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Confagricoltura 
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CEREALI, INIZIO IN SALITA PER LA TREBBIATURA.

L’ANALISI DI CONFAGRICOLTURA FORLI’-CESENA E RIMINI:

“RESE IN CALO PER IL MALTEMPO, ORA ARRIVANO ANCHE LE CAVALLETTE”

La campagna cerealicola 2023 è da poco partita in Romagna e gli effetti dell’alluvione si stanno facendo sentire: Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini dopo le prime trebbiature di orzo e frumento ha fatto una ricognizione con i propri associati e quel che emerge è un quadro preoccupante: la produzione è in forte calo rispetto allo scorso anno - dal -30% al -50% - mentre la qualità è variabile e fortemente condizionata dal maltempo.

“È vero che siamo soltanto agli inizi della raccolta dell’orzo e del grano, ma la situazione non è delle migliori - commenta Carlo Carli, presidente dell’associazione - L’orzo sta infatti mostrando rese deludenti, mentre per il grano rispetto al 2022 la produzione sta oscillando tra un 30% in meno in provincia di Rimini e un -50% a Forlì e Cesena. Nel riminese la situazione è leggermente più rosea riguardo la qualità, che è di buon livello. Lo stesso non si può dire, purtroppo, per gli altri territori dove le alluvioni di maggio, insieme alle persistenti piogge, hanno causato danni ingenti, colpendo duramente i campi che erano in piena maturazione. E anche in questi giorni di trebbiatura abbiamo registrato rovesci che non fanno certo bene alla qualità”.

Poi ci sono le frane, che ostacolano la trebbiatura: ci sono parti di poderi non accessibili alle mietitrebbie, appezzamenti che sono letteralmente scivolati via e una viabilità che, nelle zone collinari, non è stata ancora totalmente ripristinata: tutto questo si riflette negativamente sul lavoro nei campi. “In alcune zone collinari nel forlivese e nel cesenate alcuni nostri soci ci hanno segnalato gravi difficoltà a lavorare parte dei propri terreni proprio per questi motivi”, spiega Carli.

La pioggia persistente di maggio ha causato inoltre attacchi di funghi e muffe, soprattutto nel forlivese, rendendo ancor più difficile la vita agli agricoltori, alle prese con una delle annate più difficili degli ultimi 30 anni. Ma non è finita qui. “Negli ultimi giorni si stanno moltiplicando le segnalazioni circa la presenza di cavallette nelle zone di Sarsina, Civitella, Meldola e Mercato Saraceno: gli insetti causano ulteriori danni, possiamo dire che quest’anno le abbiamo affrontate tutte” afferma il presidente Carli. “Come Confagricoltura auspichiamo un aiuto economico importante e veloce da parte delle Istituzioni. La nomina del Commissario è finalmente arrivata: il Generale Figliuolo deve attivare il sostegno economico verso le aziende in difficoltà che rischiano nei prossimi mesi di dover chiudere i battenti. Inoltre, sarà importante che in fase di mercato il grano proveniente dalla Romagna non venga deprezzato solo perché colpito dall’alluvione – conclude Carli - È fondamentale che vengano riconosciute le sue qualità, rinomate in tutta Italia, e che queste siano valorizzate nel prezzo riconosciuto agli agricoltori”.

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28/06/2023, 12:37
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CONFAGRICOLTURA FORLI'-CESENA E RIMINI RICORDA L'AVVOCATO CALZOLARI


Domani, venerdì 30 giugno, Cesena renderà omaggio alla figura dell'avvocato Augusto Calzolari con l'intitolazione della rotatoria davanti all'ingresso di viale Gramsci dell'Ippodromo del Savio: un appuntamento che apre la stagione delle corse, ma è anche l'occasione per ricordare un personaggio che ha dato tanto alla città, all'ippica e all'agricoltura. Calzolari, infatti, ha avuto un ruolo da protagonista nel settore primario, è stato presidente dell'Unione provinciale agricoltori dal 1979 al 1985, quando l'allora Provincia di Forlì comprendeva anche il territorio di Rimini.


