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Confagricoltura 
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Eolico, Confagricoltura Toscana: "No agli impianti previsti sul territorio regionale”
Il presidente Neri: “Noi a favore delle energie rinnovabili, ma non si può passare sopra alle comunità. A rischio sviluppo agricolo, equilibrio ambientale e attrattività turistica”

Firenze, 13 dicembre 2024. "In Toscana è prevista la realizzazione di alcuni impianti eolici in territori di grande pregio agricolo e paesaggistico. La loro vocazione naturale non può essere ignorata a favore di interventi che rischiano di compromettere lo sviluppo agricolo, l'equilibrio ambientale e anche l'attrattività turistica”.

A dirlo è Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana.

“Le fonti di energia rinnovabile - dice Neri - sono una risorsa essenziale per il nostro futuro, ma non possiamo permettere che l'agricoltura venga relegata al ruolo di spettatrice, se non peggio. Gli agricoltori e le imprese agricole devono essere coinvolti attivamente nelle scelte strategiche legate all'installazione di impianti eolici e fotovoltaici, che hanno un impatto significativo sul territorio e sul tessuto produttivo locale”.

"È fondamentale che i progetti siano concertati con gli imprenditori e gli operatori del settore agricolo, i primi custodi del territorio. Non possiamo accettare - continua il presidente di Confagricoltura Toscana - l'installazione massiva di pale eoliche senza il minimo coinvolgimento delle comunità agricole".

"La Toscana - ricorda Neri - attrae un turismo diverso, più slow e qualificato, anche grazie all'impegno degli agriturismi e delle imprese agricole nel valorizzare il paesaggio e le produzioni locali. Stravolgere questi equilibri significa compromettere anni di lavoro e investimenti".

Confagricoltura Toscana chiede che le decisioni relative agli impianti siano basate su un dialogo trasparente e inclusivo con i territori coinvolti. "Non possiamo accettare che gli agricoltori subiscano le conseguenze di scelte calate dall'alto - conclude Neri -. La differenza la fa il come vengono realizzati questi impianti. Per questo chiediamo che si apra un tavolo di confronto con le istituzioni, a partire da quelle nazionali, per garantire una pianificazione rispettosa del territorio e delle sue peculiarità".

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13/12/2024, 15:49
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Agricoltura, Cavicchioli (Confagricoltura Toscana): “Si chiude anno difficile,
Pac non rispecchia reali esigenze del settore”
Il direttore dell'associazione traccia bilancio del 2024 e prospettive del 2025: “Dai cambiamenti climatici alla tutela del reddito, dalla convivenza con la fauna selvatica alla gestione dei corsi d’acqua: un impasse generalizzato che non fa bene al sistema”
Firenze, 28 dicembre 2024. “L’annata agraria che si conclude è stata difficile: il settore registra uno stallo a tutti i livelli di regolamentazione, che ne rallenta la crescita”.
A dirlo è il direttore di Confagricoltura Toscana, Gianluca Cavicchioli, che traccia così un bilancio del 2024 e le prospettive per il 2025.
“A livello globale - osserva - scontiamo una Pac difettosa e poco confacente alle reali necessità del momento. La semplificazione a lungo invocata non è mai arrivata e spesso gli agricoltori si trovano a ricevere indicazioni operative quando i giochi, nei campi, sono già fatti”.
“Il tema - dice Cavicchioli - è rimettere l’impresa agricola al centro del sistema, precondizione per attuare tutte quelle politiche, dalla sostenibilità ambientale alla transizione energetica, che oggi sono indispensabili. Il quadro normativo resta però intricato e dagli enti preposti si registra troppo spesso un preoccupante stato di impasse. Rispetto ad un fattore portante come quello dei cambiamenti climatici, ad esempio, il tempo passa senza che nessun provvedimento davvero impattante venga preso. Non chiediamo la luna nel pozzo, ma almeno dei piccoli passi in avanti”.

“Le cose non vanno meglio quando parliamo di elementi che dialogano quotidianamente con i campi, come la fauna selvatica ed i corsi d’acqua. Rispetto alla prima, trovare una condizione di equilibrio non è facile, ma il fatto è che non si intravede proprio uno sforzo. Sul piano faunistico venatorio regionale dico: battete un colpo. Sulla gestione dei fiumi e dei torrenti, invece, guai a toccare una pietra. Mi chiedo quanto a lungo possa reggere questo tipo di approccio", riflette il direttore di Confagricoltura Toscana.

