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CONAF 
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CONAF -Federazione Piemonte e Valle d'Aosta

DOTTORI AGRONOMI E FORESTALI CONTRO DISSESTO E INCENDI
Siglato Protocollo d’intesa tra Regione Piemonte e agronomi e forestali piemontesiper rafforzare la collaborazione sulla prevenzione del rischio idrogeologico e degli
incendi boschivi.


È stato firmato ieri, lunedì 30 novembre, presso l’Assessorato di corso Bolzano 44, il protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e la Federazione Interregionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Piemonte e Valle d'Aosta per l’attività di cooperazione nel campo della Protezione Civile. L’accordo, approvato dalla Giunta regionale negli scorsi giorni, ha l’intento di rafforzare la collaborazione con i professionisti agronomi e forestali nelle situazioni di emergenza e per prevenire i rischi derivanti da dissesto idrogeologico e incendi boschivi.
Professionalità a difesa del territorio Insieme a ingegneri e geologi, agronomi e forestali sono incaricati del controllo e della supervisione dei fiumi nell’ottica della prevenzione di alluvioni. Un lavoro che ha inizio dalla gestione della vegetazione ripariale che può fungere al contempo da elemento di contenimento di una piena oppure causare un’esondazione.
Il Piemonte è caratterizzato da un delicato equilibrio idrogeologico. Le montagne occupano il 49% della superficie regionale, una struttura morfologica che favorisce l’intensificazione delle precipitazioni con conseguenti fenomeni di allagamento nelle aree fluviali, di piene torrentizie e di frane lungo i versanti. Tant’è che sul territorio regionale si registra in media un’alluvione ogni 18 mesi* secondo i dati della Relazione sullo Stato dell’Ambiente – Piemonte 2015, curata da Arpa Piemonte e Regione Piemonte. Oltre a frane, allagamenti e alluvioni, il Piemonte si deve scontrare anche con il pericolo di incendi boschivi. È dello scorso 11 novembre l’avviso della Protezione civile che dichiara lo stato di massima pericolosità per incendi, con livello di allerta alto su tutto il territorio, tra l’elevato e il molto elevato. Inoltre, i dati provvisori sull'andamento della campagna antincendio boschivo 2015 indicano il Piemonte come una delle regioni più colpite dai roghi nel primo semestre dell’anno: sul nostro territorio sono stati contati 155 incendi, dopoi 173 della Calabria e i 199 della Campania.

L'attività dei dottori agronomi e dei dottori forestali riguarda i problemi dell'ambiente, sia come fonte da cui l'uomo trae le risorse necessarie alla vita svolgendo attività economiche (agricoltura, zootecnia, selvicoltura), sia come luogo nel quale si svolgono tutte le attività umane e che, quindi, va difeso dagli sprechi e dagli usi impropri e deve essere valorizzato nei suoi aspetti naturalistici,
paesaggistici, storico-monumentali attraverso varie forme di conservazione (parchi) e trasformazione consapevole (verde urbano). La Federazione Interregionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Piemonte e della Valle d’Aosta riunisce gli ordini di Alessandria, Asti, Aosta, Biella–Vercelli, Cuneo, Novara–Verbano Cusio Ossola, Torino.


Agronomi e forestali per il sistema di intervento, formazione e coordinamento di volontari e operatori
«Sono più di mille i Dottori Agronomi e Dottori Forestali attivi sul territorio – spiega Marco Bonavia, Presidente della Federazione Interregionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Piemonte e Valle d'Aosta –. Saremo attivi non solo nelle situazioni di emergenza e di calamità, ma anche in iniziative per la previsione e prevenzione dei rischi, al fine di evitare o limitare i danni causati da questi eventi. Agronomi e forestali, con le loro competenze, sono in grado di fornire un supporto decisivo al sistema di protezione civile, soprattutto in merito agli interventi di prevenzione del rischio idrogeologico e idraulico e alla manutenzione del territorio. E d’altronde accordi simili sono stati stretti anche a livello
nazionale, tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Consiglio Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, e provinciale, da tutti quegli Ordini professionali che da diversi anni collaborano attivamente con le delegazioni sul territorio».
«L'accordo con agronomi e forestali – ha detto l’assessore all’Ambiente e alla Protezionecivile, Alberto Valmaggia – amplia il ventaglio delle professionalità messe a disposizione della Protezione civile che si arricchisce di figure competenti e capaci di coordinare le azioni in maniera complessiva. L’apporto dei professionisti agronomi e forestali sarà determinante nelle decisioni sulla manutenzione dei corsi d’acqua e per i tagli selettivi della vegetazione che ostruisce il corso dei fiumi».