“L'avvocato Calzolari ha lasciato il segno, un ricordo positivo in tutti noi che abbiamo avuto il piacere di condividere con lui un percorso professionale e personale, lo ricorderemo sempre anche per la forte presenza umana, sua cifra distintiva”, è la riflessione del presidente onorario di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, il professor Ettore Casadei.


L'Unione Provinciale degli Agricoltori si è poi trasformata nella Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini di oggi e l'aggregazione territoriale è sempre stato un fronte su cui l'avvocato Calzolari ha speso le sue energie, come ricorda Maurizio Tortolone, ex presidente interprovinciale di Confagricoltura e attuale consigliere dell'associazione. “Fin da studente aveva sviluppato un interesse per l'agricoltura, forte di una proprietà che produceva ortofrutta – ricorda Tortolone – Il percorso da lui intrapreso alla fine degli anni Sessanta lo ha portato nel tempo a raggiungere traguardi importanti, come la presidenza regionale di Confagricoltura in anni particolari per il clima politico, caratterizzati dalla transizione dalla mezzadria all'affitto, con tensioni tutte da gestire di cui fu uno dei protagonisti e riuscì a frenare questa trasformazione coatta in una libera contrattazione tra le parti, puntando sul concetto di equità. Negli anni è stato anche vicepresidente nazionale di Confagricoltura durante la presidenza Bocchini, ha giocato un ruolo importante nella costituzione del Consorzio Fruttadoro – Orogel... Purtroppo è venuto a mancare prematuramente, altrimenti, viste le sue capacità, avrebbe ricoperto altri ruoli importanti”.


Tortolone ha condiviso con Calzolari una lunga amicizia. “E' stato mio testimone di nozze – aggiunge – e assieme abbiamo vissuto tanti momenti significativi. Sapeva guardare avanti, in agricoltura e non solo. Lo ricordiamo anche per aver dato impulso, visibilità e importanza all'Ippodromo di Cesena, un'altra sua grande passione”.


“Augusto Calzolari è stata una personalità aperta alle relazioni, sempre cordiale e molto vivace nelle sue iniziative – riprende il professor Casadei – In Confagricoltura lo ricordiamo per la battaglia sindacale nel passaggio da mezzadria ad affitto, ma anche per la riorganizzazione della nostra organizzazione territoriale: durante la sua presidenza ero il suo vice e poi gli subentrai alla presidenza nel 1985. Ha affrontato i problemi dell'agricoltura con competenza e decisione, valorizzando il ruolo dell'impresa agricola e della sua gestione moderna”.


Calzolari ha lasciato un'importante eredità a Confagricoltura, che continua a ricordarlo per il suo impegno e i risultati raggiunti. E da domani anche la città di Cesena avrà un elemento in più per tenere viva la memoria dell'avvocato.

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29/06/2023, 19:06
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ALLUVIONE, CONFAGRICOLTURA FORLI'-CESENA E RIMINI:
“I CAMPI NON ASPETTANO I TEMPI DELLA BUROCRAZIA. SERVE ACCELERARE”

“Il fattore tempo sta diventando sempre più stringente: ci serve capire in che tempi potranno arrivare le risorse, sia quelle promesse sia quelle aggiuntive di cui ci sarà sicuramente bisogno, e su quali strumenti potrà effettivamente contare l'agricoltura. I campi non aspettano i tempi della burocrazia, ci sono tanti danni a cui gli agricoltori devono far fronte, danni che possono compromettere il futuro di un intero settore”. Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, è intervenuto anche durante l'Assemblea generale di Confagricoltura nazionale un corso a Roma per ricordare come l'emergenza alluvione sia ancora una spada di Damocle sulla testa degli agricoltori romagnoli. Nei giorni scorsi Confagricoltura ha incontrato il Commissario alla ricostruzione, il Generale Figliuolo, avanzando proposte per poter indennizzare le aziende colpite.

