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Marco
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DA BANCA D’ITALIA DATI DELUDENTI SUL TURISMO DALL’ESTERO NEL 2012: LA SPESA E’ CRESCIUTA(+3,8%) MA I PERNOTTAMENTI RESTANO INVARIATI (-0,1%).
Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist (Confagricoltura): “Per intercettare nuove quote di mercato, più freschezza all’offerta turistica dell’Italia, con agriturismo, borghi storici, enogastronomia, escursionismo, relax nel verde”.
La Banca d’Italia ha pubblicato i dati relativi al turismo internazionale da e verso l’Italia nel 2012. Per quanto riguarda l’incoming degli stranieri, gli arrivi sono cresciuti dello 0,6%, ma i pernottamenti sono diminuiti dello 0,1%; è invece cresciuta la spesa, del 3,8%. Considerando che nel 2012 il turismo internazionale è stato stimato in crescita di arrivi del 3,8%, il nostro Paese ha ulteriormente perduto quote di mercato (-3,2%).
L’outgoing degli italiani ha registrato una leggera crescita di viaggiatori (+0,1%) e pernottamenti (+1,4%), ma una riduzione della spesa del 1%. Grazie alla maggiore spesa degli stranieri in Italia e alla minore spesa degli italiani all’estero, il bilancio ha visto crescere l’attivo del 13,4%, attestandosi sugli 11.695 milioni di euro.
Le cifre ufficiali confermano - secondo Agriturist - lo scenario decisamente preoccupante denunciato dagli operatori, con la ulteriore flessione del turismo interno (viaggi -8,3% secondo ISTAT) e il mancato incremento del turismo dall’estero nonostante la costante crescita dei viaggiatori a livello mondiale.
“Si è perduto - dichiara Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist (Confagricoltura) - ancora un anno per restituire al turismo italiano una significativa tendenza alla crescita. La domanda interna è alle corde a causa della dilagante povertà; la domanda estera è rimasta inchiodata sui livelli del 2012”.
“Ci auguriamo - prosegue la presidente di Agriturist - che la nuova dirigenza dell’ENIT faccia una iniezione di freschezza all’immagine turistica dell’Italia, promuovendo nuove mete di vacanza e forme di accoglienza, capaci di intercettare settori del mercato fin qui del tutto trascurati. Come quello interessato all’agriturismo, ai borghi storici, ai luoghi della tradizione enogastronomica, all’escursionismo a piedi, a cavallo e in bicicletta nei nostri splendidi paesaggi rurali, al relax nel verde”.
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19/03/2013, 16:26 |
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Marco
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MOTOLESE (ANGA-CONFAGRICOLTURA): L’EMERGENZA GIOVANI VA AFFRONTATA ANCHE PUNTANDO SULL’AGRICOLTURA
Dal Rapporto Censis “La crisi sociale del Mezzogiorno» emerge che un terzo della popolazione dei non occupati è formata dai “neet”, giovani tra i 15 e i 29 anni, che non lavorano, non studiano e non si formano; con un’incidenza media nelle regioni meridionali del 31,9%, superiore di quasi 10 punti percentuali alla media nazionale, che si attesta al 22.7%.
“E’ una vera emergenza sociale che va affrontata subito, rivoluzionando l’approccio mettendo al centro l’agricoltura”. Questo il commento di Nicola Motolese, presidente dell’Anga, ai risultati del Rapporto.
Per rimettere in moto il circolo virtuoso tra lavoro-occupazione-produttività serve anche un sistema di tirocini e crediti formativi rivolto agli studenti delle scuole superiori e delle università, che si impegnano in aziende agricole gestite da giovani imprenditori.
“Il vantaggio così è duplice – prosegue Motolese - si orienta la formazione del giovane in modo concreto e pratico verso il mondo del lavoro, e allo stesso tempo si consente all’impresa di contare su personale qualificato ’a tempo’ con cui sviluppare spin off e progetti innovativi. Va affrontata anche l’emergenza nell’emergenza – conclude - che è quella dei giovani disoccupati meridionali”.
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20/03/2013, 20:08 |
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22 MARZO, GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA. GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “LA SFIDA DELLA RISORSA IDRICA NON INVESTE SOLO IL TERZO MONDO MA ANCHE L’EUROPA”
“La sfida dell’acqua non investe solo il Terzo mondo ma anche l’Europa. La carenza idrica è un fenomeno preoccupante che riguarda almeno l’11% della popolazione europea ed il 15% del territorio dell’UE. Anche a seguito dei cambiamenti climatici, pure le nazioni più avanzate, e l’Italia, dovranno investire nell’ottimizzazione dell’uso delle risorse idriche. Per l’agricoltura significa produrre di più, utilizzando meno acqua. Per il Paese significa investire nel futuro, in qualcosa che migliora la vita di tutti”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi in occasione della ‘XX Giornata mondiale dell'acqua’ che si celebra domani 22 marzo, e che quest’anno è un appuntamento ancor più significativo cadendo nell’ "Anno internazionale della cooperazione idrica" proclamato dall’Onu.
