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Confagricoltura 
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BSE, CONFAGRICOLTURA: “L’OIE RICONOSCE ALL’ITALIA LA MASSIMA SICUREZZA DELLE CARNI BOVINE. CONFERMATO L’ECCELLENTE LAVORO DI ALLEVATORI E SERVIZI DI CONTROLLO”

L’Organizzazione mondiale per la sanità animale (Oie), con risoluzione adottata nell’ambito dell’ Assemblea Generale, ha ufficialmente sancito per l’Italia il nuovo stato sanitario per l’encefalopatia spongiforme bovina (Bse) con il passaggio dall’attuale livello di rischio ‘controllato’ a quello ‘trascurabile’.

Si tratta del livello di massima sicurezza sanitaria, secondo la classificazione internazionale, che distingue i Paesi in tre categorie: ‘trascurabile’, ‘controllato’ e ‘indeterminato’. L’Italia va ad aggiungersi agli attuali 19 Paesi, sui 178 aderenti all’Oie, che hanno raggiunto la qualifica sanitaria di rischio ‘trascurabile’.

Il presidente di Confagricoltura Mario Guidi esprime viva soddisfazione. “La decisione dell’Oie conferma – sottolinea - l’eccellente lavoro svolto dai nostri allevatori e l’efficienza dei controlli sanitari nazionali. Il tutto grazie all’operato dei Servizi Veterinari centrali e territoriali, dai laboratori degli Istituti Zooprofilattici sperimentali, dal Centro di referenza nazionale e dall’Istituto Superiore di Sanità”.

“È la riprova definitiva – conclude Guidi – che la questione Bse non riguarda i nostri prodotti ed i nostri allevamenti. Ci auguriamo che, anche grazie a questo ulteriore traguardo, il consumatore continui, con piena fiducia, ad acquistare la carne bovina prodotta nel nostro Paese e possa migliorare il commercio internazionale dei prodotti italiani, sia alimentari che non, di origine bovina.

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01/06/2013, 12:08
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AUDIZIONE ALLA CAMERA, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): «È IL MOMENTO DI PARLARE DI CRESCITA E DI POLITICHE DI SVILUPPO TARANDOLE SULLE IMPRESE»

«È il momento di parlare di crescita tarando le misure sulle aziende creando cioè condizioni favorevoli all’attività imprenditoriale . Solo se ci saranno uno Stato virtuoso e sburocratizzato, che non spreca ed agevola l’economia, banche solide ed efficienti, imprese in grado di innovare, competere e crescere, si potrà mettere finalmente in moto la ripresa». Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi nel corso dell’audizione presso la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. Con lui il presidente dei Giovani Agricoltori di Confagricoltura Raffaele Maiorano.

Il presidente di Confagricoltura si è soffermato in particolare su alcuni temi fondamentali: pressione fiscale, semplificazione, misure per il credito ed il lavoro, internazionalizzazione, green economy, digital divide nelle aree rurali, riforma della politica agricola comune. Ha poi consegnato il documento di Agrinsieme (che ricomprende anche Cia e Alleanza delle Cooperative) sulle politiche di sviluppo, evidenziando come ci sia una visione comune sulla crescita.

Guidi ha esordito con un plauso alla decisione del governo di sospendere il pagamento dell’Imu per i terreni ed i fabbricati rurali. «Da sempre la mia Organizzazione è impegnata a contrastare una imposizione iniqua perché tassa i beni strumentali, attende ora la sua abolizione».

«Anche la progressiva riduzione degli oneri amministrativi a carico delle imprese è di assoluta priorità – ha ricordato -. Gli imprenditori hanno bisogno di dedicare più tempo all’attività aziendale e meno agli adempimenti burocratici, con conseguente affrancamento da difficoltà e vincoli che ritardano l’operatività».

«Bisogna poi favorire l’accesso al credito, premiando le aziende che, attraverso politiche progettuali incentrate sull’innovazione, sull’aggregazione produttiva, sul marketing accrescono la competitività». Ha ricordato l’esigenza di misure dirette a favorire l’export ed il consolidamento sui mercati esteri, ancor più oggi in cui si registra una stagnazione dei consumi interni.