“Poi c’è, ovviamente, il nodo relativo alla tutela del reddito. Voglio ribadirlo con forza: l’aspetto relativo ai sostegni può aiutare nei momenti di criticità - spiega Cavicchioli - ma il volano devono essere gli investimenti. Anche in questo caso si registra una carenza di coraggio. Noi abbiamo avanzato la proposta di un Terzo Pilastro per la Pac, utile a proteggere le campagne dalle catastrofi naturali. Un confronto costruttivo sul tema si rende adesso indispensabile”.

E poi il tema fondamentale della sicurezza: “Nessun passo significativo si registra rispetto ad un tema così pressante come quello della sicurezza sui luoghi di lavoro. Anche in questo caso, abbiamo constatato che gridare e inasprire le sanzioni non è servito. Avremmo la migliore legislazione a livello europeo, ma dobbiamo fare in modo di dargli le gambe”.

“In tutto questo - conclude Cavicchioli - abbiamo comunque portato a termine un’annata agraria accettabile rispetto a quello cui eravamo abituati dal punto di vista meteorologico, eccezion fatta per il clima che, in alcuni contesti, si è rivelato impietoso. Il mercato del vino denota però ancora una certa instabilità, così sono in stallo le produzioni olivicole e quelle dei cereali.Nel 2025 dovremmo cercare risposte all’altezza anche nei confronti della cronica mancanza di manodopera che caratterizza i nostri settori. La competenza e gli investimenti messi in campo dalle imprese agricole ci inducono a sperare in un’annata migliore, ma la condizione è muovere un passo alla volta per risolvere tutti i nodi che ancora ci rallentano”.

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28/12/2024, 14:29
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ALLUVIONE E INDENNIZZI PER IL SETTORE PRIMARIO. CONFAGRICOLTURA FORLÌ-CESENA E RIMINI:
"L'ANNO INIZIA CON LE IMPRESE ANCORA IN ATTESA DEGLI INDENNIZZI. BASTA TERGIVERSARE"

E' un 2025 che parte con tante incertezze e poche conferme per le imprese agricole romagnole, che portano ancora i segni delle ripetute alluvioni. Lo ricorda Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini sottolineando che finalmente è arrivato dall'Unione Europea il via libera allo sgravio del 68% dei contributi dovuti all’Inps e all’Inail per i dipendenti a favore dei datori di lavoro agricoli dei territori alluvionati nel 2023, un esonero contributivo per cui l'organizzazione si era impegnata a fondo.

Ma per una questione che si risolve positivamente, ce ne sono altre che restano ferme al palo per le imprese agricole danneggiate dall'alluvione. "Con l'insediamento del nuovo Commissario per la ricostruzione Fabrizio Curcio confidiamo che ci sia un'accelerazione anche per gli indennizzi al settore primario, anche se le partite più rilevanti per il nostro mondo non sono gestite direttamente dalla struttura commissariale ma sono state demandate ad AgriCat, all'Agenzia per le erogazioni in agricoltura e alla Regione Emilia-Romagna - rimarca Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini -. Le erogazioni di AgriCat, sia per l’alluvione che per le altre avversità catastrofali del 2023, sono state sospese dopo che sono emersi errori commessi da AgriCat stesso nella valutazione dei danni: nonostante ci fossero i bollettini di campagna delle compagnie assicurative che certificavano i danni, AgriCat aveva rigettato le richieste. Noi ci siamo subito attivati per contestare questo modus operandi e AgriCat aveva comunicato di aver avviato ulteriori indagini: ma i tempi si sono dilatati e gli agricoltori restano ancora senza soldi. Lo stesso vale per tutti i contributi alla zootecnia dal 2018 a oggi, mentre è leggermente diverso il discorso il settore vegetale, i cui contributi sono passati dal 70% al 30% attuale. Si tratta di uno scenario che non aiuta nemmeno ad assicurarsi per chi lavora a cielo aperto, considerati i costi sempre più elevati e su cui servirebbe una riforma. Ecco perchè bisogna smettere di tergiversare, ne va della tenuta del settore e della sua competitività. Siamo convinti che l'agricoltura possa essere un comparto trainante per il nostro territorio, per l'Italia e per l'Europa, ma come ha ribadito il nostro presidente nazionale Massimiliano Giansanti è arrivato il momento di decidere cosa essere, se vaso di ferro o di coccio - conclude Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini -. E la politica ci deve dare la visione dello sviluppo del settore”

