Olio, Fedagripesca Toscana: “Serve un patto per promuovere il prodotto toscano e italiano” Il consigliere Mori in occasione degli Stati Generali dell’Ovicoltura: “La Toscana produce 85 mila ettari di olivi, l’8% del paese. Fondamentale salvaguardare la produzione” Siena, 28 maggio 2024. “Serve un patto tra istituzioni, associazioni di categoria e singoli produttori per promuovere l’olio toscano e italiano. Dobbiamo lavorare insieme, ognuno con le sue competenze, per raccontare le caratteristiche dell’olio italiano, che ha una grande qualità che spesso non viene percepita, e ha un ruolo fondamentale per il mantenimento del paesaggio e per favorire l’economia sociale di molti luoghi collinari”.
A dirlo è Mario Mori, consigliere di Fedagripesca Toscana in occasione dell’evento sugli Stati Generali dell’Ovicoltura Nazionale e Internazionale che si è tenuto a Siena.
“L’Italia è il primo paese consumatore di olio, con 460 mila tonnellate, ed è anche il primo paese importatore – continua Mori –. L’Italia produce 330 mila tonnellate, importa 535 mila tonnellate ed esporta 360 mila tonnellate. La Toscana ha circa 85 mila ettari di olivi, l’8 % della nazione. Il nostro olio è di grande qualità, ma questa caratteristica spesso non viene percepita dai consumatori. Dobbiamo lavorare sulla promozione, per spiegare che la scelta dell’olio è fondamentale per l’alimentazione: il nostro olio fa bene e non solo per una questione agroalimentare, acquistarlo aiuta molti luoghi collinari, anche toscani, che si basano proprio sull’economia dell’olio”.
“Il 26% delle aziende toscane sono infatti molto piccole, da 0,5 a 1 ettaro – conclude Mori –. In Toscana si produce una media di 16 mila tonnellate di olio, il 5% produzione nazionale. L’olio è un prodotto con moltissime qualità terapeutiche e nutrizionali, quindi è fondamentale valorizzarlo facendo conoscere le sue caratteristiche”.
Ungulati, Fedagripesca Toscana: “Situazione fuori controllo, serve normativa regionale sulle recinzioni” Il vicepresidente Baragli: “Un capriolo adulto arriva a mangiare fino a 30 chili d’uva, si rischia un raccolto disastroso. Sulle reti di protezioni un caos normativo”
Firenze, 18 giugno 2024 – “Le aziende vinicole sono in forte difficoltà e stanno subendo danni gravissimi ai loro vigneti. La situazione è peggiorata anche rispetto al recente passato: il numero di cinghiali e caprioli è ormai fuori controllo, ogni notte si rischia una strage di vigneti”. A dirlo è Ritano Baragli, vicepresidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana, sui danni che cinghiali e caprioli stanno arrecando alle coltivazioni di uva ma non solo.
“Ogni Comune ha regole diverse sulle recinzioni e questo crea non solo un caos normativo agli imprenditori che magari hanno terreni in territori comunali diversi - dice Baragli - ma anche una disparità di trattamento tra agricoltori di un Comune e agricoltori di un altro. I regolamenti comunali sono spesso rimasti fermi a trent’anni fa quando la presenza degli ungulati non era così forte”.
“Le leggi sulla caccia risultano poi troppo stringenti in Toscana – continua Baragli –. In Emilia-Romagna è ad esempio permessa la caccia di selezione notturna agli ungulati, responsabili di ingenti danni alle coltivazioni, mentre in Toscana il visore notturno per i cacciatori rimane vietato ”.
Alberi, l’allarme di Fedagripesca Toscana: “Attacco cocciniglia tartaruga ai pini di Tirrenia e Marina di Pisa può arrivare alla Versilia” Il presidente di Fedagripesca Toscana, Fabrizio Tistarelli : “L’aggressione è ormai disseminata, a rischio decine di migliaia di esemplari. Serve introdurre in fretta nell’ambiente il parassitoide dell’insetto” Pisa, 12 luglio 2024. “L’attacco della Cocciniglia tartaruga ai pini domestici di Tirrenia e di Marina di Pisa è ormai disseminato lungo tutto il litorale: decine di migliaia di esemplari sono a rischio ed i trattamenti endoterapici potrebbero non bastare più. Per evitare che l’insetto arrivi fino a Pisa e alla Versilia, passando per San Rossore, è necessario introdurre quanto prima il suo parassitoide”. E' l’allarme e insieme l’appello lanciato dal presidente di Fedagripesca Toscana, Fabrizio Tistarelli.