“Ci aspettiamo un segnale concreto, anche dagli emendamenti che sono stati presentati e che verranno votati nei prossimi giorni – aggiunge Alberto Mazzoni, presidente della Consulta di Confagricoltura Forlì, una delle zone maggiormente colpite – Nel dibattito delle ultime settimane abbiamo visto come siano entrati nella lista degli interventi presentati dagli enti locali, azioni che paiono poco correlate agli eventi alluvionali: chiediamo alla struttura commissariale di verificare le richieste di parte pubblica e di non disperdere risorse preziose. I privati e le aziende aspettano con ansia di sapere su quale supporto, economico e non, possono contare. Le necessità sono tante, in ballo ci sono miliardi di euro, trovarli non sarà facile e bisogna individuare con attenzione le priorità per far ripartire il sistema economico e quello agricolo. La presenza del Generale Figliuolo sul territorio ci fa ben sperare, parallelamente confidiamo che in Parlamento vengano recepiti emendamenti che potrebbero aiutare il mondo agricolo colpito da frane e alluvioni. Per noi è fondamentale che anche i fabbricati strumentali all'attività agricola, così come le strutture e i terreni vengano ricompresi nei ristori della ricostruzione; così come gli interventi di ripristino dei danni generati da frane e smottamenti a cui diverse aziende agricole hanno iniziato a far fronte con risorse proprie. Poi – conclude Mazzoni – ci sono i danni su frutteti e vigneti: ci saranno impianti da estirpare e reimpiantare, operazioni molto onerose e impattanti sui bilanci aziendali, ma fondamentali per garantire la produttività futura dell'azienda agricola. Anche queste devono essere comprese nel sostegno governativo”.

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13/07/2023, 15:16
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CONFAGRICOLTURA RIMINI, UN’AZIENDA VITIVINICOLA DA RECORD: È LA TERZA PIÙ ANTICA DEL MONDO

La Tenuta del Monsignore della famiglia Bacchini iscritta al Registro delle imprese storiche italiane: certificata la fondazione nel 1385.
Carlo Carli, presidente di Confagricoltura di Forlì-Cesena e di Rimini:
“Orgoglio e vanto per l’intero mondo agricolo romagnolo”

Rimini, 14 luglio 2023 - Un’azienda di famiglia tra le più apprezzate del territorio riminese si riscopre tra le più longeve e antiche del mondo. E finisce di diritto nel Registro delle imprese storiche. Parliamo della Tenuta del Monsignore di San Giovanni Marignano, socia di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini. Fondata nel 1385, appartiene da sempre alla famiglia Bacchini che grazie al contributo di un team di esperti - i professori Francesco Raimondi e Lucia de Nicolò per la ricerca archivistica, il dottor Emiliano Bianchi per la traduzione di alcuni testi in latino - è riuscita a risalire alle sue origini. Una scoperta da record. “Stando all’elenco della rivista di economia americana Family Business siamo la terza azienda agricola-vinicola al mondo al pari di Marchese Antinori: davanti a noi ci sono solo Chateau Goulaine-Loira, nata nell’anno 1000, e la fiorentina Barone Ricasoli, fondata nel 1141”, spiega con orgoglio Sandro Bacchini, attuale proprietario della Tenuta. E Confagricoltura non può che congratularsi con l’azienda socia.

“Tenuta del Monsignore è un’eccellenza per il nostro territorio, ma anche un punto di riferimento nel mondo vitivinicolo – sottolinea il presidente Carlo Carli – Il riconoscimento che arriva con l’iscrizione nel Registro delle imprese storiche ci riempie di orgoglio, anche perché colloca l’azienda nel ristretto gotha delle più antiche al mondo: non è solo una questione di date e record, ma di tradizioni, saperi e capacità di innovarsi nel tempo nel solco di una storia familiare che da quasi 20 generazioni lavora la terra dando un grosso contributo, non solo in Romagna, alla crescita dell’agricoltura e della viticoltura in particolare. I Bacchini sono una vera ‘dinastia di mestiere’, un vanto per tutto il nostro mondo”.

