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Marco
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Da Confagricoltura l'opportunità di formarsi nei vigneti australiani e nei ranch statunitensi Agricoltura, per i giovani arrivano i super stage in Australia e negli Usa
Firenze, 16 agosto 2019 – Uno stage nelle vigne australiane e nei ranch statunitensi. L’opportunità del tirocinio all’estero arriva dall’Associazione Giovani di Confagricoltura ed è dedicata ai giovani agricoltori e agli studenti di Agraria, di Scienze forestali e di Enologia.
Per partecipare basta parlare un buon inglese e avere competenze certificate nel settore dell'allevamento e dell'agricoltura. Per l’Australia si può accedere al tirocinio se si hanno meno di 30 anni, per gli Usa bisogna aver compiuto 21 anni.
In Australia si potrà vendemmiare in Barossa Valley, Limestone Coast, Mount LoftyRanges, Riverland, Clare Valley, McLaren Vale, West Australia, Mornington, Peninsula, Clare Valley, North-east Victoria, Yarra Valley, North-west Victoria, North Tasmania, Hunter Valley o Riverina. Le iscrizioni si aprono a settembre.
Negli Usa è possibile effettuare tirocini formativi in tutti i settori agricoli. Per il vitivinicolo l’esperienza californiana può spaziare da Sonoma alla Napa Valley, si può scegliere l'Oregon (in particolare nella Willamette Valley con i suoi Pinot noir e Chardonnay) o lo stato di Washington famoso per la produzione di vini pregiati. Oltre al vino ci sono le occasioni offerte dai grandi allevamenti ai ranch, dalla ricerca applicata sugli alberi da frutta, dai programmi di silvicoltura e dalla gestione delle risorse forestali in collaborazione con l’US Forest Service.
“Investire sul futuro delle nostre campagne è importante. Negli ultimi tempi i giovani toscani hanno dato prova di volersi dedicare all’agricoltura, come hanno dimostrato le migliaia di domande arrivate alla Regione Toscana per accedere ai fondi per avviare una nuova impresa – commenta Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana –. Quella che offre l’Associazione Giovani di Confagricoltura è un’opportunità formativa da cogliere al volo perché gli stage verranno progettati a partire dalle competenze e dalle aspirazioni dei tirocinanti. È sempre interessante avere la possibilità di confrontarsi con ambienti diversi, lo è anche per chi vuole far crescere la propria professionalità nel settore dell'agricoltura e dell'allevamento”.
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16/08/2019, 12:43 |
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Marco
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Agricoltura: ottima annata e produzione in crescita per il pomodoro da industria toscano
Grosseto, 17 agosto 2019 – Pur con una ventina di giorni di ritardo il raccolto del pomodoro toscano è iniziato e si preannuncia un’ottima annata per il prodotto coltivato prevalentemente sulla costa tra Livorno e Grosseto, sia per quanto riguarda la quantità - in crescita del 10% rispetto al raccolto dello scorso anno - sia per la qualità del pomodoro. Una buona annata che compenserà in parte i danni che i coltivatori hanno dovuto affrontare nel 2018.
“Complice il bel tempo di quest’estate, rispetto allo scorso anno avremo una produzione maggiore, un incremento di almeno il 10% e si stima che il prodotto vendibile possa superare i 140 mila quintali – spiega Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana – Quel che è importante per il settore è però l’ottima qualità del prodotto toscano, soprattutto quello della Maremma: le nostre produzioni, infatti, possono tenere testa ai prodotti importati solo puntando sulle particolari caratteristiche organolettiche. La distribuzione del nostro pomodoro è rivolta a chi sa riconoscere le superiori proprietà dei nostri pomodori”.
La coltivazione di pomodori da salsa, cioè quelli destinati all'industria della trasformazione per sughi e pelati, copre in Toscana 1800 ettari e rappresenta oltre il 90% della coltivazione totale di pomodori. La raccolta 2019 è più tardiva rispetto agli altri anni – le abbondanti piogge di maggio hanno ritardato la messa a dimora delle piantine - e si concluderà a fine settembre.
