GOVERNO, AGRINSIEME: “LA CANCELLAZIONE DELL’IMU AGRICOLA INCORAGGIA LA RIPRESA E GLI INVESTIMENTI NEL SETTORE PRIMARIO”
Roma, 28 agosto 2013. “Una decisione che incoraggia la ripresa e gli investimenti in agricoltura”. Questo il primo commento di Agrinsieme (il Coordinamento di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane) all’abolizione della prima rata dell’Imu 2013 e alla decisione di una sua definitiva cancellazione per l’anno in corso. Il Governo ha mantenuto un impegno: il ministro Nunzia De Girolamo ne aveva fatto la priorità del suo incarico ed il premier Enrico Letta, con il vice premier Angelino Alfano, hanno condiviso quella impostazione, attribuendo al settore primario un ruolo strategico. Hanno così risolto il problema che Agrinsieme aveva posto fin dalla prima istituzione della tassa sugli immobili: cioè averla applicata su beni produttivi e in una misura insostenibile rispetto ai redditi di impresa del settore. Una denuncia tempestiva che ha trovato nei molti documenti prodotti in questi mesi ragioni evidenti. Ora il Governo sarà impegnato ad una revisione complessiva della tassazione immobiliare nel quadro della Legge di Stabilità: dal confronto necessario il settore si attende una linea coerente di valutazione delle proprie possibilità impositive per non ripercorrere quanto accaduto con l’Imu, tema oggi finalmente risolto, e con l’Ici che è stata fonte di forte sperequazione per la tassazione dei terreni agricoli.
*** “Agrinsieme” è il Coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane (che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare).
INFLAZIONE, CONFAGRICOLTURA: IL SETTORE AGRICOLO FRENA IL COSTO DELLA VITA
“Gli effetti dei dati sull’inflazione messi in rilievo oggi dall’Istat per il mese di agosto, con la contrazione dello 0,4% dei prezzi dei prodotti alimentari rispetto a luglio scorso (addirittura -1,3% per i prodotti alimentari non lavorati), sembrano riflettere gli effetti dei cali dei prezzi riconosciuti alle imprese agricole a luglio”. Lo rileva il Centro Studi della Confagricoltura.
Come evidenziato dai dati Ismea (v. tabella), a luglio, infatti, i prezzi dei prodotti agricoli si sono contratti di quasi il 5% rispetto al mese precedente. Con punte di flessione dell’8% per i prodotti delle coltivazioni che sono calati anche sino al 17% ed oltre per la frutta. Pure per diversi prodotti zootecnici si è registrata una contrazione.
“E’ quindi probabile - evidenzia il Centro Studi di Confagricoltura - che l’andamento dei prezzi all’origine riconosciuti agli agricoltori, che ha segnato prima della pausa estiva una marcata flessione, abbia garantito un effetto di contenimento del costo della vita a valle della filiera con benefici per i consumatori”.
Si conferma quindi l’importanza del ruolo dell’agricoltura, un settore che fa bene all’economia, ai consumi e ai consumatori. E che, in quanto tale, deve essere al centro delle politiche di Governo.
LAVORO, CONFAGRICOLTURA: INVERSIONE DI TENDENZA IN AGRICOLTURA, MA PRESTO PER UNA VALUTAZIONE DEFINITIVA.
“Un dato preoccupante, segnale di una peculiarità congiunturale negativa del settore, che però dovrà essere esaminato per lo meno alla luce dell’andamento del secondo semestre dell’anno, prima di valutazioni definitive.” Così Confagricoltura commenta i dati sull’occupazione diffusi oggi dall’Istat, da cui emerge un calo degli occupati in agricoltura del 10,1% nel secondo trimestre del 2013, rispetto al secondo trimestre del 2012.
Tra le cause del fenomeno Confagricoltura evidenzia una tendenza di fondo al calo degli autonomi (quasi 50 mila occupati circa dei 90 mila persi nel settore nell’ultimo trimestre sono infatti lavoratori non dipendenti; e nel primo trimestre dell’anno il calo degli autonomi aveva sfiorato l’8%), cui si sono probabilmente aggiunti anche gli spostamenti in avanti delle operazioni colturali e il difficile momento generale dell’economia del Paese.
