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Marco
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Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68841 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
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CALAMITÀ NATURALI: VERTICE DI CONFAGRICOLTURA A BENTIVOGLIO, NEL CUORE DELLA ZONA COLPITA DALLE TROMBE D’ARIA DEL 3 MAGGIO.
IL PRESIDENTE NAZIONALE GUIDI: «AD UN ANNO DI DISTANZA
DAL TERREMOTO UNA NUOVA SITUAZIONE DA AFFRONTARE CON URGENZA» IL PRESIDENTE REGIONALE GARAGNANI: «IL GOVERNO PREDISPONGA subito UN DECRETO AD HOC COME RICHIESTO DAL PRESIDENTE REGIONALE VASCO ERRANI»
“Un anno dopo l’Emilia Romagna si trova a vivere lo stesso incubo del terremoto, con aziende agricole nelle province di Bologna, Modena e Ferrara martoriate da forti trombe d’aria. Ho visto di nuovo le tragiche scene di un anno fa, come un film drammatico che si ripete”. Ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi che, con il direttore generale Luigi Mastrobuono, il presidente della Federazione regionale Guglielmo Garagnani ed i vertici locali dell’Organizzazione, ha visitato a Bentivoglio (Bologna), nell’epicentro delle zone colpite, alcune aziende associate che hanno subito danni ingenti per l’eccezionale evento atmosferico del 3 maggio scorso.
Il sopralluogo è avvenuto dopo un summit della Confagricoltura dell’Emilia Romagna, con Guidi e Mastrobuono, per fare il punto sulla situazione e definire le azioni da porre in essere.
“È stato un cataclisma le cui conseguenze non sono state comprese appieno da tutti – ha commentato Mario Guidi -. Mi sono trovato un’altra volta davanti a macerie, precarietà, emergenza, paura, ma anche voglia di riscatto, determinazione nel tornare rapidamente alla normalità. Gli agricoltori emiliano-romagnoli sono di nuovo pronti a rimboccarsi le maniche ed a lavorare per ricostruire quanto la forza della natura ha distrutto, senza abbattersi. Tutto questo è encomiabile, ma lo Stato faccia la sua parte e subito. Va dichiarato lo stato di calamità per l’eccezionalità dell’evento e vanno messi subito a disposizione adeguati fondi”.
“Diamo pieno supporto alla richiesta già avanzata dal presidente della Regione Vasco Errani al Presidente del Consiglio Enrico Letta di predisporre, in tempi rapidi, un decreto finalizzato a sostenere finanziariamente i danni provocati dal tornado del 3 maggio e dalle frane, con l’auspicio – ha aggiunto il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna Garagnani – che il Governo ponga su questi eventi calamitosi la stessa attenzione riservata al fenomeno sismico dell’Emilia. Nel frattempo ci siamo attivati affinché vengano subito predisposte per queste aziende danneggiate, come da impegni assunti nei giorni scorsi dall’assessore regionale Rabboni su nostra richiesta, le stesse misure messe in atto per il terremoto, soprattutto la 126”.
“La nostra Organizzazione – ha concluso Garagnani - è al fianco degli agricoltori colpiti; siamo impegnati nell’assistenza diretta, nella collaborazione con le autorità per le attività di ripristino, nelle iniziative di solidarietà. Urge un intervento rapido e deciso”.
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10/05/2013, 14:53 |
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Marco
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Bentivoglio, 11 maggio 2013
IMPRESE. LE PMI DI CONFAGRICOLTURA SI CONFRONTANO SUL MODELLO AGGREGATIVO DELLE RETI: "CREDIAMO NELLO STARE INSIEME PER CONDIVIDERE AZIONI ED IDEE"
"Le imprese agricole, ancor più quelle a conduzione familiare, hanno bisogno di rinnovarsi, di trovare nuove modalità operative e sbocchi produttivi. Possono inserirsi in nuove relazioni di gruppo, superando le difficoltà individuali. Il modello della rete è perfettamente congeniale anche alle piccole e medie imprese". Lo ha detto Roberto Poggioni, presidente di Federimpresa, la Federazione che raggruppa le imprese agricole a conduzione familiare aderenti a Confagricoltura e che ha promosso a Bentivoglio (Bologna) il convegno nazionale "Fare reti: nuove strategie d'impresa".
"Le reti che si caratterizzano per non avere limiti spaziali e confini operativi potendo essere anche intersettoriali, rappresentano - ha sottolineato Ezio Veggia, vicepresidente di Confagricoltura con delega sulla materia - un'opportunità strategica per sostenere e sviluppare processi di collaborazione fra aziende, agricole e non, e conseguire obiettivi di sviluppo che non sarebbero raggiungibili operando da soli".