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17/08/2019, 16:00 |
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Le previsioni di Confagricoltura Toscana Vendemmia 2019, stimata una crescita nella produzione del 5%
Si preannuncia un’annata ottima, con una novità: 10% in più dei vini rosati, bene anche gli spumanti
Firenze, 27 agosto 2019 - Un’annata che già si preannuncia ottima, con un aumento della produzione stimata tra il 3 e il 5% e una crescita a due cifre su produzione inedite per la Toscana, come i rosati.
“Siamo ottimisti e possiamo dire che si prevede un’annata qualitativamente ottima - spiega Francesco Colpizzi, presidente della federazione Vitivinicoltura di Confagricoltura Toscana - Le piogge si sono rilevate salutari per lo sviluppo del ciclo di maturazione delle uve. Abbiamo iniziato con la raccolta delle uve a bacca bianca precoci, come chardonnay e sauvignon, e anche con le rosse per la produzione della base spumante e dei vini rosati. Per quanto riguarda la produzione dei grandi vini rossi toscani bisognerà attendere ancora”.
Le previsioni parlano di una produzione pari a 2,2milioni di ettolitri. La novità del 2019 è la crescita riscontrata in produzioni diverse e spesso inedite per la Toscana, come per i rosati: “Con un aumento consistente, pari a circa il 10%”. Bene anche i vini spumanti, “sui quali - continua Colpizzi - le nostre aziende stanno investendo in maniera continuativa. Riscontriamo innovazioni nelle cantine sul processo e sul prodotto, azioni che consentono di competere sotto il profilo qualitativo con altre regione dalla tradizione più lunga”.
Sul fronte prezzi, “il livello si mantiene pressoché stabile e rileviamo che alcune denominazioni hanno ritenuto opportuno fare delle politiche di contenimento della produzione”. Ma la vera incognita si gioca sui mercati internazionali. “Vedremo con la Brexit, cosa accadrà - aggiunge Colpizzi - Il Regno Unito è un mercato rilevante e di certo ci saranno ripercussioni sulle nostre esportazioni”. Incerto anche il futuro Oltreoceano. “Abbiamo gli occhi puntati sulle politiche statunitensi. Bisognerà vedere cosa accadrà in termini di dazi, se è una decisione seria o solo minacce”
Da Confagricoltura parte inoltre una richiesta alla Regione Toscana, “Dobbiamo lavorare con la Regione a nuove politiche di promozione - è l’appello del presidente della federazione Vitivinicoltura di Confagricoltura Toscana - Non servono solo investimenti sulle innovazioni, azioni che le nostre aziende stanno svolgendo con sacrificio e sforzo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ma anche un’attività armoniosa, analitica, compiuta e coerente sulle politiche di promozione rivolta sia ai mercati internazionali che a quello nazionale. Chiediamo una maggiore attenzione alle politiche promozionali, l’amministrazione regionale è molto sensibile e siamo certi che riusciremo a costruire un percorso efficace”
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27/08/2019, 15:07 |
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Olio, Confcooperative: monitoraggi attenti per evitare il rischio ‘mosca’ Fedagri: “Dobbiamo difendere la qualità del nostro olio”
Firenze, 2 settembre 2019 – A eccezione della costa la produzione di olio 2019 si preannuncia in calo rispetto allo scorso anno ma quel che preoccupa ora gli agricoltori è che il clima fresco e umido di questi giorni possa significare il proliferare della mosca dell’olivo: “Invitiamo i coltivatori a controllare e a difendere la propria produzione seguendo le indicazioni della Regione che non manca di monitorare la situazione - dicono da Fedagri Confcooperative – l’obiettivo è quello di tutelare la qualità del nostro olio”.
Dalla prima indagine tra i produttori locali e da una prima stima emerge che nella Toscana centrale la produzione dell’olio registrerà un calo di circa il 20% rispetto allo scorso anno e se le alte temperature dell’estate avevano bloccato il proliferare della mosca, nelle ultime settimane le piogge e l’abbassamento delle temperature potrebbero causare attacchi da parte dell’insetto.