Per quanto riguarda la green economy, Guidi ha ricordato come le agroenergie siano strategiche sia per il rilancio dell’economia aziendale, sempre più multifunzionale, sia per il Paese che ha bisogno di fonti energetiche alternative. Tutto ciò, naturalmente, con equilibrio senza compromettere la produzione a fini alimentari, ma utilizzando appieno i sottoprodotti e gli scarti (con beneficio pure per l’ambiente).

A proposito dei Triloghi in atto a Bruxelles per la riforma della politica agricola comune, la richiesta di Guidi è di un impegno determinato di tutto il governo perché vengano salvaguardate «produzioni importanti per la nostra agricoltura come olivicoltura, latte, pomodori, tabacchi, evitando tagli ulteriori che farebbero aumentare la dipendenza dai mercati globali. Se l’agricoltura serve all’Europa vanno poste in essere politiche per il rafforzamento e non per l’ arretramento».

«Bisogna puntare sul lavoro per far ripartire l’economia – ha detto il presidente di Confagricoltura -. Dalle campagne giunge un messaggio preciso al Paese, bisogna garantire un futuro, specialmente alle nuove generazioni. Tra le nostre proposte quella delle assunzioni di gruppo per reti d’impresa, gruppi economici, pool di aziende».

Tra le sollecitazioni del presidente dei Giovani di Confagricoltura (Anga) Raffaele Maiorano l’istituzione di un programma d’intervento scolastico, in accordo con il ministero della Pubblica Istruzione, per la transazione scuola-lavoro e post-scuola oltre a politiche finalizzate all’alternanza studio-lavoro (ovvero esperienze pratiche in azienda connesse alla didattica). «L’Italia – ha commentato - è uno dei pochi Paesi dell’Unione europea che non prevede tali pratiche, che dovrebbero essere propedeutiche per la scelta del percorso universitario e per l’inserimento in un settore professionalizzato come è quello dell’agricoltura odierna».

Tra le proposte dell’Anga quella di ricostituire l’osservatorio permanente sui giovani agricoltori. «Non si fa spending review – ha concluso Maiorano - tagliando il ponte di collegamento tra Mipaaf e politiche agricole. Non è di questo tipo di risparmio che ha bisogno il Paese e l’agricoltura».

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03/06/2013, 18:28
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CINA, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): CON I NUOVI DAZI SUL VINO A RISCHIO UN MERCATO MOLTO PROMETTENTE

Un ulteriore contenzioso commerciale internazionale rischia di mettere in difficoltà le produzioni vitivinicole europee ed italiane. L’indagine del governo cinese sulle esportazioni in dumping di vino europeo potrebbe infatti mettere a rischio un promettente mercato. E i nostri produttori potrebbero non reggere l’imposizione di nuovi dazi che bilancerebbero, nella lettura che è stata data a questo provvedimento, la proposta della Commissione europea di ieri di aumentare dall’11,8% al 47,6% in media i dazi sui pannelli solari importati in Europa dalla Cina.

“E’ dall’estate scorsa – ha commentato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – che l’associazione dei produttori cinesi ha chiesto al ministero del Commercio di indagare sull’aumento dell’export dei nostri vini, lamentando i danni che questo determina per le loro imprese. Ora le autorità cinesi sembrano determinate a dare seguito a questa richiesta e i nostri produttori rischiano di fare le spese di questa che appare l’ennesima guerra commerciale in cui sono in gioco notevoli interessi.“

“Non si deve assolutamente arrivare ad imporre nuovi dazi e siamo convinti che non vi siano elementi oggettivi per procedere in tal senso – ha proseguito il presidente di Confagricoltura –. Invitiamo dunque il Governo e le autorità comunitarie a trovare una soluzione prima di mettere a repentaglio un comparto ed un mercato per i quali le nostre esportazioni stanno raccogliendo successi importanti.”

Negli ultimi anni il ritmo di crescita delle importazioni cinesi dall’Europa è stato notevole scatenando le preoccupazioni dei produttori nazionali benché posizionati su tipologie diverse di offerta per prezzo e qualità.