Il contratto di rete è una nuova forma giuridica nata nel 2009. I vari interventi dei consulenti tecnici e dalle case history presentate al convegno Confagricoltura-Federimpresa a Bentivoglio, ne hanno evidenziato alcune caratteristiche: reciproca indipendenza delle imprese; rapporti di filiera tendenzialmente più stabili; flessibilità delle relazioni che vengono a costituirsi tra aziende (dalla mera collaborazione, alla presenza di un'impresa leader, all'integrazione); nessuna finalità anticoncorrenziale; più valore alla forza delle idee.
Nel corso del convegno è stato anche illustrato il nuovo programma avviato da Confagricoltura per assistere le aziende associate nel "fare reti". Si parte subito con la formazione di personale specializzato dell'Organizzazione che coadiuverà il territorio nella concretizzazione dei progetti inter-aziendali, nella sottoscrizione dei contratti tra le varie realtà aderenti e negli aspetti operativi. Confagricoltura prevede che vengano avviati otto nuovi progetti di rete prima dell'estate.
Le conclusioni sono state di Mario Guidi, presidente di Confagricoltura: "In agricoltura - ha ricordato - abbiamo già un modello di aggregazione delle imprese, attraverso le organizzazioni di produttori e le cooperative a cui le aziende delegano la gestione del prodotto. Ma, come è stato sottolineato nel convegno di Federimpresa, il modello della rete è molto più agile e flessibile; permette di condividere informazioni, attività produttive, economie di scala, progetti di filiera, intersettoriali, di internazionalizzazione".
"Come Organizzazione siamo pienamente consapevoli che occorre lavorare in maniera diversa - ha concluso il presidente di Confagricoltura -. Le imprese agricole sono più avanti di quanto si creda e sono pronte a investire in progetti di crescita. Ne va del loro futuro".
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11/05/2013, 19:01 |
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RIFORMA DELLA PAC, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “NON È UN TABÙ PARLARE DI PROROGA DEL REGIME DELLE QUOTE LATTE”
“Nella riforma della politica agricola comune si sta ipotizzando di prorogare le quote zucchero ed i diritti di impianto vitivinicoli. In questa situazione è proprio un tabù parlare anche di una proroga del regime delle quote latte? Forse occorrerebbe un po’ di coerenza. Anche perché la proposta del Parlamento Europeo che interverrebbe per ‘temperare’ la liberalizzazione dal 2015, a nostro avviso, rischia di non essere efficace a fronteggiare gli squilibri del mercato interno ed è anche incoerente con la logica del ‘pacchetto latte’. E allora perché superare un regime che, bene o male, ha consentito negli ultimi trent’anni della sua applicazione una razionalizzazione degli allevamenti da latte italiani? Lo chiede il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, intervenendo ad una Tavola rotonda, nell’ambito dell’incontro promosso dalla sede di Piacenza su ‘Il dopo quote latte: proposte per il futuro del settore’.
“Le quote - ha commentato Guidi - non hanno certo impedito che i nostri allevamenti si rafforzassero aumentando di dimensione economica: oggi di fatto produciamo lo stesso latte di trent’anni fa con l’80 per cento di allevamenti e 40 per cento di vacche in meno. E sono uno strumento che al tempo stesso ha consentito il mantenimento del potenziale produttivo nazionale”.
“Abbiamo sollecitato – ha aggiunto - un ripensamento da parte della Commissione sulla scelta di abolire il regime delle quote latte che è pur sempre un sistema che favorisce l’equilibrio tra le aree produttive degli Stati membri della Comunità. Nutriamo forti preoccupazioni per il futuro delle produzioni italiane, se prevalesse la logica della piena liberalizzazione della produzione europea. Peraltro, per i nostri produttori non sarebbe prevista alcuna forma di compensazione come invece è stato per altri settori”.
Ad avviso del presidente di Confagricoltura, “la strada che appare più percorribile è comunque quella dell’aggregazione dei produttori, in modo da poter competere con le altre grosse realtà europee. Non dimentichiamoci che negli altri Paesi c’è molta più adesione alle forme aggregate di produzione che peraltro sono in numero molto inferiore e di dimensioni molto maggiori rispetto all’ampia frammentazione sul nostro territorio”.