“Senza creare allarmismi è importante controllare le olive e decidere eventuali trattamenti mirati solo in presenza di reali rischi”, spiega Ritano Baragli, vicepresidente Fedagri Confcooperative Toscana e presidente della Cantina Sociale Colli Fiorentini.
“La situazione climatica è comunque molto disomogenea, ci sono zone che soffrono caldo e siccità e altre che hanno avuto temporali con grandine negli ultimi giorni, molto diverse sono anche le modalità di coltivazione: rispetto all’entroterra la costa toscana sembra andare incontro a una buona annata - spiega Baragli – Ma i numeri della produzione di olio, a livello nazionale, sono comunque poco significativi rispetto ad esempio alla situazione della Spagna dove produce dieci volte di più dell’Italia. Per questo ora più che mai dobbiamo assolutamente puntare sulla qualità del nostro prodotto”.
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02/09/2019, 18:13 |
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Alberi, Mati (Confagricoltura) a Italia Nostra: “La rotazione delle alberature è necessaria per salvare il verde pubblico” Mati: “Non siamo per le abbattiture indiscriminate, ma gli alberi vecchi vanno cambiati”
Firenze, 2 settembre 2019 - “Non sono certo che il professor Mario Bencivenni di Italia Nostra abbia compreso il senso della mia precedente intervista. Accusare i florovivaisti di voler tagliare gli alberi indiscriminatamente per motivi di lucro non non è corretto perché non tiene conto del continuo deterioramento del verde pubblico, da troppo tempo mal gestito e che oramai ha rotto un sano equilibrio fra presenza umana e ambiente circostante” così Francesco Mati, presidente federazione regionale prodotto florovivaistico di Confagricoltura risponde all’intervista di Italia Nostra tramite il vicepresidente Maurizio Bencivenni al quotidiano La Nazione.
“Io ad esempio – spiega Mati - vengo da una famiglia di vivaisti da 5 generazioni, sono perito agrario, lavoro in questo settore da 35 anni e forse un po' di competenza l'ho acquista. Una competenza che mi fa dire che la difesa cieca degli alberi urbani, senza tener conto della loro possibile senescenza o condizione dopo anni di potature errate, non significa voler tutelare l'ambiente ma il suo esatto contrario: gli alberi urbani vecchi e malati vanno sostituiti. Perché purtroppo non è vero che un albero vive sempre da 60 a 100 anni, ma il suo ciclo di vita è ovviamente determinato anche dal contesto in cui si trova, per questo è necessario tenerli sotto controllo e curarli in maniera adeguata. Ed è necessario, come fanno nel resto d'Europa, considerare anche una rotazione che ciclicamente sostituisca gli alberi vecchi e malati con quelli giovani e sani”.
“Una necessità – continua Mati – che in Italia è particolarmente sentita perché la maggior parte delle nostre alberature cittadine sono state impiantate dalla fine del 1800 all'immediato Dopoguerra e quindi c'è da intervenire per compensare tutte le emissioni urbane e per non vederle cadere all’improvviso, magari a seguito al maltempo”. “E auspicabile – conclude Mati – che un vivaismo di qualità come quello pistoiese sia maggiormente considerabile negli appalti pubblici anche in Italia, noi esportiamo molto per il verde pubblico europeo e extraeuropeo, e sarebbe più utile, con chi ha a cuore l'ambiente e la qualità della vita, come Italia Nostra, aprire un dialogo tecnico, privo pregiudizi. Insieme possiamo fare molto per la tutela del nostro verde pubblico, attualmente troppo lontano dagli standard europei.”.
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02/09/2019, 18:22 |
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Caccia, Neri (Confagricoltura): “Serve nuova alleanza fra cacciatori e agricoltori” Il presidente di Confagricoltura Toscana: "Insieme dobbiamo salvare il nostro ecosistema dalla crescita indiscriminata degli ungulati"
Grosseto, 5 settembre 2019 - Caccia e agricoltura devono siglare una nuova alleanza per salvare l’equilibrio del sistema naturale della Toscana. E’ questo l’invito che, in occasione dell’avvio della 29° edizione del Game Fair Italia, prevista nell’area fieristica del Madonnino a Grosseto dal 6 all’8 settembre, lancia il presidente di Confagricoltura Toscana, Marco Neri.