“Ormai– ha sottolineato Guidi - si passa da un eccesso all’altro, con un sommarsi di emergenze e di danni per le imprese, dalla siccità e desertificazione, alle alluvioni ed al dissesto idrogeologico, passando per i problemi agronomici come quelli del cuneo salino (con l'acqua salata del mare che risale in quei fiumi che sono in secca e la cui portata idrica è esigua). Tutto ciò è dovuto ai cambiamenti climatici, ma anche alla scarsa manutenzione del territorio e delle foreste nelle aree collinari e montane, ai pochi fondi disponibili per gli Enti gestori, alla pianificazione territoriale non corretta, all’ eccessiva cementificazione”.
“A breve, come sempre , torneremo a parlare di siccità e di carenza idrica un fenomeno che investe sempre più spesso anche il Nord Italia – ha proseguito Mario Guidi -. Un’emergenza annunciata che andrebbe superata se fossero avviati i necessari interventi: costruzione di piccoli invasi, rinnovamento dei sistemi irrigui, in particolare di quelli che portano l’acqua alle aziende agricole, tecniche di risparmio d’acqua, riutilizzo delle acque reflue per l’irrigazione”.
“E’ giunto il momento di investire in prevenzione. Almeno il 10% della superficie italiana, cioè circa 30 mila chilometri quadrati, è esposto ad alto rischio di dissesto idrogeologico; il fatto importante è che questa percentuale è concentrata nell’89% dei Comuni, quindi il rischio è diffuso sul territorio, con particolare evidenza nelle aree urbanizzate. Negli ultimi 80 anni ci sono state circa 5.400 alluvioni e 11 mila frane; per tamponare i danni lo Stato spende oltre 2 miliardi l’anno, ai quali va aggiunto un altro miliardo e mezzo complessivo per gli interventi minori”.
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21/03/2013, 19:14 |
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GOVERNO, AGRINSIEME: “AUSPICHIAMO CHE BERSANI POSSA ASSOLVERE RAPIDAMENTE AL MANDATO ESPLORATIVO. IL PAESE E LE IMPRESE ATTENDONO STABILITÀ”
Agrinsieme si augura che Bersani possa assolvere rapidamente al mandato esplorativo. Il Paese ed il mondo delle imprese hanno bisogno che si concretizzino al più presto stabilità e governabilità, per concentrarsi sulle necessarie e tanto attese riforme, per avere sicurezze”.
“Non possiamo permetterci una fase di stallo, da ciò il nostro richiamo – ha aggiunto Agrinsieme - al senso di responsabilità di tutte le forze politiche perché superino i distinguo, i veti incrociati, i bizantinismi, le contrapposizioni ideologiche e operino esclusivamente per il bene del Paese. Con la crisi in atto sarebbe drammatico che la politica non sapesse dare le risposte che la società e le imprese si attendono”.
“La politica finora ha usato l’agricoltura per ottenere consensi. È ora che si concentri sulle cose da fare – ha concluso Agrinsieme -. È fondamentale, come detto dal premier incaricato, interloquire con i corpi sociali già in vista della formazione del nuovo Esecutivo. E noi come Agrinsieme siamo pronti a collaborare”.
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Agrinsieme è il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari (che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare).
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22/03/2013, 20:40 |
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EXPORT VINO, CONFAGRICOLTURA: UN BICCHIERE SU CINQUE BEVUTO NEL MONDO E' ITALIANO. OLTRE LA META' DELLA PRODUZIONE ENOICA NAZIONALE VARCA LE FRONTIERE "Più di un bicchiere di vino su cinque di quelli commercializzati nel mondo sono italiani. Nel corso degli ultimi anni, la produzione di vino italiana si è sempre più orientata sui mercati esteri, seguendo il progressivo aumento del consumo nel mondo". Lo sottolinea il Centro Studi di Confagricoltura analizzando le previsioni dell'Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV), per il 2012, sull'export mondiale del vino, che vede sempre più protagonista la produzione enoica nazionale. L'Italia, nonostante il forte calo produttivo del 2012, è sempre il primo esportatore mondiale di vino con oltre 21 milioni di ettolitri venduti oltre frontiera e con una quota del mercato mondiale che si attesta al 21,5%, superando Spagna (19,1%), Francia (15%). Argentina e Cile (11,2%), Australia e Nuova Zelanda (8,8%), Stati Uniti (4,3%). Dal 2000 ad oggi - stima il Centro Studi di Confagricoltura sulla base delle previsioni dell'OIV - si è passati dal 28% di produzione vitivinicola italiana esportata in altri Paesi ad oltre il 50% di nostro vino prodotto che varca le frontiere. Tra alti e bassi, si registra quindi una tendenza che ha fatto quasi raddoppiare negli ultimi anni la quota percentuale di vino italiano destinata all'export. Nel 2012, complice anche un calo produttivo ed una sostanziale stabilità dei consumi mondiali (+0,6% la stima OIV), l'export si è riportato ai valori di due anni fa. "Le nostre esportazioni - prevede infine il Centro Studi di Confagricoltura - supereranno i 21 milioni di ettolitri con una quota di vino destinata ai mercati esteri sostanzialmente allineata intorno al 54%, come lo scorso anno".