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13/05/2013, 19:43 |
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PREZZI AL CONSUMO, CONFAGRICOLTURA: “CALANO ULTERIORMENTE LE QUOTAZIONI DELLA VERDURA. RESTANO CRITICITÀ E DISEQUILIBRI DI FILIERA”
Resta stabile il tasso di inflazione, con variazione nulla ad aprile rispetto al mese di marzo; a ciò ha contribuito senz’altro la battuta d’arresto dei prezzi degli alimentari non lavorati ed in particolare la diminuzione di verdura e ortaggi (-1,2% ed erano già diminuiti del 2,3% a marzo); in termini tendenziali i prezzi dei vegetali freschi aumentano del 6,6% (ma era +13,1% a gennaio). Lo ricorda il Centro Studi di Confagricoltura analizzando i dati definitivi sull’inflazione ad aprile, diffusi oggi dall’Istat.
"Vanno monitorati attentamente i mercati – sottolinea Confagricoltura - Solo da marzo si sono avuti, in alcuni settori, incrementi dei prezzi alla produzione, dopo le ulteriori flessioni registrate in avvio di anno”.
“Restano criticità e disequilibri di filiera. Per questo Confagricoltura sollecita a Parlamento e Governo politiche di rilancio che vedano le imprese come motore di sviluppo”.
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14/05/2013, 17:25 |
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Marco
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NELLA NUOVA PAC MISURE PER I GIOVANI AGRICOLTORI. IL PRESIDENTE DELL’ANGA NICOLA MOTOLESE PARTECIPA ALLA CHIUSURA DELLA CAMPAGNA DEL CEJA “FUTURE FOOD FARMERS”
“Il ricambio generazionale in agricoltura è emergenza in Europa e in Italia la situazione è ancora più grave”. Lo ha detto il presidente dell’Anga, Nicola Motolese di ritorno da Bruxelles dove, insieme al delegato al Ceja dei giovani di Confagricoltura Filippo Schiavone, ha partecipato alla chiusura della campagna del Consiglio europeo dei giovani agricoltori “Future Food Farmers”, nata con l’obiettivo di scongiurare l’imminente crisi di età nell’agricoltura europea.
La campagna è stata lanciata sette mesi fa, in occasione Giornata mondiale dell'alimentazione 2012, per aumentare la consapevolezza sull’invecchiamento dell’agricoltura in UE. “Se a livello europeo solo il 6% degli agricoltori ha meno di 35 anni, in Italia non arriviamo al 3% - osserva Motolese -. La situazione è gravissima ed è necessario intervenire velocemente per promuovere forti misure a livello europeo, nell’accordo politico definitivo sulla PAC 2014-2020 e a livello nazionale creando le condizioni affinché le imprese condotte da giovani possano nascere, consolidarsi e crescere”.
In Europa, la Commissione e il Parlamento europeo hanno ascoltato l’allarme lanciato dal Ceja; tocca ora al Consiglio accogliere l’appello dei giovani agricoltori europei. “La richiesta del presidente del Ceja – informa il presidente dell’Anga – è stata prontamente accolta dai membri del trilogo (il Commissario europeo Dacian Ciolos, il presidente Comagri Paolo De Castro e il presidente del Consiglio agricolo europeo Simon Coveney), che hanno assicurato il loro pieno appoggio”.
“Nel mese di giugno – ha detto Ciolos - dovremo dotare la PAC degli strumenti necessari per affrontare la sfida dell’emergenza demografica. Ciò richiede una riforma che garantisca misure rafforzate di supporto all’insediamento per tutti i giovani europei che desiderano impegnarsi nel settore agricolo. Sono lieto che anche il Parlamento europeo sostenga risolutamente questa posizione e auspico che il Consiglio possa rapidamente fare lo stesso".
Per il presidente della commissione del Parlamento europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale (COMAGRI) è forte l'impegno del Parlamento per misure a sostegno dei giovani agricoltori. "Sul futuro della PAC – ha osservato Paolo De Castro- il Parlamento promuove misure ambiziose per invertire il trend demografico negativo nel settore agricolo e invita le altre istituzioni dell'UE muoversi in sintonia”.
Il presidente del Consiglio Agricoltura e Pesca, Simon Coveney, ha sottolineato il suo sostegno: “Occorre che una PAC riformata continui a sostenere gli agricoltori e incoraggi il rinnovamento generazionale. Le proposte di riforma contengono una serie di incentivi rivolti specificamente alle giovani generazioni. Anche se la forma finale delle disposizioni deve essere ancora decisa, sono convinto che le misure, nell’insieme, possano mantenere e promuovere l'agricoltura come una prospettiva di business sostenibile e attraente per le giovani generazioni".