“E’ indispensabile - spiega Neri - la collaborazione tra associazioni agricole e associazioni venatorie per gestire al meglio un territorio che, anche quest’anno è stato posto sotto una pressione insopportabile da parte degli ungulati con gravi ripercussioni ambientali e economiche. Una nuova alleanza al fine di rimediare alla riduzione della caccia di selezione, attività innovativa attivata con la legge obiettivo che non sta dando i risultati attesi, e alle recenti disposizioni normative da parte dell’ISPRA che hanno bloccato la battuta in varie zone. Misure che di fatto hanno aumentato i problemi a tutti i coltivatori”.
“E’ bene che si faccia chiarezza una volta per tutte - prosegue Neri - e si ribadisca che uno dei principi cardine per l’agricoltura e per il mondo venatorio è quello secondo cui nelle zone su cui l’Ispra non permette la caccia, non deve esserci la presenza di cinghiali”. Per Neri senza una agricoltura che funzioni, se i campi non vengono lavorati e non sono seminati, con conseguente loro abbandono, a subirne gli effetti negativi sarebbe anche la caccia.
Una alleanza che deve andare a vantaggio anche del turismo evitando i conflitti e puntando invece alla valorizzazione della Toscana.
“In questa logica collaborativa - conclude Neri - acquistano un ruolo significativo gli istituti privati come le aziende faunistiche venatorie (AFV) e le aziende agrituristiche venatorie (AAV), che potrebbero davvero far nascere in Maremma, in particolare, e in Toscana, in generale, un turismo venatorio e tutta una serie di attività funzionali ai nostri due mondi.”
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05/09/2019, 20:36 |
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Alberi, Mati (Confagricoltura): “Bene la rivoluzione verde di Palazzo Vecchio, l’esempio di Firenze modello nazionale” Il presidente della federazione florovivaistica toscana: “Ma serve cambiare le regole delle gara d’appalto che svantaggiano la qualità dei vivai di Pistoia”
Firenze, 9 settembre 2019 - “C’è solo da applaudire un Comune come quello di Firenze che decide di avviare una vera e propria rivoluzione del proprio patrimonio arboreo urbano” così Francesco Mati, presidente della federazione florovivaistica di Confagricoltura Toscana, commenta il piano di Palazzo Vecchio che prevede la sostituzione degli alberi alle Cascine e via via nelle altre zone della città.
“Rinnovare gli alberi è necessario – spiega Mati - perché anche loro invecchiano e troppo spesso nel passato sono stati oggetto di manutenzioni errate, come certe potature fatta da inesperti, che ne hanno compromesso sia la vitalità che la stabilità. Quello che quindi Firenze ha deciso di fare è una operazione necessaria per garantire la sicurezza e la salute pubblica per i prossimi decenni, da 30 a 60 anni e più in base a specie e aree d'intervento”.
“ Una scelta che dovrebbe diventare modello a livello nazionale – aggiunge Mati - perché sono tante le città che hanno questa necessità, perché sono migliaia i comuni italiani dove la cura e il livello di attenzione al patrimonio arboreo urbano è stato di scarso livello negli ultimi 30 anni”.
“Se ci si muoverà in questa direzione i florovivaisti di Pistoia sono pronti a dare una mano - dice Mati - forti delle loro competenze e capacità. Ad esempio uno dei problemi ambientali più rilevanti di queste operazioni riguarda il trasporto delle piante. Più arrivano da lontano più l’impatto ambientale sarà alto. sarebbe logico quindi anche in questo caso usare sistemi che riducano questo iato. Al momento però le regole sulle gare d’appalto non permettono l’uso di questi criteri ambientali nonostante che al tavolo del Ministero dell’Ambiente e del Ministero dell’Agricoltura proprio la sostenibilità sia stata ritenuta misura indispensabile per valutare ogni intervento”.
