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Confagricoltura 
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RISTORI PER LE IMPRESE ALLUVIONATE, CONFAGRICOLTURA BOLOGNA: “IL PROVVEDIMENTO DEL GENERALE FIGLIUOLO RICONOSCE LE NOSTRE RICHIESTE. ORA TUTTI AL LAVORO INSIEME PER VELOCIZZARE IL PIÙ POSSIBILE L’ITER PER LA CONSEGNA DELLE RISORSE”



(Bologna, 21 ottobre 2023) – “Sapevamo che ci sarebbe voluto del tempo, ma anche che era un’attesa necessaria e finalizzata a valutare ed accogliere le richieste dell’intera filiera agricola. Richieste che, con nostra soddisfazione, sono state recepite e inserite all’interno del provvedimento. L’Ordinanza sul riconoscimento dei contributi alle attività produttive firmata dal Commissario Figliuolo è un importante segnale per tutto il nostro settore. Dopo mesi di difficoltà è un concreto segnale che dà fiducia e traccia la rotta della ricostruzione privata”.



È questo il commento di Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna, alla notizia dell’invio dell’Ordinanza alla Corte dei Conti per il riconoscimento degli aiuti alle attività produttive, tra cui l’agricoltura, da parte del Commissario Figliuolo. Gli stessi contenuti tecnici e procedurali sono stati inviati anche alle Regioni per permettere uno studio e un’attuazione più celere non appena sarà ricevuto il via libera da parte della Corte di Conti. Successivamente avverrà la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e sul sito della Struttura Commissariale.



“Nel corso di questi mesi abbiamo segnalato al Governo le situazioni più difficili per le quali avevamo necessità di aiuto e sostegno - spiega Garagnani -. Mi riferisco al ripristino dei terreni, degli impianti di protezione, dei frutteti e di tutta la viabilità, compresa quella collinare e di montagna e soprattutto i collegamenti interni ai fondi agricoli, oltre che alle reti di scolo su cui gli agricoltori sono intervenuti a loro spese, lavorando sempre per il bene del territorio e anche della comunità. Oggi vediamo un passo concreto verso la soddisfazione delle nostre richieste: i ristori al cento per cento comprendono vari ambiti, come gli interventi idraulico-agrari, di messa in sicurezza e di contrasto al dissesto idrogeologico che i nostri agricoltori hanno svolto e stanno svolgendo in questo periodo. La conferma formale degli impegni presi dal Governo è per noi molto importante ed è un ottimo segnale per il futuro. Ci aspettiamo ora - conclude il presidente di Confagricoltura Bologna - che tutte le parti politiche e istituzionali lavorino insieme per accelerare ancora la ricostruzione e far arrivare i sostegni alle imprese il più velocemente possibile”.

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21/10/2023, 19:54
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ALLUVIONE, SI AVVICINANO I RISTORI. CONFAGRICOLTURA:

“NON DIMENTICHIAMO LA DIFESA DEL TERRITORIO, RIPENSARE L'ASSETTO IDRAULICO

E INFRASTRUTTURALE. LA REGIONE PRESENTI IL CRONOPROGRAMMA”



(Forlì-Cesena, 27 ottobre 2023) “Dopo i tragici eventi di maggio l'attenzione delle tante aziende agricole colpite dall'alluvione è ovviamente protesta ai ristori dei danni subiti: l'Ordinanza del Commissario Figliuolo ha recepito le indicazioni che sono arrivate anche dalla nostra organizzazione e ci auguriamo che il 15 novembre la piattaforma Sfinge possa essere finalmente operativa e che le risorse possano arrivare celermente alle imprese. Oltre ai danni diretti, gli imprenditori agricoli si sono fatti carico di interventi onerosi, come la rimozione del fango dai terreni e il ripristino della viabilità intrapoderale, e hanno veramente bisogno di questi ristori. Ma c'è un tema che non può essere rinviato: quello della difesa e della riprogettazione del territorio. Abbiamo purtroppo toccato con mano la sua fragilità e davanti a un clima che cambia rapidamente non possiamo certo aspettare un'altra alluvione per ripensare all'assetto idraulico e infrastrutturale della Romagna”. Questa la riflessione di Luca Gasparini, direttore di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini.

