(Forlì-Cesena, 15 ottobre) Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini ha un nuovo direttore: dal 1° ottobre a guidare l'organizzazione è il dottor Luca Gasparini, una solida esperienza alle spalle nel mondo dell'associazionismo dove ha ricoperto importanti ruoli di direzione. Gasparini raccoglie il testimone da Marco Baldacci che, dopo 35 anni in Confagricoltura, si è messo in gioco in un'altra esperienza professionale.
“Ringraziamo Baldacci per il lavoro svolto in questi anni e gli rivolgiamo i migliori auguri per la sua nuova avventura lavorativa – commenta Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini– e diamo il benvenuto a Luca Gasparini: siamo molto felici del suo arrivo nella casa degli agricoltori, è un professionista altamente qualificato e potrà continuare quel rinnovamento strutturale portato avanti negli ultimi anni seguendo i principi di competenza, responsabilità, orgoglio, avanguardia e successo indicati dal nostro presidente Massimiliano Giansanti. Principi che non mancano a Luca Gasparini nella responsabilità del ruolo che assume per accompagnare al successo le nostre imprese”.
"Inizio questa esperienza in Confagricoltura con entusiasmo, determinazione e passione - commenta il neo direttore - Ringrazio per la fiducia il presidente Carli e tutto il Consiglio, sono consapevole dell’importanza di questo ruolo e del momento particolare e delicato che sta vivendo l'agricoltura a livello nazionale e territoriale. Anche per questo chiedo da subito la collaborazione da parte di coloro che già conoscono la struttura per permettermi nel minor tempo possibile di essere tempestivo con decisioni e azioni verso ogni tematica di interesse agricolo e associativo: ho già iniziato a incontrare dipendenti, dirigenti e associati e continuerò a farlo. L'obiettivo condiviso con il presidente è quello di rendere Confagricoltura sempre più vicina agli agricoltori e agli associati: ascoltando, comunicando, e poi facendo. Sarà sempre più importante formare il personale interno dell'associazione per sviluppare servizi qualificati e rispondenti alle esigenze delle imprese agricole, accompagnandole così nell'operatività quotidiana e in percorsi di modernizzazione per affrontare il futuro con tutti gli strumenti necessari".
Caro energia, Confagricoltura Toscana: “Bene il tavolo regionale, puntiamo sulle rinnovabili ora o sarà troppo tardi”
Il presidente Marco Neri commenta la decisione del governatore Giani: “Era il tavolo da noi auspicato. Rimettere al centro dei progetti per il Pnrr l’agricoltura”
Firenze, 18 ottobre 2022. “L’apertura di un tavolo regionale su energia e materie prime, insieme alle associazioni di categoria, è molto importante. Costituisce però un punto di partenza perché è il momento di affrontare subito concretamente questi problemi: si deve scommettere ora sulle rinnovabili, altrimenti costi e problemi si moltiplicheranno”.
A dirlo è il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri, che commenta positivamente la notizia dell'apertura di un tavolo sul caro energia da parte della Regione.
“La situazione di molte imprese e molte famiglie è grave, quindi pieno appoggio all‘iniziativa della Regione – dice Neri -. L'agricoltura può giocare un ruolo determinante: non a caso avevamo chiesto di riconsiderare alcune priorità in relazione ai progetti per intercettare i fondi del Pnrr. O riusciamo a trasformare i problemi dell’energia in nuove opportunità, o rischiamo di perdere il treno che ci porta nel futuro”.
BUDRIO, FESTA DELL’AGRICOLTURA NELLE DIMORE STORICHE: ECCO COME IL PATRIMONIO ARTISTICO E QUELLO AGRICOLO POSSONO VALORIZZARSI A VICENDA
Bologna, 19 ottobre 2022 – L’esordio di “Coltiviamo la cultura: prima Festa dell’Agricoltura nelle Dimore Storiche Italiane”, evento promosso dai Giovani di Confagricoltura Bologna - Anga e dai giovani dell’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI), ha fatto centro.