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23/03/2013, 13:50 |
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In concomitanza con la pubblicazione delle previsioni dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV) per il 2012, il Centro Studi di Confagricoltura evidenzia alcune statistiche sull’export mondiale del vino che vede sempre più protagonista la produzione nazionale.
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23/03/2013, 13:55 |
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Marco
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Agrinsieme a Bersani: subito un governo autorevole e stabilità per garantire la crescita dell’economia reale e per le necessarie riforme
Per l’indispensabile crescita dell’economia reale e del sistema imprenditoriale italiano, per dare avvio alle necessarie riforme ed al cambiamento, a cominciare da una nuova legge elettorale, è urgente un governo autorevole e un’effettiva stabilità parlamentare. È quanto una delegazione di Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari, che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare) ha dichiarato al presidente incaricato Pierluigi Bersani, nell’incontro odierno nell’ambito delle consultazioni con le forze sociali.
Le imprese, come l’intero Paese, vivono una fase di grande incertezza e di profonda difficoltà. Hanno bisogno di nuove politiche in grado di aprire - ha sostenuto Agrinsieme - prospettive di sviluppo e di competitività. Non trovare al più presto una soluzione responsabile all’attuale drammatica crisi, avrebbe riflessi devastanti. Bisogna evitare il collasso e quindi tutti , ciascuno nel proprio ruolo, sono chiamati ad un atteggiamento di responsabilità.
Agrinsieme ha posto in particolare l’esigenza di riaccendere i riflettori sull’agroalimentare, un settore strategico per lo sviluppo del nostro Paese, e l’opportunità che per il ministero delle Politiche agricole si punti ad una figura che sappia valorizzare l’intero sistema agroalimentare italiano e sostenere il necessario equilibrio tra aspetti economici e ambientali.
D’altronde, nel corso della campagna elettorale, Agrinsieme aveva proposto un ministero dell’Agroalimentare, considerando ormai superato il modello settoriale della sola agricoltura.
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24/03/2013, 14:01 |
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ALLUVIONE MAREMMA, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): A QUATTRO MESI DAL DISASTRO, LE IMPRESE DANNEGGIATE ATTENDONO ANCORA I FONDI PER RIPARTIRE. SOLO I DANNI ALL’AGRICOLTURA AMMONTANO A 40 MILIONI
“Sono trascorsi quattro mesi dall’alluvione che devastò la Toscana – in particolare la zona di Albinia, in Maremma - ma ancora non si è intervenuti adeguatamente per ristorare i danni ed avviare la piena ripresa produttiva”. Lo sottolinea il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, ricordando la grande manifestazione che si è svolta oggi ad Albinia, promossa da tutte le associazioni di categoria, tra cui l’Organizzazione degli imprenditori agricoli di Grosseto, per sensibilizzare il governo e l’opinione pubblica sul problema.
“Nelle campagne le case rurali, le strutture ed i campi furono completamente allagati e devastati, con i corsi fluviali che esondarono rompendo gli argini. Si calcolarono – ricorda Guidi - danni enormi. Successivamente, a causa dei terreni impraticabili, non si è potuto neppure seminare, con perdita dei raccolti cerealicoli ed ora è a rischio anche la campagna del pomodoro, con perdite di reddito che vanno a sommarsi ai danni”.
I manifestanti hanno chiesto al governo lo sblocco dei fondi, inseriti nella Finanziaria 2013 e quindi di fatto disponibili: in tutto 110 milioni di euro per le aree della Toscana disastrate, ma il decreto che deve dare il via ai finanziamenti è ancora alla firma del presidente del Consiglio Monti.