Ma come è nato il percorso che ha portato la Tenuta del Monsignore a potersi fregiare di questo riconoscimento? “Tutto è partito dalla mia passione per la ricerca storica - racconta Sandro Bacchini -. Con l’apporto del professor Raimondi abbiamo consultato più di 10.000 atti notarili e una ricerca che spazia dal 1100 ad oggi per risalire alle radici della mia famiglia. Abbiamo dedotto che i Bacchini sono una dinastia di mestiere contadina romagnola che ha legami con una famiglia di Firenze”. La Tenuta del Monsignore è oggi un’azienda che, dopo 19 generazioni e 638 anni di storia, conta 148 ettari di cui 82 di vigneto e 20 a oliveto, è dotata di una cantina da 15mila ettolitri e di un frantoio all’avanguardia per l’olio d’oliva. E per di più svolge attività agrituristica.

Il prossimo passo, magari, sarà quello di far conoscere al mondo alcune delle imprese compiute da questa eccellenza romagnola. “Mio figlio Francesco - prosegue l’imprenditore -, che oggi purtroppo non c’è più, è stato il primo al mondo a introdurre in agricoltura l’uso del sistema di visione nella robotica, brevettato nel 1998. Un’invenzione che oggi è diffusa in vari settori. Nel 2000 questo suo progetto ha rappresentato l’Italia in un importante convegno scientifico a Tokyo. E tre anni prima era stato premiato dal governo francese in qualità di macchina innovativa in campo agricolo. Nessuno, nel nostro Paese, ha mai dato il giusto rilievo a questa impresa: mi piacerebbe che qualcuno prima o poi lo facesse”.

La Tenuta del Monsignore oggi è guidata da Nicoletta, l’altra figlia di Sandro Bacchini, il quale continua a presidiare quotidianamente l’impresa di famiglia. “Mi vanto personalmente di aver partecipato attivamente a 68 vendemmie - conclude il vitivinicoltore -, trasformare un grappolo d’uva in vino è la mia vita. E so che le invenzioni geniali di Francesco, unite all’intelligenza e alla volontà ferrea di Nicoletta, permetteranno alla tradizione e alla storia di questa azienda di innestarsi al meglio in tutto ciò che ci riserva il futuro”.

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14/07/2023, 14:17
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Caldo, Confagricoltura Toscana: “Per i raccolti il problema vero è la mancanza di acqua”
Il presidente Neri: “Le colture estive hanno bisogno del caldo ma essenziale è l’approvvigionamento idrico per le aziende. Priorità, la realizzazione di invasi”
Firenze, 17 luglio 2023 – “Il vero grande problema per i raccolti è la mancanza di acqua. Ecco perché è essenziale l’approvvigionamento idrico per le aziende agricole”.
A dirlo è Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana, parlando dell’ondata di calore che sta interessando la Toscana.

“Le colture estive, come i pomodori ad esempio, hanno bisogno del caldo ma soprattutto dell’acqua; per i girasoli, poi, ha piovuto abbastanza. Il vero nodo sono gli invasi a cui le aziende possono fare affidamento per irrigare le colture - spiega il presidente di Confagricoltura Toscana Neri -. Per risolvere il problema siccità in modo strutturale è necessario fare grandi invasi e snellire la burocrazia”.

“Il problema è sempre a monte e riguarda l’accumulo di acqua in previsione dell’estate – sottolinea Neri -. I grandi invasi, come insegna il caso di Bilancino, sono l’unica soluzione di sistema. Allo stesso tempo serve tutto un reticolo di piccoli invasi aziendali. Le aziende vorrebbero anche dotarsi di strutture del genere o usufruire di strutture già esistenti, ma vengono stoppate da tante norme e vincoli e dagli alti costi della progettazione. Il problema della siccità - conclude Neri - sarà una costante dei prossimi anni se non interveniamo subito. La Regione si è mossa predisponendo un piano dettagliato, adesso servono risorse adeguate da parte del Governo. Il problema non è più rinviabile”

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17/07/2023, 15:30
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FRUTTICOLTURA, MAZZONI (CONFAGRICOLTURA FORLI'-CESENA E RIMINI):

“UN CICLO E' ARRIVATO AL TERMINE. ECCO COME RIPARTIRE”


“L'agonia non può durare a lungo e se si vuole salvare la frutticoltura romagnola serve un intervento. Una manovra di emergenza, soprattutto nei tempi di attuazione, ma che sappia condensare un approccio strategico al settore. Un settore che, nella parte della produzione agricola, anche nel 2023 sta affrontando un altro anno di crisi, sicuramente aggravata dall'alluvione di maggio ma non dipendente solo da questo evento catastrofale, che ha ovviamente impattato sull'attività di molte aziende agricole”. La riflessione è di Alberto Mazzoni, frutticoltore e vice presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini.