Domenica 16 ottobre oltre 500 persone hanno infatti partecipato all’apertura di Villa Certani Vittori Venenti, edificio seicentesco situato a Vedrana di Budrio nel territorio della Città Metropolitana di Bologna, e hanno degustato i prodotti tipici delle aziende agricole aderenti all’iniziativa.
“Questa giornata ha dimostrato come il legame tra l’arte e il buon cibo, caratteristici del territorio, possa essere sinonimo di grande successo - spiega Beatrice Fontaine, presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane Emilia Romagna - Il nostro scopo era quello di valorizzare i prodotti d’eccellenza delle aziende agricole e permettere ai cittadini di visitare in maniera esclusiva questi luoghi che, non sempre, come nel caso della Villa Certani Vittori Venenti, sono aperti al pubblico, ma che rappresentano il 17% del patrimonio culturale del Bel Paese. Direi che ci siamo riusciti: la partecipazione è stata notevole. Non vediamo l’ora di organizzare altre iniziative che possano mettere in evidenza il forte connubio tra questi due mondi”.
All’evento è intervenuto anche il sindaco di Budrio, Debora Badiali, che ha effettuato il taglio del nastro per l’apertura ufficiale della Giornata. “È un piacere che un appuntamento di questo genere sia stato ospitato qui a Vedrana di Budrio. L’evento ha unito due identità che hanno caratterizzato e caratterizzano ancora oggi il territorio: le Dimore Storiche e l’agricoltura. Budrio è infatti ricca di splendide proprietà come Villa Certani Vittori Venenti che nel tempo hanno segnato il collegamento con la città e hanno creato lavoro, grazie appunto all’agricoltura. Un legame che continua ancora oggi e tende a specializzarsi, così come abbiamo potuto vedere con i prodotti agricoli in mostra, frutto di colture e lavorazioni sempre più all’avanguardia”.
“Il successo riscontrato ha testimoniato l’importanza della collaborazione tra i custodi del territorio, ovvero gli imprenditori agricoli, e i custodi delle bellezze storiche del Paese - commenta Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna - L’iniziativa ha ancora una volta evidenziato come oggigiorno i cittadini e i turisti siano sempre più attratti da un turismo di tipo esperienziale, dove possono partecipare a diverse attività e diventare così loro stessi i veri protagonisti dell'evento”.
GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA BOLOGNA – ANGA, ENRICO VITTORI VENENTI NUOVO PRESIDENTE
(Bologna, 22 ottobre 2022) I Giovani di Confagricoltura Bologna - ANGA hanno un nuovo presidente. Si tratta di Enrico Vittori Venenti che raccoglie il testimone da Flavia Montroni, la quale lascia l’incarico dopo aver raggiunto il numero massimo di mandati. Classe 1989 e laureato in Economia e Marketing all’Università di Bologna, Vittori Venenti è dirigente da 10 anni nell’Azienda Agricola Vittori Venenti, realtà attiva nella produzione cerealicola e bieticola con sede a Baricella, località distante pochi chilometri dal capoluogo felsineo.
“Ringrazio i soci ANGA per la loro fiducia e per avermi eletto come nuovo presidente - ha commentato Enrico Vittori Venenti, che in passato aveva ricoperto il ruolo di vice-presidente dei Giovani di Confagricoltura Bologna - Abbiamo molteplici sfide da affrontare: in primo luogo cercare di aumentare il numero degli associati e coinvolgerli in eventi ed iniziative proprio come accadeva prima dello scoppio della pandemia, che ha causato inevitabilmente molte difficoltà organizzative. Un altro obiettivo che ci siamo dati è quello di supportare tutti i nostri associati nella gestione delle aziende a livello economico, suggerendo loro quali investimenti fare per ottenere rese migliore, a partire dalle opportunità che oggi offre la tecnologia: innovando si possono ottenere risultati davvero importanti”.