“C’è anche da dire – osserva il presidente di Confagricoltura – che il provvedimento non contempla i danni del settore agricolo. Oltre tutto 110 milioni, per l’intera Toscana, è una cifra insufficiente, tenendo presente che solo per il settore agricolo della Maremma i danni ammontano a 40 milioni di euro”.
“Alle emergenze delle aziende ferite dai disastri ambientali - in Toscana, come in Emilia per il recente terremoto – bisogna dedicare la massima attenzione, garantendo fondi e sostegni adeguati. Oggi più che mai bisogna occuparsi di problemi reali ed esigenze concrete delle imprese, lo ribadiamo anche in vista degli sviluppi politici prossimi, che ci attendiamo quanto più rapidi e stabili possibile”.
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25/03/2013, 19:33 |
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ISTAT, CONFAGRICOLTURA: “IN CALO LE VENDITE AL DETTAGLIO DEGLI ALIMENTARI A GENNAIO E LA SITUAZIONE NON MIGLIORA NEI MESI SUCCESSIVI. SARÀ UNA PASQUA DI AUSTERITÀ PER LE FAMIGLIE”
“La crisi economica fa sentire i suoi effetti sulla spesa delle famiglie”. Lo sottolinea Confagricoltura analizzando i dati diffusi oggi da Istat sulle vendite al dettaglio a gennaio, in particolare degli alimentari, che diminuiscono del 2,3% rispetto a gennaio 2012 e dello 0,6% rispetto al mese precedente.
“Il calo maggiore delle vendite al dettaglio di alimentari – osserva Confagricoltura - si riscontra nelle imprese operanti su piccole superfici (-4,3%) rispetto alla GDO (-1,5%). Solo i discount alimentari riescono a contenere le perdite (-0,2%)”.
“Non vi sono segnali di miglioramento – conclude Confagricoltura – e le aziende agricole registrano un calo degli ordini per prodotti come carne ovina, avicola e uova che, normalmente, alla vigilia delle feste pasquali sono molto richieste dai consumatori”.
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28/03/2013, 9:30 |
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ALLUVIONE IN MAREMMA, VIVARELLI COLONNA (CONFAGRICOLTURA GROSSETO): “LE IMPRESE COLPITE ATTENDONO ANCORA IL RISTORO DEI DANNI”
“A quattro mesi dall’alluvione che devastò la Toscana – in particolare la zona di Albinia-Marsiliana, in Maremma - non si è ancora provveduto ad avviare la piena ripresa produttiva”. Lo sottolinea il presidente di Confagricoltura Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, ricordando come, l’11 e 12 novembre scorso, le campagne, le case rurali, le strutture ed i campi furono completamente allagati e devastati con l’esondazione del fiume Albegna e dei suoi affluenti, con ingenti danni ancora visibili in campagna e nei centri abitati.
“Il 25 marzo la popolazione alluvionata ha svolto una grande manifestazione con circa 2500 partecipanti ed il blocco della Statale Aurelia – ha detto Vivarelli Colonna -. L’esasperazione e la rabbia sono forti per la disattenzione alle esigenze di queste persone che hanno avuto danni enormi.”
“Ancora si attende il ristoro dei danni e le risorse stanziate dal decreto Monti restano comunque insufficienti – ha spiegato il presidente di Confagricoltura Grosseto -. Sono stati previsti 110 milioni, di cui solo 52 sono destinati alla provincia di Grosseto. Restano fuori le imprese agricole, paradossalmente le più danneggiate dall’evento, sia per i danni diretti a immobili e attrezzature, sia per i danni ai campi, mancate semine, necessità di ingenti costi di ripristino, perdita del reddito per probabilmente almeno un biennio.
“Gli unici fondi destinati all’agricoltura sono quelli messi a disposizione dalla Regione Toscana, che sono 6 milioni per tutta la Regione, di cui 3,8 per la nostra zona, a fronte di oltre 70 milioni di danni accertati”.
“Confagricoltura – ha spiegato Vivarelli Colonna - ha chiesto un rifinanziamento del fondo di solidarietà nazionale (con una legge speciale che destini finanziamenti diretti alla regione Toscana); una politica pluriennale di salvaguardia; la messa in sicurezza e la valorizzazione del territorio. Inoltre la fiscalizzazione degli oneri contributivi e previdenziali (non sospensione ma fiscalizzazione, non possiamo tra pochi mesi pagare quello che non paghiamo ora, con gli interessi); la moratoria delle rate dei mutui”.
“Deve essere chiaro alla politica – ha concluso il presidente di Confagricoltura Grosseto - che le aziende che non possono produrre (né ora, né probabilmente l’anno prossimo) non sono assolutamente in grado di far fronte a obblighi fiscali e previdenziali. Urge dunque un sostegno concreto".
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28/03/2013, 9:36 |
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