Lettera aperta
Concia delle sementi di mais e applicazione della difesa integrata
La quantità di seme di mais conciato con insetticidi che sarà a disposizione per la prossima campagna 2018 viene decisa in questi giorni dalle ditte sementiere.
Questa decisione viene presa con l'obbligo vigente di applicazione dei principi della Difesa integrata (DI); tra questi, quello che stabilisce che i trattamenti chimici debbano essere effettuati solo dopo che è stato stimato il livello degli organismi nocivi e che tale valore è risultato superiore a una soglia di danno. I trattamenti non devono quindi essere effettuati se non ci sono popolazioni di parassiti dannose. In altri termini i trattamenti su base profilattica, senza valutazione della necessità, sono in netto contrasto con i principi della difesa integrata (quindi contro la normativa vigente).
Questo principio è preso in considerazione nelle scelte di oggi, non modificabili nella prossima primavera? Un primo passo affinché le scelte si avvicinino all’applicazione della DI è decidere l’ammontare del seme conciato con insetticidi in base alla valutazione del rischio di danno. Nelle regioni maidicole sono stati raccolti molti dati per molti anni sui livelli di rischio (anche nell’ambito del progetto APENET (
http://www.reterurale.it/downloads/APEN ... 06_11.pdf; http://www.reterurale.it/apenet/apenet 2011), pubblicati sia in riviste italiane sia internazionali (si vedano ad esempio i seguenti articoli DOI 10.1007/s11356-014-3628-7 e DOI 10.1007/s11356-016-7692-z)
Il danno da fitofagi ipogei (particolarmente elateridi) in grado di avere ripercussioni negative sulla produzione è sempre risultato ampiamente al di sotto del 5% della superficie studiata (ancora inferiore quello da fauna selvatica e da condizioni ambientali avverse); sono stati anche individuati i metodi per accertare ove il rischio di danno è più elevato e per accertare con precisione se il livello delle popolazioni è sopra la soglia di danno o meno (si veda ad es.
http://www.venetoagricoltura.org/basic.php?ID=6553).
L’esperienza del Fondo Mutualistico Mais offerto dai Condifesa di Veneto e Friuli V.G. e creato in collaborazione con Veneto Agricoltura, (2014 – 2017) che ha interessato una superfice media annua coperta dal fondo di 44.217 ettari ha confermato i dati già raccolti. Nella media le richieste di indennizzi, ha riguardato meno dell’1% della superficie assicurata sia per i danni da insetti del terreno, includendo anche il danno da diabrotica, sia per i danni da fauna selvatica (inclusi i danni da uccelli). In media a fronte di un apporto complessivo al fondo pari a 455.874,31€ (costo sempre inferiore ai 4 €/ha), i danni indennizzati sono risultati 302.932,31€ (triennio 2015 – 2017).
I fondi mutualistici garantiscono la completa copertura del danno all’investimento della coltura del mais (reddito garantito), per ogni causa avversa (biotica/abiotica) che possa accadere tra la semina e lo stadio di 8 foglie (si veda
http://www.coditv.it/Attivit%C3%A0-Mutu ... egolamento del fondo). Essi possono sostituire i trattamenti insetticidi ove il rischio è basso o gli errori dell’applicazione della difesa integrata, compreso il mancato funzionamento dei trattamenti in caso di attacchi significativi. Ovviamente l’adesione ai Fondi implica l’applicazione della difesa integrata a mezzo anche di specifico bollettino (Bollettino Colture Erbacee
http://www.venetoagricoltura.org/news_i ... 20&IDDX=60) con una significativa riduzione delle superfici trattate e dei relativi impatti ambientali. Chiaramente l’approccio assicurativo garantisce di coprire i danni (con bassa incidenza) che la variabilità naturale rende non prevedibili o prevedibili a costi molto alti.
Alla luce della considerevole quantità di informazioni sul rischio di danno disponibili, si chiede di valutare di rendere più proporzionate al rischio (e quindi all’applicazione dei principi della DI) le quantità di semente conciata con prodotti destinati a contrastare gli attacchi da uccelli e da insetti del terreno.
In pratica, la maggior parte della semente dovrebbe essere non conciata con insetticidi e comunque per tutti gli ibridi dovrebbe essere disponibile semente non conciata in quantità apprezzabile, in modo da consentire l’applicazione della DI agli aderenti ai fondi mutualisti e ai non aderenti (utilizzo di semente conciata – ed eventuali altri trattamenti - solo sulla base della valutazione del rischio e dell’accertamento di popolazioni sopra la soglia di danno).
Valerio Nadal, Presidente Condifesa Veneto