“In questi ultimi anni l’attività dei Giovani di Confagricoltura è riuscita a proseguire nonostante le difficoltà causate dallo scoppio della pandemia. Grande merito va quindi al lavoro svolto da Flavia Montroni e dall’intero gruppo dei dirigenti. La nomina di Enrico Vittori Venenti è un ottimo segnale di continuità, in quanto persona seria, capace e con belle idee da sviluppare. Non vediamo quindi l’ora di poter dar vita a nuove iniziative congiunte”, ha commentato Guglielmo Garagnani, presidente Confagricoltura Bologna.
Ecco la composizione del nuovo consiglio dei Giovani di Confagricoltura Bologna - ANGA: presidente Enrico Vittori Venenti; vice-presidenti Pietro Landuzzi e Michele Guidetti; consiglieri Flavia Montroni, Andrea Vittori Venenti e Luca Mattei.
GIOVANI AGRICOLTORI ALLA SCOPERTA DELLA FUNGAIA RIMINESE: L'INCONTRO DI ANGA-CONFAGRICOLTURA
(Rimini, 5 novembre) Un pomeriggio di incontro e confronto nel Riminese per i giovani agricoltori di Anga-Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini: prima la visita alla Fungar – azienda di Coriano specializzata nella produzione di funghi prataioli e pleurotus – poi una tavola rotonda alla Tenuta del Monsignore di San Giovanni in Marignano, dove discutere assieme dei temi caldi del momento e delle prospettive future.
All'appuntamento di giovedì scorso hanno partecipato anche i due candidati alla presidenza nazionale dell'Anga, Claudia Guidi e Giovanni Gioa, che si sono confrontati con i giovani agricoltori romagnoli. “Investire in agricoltura non è semplice, soprattutto in questo periodo – afferma Michele Ghetti, presidente di Anga-Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini– E proprio in momenti del genere è fondamentale il ruolo di un sindacato d'impresa e di un'associazione di categoria: l'imprenditore agricolo oggi deve essere poliedrico, si passa dall'avere gli stivali nel fango al doversi districare tra dati e strumenti digitali. Ecco perché è fondamentale la formazione e lo sviluppo di una cultura d'impresa, aspetti che come Anga abbiamo molto a cuore”.
Unire tradizione e innovazione è il compito che spetta ai giovani agricoltori. E la Fungar di Coriano è proprio un esempio di impresa che ha aperto e sviluppato una nicchia di mercato, quella dei funghi coltivati. Un'attività poco conosciuta al grande pubblico ma molto affascinante per la peculiarità dell'ambiente di coltivazione, la fungaia appunto, che i delegati dell'Anga hanno potuto visitare accompagnati dall'associato Federico Magnani.
Alla Tenuta del Monsignore i giovani sono stati accolti dal presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, Carlo Carli. E prima della tavola rotonda il vicepresidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, Alberto Mazzoni, che è anche vicepresidente nazionale della Federazione nazionale di prodotto Bioeconomia di Confagricoltura, è intervenuto sui punti di contatto tra energia e agricoltura: dal tema d'attualità degli extraprofitti fino alle prospettive del biogas e dell’agrivoltaico, ricordando come la prossima settimana ad Ecomondo l'associazione sarà presente con un proprio stand e un ricco programma di eventi.
I giovani agricoltori hanno poi discusso di come gestire il passaggio generazionale in azienda, delle opportunità che il settore primario offre ai neo imprenditori, del ruolo delle nuove tecnologie e dell'Agricoltura 4.0.
