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Marco
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Allarme freddo: Confagricoltura Toscana "Danni ai vigneti per 80 milioni di euro. Perso oltre il 20% della produzione"
Firenze, 21 aprile 2017 – Oltre il 20% della produzione andata distrutta per un valore di circa 80 milioni di euro. E' la stima di Confagricoltura Toscana che fa il bilancio dei danni nei vitigni dopo l'improvvisa ondata di gelo che ha colpito buona parte della Toscana mettendo in ginocchio numerose aziende alle prese con temperature scese anche sotto lo zero.
Danni abbastanza contenuti si sono registrati sulle aree litoranee, come a Bolgheri ed in Val di Cornia, e della Toscana meridionale, dove sulle colline di Scansano, di Capalbio ed in quasi tutta la Maremma le temperature solo raramente sono scese oltre i livelli critici.
Danni maggiori, sebbene riguardanti solo le porzioni inferiori dei versanti, a Montalcino, mentre nelle zone di produzione del Chianti, del Chianti Classico e di Rufina, si registra una rilevante intensità di danno, mediamente superiore al 20% con alcune aziende che hanno perso fino al 90% della produzione.
"Non è ancora finita – spiega Francesco Colpizzi, presidente della Federazione Vitivinicola di Confagricoltura Toscana – siamo in apprensione per i prossimi giorni. Le stime fatte non sono ancora definitive e, se per un verso le viti possono ancora reagire – benché in piccola parte - germogliando dai complessi gemmari secondari, per l'altro, purtroppo, in base alle previsioni meteo dei prossimi giorni i danni sarebbero destinati ad aumentare. La fotografia dei nostri vigneti ad oggi è desolante. Inoltre solo una minima parte dei danni sofferti potrà essere oggetto di risarcimento alle aziende visto che, in base alle norme comunitarie che riconoscono lo stato di calamità soltanto al superamento del 30% di danni, le assicurazioni per avversità atmosferiche previste dalle politiche comunitarie interverranno ad indennizzare le aziende solo oltre tale soglia."
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21/04/2017, 13:21 |
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Gelo, Confagricoltura: “Ad Arezzo 50 milioni di danni e 500mila quintali di frutta persa. La Regione dichiari 'stato di calamità' ”
Arezzo, 21 aprile 2017 - “L’ondata di gelo delle ultime notti ha provocato al settore dell’ortofrutta aretina danni per circa 50 milioni di euro, con circa 500mila quintali di frutta persa”. Lo ha detto Antonio Tonioni, presidente della sezione ortofrutta di Confagricoltura Toscana, facendo appello alla Regione Toscana affinché dichiari “lo stato di calamità naturale” per venire incontro alle tantissime aziende che hanno subìto ingenti danni”. In provincia di Arezzo, ha spiegato Tonioni, “è stata colpita la quasi totalità delle aziende che producono frutta. Molte aziende hanno perso l’intera produzione dell'annata 2017 perché si è congelata l’acqua che il frutto, in questo momento della stagione, ha al suo interno, provocando danni irreversibili”. Ad Arezzo le produzioni più importanti sono quelle di mela, pesca, pera, susina, ciliegia e albicocca. “Decine di aziende, restando senza raccolto e quindi senza introiti, sono in estrema difficoltà nel pagare mutui, dipendenti e mezzi per andare avanti. E’ fondamentale adesso l’aiuto delle istituzioni”.
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21/04/2017, 13:25 |
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Ungulati, nuovo incidente a Firenze: Confagricoltura “Ecco i risultati della nuova legge.”
