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Confagricoltura 
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E’ promosso dai giovani di ANGA-Confagricoltura e l'Istituto Sant'Anna di Pisa

Agricoltura: al via il progetto ‘AGRIPSI’ per studiare gli effetti benefici del paesaggio sul benessere dei toscani

Sarà presentato domani a Firenze

Firenze, 9 giugno 2016 - Il primo studio scientifico pluridisciplinare per capire gli effetti dell’agricoltura toscana e dei suoi paesaggi sul benessere delle persone che ne fruiscono. E’ quanto si propone il progetto AGRIPSI, promosso dall’associazione di giovani agricoltori di Confagricoltura ANGA Toscana, da psicologi di PERLab, spinoff dell'Università di Firenze e di studiosi di diritto agrario della Scuola Superiore Sant'Anna grazie al supporto dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Sarà presentato domani a Firenze in occasione del secondo ‘Simposio fiorentino sull’Intelligenza Emotiva’ in programma a Palazzo Vecchio.

Il progetto, che sarà avviato a settembre 2016, è dedicato ai più piccoli e coinvolgerà due scuole elementari fiorentine dove sarà applicato il metodo Ruler della Yale University, un sistema di autovalutazione su un piano cartesiano che misura la ‘piacevolezza’ e lo ‘stato d’animo’ attraverso ascisse e ordinate. Il percorso sarà integrato con la visita in una fattoria sociale per studiare il benessere psicofisico attraverso lo sviluppo delle abilità emozionali ed il contatto con la realtà agricola.

“Il progetto – spiega Clemente Pellgrini, presidente di Anga Toscana - mira a valorizzare il territorio della regione Toscana nel binomio “Intelligenza Emotiva & Agricoltura sociale". Nasce dall'idea di dimostrare, misurandolo scientificamente, il benessere psicologico, ovvero il miglioramento delle skills mentali su bambini. Il progetto ha anche l'obiettivo di incrementare la multifunzionalità dell'aziende agricole, diffondendo le possibilità offerte dalla nuove normativa sull'agricoltura sociale, consentendo all'agricoltore di fare impresa dal più famoso sottoprodotto della propria attività, il paesaggio agricolo coltivato. L'emozione del bello scaturita dal paesaggio coltivato, disegnato e mutevole, fa anche bene: cercheremo di capire in che modo. E' un grande regalo alla collettività che conferisce l'agricoltura toscana.”

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10/06/2016, 7:02
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Polo del latte, Unione agricoltori Firenze: “Fondamentale capire la posizione della Gdo”

Firenze, 4 giugno 2016 – “E’ una situazione che certo non abbiamo cercato noi ma che ci vede comunque protagonisti. Il 12 luglio è in programma l’incontro con tutti i sindaci del Mugello per discutere del futuro del settore. Ci auguriamo di velocizzare e raggiungere in tempi brevi i patti di filiera fra tutti i soggetti interessati, azienda, istituzioni, sindacati e associazioni di categoria. In questa fase sarà importante capire la posizione della Gdo, come si comporterà e se si schiererà dalla parte del prodotto di qualità.” E’ quanto dichiarato da Giacomo Matteucci, segretario della sezione lattiero casearia dell’Unione Agricoltori di Firenze associata a Confagricoltura Toscana che commenta così il progetto di fusione per incorporazione della Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno nella Centrale di Torino dopo il via libera ieri dagli azionisti dell'azienda torinese.

“La grande distribuzione – spiega Matteucci – deve infatti decidere se far affondare le aziende del territorio favorendo la presenza sugli scaffali di prodotti a bassissimo costo oppure promuovere e premiare la qualità e l’eccellenza del nostro latte. Nel complesso vediamo questa operazione come una opportunità da cui possono nascere nuove sinergie in grado di far apprezzare i nostri prodotti che certo non temono confronti.”

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14/06/2016, 13:28
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Legge sulla Caccia, Confagricoltura Toscana “Ispra riduce del 30% gli abbattimenti. Chiederemo i danni.”