Cibo sintetico, Confagricoltura Toscana: "Alziamo un muro, pronti a dare battaglia"
Il presidente Neri e il direttore dell’Unione agricoltori della provincia di Siena Cavicchioli: "Abbiamo iniziato una mobilitazione che sta trovando consensi e non ci fermeremo. Tuteliamo salute, ambiente e lavoratori"
Siena, 18 novembre 2022 - "Siamo vicini alle filiere agro-zootecniche toscane e ribadiamo la nostra contrarietà all'introduzione nel nostro mercato e sulle nostre tavole del cibo sintetico. Siamo davanti a un rischio di cambiamento molto pericoloso, in cui si crede che gli alimenti prodotti in laboratorio possano essere equiparati a quelli naturali. La nostra associazione, che per prima in Toscana ha avviato una mobilitazione contro questa prospettiva, ribadisce la sua piena contrarietà ed è pronta a dare battaglia a difesa delle tradizioni locali".
Lo afferma Gianluca Cavicchioli, Direttore dell’unione agricoltori della provincia di Siena di Confagricoltura Toscana.
"Il cibo sintetico è una minaccia che dobbiamo assolutamente evitare e scongiurare sul nascere. Serve tutelare la salute dei cittadini e al tempo stesso dell'ambiente. C'è poi una questione economica: non possiamo ignorare l'enorme danno che il comparto industriale porterebbe a migliaia di agricoltori e allevatori, oltre che a tutte le filiere connesse e alle rispettive famiglie. Lo abbiamo detto con forza già da mesi e siamo felici che sia stata predisposta anche una mozione in Consiglio Regionale contro i rischi della diffusione del cibo sintetico e che i vertici della nostra amministrazione regionale si siano esposti a favore di questa battaglia. Adesso però – conclude - non dobbiamo fermarci, ma lavorare con il massimo impegno nella salvaguardia del nostro sistema agroalimentare, delle eccellenze, della qualità gastronomica.
“La scienza, la ricerca e la tecnologia sono fondamentali per innovare i processi produttivi agricoli, ma devono avere come obiettivo la sostenibilità del sistema ambientale economico e sociale per creare prodotti che sappiano valorizzare la qualità del nostro cibo”, Marco Neri Presidente di Confagricoltura Toscana.
CONFAGRICOLTURA BOLOGNA: “EMERGENZA LUPI, SERVONO NUOVI STRUMENTI. BENE LE ULTIME INDICAZIONI EUROPEE”
(Bologna, 27 novembre 2022) – “I grandi carnivori, lupi in particolare, sono un problema sempre più pressante per le aziende agricole: la loro presenza è una minaccia per gli allevamenti e dalle zone montane si stanno spingendo sempre di più in pianura. Abbiamo bisogno di norme e strumenti per contenere la loro diffusione, proteggere le imprese e avere gli adeguati ristori in caso di danni. Per questo accogliamo con estremo favore la risoluzione votata dal Parlamento Europeo per cercare di frenare la loro crescita fuori controllo, salvaguardando così le aziende agricole e riducendo il pericolo per i cittadini”.
È questo il commento di Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Bologna, sul provvedimento approvato a Strasburgo - 306 voti favorevoli, 225 contrari e 25 astensioni - per proporre nuove misure di protezione a difesa degli animali da allevamento e delle intere comunità di montagna e di pianura dagli attacchi della fauna selvatica.
“Ora non bisogna perdere tempo e confidiamo che la risoluzione si possa concretizzare in misure a livello nazionale e locale. Solo nell’ultimo periodo, in provincia di Bologna, abbiamo avuto riscontro di diversi cani da caccia sbranati da lupi, segnale di come la minaccia sia vicina alle comunità di montagna. A rischiare sono soprattutto le aziende agricole e di conseguenza gli stessi agricoltori che ricoprono un ruolo di presidio e di tutela del territorio. Il Parlamento Europeo ha riconosciuto l’esistenza di questo problema, che sarà poi monitorato sulla base di dati scientifici ancora più accurati”.
Nei prossimi giorni è infatti prevista una riunione della Convenzione di Berna in cui si parlerà della possibilità di declassare il lupo da specie “strettamente” protetta a “semplicemente” protetta.
