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Confagricoltura 
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CONFAGRICOLTURA BOLOGNA INCONTRA LA CANDIDATA PRESIDENTE DELL’EMILIA-ROMAGNA ELENA UGOLINI:
“PIU’ TUTELA DEL TERRITORIO, MENO BUROCRAZIA”

(Bologna, 5 novembre 2024) Recuperare il tempo perso sul fronte della tutela del territorio, accelerare sugli interventi che possono garantire agli agricoltori di lavorare in sicurezza e sulle infrastrutture per contrastare le sempre più frequenti ondate di siccità; e poi semplificazione e lotta all’inutile burocrazia in modo da velocizzare i rapporti tra gli imprenditori e la Pubblica Amministrazione. Sono questi alcuni dei temi che Confagricoltura Bologna reputa centrali per il futuro e per lo sviluppo del settore primario, temi su cui l’organizzazione si è confrontata con Elena Ugolini, candidata civica sostenuta dai partiti di centrodestra alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, in occasione dell’incontro tenutosi nella sede dell’associazione a Villanova di Castenaso.

“Le politiche regionali impattano in maniera diretta sul lavoro di noi agricoltori – interviene Davide Venturi, presidente di Confagricoltura Bologna – Ci tenevamo a incontrare la candidata presidente Elena Ugolini per capire cosa intendesse fare per il futuro dell’agricoltura e per portare alla sua attenzione alcuni punti salienti del nostro documento ‘Eleggere…ma prima la terra’. Tra questi ce n’è uno che ci sta particolarmente a cuore: la redditività delle nostre imprese. Su questo le Istituzioni hanno un compito preciso, devono prima di tutto mettere in condizioni gli agricoltori di poter lavorare: le nostre sono attività a cielo aperto, esposte a tanti rischi e criticità. Siamo pronti a investire e a generare benefici per l’intera comunità, ma dobbiamo essere messi in condizione di farlo. Questo deve avvenire garantendo, tra le altre cose, una maggiore sicurezza ambientale del territorio in cui lavoriamo, a partire soprattutto dalla montagna, dove l’imprenditore boschivo, che ne valorizza la filiera, è uno dei capisaldi della tutela territoriale”.

“Negli ultimi anni, la scarsa attenzione verso il ruolo degli agricoltori ha avuto conseguenze evidenti, come abbiamo visto in concomitanza con le recenti alluvioni. Quindi, possiamo assolutamente cambiare” afferma Elena Ugolini. “Perché dico questo? Perché chi rappresenta il mondo agricolo costituisce un tassello fondamentale nella cura e attenzione nei confronti del territorio. Quello che farò è di valorizzarvi e mettervi al centro sia delle politiche agricole che di quelle ambientali. Anche perché l’agricoltura è ambiente e l’ambiente è agricoltura. Tra i miei principali obiettivi c’è l’applicazione di un nuovo approccio alle normative europee, con maggiore flessibilità e meno burocrazia. I bandi regionali saranno strumenti di sviluppo concreto, non solo aiuti temporanei. L’obiettivo è una pubblica amministrazione che supporti le imprese in un percorso di crescita stabile. Il programma di coalizione punta su una visione a lungo termine, con un piano decennale per garantire la sostenibilità e la competitività dell’agricoltura. È fondamentale semplificare la burocrazia, creando bandi più accessibili per le PMI, oggi penalizzate da procedure complicate. I bandi devono essere costruiti insieme a chi li utilizza, per trasformarli in veri strumenti di sviluppo. Il mio programma per l’agricoltura prevede anche percorsi di formazione per i giovani, aggiornando le competenze nel settore, e un piano di accesso al credito che supporti sia le imprese consolidate che quelle in fase di avvio o in difficoltà” conclude Ugolini.