Vedendo i prezzi al dettaglio si potrebbe erroneamente pensare a un'annata coi fiocchi per chi lavora con la frutta, ma purtroppo non è così. “Nei punti vendita della distribuzione moderna ci sono valori importanti, ma ai produttori frutticoli arrivano pochi centesimi – prosegue il dirigente di Confagricoltura – Per pesche e nettarine registriamo quotazioni in campagna sui 50 centesimi il chilo, liquidazioni più basse di 20 centesimi rispetto all'anno scorso, nonostante volumi scarsi e impegni finanziari maggiori che gravano ed erodono marginalità all'impresa agricola. Servirebbero quotazioni vicine all'euro per avere una sostenibilità economica, questo pregiudica la capacità delle aziende di portare avanti investimenti per il futuro”.


Questa l'analisi della situazione, ma Confagricoltura non si vuole fermare al solito grido d'allarme “La frutticoltura è in crisi perché nel tempo non sono state portate avanti strategie necessarie a difendere la competitività del settore – rimarca Mazzoni - Paghiamo lo scotto dell'incapacità di rinnovare il parco varietale: dobbiamo avere una produzione senza sovrapposizioni, che possa coprire le esigenze di tutte le fasi commerciali, dal precoce al tardivo, portando sul mercato frutti di qualità. Non è il solito slogan, ma il mercato ormai ce lo ha detto in tutte le lingue che hanno successo solo quei prodotti che rispondono alle aspettative del consumatore: basta ragionare solo di quintali, ma puntiamo su frutti che sappiano dare al produttore una soddisfazione economica. Da qui la necessità di cambiare il business model della frutticoltura: non si può continuare a pensare solamente a produrre senza considerare la qualità, la sua protezione e soprattutto la soddisfazione del consumatore. C'è poi l'esigenza di fare un salto di qualità anche nel livello manageriale della filiera ortofrutticola: le responsabilità sono anche e soprattutto dentro il nostro mondo. Va bene l'aggregazione, ci crediamo anche noi, ma poi tutto deve essere misurato: quest'anno vediamo come gli impegni finanziari delle cooperative spalmante sulla poca frutta raccolta stiano mortificando le liquidazioni. Questi, purtroppo, sono i risultati”.


Ma su quali basi ripartire? “Siamo in cronica carenza di manodopera, in costante emergenza idrica, l'agricoltura va messa al centro della transizione ecologica, tracciando un percorso, anche con i relativi sostegni, per un agricoltura di precisione e sostenibile – riprende Mazzoni - Chiediamo di avere un contributo per l'espianto di vecchie varietà non più performanti, con l'obbligo di impiantarne delle nuove che possano essere produttive, remunerative e strategiche nell'ambito di una programmazione e organizzazione dell'offerta frutticola. Sarebbe importante applicare per i prossimi 3 anni alle aziende agricole della Romagna aliquote contributive previste per le zone svantaggiate. La svolta green verso la decarbonizzazione ci trova pronti: l'agrivoltaico avanzato, quello che preve un'attività agricola sottostante, può essere un'integrazione al reddito anche in un'azienda frutticola. Crediamo siano necessari incentivi agli agricoltori affinché si possano occupare della manutenzione di fossi e corsi d'acqua, prevedendo anche un impianto normativo che consenta di fare tutto questo. La storia ci insegna che anche l'economia vive di corsi e ricorsi: davanti a tante inefficienze del sistema, per la frutticoltura un ciclo è arrivato al termine – conclude Alberto Mazzoni - E' arrivato il momento di iniziarne uno nuovo, con nuove regole, cambiando i paradigmi a cui ci siamo abituati ma anche le persone che li hanno cementati nel tempo”.