Per Confagricoltura Bologna è inoltre molto importante che all’interno della risoluzione siano state presentate opzioni di finanziamento per la prevenzione contro i grandi carnivori e risarcimenti in caso di danni subiti, nonostante le protezioni di difesa adottate. Nello specifico questi risarcimenti non dovranno prevenire dal fondo agricolo - privando quindi risorse agli stessi agricoltori - ma dalla fiscalità generale.
CASTAGNE E MARRONI, CONFAGRICOLTURA BOLOGNA E CONSORZIO CASTANICOLTORI: “BOOM NELLA PRODUZIONE MA DIFFICOLTÀ NELLA VENDITA AI CONSUMATORI”
(Bologna, 9 dicembre 2022) - Soddisfazione per i volumi produttivi, tornati finalmente ai livelli antecedenti l’arrivo della vespa cinese, ma anche preoccupazione per le difficoltà riscontrate nella vendita ai consumatori. La campagna castanicola bolognese si può riassumere in questi due trend.
“Dopo le difficoltà riscontrate lo scorso anno a livello di produttività, nel 2022 registriamo un bel balzo in avanti - commenta Claudio Cervellati, responsabile dell’Ufficio Forestazione di Confagricoltura Bologna – andando oltre alle più rosee aspettative. La qualità inoltre è ottima in quanto, complice la poca pioggia, gli zuccheri si sono concentrati all’interno del frutto, valorizzandone il gusto. Un peccato, però, che le temperature elevate dei mesi autunnali abbiano spinto il consumatore verso prodotti più estivi rispetto alle castagne e ai marroni, determinando così una commercializzazione difficoltosa”.
La produzione di castagne e marroni è stata in media di 9 quintali per ettaro, per un aumento superiore al 100% rispetto ai valori registrati nel 2021, quando la media fu di 4.2 quintali.
Un territorio che ha sofferto particolarmente il clima caldo, oltre al persistente problema della vespa cinese, mai del tutto debellata, è stato invece quello di Castel del Rio, nella Vallata del Santerno, in territorio imolese, la cui media produttiva si è attestata sui 5.5 quintali per ettaro.
La commercializzazione lenta è un fattore che si spera di superare con le imminenti festività. “Durante le diverse sagre in Appennino abbiamo notato lo scarso interesse del consumatore verso la referenza, in prevalenza sono stati venduti confezioni da uno-due chili rispetto ai tradizionali sacchi da 3 o 5 chili - rivela Renzo Panzacchi, presidente del Consorzio Castanicoltori dell'Appennino Bolognese. Anche al CAAB - Centro Agro Alimentare di Bologna - il prezzo di acquisto all’ingrosso è in calo: da 5.40 euro al chilo del 2021 siamo passati a 3.40 euro al chilo di quest’anno”.
Proprio per cercare di supportare il settore della castanicoltura, Confagricoltura Bologna plaude alla pubblicazione di un bando per il finanziamento di progetti di riqualificazione e valorizzazione dei castagni da frutto da parte del Gal, Gruppo di Azione Locale dell’Appennino Bolognese.
“Si tratta di una bella iniziativa per cercare di rigenerare le aree rurali svantaggiate - rimarca Cervellati - Possono aderire al bando, il cui termine scade alle ore 12 del prossimo 28 febbraio, tutte le imprese agricole, anche quelle che esercitano l’attività agricola come secondaria. Proprio di questo parleremo in occasione dell’incontro con i nostri soci lunedì 12 dicembre alle ore 18.30 presso la Sala Giorgi del Comune di Sasso Marconi”.