La collaborazione investe anche il campo della formazione. «Questo Protocollo d’Intesa – continua Bonavia – ci impegnerà anche nelle esercitazioni, in attività di aggiornamento e addestramento dei volontari e degli operatori della Protezione Civile su tutto il territorio regionale».

Per informazioni: Daria Rabbia – addetto stampa FODAF Piemonte e Valle d’Aosta
via Peyron, 13 – 10143 Torino tel. 389 075 31 83
serviziostampa.piemonte-valledaosta@conaf.it fodafpiemonte-valledaosta.conaf.it


01/12/2015, 17:50
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CONAF - Ordine di Arezzo

CONVEGNO: " Clima e viticoltura: il cambiamento e le opportunità"

Un incontro-convegno di taglio formativo su Clima e viticoltura: il cambiamento e le opportunità, “Effetti dei cambiamenti climatici sulla fisiologia della vite”. E’ quanto organizzato dall’Ordine di Arezzo per venerdì 18 dicembre 2015 al C.R.E.A. - Sala convegni Pavari, Viale S. Margherita 80. Ai partecipanti all’intera durata dell’evento saranno riconosciuti 1 CFP secondo quanto disposto dal vigente Regolamento della Formazione permanente continua dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali.
Costo € 30,00 con iscrizione obbligatoria.


03/12/2015, 17:25
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Evento a Roma (Città dell’Altra Economia) sabato 5 dicembre. Su http://www.conaf.it" target="_blank diretta streaming
La vita sotto i nostri piedi. Agronomi alla giornata mondiale del suolo
Zari, vicepresidente CONAF: «Obiettivo far comprendere al grande pubblico una visione del suolo come elemento fondamentale per la vita»


Gli Agronomi e Forestali italiani fra i protagonisti della Giornata Mondiale del Suolo, in programma a Roma, sabato 5 dicembre. Il CONAF organizza, infatti, insieme ad AISSA, ISPRA, Commissione Europea (JRC), Slowfood e Legambiente la Giornata del Suolo a La Città dell’Altra Economia – Largo Dino Frisullo (inizio ore 9.30).
Per il CONAF interverrà la vice presidente Rosanna Zari che porterà i saluti istituzionali del Consiglio Nazionale, inoltre prenderanno parte alla manifestazione anche il consigliere segretario Riccardo Pisanti e la consigliera Sabrina Diamanti.
«Il Soil Day del 5 dicembre rappresenta il culmine degli eventi dell’anno internazionale dei suoli istituito dalla FAO proprio nel 2015 – anticipa Zari – in cui si svolgeranno una serie di eventi culturali ad ampio raggio per far conoscere il suolo e le sue peculiarità e le grandi ripercussioni che questo elemento ha sulla vita dei cittadini: il suolo è fertilità e produttività, ma anche la maggiore fonte di biodiversità e sito di resilienza ai cambiamenti climatici. In questo contesto la professione dell’agronomo è fondamentale per lo studio e la diminuzione degli impatti a cui il suolo è sottoposto sia per le attività antropiche quanto per quelle naturali. Nel nostro VI Congresso mondiale, conclusosi appena due mesi fa in EXPO, si sono analizzati alcuni aspetti che saranno determinanti per preservare questa risorsa, quali: la gestione delle risaie, riduzione delle combustioni, utilizzo di macchine a basse emissioni e bassi consumi, agricoltura di precisione con interventi agronomici corretti e tempestivi, gestione delle risorse idriche, miglioramento dei pascoli, gestione degli allevamenti, azioni per contenere il consumo di suolo. Questo elemento ha una tale rilevanza nella professione che è stato inserito nella Carta Universale dell’Agronomo in cui un intero articolo è dedicato al suolo e all’acqua».
Fra gli interventi in programma quello del dottore agronomo Massimo Paolanti, che presenterà le Buone pratiche di gestione del suolo: applicazioni concrete nella professione dell’agronomo.
Sul sito del CONAF http://www.conaf.it" target="_blank è disponibile il programma e sarà possibile seguire in diretta streaming tutti gli eventi della giornata a partire dalle 9:30 del mattino.