“E’ certo che dopo il positivo aumento del +0,7% del numero di occupati dipendenti registrato in agricoltura nel primo trimestre del 2013 – sottolinea l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – questo dato è una spia negativa. Non dobbiamo trascurare comunque la componente derivante dal trend di declino dei lavoratori autonomi, che sta proseguendo inesorabilmente da tempo ed è il segnale di una ristrutturazione del settore”.
“Sull’andamento complessivo dell’occupazione in agricoltura in ogni caso – avverte Confagricoltura – sarebbe più corretto fare i conti a fine anno evitando giudizi affrettati. Tanto più se stiamo parlando di effetti legati alla stagionalità ed a fenomeni congiunturali. Occorre attendere per una valutazione complessiva; nel mentre, impegniamoci a sostenere un settore essenziale per la crescita e l’occupazione del Paese.”
VENDEMMIA, PRODUZIONE IN AUMENTO E BUONA QUALITÀ OVUNQUE. LE PREVISIONI DI AGRINSIEME, UNIONE ITALIANA VINI E FEDERVINI
Roma, 10 settembre 2013 - Una produzione vicina ai 45 milioni di ettolitri, un aumento del 7% rispetto al dato diffuso dall’Istat per il 2012 ed una buona qualità su tutto il territorio nazionale. Queste le previsioni di AGRINSIEME per la vendemmia in corso. Dati su cui convergono Federvini e anche Uiv, che da anni collabora con Ismea per l’elaborazione delle previsioni attraverso un capillare monitoraggio del territorio vinicolo italiano con un dettaglio regionale.
“Per la prima volta quest’anno le nostre organizzazioni hanno monitorato insieme l’andamento del settore vitivinicolo – ha detto il coordinatore di AGRINSIEME Giuseppe Politi - ed hanno condiviso le riflessioni ricavate dai propri osservatori economici”.
Ne deriva un quadro conoscitivo dettagliato dell’andamento della campagna vitivinicola 2013/2014, con valutazioni molto accurate che sono state riportate in maniera congiunta in una riunione appositamente organizzata presso il Ministero delle Politiche agricole, nel corso del quale le organizzazioni hanno ribadito il loro impegno di lavorare insieme al Mipaaf, ad Agea e all’Istat per rendere più efficiente il lavoro di analisi previsionali delle produzioni.
Anche se in rialzo rispetto alla precedente, la produzione di questa campagna risulta non abbondante, attestandosi su livelli leggermente sotto la media dell’ultimo quinquennio. Il quadro appare comunque abbastanza omogeneo a livello nazionale, in termini di intensità di aumento percentuale.
“Le aspettative dei nostri produttori per questa vendemmia – sostiene il presidente di Unione Italiana Vini Domenico Zonin – sono incoraggianti: benché la situazione sia molto differenziata a livello locale in alcune regioni, nel complesso si delinea una sostanziale stabilità a livello nazionale”.
In linea generale, la vendemmia è in ritardo rispetto allo scorso anno di circa 15 giorni per le condizioni climatiche difficili che hanno interessato la nostra Penisola in primavera, ma è, ad ogni modo, nei tempi ottimali rispetto al normale ciclo vegetativo dell’uva. La presenza di forti grandinate ha influenzato l’andamento quantitativo di alcune zone, soprattutto nel Nord Italia, ma in taluni casi il recupero è stato importante e la quantità è risultata di poco al disotto della media.
Il monitoraggio prevede ovunque una buona annata: dal punto di vista qualitativo, lo stato vegetativo dei vigneti è soddisfacente.
“Nella maggior parte dei casi – commenta il presidente di Federvini Lamberto Vallarino Gancia – le variazioni climatiche che ancora potrebbero interessare le regioni italiane in questi primi giorni di settembre ci obbligano ad essere cauti, ma sia le condizioni ambientali sia i segnali colti in vigna ci consentono di essere ottimisti per il livello qualitativo dei nuovi vini”.
In particolare viene previsto un aumento della produzione dei vini bianchi, soprattutto quelli con ottimi livelli di qualità, mentre per i vini rossi si attende un raccolto in linea con i dati delle scorso anno.
Al momento non esistono preoccupazioni per il Bilancio UE atteso che da una parte la Spagna prevede una vendemmia nettamente superiore al 2012, mentre in Francia si segnala una possibile diminuzione quantitativa di 5/6 milioni di ettolitri rispetto alle iniziali previsioni dei primi di agosto. Questo porterebbe quindi ad una sostanziale conferma della produzione a livello UE rispetto alla vendemmia dello scorso anno.
