MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP: IL PRESIDENTE GUIDI SCRIVE AL MINISTRO CATANIA E AGLI ASSESSORI REGIONALI SULLE PROPOSTE DI MODIFICA DEL DISCIPLINARE
Confagricoltura è intervenuta nuovamente sulla recente iniziativa del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana, che ha approvato una serie di modifiche del disciplinare di produzione, ritenute fortemente rischiose ai fini della qualità che ha reso questa Dop unica e apprezzata in tutto il mondo.
In una lettera inviata al ministro per le Politiche agricole Mario Catania e agli assessori all’Agricoltura di Campania, Puglia, Lazio e Molise (zone di produzione), il presidente di Confagricoltura espone le ragioni delle preoccupazioni, chiedendo di avviare un approfondito confronto per realizzare in tutti i passaggi della filiera una completa tracciabilità della materia prima utilizzata.
”Preoccupa – si legge nella lettera - la proposta di modifica del limite temporale, oggi chiaramente indicato a tutela della freschezza della mozzarella DOP in 60 ore, che può intercorrere tra la mungitura del latte di bufala e l’inizio della filatura della cagliata. La proposta, infatti, mantiene il termine delle 60 ore, ma riferito allo stato intermedio della produzione della cagliata, rendendo di conseguenza possibile, pur non parlando mai apertamente di congelamento ma solo di opportuno condizionamento, un’innaturale interruzione del processo produttivo”.
Sollevano perplessità in Confagricoltura anche altri passaggi ed innovazioni contenuti nella proposta. In particolare, la possibilità di riconoscere l’utilizzo della DOP per tipologie e qualità inesistenti nella tradizione produttiva, seppure esclusivamente destinate al canale Ho.re.ca, come il superamento delle attuali pezzature tipiche, nonché la presenza di previsioni normative da cui deriverebbe un prodotto che, per qualità e caratteristiche organolettiche, nulla avrebbe a che vedere con la tradizionale Mozzarella di Bufala.
“La nostra contrarietà alle innovazioni normative prospettate - conclude la lettera del presidente Guidi - deriva anche dalla convinzione che l’applicazione alla produzione DOP di queste modifiche ipotizzate potrebbe favorire l’immagine dei prodotti similari, quali la Mozzarella STG, che sarebbero in grado di offrire, in funzione di un disciplinare più rigido, maggiori garanzie di freschezza e qualità”.
CALDO, CONFAGRICOLTURA: “A RISCHIO ANCHE LA VENDEMMIA. RACCOLTI IN PERDITA E RIALZI DELLE QUOTAZIONI DELLE COMMODITY”
Se non pioverà entro la fine di luglio e gli inizi di agosto sarà a rischio anche la vendemmia. Lo sottolinea Confagricoltura che sta monitorando le conseguenze della siccità.
“Se non ci saranno piogge nei prossimi giorni – avverte Confagricoltura - gli acini di uva non ingrosseranno e perderanno colore; insomma non matureranno adeguatamente, con il rischio di poca gradazione. Già veniamo da un’annata di basse rese e c’è il rischio che vengano confermate anche quest’anno; chi ha la possibilità mette in conto irrigazioni di soccorso, che comportano oltre tutto aumenti dei costi aziendali. Al Nord i produttori già si attendono una vendemmia anticipata al 20 agosto”.
La carenza d’acqua, e soprattutto le temperature record di questo periodo, stanno causando un deperimento organico delle piante di mais, girasole, soia, bietola. Data la situazione - osserva l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - sembra ormai impossibile scongiurare il pesante danno economico.
Confagricoltura stima una perdita già avvenuta di 450-500 milioni di euro per il solo settore cerealicolo, che potrebbe essere anche superiore dal momento che si prevede una diminuzione dei raccolti del 20-30% per il mais e del 40-50% per la soia. A ciò si aggiungono, tra l’altro, le perdite di pomodoro e la minore qualità e quantità di frutta estiva.
Problemi, avverte Confagricoltura, ci sono anche sul mercato mondiale delle commodity a causa della grande siccità negli Usa, che porterà ad una riduzione dei raccolti cerealicoli di oltre il 30%; un taglio alle produzioni è previsto anche in Ungheria, Romania e Ucraina. Notevoli le ricadute che si avvertono sui mercati internazionali, con un aumento del prezzo del mais di ben 40 euro/tonnellata dall’inizio di luglio.