Firenze, 22 aprile 2017 - “Ecco i risultati della nuova legge sugli ungulati varata dalla Regione Toscana. Crescono gli avvistamenti, i danni e gli incidenti in tutta le Regione. Ci chiediamo cosa ancora dobbiamo ancora aspettare per non essere più alla mercé di animali ormai fuori controllo. Siamo dispiaciuti che questa volta a fare le spese di una gestione così scellerata del problema sia stata la presidente del Consiglio Comunale di Firenze Caterina Biti, per fortuna senza gravi conseguenze, ma forse questo incidente potrà aiutare a sensibilizzare ancora di più le istituzioni per lavorare ad un piano abbattimenti che permetta di superare concretamente questa situazione. Alla presidente Biti l'augurio di una pronta guarigione.” E' quanto dichiarato da Luca Giannozzi, presidente dell'Unione agricoltori di Firenze che commenta così l'incidente stradale del presidente del Consiglio Comunale di Firenze Caterina Biti a causa dell'attraversamento di cinghiali in via di Soffiano.
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22/04/2017, 15:21 |
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Lupi ad Arezzo, Confagricoltura “Non sottovalutare allarme. Sia garantita sicurezza”
Arezzo, 24 aprile 2017 - “L'allarme lanciato a Terranuova Bracciolini conferma le nostre preoccupazioni su un numero sempre più elevato di lupi in Toscana. E se vogliamo passare oltre i tanti problemi che questi creano ai nostri allevamenti e ai danni che le nostre aziende sono costrette a subire, non credo sia opportuno lasciar cadere nel vuoto la preoccupazione in termini di sicurezza di chi abita nelle zone dove gli avvistamenti crescono ogni giorno. La Regione Toscana prenda atto di questo allarme per evitare che domani ci troviamo a commentare qualcosa di più che un semplice avvistamento.” E' quanto dichiarato da Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana dopo l'avvistamento di un branco di lupi nei pressi di un agriturismo a Terranuova Bracciolini in provincia di Arezzo.
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25/04/2017, 8:18 |
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Agricoltura: danni maltempo, occupazione e ungulati al centro del protocollo d'intesa firmato da Confagricoltura e Anci Firenze, 26 aprile 2017 – Rendere più efficace la collaborazione tra gli organismi di rappresentanza del settore agricolo e le Istituzioni. Con questo obiettivo è stato firmato oggi a Firenze un protocollo d'intesa tra Confagricoltura Toscana e Anci Toscana.
Nello specifico le due associazioni si impegnano a promuovere l'informazione e la formazione nel settore agricolo con particolare attenzione ai giovani e all’occupazione nelle aziende, a confrontarsi in merito alle politiche urbanistico-paesaggistiche rispetto al settore agricolo, ad adottarsi di strumenti e azioni che facilitino lo sviluppo delle ITC nelle zone rurali e a mettere in campo progetti ed iniziative per valorizzare e promuovere la tradizione rurale, le sue tipicità, la filiera corta e la promozione nel mondo delle tradizioni e delle produzioni tipiche.
“Questo accordo – spiega Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana che stamani ha firmato il protocollo con Matteo Biffoni, presidente Anci Toscana – apre un nuovo confronto con Anci che ci aiuterà a tutelare ancora di più il settore dell'agricoltura toscana oggi in difficoltà. Si tratta di un protocollo che permetterà al mondo delle amministrazioni locali e delle fattorie di essere più vicine e quindi di velocizzare il processo di risoluzione dei tanti problemi affrontati dalle nostre aziende legati al lavoro, al territorio e alle emergenze climatiche che proprio in questi giorni tante difficoltà stanno creando agli agricoltori toscani. Siamo convinti – conclude Miari Fulcis – che non possiamo prescindere da una forte e continua collaborazione con le istituzioni se vogliamo continuare ad essere presenti con i nostri prodotti e con le nostre eccellenze sui mercati internazionali che ci vedono da sempre protagonisti.”