Firenze, 24 giugno 2016 – “Abbiamo riscontrato una forte incongruenza fra le richieste dei piani di abbattimento degli Atc (Ambiti Territoriali di Caccia) rispetto a quanto deliberato dalla Regione Toscana dopo il parere vincolante dell'Ispra in base al quale sono stati ridefiniti gli abbattimenti. I numeri della Regione sono infatti molto più bassi della reale necessità di abbattimenti di almeno un 30%. La conseguenza appare ovvia: nonostante una legge speciale attesa anni dagli agricoltori, gli abbattimenti non sono assolutamente sufficienti e i danni registrati alle nostre colture sono previsti addirittura maggiori rispetto allo scorso anno quando la legge non era in vigore.”

E’ quanto denunciato da Francesco Miari Fulcis, presidente Confagricoltura Toscana dopo l’entrata in vigore della nuova legge sulla Caccia.

“Non è chiaro come sia possibile aver registrato tale disavanzo visto che le stime fatte dagli Atc rispettano i sistemi di monitoraggio previsti da Ispra. E’ necessario quanto prima arrivare ad un chiarimento perché rischiamo che così come applicata la nuova legge, si ottengano risultati catastrofici per le nostre aziende a causa di un provvedimento tanto chiacchierato quanto alla fine totalmente inutile.

Ci auguriamo - conclude Miari Fulcis - che la Regione ricontratti con l'Ispra il numero di ungulati e di nocivi da abbattere nel frattempo stiamo valutando una richiesta danni che coinvolga tutti gli enti che di questo argomento si occupano tra cui ISPRA. Ci rifaremo anche alla corte Europea per difendere le nostre attività e la qualità dei nostri prodotti e fronteggiare un'emergenza che sembra purtroppo ancora lontana dall'essere risolta."

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24/06/2016, 11:24
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Olio, Confagricoltura Toscana: “Clima ottimale contro la mosca olearia”
Miari Fulcis “Se si mantiene così sarà un’ottima annata agraria”

Firenze, 28 giugno 2016 – “Se il clima si mantiene a queste temperature potremmo registrare un’ottima annata agraria” E’ quanto afferma Francesco Miari Fulcis, presidente di Cofagricoltura Toscana che commenta così la prima ondata di caldo in Toscana.

“In particolare per tutto il settore olivicolo è fondamentale che non torni un’estate come due anni fa, con temperature minime basse e molta umidità che hanno favorito il proliferarsi della mosca olearia che ha ucciso la produzione con danni ingenti. La temperatura fino ad oggi registrata è infatti ottimale per uccidere l'insetto. Gli ulivi stanno bene e augurandosi che non si verifichino fenomeni atmosferici estremi, possiamo sperare in un’ottima qualità del nostro olio per la produzione del prossimo anno."

"Sarà comunque necessario – spiega Miari Fulcis - mantenere alta l’attenzione mediante monitoraggi del parassita che comincia ad attaccare i frutti al momento dell’indurimento del nocciolo e cioè esattamente in questa fase dell’anno. Oggi come non mai dobbiamo poter contare sull'alta qualità del nostro olio, che deve essere ben riconoscibile per difenderci da sfide non sempre eque che arrivano dal mercato globale.”

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28/06/2016, 17:30
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Mercoledì 6 luglio l’incontro a Roma con il Ministero per discutere su incentivi al settore
Albero caduto alle Cascine, Confagricoltura Toscana “Difficile garantire controlli e impedire tragedie se non si investe sul verde pubblico”
Il presidente del distretto vivaistico Mati “Poca attenzione al settore anche a causa di costi fuori mercato”

Firenze, 2 luglio 2016 – “Abbassare la guardia sull’attenzione del verde pubblico può rappresentare un rischio per l’incolumità dei cittadini che non possiamo permetterci di correre. Anche se la caduta di alberi in estate rappresenta un fenomeno raro e non riscontrabile nelle carenze di manutenzione, non può essere una giustificazione per trascurare i controlli da parte della pubblica amministrazione." E’ quanto dichiarato da Francesco Mati, vicepresidente di Confagricoltura Pistoia e presidente del Distretto Vivaistico, che mercoledì 6 luglio incontrerà alla Camera dei Deputati il Ministero delle Politiche Agricole insieme ad alcuni rappresentanti della Commissione Finanze e della Commissione Ambiente di Camera e Senato in un convegno promosso da tutti gli operatori del settore florovivaistico e del paesaggio. Sarà l'occasione per discutere sulla Legge in materia di Misure di agevolazione fiscale per interventi di «sistemazione a verde» a cui parteciperà anche il deputato toscano Edoardo Fanucci secondo firmatario del Ddl Bernardo in materia di sgravi fiscali per ristrutturare giardini privati e condominiali.