Roma, 4 dicembre 2015 - Cs 58


04/12/2015, 13:06
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A Roma la Giornata mondiale del suolo. Agronomi: il 95% del cibo si produce nei terreni
Fertilità dei suoli a rischio: solo l’11% a disposizione dell’agricoltura mondiale. Agronomi, Zari: «Sostenibilità e diversificazione delle colture
per garantire qualità dei suoli e fertilità»

Zari, vicepresidente CONAF: «La fertilità del suolo – ha spiegato Zari - è direttamente collegata alla sua produttività, ossia alla capacità di essere idoneo per la coltivazione e per la produzione di
alimenti, di foraggio, di fibre, di biomassa e di energia rinnovabile».


«E’ solo dell’11% l’area di suolo fertile a ‘disposizione’ della produttività agricola mondiale, una percentuale che fra l‘altro si sta rapidamente riducendo. Ogni anno, infatti, l’agricoltura mondiale perde 10 milioni di ettari di terreno, a causa dell’erosione e dell’avanzata del deserto e del mare.Altri 20 milioni di ettari vengono abbandonati perché la qualità del terreno è troppo degradata per coltivarlo, in larga misura per colpa delle tecniche agricole intensive. La perdita di fertilità del suolo porta alla riduzione della produttività: un calo del 50% della materia organica porta a un taglio del 25% dei raccolti». E’ quanto ha sottolineato Rosanna Zari, vice presidente CONAF in apertura della Giornata Mondiale del Suolo, in programma quest’oggi a Roma, alla Citta dell’Altra Economia. Evento organizzato, oltre che dal Consiglio dell’Ordine dei dottori agronomi e dei dottoriforestali, anche dall’AISSA, ISPRA, Commissione Europea (JRC), Slow Food e Legambiente. «La fertilità del suolo – ha spiegato Zari - è direttamente collegata alla sua produttività, ossia alla capacità di essere idoneo per la coltivazione e per la produzione di alimenti, di foraggio, di fibre, di biomassa e di energia rinnovabile».

Se da un lato il terreno fertile diminuisce – sottolinea il CONAF -, d’altra parte l’agricoltura, che usa già il 70% dell’acqua dolce disponibile, dovrebbe essere capace di incrementare del 50% la
produzione globale senza usare più acqua e tagliando drasticamente l’utilizzo dei concimi che avvelenano il suolo.Oggi la fertilità dei suoli del pianeta è a rischio, infatti, un terzo dei terreni mondiali sono degradati, a causa dell’erosione, della compattazione, dell’impermeabilizzazione, della salinizzazione,dell’erosione di materiale organico e di nutrienti, dell’acidificazione, dell’inquinamento e di altri processi causati da pratiche insostenibili di gestione dei terreni.I suoli sono in pericolo anche a causa dell’urbanizzazione crescente, della deforestazione, del sovrasfruttamento, dell’inquinamento, del sovra-pascolo e del cambiamento climatico. Il tassoattuale di degrado dei suoli minaccia la capacità di rispondere ai bisogni delle generazioni future.
La promozione della gestione sostenibile dei suoli è essenziale per un sistema alimentare produttivo, per dei mezzi di sussistenza migliori e per un ambiente sano.

