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Confagricoltura 
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CONFAGRICOLTURA BOLOGNA INCONTRA LA CANDIDATA PRESIDENTE DELL’EMILIA-ROMAGNA ELENA UGOLINI:
“PIU’ TUTELA DEL TERRITORIO, MENO BUROCRAZIA”

(Bologna, 5 novembre 2024) Recuperare il tempo perso sul fronte della tutela del territorio, accelerare sugli interventi che possono garantire agli agricoltori di lavorare in sicurezza e sulle infrastrutture per contrastare le sempre più frequenti ondate di siccità; e poi semplificazione e lotta all’inutile burocrazia in modo da velocizzare i rapporti tra gli imprenditori e la Pubblica Amministrazione. Sono questi alcuni dei temi che Confagricoltura Bologna reputa centrali per il futuro e per lo sviluppo del settore primario, temi su cui l’organizzazione si è confrontata con Elena Ugolini, candidata civica sostenuta dai partiti di centrodestra alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, in occasione dell’incontro tenutosi nella sede dell’associazione a Villanova di Castenaso.

“Le politiche regionali impattano in maniera diretta sul lavoro di noi agricoltori – interviene Davide Venturi, presidente di Confagricoltura Bologna – Ci tenevamo a incontrare la candidata presidente Elena Ugolini per capire cosa intendesse fare per il futuro dell’agricoltura e per portare alla sua attenzione alcuni punti salienti del nostro documento ‘Eleggere…ma prima la terra’. Tra questi ce n’è uno che ci sta particolarmente a cuore: la redditività delle nostre imprese. Su questo le Istituzioni hanno un compito preciso, devono prima di tutto mettere in condizioni gli agricoltori di poter lavorare: le nostre sono attività a cielo aperto, esposte a tanti rischi e criticità. Siamo pronti a investire e a generare benefici per l’intera comunità, ma dobbiamo essere messi in condizione di farlo. Questo deve avvenire garantendo, tra le altre cose, una maggiore sicurezza ambientale del territorio in cui lavoriamo, a partire soprattutto dalla montagna, dove l’imprenditore boschivo, che ne valorizza la filiera, è uno dei capisaldi della tutela territoriale”.

“Negli ultimi anni, la scarsa attenzione verso il ruolo degli agricoltori ha avuto conseguenze evidenti, come abbiamo visto in concomitanza con le recenti alluvioni. Quindi, possiamo assolutamente cambiare” afferma Elena Ugolini. “Perché dico questo? Perché chi rappresenta il mondo agricolo costituisce un tassello fondamentale nella cura e attenzione nei confronti del territorio. Quello che farò è di valorizzarvi e mettervi al centro sia delle politiche agricole che di quelle ambientali. Anche perché l’agricoltura è ambiente e l’ambiente è agricoltura. Tra i miei principali obiettivi c’è l’applicazione di un nuovo approccio alle normative europee, con maggiore flessibilità e meno burocrazia. I bandi regionali saranno strumenti di sviluppo concreto, non solo aiuti temporanei. L’obiettivo è una pubblica amministrazione che supporti le imprese in un percorso di crescita stabile. Il programma di coalizione punta su una visione a lungo termine, con un piano decennale per garantire la sostenibilità e la competitività dell’agricoltura. È fondamentale semplificare la burocrazia, creando bandi più accessibili per le PMI, oggi penalizzate da procedure complicate. I bandi devono essere costruiti insieme a chi li utilizza, per trasformarli in veri strumenti di sviluppo. Il mio programma per l’agricoltura prevede anche percorsi di formazione per i giovani, aggiornando le competenze nel settore, e un piano di accesso al credito che supporti sia le imprese consolidate che quelle in fase di avvio o in difficoltà” conclude Ugolini.

Nel corso dell’incontro Confagricoltura Bologna ha ribadito altri punti fondamentali del proprio documento programmatico, tra cui la possibilità di valorizzare il patrimonio edilizio rurale ora ostaggio della normativa regionale, permettendo uno sviluppo edilizio a consumo ‘sotto zero’ di suolo. L’organizzazione auspica anche una nuova gestione dei Parchi, con meno vincoli per chi vi opera all’interno e una governance aperta anche alla rappresentanza agricola, “per portare avanti così uno sviluppo veramente sostenibile, sotto tutti i punti di vista – conclude Venturi -. Ci aspettiamo segnali di cambiamento su questo fronte”.