“Il Piano di difesa idraulica dell’Emilia-Romagna recentemente approvato dal Commissario Figliuolo è un primo passo per ripristinare almeno le condizioni precedenti l'alluvione e per innalzare le difese del territorio – aggiunge Gasparini – ma con l'imminente arrivo della nuova stagione delle piogge siamo ancora in attesa di conoscere il cronoprogramma degli interventi: la Regione Emilia-Romagna a quali interventi a deciso di dare priorità? Però, dopo aver ripristinato gli argini e ripulito i letti dei corsi d'acqua, rimasti per anni senza manutenzione, si dovrà impostare una vasta opera di prevenzione e di difesa, che possa tutelare cittadini e imprese, comprese quelle agricole, sicuramente le più esposte ai fenomeni climatici estremi. È quindi necessario un piano articolato, dalla montagna alla costa, per mettere in sicurezza la Romagna – conclude il direttore di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini - Gli agricoltori che investono, anche dopo aver visto i loro campi travolti dall'acqua e dalle frane, devono avere le necessarie garanzie che venga fatto tutto il possibile affinché un nuovo fenomeno estremo non abbia più conseguenze così disastrose”.

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27/10/2023, 18:00
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FINE DELLA VENDEMMIA, CONFAGRICOLTURA:

“ALTA LA QUALITÀ DELLE UVE, MA TRA BOLOGNA E IMOLA CALO DELLA PRODUZIONE TRA IL 20 E IL 35% PER MALTEMPO E MALATTIE FUNGINE”
(Bologna, 31 ottobre 2023) È stata una vendemmia in chiaroscuro quella vissuta dalle aziende agricole della Città Metropolitana di Bologna. Secondo un’indagine realizzata da Confagricoltura Bologna sui propri associati, la produzione è calata del 30-35% nei vigneti del capoluogo emiliano e del 20-25% in quelli del territorio di Imola, a causa degli effetti del maltempo e delle malattie fungine. Nonostante queste difficoltà, le viti hanno prodotto grappoli di grande qualità, rendendo così meno amara la vendemmia per gli agricoltori.

“C’è molto rammarico, perché poteva essere davvero un’annata memorabile - commenta Marco Caliceti, vice-presidente di Confagricoltura Bologna e direttore della cantina Tizzano di Casalecchio di Reno – Le previsioni iniziali erano positive, purtroppo le condizioni meteo avverse e la comparsa delle fitopatie hanno colpito gran parte dei nostri vigneti. Il clima instabile della tarda primavera, tra l’alluvione di maggio e le piogge di inizio giugno, oltre alle diverse grandinate che hanno arrecato problemi importanti anche alle strutture, è stato un vero e proprio innesco per le fitopatie, che hanno danneggiato le produzioni di molte aziende agricole, soprattutto quelle che seguono una coltivazione biologica. La situazione è poi in parte migliorata nell’ultimo periodo, permettendoci di chiudere con raccolti di grande qualità, seppur in quantità minori rispetto alle aspettative”.

“Abbiamo avuto diverse difficoltà con il proliferare della peronospora ma, fortunatamente, siamo riusciti a limitare i danni che si sono attestati su una mancata produzione del 20% - dichiara Marco Branchini dell’Azienda Agricola Branchini di Toscanella di Dozza, vicino a Imola - La vendemmia però è stata di livello, con uva bianca e rossa di alta qualità. Credo che la nostra annata 2023 per Albana, Sangiovese e Pignoletto sarà da ricordare”.

Anche Podere Riosto, importante realtà di Pianoro, sulle colline bolognesi, ha evidenziato qualche difficoltà. “Pur non avendo avuto grandi problemi con l’alluvione e la grandine, la produzione è calata del 20-30%, dato che si somma e aggrava la diminuzione dello scorso anno - spiega la titolare Cristiana Galletti - L’uva raccolta è da considerarsi inoltre di media-buona qualità”.

Chi invece ricorderà a lungo, in positivo, questo 2023 è l’Azienda Agricola Lodi Corazza situata tra Ponte Ronca e Zola Predosa, vicino Bologna, che ha registrato un aumento della produzione rispetto agli scorsi anni. “Siamo consapevoli che per noi è stata un’ottima annata - racconta Silvia Corazza - grazie anche al fatto che non siamo stati colpiti dagli eventi atmosferici e dalle fitopatie. Probabilmente l’aver adottato la difesa delle colture attraverso la lotta Integrata ha aiutato. La vendemmia tardiva ha poi permesso una produzione di circa il 20-30% in più rispetto al passato. Siamo soddisfatti soprattutto per la raccolta dell’uva bianca, davvero di ottima qualità”.