LE POSSIBILI SOLUZIONI - «Per gestire i suoli in un’ottica di sostenibilità – ha spiegato la vicepresidente CONAF -, le opzioni sono diverse. La diversificazione delle colture, praticata nella
maggioranza delle aziende agricole familiari del pianeta, è una di queste; le rotazioni agronomiche mantengono inalterato il valore dei suoli in quanto prevedono riposo e fertilizzazione organica. Non è un caso che la pratica del maggese con diverse opzioni agronomiche sia stato il sistema più utilizzato in Europa in tutta l’epoca storica permettendo, tramite innovazioni via via applicate da
agronomi lungimiranti, una produttività tale da essere la premessa alla rivoluzione industriale». Un altro aspetto da evidenziare è quello della qualità dei suoli: «Per mantenere elevati i livelli di
produttività, i suoli devono essere sani. I suoli sani – ha illustrato Rosanna Zari - non solo costituiscono la base per la produzione di cibo, combustibili, fibre e prodotti medici, ma sono anche
essenziali per gli ecosistemi, visto che ricoprono un ruolo fondamentale nel ciclo del carbonio, immagazzinano e filtrano l’acqua e aiutano a fronteggiare inondazioni e siccità».

Si stima infatti che il 95% del cibo è direttamente o indirettamente prodotto grazie ai terreni. Ne consegue che la qualità del suolo è anche direttamente collegato alla qualità e alla quantità di cibo
che viene prodotta. La produttività dei suoli è inoltre garantita dalla presenza della materia organica la cui decomposizione influenza le proprietà fisiche, chimiche del terreno ed il suo stato di salute generale. Un elevato scambio di nutrienti tra materia organica, acqua e suolo è essenziale per la fertilità e la qualità del suolo. Quando il terreno viene sfruttato senza ripristinare la sua materia organica ed i suoi micronutrienti, il ciclo dei nutrienti viene spezzato, la fertilità diminuisce, l’equilibrio nell’ecosistema agricolo viene distrutto e la produttività si riduce.
«Il ruolo dell’agronomo – ha aggiunto Zari – è proprio quello di conservare la fertilità del suolo che può essere preservata e migliorata con opportune tecniche e pratiche di coltivazione, come la
concimazione, l'irrigazione e le lavorazioni. Se vengono effettuate delle lavorazioni razionali non solo si ripristina e si migliora la struttura del terreno, ma si migliora anche il circolo dell'aria importante per i microorganismi e il circolo dell'acqua per facilitare l'assorbimento degli elementi nutritivi». Da ricordare per quanto concerne il suolo le competenze a livello professionale delle proprietà fisiche, chimiche e biologiche; la conoscenza delle proprietà del suolo, sotto tutti i diversi aspetti, deve essere un argomento centrale a livello internazionale; la capacità di omogeneizzare i diversi linguaggi di uso del suolo e le normative inerenti la valutazione delle capacità d’uso dei suoli.

SUOLO E BIODIVERSITA’ - Inoltre, il sottosuolo ospita circa un quarto della biodiversità mondiale; questi organismi agiscono da agenti primari per il funzionamento del ciclo dei nutrienti
ed aiutano il loro assorbimento da parte delle piante, favorendo al tempo stesso la biodiversità in superficie. Una migliore gestione può aiutare questi organismi invisibili a migliorare la capacità dei
suoli di assorbire carbonio e di mitigare la desertificazione, contribuendo a compensare le emissioni di gas serra dovute all’agricoltura.
Fra gli interventi della Giornata mondiale del suolo, anche quello dei dottori agronomi Massimo Paolanti e Maurizio Uniformi sulle Buone pratiche di gestione del suolo: applicazioni concrete nella
professione dell’agronomo.

Roma, 5 dicembre 2015
Cs 59


Ultima modifica di tecmn il 05/12/2015, 13:18, modificato 1 volta in totale.



05/12/2015, 13:15
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tecmn ha scritto:
A Roma la Giornata mondiale del suolo. Agronomi: il 95% del cibo si produce nei terreni
Fertilità dei suoli a rischio: solo l’11% a disposizione dell’agricoltura mondiale. Agronomi, Zari: «Sostenibilità e diversificazione delle colture
per garantire qualità dei suoli e fertilità»

Zari, vicepresidente CONAF: «La fertilità del suolo – ha spiegato Zari - è direttamente collegata alla sua produttività, ossia alla capacità di essere idoneo per la coltivazione e per la produzione di
alimenti, di foraggio, di fibre, di biomassa e di energia rinnovabile».