Secondo il rapporto 2012 dell'Istituto Britannico International Wine and Spirit Research (IWSR), la Cina, con 19 milioni di consumatori abituali, è il quinto consumatore di vino al mondo dopo Stati Uniti, Italia, Francia e Germania.

L’Italia negli ultimi anni ha colto bene la fase di espansione con l’aumento del flusso di export pari nel 2012 in valore a 77 milioni di euro e in volume di 326 mila hl. Con un aumento negli ultimi cinque anni rispettivamente del 300% circa in quantità e del 400% in valore (v. tabella).

Va considerato che a crescita del mercato del vino importato è stata peraltro favorita negli ultimi anni dalla riduzione dei dazi doganali sui vini d'importazione (scesi dal 65% al 14%), in conformità agli accordi stipulati in ambito WTO.

Ora l’avvio dell’indagine antidumping e l’eventuale imposizione di nuovi dazi potrebbero arrestare il trend positivo delle esportazioni in questo Paese a favore dei loro produttori nazionali.

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05/06/2013, 16:11
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FAUNA SELVATICA, AUDIZIONE ALLA CAMERA DI AGRINSIEME: “RISARCIRE NON BASTA, OCCORRE PREVENIRE VALUTANDO L’IMPATTO SU HABITAT, FORESTE, FAUNA MINORE, ALLEVAMENTI ED AGRICOLTURA”

Roma, 5 giugno 2013 – “In vent’anni le popolazioni di animali selvatici presenti sul territorio é profondamente cambiata, facendo registrare un incremento considerevole, in particolare, degli ungulati (cinghiali, daini, caprioli). I danni che questa crescita dimensionale della fauna selvatica produce sul territorio sono di carattere ambientale, forestale, agricolo e faunistico”. Lo ha sottolineato Franco Postorino della Confagricoltura che è intervenuto, per Agrinsieme (Cia, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative), all’audizione odierna presso la Commissione Agricoltura della Camera sui provvedimenti in materia.

Agrinsieme ha ricordato come la crescita delle popolazioni selvatiche sul territorio provoca un forte depauperamento dell’habitat e delle foreste, ingenti danni diretti ed indiretti (anche commerciali) alle aziende agricole e impatta notevolmente pure sulla fauna minore e sugli allevamenti.

“Il problema è grave e la legislazione attuale nazionale e regionale – ha posto in rilievo il rappresentante di Agrinsieme - è assolutamente carente ed inadatta a fronteggiare quella che è diventata una vera e propria emergenza”.

Agrinsieme ha sollecitato congrui e tempestivi indennizzi per i produttori. Ma occorre soprattutto svolgere attività di prevenzione, per impedire che proseguano situazioni insostenibili; vanno definiti “indici di portanza” ovvero va individuata la capacità di un ambiente, e delle sue risorse, di sostenere un determinato numero di soggetti selvatici. E vi deve essere una compatibilità tra attività ambientale ed economica.

Al di là del numero ammissibile, gli animali selvatici in surplus vanno eradicati dal territorio nelle forme più opportune, scientificamente ormai individuate e note.

Agrinsieme ha quindi auspicato un monitoraggio attento pure della presenza degli orsi, dei lupi, dei cani inselvatichiti e delle nutrie, che molti problemi stanno creando in determinate aree.

“Insomma – ha concluso il rappresentante di Agrinsieme - servono norme nuove, un monitoraggio scrupoloso delle specie selvatiche e del loro impatto, interventi diretti a ridefinire i piani di crescita delle specie che compromettono l’agroecosistema”.

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05/06/2013, 17:28
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COSIMO MELACCA, IMPRENDITORE AGRICOLO LIGURE, E’ IL NUOVO PRESIDENTE DI AGRITURIST

Eletto a maggioranza dall’Assemblea Nazionale dell’Associazione agrituristica di Confagricoltura,
dopo un serrato confronto con l'altro candidato, Mario Pusceddu.