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21/07/2023, 14:15
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MALTEMPO NEL BOLOGNESE, COLPITE DURAMENTE LE ZONE DI ZOLA PREDOSA, BARICELLA, GALLIERA E SAN PIETRO IN CASALE.

CONFAGRICOLTURA: “CENTINAIA GLI ETTARI DISTRUTTI”

(Bologna, 23 luglio 2023) – Sono centinaia gli ettari colpiti dal violento fenomeno atmosferico di ieri tra Zola Predosa, Baricella, Galliera e San Pietro in Casale in provincia di Bologna. Il primo bilancio dei tecnici di Confagricoltura restituisce un quadro desolante: sono state compromesse da vento e grandine le coltivazioni di mais e soia, mentre la poca frutta che si era salvata dai temporali delle scorse settimane è andata persa. Inoltre, si registrano danni anche agli impianti: dai frutteti alle serre.

LA TESTIMONIANZA DI UN IMPRENDITORE
“Eravamo in campagna e abbiamo rischiato grosso: in pochi secondi il cielo ha cambiato colore, diventando completamente nero. Dopo circa 30 secondi di acqua è venuto a grandinare con una violenza impressionante“, commenta l’ingegnere Paolo Cittadini di Cittagri Società Agricola, che possiede terreni tra Baricella, Galliera e Malalbergo. “I chicchi erano grandi quasi come arance, quando colpivano le colture erano delle piccole bombe: i danni sono stati ingenti. I miei 96 ettari di mais, ad esempio, sono stati letteralmente triturati dal ghiaccio caduto dal cielo. In precedenza, ero stato fortunato, ero riuscito a salvare un po’ di produzione dai frutteti, ma questa volta la grandine ha addirittura distrutto le reti di protezione: e questo la dice lunga sulla forza del fenomeno. Senza reti la grandine è stata libera di rovinare frutta e alberi da frutto. Un disastro”.

IL COMMENTO DI CONFAGRICOLTURA

“Quanto accaduto ieri pomeriggio è soltanto l’ultimo drammatico evento di un’annata davvero complicata per la nostra agricoltura - commenta Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna - Il fenomeno atmosferico caratterizzato dai forti venti a raffica discendente si è palesato ancora una volta in maniera devastante colpendo terreni e strutture. Inutile dire che le nostre aziende sono allo stremo delle forze e che la loro fiducia sta incominciando a vacillare. Siamo infatti dentro ad una tempesta perfetta a cui, oltre agli eventi atmosferici, vanno aggiunti anche la crisi di mercato e una politica europea che non aiuta la nostra agricoltura. Insieme alle Istituzioni e agli enti preposti, è necessario quindi rivalutare totalmente la strategia da adottare per arginare gli effetti del cambiamento climatico, considerando che dovremmo abituarci sempre di più a questi scenari. Non vorremmo infatti che tutto questo diventasse una drammatica abitudine per l’intera filiera e che, una volta passata spenti i riflettori sull’accaduto, gli unici a pagarne le spese fossero gli agricoltori”.

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25/07/2023, 7:04
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Agriturismi, Confagricoltura Toscana: “Necessario investire sulla formazione”
Fabiola Materozzi, già coordinatrice di Agriturist Toscana, sarà presente una volta a settimana nella sede di via degli Alfani a Firenze per aiutare le aziende: “Serve personale qualificato”

Firenze, 24 luglio 2023 – “Un aiuto agli agriturismi, ormai divenuti un elemento forte dell’economia e del turismo della Toscana, a risolvere tematiche tipiche del settore in tempi di aumento dei costi e dei servizi. E un investimento deciso nella formazione del personale di queste imprese”.
Sono gli obiettivi che si prefigge Confagricoltura Toscana, che ha deciso di affidare a Fabiola Materozzi, già coordinatrice di Agriturist Toscana e docente operatore agrituristico negli istituti superiori, il compito di aiutare e consigliare le imprese agrituristiche.
Proprio per questo Materozzi sarà presente una volta a settimana nella sede di Confagricoltura Toscana in via degli Alfani a Firenze.