«E’ solo dell’11% l’area di suolo fertile a ‘disposizione’ della produttività agricola mondiale, una percentuale che fra l‘altro si sta rapidamente riducendo. Ogni anno, infatti, l’agricoltura mondiale perde 10 milioni di ettari di terreno, a causa dell’erosione e dell’avanzata del deserto e del mare.
Altri 20 milioni di ettari vengono abbandonati perché la qualità del terreno è troppo degradata per coltivarlo, in larga misura per colpa delle tecniche agricole intensive. La perdita di fertilità del suolo porta alla riduzione della produttività: un calo del 50% della materia organica porta a un taglio del 25% dei raccolti». E’ quanto ha sottolineato Rosanna Zari, vice presidente CONAF in apertura della Giornata Mondiale del Suolo, in programma quest’oggi a Roma, alla Citta dell’Altra Economia. Evento organizzato, oltre che dal Consiglio dell’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori
forestali, anche dall’AISSA, ISPRA, Commissione Europea (JRC), Slow Food e Legambiente. «La fertilità del suolo – ha spiegato Zari - è direttamente collegata alla sua produttività, ossia alla capacità di essere idoneo per la coltivazione e per la produzione di alimenti, di foraggio, di fibre, di biomassa e di energia rinnovabile».

Se da un lato il terreno fertile diminuisce – sottolinea il CONAF -, d’altra parte l’agricoltura, che usa già il 70% dell’acqua dolce disponibile, dovrebbe essere capace di incrementare del 50% la produzione globale senza usare più acqua e tagliando drasticamente l’utilizzo dei concimi che avvelenano il suolo. Oggi la fertilità dei suoli del pianeta è a rischio, infatti, un terzo dei terreni mondiali sono degradati, a causa dell’erosione, della compattazione, dell’impermeabilizzazione, della salinizzazione, dell’erosione di materiale organico e di nutrienti, dell’acidificazione, dell’inquinamento e di altri processi causati da pratiche insostenibili di gestione dei terreni. I suoli sono in pericolo anche a causa dell’urbanizzazione crescente, della deforestazione, del sovrasfruttamento, dell’inquinamento, del sovra-pascolo e del cambiamento climatico. Il tasso attuale di degrado dei suoli minaccia la capacità di rispondere ai bisogni delle generazioni future. La promozione della gestione sostenibile dei suoli è essenziale per un sistema alimentare produttivo, per dei mezzi di sussistenza migliori e per un ambiente sano.

LE POSSIBILI SOLUZIONI - «Per gestire i suoli in un’ottica di sostenibilità – ha spiegato la vicepresidente CONAF -, le opzioni sono diverse. La diversificazione delle colture, praticata nella
maggioranza delle aziende agricole familiari del pianeta, è una di queste; le rotazioni agronomiche mantengono inalterato il valore dei suoli in quanto prevedono riposo e fertilizzazione organica. Non è un caso che la pratica del maggese con diverse opzioni agronomiche sia stato il sistema più utilizzato in Europa in tutta l’epoca storica permettendo, tramite innovazioni via via applicate da
agronomi lungimiranti, una produttività tale da essere la premessa alla rivoluzione industriale». Un altro aspetto da evidenziare è quello della qualità dei suoli: «Per mantenere elevati i livelli di
produttività, i suoli devono essere sani. I suoli sani – ha illustrato Rosanna Zari - non solo costituiscono la base per la produzione di cibo, combustibili, fibre e prodotti medici, ma sono anche
essenziali per gli ecosistemi, visto che ricoprono un ruolo fondamentale nel ciclo del carbonio, immagazzinano e filtrano l’acqua e aiutano a fronteggiare inondazioni e siccità».