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04/01/2025, 11:07
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PRENOTAZIONI IN LEGGERO CALO NEGLI AGRITURISMI PER LE FESTIVITÀ NATALIZIE E A CAPODANNO. CONFAGRICOLTURA BOLOGNA: “NEL 2025 INVERTIRE IL TREND PUNTANDO SUL TURISMO IMMERSIVO GRAZIE AGLI EVENTI E AL GIUBILEO”

(Bologna, 4 gennaio 2025) Le Festività Natalizie si sono rivelate un periodo in chiaroscuro per gli agriturismi della provincia di Bologna. Un’indagine condotta da Confagricoltura Bologna ha evidenziato che, per Natale e Capodanno, non si è registrato il boom sperato, con un tasso di prenotazioni fermo al 60%. Le strutture hanno affrontato difficoltà sia per quanto riguarda pranzi e cene festivi, sia per i pernottamenti di una sola notte. Tuttavia, le richieste per soggiorni più lunghi hanno contribuito a mantenere aperti gli agriturismi, garantendo attività in un periodo cruciale dell’anno.

“Se lo scorso anno le strutture erano occupate per quasi il 75% della loro capacità, quest’anno il dato è stato leggermente inferiore alla media - dichiara Marco Casali, vicedirettore e responsabile del settore agriturismo di Confagricoltura Bologna -. C'è comunque soddisfazione per la presenza confermata di numerosi turisti italiani e stranieri che hanno scelto di soggiornare più notti, con l’intento di visitare Bologna e, soprattutto, di vivere un’esperienza di turismo immersivo, a contatto con le aziende agricole e le bellezze del nostro territorio”.

Il 2025 sarà un anno cruciale per le strutture ricettive, grazie al ruolo strategico dell’Aeroporto Marconi di Bologna e ai numerosi eventi programmati nell’area metropolitana e in tutta Italia, come il Giubileo, che attirerà milioni di visitatori. Confagricoltura Bologna auspica che ogni forma di turismo presente sul territorio venga valorizzata per affrontare al meglio le opportunità e le sfide future.

“Il turismo più è diffuso, meno è portatore di criticità. Il tema è cogente. Il sovraccarico turistico della nostra città è evidente segnale di problemi e crisi. Basti pensare al tema del disagio abitativo che sta diventando un vero e proprio rompicapo ma anche l'estremo affollamento di certi luoghi del centro che vanno in affanno finendo per abbassare l'offerta qualitativa. Un'ottima diversificazione e mitigazione di questi effetti è diffondere il turismo allargando l'offerta e soprattutto la promozione ai luoghi periferici della nostra città - commenta Casali -. È importante quindi lenire il sovraccarico ampliando la proposta. Sarà questo il traguardo da raggiungere e sarebbe bene incominciare a muoversi prima di cadere in situazioni irreversibili, così come sta già capitando ad altre città a noi vicine. Il Giubileo potrebbe essere già un primo momento di prova per sviluppare questa modalità diversa di fare turismo- conclude il vicedirettore di Confagricoltura Bologna -. La possibilità di accogliere così tante persone deve essere sfruttata al meglio, valorizzando l’intero meraviglioso territorio che abbiamo. Il modello del futuro deve essere infatti autentico, diffuso e immersivo. Cambiare è doveroso”