Il punto di partenza è che negli ultimi 10-15 anni il settore agrituristico è profondamente cambiato anche in Toscana.

“Gli agriturismi continuano a tirare, ma sono finiti i tempi dei finanziamenti a fondo perduto - spiega Fabiola Materozzi -. Cresce l’interesse per sostenibile ed energie alternative. E’ fondamentale il potenziamento dell'offerta visto che non basta più la location ma serve fornire nuovi servizi e viene richiesta una persona di riferimento, servizi vari e sempre più evoluti. Si registra una riduzione della permanenza media, che 15 anni fa si attestava sulle 3 settimane. L’utente degli agriturismi, tra cui migliaia di stranieri, cerca il prodotto tipico, si sono innalzate le aspettative del cliente e il posizionamento medio dell'offerta."

Su cosa deve puntare il settore dell’agriturismo?

“In primis sulla formazione. Gli agriturismi devono ancora entrare appieno nel sistema dell’accoglienza con tanto di adeguata promozione, con personale qualificato che parli più lingue. La qualificazione del personale oggi è una priorità. Con l’agriturismo bisogna cercare di dare un’immagine del territorio - sottolinea Materozzi -. Ci sono margini di crescita? Sicuramente sì, ma deve decisamente migliorare la capacità di fare rete, il coordinamento fra le aziende. Dobbiamo renderci conto che si deve imparare a vendere non solo il proprio agriturismo ma il territorio. Il messaggio che deve passare è che noi siamo i primi a conoscere il territorio e a tutelarlo. C’è futuro se si crea una collaborazione forte tra aziende, la crescita deve riguardare il settore non la singola attività”.

“In Italia le aziende agrituristiche attive sono oltre 25mila - conclude Materozzi -. E le aziende agrituristiche multifunzionali (che offrono almeno tre servizi) sono il 38% (+21,3% rispetto al 2011) e sono le Isole a registrare l’incremento più elevato. Il 63% dei comuni italiani ne ospita almeno una ma si arriva a oltre il 98% in Toscana e Umbria”.

“Alla Regione Toscana - dichiara Marco Neri, Presidente di Confagricoltura Toscana - chiediamo che la gestione idrica sia intesa come approvvigionamento e reintegro dell'acqua delle piscine. Ma gestione anche dei pozzi, dei bacini di accumulo per l’agricoltura. Una migliore gestione dei rifiuti ed una spinta alla collaborazione intersettoriale. La politica dei compartimenti stagni ormai è controproducente”.



Fabiola Materozzi

Coordinatrice Agriturist Toscana dal 2005, segretario Agriturist Siena dal 2001. Da più di 20 anni funzionario di Confagricoltura sul settore multifunzionalità a Siena, prima provincia italiana per il settore agrituristico.Tre anni di esperienza nel settore della competitività territoriale in Confagricoltura nazionale, membro esperto di agricoltura sociale nelle commissioni, numerose e costanti esperienze come docente operatore agrituristico presso gli istituti superiori. Componente del precedente gruppo della cabina di regia sul turismo della Regione Toscana.

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25/07/2023, 7:05
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Pesca, Granchi blu invadono laguna Orbetello: “Chiediamo stato di emergenza”
Il vicepresidente Fedagripesca Toscana, Bartoli: “Specie aliena che divora tutto, cataclisma ambientale ed economico”
Orbetello, 24 luglio 2023. “Stiamo assistendo impotenti ad un cataclisma: la laguna di Orbetello e tutta la costa sono invase da granchi blu, una specie ‘aliena”, priva di predatori in natura, che divora tutto quello che trova. è un danno all’ecosistema e all’economia della pesca di proporzioni incalcolabili. Chiediamo che venga disposto da subito lo stato d’emergenza”. L’appello arriva da Andrea Bartoli, vicepresidente e referente pesca Confcooperative Fedagripesca Toscana, a fronte di un situazione già drammatica.