FIRMATO ACCORDO QUADRO TRA RIMINI FIERA E CONFAGRICOLTURA OBIETTIVO: APPROCCIARE IN MANIERA MIRATA I MERCATI ESTERI E FAVORIRE LO SVILUPPO DELL’INTERA FILIERA AGROALIMENTARE
Più internazionalità, più identità, più innovazione. Il settore agroalimentare, uno degli indiscussi fiori all’occhiello del made in Italy, da tempo chiede maggiore attenzione per svilupparsi in un periodo come questo, difficile quanto foriero di grandi opportunità. Proprio per venire incontro alle esigenze di tutta la filiera, Rimini Fiera e Confagricoltura hanno siglato a Roma un protocollo d’intesa che getta le basi per una collaborazione mirata alla crescita di tutto il comparto.
Rimini Fiera e Confagricoltura si impegnano a collaborare - usufruendo delle opportunità offerte dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale in tema di sviluppo del settore agroalimentare - al fine di agevolare l’incontro tra aziende italiane ed estere, valorizzare le opportunità di sviluppo, favorire l’internazionalizzazione attraverso i più adeguati strumenti di incoming ed outgoing. “La presenza sui mercati esteri – sottolinea il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – è uno degli obiettivi principali delle imprese agricole. In questo contesto la collaborazione con una struttura specializzata come Rimini Fiera è di estrema importanza ed offre nuove interessanti occasioni alle nostre aziende per affermarsi a livello internazionale.”
“L’accordo quadro con una organizzazione prestigiosa come Confagricoltura – commenta Lorenzo Cagnoni, presidente di Rimini Fiera – ci offre un’ulteriore opportunità di rafforzare il nostro ruolo al fianco delle imprese, così da favorire a loro vantaggio ulteriori opportunità di business e di promozione sui mercati nazionali ed internazionali”.
CRISI, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “PUNTARE SULL’ECONOMIA REALE, SOSTENENDO LE IMPRESE E L’EXPORT”
Confagricoltura ha apprezzato le parole del presidente del Consiglio Mario Monti che oggi, in occasione dell’incontro con il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, ha ribadito la necessità di puntare sull’economia reale per uscire dalla crisi.
“L’agricoltura, con le sue imprese – ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - è l’economia reale per definizione. Rilanciare il suo ruolo è fondamentale, anche per il contributo che il settore agroalimentare dà alla bilancia commerciale con l’estero, che è ormai arrivato a rappresentare quasi il 10% del totale”.
Il mercato russo, ricorda Confagricoltura, è particolarmente dinamico. Il nostro export agroalimentare è in costante crescita e con un saldo commerciale positivo che si attesta ormai su oltre 300 milioni di euro.
“L’internazionalizzazione – ha continuato il presidente Guidi – è la strada principale per far tornare a crescere il Paese. Anche le notizie di oggi ci confermano quanto la situazione sia critica. Il governo deve ora spingere l’acceleratore per ridurre la spesa pubblica e concentrare le risorse a favore delle imprese e dell’export”.
Evoluzione dell'Export agroalimentare e del Saldo commerciale agroalimentare italiano verso la Russia
RIFORMA PAC, CONFAGRICOLTURA: “TROPPA BUROCRAZIA, OGNI PRATICA COSTERA’ 400 EURO ALLE CASSE COMUNITARIE”
“La riforma della politica agricola comune, così come prospettata dalla Commissione Ue, aumenta gli oneri burocratici ed i costi di gestione e di controllo a carico delle casse europee”. Lo sottolinea Confagricoltura che fa proprie le preoccupazioni espresse, in una dichiarazione comune, dai direttori degli organismi pagatori europei che hanno chiesto una semplificazione delle regole.
Già oggi la gestione del solo sistema dei pagamenti diretti costa ogni anno, a livello europeo, quasi 4 miliardi di euro (poco meno del 10% di quanto erogato), di cui 2,5 miliardi per l’attività corrente. In pratica, annualmente, gli oneri di gestione e controllo superano i 300 euro per beneficiario. Con la riforma proposta ci sarebbe un maggior onere a livello comunitario, che Confagricoltura stima in quasi 400 milioni di euro per anno e che porterebbe il costo per ogni beneficiario a 370 euro.
Senza contare gli oneri che, in base alle regole della proposta, sarebbero sopportati dalle imprese agricole. Il solo greening (rinverdimento) - con il quale si intende rendere obbligatorie, per tutti gli agricoltori, alcune pratiche agroambientali - costa agli agricoltori più di 300 euro/ettaro, un importo ben superiore al contributo che verrà loro corrisposto.
“Quella che si sta delineando è una situazione insostenibile - commenta Confagricoltura –. Invece di semplificare effettivamente le regole, si sta pensando di renderle più complesse e costose da gestire”.