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04/01/2025, 16:59
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Confagricoltura e UNCAI: Imprese agricole e agromeccaniche insieme per l’innovazione in campo e il futuro dell’agricoltura
Fare squadra per trovare un equilibrio tra crescita economica e sostenibilità ambientale, facendo leva sull’innovazione e la formazione. E’ l’invito che ha rivolto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, all’incontro "Imprese agricole e agromeccaniche, insieme per il futuro dell'agricoltura", organizzato da Confagricoltura e UNCAI a Palazzo della Valle, per affrontare insieme le questioni del settore legate in particolare al suolo, al clima, alla tecnologia, ai dati.
La collaborazione anche con il mondo accademico e della ricerca, con i costruttori e con i rivenditori di mezzi agricoli - ha spiegato il delegato alle politiche agromeccaniche della Confederazione, Donato Rossi - può trovare un moltiplicatore efficace nell'istituzione di un albo delle imprese agromeccaniche professionali.
Macchine e tecnologie agricole moderne riducono i tempi di lavorazione e migliorano l’efficacia delle operazioni sul campo. Queste attrezzature richiedono meno interventi di manutenzione rispetto alle vecchie, riducendo così i costi operativi. Inoltre, permettono di ottenere raccolti di qualità superiore, migliorando la competitività sul mercato. Sono anche più efficienti dal punto di vista energetico, contribuendo a ridurre i costi legati al consumo di carburante, input chimici e acqua.
Le variazioni climatiche impongono una gestione più attenta delle risorse primarie, a partire dall’acqua e dal suolo, ha detto il professor Gilmo Vianello, dell’Accademia Nazionale di Agricoltura. In questa direzione va definita la collaborazione tra agricoltori e contoterzisti, che deve essere strutturata e stabilizzata attraverso l'istituzione di un albo per chi opera in modo professionale nel settore agromeccanico. Questo non solo risponderebbe a una necessità di professionalizzazione del comparto, ha detto il presidente di UNCAI, Aproniano Tassinari, ma anche a un quadro normativo europeo che, spesso, rappresenta un elemento di incertezza tanto per le aziende agricole quanto per il settore agromeccanico. L’albo è la risposta coerente alla necessità di una crescita professionale in linea con gli sviluppi del mondo agricolo, ha ribadito il coordinatore nazionale di UNCAI, Fabrizio Canesi.
Ne è convinto l'onorevole Davide Bergamini, che si è impegnato a promuovere una legge per istituire un albo dei contoterzisti, dopo l'audizione di dieci mesi fa alla Commissione Agricoltura della Camera, che ha visto l'accordo di tutta la filiera.
E’ necessario uno sforzo verso un modello di tecnologie interconnesse, ha aggiunto il professor Marco Vieri dell’Università di Firenze, in cui l’uso di smart technologies favorisca l’agricoltura rigenerativa. Affinché le innovazioni tecnologiche siano apprese e non subite, occorre riportare al centro del processo di innovazione l’uomo e la sua crescita professionale. Alberto Cavazzini, capo della Direzione Tecnico-Scientifica del CREA, ha quindi fatto cenno anche all’importanza della ricerca e della formazione. In questo senso il ‘dato’ diventa un nuovo fattore di produzione, ha precisato Alessandro Pantano, di Confagricoltura, come dimostra la piattaforma confederale Hubfarm, che aiuta a migliorare l’efficienza delle imprese agricole.
Il processo di innovazione tecnologica in campo regge se adeguatamente incentivato: Mariateresa Maschio, presidente di FederUnacoma, ha evidenziato come sia manifesto il calo delle vendite di trattori nuovi e usati senza gli incentivi. Non solo i trattori, nella transizione in atto devono essere compresi anche tutti i mezzi e le attrezzature necessarie alla manutenzione del territorio o al suo ripristino e la formazione dei piloti, ha aggiunto Roberto Scozzoli, direttore tecnico di UNCAI. Ne è convinto anche Valentino Valentini, viceministro del MIMIT, che ha sottolineato come l’innovazione tecnologica e l’intelligenza artificiale siano cruciali per il futuro dell’agricoltura italiana.
Andrea Borio, presidente di Federacma, ha auspicato la messa in atto della norma che impone la revisione delle macchine e interventi di rottamazione nei casi più critici per garantire una maggiore sicurezza e competitività, mentre Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura per il Senato, è concorde nel rafforzamento della sinergia tra tutta la filiera anche per cambiare paradigma sulla percezione del settore primario, a favore di una visione più ampia e positiva, che veda le nuove generazioni protagoniste della transizione in atto.
Nel corso dell’incontro, UNCAI e Hubfarm hanno consegnato a Marco Miserocchi, country manager di Topcon Agriculture, con una targa a riconoscimento per il suo percorso professionale a favore dell’innovazione tecnologica applicata all’agricoltura. Sulla targa la scritta “Per Marco Miserocchi, guida precisa e illuminata nel campo dell’agromeccanica”.