“Sono molto aggressivi - prosegue Bartoli - e mangiano tutto quello che trovano. I pesci d’allevamento rischiano di essere decimati in poco tempo, ma è a forte rischio anche tutta la costa. Stanno devastando un habitat in cui non sono nati, perché non sono tipici del Mediterraneo, ma dentro al quale sono proliferati. Serve subito un tavolo tecnico con la Regione e, come conseguenza, la dichiarazione dello Stato d’emergenza da parte del Governo, così come è accaduto nell’alto Adriatico per il medesimo problema”.

Un fenomeno sfuggito di mano in breve tempo, come ricorda Pierluigi Piro, presidente della Cooperativa Orbetello pesca lagunare: “Un anno fa erano appena centinaia - osserva - mentre ora sono quintali. Attaccano i nostri pesci e le strutture per la pesca. Mangiano le orate più piccole, oltre a vongole e cozze, che sarebbero proprio gli alimenti delle orate, creando un cortocircuito alimentare. Anche la pesca delle anguille è già diminuita del 30%, perché recidono tutte le reti. Abbiamo bisogno di risposte urgenti dal Ministero dell’Agricoltura, e di sostegni economici”.

E le contromisure, peraltro, si preannunciano intricate: “Ci troviamo davanti a una specie nuova - conclude Piro - che stiamo studiando adesso. L’unico modo pare essere quello di pescarli tutti, ma poi si pone anche il problema dello smaltimento, perché hanno un mercato ancora ristretto. In vita mia non ho mai assistito ad un fenomeno del genere. Penso che siano arrivati con delle navi cargo, poi hanno trovato un clima favorevole per riprodursi. Se non reagiamo in fretta distruggeranno il nostro ambiente e la nostra economia”.

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IL VENTO SPAZZA I CAMPI. CONFAGRICOLTURA: “PIANTINE SRADICATE

E FRUTTA A TERRA. UN ANNO TERRIBILE. SERVONO MISURE IMMEDIATE”





(Forlì-Cesena, 25 luglio 2023) “Dopo il ghiaccio, l'acqua, il fango ora arriva anche il vento: questo 2023 è davvero un anno maledetto per l'agricoltura romagnola e cesenate. Le aziende agricole stanno subendo danni su danni, da sole non ce la possono fare: ecco perché è urgente sbloccare le risorse promesse per dare ossigeno al settore primario”.

Da Matteo Brunelli, vicepresidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, nonché presidente della Consulta di Confagricoltura Cesena, arriva una sollecitazione alle istituzioni dopo l'ennesima calamità. Da questa mattina i tecnici dell'organizzazione stanno rilevando i danni a campi e strutture degli associati: dopo le gelate primaverili, la grandine e l'alluvione di metà maggio, il bollettino dei danni al settore primario continua ad ampliarsi.



“Il vento che ha sferzato la Romagna tra la notte scorsa e questa mattina ha causato diversi danni in campo: ha sradicato le piantine di ortaggi da poco messe a dimora, ha divelto i teli di pacciamatura, ma ha anche buttato a terra la poca frutta rimasta sugli alberi – prosegue l'esponente di Confagricoltura – Su un territorio già provato, su aziende che stanno facendo fronte da sole ai danni del maltempo e a un mercato che riserva poche soddisfazioni, è l'ennesima dura prova. Nella mia azienda agricola, solo per fare un esempio, nell'ultima notte ho perso 50mila piantine di insalata, che si aggiungono alle altre 400mila perse tra grandine e alluvione. E tanti colleghi devono fare i conti con danni simili. Davanti a questo scenario, con i cambiamenti climatici che stanno stravolgendo il nostro lavoro, appare sempre più urgente un Piano strategico per lo sviluppo della filiera agroindustriale italiana, come quello che ha proposto Confagricoltura: serve una nuova pianificazione generale del settore agricolo, con strumenti per difendere la produzione nazionale, tutelare il reddito delle imprese e garantire così la produzione di cibo. Un progetto di sistema per il lungo periodo – conclude Brunelli – per salvaguardare la sicurezza alimentare e il tessuto imprenditoriale che, con questi colpi del maltempo, rischia di essere spazzato via come ha fatto il vento con le nostre colture”.

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27/07/2023, 14:57
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