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Confagricoltura 
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AUDIZIONE ALLA CAMERA SULLA CASTANICOLTURA. CONFAGRICOLTURA: “RILANCIARE GLI IMPIANTI PRODUTTIVI”

“La castanicoltura rappresenta una coltivazione storica dell’Italia ed il nostro Paese, in termini di valore, è il secondo esportatore mondiale grazie a produzioni che si distinguono per le elevate caratteristiche organolettiche. In alcuni areali rappresenta una risorsa economica essenziale; è importante quindi definire un quadro normativo diretto a favorire interventi di ripristino, recupero, manutenzione e salvaguardia dei castagneti, ma anche del loro rilancio produttivo”. Lo ha detto Confagricoltura all'audizione in Commissione Agricoltura della Camera sulla proposta di legge, all'esame del Parlamento, per la tutela del comparto.

Confagricoltura ha evidenziato come la superficie totale a castagneti sull’intero territorio nazionale ammonti a circa a 800 mila ettari, ma quella coltivata a circa 50 mila ettari. Ad avviso dell'Organizzazione va differenziata la castanicoltura "paesaggistica" da quella "produttiva" (castagneti da frutto), e va previsto un inventario a livello regionale degli impianti fruttiferi.

"Sarà importante prevedere finanziamenti per la realizzazione ex novo di impianti di castagneto da frutto con sesti di impianto regolari e innestati con varietà di pregio in quanto tale possibilità – ha quindi concluso Confagricoltura - potrebbe risultare economicamente importante nelle aree abbandonate, dove la coltivazione potrebbe rappresentare un’interessante alternativa".

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28/06/2013, 20:15
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EXPORT, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “BENE IMPEGNO MINISTRO DE GIROLAMO. come da noi sempre richiesto,
ANCHE LE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE NELLA CABINA DI REGIA”

“E’ apprezzabile ed importante l’iniziativa, annunciata oggi dal ministro per le Politiche agricole De Girolamo, di rafforzare la cabina di regia per l’export. Rilanciare il made in Italy agroalimentare nel mondo è essenziale”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi.

Il presidente di Confagricoltura ha ribadito la necessità “di garantire adeguatamente la presenza dei rappresentanti delle imprese agricole nella cabina di regia, come da noi sempre richiesto al governo”.

“Confagricoltura – ha quindi ricordato Guidi - già da tempo ha indicato fra le priorità per le aziende l’attività di internazionalizzazione. Sosteniamo, sin dall’inizio della crisi, che è fondamentale, per la ripresa, supportare le aziende agricole nella ricerca di opportunità nei Paesi esteri”.

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04/07/2013, 13:57
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EXPO 2015, BOSELLI (CONFAGRICOLTURA): “UN’OCCASIONE IRRIPETIBILE PER LA NOSTRA AGRICOLTURA”

“Oggi è una data importante del percorso che ci porterà all’Expo 2015”. Lo annuncia il delegato ufficiale di Confagricoltura per l’ Expo e presidente della Federazione regionale lombarda Antonio Boselli, presente al grande evento alla Villa Reale di Monza voluto dal presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, che vede la partecipazione del capo dello Stato Giorgio Napolitano, del primo ministro Enrico Letta e del commissario europeo Josè Manuel Barroso, in cui sono state presentate le iniziative per la promozione di questa grande manifestazione di respiro internazionale.

“Le difficoltà dell’attuale momento economico sono sotto gli occhi di tutti – prosegue Antonio Boselli – e sarebbe un errore pensare che l’Expo da sola possa risolvere tutti i problemi che il nostro sistema produttivo si trova ad affrontare, ma è certo che si tratta del più importante evento che coinvolgerà il mondo imprenditoriale italiano nei prossimi due anni e che potrà quindi rappresentare un’occasione importante per il rilancio della nostra economia”.

“Un’occasione irripetibile – sottolinea il delegato di Confagricoltura per l’Expo – per presentarci davanti a tutto il mondo, anche in relazione al tema della manifestazione, con il nostro modello agricolo ed agroalimentare, fatto di capacità imprenditoriale, di costante ricerca di innovazione e di prodotti di eccellenza caratterizzati da uno stretto ed inscindibile legame con il nostro territorio e le nostre tradizioni”.

“Fondamentale – conclude Boselli - sarà anche la capacità di presentarsi al mondo come una filiera coesa, capace di collaborare proficuamente per obiettivi condivisi, nell’interesse di tutto il sistema agroalimentare e, in ultima analisi, di tutti i cittadini del nostro Paese”.