Al termine di un vivace confronto pre-elettorale, Cosimo Melacca, già vicepresidente di Agriturist Nazionale e presidente di Agriturist Liguria, ha prevalso su Mario Pusceddu nella corsa alla presidenza di Agriturist per il triennio 2013-2016.

Cosimo Melacca, nato a Brindisi 54 anni fa, sposato con due figli, conduce l’azienda agricola e agrituristica “La Ca’ dell’Alpe” a Finale Ligure in provincia di Savona e un’altra azienda agricola a San Vito dei Normanni in provincia di Brindisi.

“La mia - ha dichiarato il neopresidente di Agriturist - sarà una presidenza all’insegna della condivisione con tutte le diverse anime che caratterizzano la nostra Associazione. Oggi più che mai, per vincere, bisogna fare squadra e lavorare insieme per un obiettivo comune: la valorizzazione delle aziende agrituristiche che in primis sono anche aziende agricole. In questo contesto, il rafforzamento del rapporto con Confagricoltura sarà determinante per il raggiungimento di ogni traguardo".

"Sono convinto – ha concluso Melacca – che sollecitando, in ogni parte del Paese, la partecipazione degli associati alla elaborazione di programmi promozionali, strategie sindacali e nuovi processi organizzativi, potremo proseguire con successo il cammino della valorizzazione delle risorse turistiche rurali che l’Agriturist ha iniziato, prima in Italia, 48 anni fa”.

Al termine dell’Assemblea, il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, si è congratulato col presidente di Agriturist appena eletto e ha sottolineato che la sinergia tra agricoltura e turismo costituisce una priorità strategica per il sostegno alle imprese agricole e all’economia rurale.

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06/06/2013, 14:28
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PSR, RICOTTA (CONFAGRICOLTURA LAZIO): “SBLOCCATI I FONDI. UN IMPORTANTE SEGNALE DI ATTENZIONE ALLE PRIORITÀ DEL MONDO IMPRENDITORIALE AGRICOLO”

“E’ importante l’impegno subito messo in campo dalla Giunta regionale e dell’assessore all’Agricoltura Sonia Ricci per sbloccare 41 milioni di euro dei fondi del piano di sviluppo rurale 2007/2013 relativi ai progetti integrati territoriali, che sono lo strumento con cui un insieme di attori pubblici elaborano e realizzano progetti agroalimentari condivisi per la crescita strategica dei territori. Un grande segnale di attenzione alle priorità del mondo imprenditoriale agricolo”. E’ questo il commento del presidente di Confagricoltura Lazio, Sergio Ricotta.

“Ora – ha aggiunto Ricotta - sarà decisivo proseguire su questa strada ed attivare le indispensabili misure di semplificazione burocratica per far sì che anche le risorse dei PSR destinate ad aziende ed organismi privati possano giungere celermente a destinazione, evitando il rischio del disimpegno automatico”.

“Zingaretti e Ricci hanno compreso appieno che i fondi europei sono una risorsa preziosa per far crescere il sistema agricolo laziale – ha concluso il presidente di Confagricoltura Lazio -. Finanziamenti ovviamente da destinare con rigore, ma anche con le opportune flessibilità, impedendo che i tempi della burocrazia frenino il progresso”.

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06/06/2013, 14:58
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SCIAMI DI API ALL’INGRESSO DEL QUIRINALE. LA FEDERAZIONE APICOLTORI INTERVIENE PER IL RECUPERO