ANTICIPO PAGAMENTI PAC, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “RICONOSCIUTA DA BRUXELLES LA DIFFICOLTÀ DELLE IMPRESE AGRICOLE”
“Un’ottima notizia, un’iniezione di liquidità che – in una congiuntura non certo facile – favorirà le nostre imprese e la nostra agricoltura”. Ha commentato così il presidente di Confagricoltura Mario Guidi la decisione del Comitato di Gestione che ha Bruxelles ha dato il via libera agli Stati membri per pagare in anticipo, a partire dal 16 ottobre prossimo, il 50% dei pagamenti diretti della politica agricola comune agli agricoltori italiani. Circa due miliardi di euro su quattro che, in linea di principio, potranno essere versati agli agricoltori beneficiari in anticipo rispetto ai tempi previsti.
“Bruxelles ha dovuto riconoscere – ha proseguito il presidente di Confagricoltura – che gli eventi climatici eccezionali di quest’anno si sono sommati agli effetti della crisi finanziaria determinando seri problemi di liquidità per gli agricoltori europei. Per questo motivo Confagricoltura, anche per quest’anno, aveva rinnovato la richiesta di poter versare anticipatamente le somme spettanti ai beneficiari.”
“Ringraziamo l’Amministrazione per aver sostenuto questa richiesta a Bruxelles e per aver anche eliminato nella fase finale di approvazione del provvedimento un dettaglio tecnico che ne avrebbe potuto impedire la pratica applicazione da parte dei nostri organismi pagatori. Ora – ha concluso Guidi - ci attendiamo solo che il regolamento sia presto formalizzato per effettuare i pagamenti non appena possibile il primo giorno del prossimo esercizio finanziario.”
Mozzarella di bufala: Agrinsieme, bene l’audizione alla Camera. Difendere la qualità, migliorare tracciabilità e sistema dei controlli
Apprezzamento e soddisfazione per l’audizione che si è tenuta presso la Commissione agricoltura della Camera sulla filiera della mozzarella di bufala campana vengono espressi da Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari, che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare.
L'audizione ha consentito, infatti, una posizione condivisa da tutte le organizzazioni agricole e della cooperazione agricola, riscontrando udienza e consenso anche della stessa Commissione su numerosi punti qualificanti, peraltro ripresi in molti interventi dei parlamentari.
In linea generale si condivide -afferma Agrinsieme- la sollecitazione a rinsaldare l’azione di controllo e a mantenere i cardini del disciplinare adottato, evitando di apportare modifiche che possono danneggiare la qualità e l’immagine del prodotto.
In secondo luogo, e più specificamente, si conferma il divieto dell’uso del latte congelato e il mantenimento della norma sulla separazione degli stabilimenti che lavorano latte per mozzarella di bufala campana da quelli che lavorano latte non della filiera certificata. Con il chiarimento che -sottolinea Agrinsieme- il caseificio che lavora esclusivamente latte certificato, può evidentemente produrre anche sottoprodotti, come la ricotta o altre pezzature.
In terzo luogo si sollecita la piena tracciabilità di tutta la filiera, dall’identificazione delle bufale alla rilevazione delle quantità prodotte, alla movimentazione e lavorazione del latte, così come condiviso dalla Regione Campania e da tutte le Associazioni di settore.
Agrinsieme ribadisce, pertanto, la sua opposizione e apprezza che molti parlamentari si siano espressi in questa direzione riguardo le richieste del Consorzio di tutela della denominazione, riportate anche in sede di Commissione parlamentare in una precedente audizione. Tali proposte rischiano, d’altronde, di creare problemi ai controlli e danno di immagine per il prodotto.
Infine, è da valutare positivamente -conclude Agrinsieme- la costante attenzione delle istituzioni e delle forze sociali a sostegno di una produzione di assoluta eccellenza del territorio di origine, ma anche dell’intero panorama della qualità alimentare nazionale, considerato che si tratta della Dop italiana al quarto posto per quantità commercializzata. Occorre proseguire la costante azione di salvaguardia sanitaria degli animali, l’azione per la destagionalizzazione, la promozione sui mercati nazionali ed internazionali.