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07/07/2013, 14:42
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PRIORITÀ, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): ABOLIZIONE IMU E RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE ALLE AZIENDE AGRICOLE CHE DANNO LAVORO

“La tassazione sui terreni e sui fabbricati rurali va abolita, perché colpisce beni strumentali indispensabili all’attività d’impresa. Se infatti l’Imposta Municipale Unica nasce come forma di prelievo patrimoniale, non può investire quei beni immobili funzionali allo svolgimento delle attività produttive”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, in relazione agli interventi prioritari di Parlamento e Governo, per avviare la ripresa, su cui era intervenuto oggi pure il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi”.

“L'introduzione dell'Imu – ha sottolineato Guidi - ha comportato notevoli squilibri impositivi rendendo improcrastinabile l'attuazione di una riforma del sistema fiscale immobiliare, al fine di razionalizzare gli interventi spesso non eccessivamente ponderati a causa delle urgenze economiche alle quali dovevano sopperire”.

“D’accordo con Squinzi che tra le priorità ci sia pure quella di definire misure di riduzione del cuneo fiscale; però – ha concluso il presidente di Confagricoltura– vanno estese anche alle aziende agricole che occupano operai a tempo determinato con garanzia occupazionale di almeno 100 giornate”.

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08/07/2013, 20:55
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LATTE, CONFAGRICOLTURA: CAMBIARE ROTTA E FARE SISTEMA PER AFFRONTARE I MERCATI.
DOMANI IL PRIMO INCONTRO PER LA TRATTATIVA SUL PREZZO DEL LATTE IN LOMBARDIA

“Non si comprende come si possano continuare a pagare prezzi estremamente alti per il latte proveniente dall’estero e a non riconoscere la giusta remunerazione ai produttori nazionali, mettendo a rischio un prodotto sicuro e di qualità che assicura le lavorazioni dei caseifici e delle industrie nazionali”.

Questa la denuncia di Confagricoltura alla vigilia del primo incontro istituzionale sulla trattativa del latte in Lombardia e in riferimento all’attuale situazione di mercato, che vede un eccessivo divario tra il prezzo del latte spot e quello contrattato a livello nazionale.

“L’attuale situazione economica e le scelte politiche della futura Pac – continua l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - richiedono di uscire dalle vecchie logiche commerciali per affrontare un mercato in continua evoluzione”.

“Dobbiamo difendere le nostre imprese, che hanno avuto una flessione del 13% dell’indice della ragione di scambio (rapporto tra prezzi alla produzione e costi) nel I trimestre 2013 rispetto al I trimestre dell’anno precedente”.

La tenuta del comparto lattiero caseario, leader dell’agroalimentare nazionale di qualità, dipenderà anche dalle sinergie nazionali che saranno messe in atto per affrontare le incertezze del mercato, soprattutto alla vigilia della futura liberalizzazione, che potrebbe mettere in difficoltà non solo il comparto produttivo, ma anche quello della trasformazione.

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08/07/2013, 20:57
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“DAI DIRITTI ALLE AUTORIZZAZIONI”. INCONTRO IN CONFAGRICOLTURA SUL NUOVO SISTEMA EUROPEO PER LA GESTIONE DEL POTENZIALE VITIVINICOLO

L’intesa politica raggiunta a fine giugno per l’approvazione della riforma della PAC ha migliorato alcuni aspetti delle politiche agricole rispetto alle proposte iniziali. Tuttavia è risultata assai deludente per la definizione delle politiche di governo di taluni settori strategici per il comparto agroalimentare, come quello vitivinicolo, in particolare per quanto riguarda il passaggio dal sistema dei diritti a quello delle autorizzazioni all’impianto.



Per questo Confagricoltura ha organizzato oggi a Palazzo della Valle un incontro per discutere sulle recenti modifiche normative per il settore vitivinicolo a cui hanno partecipato il presidente ella Commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro e il direttore generale delle Politiche internazionali e dell’Unione europea del Mipaaf Felice Assenza.



La Confagricoltura ha sempre sostenuto che il regime dei diritti di impianto fosse – con alcuni opportuni adattamenti – lo strumento migliore per gestire il potenziale vitivinicolo europeo e nazionale ed ha appoggiato per tale motivo le posizioni a sostegno dello status quo. Tuttavia, al termine del negoziato, il quadro che oggi si delinea prevede il superamento dell’attuale regime in favore di un sistema di autorizzazioni gestito dalle autorità nazionali che partirebbe dal 2016 e che durerebbe fino al 2030.



“Ciò comporta - ha detto il presidente della Federazione nazionale vitivinicola Piergiovanni Pistoni - alcuni problemi molti critici per i nostri produttori. Innanzitutto l’entrata in vigore, che a nostro avviso non ha tenuto conto del necessario tempo di adattamento alla nuova modalità e che sarebbe dovuto essere il più ampio possibile. Ed ancora, la durata del nuovo regime. L’articolato concordato prevede un termine al nuovo sistema, con l’intenzione, dopo il 2030, di arrivare ad un sistema maggiormente “liberale”. Ciò è fortemente destabilizzante per un settore, come quello vitivinicolo, che ha bisogno di un sistema di gestione del potenziale produttivo duraturo e permanente”.



