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Confagricoltura 
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Eolico, Confagricoltura Toscana: "No agli impianti previsti sul territorio regionale”
Il presidente Neri: “Noi a favore delle energie rinnovabili, ma non si può passare sopra alle comunità. A rischio sviluppo agricolo, equilibrio ambientale e attrattività turistica”

Firenze, 13 dicembre 2024. "In Toscana è prevista la realizzazione di alcuni impianti eolici in territori di grande pregio agricolo e paesaggistico. La loro vocazione naturale non può essere ignorata a favore di interventi che rischiano di compromettere lo sviluppo agricolo, l'equilibrio ambientale e anche l'attrattività turistica”.

A dirlo è Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana.

“Le fonti di energia rinnovabile - dice Neri - sono una risorsa essenziale per il nostro futuro, ma non possiamo permettere che l'agricoltura venga relegata al ruolo di spettatrice, se non peggio. Gli agricoltori e le imprese agricole devono essere coinvolti attivamente nelle scelte strategiche legate all'installazione di impianti eolici e fotovoltaici, che hanno un impatto significativo sul territorio e sul tessuto produttivo locale”.

"È fondamentale che i progetti siano concertati con gli imprenditori e gli operatori del settore agricolo, i primi custodi del territorio. Non possiamo accettare - continua il presidente di Confagricoltura Toscana - l'installazione massiva di pale eoliche senza il minimo coinvolgimento delle comunità agricole".

"La Toscana - ricorda Neri - attrae un turismo diverso, più slow e qualificato, anche grazie all'impegno degli agriturismi e delle imprese agricole nel valorizzare il paesaggio e le produzioni locali. Stravolgere questi equilibri significa compromettere anni di lavoro e investimenti".

Confagricoltura Toscana chiede che le decisioni relative agli impianti siano basate su un dialogo trasparente e inclusivo con i territori coinvolti. "Non possiamo accettare che gli agricoltori subiscano le conseguenze di scelte calate dall'alto - conclude Neri -. La differenza la fa il come vengono realizzati questi impianti. Per questo chiediamo che si apra un tavolo di confronto con le istituzioni, a partire da quelle nazionali, per garantire una pianificazione rispettosa del territorio e delle sue peculiarità".

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13/12/2024, 15:49
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Agricoltura, Cavicchioli (Confagricoltura Toscana): “Si chiude anno difficile,
Pac non rispecchia reali esigenze del settore”
Il direttore dell'associazione traccia bilancio del 2024 e prospettive del 2025: “Dai cambiamenti climatici alla tutela del reddito, dalla convivenza con la fauna selvatica alla gestione dei corsi d’acqua: un impasse generalizzato che non fa bene al sistema”
Firenze, 28 dicembre 2024. “L’annata agraria che si conclude è stata difficile: il settore registra uno stallo a tutti i livelli di regolamentazione, che ne rallenta la crescita”.
A dirlo è il direttore di Confagricoltura Toscana, Gianluca Cavicchioli, che traccia così un bilancio del 2024 e le prospettive per il 2025.
“A livello globale - osserva - scontiamo una Pac difettosa e poco confacente alle reali necessità del momento. La semplificazione a lungo invocata non è mai arrivata e spesso gli agricoltori si trovano a ricevere indicazioni operative quando i giochi, nei campi, sono già fatti”.
“Il tema - dice Cavicchioli - è rimettere l’impresa agricola al centro del sistema, precondizione per attuare tutte quelle politiche, dalla sostenibilità ambientale alla transizione energetica, che oggi sono indispensabili. Il quadro normativo resta però intricato e dagli enti preposti si registra troppo spesso un preoccupante stato di impasse. Rispetto ad un fattore portante come quello dei cambiamenti climatici, ad esempio, il tempo passa senza che nessun provvedimento davvero impattante venga preso. Non chiediamo la luna nel pozzo, ma almeno dei piccoli passi in avanti”.

