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Marco
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CRISI, CONFAGRICOLTURA: “CRESCE LA FIDUCIA DELLE IMPRESE, MA NON DELLA GDO ALIMENTARE”
Mentre in generale aumenta il clima di fiducia delle imprese sugli ordini e sulle attese di produzione, non aumenta quello della grande distribuzione alimentare. Lo sottolinea Confagricoltura in relazione alle analisi odierne dell’Istat sul sentiment degli imprenditori e dell’Ismea sulla GDO alimentare.
Resta da comprendere il sentiment delle imprese agricole nazionali che – nonostante una tassazione sempre più alta ed un reddito sempre più basso - stanno sensibilmente accentuando il processo di integrazione e di internazionalizzazione per compensare, con l’export, la flessione del mercato nazionale agroalimentare (testimoniato pure dalla sfiducia della GDO).
“Come imprenditori non possiamo permetterci di essere sfiduciati – commenta il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – ma chiunque andrà al governo dovrà mettere in agenda il rilancio dell’agroalimentare e dell’agricoltura con adeguate politiche di sviluppo che, fino ad oggi, sono mancate. Serve un maggiore impulso per ricerca, sviluppo, innovazione e internazionalizzazione”.
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30/01/2013, 18:27 |
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Marco
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NAPOLI, SI APRE DOMANI “RIPARTIAMO DALLA TERRA”. TRE GIORNI DI CONFRONTO ORGANIZZATI DALL’ANGA-GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA
Inizia domani a Napoli, fino al 2 febbraio, il XV Convegno dei quadri dirigenti dell’Anga (l’Associazione che riunisce i giovani di Confagricoltura). Giovedì e venerdì saranno dedicati ai lavori interni, con un approfondimento e una riflessione su quattro temi: agricoltura innovazione di gestione, ricambio generazionale, reti d’impresa e istruzione/formazione. L’evento si concluderà sabato mattina, con la sezione pubblica della seconda edizione del Forum nazionale.
“Intendiamo lanciare una richiesta molto chiara e concreta – spiega il presidente dell’Anga Nicola Motolese - perché siamo convinti che lo sviluppo dell’intero sistema Paese parta proprio dall’agricoltura. Noi giovani abbiamo ancora trenta, quaranta anni di lavoro davanti a noi e riteniamo importante che venga adeguatamente valorizzata la risorsa giovani”.
La giornata di domani ha come obiettivo quello di analizzare e approfondire, attraverso i gruppi di lavoro, i quattro temi su cui prenderà le mosse il progetto dell’Anga “Ripartire dalla terra”. Il convegno proseguirà venerdì. Nel pomeriggio si terrà anche il Consiglio Nazionale, al quale interverranno il direttore generale di Confagricoltura, Luigi Mastrobuono e il presidente dell’Associazione Libera, Don Luigi Ciotti.
Ripartire dalla terra significa, a parere dei giovani dell’Anga, puntare sul concreto e sul valore economico del settore. Nella mattina di sabato verrà presentata un’indagine del centro studi di Confagricoltura sulla realtà delle giovani imprese associate. Nella Tavola rotonda: “Agricoltura 3.0 in rete tra digitale e ricambio” si punterà a dimostrare come le giovani imprese possano costituire la risposta più efficace alle complesse sfide che occorre fronteggiare per innescare la ripresa economica. Le conclusioni saranno del presidente di Confagricoltura, Mario Guidi.
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30/01/2013, 18:30 |
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Marco
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IMPRESE, CONFAGRICOLTURA: CAMBIA IL VOLTO DELL’AGRICOLTURA. IN 12 anni HANNO CHIUSO 265 MILA DITTE INDIVIDUALI (-27%). IN CRESCITA LE SOCIETÀ DI CAPITALI (+69%)
Scendono sotto la soglia di 800 mila le imprese agricole italiane registrate alle Camere di Commercio. Lo evidenzia il Centro Studi di Confagricoltura sulla base dei dati Infocamere-Movimprese.
Le imprese agricole registrate ad oggi sono infatti 795 mila, in calo del 2,4% rispetto allo scorso anno. Dal 2000 sono uscite dal registro camerale 255 mila imprese circa, con una contrazione in termini percentuali del 24,3%.