Nel corso dell’incontro Confagricoltura Bologna ha ribadito altri punti fondamentali del proprio documento programmatico, tra cui la possibilità di valorizzare il patrimonio edilizio rurale ora ostaggio della normativa regionale, permettendo uno sviluppo edilizio a consumo ‘sotto zero’ di suolo. L’organizzazione auspica anche una nuova gestione dei Parchi, con meno vincoli per chi vi opera all’interno e una governance aperta anche alla rappresentanza agricola, “per portare avanti così uno sviluppo veramente sostenibile, sotto tutti i punti di vista – conclude Venturi -. Ci aspettiamo segnali di cambiamento su questo fronte”.

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05/11/2024, 18:46
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EIMA, CONFAGRICOLTURA BOLOGNA: “PIÙ RICERCA NELLA MECCANIZZAZIONE PER FARE CRESCERE LE PRODUZIONI BIOLOGICHE”

Bologna, 7 novembre 2024 – La meccanizzazione agricola sta giocando un ruolo sempre più cruciale nel settore dell’agricoltura biologica, un comparto in continua espansione che necessita di strumenti e tecnologie avanzate per garantire efficienza, sostenibilità e competitività. È questo il messaggio lanciato questa mattina al seminario “Meccanizzazione nel biologico”, organizzato da Confagricoltura Bologna e Confagri Bio all’interno di EIMA (Esposizione Internazionale di Macchine per l'Agricoltura e il Giardinaggio), la manifestazione ospitata in questi giorni nei padiglioni fieristici bolognesi.

"L’importanza della ricerca nella meccanizzazione per trovare soluzioni sempre più efficaci non si limita alla mera efficienza produttiva, ma coinvolge una visione di agricoltura più moderna e sostenibile" ha dichiarato Marco Caliceti, vicepresidente di Confagricoltura Bologna, che ha moderato l’evento. "Oggi, le aziende biologiche hanno bisogno di strumenti che le supportino nell’ottimizzazione dei processi, affinché alla sostenibilità ambientale accompagnino sempre di più anche quella economica. La meccanizzazione, da questo punto di vista, può ridurre notevolmente l’impatto sull’ecosistema, se utilizzato in modo corretto, contribuendo a una produzione biologica più sostenibile, e nello stesso tempo rispondere alla crescente domanda dei consumatori. Si tratta di una strategia fondamentale per affrontare le sfide del futuro”.

Paolo Parisini, presidente di Confagri Bio, ha illustrato la situazione dell’agricoltura biologica in Italia evidenziando come i numeri “rispetto al 2022 siano in crescita: +4,5% di superficie agricola, che porta le coltivazioni a 2.460.000 ettari, pari al 19.8% del totale. Sono dati importanti che permettono il mantenimento delle produzioni tipiche e locali, promuovono la biodiversità e consentono la conservazione e la valorizzazione delle specie animali e vegetali di pregio senza l’utilizzo della chimica. Il lavoro da svolgere è comunque ancora tanto: serve una continua ricerca per migliorare le coltivazioni, una maggiore uniformità di normative a livello nazionale per aiutare gli agricoltori nell’attività quotidiana così come una burocrazia più rapida. Oltre a questi punti è altresì fondamentale che arrivi un maggior sostegno economico per consentire una programmazione a lungo tempo e una promozione del biologico sempre più elevata”.

Nel corso dell’evento hanno preso la parola anche Roberta Martelli del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, e Giovanni Campagna, responsabile Area Agronomica e Sperimentazione Coprob – Italia Zuccheri.

A raccontare la propria esperienza sul campo con la meccanizzazione è stato invece Luciano Bortolan, socio di Confagricoltura Bologna e titolare di un’azienda di 200 ettari di cui circa 40 di bietola nella zona di Malalbergo. “Siamo soliti testare gli strumenti e i macchinari di ultima generazione per un’agricoltura di precisione, che in molti casi va oltre addirittura il 4.0. Tra questi mi riferisco ad esempio al Climate Field View di Bayer, una piattaforma per l'agricoltura di precisione che permette di aumentare la produttività dei campi ed eliminare gli sprechi informando l’agricoltore sullo stato vegetativo dei campi raccolti e consigliando le procedure da svolgere. Durante un viaggio negli USA ho avuto modo di vedere da vicino macchinari ancor più tecnologici che rappresentano il futuro, visto il supporto che possono dare agli agricoltori. È assolutamente necessario procedere verso questa direzione”.