Stima del costo annuale per beneficiario del sistema di pagamenti diretti (elaborazione Confagricoltura su dati Commissione Europea e Corte dei Conti Europea)
ALIMENTARE, CONFAGRICOLTURA: “PER RIEQUILIBRARE GLI UTILI DI FILIERA SONO URGENTI MISURE CHE PREMINO COMPETITIVITA’ E VOGLIA DI CRESCERE DELLE IMPRESE”
“I dati dell’Ismea che accertano il dilatarsi della forbice degli utili nella filiera produttiva alimentare a sfavore della componente agricola confermano, purtroppo, i report di Confagricoltura degli ultimi mesi, in cui si denunciano il costante aumento delle difficoltà degli imprenditori del settore, schiacciati tra gli aumenti dei costi aziendali, i prezzi all’origine non remunerativi ed il nuovo accresciuto carico fiscale”, così l’organizzazione presieduta da Mario Guidi commenta a caldo i dati del rapporto dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, in cui si sottolinea la diminuzione di guadagni dell’agricoltura a favore delle componenti più a valle nella filiera produttiva alimentare.
“I prezzi all’origine dei prodotti agricoli – prosegue Confagricoltura – sono diminuiti, nel confronto del giugno 2012 con lo stesso mese 2011, di un ulteriore valore complessivo dello 0,3%, con punte che hanno toccato il -31,2% per l’olio d’oliva e del 18,9% per i cereali. Nel contempo i prezzi al consumo degli alimenti non lavorati crescevano del 2,6%”. Tutto ciò mentre il valore aggiunto agricolo è diminuito del 13,5% nel periodo 2004-2011.
“Se si aggiunge la forte diminuzione delle vendite di prodotti alimentari, che hanno toccato il record negativo degli ultimi 11 anni (-6,1% ad aprile) la situazione delle imprese agricole si delinea in tutta la sua gravissima realtà” aggiunge la nota di Palazzo Della Valle, per concludere: ”Confagricoltura ha chiesto più volte di riequilibrare i rapporti tra le varie componenti della filiera. Il settore primario ha bisogno di un volano per ripartire ed urgono misure che premino la voglia di crescere, la competitività e la propensione all’export delle aziende. Invece ci troviamo a confronto, a livello nazionale e comunitario, con politiche che tendono a far ristagnare ancora di più la situazione e ad allontanare la ripresa”.
LOTTA ALLE MAFIE: CONFAGRICOLTURA DI SIRACUSA ADOTTA IL CODICE ETICO
Ieri, nel corso dell’assemblea di Confagricoltura Siracusa, il presidente Massimo Franco, riconfermato alla guida dell’Organizzazione per il prossimo triennio, ha varato l'adozione del codice etico per le imprese, sulla scorta del modello introdotto dal presidente della Camera di Commercio e vicepresidente nazionale di Confindustria, Ivan Lo Bello.
"L'adozione del codice etico - ha sottolineato Massimo Franco - vuole costituire un ulteriore argine ai fenomeni delinquenziali. Vogliamo alzare un altro muro contro chi inquina l'economia di chi rispetta le regole. Lanciare un segnale chiaro nel rispetto della legalità".
"Il sistema agricolo subisce pressioni normative, legislative e di mercato pesantissime - ha detto Franco -. Il recupero di competitività passa inevitabilmente attraverso la riqualificazione del quadro legislativo e normativo di riferimento, ma anche attraverso la lotta alla illegalità e alla criminalità. Un Sindacato come il nostro, punto di riferimento per la crescita delle sue aziende, ha il dovere di partecipare attivamente nella società. Questa provincia produce quasi il 20% del Pil regionale ed occupa oltre 13.500 addetti. In questa provincia gli agricoltori con sacrificio rendono fruibile il territorio e lo salvaguardano dagli incendi e dal dissesto idrogeologico. Il nostro impegno a tutela del settore deve essere sempre più incisivo".
SICCITA’, CONFAGRICOLTURA: “LE PIOGGE NON BASTANO, VENDEMMIA IN ZONA RISCHIO”
Se non pioverà entro la fine di luglio e gli inizi di agosto la vendemmia entrerà in zona rischio.
“Senza piogge – avverte Confagricoltura - gli acini di uva non ingrosseranno e perderanno colore; insomma non matureranno adeguatamente, con il rischio di poca gradazione. Già veniamo da un’annata di basse rese e c’è il rischio che vengano confermate anche quest’anno; chi ha la possibilità mette in conto irrigazioni di soccorso, che comportano oltre tutto aumenti dei costi aziendali. Al Nord i produttori già si attendono una vendemmia anticipata al 20 agosto”.