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23/01/2025, 14:56
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Confagricoltura Bologna: “Dopo le promesse, aspettiamo azioni concrete da parte delle Istituzioni a sostegno del nostro settore. I presunti favori del Parlamento Europeo per le ONG ecologiste un grave colpo sotto ogni punto di vista”

Il 2025 si apre con molte incertezze per il settore agricolo bolognese e italiano. Nonostante le rassicurazioni ricevute dalle istituzioni sul ruolo chiave che l’agricoltura dovrebbe ricoprire, mancano ancora azioni concrete per supportare gli imprenditori agricoli, sempre più in difficoltà nel pianificare le proprie attività.

"A oggi, la sostenibilità agricola sembra dipendere esclusivamente da quella ambientale", afferma Davide Venturi, presidente di Confagricoltura Bologna, durante l’Assemblea Invernale tenutasi presso l’Hotel Savoia Regency di Bologna. "Questa visione unilaterale crea ostacoli enormi per le imprese agricole, che devono far fronte a obblighi sempre più stringenti senza adeguati strumenti di sostegno."

Le preoccupazioni non si fermano a livello locale. Venturi richiama l’attenzione sul ruolo dell’Unione Europea, citando le recenti rivelazioni del giornale olandese De Telegraaf, secondo cui la Commissione UE avrebbe finanziato ONG ecologiste per influenzare le decisioni parlamentari a favore del Green Deal. "Se confermate, queste notizie rischiano di minare ulteriormente la fiducia nelle istituzioni europee, che dovrebbero garantire trasparenza e non indirizzare specifiche posizioni politiche. Le decisioni europee influiscono profondamente sulla competitività delle nostre aziende e sul futuro dell’agricoltura locale."

Come sottolinea Venturi, il ruolo degli agricoltori è cruciale: garantire l’approvvigionamento alimentare e mantenere standard di qualità per i consumatori. Tuttavia, per svolgere questa funzione essenziale, gli imprenditori agricoli chiedono il supporto concreto delle istituzioni.
"Il nostro compito è produrre cibo e mantenere la competitività delle imprese agricole, ma per farlo abbiamo bisogno di politiche che rendano sostenibile il nostro lavoro. Fino a oggi, abbiamo ricevuto solo promesse, ma è il momento di passare ai fatti", continua Venturi. Tra le priorità indicate ci sono la prevenzione idrogeologica del territorio e una semplificazione della burocrazia, considerata uno dei principali ostacoli per il settore.

Confagricoltura Bologna ribadisce che le politiche ambientali e quelle agricole non possono essere in contrasto tra loro, ma devono integrarsi per garantire una sostenibilità a lungo termine. "Chiediamo alle istituzioni di mettere il mondo agricolo nelle condizioni di lavorare al meglio, puntando su una sostenibilità che non penalizzi la produzione e che tuteli anche la competitività delle nostre aziende” conclude Venturi.

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25/01/2025, 16:21
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Confagricoltura Toscana pone accento sulla centralità dell’impresa e sulla redditualità
Il 30 gennaio, in diretta su Italia 7 e sul canale YouTube dell’associazione, confronto tra il presidente Neri, la vicepresidente della Regione Saccardi, il professore di Economia e Politica agraria Capitano e il direttore Filiere agroalimentari di Confagricoltura nazionale Lenucci


Firenze, 27 gennaio 2025 - “Impresa e redditualità: innovare per crescere nel settore primario” è il titolo dell'evento organizzato da Confagricoltura Toscana che si terrà il 30 gennaio alle 10.30, in diretta su Italia 7 e sul canale YouTube di Confagricoltura Toscana.

Al confronto parteciperanno Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana, Stefania Saccardi, vicepresidente Regione Toscana, Fabian Capitanio, professore di Economia e Politica agraria all'università di Napoli Federico II, e Vincenzo Lenucci, direttore Politiche e Sviluppo Economico delle Filiere agroalimentari di Confagricoltura.