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26/04/2017, 16:45 |
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Stamani a Grosseto il convegno “Bioenergie e rinnovabili. Un futuro possibile” Bioeconomia e innovazione in agricoltura: verso una sezione 'ad hoc' in Confagricoltura Toscana L'esperto “le aziende agricole dovranno essere sempre più aperte all'ammodernamento per restare sostenibili”
Grosseto, 5 maggio 2017 - “Il settore delle energie rinnovabili è il settore del futuro, un futuro ancora ben lontano dall'essere definito e con regolamenti sempre oggetto di continue modifiche. Per questo motivo appare evidente la necessità di una specifica rappresentanza sindacale che tuteli le aziende che in questi ultimi anni hanno deciso di investire in questo settore e possa dare tutto il sostegno possibile a chi intende lavorare in questa direzione. Attiveremo una serie di passaggi istituzionali interni alla nostra organizzazione che prevederanno prima la costituzione di un organismo provinciale a Grosseto, successivamente apriremo una sezione che riguarderà tutto il territorio regionale.” E' quanto annunciato da Marco Mentessi, stamani a Grosseto, in occasione del convegno promosso da Confagricoltura dal titolo “Bioenergie e rinnovabili. Un futuro possibile”. “In questo modo – spiega Mentessi – daremo una risposta alla linea nazionale del sindacato che ha da poco istituito la federazione dedicata alla Bioeconomia e processi e prodotti innovativi. In questo quadro la Toscana ha tutto il dovere di attivarsi per costituire questo nuovo soggetto di rappresentanza.” “L'agricoltura deve essere sempre più attenta al mercato facendo innovazione – ha spiegato al convegno Donato Rotundo, Direttore area sviluppo sostenibile di Confagricoltura – dove è possibile, l'aziende deve investire anche su altre attività connesse alla principale, fra cui quella inerente alla produzione di energia. Le bioenergie infatti sono in grado di creare dinamiche aziendali notevoli potenziando attività già presenti, diminuendo i costi aziendali e rendendo più sostenibili le aziende che, se in difficoltà, potranno cogliere così nuove opportunità.”
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05/05/2017, 20:46 |
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Marco
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Il progetto Ultrarep finanziato dalla Regione Toscana Ungulati: arrivano gli ultrasuoni per difendere le coltivazioni Confagricoltura: “Un sistema innovativo che sta riscuotendo interesse in tutta Italia”
Firenze, 25 maggio 2017 – Per difendere le coltivazioni da cinghiali e caprioli arrivano gli ultrasuoni. I primi risultati dell’innovativo progetto “Ultrarep” non si sono fatti attendere: i dissuasori progettati per l'allontanamento degli ungulati selvatici, sistemati accanto ai campi coltivati e alimentati da pannelli fotovoltaici funzionano, come racconta la prima sperimentazione fatta nel corso dell'ultimo anno nel territorio del Castello di Brolio (la Barone Ricasoli Spa è capofila del progetto) e le altre prove che si stanno conducendo al Parco di San Rossore, sotto la guida del Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni.
Dopo la prima fase sperimentale ora il gruppo di lavoro sta delineando un piano strategico che consenta di introdurre la tecnologia ad ultrasuoni su scala interaziendale: i dispositivi sono collocati sul territorio, nei campi di più aziende agricole, in modo che, grazie ai segnali emessi, gli animali siano indotti ad allontanarsi seguendo “corridoi ecologici”, percorsi obbligati in direzione di aree boschive o parchi naturali, così da evitare che possano semplicemente spostarsi nella vigna del “vicino” (magari sprovvisto di protezioni).
Una volta delineato il piano strategico verrà candidato a un bando regionale (Sottomisura 16.2 del PSR della Regione Toscana) per ottenere lo stanziamento necessario a finanziare le attività dimostrative.
Il progetto “Ultrarep” è uno dei 20 progetti finanziati con fondi Feasr dalla Regione Toscana (nell'ambito del bando Sottomisura 16.1 del PSR, "Sostegno alla costituzione dei Gruppi Operativi del Partenariato Europeo per l'Innovazione”).