Preoccupa Confagricoltura anche la percentuale di crescita dei nuovi impianti.

“L’aumento del potenziale produttivo fino all’1% annuo per ogni Paese - ha rimarcato il presidente Guidi - potrebbe portare ad un sostanziale squilibrio produttivo, che faticosamente era stato raggiunto con il sistema dei diritti. Inoltre, l’introduzione di sanzioni economiche per chi non utilizza le autorizzazioni ai nuovi impianti rappresenta un eccessivo irrigidimento delle procedure a danno delle aziende”.

L’Organizzazione degli imprenditori agricoli ha più volte evidenziato come l’introduzione di un regime di autorizzazioni possa essere limitativo rispetto alle potenzialità di crescita delle aziende più dinamiche, poiché basato su una gestione pubblica e tendenzialmente più costosa di quella attuale con risvolti negativi sul piano fiscale e finanziario a carico dei produttori.

Per quanto concerne i diritti attualmente in portafogli, il nuovo regime prevede in via transitoria che essi possano essere convertiti in autorizzazioni entro il 2015 o il 2020, se lo Stato membro lo sceglierà, ed avere durata fino al 2018 o al 2023.

“In questo periodo - ha sottolineato Pistoni – potrebbero dunque coesistere le nuove autorizzazioni all’impianto ed i diritti preesistenti; ma questi ultimi non avrebbero più opportunità di essere trasferiti un mercato necessariamente svalutato. In tale contesto persino l’attuale quadro normativo che prevedeva l’estensione del sistema dei diritti a scelta dello Stato membro fino al 2018, sarebbe stato migliore del risultato ottenuto”.

“L’auspicio – ha concluso il presidente Guidi - che nel contesto delle norme applicative europee e in quelle di recepimento nazionali si possa trovare la possibilità per limitare le criticità descritte, in primis con la gestione delle nuove autorizzazioni, che dovrebbero essere limitate il più possibile soprattutto nel periodo transitorio”.

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10/07/2013, 19:20
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EXPORT, AGRINSIEME: “BENE IMPEGNO GOVERNO. COME DA NOI SEMPRE RICHIESTO, ANCHE LE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE PRESENTI NELLA CABINA DI REGIA PER L’ITALIA INTERNAZIONALE”

Roma, 10 luglio 2013 – Agrinsieme accoglie con soddisfazione la notizia che i rappresentanti delle imprese agricole saranno presenti nella cabina di regia per l’Italia internazionale. “Una richiesta sollecitata da tempo e finalmente accolta”.

“Ringraziamo - ha detto Agrinsieme – i ministri degli Affari Esteri Bonino e dello Sviluppo Economico Zanonato, per l’attenzione prestata alla richiesta del mondo agricolo sostenuta dal ministro per le Politiche agricole De Girolamo, di rafforzare la cabina di regia per l’Italia internazionale. Rilanciare il made in Italy agroalimentare nel mondo è essenziale”.

“già da tempo– ha concluso Agrinsieme - abbiamo indicato fra le priorità per le aziende l’attività di internazionalizzazione. Sosteniamo, sin dall’inizio della crisi, che è fondamentale, per la ripresa, supportare le aziende agricole nella ricerca di opportunità nei Paesi esteri”.

***
Agrinsieme è il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari, che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare.

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10/07/2013, 21:59
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OGM, CONFAGRICOLTURA: “LA RICERCA SCIENTIFICA NON HA MAI FATTO MALE A NESSUNO”

“Non si può far parte dell’Europa a singhiozzo. I divieti ed il bavaglio alla scienza probabilmente nascono dalla paura che le ricerche possano dimostrare – come a dire il vero hanno sempre dimostrato – che la coesistenza è possibile”.

E’ questo il commento di Confagricoltura sulla mozione parlamentare ed il decreto interministeriale in fase di approvazione che impegnerebbe a chiedere la clausola di salvaguardia per vietare la coltivazione di Ogm in Italia e impedirebbe comunque la ricerca in pieno campo.

“Forse si teme che possano rivelare su basi scientifiche, ad esempio, che un ettaro di mais OGM autoprotetto contro la piralide (l’insetto che attacca la pianta e la spiga del mais) contiene alla raccolta meno micotossine, sostanze tossiche per l’uomo e gli animali, prodotte dalle muffe che si sviluppano sulle ferite causate al mais da questo insetto”.