“Parlare di impresa significa esplorare concetti chiave come rischio, scelte strategiche e visione. Tuttavia, affinché un imprenditore possa esprimere appieno le proprie capacità, è fondamentale un quadro normativo chiaro, stabile e orientato alle opportunità” spiegano da Confagricoltura Toscana. “Oggi più che mai, servono strumenti dinamici e performanti per rafforzare la redditualità aziendale e promuovere una crescita sostenibile, aperta a nuove contaminazioni positive. Le attuali e conosciute dinamiche di mercato, unite all'incertezza sui sostegni economici, sottolineano la necessità di un approccio innovativo: innovare, investire e guardare al futuro con lungimiranza sono i pilastri per costruire un percorso di successo”.



L’evento ha l’obiettivo di stimolare il dialogo tra istituzioni, associazioni e imprese, individuando soluzioni concrete ai problemi del settore e ribadendo la centralità delle imprese agricole come motore di sviluppo e benessere.

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27/01/2025, 21:49
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Agricoltura, l’appello di Confagricoltura Toscana: “Serve un piano di crescita, non vincoli che soffocano il settore”
Clima, reddito, mercati e calamità: le sfide del settore per il 2025. Il presidente Neri "Non siamo un sindacato da piazza, ma non siamo neppure disposti a farci mettere da parte"
Firenze, 29 gennaio 2025 – "Senza interventi concreti, il settore agricolo è destinato a soccombere sotto il peso di politiche sbagliate, burocrazia soffocante e scelte ambientali ideologiche".

Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana, lancia un monito chiaro alle istituzioni, denunciando la situazione critica che gli agricoltori stanno affrontando. "Per anni siamo stati vittime di decisioni imposte dall’alto che hanno penalizzato le nostre imprese, mentre le importazioni dall’estero aumentano e i mercati internazionali ci schiacciano. Il governo ha iniziato a muoversi nella giusta direzione, ma è ancora troppo poco. Serve una svolta radicale".

Il comparto agricolo toscano si trova in una tempesta perfetta: crisi climatica, concorrenza internazionale aggressiva, pressione fiscale e vincoli ambientali che ostacolano la produttività. Confagricoltura Toscana chiede un piano di crescita strutturale, che garantisca alle aziende agricole competitività e stabilità economica.
Il 2024 è stato l’anno più caldo di sempre: siccità al Sud, alluvioni al Nord, raccolti dimezzati e un’impennata delle fitopatie che sta devastando interi comparti.
L’agricoltura toscana non può essere sacrificata sull’altare di scelte ambientaliste miopi.

"Non possiamo continuare a essere le vittime sacrificali di politiche ambientali scollegate dalla realtà" attacca Neri. "Siamo i primi a voler proteggere l’ambiente, perché è la nostra risorsa primaria, ma servono soluzioni che tengano insieme sostenibilità e produttività. L'Unione Europea deve smetterla di imporre vincoli senza offrire strumenti adeguati per affrontare le transizioni. Non siamo un sindacato da piazza, ma non siamo neppure disposti a farci mettere da parte. Se non vedremo passi avanti concreti, ci faremo sentire con ancora maggiore forza" conclude Neri.

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29/01/2025, 15:36
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Consorzi di Bonifica, Confagricoltura Toscana: "Le aziende agricole meritano più ascolto"
Il direttore Cavicchioli: “Gli agricoltori non sono attori secondari. Servono soluzioni immediate e concrete oltre che un sistema irriguo strutturato”

Firenze, 30 gennaio 2025 – Confagricoltura Toscana accoglie con interesse i propositi illustrati dai Consorzi di Bonifica lo scorso 21 gennaio, riconoscendone l’importanza e il valore per la tutela del territorio. Tuttavia restano aperti alcuni nodi fondamentali che non possono essere ignorati.

“Le aziende agricole – sottolinea Gianluca Cavicchioli, direttore di Confagricoltura Toscana – sono spesso le prime a subire le conseguenze di eventi climatici estremi, dall’esondazione dei fiumi all’erosione dei terreni, fino alla perdita di valore dei fondi. Eppure, nonostante il loro ruolo centrale, continuano a non essere fra gli attori principali nei processi decisionali. È tempo di cambiare approccio e dare agli agricoltori il giusto riconoscimento.”

Confagricoltura Toscana evidenzia come, nonostante il lavoro svolto dai Consorzi, persistano criticità, irrisolte. Chi si fa carico dei danni derivanti da un sistema che, in alcuni casi, non riesce a intervenire con la dovuta tempestività? Troppo spesso il peso economico ricade unicamente sulle imprese agricole, senza un’adeguata compensazione o supporto.