Agricoltura, il settore ovicaprino per la prima volta alla Fiera di Cremona. Saba: "Abbattuto un muro"
La presidente nazionale del settore di Confagricoltura Saba: "Evento fondamentale per il rilancio del comparto"
Firenze, 9 novembre 2022. Il settore ovicaprino sbarca alle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona Fiere. L’evento, da sempre dedicato al settore bovino e dei macchinari per l’agricoltura, ha aperto per la prima volta le sue porte a quello allevatoriale di pecore e capre, oggi strategico nel panorama agricolo, grazie alla sua dinamicità, innovazione e una intensa attività di ricerca a suo sostegno. Merito di tutto questo deve essere ascritto alla presidente nazionale del Settore Ovicaprino di Confagricoltura, la battagliera Angela Saba che è riuscita in questa epica impresa.
“Non posso nascondere la felicità - ammette l’imprenditrice casara maremmana - perché quella di portare il mio settore dentro un evento internazionale della portata di Cremona Fiere non è stato facile. Abbiamo abbattuto il muro di Berlino e sfondato quello del suono. L’intento era di far crollare lo stereotipo secondo cui al pastore si abbini allo zampognaro o meglio ancora al quadretto da appendere come immagine bucolica. Il nostro, in realtà, è un settore all’avanguardia che muove grossi numeri e che lavora a fianco della ricerca”.
Quello ovicaprino in Italia porta con sé numeri consistenti, soprattutto nel Centro-Sud e nell’Italia insulare, con 0,8 miliardi di euro di valore alla produzione pari all’1% di quella agricola nazionale e il 4,4% di quella zootecnica e costituisce, specie in alcuni territori, un presidio essenziale ad elemento notevole per la crescita e l’occupazione di alcune aree vocate. Sono attualmente quasi 136mila gli allevamenti e circa 7,5 i milioni di capi allevati. Un settore che appare in contrazione (negli ultimi 5 anni sono diminuiti del 6,7% gli allevamenti e del 2,5% i capi allevati, anche a causa del problema dei predatori che stanno imperversando in tutto lo Stivale.
Un incontro, quello cremonese, che qualcuno ha già ribattezzato gli stati generali del settore, grazie a un parterre di grande importanza. Infatti, oltre alla presenza dei presidenti dei due consorzi di tutela del pecorino più significativi, il romano dop e il toscano dop, rispettivamente Gianni Maoddi e Carlo Santarelli, si è notata quella del presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
“Abbiamo parlato della filiera in tutte le sue accezioni - spiega Angela Saba, soddisfatta per la vicinanza di Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto, area vocata alla pastorizia - dal lattiero caseario, alla carne (con la testimonianza dell’imprenditore Tiziano Iulianella), alla lana e dell’importanza del prodotto trasformato soprattutto nelle regioni d’elezione. Spazio è stato lasciato alla ricerca e all’innovazione, con i progetti portati avanti in varie regioni d’Italia dall’Università di Pisa con il professor Marcello Mele e dalla Regione Toscana con il dirigente del settore agricolo Gennaro Giliberti. Dai dati forniti emerge come il sistema toscano sia molto progredito e innovativo. Resta il grosso punto interrogativo della predazione, perché gran parte delle regioni italiane si trovano a dover far fronte a questo problema che condiziona economicamente il settore. Nella disamina, l’attenzione è stata puntata sui costi e sulla Politica Agricola Comune, quest’ultima accusata di aver escluso da alcuni ecoschemi l’ovicaprino, perché considerato marginale. Come si fa - si chiede Saba - a considerare non rilevante chi fa mangiare migliaia di famiglie e copre l’intera filiera, dalla mangimistica, alle foraggere, ai macchinari? La nostra è una vera e propria economia circolare, in cui si guarda al benessere animale, ecosostenibile, perché gli allevamenti ad oggi sono tutti bradi o semi bradi. E’ una tipologia di allevamento che deve crescere ed essere sostenuta dalla politica, affinché i giovani, anziché fuggire e scegliere alternative, rimangano e trovino fonti di reddito anche in questo lavoro.”
E Angela Saba, con tutto il mondo dell’ovinicoltura, una piccola grande scommessa l’ha già vinta, perché d’ora in poi questo comparto non sarà più considerato il fratello minore, ma inserito a pieno diritto nelle attività di Cremona Fiere.