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07/11/2024, 19:21
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Agricoltura, Confagricoltura Toscana: “Positivo confronto con sottosegretario La Pietra a Grosseto"
Il presidente Neri: “Dall’olivocoltura e al futuro dei frantoi ai rapporti tra AGEA e ARTEA: tanti temi affrontati”
Firenze, 15 novembre 2024 - Le politiche europee e le loro ricadute sulle aziende agricole grossetane e toscane, l’impatto dell’inflazione sui costi di produzione, le prospettive di crescita e sostegno alle imprese sono alcuni dei temi trattati durante l’incontro tra il sottosegretario all’Agricoltura Patrizio La Pietra, il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri e le aziende agricole della provincia grossetana aderenti a Confagricoltura.

“È stato un confronto molto concreto sui problemi e le prospettive del settore agricolo – commenta Neri – in cui abbiamo apprezzato la disponibilità al dialogo e gli impegni presi dal governo. Crediamo fermamente che ognuno, nel proprio ruolo, possa contribuire al bene comune: noi come associazione, con il nostro ruolo di pungolo costruttivo, e le forze di governo, chiamate a garantire alle aziende agricole condizioni migliori per affrontare sfide importanti come quelle attuali”.

All’incontro, che si è svolto nella sede di Confagricoltura Grosseto, hanno partecipato anche il deputato Fabrizio Rossi e la senatrice Simona Petrucci.

“Tra gli argomenti affrontati - ricorda il presidente di Confagricoltura Toscana - particolare attenzione è stata riservata agli allevamenti ovini e alla predazione, all’olivocoltura e al futuro dei frantoi, alla nuova Politica Agricola Comune, ai rapporti tra AGEA e ARTEA, oltre alla trasformazione del settore agricolo e al fenomeno del contoterzismo”.

“L’aspetto particolarmente positivo - commenta Neri - è che è emerso un quadro condiviso sulla situazione complessiva dell’agricoltura toscana e nazionale e sulle azioni da fare per sostenerla. La collaborazione e il confronto costante tra le istituzioni e le associazioni di categoria sono fondamentali per tutelare e valorizzare il settore agricolo, che rappresenta un pilastro dell’economia italiana”.

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15/11/2024, 23:00
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Lavoro, Confagricoltura Toscana: “Nelle aziende agricole sempre meno infortuni”
Il direttore Cavicchioli: “Per combattere la battaglia contro gli incidenti sul lavoro servono innovazione, incentivi e semplificazione”



Firenze, 18 novembre 2024 - “Per rafforzare la sicurezza sul lavoro in agricoltura le parole chiave sono: innovazione, incentivi e semplificazione”.
A dirlo è Gianluca Cavicchioli, direttore di Confagricoltura Toscana, dopo gli Stati Generali della Sicurezza sul lavoro in agricoltura, con il Ministro Lollobrigida, le Istituzioni e le parti sociali sul tema degli infortuni sul lavoro, che si sono tenuti a Roma.

“Le aziende agricole registrano una minor incidenza di infortuni nel corso degli ultimi anni - spiega Cavicchioli -. Certamente i macchinari obsoleti non agevolano la prevenzione degli incidenti e d'aiuto sono tutte quelle opportunità per nuovi investimenti. Sul piano normativo, occorre semplificare il sistema di regole, privilegiando la sicurezza sostanziale rispetto a quella formale, e adeguando la normativa alle peculiari caratteristiche del lavoro agricolo. Bisogna, inoltre, migliorare il sistema dei controlli, selezionando con maggiore attenzione le imprese da ispezionare. Non è necessario ad ogni evento sfortunato dover ritoccare la normativa, ma serve, semplicemente, ben attuarla”.

Agli Stati generali hanno partecipato il ministro Francesco Lollobrigida, anche gli interventi di Fabrizio D’Ascenzo, Presidente di Inail, Gabriele Fava, presidente di Inps, Giovanni Mininni, segretario Generale di Flai Cgil, Onofrio Rota, segretario Generale Fai Cisl, Giancarlo Sponchia, presidente Aniv-Associazione nazionale Ispettori di Vigilanza, Enrica Mammucari, segretaria generale di Uila Uil e di Claudio Paitowsky, presidente di Confederdia.