“Non vogliamo generalizzare – prosegue Cavicchioli – perché ci sono realtà in cui gli interventi funzionano bene. Ma cosa succede dove, invece, non si riesce ad agire? Perché le responsabilità ricadono sempre sugli stessi soggetti? È giunto il momento di passare ai fatti, senza ulteriori rinvii.”

Un primo passo concreto potrebbe essere il tavolo tecnico annunciato durante la conferenza stampa dei Consorzi. “Bene l’impegno a discutere, ma come detto servono soluzioni immediate e attuabili. Gli agricoltori non possono attendere all’infinito”, aggiunge il direttore di Confagricoltura Toscana. Tra le priorità indicate dall’associazione vi è la progettazione di un sistema irriguo moderno, efficiente e strutturato, che garantisca la tenuta del comparto agricolo in un contesto di cambiamenti climatici sempre più estremi. Inoltre, Confagricoltura Toscana solleva dubbi sull’efficacia di alcune restrizioni ambientali, come quelle imposte nei Siti di Rete Natura 2000 o nelle riserve naturali, quando finiscono per limitare le attività agricole senza un reale beneficio per l’ecosistema.

“Preservare l’ambiente è fondamentale – conclude Cavicchioli – ma non possiamo trascurare la sostenibilità economica e la libertà d’impresa. È necessario trovare un equilibrio tra tutela del territorio e sopravvivenza delle aziende agricole. Senza interventi mirati, il rischio è che i problemi rimangano tali e che a pagarne il prezzo siano sempre gli stessi.” Confagricoltura Toscana ribadisce la propria disponibilità a collaborare per una gestione efficace e condivisa del territorio, con l’obiettivo di garantire benefici concreti per tutti.

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Cesena, Mario Righi alla guida della Società Sicural: "Investire nella conoscenza per il futuro del settore"

Mario Righi, consigliere di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, è stato recentemente nominato presidente della Società Sicural, laboratorio che da oltre 30 anni si occupa di sicurezza alimentare, analisi scientifiche e ricerca in campo agricolo. Un laboratorio multidisciplinare a tutela e controllo sia dei produttori, sia dei consumatori, che attraverso professionisti qualificati e strumentazioni all’avanguardia conduce analisi in quattro macrosettori: chimica organica, inorganica, microbiologia, biologia chimica e molecolare. Così Sicural analizza contaminanti, residui di fitofarmaci, ricerca le principali categorie di micotossine e svolge le principali analisi microbiologiche del settore agroalimentare.

“Questa nomina è motivo di grande soddisfazione per la nostra associazione – dichiara Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini - Mario è un professionista di alto livello e questo incarico lo dimostra pienamente. Sono certo che, sotto la sua guida, la Società di Ricerca in Agricoltura assumerà un ruolo sempre più centrale nel nostro settore. I suoi studi e le sue analisi offriranno strumenti essenziali per la crescita delle aziende, dati e strategie preziose per un settore che si trova ad affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici e la riduzione delle soluzioni disponibili per far fronte a fitopatie e insetti alieni”.

Sicural nel tempo ha ottenuto certificazioni e accreditamenti nazionali e internazionali, fra i più importanti del settore, quali Accredia, QS (Quality Scheme for Food), Settore fitosanitario e difesa delle produzioni della Regione Emilia-Romagna, AIC (Associazione Italiana Celiachia). Entro l’anno i laboratori Sicural si trasferiranno inoltre in un nuovo ampio complesso moderno, attrezzato e dotato delle più sofisticate attrezzature tecnologiche scientifiche.

“Investire nella ricerca e nell’analisi scientifica significa offrire un servizio fondamentale a chi ne ha bisogno: un vero e proprio supporto per l’intera filiera – dichiara Mario Righi -. Conoscere nel dettaglio le caratteristiche dei terreni e delle colture è sempre più cruciale per pianificare il futuro dell’agricoltura in un periodo di grande incertezza. Siamo pronti a dare il nostro contributo in termini di conoscenza e consulenza della produzione agricola, mettendo al centro la ricerca scientifica” conclude il neopresidente.

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