STATI GENERALI DEL LATTE A CREMONA, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): RAFFORZARE IL SETTORE LATTIERO-CASEARIO E LA SUA LEADERSHIP “La politica italiana deve avviare precise iniziative per la tutela ed il rafforzamento del settore lattiero-caseario che, con un valore finale generato dalla filiera di 27,6 miliardi di fatturato, è il primo dell’agroalimentare italiano”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi intervenendo, a Cremona, alla riunione degli ‘Stati generali del latte’ (che si è svolta nell’ambito della Fiera internazionale del Bovino da latte). “Come è stato evidenziato dalla nostra Federazione di prodotto del Latte e ribadito al ‘tavolo latte’ presso il Mipaaf di mercoledì scorso, occorre dotarsi – ha osservato Guidi - di strumenti utili a sostenere il settore rispetto ai nuovi scenari che si aprono, soprattutto in relazione all'eliminazione delle quote produttive. Vanno utilizzate le nuove misure previste dalla nuova politica agricola comune, soprattutto per attivare strumenti di stabilizzazione del reddito da prevedersi nel programma gestione delle crisi cofinanziato dall'unione europea attraverso il Feasr (fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale)”. “È necessario riflettere sulle azioni da porre in essere per irrobustire la filiera, in primo luogo cogliendo le opportunità offerte in tal senso dal ‘Pacchetto latte’ – ha proseguito il presidente di Confagricoltura -. E va costituita l’interprofessione che dovrà essere lo strumento istituzionale di mediazione finalizzato a facilitare il dialogo e la negoziazione del prezzo del latte tra le parti. Da molti è stata proposta l’istituzione di Commissioni uniche nazionali; però bisogna far sì che funzionino a dovere per non trovarci a replicare i problemi del settore suinicolo”. Il presidente Guidi ha ricordato poi le proposte di Confagricoltura a Bruxelles: “Servono mezzi di controllo della produzione europea quando si presentano stati di crisi del settore indicati anche dall’eccessivo stoccaggio dei principali prodotti trasformati”. Altra urgenza, quella del mantenimento degli strumenti di mercato esistenti: “L’intervento pubblico e l’ammasso privato – ha concluso Mario Guidi - vanno mantenuti e migliorati tenendo conto degli andamenti di mercato e delle esigenze degli operatori”.
CAPODANNO, CONFAGRICOLTURA: "LE BOLLICINE TENGONO SUI MERCATI ITALIANI E VOLANO SU QUELLI ESTERI. COSÌ IL 'MADE IN ITALY' BATTE LA CRISI"
"Per festeggiare l'arrivo del 2014 si brinderà tricolore. Confagricoltura sottolinea che i 72 milioni di tappi che voleranno, parleranno per la maggior parte italiano. Merito di un'offerta estremamente variegata, più articolata e suggestiva di qualsiasi altro Paese del mondo, che si arricchisce ogni anno, con l'ingresso sul mercato di nuovi prodotti, ciascuno con caratteristiche peculiari, ma tutti accomunati dal fascino dell'effervescenza". Lo sottolinea Confagricoltura in prossimità del Capodanno.
"Le bollicine italiane piacciono sempre più anche all'estero - osserva Confagricoltura - volano sui mercati proseguendo un trend positivo che ha registrato, tra gennaio e agosto 2013, una crescita, in media, di quasi il 20%, confermata nelle feste natalizie".
Ottime le performance nel Regno Unito, con più 50% e in Russia con più 30,7% - pone in evidenza Confagricoltura -. Gli Usa si confermano un mercato di eccellenza per gli spumanti, con un aumento che sfiora il 25%. Cresce la voglia di bere made in Italy anche in Svezia, Danimarca, Norvegia, Finlandia e Paesi Baltici. Sola battuta d'arresto in Germania: -22% in volume e -6% in valore.
"In Cina - conclude Confagricoltura - gli spumanti italiani, hanno avuto una tale accelerazione (con fatturato superiore al 120%) da mettere in difficoltà persino i rivali francesi, finora leader del mercato".
BILANCIO 2013, CONFAGRICOLTURA: "UN ANNO DA DIMENTICARE PER L'AGRICOLTURA, MA LE BUONE PERFORMANCE DELL'EXPORT FANNO RITENERE CHE NELLE CAMPAGNE CI SARÀ LA RISCOSSA NEL 2014"
"Il 2013 è stato, per l'agricoltura, un anno da dimenticare; per le imprese agricole italiane, gli effetti perduranti della crisi ed il susseguirsi delle calamità naturali hanno fatto perdere reddito ed occupazione. Però nell'export agroalimentare si registrano elementi di positività". Lo sottolinea il Centro Studi di Confagricoltura che traccia un bilancio sull'anno che sta per chiudersi.