Interessante la dinamica delle forme del fare impresa in agricoltura che conferma la tendenza già evidenziata negli ultimi anni. Le società di capitali operanti in agricoltura hanno superato le 13 mila unità (+5,5% rispetto allo scorso anno, +68,9% nel periodo 2000/2012). E crescono, anche se solo dell’1,6% negli ultimi dodici mesi, le società di persone (+ 12,4nel 2000-2012).
Il calo del numero complessivo delle imprese, di fatto – osserva il Centro Studi di Confagricoltura – è tutto attribuibile alla scomparsa delle ditte individuali che sono diminuite in valore assoluto di 21mila soggetti (poco meno di 265 mila dal 2000 ad oggi, -27,1%).
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31/01/2013, 14:49 |
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CONVEGNO QUADRI GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA: AGRICOLTURA TRA LE PRIORITA’ DEL PROSSIMO GOVERNO. LO CONFERMA UN SONDAGGIO DEL FAI
“Ripartire dalla terra. Puntare sull’agricoltura, riconoscendone la centralità, significa voler costruire quelle condizioni economiche, sociali, culturali per poter guardare al futuro con ottimismo, entusiasmo e positività. E’ quel che serve ai giovani e all’Italia”. Lo ha detto il presidente dei giovani di Confagricoltura, Nicola Motolese aprendo oggi, a Napoli, i lavori del XV Convegno quadri dell’Anga.
“La promozione dell’agricoltura è tra le prime cinque priorità che i cittadini indicano al prossimo Governo. Il ruolo centrale del nostro settore – sottolinea Motolese - viene ulteriormente confermato anche dai risultati delle ‘Primarie della cultura’, il sondaggio on line promosso dai giovani del Fai (Fondo Ambiente Italiano)”. L’agricoltura italiana, con l’agroalimentare rappresenta il 16% del Prodotto Interno Lordo, gestisce più del 70% dell’intero territorio nazionale, dà occupazione a un milione di persone e conta circa 800.000 aziende agricole. Sono più di 500 le produzioni certificate legate al territorio tra Dop, Igp e l’Italia è leader nelle produzioni biologiche.
Occorre, a parere dell’Anga, dare fiducia alle imprese agricole, creare un ambiente favorevole alla loro nascita e al loro sviluppo, che non disincentivi la permanenza degli imprenditori e dei giovani nel settore. E serve anche impegnarsi a livello nazionale ed europeo perché si investa di più in agricoltura. “La metà del territorio nazionale e della Ue è gestito dagli agricoltori – conclude Motolese -, malgrado ciò siamo costretti ad essere i primi importatori al mondo di prodotti agricoli ed alimentari, con un deficit commerciale che si colloca intorno ai 30 mld di dollari all’anno”.
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31/01/2013, 18:46 |
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ELEZIONE PRESIDENTE ABI, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “PATUELLI, BANCHIERE INTELLIGENTE ED AGRICOLTORE APPASSIONATO, SAPRA’ RILANCIARE IL RAPPORTO BANCHE-IMPRESE”
Ad Antonio Patuelli, nominato presidente dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana), sono giunte le congratulazioni di Confagricoltura.
“Esprimo grande soddisfazione – ha detto Mario Guidi -. Patuelli, al timone dell’ABI, saprà intervenire con competenza ed intelligenza in questa delicata fase dell’economia”.
Il presidente di Confagricoltura ha quindi ricordato come il nuovo presidente sia, oltre che banchiere, imprenditore agricolo appassionato. “Antonio Patuelli – ha osservato - è sempre stato attento e sensibile alle problematiche del settore primario che conosce perfettamente; sono certo che la sua azione inciderà positivamente nel fondamentale rapporto tra banche ed imprese, anche agricole.”
“A Patuelli, e mi piace sottolineare che è anche un mio conterraneo – conclude Guidi - esprimo sinceri auguri di buon lavoro, a nome di tutta la giunta della Confagricoltura.”
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31/01/2013, 18:48 |
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IMU E IVA IN AGRICOLTURA: CONFAGRICOLTURA SODDISFATTA PER LE PRECISAZIONI DELL’AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA
Con le risposte degli Uffici dell'Amministrazione finanziaria in sede di “Telefisco 2013 - Sole 24 Ore” si rendono ufficiali i chiarimenti sostenuti dalla Confagricoltura in materia di esonero dall'obbligo di presentazione della dichiarazione Imu per gli agricoltori professionali; si sono confermati poi, sempre per l’Imu, l'aliquota ridotta per i fabbricati rurali strumentali e, per quanto riguarda l’Iva, il rinvio, per gli agricoltori esonerati, dell'obbligo di presentazione degli elenchi clienti e fornitori al 2014.