“A livello di dibattito pubblico sul tema - spiega il direttore di Confagricoltura Toscana - si riscontra una percezione insicurezza che non sempre corrisponde al vero. Dal confronto con gli altri Paesi europei, in realtà, emerge che il dato degli infortuni in Italia è in linea con gli indici medi dell’Unione e di molto inferiore rispetto a un importante Paese agricolo come la Francia. A questi risultati stanno contribuendo diversi fattori, quali lo sviluppo di forme di agricoltura sostenibile, la presenza di operatori sempre più professionali, oltre al contributo dato da tutta la filiera nel mettere a disposizione mezzi tecnici in grado di seguire l’evoluzione dell’agricoltura”.

“Ogni incidente sul lavoro rappresenta sempre e comunque una sconfitta dell'intero sistema - conclude Cavicchioli - e tuttavia dobbiamo avere il coraggio anche di sottolineare positivamente quello che emerge”.

Secondo i dati nazionali dell'Inail nell’ultimo quinquennio (2018-2022), gli incidenti occorsi ai dipendenti agricoli sono sensibilmente diminuiti, a parità di occupati. Nel 2022 si è registrato un decremento del 21,5% rispetto al 2018. Una tendenza positiva che prosegue anche nel 2023. Si evidenzia una contrazione anche degli incidenti mortali denunciati che, mediamente, sempre nel periodo di riferimento, sono risultati in leggero calo: il dato massimo, pari a 171 infortuni, è stato rilevato nel 2019 e quello minimo, 137 infortuni, nel 2022.

E' inoltre da sottolineare l'eccessiva pressione contributiva che grava sui datori di lavoro agricolo (13,24%), elevata sia in relazione agli altri settori produttivi (massimo 11,00%) sia in relazione all’andamento della gestione agricola Inail per la parte che riguarda i lavoratori dipendenti.

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18/11/2024, 16:34
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Agricoltura, domani il convegno di Confagricoltura Toscana sulle nuove regole europee introdotte in agricoltura
“Coltivare nella Pac” si terrà mercoledì 27 novembre alle 10.30 negli studi di Italia7. Diretta sul canale tv Italia 7 e streaming sul canale Youtube dell’organizzazione


Firenze, 26 novembre 2024. Un convegno sulle novità per la nuova campagna agraria a seguito delle ultime indicazioni fornite dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

È “Coltivare nella Pac”, il convegno di Confagricoltura Toscana per confrontarsi con autorevoli relatori sul secondo anno di applicazione della nuova Politica agricola comune, la complessità delle direttive e la difficoltà nel programmare.

Il convegno si terrà nella sede di Italia 7 (via Sestese 67) alle 10.30. Sono previste la diretta tv su Italia 7 (canale 19 del digitale terrestre) e la diretta streaming sul canale Youtube di Confagricoltura Toscana.

Dopo i saluti istituzionali di Luca Giannozzi, vicepresidente Confagricoltura Toscana, interverranno Angelo Frascarelli, professore del dipartimento di scienze agrarie alimentari e ambientali dell’Università degli studi di Perugia, Vincenzo Lenucci, direttore delle politiche di sviluppo economico delle filiere agroalimentari di Confagricoltura, Aproniano Tassinari, presidente Uncai – Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici ed Industriali e Mario Braga – presidente nazionale del collegio dei periti agrari e dei periti agrari laureati.

“Tra gli agricoltori toscani c’è molta confusione – dice il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri – le direttive vengono impartite in ritardo e questo non aiuta un settore come l’agricoltura toscana, già alle prese con un contesto economico complesso e sfide legate alla sostenibilità. Le aziende agricole hanno bisogno di stabilità normativa per poter pianificare e operare efficacemente, e nel convegno di mercoledì affronteremo il tema con agricoltori ed esperti del settore”.