Tra i partner del progetto che riunisce aziende, consorzi (Chianti Classico, Unione Viticoltori di Panzano in Chianti), università ed enti pubblici (Unione dei Comuni Montani del Casentino, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi) c’è anche Erata (ente di consulenza di Confagricoltura Toscana). Confagricoltura ha coordinato e gestito i lavori di progettazione di “Ultrarep” grazie al supporto della società Pria (Progetti di Ricerca e Innovazione in Agricoltura).
“In questo progetto ci abbiamo creduto fin da subito – commenta Marco Mentessi, direttore di Confagricoltura Toscana – ora speriamo di trovare altre aziende che partecipino al progetto. L’utilizzo del sistema che sfrutta gli ultrasuoni non può essere un’alternativa alla caccia, ma può essere un contributo concreto alla difesa del territorio, non solo delle coltivazioni, per riuscire a ridurre i danni causati da questi animali, con vantaggi dal punto di vista economico, ambientale e sociale”. Continua Mentessi: “Il progetto sta riscuotendo interesse in altre regioni d’Italia; possiamo considerarci gli apripista di un sistema innovativo ed efficace”.
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25/05/2017, 16:38 |
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Marco
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Siccità, agricoltori in ginocchio. Confagricoltura: “La Regione intervenga al più presto” Colpita soprattutto la Maremma (e le coltivazioni di cereali) e il settore dell’apicoltura
Firenze, 1 giugno 2017 - Coltivazioni a rischio, foraggi per il bestiame che scarseggiano, apicoltura in crisi: la scarsità di precipitazioni dei primi mesi del 2017 sta mettendo in ginocchio il mondo agricolo toscano che parla di vera e propria calamità. I coltivatori hanno scritto alla Regione Toscana per chiedere di poter attivare, con urgenza, “percorsi a sostegno del mondo produttivo analoghi a quello intrapreso per la gelata primaverile, anche per la siccità 2017”. A essere in crisi è soprattutto il territorio della Maremma, per la quale gli agricoltori chiedono alla Regione di attivarsi al più presto presso il Governo per venire incontro agli effetti della situazione di emergenza.
La scarsità di precipitazioni, che, dall’inverno trascorso, si è protratta anche nel periodo primaverile (come emerge anche dai dati del Consorzio Lamma) sta infatti provocando danni soprattutto sulla fascia costiera della provincia di Grosseto (tra le zone più colpite del centro Italia) e rischia di compromettere gravemente l’annata agraria, come segnala Confagricoltura. La siccità aggrava una situazione già critica, spiega Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana: “Si pensi al comparto cerealicolo, che ha risentito lo scorso anno del crollo del prezzo del grano e delle scarse semine, alle perdite delle coltivazioni di erba e fieno e alle semine di girasoli e mais che sono già a rischio, con conseguenze anche sul settore zootecnico (in Maremma è concentrato il 60 per cento della produzione toscana) che ha a disposizione poco foraggio. Senza contare che se non piove nelle prossime settimane a rischio potrebbe essere anche la produzione di pomodori”.Aggiunge Miari Fulcis: “La Regione deve ascoltare il nostro grido d’allarme perché il rischio vero è che i coltivatori abbandonino le produzioni soprattutto di cereali, con ripercussioni non di poco conto”.
All’allarme della Maremma si aggiunge poi il dramma dell’apicoltura toscana. Le associazioni degli apicoltori spiegano che i primi cinque mesi del 2017 sono stati letali per la produzione di miele in tutta la regione. La siccità, le forti escursioni termiche tra giorno e notte, il vento e le gelate di metà aprile hanno privato il territorio di fioriture ricche di nettare. In queste condizioni climatiche, gli alveari hanno divorato le scorte di miele del nido, costringendo gli apicoltori a ricorrere a nutrizioni di emergenza, con costi imprevisti ed elevati. Gli apicoltori segnalano che la produzione di miele di acacia 2017 è già stata pesantemente ridotta, come pure si prospetta una situazione molto poco rosea per le successive fioriture. Secondo una stima dal 2012 al 2016 i danni connessi a tali eventi climatici alle imprese ed al patrimonio agricolo sono stimati in misura superiore ai 400 milioni di euro.