“Continuando a dare così poca attenzione al verde pubblico – continua Mati - si rischia di dare adito a problemi molto più seri di una caduta di un albero alla Cascine che comunque comporta un altissimo rischio per l’incolumità dei cittadini, come purtroppo abbiamo visto in passato. Oggi siamo costretti a confrontarci con un sistema che a causa di una pressione fiscale ingiustificata porta il costo di operatori ecologici come i giardinieri, a cifre fino a 30 euro l’ora. A questi costi è difficile pensare di garantire un monitoraggio adeguato, soprattutto quando ci rivolgiamo ad un territorio come quello toscano che rischia, a causa di una importante percentuale di verde presente, di uscirne fortemente danneggiato nei prossimi anni. Incentivare il verde pubblico e privato non solo porta beneficio in termini ambientali ed estetici, ma permetterà di avere una grossa ricaduta per far riemergere il lavoro nero. Una quantità di benefici superiori al costo necessario.”

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02/07/2016, 14:26
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Agricoltura: il prezzo del grano precipita. Confagricoltura Toscana “A rischio l'intera produzione”

Firenze, 7 luglio 2016 – “Il grano toscano rischia di non esistere più di fronte ai segnali preoccupanti che arrivano dal mercato nazionale con le prime quotazioni del raccolto 2016 di frumento duro che fissano prezzi assolutamente insostenibili per la nostra produzione” E’ l’allarme lanciato da Confagricoltura Toscana preoccupata per l’andamento del mercato che mette a rischio una delle eccellenze agricole del territorio regionale.

“Con gli ultimi prezzi di mercato la rabbia dei nostri agricoltori è più che giustificata. In questo modo si rischia di annientare l’intera produzione toscana che conta oltre 3,5 milioni di quintali ed è la 5° regione in Italia per quantità.

Serve intervenire pensando a ripristinare una filiera tutta toscana in grado di evidenziare la qualità del prodotto e di compere con un mercato internazionale raggiungendo accordi direttamente con la grande distribuzione. Stando ai prezzi fissati oggi di 20 euro al quintale per il grano duro e 15 euro per il frumento tenero e considerata una media produttiva delle nostre aziende di 30 quintali a ettaro non ci sono margini perché le nostre aziende mantengano la produzione con costi ben superiori rispetto ai ricavi. Serve poi considerare anche le spese che ciascun agricoltore è tenuto a sostenere per lo stoccaggio della merce. Difficile intravvedere un futuro se non si avvia una reale collaborazione per difendere questo prodotto che ha contribuito, fra le altre cose, a rendere unica la campagna toscana.”

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07/07/2016, 19:43
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Verde privato: l’allarme di Confagricoltura “Un toscano su quattro rinuncia al proprio giardino”
Mati: “Costi alti e nessun incentivo fiscale per chi preferisce il verde al cemento”


Pistoia, 12 luglio 2016 – “Un toscano su quattro rinuncia al proprio giardino, lasciandolo in stato di abbandono oppure, laddove possibile, pavimentandolo.” E’ la stima di Confagricoltura Toscana che con Francesco Mati, vicepresidente di Confagricoltura Pistoia e presidente del Distretto Vivaistico pistoiese lancia l’allarme: “E’ triste che in un Paese cosiddetto ‘sviluppato’ siamo ancora in attesa di vedere approvati provvedimenti in grado di favorire lo sviluppo del verde privato. Oggi chi decide di ristrutturare casa, istallare zanzariere, sostituire pavimenti ha la possibilità di usufruire di agevolazioni fiscali mentre chi desidera riqualificare il proprio giardino va incontro a spese da beni di lusso spesso insostenibili che lo costringono ad abbandonare ogni cura al verde con il conseguente abbandono del proprio giardino. Laddove possibile al giardino si sostituisce il cemento con buona pace di tutti i discorsi fatti per difendere l’ambiente.”