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26/11/2024, 15:34
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Turismo, Saccardi: “In Toscana 5.600 agriturismi, senza queste strutture chiuderebbero diverse aziende agricole”
La vicepresidente della Regione al convegno di Agriturist in corso a Fiesole: “L’agriturismo ha salvato il nostro patrimonio agricolo e rappresenta un modello vincente per la sostenibilità e il turismo esperienziale”

Firenze, 27 novembre 2024. “Con oltre 5.600 strutture attive, la Toscana si conferma la regione leader in Italia per il turismo agrituristico, rappresentando il 21% del totale nazionale”.
A dirlo è stata Stefania Saccardi, assessora all’Agricoltura e vicepresidente della Regione Toscana, durante il convegno “Agriturist racconta l’agriturismo italiano: passato, presente e futuro”, in corso stamani alla Fattoria di Maiano a Fiesole.

“Grazie alla legge regionale sull’agriturismo, aggiornata nel tempo per includere anche le attività di enoturismo e oleoturismo, abbiamo permesso la valorizzazione di una grande parte del nostro patrimonio agricolo e immobiliare, che altrimenti sarebbe andato in rovina - ha spiegato Saccardi - Oggi gli agriturismi rappresentano un’integrazione essenziale per il reddito degli agricoltori: senza questa attività, molte aziende agricole non riuscirebbero a sostenersi economicamente”.

L’assessora ha evidenziato come l’agriturismo non sia solo un’opportunità economica, ma anche uno strumento per mantenere il territorio ordinato e vivo. “Chi arriva in Toscana trova una terra ben tenuta – ha detto Saccardi - con immobili recuperati e un’ospitalità di altissimo livello. Questo è un risultato diretto delle politiche agrituristiche che abbiamo promosso”.

Saccardi ha inoltre posto l’accento sull’importanza di decongestionare le città d’arte come Firenze, favorendo il turismo nelle aree rurali. “Durante il Covid – ha ricordato l’assessora all’Agricoltura - le campagne toscane e i nostri agriturismi erano pieni mentre le città erano vuote. Questo modello può essere replicato per affrontare fenomeni come l’overtourism, offrendo ai visitatori esperienze uniche nei territori circostanti le città d’arte”.

Secondo Saccardi, il turismo esperienziale è una chiave di sviluppo per l’intera Toscana: “Portare i turisti a conoscere i processi produttivi, come la produzione di olio e formaggi, e a visitare frantoi e aziende agricole rappresenta un’opportunità straordinaria per promuovere il territorio e i nostri prodotti di qualità. La collaborazione tra Regione, province e città metropolitane è fondamentale per valorizzare queste risorse”.
“Gli agriturismi – ha concluso la vicepresidente della Regione e assessora all’Agricoltura - non sono solo un presidio economico e sociale, ma anche un elemento essenziale per il turismo sostenibile e per il mantenimento della nostra identità territoriale”.

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27/11/2024, 15:48
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Agriturismi, Congionti (Agriturist): “In Italia serve semplificazione delle norme”
Il presidente dell’associazione al convegno in corso alla Fattoria di Maiano di Fiesole: “Nel nostro Paese 26 mila strutture, una risorsa per la valorizzazione delle aree interne e del turismo sostenibile”. Il vicepresidente di Confagricoltura Brondelli: "Investire in nuove figure professionali come i manager turistici per i borghi"

Firenze, 27 novembre 2024 . “Gli agriturismi italiani offrono qualità, autenticità e sostenibilità, tre valori che fanno dell’Italia un’eccellenza unica al mondo, e si confermano un tassello strategico per il turismo sostenibile e la valorizzazione delle aree interne, un volano per il Paese e una garanzia per lo sviluppo economico e sociale di borghi e territori rurali”.

A dirlo è stato Augusto Congionti, presidente nazionale di Agriturist, durante il convegno “Agriturist racconta l’agriturismo italiano: passato, presente e futuro”, organizzato oggi alla Fattoria di Maiano, a Fiesole, dall'Associazione nazionale per l'Agriturismo, l'ambiente e il territorio.