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05/11/2024, 18:46
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EIMA, CONFAGRICOLTURA BOLOGNA: “PIÙ RICERCA NELLA MECCANIZZAZIONE PER FARE CRESCERE LE PRODUZIONI BIOLOGICHE”

Bologna, 7 novembre 2024 – La meccanizzazione agricola sta giocando un ruolo sempre più cruciale nel settore dell’agricoltura biologica, un comparto in continua espansione che necessita di strumenti e tecnologie avanzate per garantire efficienza, sostenibilità e competitività. È questo il messaggio lanciato questa mattina al seminario “Meccanizzazione nel biologico”, organizzato da Confagricoltura Bologna e Confagri Bio all’interno di EIMA (Esposizione Internazionale di Macchine per l'Agricoltura e il Giardinaggio), la manifestazione ospitata in questi giorni nei padiglioni fieristici bolognesi.

"L’importanza della ricerca nella meccanizzazione per trovare soluzioni sempre più efficaci non si limita alla mera efficienza produttiva, ma coinvolge una visione di agricoltura più moderna e sostenibile" ha dichiarato Marco Caliceti, vicepresidente di Confagricoltura Bologna, che ha moderato l’evento. "Oggi, le aziende biologiche hanno bisogno di strumenti che le supportino nell’ottimizzazione dei processi, affinché alla sostenibilità ambientale accompagnino sempre di più anche quella economica. La meccanizzazione, da questo punto di vista, può ridurre notevolmente l’impatto sull’ecosistema, se utilizzato in modo corretto, contribuendo a una produzione biologica più sostenibile, e nello stesso tempo rispondere alla crescente domanda dei consumatori. Si tratta di una strategia fondamentale per affrontare le sfide del futuro”.

Paolo Parisini, presidente di Confagri Bio, ha illustrato la situazione dell’agricoltura biologica in Italia evidenziando come i numeri “rispetto al 2022 siano in crescita: +4,5% di superficie agricola, che porta le coltivazioni a 2.460.000 ettari, pari al 19.8% del totale. Sono dati importanti che permettono il mantenimento delle produzioni tipiche e locali, promuovono la biodiversità e consentono la conservazione e la valorizzazione delle specie animali e vegetali di pregio senza l’utilizzo della chimica. Il lavoro da svolgere è comunque ancora tanto: serve una continua ricerca per migliorare le coltivazioni, una maggiore uniformità di normative a livello nazionale per aiutare gli agricoltori nell’attività quotidiana così come una burocrazia più rapida. Oltre a questi punti è altresì fondamentale che arrivi un maggior sostegno economico per consentire una programmazione a lungo tempo e una promozione del biologico sempre più elevata”.

Nel corso dell’evento hanno preso la parola anche Roberta Martelli del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, e Giovanni Campagna, responsabile Area Agronomica e Sperimentazione Coprob – Italia Zuccheri.

A raccontare la propria esperienza sul campo con la meccanizzazione è stato invece Luciano Bortolan, socio di Confagricoltura Bologna e titolare di un’azienda di 200 ettari di cui circa 40 di bietola nella zona di Malalbergo. “Siamo soliti testare gli strumenti e i macchinari di ultima generazione per un’agricoltura di precisione, che in molti casi va oltre addirittura il 4.0. Tra questi mi riferisco ad esempio al Climate Field View di Bayer, una piattaforma per l'agricoltura di precisione che permette di aumentare la produttività dei campi ed eliminare gli sprechi informando l’agricoltore sullo stato vegetativo dei campi raccolti e consigliando le procedure da svolgere. Durante un viaggio negli USA ho avuto modo di vedere da vicino macchinari ancor più tecnologici che rappresentano il futuro, visto il supporto che possono dare agli agricoltori. È assolutamente necessario procedere verso questa direzione”.

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07/11/2024, 19:21
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Agricoltura, Confagricoltura Toscana: “Positivo confronto con sottosegretario La Pietra a Grosseto"
Il presidente Neri: “Dall’olivocoltura e al futuro dei frantoi ai rapporti tra AGEA e ARTEA: tanti temi affrontati”
Firenze, 15 novembre 2024 - Le politiche europee e le loro ricadute sulle aziende agricole grossetane e toscane, l’impatto dell’inflazione sui costi di produzione, le prospettive di crescita e sostegno alle imprese sono alcuni dei temi trattati durante l’incontro tra il sottosegretario all’Agricoltura Patrizio La Pietra, il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri e le aziende agricole della provincia grossetana aderenti a Confagricoltura.

“È stato un confronto molto concreto sui problemi e le prospettive del settore agricolo – commenta Neri – in cui abbiamo apprezzato la disponibilità al dialogo e gli impegni presi dal governo. Crediamo fermamente che ognuno, nel proprio ruolo, possa contribuire al bene comune: noi come associazione, con il nostro ruolo di pungolo costruttivo, e le forze di governo, chiamate a garantire alle aziende agricole condizioni migliori per affrontare sfide importanti come quelle attuali”.

All’incontro, che si è svolto nella sede di Confagricoltura Grosseto, hanno partecipato anche il deputato Fabrizio Rossi e la senatrice Simona Petrucci.