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31/10/2023, 19:54
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Maltempo, Confagricoltura Toscana: “Più peso nei Consorzi di Bonifica agli agricoltori, per salvaguardare il territorio”
Il presidente Neri: “Siamo vicini alle vittime”
Firenze, 3 novembre 2023 - “Gli agricoltori di Confagricoltura Toscana sono vicini alle vittime di questa sciagura”.
Così Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana in riferimento alle conseguenze del maltempo che si è abbattuto sulla regione, causando danni e vittime.

“Purtroppo si è verificato quello che gli agricoltori denunciano da tempo: il nostro territorio non è resiliente verso le emergenze del clima che sta cambiando rapidamente. Un fenomeno che ha portato oltre 200 litri d'acqua per metroquadro nelle nostre zone era fino a qualche anno fa inimmaginabile: in poche ore è caduto circa un quarto delle precipitazioni annue medie della nostra area”.

Cambiamenti tanto rapidi nel clima impongono, per Confagricoltura, un cambiamento altrettanto rapido da parte delle politiche del territorio.

“E' necessario cambiare le regole di ingaggio all'interno dei Consorzi di Bonifica, dando più rappresentanza gli agricoltori che conoscono meglio dei politici, presidiandolo, il territorio e quindi le vere priorità. Fondamentale inoltre è dare maggior peso, in ambito regionale, all'assessorato all'Agricoltura anche in materia di scelte ambientali essendo la maggior parte dell'ambiente toscano agricolo e boscato” conclude Neri.

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03/11/2023, 16:48
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Maltempo, imprenditore di Carmignano: “In due ore di pioggia abbiamo avuto danni per centinaia di migliaia di euro”
Filippo Contini Bonaccossi, titolare di un’azienda vitivinicola: “L’esondazione del torrente Furba ha abbattuto una decina di filari del vigneto, un pino ha sfondato il tetto del magazzino dell’imbottigliamento, l’acqua è entrata nella stanza del vin santo bagnando l’uva”
Firenze, 04 novembre 2023 – “La tempesta atlantica in due ore ha provocato ingentissimi danni alla nostra azienda, danni per centinaia di migliaia di euro”.

A raccontarlo è Filippo Contini Bonaccossi, titolare di un’azienda vitivinicola a Carmignano (Po), che ha iniziato a compiere una prima, provvisoria stima dei danni provocati dalla tempesta Ciaran.

“Le fortissime piogge hanno provocato l’esondazione del torrente Furba ma anche dei corsi d'acqua minori, con strade inondate, muretti di contenimento sfondati, campi e abitazioni allagate, fabbricati isolati. Si sta parlando di 100mm di pioggia in poco più di due ore, l’equivalente di mille metri cubi ad ettaro - racconta Filippo Contini Bonaccossi -. L’esondazione del torrente Furba ha abbattuto una decina di filari del vigneto ed altri sono stati compromessi, un pino è caduto sul nostro magazzino dell’imbottigliamento sfondando il tetto, l’attraversamento del torrente Furba è stato portato via, l’acqua è entrata nella stanza del vin santo bagnando tutta l’uva”.

“Va cambiata la normativa. I Consorzi di bonifica hanno pochi fondi e, quindi, fanno poco o nulla. Deve cambiare la normativa per permettere anche alle aziende private di poter ripulire gli alvei dei torrenti e di poter sfruttare sassi e sabbia” lancia un appello Filippo Contini Bonaccossi.

“Importante la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, le istituzioni siano vicine alle tante aziende agricole fortemente danneggiate dal maltempo. Vengano previsti subito ristori fondamentali per la sopravvivenza delle aziende - dice Marco Anchinico, direttore dell’Unione agricoltori di Firenze-. Parliamo di vivai allagati e serre divelte, stalle e tetti scoperchiati, olive ancora da raccogliere fatte cadere dal vento che ha spezzato gli alberi ma anche strade di accesso a terreni e stalle inaccessibili dal fango e danni alle strutture”.

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04/11/2023, 15:36
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SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE NEL MONDO AGRICOLO, CONFAGRICOLTURA:
”MESSI INGIUSTAMENTE NELLA LISTA DEI CATTIVI, MA I PRODUTTORI SONO CENTRALI NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA. SERVE UNA VISIONE CHIARA E UNICA DA PARTE DELLA POLITICA”

Da anni il mondo agricolo si sta impegnando per una maggiore sostenibilità ambientale, ma è necessario un maggior aiuto da parte della politica al fine di raggiungere l'obiettivo. Fondamentale è infatti definire una visione chiara e unica per indirizzare al meglio gli imprenditori agricoli nelle attività del presente e del futuro. È questo il pensiero di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, reduce dagli impegni ad Ecomondo, l’evento di riferimento in Europa per l'innovazione tecnologica e industriale che si è svolto alla Fiera di Rimini.