“Con oltre 26.000 aziende attive in Italia – ha spiegato Congionti - l’agriturismo rappresenta un esempio virtuoso di integrazione tra produzione agricola e turismo esperienziale. Le nostre strutture non si limitano all’accoglienza o alla ristorazione, ma offrono attività che valorizzano il territorio, come le fattorie didattiche, le fattorie sociali e la vendita diretta dei prodotti tipici. Questo è ciò che rende l’agriturismo unico nel panorama mondiale”.

“Gli agriturismi italiani sono direi naturalmente sostenibili: molti utilizzano energie rinnovabili, come il fotovoltaico o le biomasse, e promuovono il recupero dei materiali nell’ambito della ristorazione. Siamo un modello per il turismo sostenibile e diffuso – ha continuato il presidente di Agriturist - ma per crescere abbiamo bisogno di un maggiore sostegno da parte delle istituzioni, soprattutto per semplificare le normative e ridurre gli ostacoli burocratici”.

Luca Brondelli, vicepresidente nazionale di Confagricoltura, ha invece sottolineato il ruolo sociale degli agriturismi. “Sono una risposta concreta allo spopolamento delle aree interne – ha detto Brondelli - e alla salvaguardia del patrimonio culturale e architettonico delle campagne italiane. L’agriturismo non è solo un’opportunità economica, ma un presidio fondamentale per il territorio”.

Brondelli ha poi analizzato i nuovi trend del turismo post-pandemia: “I turisti non si accontentano più di un soggiorno in un luogo suggestivo. Vogliono essere protagonisti, scoprire i processi produttivi, partecipare a degustazioni e immergersi nella vita rurale. Ecco perché stiamo investendo nella formazione di figure professionali capaci di soddisfare queste esigenze – ha detto il vicepresidente nazionale di Confagricoltura - come i manager turistici per i borghi, in collaborazione con università e centri di ricerca”.

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Agriturismi, Confagricoltura Toscana: “I fondi non mancano, ma troppa burocrazia frena i giovani”
Il presidente Neri al convegno di Fiesole: “Un quarto delle aziende agricole toscane lavora nel settore, ma bisogna incentivare il ricambio generazionale”

Firenze, 27 novembre 2024. “La burocrazia è uno dei principali ostacoli allo sviluppo del settore agrituristico. Non mancano i fondi, ma troppo spesso le procedure sono così complesse da rendere difficile l’utilizzo delle risorse. Per questo come Confagricoltura Toscana chiediamo semplificazioni, soprattutto per i giovani imprenditori che scelgono di investire nelle aree interne, garantendo così il ricambio generazionale e una nuova prospettiva di sviluppo per il nostro territorio”.

Con queste parole Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana, è intervenuto al convegno “Agriturist racconta l’agriturismo italiano: passato, presente e futuro”, che si è tenuto stamani alla Fattoria di Maiano a Fiesole.

“La Toscana – ha detto Neri – si conferma leader in Italia per il turismo agrituristico: un quarto delle aziende agricole della nostra regione svolge quest’attività, dedicando complessivamente 80.000 ore di lavoro l’anno. Questo impegno costante non solo genera valore economico, ma svolge un ruolo cruciale nella tutela dell’ambiente, nella salvaguardia delle aree interne e nello sviluppo sociale”.

Neri ha sottolineato l’importanza degli agriturismi come presidi territoriali. “Gli agriturismi operano in aree che, senza di loro, rischierebbero l’abbandono. Come ha detto l’assessore regionale Stefania Saccardi – ha ricordato il presidente di Confagricoltura Toscana - queste strutture garantiscono la vitalità delle zone rurali, mantenendo vive comunità e tradizioni che altrimenti scomparirebbero”.

Neri ha richiamato anche l’attenzione sull’importanza di coinvolgere il mondo degli agriturismi nei tavoli istituzionali: “Agriturismo significa sostenibilità, economia e cultura. È fondamentale che questo settore venga riconosciuto per il suo valore strategico, sia a livello regionale che nazionale. Noi stessi, come Confagricoltura, dobbiamo fare di più per trasmettere alla politica e alla società l’importanza di un comparto che merita di essere al centro delle priorità”.