“Le precipitazioni degli ultimi giorni hanno dato certamente sollievo a una situazione che era complessa per via della siccita', anche se in alcune province, come ad esempio quella di Piacenza e di Torino, si sono verificate delle grandinate che hanno creato dei problemi.
Confagricoltura commenta gli effetti dell’andamento meteorologico di questi giorni, che hanno riportato la colonnina di mercurio nel Centro-Nord a temperature autunnali, sottolineando che il vero problema resta, però, la siccita' pregressa di questi mesi in regioni come Emilia Romagna Veneto, e sopratutto nel Sud Italia.
La carenza d’acqua, e soprattutto le temperature record di questo periodo, stanno causando un deperimento organico delle piante di mais, girasole, soia, bietola. Data la situazione - osserva l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - sembra ormai impossibile scongiurare il pesante danno economico.
Confagricoltura stima una perdita già avvenuta di 450-500 milioni di euro per il solo settore cerealicolo, che potrebbe essere anche superiore dal momento che si prevede una diminuzione dei raccolti del 20-30% per il mais e del 40-50% per la soia. A ciò si aggiungono, tra l’altro, le perdite di pomodoro e la minore qualità e quantità di frutta estiva.
DECRETO SVILUPPO, API (CONFAGRICOLTURA): “RICONOSCIUTO IL RUOLO DELL’ACQUACOLTURA, INSISTERE SULLA SEMPLIFICAZIONE BUROCRATICA”
“Con le misure per semplificare le procedure di concessione e di rinnovo per gli impianti di acquacoltura è stato riconosciuto il ruolo vitale che svolge il nostro settore”. Questo il commento dell’Associazione italiana piscicoltori di Confagricoltura all’approvazione della Camera del testo del disegno di legge di conversione del D.L. 22 giugno 2012, n.83, sulle misure urgenti per la crescita del Paese.
Con l’inserimento nel DDL sviluppo delle misure per superare i principali problemi che hanno impedito lo sviluppo all’acquacoltura italiana, sono state accolte le istanze dei maricoltori italiani rappresentati dall’API-Confagricoltura.
“Con il contenimento della pesca in mare con un’autosufficienza nazionale di prodotti ittici pari ad appena il 35%, cresce la necessità di sviluppare gli allevamenti ittici italiani, che garantiscono prodotti di qualità superiore a quella degli altri Paesi - osserva l’API -. I nostri piscicoltori sono, infatti, da anni impegnati per garantire ai consumatori un prodotto di altissima qualità, sano e nutriente, fondamentale nella dieta, anche dei più piccoli”.
“Occorre ora proseguire sulla strada della semplificazione, rendendo più facile svolgere questa attività strategica nel comparto ittico nazionale – conclude l’associazione piscicoltori di Confagricoltura -. Con 800 allevamenti, 15.000 addetti, compreso l’indotto, e una PLV di 350 milioni di euro, l’acquacoltura è un settore fondamentale nell’economia agricola del nostro Paese”.
FRUTTA ESTIVA, CONFAGRICOLTURA: ”IL GRANDE CALDO SPINGE LA RIPRESA DEI CONSUMI”
“Il grande caldo spinge la ripresa dei consumi della frutta estiva: pesche e albicocche sono le più gettonate”. Lo dice Confagricoltura che aggiunge: ”L’ottima qualità dei prodotti e la naturale gradualità nella maturazione dei frutti nelle diverse aree del Paese ha scongiurato il pericolo di ingolfare i mercati, impedendo il crollo delle quotazioni all’origine”.
“La campagna di raccolta 2012 per le ciliegie e le fragole è superiore a quella dello scorso anno, così come promettono bene le albicocche, le pesche e le nettarine - sottolinea Confagricoltura -. Anche le quotazioni sono in rialzo, pur non raggiungendo ancora i prezzi del 2006. Qualche preoccupazione destano l’anguria e il melone che, nonostante l’ottima qualità, potrebbero scontare la contemporaneità di maturazione che, inevitabilmente, si ripercuote sui prezzi”.
Una boccata d’ossigeno, dopo anni di crisi, per i frutticoltori che, tra contrazione dei consumi, sovrapposizione delle produzioni, allargamento della forbice tra il prezzo all’origine e quello al consumo e politiche commerciali penalizzanti, avevano visto azzerati i margini.
Fondamentale, a parere di Confagricoltura, è la ripresa dei consumi che ha permesso l’inversione di tendenza. “La frutta è un alimento importante da mangiare più spesso e in tutte le stagioni – conclude l’Organizzazione degli imprenditori agricoli -. Solo un italiano su dieci segue le linee guida di una corretta alimentazione, che raccomandano di consumare 5 porzioni di frutta e verdura al giorno”.