Si stima infatti che il 95% del cibo è direttamente o indirettamente prodotto grazie ai terreni. Ne consegue che la qualità del suolo è anche direttamente collegato alla qualità e alla quantità di cibo
che viene prodotta. La produttività dei suoli è inoltre garantita dalla presenza della materia organica la cui decomposizione influenza le proprietà fisiche, chimiche del terreno ed il suo stato di salute generale. Un elevato scambio di nutrienti tra materia organica, acqua e suolo è essenziale per la fertilità e la qualità del suolo. Quando il terreno viene sfruttato senza ripristinare la sua materia organica ed i suoi micronutrienti, il ciclo dei nutrienti viene spezzato, la fertilità diminuisce, l’equilibrio nell’ecosistema agricolo viene distrutto e la produttività si riduce.
«Il ruolo dell’agronomo – ha aggiunto Zari – è proprio quello di conservare la fertilità del suolo che può essere preservata e migliorata con opportune tecniche e pratiche di coltivazione, come la
concimazione, l'irrigazione e le lavorazioni. Se vengono effettuate delle lavorazioni razionali non solo si ripristina e si migliora la struttura del terreno, ma si migliora anche il circolo dell'aria importante per i microorganismi e il circolo dell'acqua per facilitare l'assorbimento degli elementi nutritivi». Da ricordare per quanto concerne il suolo le competenze a livello professionale delle proprietà fisiche, chimiche e biologiche; la conoscenza delle proprietà del suolo, sotto tutti i diversi aspetti, deve essere un argomento centrale a livello internazionale; la capacità di omogeneizzare i diversi linguaggi di uso del suolo e le normative inerenti la valutazione delle capacità d’uso dei suoli.

SUOLO E BIODIVERSITA’ - Inoltre, il sottosuolo ospita circa un quarto della biodiversità mondiale; questi organismi agiscono da agenti primari per il funzionamento del ciclo dei nutrienti
ed aiutano il loro assorbimento da parte delle piante, favorendo al tempo stesso la biodiversità in superficie. Una migliore gestione può aiutare questi organismi invisibili a migliorare la capacità dei
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05/12/2015, 13:17
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Presentate dall’Abi: novità importanti per tutti i professionisti che operano nel settore perizie
Nuove Linee guida per le perizie degli immobili. «Ruolo del perito sempre più centrale per attività di valutazione»
Guizzardi (CONAF): «Il perito riveste un ruolo fondamentale in quanto il suo lavoro è alla base dell’erogazione del credito»

Presentate dall’Abi le nuove Linee guida per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie. Durante la presentazione, a Roma alla sede Abi, sono state illustrate le importanti novità per tutti i professionisti tecnici, fra cui i dottori agronomi, che operano nel settore delle perizie immobiliari. In sintesi – sottolinea il CONAF – viene adeguato ed aggiornato il processo ai più recenti standard europei di valutazione, potenziando la trasparenza nelle valutazioni per favorire le operazioni di erogazione dei crediti.
Con un mercato dei mutui che viaggia a +94,3%, in termini di nuove erogazioni, nel periodo gennaio-ottobre 2015, rispetto allo stesso arco temporale del 2014 – comunica Abi -, qualità ed efficienza delle perizie immobiliari diventano fondamentali: le nuove Linee guida per le valutazioni degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie sono improntate a requisiti di massima trasparenza, certezza ed economicità.

Alla redazione delle nuove linee guida, un aggiornamento di quelle già pubblicate nel 2011, ha partecipato attivamente anche il Consiglio dell'ordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali con il consigliere nazionale e coordinatore del Dipartimento estimo ed economia Gianni Guizzardi. «Nelle nuove linee guida – sottolinea Guizzardi - sono stati aggiornati, fra gli altri, i riferimenti agli standard di valutazione internazionale, è stata inserita la figura del valutatore immobiliare ai sensi della norma UNI 11558 ed è stato inserito nel capitolo del codice di condotta dei periti valutatori e principi etici il comma che riguarda il giusto compenso che deve essere riconosciuto per l'attività svolta dal perito indipendente. Il perito - aggiunge Guizzardi - è sempre più al centro dell'attività di valutazione e riveste un ruolo fondamentale in quanto il suo lavoro è alla base dell’erogazione del credito; da esso dipendono anche le valutazioni per le gestioni degli asset immobiliari dei fondi e dei gruppi bancari. In questi anni – prosegue - si è visto cosa hanno provocato nel passato valutazioni più o meno sommarie, corrispondenti a requisiti di trasparenza, oggettività, affidabilità e completezza delle perizie. Per questo è necessario dotarsi di questo strumento al servizio dei committenti, delle banche e degli stessi periti per giungere ad un prodotto finale di alto livello professionale.
L'inserimento del riconoscimento del giusto compenso, in relazione al tempo disponibile per svolgere l'incarico e sulla base dell'importanza e complessità della valutazione - afferma il consigliere CONAF - è un aspetto che congiuntamente con tutti i soggetti partecipanti al tavolo tecnico è stato esaminato e normato con l'intento di contribuire a migliorare sempre più la qualità e la completezza della prestazione».
In conclusione «le nuove linee guida, - termina Guizzardi -, sono quindi uno straordinario strumento di lavoro in ausilio ai tantissimi colleghi che sono quotidianamente impegnati nel settore delle valutazioni immobiliari».