“Dobbiamo impegnarci affinché il settore venga percepito per quello che realmente è: un modello virtuoso di sviluppo sostenibile, integrazione economica e tutela del territorio”, ha concluso il presidente di Confagricoltura Toscana.

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Agriturismi, per la prima volta gli ospiti stranieri superano quelli italiani
I dati illustrati dal dg di Ismea Marchi durante il convegno “Agriturist racconta l’agriturismo italiano: passato, presente e futuro” che si è svolto oggi a Fiesole: “Il 63% dei comuni italiani ospita almeno una struttura, una percentuale che diventa l’85% nel Centro Italia”

Firenze, 27 novembre 2024. “Gli agriturismi italiani rappresentano una risorsa strategica per il settore agricolo e turistico, offrendo multifunzionalità, sostenibilità e una risposta concreta ai problemi dello spopolamento delle aree interne”.

È quanto emerso dall’intervento di Sergio Marchi, direttore generale dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea) durante il convegno “Agriturist racconta l’agriturismo italiano: passato, presente e futuro”, organizzato da Agriturist oggi alla Fattoria di Maiano, a Fiesole.

“Nel 2022 – ha detto Marchi - le aziende agrituristiche autorizzate in Italia erano 25.849, un aumento del 23,7% rispetto al 2013. Queste strutture rappresentano il 2,3% del totale delle aziende agricole italiane e generano un valore complessivo di quasi 1,9 miliardi di euro, pari al 2,6% del prodotto agricolo nazionale. I numeri confermano come gli agriturismi siano una risorsa fondamentale per il sistema agricolo e turistico del nostro Paese”.

Secondo i dati Ismea, tutte le tipologie di servizi agrituristici sono cresciute nell’ultimo decennio: l’alloggio e la ristorazione segnano entrambi un aumento del +23%, mentre le degustazioni hanno registrato un impressionante +75%. “Questa diversificazione dei servizi non solo contribuisce a incrementare i ricavi – ha spiegato il dg di Ismea - ma amplia anche le opportunità per offrire esperienze uniche e autentiche ai turisti”.

La capacità ricettiva del comparto è in costante espansione. “Gli agriturismi italiani oggi offrono 535.000 posti a sedere (+32% rispetto al 2013), 297.000 posti letto (+32%) e 14.500 piazzole di sosta (+77%). Questa crescita non è solo numerica – ha detto Marchi - ma testimonia l’importanza del settore nel fornire un’alternativa valida sia per contrastare l’overtourism nelle città d’arte sia per rivitalizzare le aree rurali”.

La presenza degli agriturismi è diffusa in modo capillare su tutto il territorio nazionale. “Il 63% dei comuni italiani ospita almeno un agriturismo, percentuale che sale all’85% nelle regioni del Centro Italia, come la Toscana, e al 98% in alcune province – ha sottolineato Marchi -. Il 31% delle strutture si trova in aree montane e il 53% in aree collinari, dimostrando come gli agriturismi siano veri e propri presidi del territorio, capaci di mantenere vivo il tessuto socioeconomico e culturale anche nei luoghi più marginalizzati”.

Anche la domanda agrituristica è in aumento, con numeri che superano ampiamente quelli pre pandemia. “Nel 2023 gli arrivi totali sono cresciuti dell’11% rispetto al 2022, con un incremento del 18% per i turisti stranieri e del 5% per quelli italiani. Per la prima volta – ha spiegato il dg di Ismea - gli ospiti stranieri hanno superato gli italiani, raggiungendo quota 2,3 milioni. I pernottamenti complessivi, invece, sono aumentati del 7%, con un dato particolarmente significativo per gli stranieri (+11% rispetto al 2022)”.

“Gli agriturismi italiani – ha concluso Marchi - sono un modello di eccellenza. Non solo rappresentano un’importante fonte di reddito per le aziende agricole, ma contribuiscono a preservare il paesaggio, a mantenere vive le tradizioni locali e a offrire esperienze uniche ai turisti. Inoltre, grazie alla crescente adozione di pratiche sostenibili, come l’uso di energie rinnovabili e il riciclo dei materiali, sono un esempio virtuoso di come il turismo possa integrarsi con la tutela dell’ambiente e lo sviluppo del territorio”.