“Le cose non vanno meglio quando parliamo di elementi che dialogano quotidianamente con i campi, come la fauna selvatica ed i corsi d’acqua. Rispetto alla prima, trovare una condizione di equilibrio non è facile, ma il fatto è che non si intravede proprio uno sforzo. Sul piano faunistico venatorio regionale dico: battete un colpo. Sulla gestione dei fiumi e dei torrenti, invece, guai a toccare una pietra. Mi chiedo quanto a lungo possa reggere questo tipo di approccio", riflette il direttore di Confagricoltura Toscana.

“Poi c’è, ovviamente, il nodo relativo alla tutela del reddito. Voglio ribadirlo con forza: l’aspetto relativo ai sostegni può aiutare nei momenti di criticità - spiega Cavicchioli - ma il volano devono essere gli investimenti. Anche in questo caso si registra una carenza di coraggio. Noi abbiamo avanzato la proposta di un Terzo Pilastro per la Pac, utile a proteggere le campagne dalle catastrofi naturali. Un confronto costruttivo sul tema si rende adesso indispensabile”.

E poi il tema fondamentale della sicurezza: “Nessun passo significativo si registra rispetto ad un tema così pressante come quello della sicurezza sui luoghi di lavoro. Anche in questo caso, abbiamo constatato che gridare e inasprire le sanzioni non è servito. Avremmo la migliore legislazione a livello europeo, ma dobbiamo fare in modo di dargli le gambe”.

“In tutto questo - conclude Cavicchioli - abbiamo comunque portato a termine un’annata agraria accettabile rispetto a quello cui eravamo abituati dal punto di vista meteorologico, eccezion fatta per il clima che, in alcuni contesti, si è rivelato impietoso. Il mercato del vino denota però ancora una certa instabilità, così sono in stallo le produzioni olivicole e quelle dei cereali.Nel 2025 dovremmo cercare risposte all’altezza anche nei confronti della cronica mancanza di manodopera che caratterizza i nostri settori. La competenza e gli investimenti messi in campo dalle imprese agricole ci inducono a sperare in un’annata migliore, ma la condizione è muovere un passo alla volta per risolvere tutti i nodi che ancora ci rallentano”.

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28/12/2024, 14:29
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ALLUVIONE E INDENNIZZI PER IL SETTORE PRIMARIO. CONFAGRICOLTURA FORLÌ-CESENA E RIMINI:
"L'ANNO INIZIA CON LE IMPRESE ANCORA IN ATTESA DEGLI INDENNIZZI. BASTA TERGIVERSARE"

E' un 2025 che parte con tante incertezze e poche conferme per le imprese agricole romagnole, che portano ancora i segni delle ripetute alluvioni. Lo ricorda Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini sottolineando che finalmente è arrivato dall'Unione Europea il via libera allo sgravio del 68% dei contributi dovuti all’Inps e all’Inail per i dipendenti a favore dei datori di lavoro agricoli dei territori alluvionati nel 2023, un esonero contributivo per cui l'organizzazione si era impegnata a fondo.

Ma per una questione che si risolve positivamente, ce ne sono altre che restano ferme al palo per le imprese agricole danneggiate dall'alluvione. "Con l'insediamento del nuovo Commissario per la ricostruzione Fabrizio Curcio confidiamo che ci sia un'accelerazione anche per gli indennizzi al settore primario, anche se le partite più rilevanti per il nostro mondo non sono gestite direttamente dalla struttura commissariale ma sono state demandate ad AgriCat, all'Agenzia per le erogazioni in agricoltura e alla Regione Emilia-Romagna - rimarca Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini -. Le erogazioni di AgriCat, sia per l’alluvione che per le altre avversità catastrofali del 2023, sono state sospese dopo che sono emersi errori commessi da AgriCat stesso nella valutazione dei danni: nonostante ci fossero i bollettini di campagna delle compagnie assicurative che certificavano i danni, AgriCat aveva rigettato le richieste. Noi ci siamo subito attivati per contestare questo modus operandi e AgriCat aveva comunicato di aver avviato ulteriori indagini: ma i tempi si sono dilatati e gli agricoltori restano ancora senza soldi. Lo stesso vale per tutti i contributi alla zootecnia dal 2018 a oggi, mentre è leggermente diverso il discorso il settore vegetale, i cui contributi sono passati dal 70% al 30% attuale. Si tratta di uno scenario che non aiuta nemmeno ad assicurarsi per chi lavora a cielo aperto, considerati i costi sempre più elevati e su cui servirebbe una riforma. Ecco perchè bisogna smettere di tergiversare, ne va della tenuta del settore e della sua competitività. Siamo convinti che l'agricoltura possa essere un comparto trainante per il nostro territorio, per l'Italia e per l'Europa, ma come ha ribadito il nostro presidente nazionale Massimiliano Giansanti è arrivato il momento di decidere cosa essere, se vaso di ferro o di coccio - conclude Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini -. E la politica ci deve dare la visione dello sviluppo del settore”