Roma, 15 dicembre 2015
Cs 63


15/12/2015, 19:08
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Appuntamenti a Roma il 16 e 17 dicembre alla sala Nassiriya dei NAC Carabinieri
Il dopo Expo e le novità della professione nelle Assemblee di fine anno degli Agronomi e Forestali
Fra i punti all’Odg anche la riforma delle professioni, il PSR 2014-2020 e il PAN

Si terranno mercoledì 16 e giovedì 17 dicembre a Roma, le Assemblee di fine anno dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali. E’ in programma mercoledì 16 (ore 10.30 Sala Nassiriya NAC - via Torino, 44) la conferenza dei presidenti delle Federazioni regionali e giovedì 17 dicembre quella degli Ordini territoriali (ore 10 Sala Nassiriya NAC - via Torino, 44)

Fra i punti all’Odg delle due assemblee, i temi sulla Riforma delle professioni; il PSR programmazione 2014?\2020; il PAN; il resoconto sulle attività svolte ad Expo 2015 ed il progetto per il dopo Expo. Inoltre verrà illustrata l’attuazione della convenzione quadro con le Università. Gli Odg completi, dei due appuntamenti, sono disponibili su www.conaf.it .

Roma, 16 dicembre 2015
Cs 60


16/12/2015, 13:17
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Convegno a Caserta il 19 dicembre organizzato dall’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali
Agronomi, l’eredità di Expo prosegue sul territorio nazionale
Appuntamento dedicato al Psr 2014-2020 della Campania. Interverrà il presidente Sisti.

Le novità e le opportunità del PSR della Campania 2014-2020 nel convegno organizzato dall’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali di Caserta. Il convegno, in programma il 19 dicembre (inizio ore 15.30) si svolgerà a Caserta, a Palazzo Reale (Sala degli Specchi).
All’appuntamento interverrà il presidente CONAF Andrea Sisti, che illustrerà l’esperienza degli Agronomi mondiali ed italiani ad Expo 2015, che ha visto la WAA-CONAF protagonista con il Padiglione La Fattoria Globale, la Carta universale dell’Agronomo ed il contributo degli Agronomi alla Carta di Milano di Expo. «L’esperienza di Expo è stata di grande rilievo per gli agronomi italiani e di tutto il mondo – anticipa il presidente CONAF-WAA Andrea Sisti –. L’universalità della professione dell’agronomo è un dato acquisito ed il presente e il futuro saranno in continuazione con l’esperienza di Expo». Nell’intervento di Caserta verrà illustrata la Carta universale dell’agronomo – approvata durante il Congresso mondiale che si è svolto a settembre ad Expo - che definisce i principi etici per lo sviluppo professionale nel rispetto alle comunità delle persone, di ogni Paese e continente e lancia alcune proposte concrete sul tema “Cibo e identità”. «Un documento – ricorda Sisti – che è confluito nella Carta di Milano ed ha rappresentato un concreto lascito degli Agronomi all’eredità di Expo 2015».