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28/11/2024, 0:56
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Agricoltura, Confagricoltura Toscana: “Sempre meno aziende attratte dalla Pac”
In un convegno dell'associazione l'analisi dei limiti delle nuove norme. Il vicepresidente Giannozzi: "Sembra che la Pac si stia allontanando sempre di più sia dall’agricoltura che dall’ambiente"
Firenze, 27 novembre 2024. “La burocrazia, insieme alle problematiche degli ecoschemi e dell’informatica, sta spingendo molte aziende ad abbandonare la Politica Agricola Comune. Questa è una perdita per tutta l’agricoltura, poiché sembra che la Pac si stia allontanando sempre di più sia dall’agricoltura che dall’ambiente.”

A dirlo è Luca Giannozzi, vicepresidente di Confagricoltura Toscana, in occasione del convegno “Coltivare nella Pac”, organizzato da Confagricoltura Toscana e dedicato alle novità per la nuova campagna agraria a seguito delle ultime indicazioni fornite dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

Durante l'iniziativa, trasmessa in diretta su Italia 7 e sul canale Youtube di Confagricoltura Toscana, si sono confrontati Vincenzo Lenucci, direttore politiche di sviluppo economico delle filiere agroalimentari di Confagricoltura, Angelo Frascarelli, professore dipartimento di scienze agrarie alimentari e ambientali Università degli Studi di Perugia, Mario Braga, presidente nazionale del Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, Aproniano Tassinari, presidente Uncai Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici ed Industriali.

“Lo scorso maggio l’Ue ha introdotto una mini-riforma della Pac che alleggerisce alcuni vincoli ambientali, per sostenere la produzione agricola - dice Giannozzi -. In particolare, le Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali sono state riviste e la rotazione obbligatoria delle colture, che era biennale, è stata semplificata in una diversificazione annuale. Questo offre maggiore flessibilità agli agricoltori, nel rispetto degli obiettivi ambientali ma rispondendo anche alle necessità economiche e produttive.”

“Stiamo lavorando a questo periodo di transizione con proposte come l’implementazione di rotazioni nello stesso anno solare attraverso colture secondarie e una gestione chiara tra ecoschemi e diversificazione - dice Gianluca Cavicchioli, direttore di Confagricoltura Toscana -. L’auspicio, molto spesso vanificato, sarebbe quello di conoscere per tempo le direttive da rispettare. In campagna ci sono esigenze agronomiche che non si conciliano con i tempi del sistema legislativo. Non si può aggiustare una coltivazione in vegetazione”.

“La Pac negli ultimi anni ha deluso il suo obiettivo principale - dice Cavicchioli - abbandonando il concetto di quantità delle produzioni ed incrementando gli aspetti burocratici. Serve un nuovo modello di Pac, che veda al centro l’impresa e le produzioni, con attenzione alla qualità, ovviamente con forte attenzione alla sostenibilità. Dobbiamo ottimizzare al massimo la ricerca, la sperimentazione e le attività formative del sistema scolastico e universitario. L’innovazione sarà certamente elemento dirimente per una qualificazione della redditività.

La professionalità e la competenza dei professionisti, come i periti agrari, costituiscono solide mura per una dinamica risposta al mercato.

La Pac, ricordiamolo, è strumento ove le imprese non possono recitare un ruolo di secondo piano, tutt’altro. I contoterzisti sono preziosi professionisti che offrono servizi agricoli con macchinari avanzati e svolgono un ruolo cruciale per l’agricoltura moderna e sono una risposta concreta ai problemi del settore - conclude Cavicchioli -. Durante le alluvioni, grazie a macchinari all’avanguardia, abbiamo garantito supporto operativo a tutte le zone alluvionate. L’agricoltura deve evolvere verso un modello imprenditoriale, e il nostro lavoro è indispensabile”.

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