I giovani di Confagricoltura guardano con fiducia ed apprezzamento alle misure europee, anche alla luce della situazione nazionale, bisognosa di confronto e ricambio tra generazioni. “Più di metà delle imprese agricole – ha concluso Motolese - è guidata da imprenditori over 65, l'impegno dei giovani nelle campagne può e deve dunque crescere. Servono impegno e volontà, oltre al sostegno delle Istituzioni. A tal proposito confidiamo nel lavoro del ministro De Girolamo per favorire lo sviluppo e la crescita dell'innovazione dell’agricoltura italiana”.
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15/05/2013, 14:25 |
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Marco
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PIL, CONFAGRICOLTURA: “L’AGRICOLTURA È L’UNICO SETTORE CHE MIGLIORA, MA FA FATICA AD USCIRE DALLA RECESSIONE. SERVONO POLITICHE MIRATE PER SVILUPPARNE LE POTENZIALITÀ”
“Nel primo trimestre 2013 il Pil del Paese è diminuito dello 0,5% rispetto agli ultimi tre mesi dell’anno scorso, ma il valore aggiunto dell’agricoltura è cresciuto; mentre il valore aggiunto di campi e allevamenti sale, quello di industria e servizi cala”. Lo rileva Confagricoltura, sulla base dei dati preliminari Istat diffusi oggi.
“L’agricoltura – commenta Confagricoltura – mostra segni di anti-ciclicità che la distinguono positivamente rispetto al resto dell’economia; fa fatica però ad uscire da una sacca recessiva che ha fatto perdere al solo settore primario, dal 2008 al 2012, il 6,8% del valore aggiunto (circa 2 miliardi di euro a prezzi costanti 2005)”.
“Nonostante la buona performance dei primi mesi del 2013, l’agricoltura non cresce abbastanza - conclude l’Organizzazione degli imprenditori agricoli –. Un problema che bisogna fronteggiare con politiche mirate a favorire la ripresa ed a migliorare la competitività delle produzioni del settore primario, spingendo sull’innovazione tecnologica e sul rafforzamento dimensionale delle aziende. Non dimentichiamo che il settore agricolo è soggetto al mercato globale ed alle tensioni dei prezzi delle materie prime e dell’energia, che si riflettono anche sui costi di produzione”.
Allegati:
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15/05/2013, 18:15 |
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Marco
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COMMERCIO ESTERO, CONFAGRICOLTURA: “CRESCE L’EXPORT AGROALIMENTARE. LE IMPRESE AGRICOLE SPINGONO SULL’INTERNAZIONALIZZAZIONE”
“Mentre il made in Italy nel suo complesso registra una flessione, quello agroalimentare cresce del 6,6%”. Lo sottolinea Confagricoltura analizzando i dati Istat diffusi oggi sul commercio estero nel primo trimestre dell’anno, rispetto all’analogo periodo del 2012.
“Le imprese agricole in particolare – evidenzia Confagricoltura - stanno accentuando il processo di integrazione e di internazionalizzazione per compensare con l’export la flessione del mercato nazionale. I loro sforzi stanno dando buoni frutti (+5,4% nel 1° trim. 2013) e ci sono le premesse per rafforzarsi nell’anno in corso”.
“Servono però – conclude Confagricoltura - adeguate politiche di accompagnamento e la nostra Organizzazione è quotidianamente impegnata in tal senso, per essere al fianco delle imprese che guardano oltrefrontiera”.
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16/05/2013, 14:42 |
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CAMPANIA. LE CONGRATULAZIONI DI CONFAGRICOLTURA PER LA NOMINA DI NUGNES AD ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA: La sua scelta onora le quote rosa e la necessità di dare impulso al primario”
“La Regione Campania finalmente ha un assessore nel pieno delle sue funzioni per il settore primario. Ho apprezzato la scelta di Daniela Nugnes, che si è mossa bene come consigliere delegato del presidente Caldoro per l’agricoltura”. Lo ha detto Giandomenico Consalvo, componente della Giunta di Confagricoltura.
“Una delle regioni italiane più vocate all’attività agricola non poteva non avere – ha aggiunto Consalvo - un assessore che si occupasse del settore con pari dignità degli altri colleghi e con diritto di voto in Giunta”.
A Daniela Nugnes sono giunti gli auguri di buon lavoro anche dal presidente nazionale di Confagricoltura Mario Guidi: “La sua scelta onora le quote rosa e la necessità di dare impulso al primario”.
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16/05/2013, 18:51 |
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Soddisfazione di Agrinsieme per la sospensione del pagamento dell’Imu per i terreni ed i fabbricati rurali: “Il governo ha dato un segnale positivo al mondo agricolo e produttivo. Un ringraziamento al ministro De Girolamo per l'impegno a favore dell'alleggerimento della pressione fiscale per le aziende agricole".