Alla Camera dei Deputati è in discussione un disegno di legge in materia di misure di agevolazione fiscale per interventi di «sistemazione a verde» per ristrutturare giardini privati e condominiali. “E’ importante velocizzare un iter parlamentare che rischia di affossarsi come già avvenuto in a passato - spiega Mati – questa volta però siamo decisi a utilizzare ogni strumento a nostra disposizione perché passi una legge non più prorogabile. Garantire incentivi al verde privato non è soltanto un segno di civiltà ma significa portare tutta una serie di utilità alla comunità che non si registrano in altri settori. Oggi invece questo settore che potenzialmente potrebbe arrecare infiniti benefici all’ambiente e all’economia, è costretto a misurarsi sempre più con la crisi e con un esercito di giardinieri a nero che rischiano di far estinguere la professione.

Aiutare chi vuole sistemare il proprio giardino - conclude Mati - significa migliorare l’ambiente, aumentare l’occupazione, incrementare il gettito fiscale, permettere lo sviluppo di nuove figure professionali come il garden designer, tutelare nelle nostre città spazi di biodiversità, aumentare il consumo interno di piante e di conseguenza rilanciare tutto il settore vivaistico. Significherebbe in poche parole dar seguito in concreto a tutta una serie di prerogative che ogni Paese si pone ma che in Italia stentano ancora a decollare.”


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12/07/2016, 15:10
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GRANO AMARO. LA BATTAGLIA DEI CEREALI SI SPOSTA IN PIAZZA. A GROSSETO GIOVEDI’28 SIT IN DI CIA E CONFRAGRICOLTURA DAVANTI ALLA PREFETTURA PER PROTESTARE CONTRO LA DIMINUZIONE DEL PREZZO DI VENDITA





La battaglia del grano arriva in piazza. Giovedì prossimo, il 28 luglio dalle 10 alle 13, Cia e Confagricoltura, ancora unite sotto la sigla di Agrinsieme, hanno deciso di manifestare tutta la loro rabbia e il loro sostegno verso i produttori di grano costretti a subire l’ennesimo crollo del prezzo del prodotto, grazie a un sit in organizzato in piazza Rosselli, davanti al palazzo del Governo. Per questa ragione i due presidenti Enrico Rabazzi per Cia e Attilio Tocchi per Confagricoltura invitano tutti gli agricoltori a partecipare al presidio per la difesa di un prodotto di eccellenza, ma anche del lavoro di tanti agricoltori che rischiano di subire danni difficilmente ammortizzabili da un prezzo divenuto intollerabile e insostenibile. “Purtroppo – dicono i due presidenti - assistiamo all’ennesimo esempio di attentato alla agricoltura italiana di qualità, rappresentata dalla nostra cerealicoltura. In provincia di Grosseto questo è un problema che riguarda più di 1,5 milioni di quintali e che genera un volume d’affari di oltre 50 milioni di euro, indotto compreso. Apprezziamo – spiegano Rabazzi e Tocchi – l’impegno mostrato dal Governo nel recente tavolo ministeriale di filiera che ha messo a disposizione dieci milioni di euro per gli investimenti nella logistica, ma si tratta di una cifra assolutamente insufficiente, tenuto conto che servirebbe a finanziare appena un terzo della produzione maremmana. Contributi che non possono essere dati alle aziende come integrazione perché sarebbero computati nel de minimis e quindi rischiano di non raggiungere chi vive davvero la crisi.” Rabazzi e Tocchi per far comprendere la portata del problema fanno alcuni esempi, facilmente comprensibili anche per i non addetti ai lavori. “Con una quotazione di 14 euro al quintale, ampiamente al di sotto dei costi produttivi, si raggiunge un valore corrispondente agli anni ’80. Questo significa che un chilo di pane ha un costo pari a quattordici chili di grano e con un chilo di farina si produce un chilo e duecento grammi di pane. Non si tratta di crisi ma si può parlare di una vera e propria paralisi che riguarda molte aziende maremmane a cui rimangono solo le briciole del pane prodotto con la loro farina. Tale situazione come Cia e Confagricoltura non l’accettiamo e faremo di tutto per sostenere la redditività dei produttori già penalizzati da una annata tra le peggiori degli ultimi dieci anni e per avere risposte adeguate dal Governo e da un mercato cinico che, fregandosene del sacrificio di chi lavora la terra, è disposto ad acquistare all’estero prodotti di dubbia qualità per poi immetterli sul mercato a prezzi ridicoli.”