“Si tratta di criteri che le amministrazioni pubbliche della Toscana dovrebbero fare propri al fine di costruire col distretto florovivaistico di Pistoia un vero e proprio accordo quadro. Questo consentirebbe ai vari comuni toscani di avere un prodotto di alta qualità a prezzi più bassi e fornito da Pistoia, cioè da una distanza minima- propone Mati- . E’ il metodo del contratto di produzione che in Europa è prassi comune, ma che ha anche esempi italiani come per il Bosco Verticale di Milano. In questa maniera metteremo così insieme sia la necessità dell'amministrazione pubblica sia le potenzialità produttive del più importante distretto vivaistico d'Europa e questo andrebbe a beneficio di tutta la Toscana”
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09/09/2019, 21:53 |
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Frode olio, Confagricoltura: “Bene operazione Nas”
Neri: "Grazie alle forze dell'ordine e alla magistratura. Il loro lavoro è fondamentale per tutelare chi lavora nel rispetto delle regole e dei consumatori. Per l'extravergine l'annata è già difficile, non possiamo sopportare anche il peso della concorrenza sleale"
Firenze, 17 settembre 2019 - "Un plauso ai Carabinieri del NAS e alla magistratura di Firenze per l'operazione che oggi ha portato al sequestro di tonnellate di olio 'falso' e all'iscrizione nel registro degli indagati dei supposti autori di una frode a danno dei consumatori che danneggia anche le aziende che lavorano nelle regole". Così il presidente di Confagricoltura Toscana, Marco Neri, commenta l'operazione Croce e Delizia, condotta dai Carabinieri del Nas di Firenze e coordinata dalla procura del capoluogo toscano.
"Gli imprenditori sani investono, rispettano le regole, si accollano i rischi e si prendono cura dei consumatori: tutto questo ha un costo che è giusto e doveroso sopportare, ma l'impegno degli onesti viene messo a dura prova e rischia addirittura di essere vanificato dalla concorrenza sleale di chi opera in maniera truffaldina e criminale. Siamo molto soddisfatti dell'attenzione che le forze dell'ordine e della magistratura dedicano al commercio dell'olio proprio alla vigilia del nuovo raccolto per il quale le previsioni sono quest'anno tutt'altro che rosee.”
“Gli eventi climatici e le loro conseguenze stanno mettendo a dura prova i risultati di un anno di lavoro degli imprenditori agricoli: la concorrenza sleale e le truffe sono un peso ulteriore che non può essere sopportato da chi lavora rispettando le regole. E' bene che le mele marce vengano tolte dal cesto. Questo ci dà fiducia e ci spinge a lavorare con un impegno ancora maggiore".
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17/09/2019, 18:21 |
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Ambiente, Neri (Confagricoltura): “I nostri contadini sono le Greta della Toscana”
Firenze, 30 settembre 2019 -“Quei milioni di ragazze e ragazzi per le strade del mondo e della Toscana a chiedere che la nostra Terra sia salvata mi hanno riempito non solo gli occhi ma anche il cuore. E mi fa piacere che grazie a una 15enne il tema della sostenibilità. Vorrei però che chi governa le istituzioni, anche in Toscana, aprisse gli occhi veramente e riuscisse a vedere che anche qui abbiamo tante Grete. Magari non sono paragonabili alla ragazza svedese per età, ma come lei si battono quotidianamente per difendere la nostra natura e la nostra terra: sono gli agricoltori toscani.” così Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana, commenta il movimento promosso dalla Greta che ha trascinato anche in Toscana migliaia di giovani in piazza per chiedere più rispetto per l'ambiente.
“In Toscana ci sono tante Grete, che lavorano nel silenzio e che magari la nostra opinione pubblica non vede - spiega Neri – ma sono i veri guardiani dell'ambiente. Perché lo tutelano coltivando con fatica e sacrifici la terra”.