IL PROGRAMMA (inizio lavori ore 15.30) Saluto di benvenuto a cura di Lucia Ranucci, Commissario E.P.T. – Caserta. Interventi di Filippo Diasco, Direttore Generale alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Giunta Regionale della Campania), “Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020: Stato dell’arte”; Bruno Danise, Dirigente di Staff D. G. Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Giunta Regionale della Campania, “Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020: novità ed opportunità”; Andrea Sisti, presidente CONAF - WAA World Association of Agronomists, “Il Contributo degli Agronomi Mondiali alla Carta di Milano”; seguirà un dibattito; quindi le conclusioni a cura di Corrado Martinangelo, Segreteria particolare del Ministro dell’Agricoltura). A seguire la premiazione dei dottori agronomi Antonio Graziano, Girolamo Mastroianni e Alfonso Malacario, per il loro 50esimo anno di iscrizione all’Albo

Roma, 16 dicembre 2015


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Alla CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA che si è svolta nelle scorse settimane a PARIGI è stato riconosciuto il ruolo fondamentale che il SETTORE AGROFORESTALE svolge nelle strategie di MITIGAZIONE CLIMATICA. Agricoltura e selvicoltura vengono oggi considerate non solo dal punto di vista strettamente PRODUTTIVO, ma soprattutto AMBIENTALE. Al centro, la necessità di rendere più efficiente l’uso dell’acqua in agricoltura, favorire l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili e promuovere la conservazione e il sequestro del carbonio nel settore e forestale.

Le scarse precipitazioni dell’autunno appena concluso e l’anomalo aumento delle temperature dei mesi scorsi hanno spinto i DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI DEL PIEMONTE a sviluppare una serie di riflessioni e proposte nella direzione dell’adattamento delle COLTURE ai nuovi ASSETTI CLIMATICI.

Si allegano COMUNICATO STAMPA


Allegati:
CS Cambiamenti climatici e agricoltura.pdf [145.25 KiB]
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Presidente Sisti (CONAF e WAA) a Veronafiere: presto formazione in Russia e a Fieragricola i focus su sviluppo rurale e cambiamenti climatici

Verona, 22 dicembre 2015 – «A fine febbraio andremo in Russia, nella regione di Volgograd, per dare corso a un progetto di formazione degli agronomi, in collaborazione con le Università.

Inoltre, avvieremo un sistema di riconoscimento che codifichi la professione dell’agronomo, perché parliamo di una figura internazionale e ubiquitaria in tutti i luoghi del mondo». Lo ha detto oggi Andrea Sisti, presidente del Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e forestali e, dallo scorso settembre, al vertice della World Association of Agronomists, la compagine mondiale degli agronomi, circa 550mila iscritti in tutti i continenti (sono 22mila in Italia), ad esclusione dell’Asia e della Russia, che non prevedono – per il momento – la figura dei dottori agronomi come liberi professionisti. In quest’ottica, dunque, pur condannando azioni di guerra, Sisti si dichiara «assolutamente contrario alle sanzioni dell’Unione europea nei confronti della Russia».

I dottori agronomi e forestali, ha anticipato Sisti, saranno presenti a Fieragricola di Verona dal 3 al 6 febbraio (www.fieragricola.it) con «approfondimenti legati ai temi dello sviluppo rurale, della consulenza aziendale, del ruolo degli agronomi nel contrasto ai cambiamenti climatici e in veste di project manager delle reti di imprese agricole e agroalimentari». L’associazione mondiale degli agronomi è impegnata nel progetto «Global Farm 2030», che coinvolge i 25 più importanti atenei del pianeta e si rivolge alla comunicazione, informazione e formazione dei professionisti di tutto il mondo su temi come le buone pratiche agricole e la lotta ai cambiamenti climatici.

Secondo il presidente Sisti, «la sfida degli agronomi per il futuro è incentrata sull’innovazione. Dobbiamo andare oltre il concetto di qualità e comunicare al consumatore cosa si produce e come lo si fa, partendo dalla formazione degli agricoltori, che non possono solo pensare a produrre». Fra le innovazioni più utili nel prossimo futuro, per il numero uno dell’associazione mondiale degli agronomi in prima fila sarà «l’agricoltura di precisione e l’uso di tecnologie informatizzate, per migliorare le capacità delle imprese agricole grazie all’uso di satelliti e droni».
«Determinante – ha detto Sisti – anche il ruolo dei contoterzisti, perché sono le strutture di servizio che oggi gestiscono la stragrande maggioranza delle operazioni colturali in azienda. La collaborazione fra agronomi e contoterzisti è fondamentale per la gestione del territorio». (Fonte: Servizio Stampa Veronafiere)


22/12/2015, 23:41
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