo dei canali di gronda, e servono mezzi idonei per la raccolta: ora ne abbiamo due obsoleti, ne servirebbero almeno 6 più leggeri e dinamici” sottolinea Piro.
Oltre alla situazione specifica della laguna, gli operatori toscani del settore - circa 600 barche e 2.000 addetti compreso l'indotto - chiedono una pianificazione regionale delle attività in mare e degli spazi marittimi, per individuare le aree per la pesca e l'acquacoltura, piani di gestione condivisi per la pesca professionale e per le aree protette, ripartizione delle risorse comunitarie non solo in base alla dimensione della flottiglia operante nelle singole regioni ma in base anche alle misure di protezione marina messe in campo.
“Negli ultimi anni il mare toscano ha visto una forte implementazione delle zone in cui esistono divieti o vincoli ambientali che limitano le attività di pesca professionale, ma per rendere veramente condivisa la partecipazione del settore nelle linee di protezione delle risorse ittiche è urgente una maggiore partecipazione dei rappresentanti della pesca nella gestione delle aree protette”, commenta Andrea Bartoli. “Anche le risorse ripartite dai fondi europei devono tener conto dell'estensione delle zone protette, per dare modo ai pescatori di compensare le perdite”, conclude.
“Questi temi sono sul tavolo da molto tempo e non si possono più rinviare”, aggiunge Tistarelli. “Ambiente e attività produttive sono questioni intrecciate, che devono essere affrontate in sinergia e con atti concordati: per questo riteniamo particolarmente importante l'incontro di oggi che ci ha permesso di confrontarci sia con l'assessore all'Ambiente Monia Monni, sia con l'assessore all'Agricoltura Stefania Saccardi”.
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30/07/2021, 16:33 |
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Vino, Valvirginio: Le difficoltà della vendemmia 2021 legate al meteo e all'incognita green pass
Il presidente della Cantina Sociale Colli Fiorentini Baragli: Produzione in calo e difficoltà nel trovare stagionali
Montespertoli, 3 agosto 2021 - Prima la gelata primaverile, poi la siccità delle ultime settimane pesano sulla vendemmia 2021: la produzione si annuncia in calo. “La riduzione media stimata è intorno al 40%, ma i danni causati dal clima per alcune zone sono anche maggiori”, spiega il presidente della Cantina Sociale Colli Fiorentini, Ritano Baragli. A fine agosto inizierà la raccolta delle prime uve, circa 600 quintali, per fare le “basi” per lo spumante (la cui produzione si è aggiunta a quella di Chianti Docg, Chianti Classico Docg, Toscano Igt), poi seguiranno gli altri vitigni, con una raccolta difforme e in vari step: i germogli che sono sopravvissuti al freddo anomalo dei primi di aprile hanno una maturazione di 20 giorni antecedente ai germogli che sono spuntati dopo la gelata.
Quest'anno la resa di uva destinata a diventare vino Chianti sarà ridotta del 15% come richiesto dagli stessi produttori e approvato dalla Regione Toscana, per stabilizzarne il mercato attraverso un riequilibrio fra domanda e offerta e conseguentemente consolidarne i prezzi. Le rimanenti uve diventeranno tutte vino Toscano.
Attualmente i prezzi del vino Chianti, dopo mesi di pesante calo, sono aumentati del 10% rispetto all'anno scorso, tornando ai livelli di due anni fa (in alcuni casi leggermente superiori): un aumento dovuto sia alla riduzione della produzione, sia al buon andamento delle vendite del prodotto, con la ripresa delle attività di ristorazione e quindi del canale Horeca.
Sulla vendemmia 2021 pesa anche l'incognita green pass e vaccinazioni. “Potrebbero esserci difficoltà a reperire manodopera, visto che quella di solito impiegata nei nostri vigneti viene da paesi stranieri che sono indietro con le vaccinazioni: molti raccoglitori potrebbero non possedere il green pass necessario per venire in Italia” spiega Baragli. Così la prossima vendemmia sarà quella più meccanizzata degli ultimi tempi: “Per ovviare a questo problema molti produttori hanno investito acquistando vendemmiatrici: alcuni lavori però dovranno comunque essere fatti a mano, e le aziende potrebbero avere problemi a reperire il personale stagionale necessario”.
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03/08/2021, 11:59 |
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