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01/06/2017, 23:51 |
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Cinghiali, un problema irrisolto; Confagricoltura Toscana “L’allarme sia tenuto in primo piano, siano semplificate le procedure per gli abbattimenti” Firenze, 9 giugno 2017 - La popolazione di ungulati è in costante aumento e continua a mettere in crisi le attività agricole, “Gli ultrasuoni attualmente in fase sperimentale, non sono la soluzione ma solo un metodo come un altro per cercare di tenerli lontano da alcune attività.” afferma Francesco Miari Fulcis presidente di Confagricoltura Toscana. Cinghiali caprioli e cervi, la cui popolazione è in continua crescita, devono infatti drasticamente diminuire di numero se si vuole proteggere veramente le produzioni agricole ed i boschi da una devastazione che tra pochi anni cambierà l’aspetto del paesaggio. Ogni anno infatti nascono oltre 350.000 cinghiali a fronte di abbattimenti per circa 100.000. Bernardo Gondi presidente della sezione ambiente territorio di Confagricoltura Toscana ritorna sul problema affermando inoltre che “la crisi idrica e il proliferare dei lupi stanno spingendo branchi di cinghiali verso le campagne coltivate e i laghetti per l’irrigazione dove distruggono ogni cosa trovino sul loro cammino. La situazione è diventata incontrollabile con rischio anche di importanti incidenti a privati cittadini. gli ultrasuoni in fase di sperimentazione potranno aiutare ad integrare le difese ma non sono la soluzione! L'unica soluzione è diminuire drasticamente la popolazione di questi devastatori arrivati negli ultimi 20 anni."
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09/06/2017, 20:03 |
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Corte Ue: “Quello di soia non è ‘latte’, Confagricoltura Toscana: “Una grande vittoria che tutela consumatore e produttore” In Toscana vengono prodotti ogni anno 60 milioni di litri di latte Firenze, 16 giugno 2017 – “E’ importante chiamare ogni prodotto con il proprio nome e cognome, la Corte di giustizia che ha vietato di chiamare “latte” le bevande a base di soia ha restituito finalmente la chiarezza che è essenziale per tutelare il consumatore oltre che chi produce il vero latte ”. Lo dice Attilio Tocchi presidente della sezione lattiero caseario di Confagricoltura Toscana che commenta con soddisfazione la sentenza del 14 giugno. In Italia le bevande a base di soia, che hanno proprietà nutrizionali e organolettiche completamente differenti dal latte di origine animale, hanno raggiunto un valore al consumo di 198 milioni di euro, con un incremento solo nell’ultimo anno del 7,4 per cento. I prodotti vegetariani e vegani non potranno a questo punto essere chiamati con nomi di alimenti di origine animale, in particolare latticini. E questo porrà “fine a un inganno che riguarda il 7,6 per cento di italiani che segue questo tipo di dieta”, come sottolineano le associazioni degli agricoltori. “Niente contro i produttori di soia ovviamente – precisa Tocchi – ma è giusto dare la denominazione corretta a prodotti che hanno precise caratteristiche, non sarebbe concepibile ad esempio chiamare bevande alcoliche più o meno fantasiose con il nome 'vino' ”. In Toscana vengono prodotti ogni anno 60 milioni di litri di latte (un quarto dei quali destinato alla produzione di formaggi), produzioni di eccellenza con precise provenienze e soggette a controlli specifici: “Anche nelle etichette delle bottiglie di latte è necessario dare informazioni chiare, il termine ‘fresco’ ad esempio non può stare insieme al termine ‘microfiltrato’ - conclude Tocchi – ora è la Corte europea a chiedere di mettere fine alla confusione tra due prodotti, la bevanda a base di soia e il latte, così diversi. Siamo convinti che la precisazione potrà mettere un argine anche alle fake news diffuse in Rete”.
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16/06/2017, 18:22 |
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