“Si tratta – è il commento di Palazzo della Valle - di tre importanti risultati, vivamente sollecitati da Confagricoltura in sede ministeriale, che consentono di evitare onerosi e complessi adempimenti in capo agli imprenditori agricoli, in un momento di forte e pressante azione della politica fiscale”.
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01/02/2013, 15:58 |
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ANGA-GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA: FIRMATI A NAPOLI GLI ACCORDI CON AGRIVENTURE, LIBERA TERRA E RETE DELLE FATTORIE SOCIALI
Tre accordi siglati per rispondere alle esigenze più sentite dai giovani imprenditori agricoli. Da quelle immediatamente pratiche, a quelle di più alto valore etico e sociale.
E’ con quest’ottica che a Napoli, dove sono in corso i lavoro del XXV Convegno Quadri dell’Anga, i giovani di Confagricoltura hanno firmato gli accordi con Agriventure, Libera Terra e Rete delle Fattorie Sociali.
“Il credito è l’ostacolo più alto che incontrano le nuove generazioni quando vogliono fare impresa in agricoltura”, ha detto il presidente dell’Anga Nicola Motolese, sottolineando l’importanza dell’accordo sottoscritto con Agriventure, la società del gruppo Intesa Sanpaolo dedicata al settore agroalimentare, agroindustriale ed agro energetico.
L’agricoltura ha un ruolo centrale nel progetto di rilancio del sistema Paese, ma è minacciata da fenomeni di illegalità. Per questo i giovani di Confagricoltura si impegnano a collaborare con Libera Terra, il marchio creato da Don Luigi Ciotti, che contraddistingue le produzioni biologiche realizzate nelle terre confiscate alla criminalità organizzata.
Sul fronte dell’impegno sociale si inserisce l’accordo con la Rete delle fattorie Sociali, che riunisce agricoltori, operatori e ricercatori, con lo scopo di diffondere un’agricoltura responsabile, in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini, in particolare delle categorie più deboli.
“Come giovani – ha concluso Nicola Motolese - non possiamo non credere in un futuro in cui l’impresa e la sua produttività siano avulse dal contesto ambientale e sociale in cui operano. I concetti di sostenibilità e di solidarietà sono nel nostro DNA.”
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01/02/2013, 19:42 |
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Marco
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CHI E’ IL GIOVANE IMPRENDITORE DI CONFAGRICOLTURA E COSA CHIEDE AL PROSSIMO GOVERNO. UNA RICERCA DEL CENTRO STUDI DELLA CONFEDERAZIONE
Chi sono gli imprenditori “tipo” dell’Anga e quali sono i loro desiderata rispetto alla classe politica di domani? La risposta arriva dal Centro Studi di Confagricoltura che, in occasione del XV Convegno Quadri Dirigenti dei Giovani di Confagricoltura in corso a Napoli, ha realizzato un’indagine su un campione ragionato di aziende associate, cercando di focalizzare il profilo dell’impresa e temi che spaziano dal commercio alla politica.
Lo studio ha rilevato un incidenza maggiore degli uomini (66%) rispetto alle donne (34%), ma entrambi mediamente hanno la stessa età (32 anni). E’ titolare d’azienda a tutti gli effetti il 71% degli intervistati, il 93% gestisce un’azienda di famiglia, con una dimensione media di 113 ettari. Questo a dimostrazione di come ci sia, comunque, uno stretto legame tra attività di impresa e “familiarità” con il settore.
Purtroppo, l’elevato costo dei terreni e la scarsa rimuneratività del beneficio fondiario impediscono ai giovani di insediarsi nel settore primario come capi azienda. Ed è pure molto probabile che le varie misure volte ad introdurre nuovi soggetti nel mondo agricolo siano troppo macchinose e scoraggino in partenza anche i più interessati.
I giovani di Confagricoltura certificano le proprie produzioni (ma comunque entro il 50%) prestando attenzione alle problematiche ambientali, coltivando bio (50%) od utilizzando le denominazioni di origine (50%). Utilizzano quasi sempre mezzi informatici per la gestione dell’azienda (89%), però non aderiscono ancora a strumenti innovativi come le reti di impresa (solo il 12% lo fa). La percentuale di partecipazione a reti strutturate di impresa è comunque inferiore rispetto alla percentuale delle aziende di Confagricoltura (18,2% - indagine Censis Confagricoltura marzo 2012). Come dire che in agricoltura c’è ancora un gap generazionale significativo nella collaborazione partecipativa del “fare impresa”.