“Tra gli argomenti affrontati - ricorda il presidente di Confagricoltura Toscana - particolare attenzione è stata riservata agli allevamenti ovini e alla predazione, all’olivocoltura e al futuro dei frantoi, alla nuova Politica Agricola Comune, ai rapporti tra AGEA e ARTEA, oltre alla trasformazione del settore agricolo e al fenomeno del contoterzismo”.

“L’aspetto particolarmente positivo - commenta Neri - è che è emerso un quadro condiviso sulla situazione complessiva dell’agricoltura toscana e nazionale e sulle azioni da fare per sostenerla. La collaborazione e il confronto costante tra le istituzioni e le associazioni di categoria sono fondamentali per tutelare e valorizzare il settore agricolo, che rappresenta un pilastro dell’economia italiana”.

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15/11/2024, 23:00
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Lavoro, Confagricoltura Toscana: “Nelle aziende agricole sempre meno infortuni”
Il direttore Cavicchioli: “Per combattere la battaglia contro gli incidenti sul lavoro servono innovazione, incentivi e semplificazione”



Firenze, 18 novembre 2024 - “Per rafforzare la sicurezza sul lavoro in agricoltura le parole chiave sono: innovazione, incentivi e semplificazione”.
A dirlo è Gianluca Cavicchioli, direttore di Confagricoltura Toscana, dopo gli Stati Generali della Sicurezza sul lavoro in agricoltura, con il Ministro Lollobrigida, le Istituzioni e le parti sociali sul tema degli infortuni sul lavoro, che si sono tenuti a Roma.

“Le aziende agricole registrano una minor incidenza di infortuni nel corso degli ultimi anni - spiega Cavicchioli -. Certamente i macchinari obsoleti non agevolano la prevenzione degli incidenti e d'aiuto sono tutte quelle opportunità per nuovi investimenti. Sul piano normativo, occorre semplificare il sistema di regole, privilegiando la sicurezza sostanziale rispetto a quella formale, e adeguando la normativa alle peculiari caratteristiche del lavoro agricolo. Bisogna, inoltre, migliorare il sistema dei controlli, selezionando con maggiore attenzione le imprese da ispezionare. Non è necessario ad ogni evento sfortunato dover ritoccare la normativa, ma serve, semplicemente, ben attuarla”.

Agli Stati generali hanno partecipato il ministro Francesco Lollobrigida, anche gli interventi di Fabrizio D’Ascenzo, Presidente di Inail, Gabriele Fava, presidente di Inps, Giovanni Mininni, segretario Generale di Flai Cgil, Onofrio Rota, segretario Generale Fai Cisl, Giancarlo Sponchia, presidente Aniv-Associazione nazionale Ispettori di Vigilanza, Enrica Mammucari, segretaria generale di Uila Uil e di Claudio Paitowsky, presidente di Confederdia.

“A livello di dibattito pubblico sul tema - spiega il direttore di Confagricoltura Toscana - si riscontra una percezione insicurezza che non sempre corrisponde al vero. Dal confronto con gli altri Paesi europei, in realtà, emerge che il dato degli infortuni in Italia è in linea con gli indici medi dell’Unione e di molto inferiore rispetto a un importante Paese agricolo come la Francia. A questi risultati stanno contribuendo diversi fattori, quali lo sviluppo di forme di agricoltura sostenibile, la presenza di operatori sempre più professionali, oltre al contributo dato da tutta la filiera nel mettere a disposizione mezzi tecnici in grado di seguire l’evoluzione dell’agricoltura”.

“Ogni incidente sul lavoro rappresenta sempre e comunque una sconfitta dell'intero sistema - conclude Cavicchioli - e tuttavia dobbiamo avere il coraggio anche di sottolineare positivamente quello che emerge”.

Secondo i dati nazionali dell'Inail nell’ultimo quinquennio (2018-2022), gli incidenti occorsi ai dipendenti agricoli sono sensibilmente diminuiti, a parità di occupati. Nel 2022 si è registrato un decremento del 21,5% rispetto al 2018. Una tendenza positiva che prosegue anche nel 2023. Si evidenzia una contrazione anche degli incidenti mortali denunciati che, mediamente, sempre nel periodo di riferimento, sono risultati in leggero calo: il dato massimo, pari a 171 infortuni, è stato rilevato nel 2019 e quello minimo, 137 infortuni, nel 2022.

E' inoltre da sottolineare l'eccessiva pressione contributiva che grava sui datori di lavoro agricolo (13,24%), elevata sia in relazione agli altri settori produttivi (massimo 11,00%) sia in relazione all’andamento della gestione agricola Inail per la parte che riguarda i lavoratori dipendenti.

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18/11/2024, 16:34
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