“Spesso quando si parla di sostenibilità l’agricoltura viene messa nella lista dei cattivi, accusata di essere colpevole o perlomeno complice dei cambiamenti climatici in atto, quando invece non è così. La sostenibilità ambientale e la sostenibilità economica, infatti, non devono essere messe in contrapposizione ma possono procedere di pari passo grazie all’innovazione tecnologica, digitale e alla meccanizzazione intelligente” spiega Alberto Mazzoni, vice-presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini.

“Finora il nostro impegno è stato rivolto a cercare di spiegare come i business model del passato oggi non siano più percorribili - aggiunge Luca Gasparini, direttore interprovinciale dell’Associazione - e che è quindi necessario cambiare le modalità di fare impresa con il giusto pragmatismo, rispettando le produzioni oltre che il territorio. Per questo riteniamo sempre più importante la definizione di una strategia chiara e definita da parte del mondo politico. Solo così possiamo aiutare le imprese a definire il loro e anche il nostro futuro”.

Proprio di questo tema si è parlato a Ecomondo in occasione della tavola rotonda “Le esigenze e le opportunità del settore agroalimentare nella sfida verso modelli di produzione sostenibili nel mutato contesto economico e internazionale” organizzata da Confagricoltura e da Federalimentare a cui hanno preso parte diverse realtà del settore, tra cui anche l’azienda Sipo di Rimini.

“Oggi la sostenibilità è importante ed è un tema estremamente moderno in quanto presente su tutti i quotidiani e le televisioni”, commenta il General Manager Massimiliano Ceccarini. “Nello stesso tempo, però, è anche un argomento difficile e costoso per le imprese. Soprattutto all’inizio, infatti, possono essere poco incentivate a investire denaro in questa transizione, anche perché il guadagno nel breve periodo sarebbe irrisorio. I benefici si ottengono infatti nel medio-lungo termine”.

Sipo, a tal proposito, ha adottato una politica di sostenibilità rivolta alla riduzione dei materiali plastici utilizzati per l’imballaggio dei propri prodotti. “Abbiamo deciso di ridurre di circa il 33 per cento lo spessore dei materiali plastici utilizzati. Siamo passati, ad esempio, dal 50 per cento di vassoi in plastica a quelli in carta o plastica riciclata. È un inizio ma ci vuole pazienza. È fondamentale che la cultura aziendale delle PMI - Piccole Medie Imprese - cambi in maniera radicale per contribuire al processo di sostenibilità”, conclude Ceccarini.

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11/11/2023, 15:05
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Agricoltura, a Firenze torna 'Coltiviamo la cultura'
La seconda edizione è in programma domani 12 novembre: aperte le dimore storiche di Palazzo Budini Gattai e Palazzo Guicciardini.
“Il legame col territorio è strettissimo”, commenta il presidente di Anga Firenze Clemente Busi

Firenze, 11 novembre 2023 - Domani, 12 novembre, arriva la seconda edizione di 'Coltiviamo la cultura: festa dell'agricoltura nelle dimore storiche' e il territorio metropolitano di Firenze sarà coinvolto nell'iniziativa con l'apertura di due dimore storiche: si tratta di Palazzo Budini Gattai (in via dei Servi 51, con ingresso su piazza Santissima Annunziata 1) e Palazzo Guicciardini (via de' Guicciardini 15). Aderiscono all'iniziativa anche 14 aziende agricole.
L'evento è promosso da Anga, l'Associazione nazionale giovani agricoltori (in questo caso la sezione fiorentina) e Adsi, l'Associazione dimore storiche italiane.
L'obiettivo è esaltare il legame tra il mondo agricolo e quello delle dimore storiche, mostrando a cittadini e istituzioni l'importanza di questo connubio.
“Organizziamo con grande felicità la seconda edizione di 'Coltiviamo la cultura: festa dell'agricoltura nelle dimore storiche' – ha spiegato il presidente di Anga Firenze Clemente Busi -. L'anno scorso abbiamo avuto tanta partecipazione e quest'anno invitiamo ancora di più tutti a partecipare perché le dimore storiche aperte sono davvero belle. Palazzo Budini Gattai e Palazzo Guicciardini fanno parte della storia di Firenze. Il nostro obiettivo è far capire che l'Italia è fatta di luoghi del genere e che il legame col territorio è strettissimo”.