Roma Capitale, ore 15.30, Palazzo del Quirinale: uno sciame di api si posa a pochi metri dall’ingresso principale della residenza presidenziale, gli agenti di sorveglianza notano l’insolito assembramento di api operaie e allertano la centrale operativa della Polizia di Stato che entra immediatamente in contatto con la FAI-Federazione Apicoltori Italiani.
Scatta un protocollo collaudato: allerta al primo apicoltore disponibile che armato di maschera, tuta gialla e affumicatore, si mette a disposizione per il recupero di un insetto che la legge italiana considera patrimonio dello Stato. Le Forze dell’Ordine, Polizia, Carabinieri, Municipale e Vigili del Fuoco fanno tutte il loro dovere insieme all’Apicoltore che recupera l’ape regina, le sue centinaia di accompagnatrici, mette tutto in ordine dentro un cassettino di emergenza e riporta lo sciame in un apiario controllato dove le api sopravviveranno e continueranno a fare il loro prezioso lavoro al servizio dell’agricoltura e dell’ambiente.
“E’ una storia che appare persino curiosa – dichiara il presidente della FAI Raffaele Cirone, ma l’episodio odierno in una città come Roma si verifica migliaia di volte ogni anno e noi, insieme ai tanti Apicoltori volontari come Paolo Spiccalunto intervenuto oggi al Quirinale, recuperiamo le api e le riportiamo al loro ambiente naturale. Facciamo questo da 60 anni e siamo orgogliosi che un tale servizio possa essere reso anche alle Istituzioni. La FAI, del resto, conclude il presidente Cirone, ha una missione speciale da compiere: il Ministero delle Politiche Agricole ci ha assegnato il compito di Centro di Riferimento Tecnico per la Salvaguardia dell’Ape Italiana. Il pronto intervento, in questa e in tante altre forme di tutela del più prezioso amico dell’uomo, è un nostro preciso dovere, a beneficio dell’agricoltura e dell’ambiente”.


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06/06/2013, 18:13
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PIL, CONFAGRICOLTURA: “CRESCE IL VALORE AGGIUNTO AGRICOLO. VANNO EVITATI ECCESSIVI ENTUSIASMI, I DANNI DEL MALTEMPO SI FARANNO SENTIRE”

“L’agricoltura registra un incremento congiunturale e tendenziale del valore aggiunto nel primo trimestre del 2013, cresciuto dello 0,1% rispetto al primo trimestre del 2012. Si conferma la tendenza contro-ciclicica del settore primario, rispetto agli altri, che marcano contrazioni anche rilevanti del valore aggiunto (circa -3% per l’industria ed il commercio e circa -7% per le costruzioni)”. Lo sottolinea Confagricoltura commentando i dati Istat sul Pil nel primo trimestre dell’anno.

“Siamo davanti ad una positiva inversione di tendenza – osserva Confagricoltura -. Tuttavia si devono evitare eccessivi entusiasmi, dal momento che il livello del valore aggiunto trimestrale (circa 6,8 miliardi di euro) è inferiore a quello registrato dal 2008 al 2011”.

“Il nostro Centro Studi - precisa Confagricoltura - per il 2013 stima una flessione dello 0,5% del valore aggiunto di settore, anche per l’inclemente andamento climatico. C’è poi da recuperare un forte e perdurante calo della ricchezza prodotta in agricoltura che ha fatto contrarre il valore aggiunto, dal 2004 ad oggi, di oltre il 10% per oltre 3 miliardi di euro”.

Confagricoltura chiede “adeguate politiche per investire in un settore che contribuisce, in maniera determinante, alla crescita ed all’occupazione del Paese”.

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10/06/2013, 21:07
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OCCUPAZIONE. AGRINSIEME AL MINISTRO GIOVANNINI: “L’AGRICOLTURA DÀ LAVORO. FAVORIRE LE ASSUNZIONI NEL SETTORE PRIMARIO È UNA NECESSITÀ DEL PAESE”.

“Mentre in Italia si registra la disoccupazione più alta degli ultimi vent’anni, in particolare quella giovanile che sfiora il 40,5%, l‘agricoltura tiene. Cresce infatti il numero degli occupati dipendenti in agricoltura (+3,6% nel 2012, +0,7% nel primo trimestre dell’anno secondo i dati Istat), invece in calo in tutti gli altri settori produttivi. I lavoratori dipendenti, secondo i dati Inps ed Enpaia, sono oltre un milione, mentre le imprese datoriali sono oltre 200 mila”. Lo hanno ricordato i presidenti di Cia e Confagricoltura, Giuseppe Politi e Mario Guidi, nell’incontro, in rappresentanza di Agrinsieme, con il ministro del Lavoro Enrico Giovannini.