La situazione appare gravissima. “In primis - osserva Tistarelli - perché questa zona rischia di perdere l’intero patrimonio pinicolo che la caratterizza, oltre alla produzione stessa dei pinoli. Il danno che questa specie aliena sta provocando all’intero ecosistema, inoltre, è gigantesco”.
“La questione riguarda sia l’ambito delle abitazioni private, dove chi può dispone trattamenti endoterapici, che le aree pubbliche. Qui la regione sta intervenendo tempestivamente sui focolai, ma i trattamenti in corso potrebbero non essere sufficienti a contenere l’avanzata dell’insetto. L’intera pineta di questo territorio è a rischio. In questa fase è fondamentale contenere la minaccia, evitando di trasportare materiale infetto in zone limitrofe. Non è possibile, secondo il nostro punto di vista, procedere con un trattamento a tappeto, perché andrebbe a distruggere la micro fauna esistente”.
“Per arginare una situazione che è già fuori controllo serve lanciare il parassitoide della Cocciniglia tartaruga nelle zone attaccate. Si tratta di introdurlo nell’ambiente, per debellare una minaccia che, altrimenti, rischia di estendersi a macchia d’olio fino a Pisa, per poi arrivare alla Versilia. Bisogna accelerare i tempi, il danno è già enorme”.
Caldo, Fedagripesca Toscana: "Capiamo decisione Regione, giusta la salvaguardia della salute"
Firenze, 12 luglio 2024 – "La salute dei lavoratori va sempre salvaguardata, per questo capiamo la decisione della Regione Toscana di vietare le attività nel settore agricolo e florovivaistico nelle ore più calde".
A dirlo è Fabrizio Tistarelli, Presidente di Fedagripesca Toscana, commentando l'ordinanza emessa dalla Regione Toscana in vista dell’ondata di caldo.
“Le cooperative sono in prima linea nella salvaguardia dei diritti dei lavoratori agricoli e florovivaisti - dice Tistarelli - e non c'è dubbio che il caldo intenso di questi giorni, che peggiorerà nei prossimi, sia un problema per chi lavora all'aperto tutto il giorno”.
Peste suina africana, Fedagripesca Toscana: “Niente allarmismi ma prevenzione essenziale" Il presidente Tistarelli e le azioni annunciate dalla Regione: “Ogni misura contro la diffusione della malattia è apprezzabile e va sostenuta” Firenze, 29 agosto 2024 – “L'ordinanza regionale firmata oggi dal presidente Eugenio Giani, che intensifica le misure di contrasto alla peste suina africana, rappresenta un passo importante e positivo. Siamo favorevoli a qualsiasi iniziativa che contribuisca a contenere la diffusione della malattia”.
A dirlo è Fabrizio Tistarelli, presidente di Fedagripesca Toscana, commentando le misure annunciate oggi dalla Regione Toscana per contenere la peste suina.
“La nuova ordinanza – prosegue Tistarelli – si inserisce in un contesto di prevenzione necessario, soprattutto dopo i primi casi rilevati in Toscana lo scorso luglio, nella zona della Lunigiana”.
“Tuttavia, è fondamentale non creare allarmismi – conclude il presidente di Fedagripesca Toscana - la peste suina africana è una malattia che si trasmette esclusivamente tra suini selvatici e domestici e non rappresenta un pericolo per l’uomo. Accogliamo con favore ogni azione che miri a proteggere sia la fauna selvatica che gli allevamenti”.
Orbetello, Fedagripesca Toscana: “Bene, l'intervento della Regione, ma per i problemi della Laguna servono soluzioni strutturali”
Firenze, 12 settembre 2024 – "Ringraziamo la Regione Toscana per l’intervento tempestivo e per la vicinanza dimostrata al mondo della pesca orbetellano in questo momento di grave crisi. Ora servono investimenti anche nazionali per soluzioni strutturali, perché tali sono i problemi della Laguna”.
A dirlo è Andrea Bartoli, vicepresidente di Fedagripesca Toscana, commentando lo stanziamento di un milione di euro da parte della Regione Toscana per la Laguna di Orbetello.
“Il settore della pesca di Orbetello e dintorni - dice Bartoli - sta attraversando una delle sue fasi più difficili e l'impegno economico della Regione rappresenta senza dubbio un contributo importante. Come Fedagripesca Toscana sollecitiamo soluzioni soprattutto strutturali e a lungo termine per salvaguardare il futuro delle comunità di pescatori e la salute della Laguna di Orbetello. Si tratta di un habitat particolarmente sensibile sul quale insistono molteplici profili di competenze che coinvolgono vari livelli istituzionali. Bene quindi soluzioni, anche normative, che affrontino il nodo della gestione delle iniziative di manutenzione ordinaria e straordinaria della laguna ma ciò che serve oggi è prima di tutto l’avvio di una stagione di interventi efficaci in grado di assicurare un futuro per un’area in grado di produrre reddito nel rispetto dell’ambiente.”