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POST-ALLUVIONE, CONFAGRICOLTURA: “E' ARRIVATO IL MOMENTO DEI RISTORI

PER GLI AGRICOLTORI. BENE LE MISURE CHE SI COMPENSANO, MA NON DISTOGLIERE L'ATTENZIONE DALLA MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO”



(Forlì-Cesena, 14 novembre 2023) “E' arrivato il momento dei ristori per le aziende agricole colpite dall'alluvione del maggio scorso: gli agricoltori possono contare sui fondi attinti dalla riserva di crisi della Pac, e cofinanziata dal Governo fino a 100 milioni di euro per i danni produttivi, mentre da domani potranno presentare le domande di rimborso anche sulla piattaforma Sfinge, andando così a compensare i danni non coperti da questa misura, dalle assicurazioni e dal Fondo Agricat. A sei mesi dal disastro sono quindi in arrivo preziose risorse: indennizzi che, considerando i tempi medi con cui solitamente sono erogati gli aiuti in agricoltura dopo le calamità naturali, arriveranno celermente. E di questo bisogna darne atto al Governo”. Lo sottolinea Alberto Mazzoni, vicepresidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini.



“Il Governo ha recepito le richieste e le istanze che sono arrivate dal settore primario e che in questi mesi Confagricoltura ha caldeggiato in ogni sede – aggiunge Luca Gasparini, direttore di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – I nostri uffici sono ora pronti a dare supporto operativo agli associati per istruire le pratiche e reperire i tecnici che assolvano alla perizia asseverata: i danni alle colture potranno essere rimborsati fino ai massimali previsti da Agricat, ma l'aspetto interessante è che le varie misure vanno in compensazione l'una all'altra fino a questo tetto. Dal fondo di crisi della Pac si potranno ottenere a parziale copertura dei danni causati dall'alluvione 130 euro ad ettaro per il pascolo e i prati permanenti; 380 euro a ettaro per i terreni a seminativo; 1.500 euro a ettaro per le colture permanenti, come frutteti e vigneti”.

Le risorse in arrivo non devono però distogliere l'attenzione dagli obiettivi a lungo termine. “La messa in sicurezza del territorio deve essere un tema centrale nell'agenda politica – rimarca il vicepresidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – e per questo attendiamo di vedere concretizzate il prima possibile le misure contenute dal Piano di difesa idraulica, per cui sono stati stanziati 234 milioni, e auspichiamo che questo sia il primo passo per ripensare l'assetto idrogeologico del nostro territorio: l'agricoltura non reggerebbe a un altro evento catastrofico come quello del maggio scorso – conclude Alberto Mazzoni – E gli agricoltori, consapevoli di lavorare in una industria a cielo aperto, chiedono di poter operare con le garanzie di opere di prevenzione, di difesa e una costante manutenzione da parte degli enti pubblici, a partire dalla Regione Emilia-Romagna che ha le dirette competenze in materia”.

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14/11/2023, 18:59
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Agriturismi, Confagricoltura Toscana: effetto post Covid,
il 30% delle strutture in più resterà aperta per le Festività
La presidente Maccaferri (Agriturist Toscana): “Cresciuto il turismo italiano, sempre più persone passano le feste in campagna”

Firenze, 2 dicembre 2023 - Rispetto al periodo pre-Covid aumentano gli italiani che vanno negli agriturismi toscani anche nel periodo invernale: oltre il 30% delle strutture che prima del 2020 restavano chiuse riapriranno in occasione dei ponti, delle festività e in caso di eventi come mercatini o degustazioni. Questi sono i dati relativi alle vacanze negli agriturismi toscani raccolti da Confagricoltura Toscana e Agriturist Toscana.

“Dopo un’estate di numeri importanti e di lavoro, dicembre è per molte strutture un momento di riposo - dice la presidente di Agriturist Toscana Daniela Maccaferri - ma per le numerose richieste e conferme gli operatori apriranno le loro strutture per dare ospitalità a chi cerca sollievo allo stress della vita cittadina.”
“Il Covid ha fatto scoprire il turismo agricolo italiano - continua Maccaferri -. Nel periodo invernale le richieste sono interessanti soprattutto nel periodo di Capodanno, momento aggregante per amici e parenti, che possono gestirsi in totale autonomia gli ampi spazi messi a disposizione dall’organizzazione”.