Dei giovani imprenditori Anga solo il 35% è aggregato in OP, ma di converso ben il 40% degli intervistati utilizza la cooperativa come canale commerciale, il 23% l’industria e il 26% la vendita diretta. Tutto sommato limitato (4%) il ricorso alla vendita on-line. Il 51% ritiene comunque insoddisfacente il collocamento del prodotto.
Il 60% degli intervistati ha beneficiato dei fondi strutturali PSR, soprattutto (quasi il 90%) tramite le misure per il primo insediamento, agro ambientali e per l’ammodernamento dell’azienda agricola; misure servite in sei casi su dieci ad introdurre innovazione di prodotto o di processo. Ben il 90% dei giovani imprenditori di Confagricoltura ha introdotto innovazione all’interno della propria azienda. Peccato che di questi solo la metà abbia potuto beneficiare di incentivi di politiche nazionali e comunitarie.
Infine, l’indagine del Centro Studi si è incentrata sul futuro prossimo gettando uno sguardo sul periodo “post elettorale”.
In particolare è stato chiesto quali provvedimenti di politica generale i giovani imprenditori dell’Anga vorrebbero che le nuove istituzioni approvassero nei primi cento giorni di governo. Gli intervistati hanno indicato come priorità la riforma fiscale e contributiva e il riassetto delle istituzioni nazionali (rispettivamente il 26% ed il 23%). Seguono misure per favorire l’occupazione (14%), la promozione di formazione e ricerca (11%) e la riforma del sistema elettorale (10%).
Per quanto riguarda, invece, i provvedimenti di politica agricola richiesti, su tutti spicca l’esigenza di maggior facilità di accesso al credito (25%). Sono evidenti le difficoltà nel reperire capitali di esercizio e di investimento per la propria attività dopo il credit crunch.
Subito dopo sono stati indicati il finanziamento per acquisire mezzi di produzione innovativi (22%) e per acquistare terreni agricoli (20%). Quest’ultima esigenza al pari della richiesta di un nuovo regime fiscale per creare nuove reti di impresa (20%).
E’ chiara, quindi, l’esigenza per una politica dei fattori efficace, soprattutto per quanto riguarda l’innovazione (che i giovani imprenditori di Anga chiedono di incentivare) e per il fattore di produzione principale - e di più difficile acquisizione – per le aziende agricole: la terra.
Meno sentita la necessità di fondi per finanziare business plan ed analisi di mercato; forse servizi già disponibili ed acquisiti.
SCHEDA Le imprese AGRICOLE UNDER 35
Sono 57.673 le imprese agricole under 35 in Italia, secondo i dati Unioncamere, il 7% del totale delle imprese agricole iscritte al registro delle imprese delle CCIAA (823.542) e il 9% circa delle imprese giovani complessive.
Un numero comunque rilevante visto che solo le categorie delle imprese giovani di “costruzioni” e del “commercio all’ingrosso e al dettaglio” possono vantare un numero superiore di operatori (rispettivamente 123 mila e 183 mila circa).
Nel corso degli ultimi anni, secondo i dati Eurostat, le imprese agricole giovani in Italia sono diminuite in valore assoluto: da 145 mila nel 1990 a 115 mila nel 2000 sino ai poco meno di 52 mila nel 2007 (dato comunque non paragonabile a quello di Unioncamere).
Un calo complessivo del 64% per cento; comunque superiore alla flessione del numero complessivo di aziende agricole (meno 37%) nello stesso periodo.
Come sopra accennato, le imprese agricole rappresentano il 9% (esattamente l’8,8%) di tutte le imprese condotte da giovani (658.033) nei vari settori. Un dato comunque peggiore rispetto all’incidenza (13,5%) delle imprese agricole rispetto al totale delle imprese di tutti i settori (6,1 milioni).
In Italia i giovani che si dedicano all’agricoltura sono soprattutto nel meridione e nelle isole, in particolare in Calabria, Sicilia e Sardegna, dove si trovano il 56% delle aziende agricole giovani nazionali, pari a quasi il 9% delle imprese complessive (la media nazionale è del 7%).