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27/07/2016, 8:12
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Miele, Confagricoltura Toscana: “La peggior produzione degli ultimi 50 anni”

“Primavera fredda e piovosa, giù la produzione del 50%”

Arezzo, 8 settembre 2016 – Una primavera fredda e piovosa e i cambiamenti climatici negativi hanno fatto registrare un duro colpo per l'apicoltura toscana. Secondo le stime di Confagricoltura Toscana la produzione è calata infatti rispetto allo scorso anno del 50% con danni ingenti per i produttori.

Gianluca Ghini, dell'associazione apicoltori toscani di Confagricoltura conferma il trend negativo registrato negli ultimi tre anni: "A causa di queste condizioni atmosferiche le api sono uscite di meno e per questo hanno raccolto meno polline. Stiamo esaurendo le scorte e già oggi, ad Arezzo, il primo polo produttivo della Toscana (30% della produzione regionale) trovare il miele d'acacia è diventata una missione impossibile."

Nello specifico in Toscana sono presenti 92 mila alveari, 30 mila quintali di miele prodotto (2015), il 20% degli apicoltori è professionista. Le produzioni tipiche presenti sono: acacia, castagno, melata, erica, medica, corbezzolo, sulla, trifoglio e girasole. E' in notevole crescita la domanda della produzione di polline fresco.

"La qualità del prodotto – spiega Ghini - resta per fortuna molto elevata e questo permette alle aziende di difendersi da questa crisi ma è evidente che fra non molto sarà necessario un intervento ad hoc da parte della Regione per tutelare il prodotto, eccellenza del nostro territorio."

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09/09/2016, 14:58
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Vendemmia, Confagricoltura Toscana “Sfruttiamo quest'ottima annata per imporci anche sul mercato nazionale”
“Uve bellissime, produzione in calo del 10%”

Firenze, 16 settembre 2016 – “Dobbiamo essere in grado di sfruttare questa annata che si preannuncia sicuramente positiva grazie ad un'ottima qualità dell'uva e intraprendere un percorso di crescita che ci permetta di imporci sul mercato nazionale oltre che sull'export” E' l'auspicio di Francesco Colpizzi, presidente regionale di prodotto vitivinicolo di Confagricoltura Toscana.
“La produzione quest'anno è calata del 10% - spiega Colpizzi - riportandoci in linea con il quinquennio 2011-2015. Si produrranno circa 2,6 milioni di ettolitri di vino toscano contro i 2,8 dello scorso anno. Serve ricordare però che il primato dell'economia viticola non si misura sulla quantità, ciò che appare determinante per il futuro del settore è sempre di più il percorso di crescita sui mercati internazionali dove siamo in crescita sia in volume che in valore. Quest'anno dobbiamo essere bravi a tradurre una buona annata - sarà essenziale l'andamento climatico del mese di settembre - in una stagione altrettanto eccellente dal punto di vista commerciale."
"Il sistema vitivinicolo toscano gode delle condizioni migliori per essere vincente e imprimere all'export un ulteriore salto in avanti, tuttavia dobbiamo guardare con estrema attenzione al mercato interno perché, volenti o nolenti, questo mercato assorbe comunque una fetta rilevante del prodotto intorno al 40%. Il primato della Toscana – conclude Colpizzi - è un dato consolidato grazie al fatto che i nostri viticoltori, anche in tempo di crisi, non hanno smesso di investire. Occorre però che le imprese, i consorzi di tutela, la regione Toscana, si concentrino su nuovi strumenti che possano consentire un ulteriore consolidamento del vino toscano sia nel mercato domestico sia sull'export. Perchè se è vero che la nostra distintività è il nostro punto di forza, è necessario poi che questa distintività sia fatta conoscere.”

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16/09/2016, 13:26
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