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04/01/2025, 11:07
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PRENOTAZIONI IN LEGGERO CALO NEGLI AGRITURISMI PER LE FESTIVITÀ NATALIZIE E A CAPODANNO. CONFAGRICOLTURA BOLOGNA: “NEL 2025 INVERTIRE IL TREND PUNTANDO SUL TURISMO IMMERSIVO GRAZIE AGLI EVENTI E AL GIUBILEO”

(Bologna, 4 gennaio 2025) Le Festività Natalizie si sono rivelate un periodo in chiaroscuro per gli agriturismi della provincia di Bologna. Un’indagine condotta da Confagricoltura Bologna ha evidenziato che, per Natale e Capodanno, non si è registrato il boom sperato, con un tasso di prenotazioni fermo al 60%. Le strutture hanno affrontato difficoltà sia per quanto riguarda pranzi e cene festivi, sia per i pernottamenti di una sola notte. Tuttavia, le richieste per soggiorni più lunghi hanno contribuito a mantenere aperti gli agriturismi, garantendo attività in un periodo cruciale dell’anno.

“Se lo scorso anno le strutture erano occupate per quasi il 75% della loro capacità, quest’anno il dato è stato leggermente inferiore alla media - dichiara Marco Casali, vicedirettore e responsabile del settore agriturismo di Confagricoltura Bologna -. C'è comunque soddisfazione per la presenza confermata di numerosi turisti italiani e stranieri che hanno scelto di soggiornare più notti, con l’intento di visitare Bologna e, soprattutto, di vivere un’esperienza di turismo immersivo, a contatto con le aziende agricole e le bellezze del nostro territorio”.

Il 2025 sarà un anno cruciale per le strutture ricettive, grazie al ruolo strategico dell’Aeroporto Marconi di Bologna e ai numerosi eventi programmati nell’area metropolitana e in tutta Italia, come il Giubileo, che attirerà milioni di visitatori. Confagricoltura Bologna auspica che ogni forma di turismo presente sul territorio venga valorizzata per affrontare al meglio le opportunità e le sfide future.

“Il turismo più è diffuso, meno è portatore di criticità. Il tema è cogente. Il sovraccarico turistico della nostra città è evidente segnale di problemi e crisi. Basti pensare al tema del disagio abitativo che sta diventando un vero e proprio rompicapo ma anche l'estremo affollamento di certi luoghi del centro che vanno in affanno finendo per abbassare l'offerta qualitativa. Un'ottima diversificazione e mitigazione di questi effetti è diffondere il turismo allargando l'offerta e soprattutto la promozione ai luoghi periferici della nostra città - commenta Casali -. È importante quindi lenire il sovraccarico ampliando la proposta. Sarà questo il traguardo da raggiungere e sarebbe bene incominciare a muoversi prima di cadere in situazioni irreversibili, così come sta già capitando ad altre città a noi vicine. Il Giubileo potrebbe essere già un primo momento di prova per sviluppare questa modalità diversa di fare turismo- conclude il vicedirettore di Confagricoltura Bologna -. La possibilità di accogliere così tante persone deve essere sfruttata al meglio, valorizzando l’intero meraviglioso territorio che abbiamo. Il modello del futuro deve essere infatti autentico, diffuso e immersivo. Cambiare è doveroso”

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04/01/2025, 16:59
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