“Se il mondo è così sensibile ai temi ambientali, se la politica promette che ora ascolterà Greta e quei milioni di ragazzi e ragazze - conclude il Presidente di Confagricoltura Toscana – allora cosa stiamo aspettando perché l'Unione Europea si attivi per attuare concretamente politiche in grado di sostenere il lavoro di chi la natura la difende e la tutela attivamente come noi agricoltori? E' davvero pensabile che sia possibile difendere il nostro Pianeta e la nostra natura se non saranno attuate politiche che aiutino l'agricoltura e non che scaccino i contadini. Ogni terreno abbandonato è uno spazio in più all'impoverimento non solo di chi vive della terra, ma anche di tutti gli altri esseri umani”.
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30/09/2019, 17:44 |
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Marco
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“Per una guerra fra colossi dei cieli, ne fanno le spese piccole aziende a conduzione famigliare” Dazi, Confagricoltura: “Stop ai dazi o l'agricoltura toscana rischia l'estinzione”
il presidente Marco Neri: “Servono subito misure di sostegno ai nostri agricoltori o molte imprese chiuderanno per sempre”
Firenze, 3 ottobre 2019 - “La speranza è che Ue e Usa si siedano a un tavolo e raggiungano subito la pace perché anche in una guerra commerciale così come nelle guerre vere le vittime saranno famiglie e imprese e tante se ne conteranno in Toscana” così Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana commenta la guerra dei dazi che si sta scatenando fra Usa e Ue dopo aver visto la prima lista di prodotti europei e italiani su cui scatterà un aumento del 25% sul mercato statunitense. L'export agroalimentare toscano nel 2018 verso gli stati uniti è stato pari ad oltre 663 milioni di euro, in calo del 3,3% rispetto al 2017. Gli Stati Uniti sono il primo mercato di sbocco (il totale export verso tutto il mondo è 2,2 miliardi) Nel primo semestre 2019 export agroalimentare toscano verso usa oltre 317 milioni di euro, in linea con il 2018. L'agroalimentare rappresenta il 5% del totale export regionale. Oltre al valore assoluto c'è il peso in termini di immagine nel mondo: alcuni prodotti agroalimentari sono sovrabrand rispetto al made in Tuscany e quindi sono straordinari ambasciatori della toscana nel mondo, un potenziale di immagine delle cui ricadute beneficiano anche tutti gli altri settori produttivi nel posizionamento sui mercati internazionali.
“Già ora le nostre aziende agricole – spiega Neri - vivono una fase molto difficile strette da una parte dalla crisi dei consumi interni delle famiglie italiane e dalla pressione sempre più insopportabile delle grande distribuzione che costantemente abbassa i prezzi riducendo i ricavi. Se a questa situazione negativa fosse aggiunto anche un blocco diretto o indiretto all'export allora sarebbe un disastro probabilmente irrecuperabile. Perché spingerebbe molte aziende toscane a chiudere e a non riaprire mai più con gravi ripercussioni non solo sul tessuto economico e sociale della nostra regione ma anche sulla sua tenuta ambientale, perché le terre abbandonate e non curate sono altrettante aree a rischio per tutta la comunità”.
“La politica dovrebbe occuparsi subito di questa emergenza e quindi da una parte far capire alla Ue che la trattativa con gli Usa per bloccare sul nascere lo scontro commerciale va fatta e va portata a buon fine. Dall'altra servono, sia a livello nazionale che regionale, misure di sostegno agli agricoltori e agli allevatori proprio per prevenire situazioni che una volta innescate non sono più recuperabili. Lascia allibiti – conclude Neri - il fatto che per una guerra tra colossi dei cieli, Airbus e Boeing, finiscano nella black list i prodotti di aziende spesso piccole e piccolissime, a conduzione prevalentemente familiare. In una lotta tra giganti resta schiacciato quel tessuto di imprese che rappresenta l'ossatura dell'economia italiana: ci affidiamo alle parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha dichiarato che il Governo farà di tutto per limitare i danni e ottenere misure compensative all'interno dell'Unione Europea".
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03/10/2019, 17:50 |
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