“Ci dicano se quei pochi ettari seminati con mais Mon 810 – ha commentato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – su quali basi scientifiche, sarebbero in grado di mettere a rischio l’ambiente, la salute dei consumatori e la biodiversità. E soprattutto non dimentichiamo che la coesistenza tra mais convenzionale, bio e transgenico è possibile, come affermano dal 2006 ventuno società e accademie scientifiche agricole”.

“Studiare, sperimentare, conoscere - ha concluso Guidi - non ha mai fatto male a nessuno ed è alla base del progresso”.

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12/07/2013, 13:40
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INTERNAZIONALIZZAZIONE, GUIDI: “CON ‘DESTINAZIONE ITALIA’ IMBOCCATA LA STRADA GIUSTA. OCCORRE FAR CRESCERE L’EXPORT MA ANCHE ATTRARRE CAPITALI STRANIERI”

“Il progetto ‘Destinazione Italia’ portato avanti attraverso la cabina di regia dell’internazionalizzazione - finalmente allargata alle Organizzazioni di rappresentanza del mondo agricolo – è una grande opportunità per rilanciare il made in Italy, che guarda all’Expo 2015 come ad un trampolino di lancio”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, che ha apprezzato le considerazioni espresse dal ministro degli Affari esteri Emma Bonino.

“Finora ha imperato un atteggiamento bucolico – ha aggiunto Guidi - La campagna come astrazione, il km 0 e la difesa del brand italiano dalla colonizzazione straniera. Oggi finalmente si intende operare tenendo conto che la campagna è fatta di imprese che devono fare reddito, che danno occupazione, che puntano sull’export e si aggregano per competere attraverso le reti, con progetti su cui si cercano anche investitori stranieri per introdurre innovazioni di processo e di prodotto alla base di progetti concorrenziali. È tutto molto più concreto, aderente alla realtà ed alle prospettive, che vedono Expo 2015 non come un traguardo ma un punto di partenza”.

“E’ il momento – ha concluso il presidente di Confagricoltura - di riconsiderare il ruolo degli investitori stranieri che possono dare nuove opportunità ai nostri brand e marchi, che favoriscono la loro diffusione sul mercato globale, tutte operazioni in sostanza che si traducono in occupazione, sviluppo, affermazione del made in Italy”.

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15/07/2013, 18:05
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AGROENERGIE, CONFAGRICOLTURA: “concentrare l’attenzione suI BIOCARBURANTI DI seconda e terza generazione, che utilizzano sottoprodotti e rifiuti, SENZA DIMENTICARE QUANTO SI È GIÀ FATTO”

La Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha approvato una serie di misure per la produzione sostenibile dei biocarburanti. Per Confagricoltura sono di notevole interesse nell’ottica di limitare il cambiamento di destinazione dei terreni nei Paesi del Terzo mondo e diminuire le emissioni di gas ad effetto serra.

Secondo Confagricoltura occorre concentrare l’attenzione sullo sviluppo di nuove, tecnologie, come la seconda e terza generazione di biocarburanti, che utilizzano anche, e soprattutto, sottoprodotti e rifiuti.

Ad avviso di Confagricoltura però “i problemi non si risolvono fissando solo restrizioni agli obiettivi sui biocarburanti di prima generazione ma incentivando la ricerca e l’innovazione e tenendo conto delle diverse realtà agricole ed industriali dei Paesi membri. D’altronde, nel breve periodo, i biocarburanti di seconda generazione potranno contribuire in modo limitato al raggiungimento degli obiettivi europei, dal momento che i sottoprodotti ed i rifiuti sono già inseriti in altre filiere industriali”.

Peraltro va ricordato che i biocarburanti in Europa oggi sono prodotti nel rispetto di rigidi criteri finalizzati al rispetto della sostenibilità ambientale.

L’Organizzazione degli imprenditori agricoli fa presente poi che i cambiamenti repentini della normativa potrebbero produrre ingenti danni all’industria del settore; senza tener conto che oggi alcuni sottoprodotti dell’industria dei biocarburanti di prima generazione, come i panelli di soia e di girasole, svolgono un ruolo importante sul mercato delle proteine vegetali, di cui l’Unione europea è ampiamente deficitaria.

Alla luce delle proposte approvate dalla Commissione Ambiente del Parlamento europeo e della attuale situazione italiana dei biocarburanti Confagricoltura auspica che venga finalmente sostenuto e promosso il biometano che utilizza per la sua produzione limitate superfici agricole, facendo largo utilizzo di biomasse che oggi non costituiscono reddito per gli agricoltori (colture di secondo raccolto, oppure prodotte su terreni marginali, effluenti zootecnici, sottoprodotti agricoli e industriali).

Inoltre merita attenzione la proposta di incentivare ulteriormente lo sviluppo della mobilità elettrica.

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15/07/2013, 18:07
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