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02/12/2023, 17:35
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CASTAGNE E MARRONI, CROLLO PRODUTTIVO IN APPENNINO -40% NEL BOLOGNESE E -85% NELL’IMOLESE. CONFAGRICOLTURA: “IL CLIMA INSTABILE E LA VESPA CINESE TRA LE PRINCIPALI CAUSE”



(Bologna, 12 dicembre 2023) – Un netto crollo della produzione di oltre il 40% nel comprensorio di Bologna e addirittura dell’85% in quello di Imola rispetto allo scorso anno: è questo il bilancio della campagna castanicola del 2023 secondo i dati raccolti da Confagricoltura Bologna, in collaborazione con il Consorzio Castanicoltori dell'Appennino Bolognese.



“Dopo la stagione positiva registrata nel 2022, con quantità produttive davvero importanti e interessanti quotazioni, quest’anno abbiamo vissuto una campagna davvero insolita, le cui difficoltà sono dovute principalmente alle avverse condizioni climatiche che hanno colpito duramente i castagneti” commenta Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna.



I numeri infatti parlano chiaro. Nel comprensorio Bolognese, tra le vallate dell’Idice e del Samoggia, in quella che è l’area del Marrone Biondo, la perdita è stata tra il 40% e il 50% con una resa produttiva di soli 4,5/5 quintali all’ettaro contro gli 8 del 2022. Ancora peggiore è stato il riscontro nella Vallata del Santerno che ricade nel territorio imolese dove, in particolare nella zona di Castel del Rio, si è assistito ad una mancata produzione tra l’80% e il 90% con 1,10/1,20 quintali all’ettaro ottenuti rispetto ai 5,50 dello scorso anno.



“In primavera le forti piogge hanno compromesso in parte l’allegagione delle castagne mentre l’alluvione ha causato frane e smottamenti, facendo franare a valle molti castagneti” afferma Garagnani. In estate, invece, i forti venti che si sono registrati sull’Appennino sia bolognese che imolese hanno determinato la rottura di molti rami e la caduta a terra di numerosi ricci. Oltre a questo, bisogna aggiungere l’estrema siccità dei mesi di agosto e settembre, trascorsi praticamente senza acqua per uno scenario che appariva già particolarmente compromesso strada facendo”.



La tanto sperata pioggia è infatti arrivata in ritardo di qualche settimana rispetto alle necessità produttive - nello specifico a fine settembre e a metà ottobre - quando il frutto era già formato ed il pericarpo indurito. Tutto questo “ha causato in molti casi la screpolatura del pericarpo del frutto che, di conseguenza, non può essere più commercializzato. Per essere venduto al pubblico il prodotto deve presentarsi al massimo della perfezione possibile, cosa che in moltissimi casi non è stata purtroppo possibile ottenere” spiega Renzo Panzacchi, presidente del Consorzio Castanicoltori dell'Appennino Bolognese.



Se nel territorio bolognese questi risultati possono essere riconducibili a un clima sempre più instabile che, attraverso le forti piogge, ha generato anche frane e smottamenti impedendo agli agricoltori di poter raccogliere castagne e marroni, nel comprensorio imolese invece c’è da registrare anche la forte persistenza della vespa cinese, problema ancora lontano dall’essere risolto.



“La situazione è sempre critica nella zona di Castel del Rio, dove la vespa cinese continua a causare ingenti danni alla produzione” illustra Panzacchi. “Spesso questo accade perché, alla fine delle operazioni di raccolta, alcuni castanicoltori continuano erroneamente a bruciare foglie e rametti che contengono il Torymus, un insetto parassitoide che è il principale nemico del cinipide del castagno e che ne contrasta la diffusione. In futuro bisognerà evitare di commettere questi errori per cercare di debellare così la presenza della vespa cinese”.



La scarsa quantità di castagne e marroni ha spinto i produttori ad affidarsi prettamente ad una vendita diretta al pubblico, soprattutto in occasione di sagre e mercati.



“In media i listini si sono assestati su un più 15% rispetto allo scorso anno - conclude Panzacchi. All’ingrosso, nello specifico al CAAB, le quotazioni possono infatti variare in base al calibro della castagna dai 3 euro fino agli 8 euro al chilo per quelli più pregiati”.

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