“Noi, insieme ai pescatori di Orbetello, siamo pronti a fare la nostra parte - conclude il vicepresidente di Fedagripesca Toscana - mettendo come sempre a disposizione le nostre competenze ed esperienze per ideare e supportare ogni azione necessaria alla salvezza della Laguna”.
Lupi, Fedagripesca Toscana: “Bene il via libera Ue al declassamento status di protezione” Il consigliere Mori: “Attendiamo a dicembre l'ok definitivo, ma selezione è unica soluzione per risolvere la situazione” Firenze, 1 ottobre 2024 - “Rischiamo di veder scomparire gli allevamenti di suini, ovini e bovini in Toscana a causa della presenza sempre più invadente e pervasiva dei lupi: bene quindi la proposta dell'Europa di rivedere lo status di protezione del lupo”.
Così Mario Mori, consigliere di Fedagripesca Toscana, commenta la decisione della maggioranza degli Stati membri Ue alla riunione del Coreper nei giorni scorsi, di dare il via libera al declassamento dello status di protezione del lupo da rigorosa a semplice, su cui dovrà dare l'ultima parola a dicembre il comitato della Convenzione di Berna.
“La situazione negli ultimi anni è molto peggiorata: la presenza dei lupi minaccia gli allevamenti, con danni enormi per gli allevatori, ma anche specie autoctone come istrici, tassi, volpi e cinghiali. E non dimentichiamo il pericolo che costituisce per le persone, visto che ora i lupi non si trovano più solo nei boschi ma sempre più spesso raggiungono aree limitrofe alle città. La Regione Toscana ha previsto indennizzi alle aziende e agli allevatori che hanno subito o subiranno danni da predazione causati dai lupi, ma non bastano per risolvere la situazione: serve un'azione preventiva, occorre riaprire la selezione”.
Olio, Fedagripesca Toscana: “Quest’anno il rischio è la scarsa quantità, la resa delle olive è ai minimi storici” Il vicepresidente Baragli: “Il settore ha due problemi strutturali: condizioni climatiche e mancanza di manodopera”
Firenze, 30 ottobre. “La raccolta delle olive inizia con molte difficoltà: l’andamento climatico non ci favorisce visto che in Toscana ha piovuto tanto, le piante sono cariche di olive che hanno tirato su tanta acqua e la resa al frantoio si è abbassata notevolmente. Quest’anno 100 chili di olive stanno rendendo dai 6 ai 10 litri d’olio, mentre di solito rendono dai 12 ai 16 litri. Il rischio è di avere tante olive e poco olio, e non c’è economicità in queste produzioni, in un settore che già soffre quotidianamente per una serie di problemi strutturali”.
A dirlo è Ritano Baragli, vicepresidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana, a proposito dell’andamento della raccolta delle olive nella regione.
“Il grande problema del settore olio in Toscana è la difficoltà a reperire la manodopera – continua Baragli – e in questo senso vanno molto meglio le zone del Grossetano, lungo la costa, dove sono stati piantati oliveti intensivi e moderni in cui si fa la raccolta meccanicamente, con costi molto inferiori. I dati sono chiari: una singola persona riesce a raccogliere 2/3 quintali di olive al giorno, mentre con le macchine riesce a raccoglierne dieci volte tante. I paesaggi collinari della Toscana Centrale e del Mugello, però, non permettono di meccanizzare la produzione, dunque è tutto più complesso e col tempo il nostro olio costerà sempre di più perché raccoglierlo è sempre più complesso”.
“I prezzi degli oli Igp all’ingrosso equivalgono all’incirca a quelli dell’anno scorso, ma visto che aumenterà la produzione prevediamo entrate maggiori – conclude Baragli –. Quest’anno la qualità dell’olio sarà eccellente e non ci sono stati attacchi della mosca dell’olivo. L’olificazione maggiore sarà a metà novembre, ma l’andamento climatico è molto vario quindi cambierà da un luogo all’altro e da una varietà all’altra: siamo fiduciosi per la raccolta di quest’anno, ma speriamo che il clima di novembre ci aiuti. Avremmo bisogno della tramontana, del bel tempo e dell’abbassamento delle temperature”.