Agricoltura, Marco Neri riconfermato presidente di Confagricoltura Toscana "Veniamo da mesi difficilissimi per il settore, Pnrr treno da non perdere". Presenti l’assessore regionale Saccardi e la senatrice Petrucci
Bolgheri, 16 dicembre 2022. Marco Neri è stato riconfermato presidente di Confagricoltura Toscana per i prossimi tre anni. Lo ha deciso, per acclamazione, l’Assemblea della Confederazione generale dell’Agricoltura regionale riunita a Bolgheri.
Tante le sfide che attendono il mondo dell’agricoltura. “Il comparto viene da mesi molto difficili: la guerra in Ucraina, i rincari energetici, l’aumento del prezzo dei materiali. Una morsa che rischia di soffocare un settore vitale. Le prime cose che chiedo al governo è attenzione e azione: riflettere sulle problematiche del settore e agire conseguentemente, tenendo presente il fatto che il Pnrr è un treno da prendere assolutamente, un’occasione irripetibile - ha detto Neri subito dopo la rielezione -. Serve, ad esempio, un intervento del governo, sfruttando il Pnrr, per realizzare nuovi impianti per produrre concimi. Adesso arrivano dall’estero ma hanno costi insostenibili”.
“Serve attenzione al comparto olio, gli oliveti superintensivi saranno una risposta per poter essere autosufficienti - sottolinea il presidente Neri -. Dal 1° di gennaio ci sarà un quadro di riferimento nuovo del Programma di sviluppo rurale regionale con 54 nuove misure. Dobbiamo lavorare affinché tali misure vadano nella direzione che Confagricoltura si aspetta, ossia un'incentivazione alle imprese produttive in modo tale che si possano confrontare sul mercato riuscendo a reggere la concorrenza con l’estero”.
A Bolgheri erano presenti anche l’assessore regionale alle Politiche agricole Stefania Saccardi e la senatrice grossetana Simona Petrucci. “Abbiamo la possibilità di lavorare sulla nuova programmazione 2023-2027, che rappresenta sicuramente un’opportunità – ha dichiarato Saccardi -. Non nascondiamo alcuni elementi di criticità per quello che riguarda il territorio della nostra Regione, ma confronti come quelli odierni costituiscono momenti per raccogliere idee, proposte, suggerimenti. Siamo chiamati tutti insieme a lavorare per l’agricoltura della Toscana. Registriamo una domanda sempre maggiore di cibo, di produzioni di qualità e, perciò, siamo dobbiamo utilizzare al meglio gli strumenti che l’Europa ci mette a disposizione e individuare un percorso per la nuova programmazione”.
Questa la composizione dell’organigramma di Confagricoltura Toscana. Insieme al presidente Neri ci sono il vicepresidente Carlo Bartolini Baldelli e il vicepresidente vicario Luca Giannozzi. Il collegio sindacale è composto dal presidente Marco Anchinico, dai sindaci revisori Daniele Lombardi e Gianluca Ghini, dai sindaci supplenti Paolo Rossi e Matteo Binazzi.
Nato a Follonica il 25 agosto 1955, Marco Neri è laureato in giurisprudenza e ha due figli, Giulio e Francesco, che lavorano nelle aziende di famiglia sotto la supervisione del padre. Neri ha iniziato a lavorare in un'azienda di famiglia a San Vincenzo (Livorno) nel 1978 quando era ancora studente, impegnandosi nella coltivazione di olivi e cereali e nell'allevamento di mucche chianine. Fin da allora è in Confagricoltura. Già nel 1984 avviò l'attività agrituristica a San Vincenzo per poi riportare alla produttività, nel 1988, un'altra azienda agricola di famiglia in Maremma che era consegnata all'abbandono: è il podere San Ottaviano, 400 ettari a biologico, dove produce birra e gestisce l'ospitalità dei turisti.