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02/02/2013, 13:54 |
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FORUM ANGA, LE CONCLUSIONI DEL PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA MARIO GUIDI: “LA RICETTA DEL FUTURO E' FATTA DI GIOVANI FORZE POSITIVE, AGGREGAZIONI E RETI D'IMPRESA”
“I giovani sono la forza del Paese, il vero motore della ripresa. Un 'patrimonio' che non si può vanificare come sta accadendo attualmente. Investire su di loro dovrebbe essere la regola, così come sarebbe logico creare condizioni adatte allo sviluppo delle imprese, ma così non è”. Lo ha detto oggi a Napoli il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, concludendo i lavori del XV Convegno Quadri e del II Forum dell'Anga, l'Organizzazione dei giovani agricoltori.
“La politica, il Parlamento ed il Governo che si insedieranno, hanno il dovere di dare risposte alle priorità - ha proseguito il presidente di Confagricoltura - Il mondo recentemente ha subito diversi choc, in primis, quello finanziario. Vanno ora ridisegnate completamente le regole del gioco, riscrivendo l'intero sistema e ponendo al centro la ‘terra’, in termini di sostenibilità ambientale ed economica. Il settore ha grandi potenzialità di cui, però, si è ancora poco consapevoli. Occorre analizzare i fattori di vantaggio dei nostri territori, riuscendo ad utilizzarli al meglio”.
Per il presidente di Confagricoltura “i giovani hanno confermato, in qualche modo, la necessità che la piramide venga rovesciata perché chi ha idee non ha risorse e chi ha mezzi non si vuole più mettere in gioco”.
“In un mondo dove tutto è connesso, chi è fuori non conta - ha aggiunto Guidi -. Per crescere l'agricoltura ha bisogno, ad esempio, della banda larga, occorre anche uscire dalla dimensione esclusivamente di settore, superandola per ricostituire un sistema delle conoscenze”.
Il presidente di Confagricoltura si è soffermato infine sulle opportunità delle reti d'impresa ed ha evidenziato l'importanza di aver costituito ‘Agrinsieme’ (il coordinamento di larga parte del mondo agricolo organizzato). "Per noi imprenditori agricoli che gestiamo la terra è una grande occasione - ha concluso - Ci siamo resi conto che per avere un ambiente favorevole dobbiamo essere capaci di costruircelo direttamente; non vogliamo aspettare che altri facciano ciò che ci serve, ma ci siamo rimboccati le maniche".
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03/02/2013, 10:43 |
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MERCATI, CONFAGRICOLTURA: “QUOTAZIONI DEL RISO INSODDISFACENTI. PRODUTTORI PREOCCUPATI PER IMPORT DA BIRMANIA, PARAGUAY E INDIA”
L’andamento insoddisfacente delle quotazioni dei risoni, soprattutto per quanto riguarda le varietà tipicamente consumate in Italia come Carnaroli e Arborio, preoccupa la Federazione nazionale della Risicoltura di Confagricoltura, che si è riunita in un’area vocata come quella di Mortara (Pavia), per fare il punto della situazione economica e di mercato del settore nella campagna 2012/2013.
I prezzi all’origine sono più bassi del 30% rispetto ad ottobre 2012, anche a causa di una produzione cresciuta del 10% nel momento in cui la domanda dell’industria risiera risente di una contrazione dei consumi finali dell’1%.
“Se il prezzo di mercato non si riprenderà nei prossimi mesi, non c’è da stare allegri - ha commentato Giuseppe Ferraris, presidente della Federazione nazionale Risicoltura - Si stanno affacciando nel mercato europeo nuovi Paesi fortemente esportatori, come il Myanmar (ex Birmania) e il Paraguay”. Ad avviso di Confagricoltura non va sottovalutata poi l’India che ha ripreso ad esportare su larga scala le varietà “indica”; la prospettiva di una svalutazione ‘pilotata’ di tutte le monete asiatiche rispetto all’euro, renderà ancora più competitive le importazioni in Europa di riso proveniente da quella parte del globo.
“La produzione di risone - ha concluso il rappresentante di Confagricoltura - non può continuare a muoversi in ordine sparso in un mercato di cui l’industria risiera mantiene saldamente il controllo e in cui i risicoltori non hanno peso sufficiente per incidere sui prezzi. Le cooperative ed i consorzi di vendita del risone sono già pronti ad offrire, per la corrente campagna, a tutti i risicoltori gli strumenti agevolati e le modalità di commercializzazione di cui beneficiano i propri soci per immettere sul mercato la produzione nel momento migliore”.
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05/02/2013, 15:56 |
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