Ad avviso di Confagricoltura, sulla base delle buone performance sui mercati esteri, si ritiene che il 2014 possa essere l'anno della riscossa nelle campagne, della ripresa di reddito ed occupazione. "Dovremo lavorare tutti per raggiungere questo risultato", commenta L'Organizzazione degli imprenditori agricoli.
Nei primi nove mesi dell'anno - osserva il Centro Studi di Confagricoltura - il valore aggiunto agricolo è sceso dell'1,4%. E' andata sicuramente meglio del comparto industria (che comprende le costruzioni): -3,7% e del totale dell'economica nazionale che ha marcato sino a settembre un -2,2%. Tuttavia il dato negativo si somma ad una serie di flessioni che durano ormai da troppi anni e che evidenziano un calo di produttività che va sanato quanto prima.
Gli occupati registrano un dato negativo, probabilmente, come detto, dovuto al cattivo andamento stagionale in particolare di alcuni comparti - pone in evidenza il Centro Studi di Confagricoltura -. Gli occupati agricoli nei primi nove mesi dell'anno sono scesi del 4,3% in complesso e del 3,3% gli occupati dipendenti. In entrambi i casi si tratta di un andamento peggiore dell'evoluzione, già negativa, dell'occupazione del totale dell'economia nazionale.
"Spiace soprattutto rilevare - commenta Confagricoltura - che il dato sull'evoluzione del numero degli occupati dipendentI praticamente annulla il brillante aumento di +3,6% di occupati dipendenti del settore agricolo che si era registrato dal 2011 al 2012 e che aveva fatto scommettere su una inversione di tendenza strutturale. Per la quale dovremo quindi, pare, purtroppo attendere".
L'export è il dato sicuramente positivo che lascia ben sperare - conclude Confagricoltura -. Nei primi dieci mesi dell'anno l'export agricolo (+3,4%) e agroalimentare nel complesso (agricolo più trasformati: +5,5%) sono cresciuti e hanno registrato performance decisamente migliori dell'export nazionale complessivo che è diminuito dello 0,2% da gennaio ad ottobre. Cresce costantemente la quota di export agroalimentare sul totale che è passata dall'8% nel 2011 all'8,5% nel 2013 (gen-ott).
COMUNICATO STAMPA GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA ---------------------------- Vercelli, 23 febbraio 2014
RISO, GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA: ALLA FIERA IN CAMPO DI VERCELLI BILANCIO E PROSPETTIVE DEL COMPARTO ALLE PRESE CON LA CONCORRENZA DEI PAESI MENO AVANZATI
“Sono sostanzialmente stabili le superfici coltivate riso: per il 2014 è previsto un incremento di 981 ettari (217.000 ha in totale). Per quanto riguarda le varietà, si segnala l’incremento del 23% delle varietà di tipo lungo A (Arborio, Baldo, Carnaroli, Roma, Volano) a fronte della contrazione delle altre varietà (lungo B, tondo e medie)”. Lo dice Alice Cerutti, presidente dell’Anga Vercelli/Biella e componente del Ceja, in occasione della Fiera in campo in corso a Caresanablot (VC).
Alla 37esima edizione della manifestazione organizzata dai Giovani di Confagricoltura si traccia il bilancio del comparto, vero core business dell’imprenditoria agricola locale: la produzione risicola della sola provincia di Vercelli rappresenta il 60% di quella regionale e il 30% di quella nazionale.
Un settore importante per l’agricoltura di tutto il Paese, messo tuttavia a rischio da alcuni fattori: le importazioni in forte crescita dai Paesi meno avanzati, quali Cambogia e Mymmar, gli accordi bilaterali a dazio zero e la totale assenza di tracciabilità del prodotto sull’etichetta. Temi che l’ANGA affronta in questo fine settimana di fiera in cui tutto ruota intorno alla filiera risicola: dalle prove in campo al cooking show con gli chef stellati di tutta Italia. L’obiettivo è, partendo proprio dal riso, promuovere le eccellenze dell’agricoltura italiana, anche in un’ottica internazionale, in vista dell’Expo 2015.