Agrinsieme (che è il coordinamento di Cia, Confagricoltura, Alleanza nazionale delle Cooperative agroalimentari) ha presentato al ministro Giovannini le proprie proposte per l’inserimento del settore agricolo negli incentivi all’occupazione e per la semplificazione. In primo luogo ha sollecitato un intervento che ripristini forme di flessibilità adeguate, a partire dai contratti a termine, che possono rappresentare anche un possibile strumento di entrata dei giovani nel mondo del lavoro.

“Proprio per le potenzialità che ha il settore primario è opportuno – ha osservato Mario Guidi - che le imprese possano usufruire degli incentivi all’occupazione fortemente limitati dalla regola comunitaria del de minimis, che non consente alle imprese agricole di percepire aiuti di stato superiori a 7.500 euro in tre anni”.

“Questa regola – che si applica ad esempio all’apprendistato ed a molte altre disposizioni agevolative – di fatto rende inapplicabile il regime di sgravi ai datori di lavoro agricolo; occorre individuare soluzioni per superare questo limite, eventualmente anche rinegoziandolo con l’ Unione europea”.

Politi ha quindi evidenziato le caratteristiche del mercato del lavoro agricolo, con l’incidenza dei rapporti a termine molto alta (circa il 90%), mentre è relativamente contenuta quella dei rapporti a tempo indeterminato (circa il 10%).

“Tarare le misure incentivanti sui rapporti a tempo indeterminato di fatto rende tali misure scarsamente applicabili al settore agricolo che invece merita la massima attenzione all’interno del contesto socioeconomico del Paese”. Agrinsieme quindi ha proposto al ministro Giovannini una revisione dell’apprendistato e l’introduzione di sgravi fiscali e contributivi per l’assunzione di giovani, anche con contratto a termine ‘stabile’, ossia di durata almeno triennale e con una garanzia occupazionale di almeno 101 giornate annue.

Guidi ha poi chiesto l’introduzione di alcune semplificazioni a costo zero, in materia di lavoro e senza ridurre i livelli di tutela in materia di sicurezza del lavoro.

“Bisogna puntare sul lavoro per far ripartire l’economia – hanno concluso i rappresentanti di Agrinsieme -.Tra le nostre proposte quella delle assunzioni di gruppo per reti d’impresa, gruppi economici, pool di aziende. Dalle campagne giunge un messaggio preciso al Paese, bisogna garantire un futuro, specialmente alle nuove generazioni”.

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11/06/2013, 19:48
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PREZZI AL CONSUMO, CONFAGRICOLTURA: AUMENTANO LE QUOTAZIONI DELLA FRUTTA A CAUSA DEL MALTEMPO PRIMAVERILE

Resta stabile il tasso di inflazione, con variazione nulla a maggio rispetto ad aprile e marzo, mentre aumentano i prezzi degli alimentari non lavorati, ed in particolare della frutta fresca (+6,8% su base mensile, +9,4% su base annua ). Diminuiscono, su base mensile, i prezzi di verdura e ortaggi (-0,4% ed erano già diminuiti dell’ 1,2% ad aprile e del 2,3% a marzo); in termini tendenziali i prezzi dei vegetali freschi aumentano del 9,9% (ma era +13,1% a gennaio). Lo ricorda il Centro Studi di Confagricoltura analizzando i dati definitivi sull’inflazione a maggio, diffusi oggi dall’Istat.

“Gli incrementi della frutta fresca sono dovuti probabilmente sia alle primizie giunte sul mercato, sia alle conseguenze del maltempo primaverile che ha portato alla perdita dei raccolti. Resta da verificare se si sono avuti incrementi dei prezzi alla produzione (che comunque ad aprile erano diminuiti del 6,2%, rispetto a marzo, ed in particolare registravano -7,8% per la frutta e -32,3% per gli ortaggi, secondo i dati Ismea).

“Restano criticità e disequilibri di filiera. Per questo Confagricoltura sollecita, a Parlamento e Governo, politiche di rilancio che vedano le imprese come motore di sviluppo”.

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12/06/2013, 17:54
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