Agrinsieme esprime soddisfazione per la sospensione del pagamento dell’Imu per i terreni ed i fabbricati rurali: “Il governo, come auspicavamo, ha dato un segnale positivo al mondo produttivo" ha commentato il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari.
Agrinsieme ha quindi espresso “un ringraziamento al ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo che, sin dal suo insediamento, si è impegnata attivamente per l’alleggerimento della pressione fiscale delle aziende agricole. Quello odierno è un ottimo, importante risultato".
Nel 2012 – ricorda Agrinsieme – l’aggravio per gli imprenditori agricoli, rispetto al gettito Ici e Irpef 2011, è stato di circa 366 milioni di euro (tra l’altro ben al di sopra dei 210 milioni individuati dall’Esecutivo). Una cifra insostenibile per un settore sempre più in difficoltà, che crea pesanti problemi alla gestione aziendale, con forti ostacoli alla crescita ed alla produttività.
Per questo Agrinsieme ha più volte sollecitato il governo ad intervenire con decisione sulla materia, a cominciare dalla restituzione dell’extragettito, in attuazione della “clausola di salvaguardia” prevista da un’apposita legge. Tenendo ben presente che l’obiettivo finale è la totale abolizione di questa tassazione, che andrebbe a colpire beni strumentali, indispensabili all’attività di impresa.
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Agrinsieme è il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari (che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare).
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17/05/2013, 14:57 |
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GIOVANI AGRICOLTORI, CONFAGRICOLTURA: RAFFAELE MARIA MAIORANO È IL NUOVO PRESIDENTE ANGA
“In questo momento storico la priorità è il lavoro e va assecondata la forte propensione all’imprenditoria che caratterizza i giovani italiani. In agricoltura lo spazio c’è. Ben vengano, in tal senso, i tavoli permanenti di confronto dei giovani con il Mise e quello del coordinamento nazionale tra i giovani imprenditori, ma è anche fondamentale mantenere un dialogo diretto e costante con il ministero delle Politiche agricole”. Lo ha detto il nuovo presidente dell’Anga, Raffaele M. Maiorano appena eletto, dall’assemblea, alla guida dei giovani di Confagricoltura, che subentra a Nicola Motolese.
Trent’anni, crotonese, laureato in Economia e Finanza d'Impresa, un passato da giornalista e fotografo, Maiorano conduce direttamente un’azienda specializzata nell’olivicoltura biologica, sul mar Jonio in Calabria. Sessanta ettari con 18000 piante delle varietà Nocellara, Carolea, Leccino e Coratina, che producono due blend di olio extravergine di oliva secondo i dettami dell'agricoltura biologica. Nell'azienda agricola della famiglia paterna, a vocazione cerealicola, orticola, agrumicola e zootecnica, segue il marketing del Pecorino Crotonese. Con l'azienda agricola materna, nel cuore delle Marche, collabora invece per la produzione di grano tenero, orzo e favino.
Raffaele Maiorano sarà affiancato, nel prossimo triennio, da tre vicepresidenti. Per il Nord Francesca Picasso, 36 anni di Cremona, si occupa dell’azienda di famiglia ad indirizzo cerealicolo, dotata anche di un moderno impianto per la produzione di biogas. Ugo Bagedda, vicepresidente del Centro, 35 anni, di Sassari Olbia-Tempio, ha un’azienda vitivinicola che produce Vermentino Docg di Gallura. Filippo Schiavone, 29 anni, vicepresidente del Sud, ha un’azienda multifunzionale, dove coltiva cereali, orticole, pomodoro da industria, alleva ovini da carne ed esercita attività agrituristica. Fanno anche parte del nuovo comitato di presidenza Piergiovanni Ferrarese, ventiduenne di Verona, che alleva frisone da latte e coltiva cereali; Cristian Aldrovandi, 32 anni, di Modena, che conduce direttamente la propria azienda frutticola, specializzata nella coltivazione delle pere; Giovanni Selvaggi, 36 anni, titolare di un’azienda a prevalente indirizzo ortofrutticolo e olivicolo.
“Voglio ringraziare Nicola Motolese – ha detto Maiorano - per l’impegno espresso per il rilancio dell’associazionismo giovanile. Raccolgo il testimone, con la consapevolezza che occorre compiere ogni sforzo per rappresentare e tutelare le imprese agricole condotte dai giovani. Sono il futuro del settore e del Paese”.
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21/05/2013, 16:16 |
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