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Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari 
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OPERAZIONE “IMPASTO”
DENUNCIATA 1 PERSONA, SEQUESTRATE OLTRE 65 TONNELLATE DI CEREALI E FARINE

Nelle decorse settimane, nel nord-est d’Italia, in vista dell’accentuata richiesta di beni di prima necessità nell’ambito dell’attuale quadro emergenziale, il Reparto Tutela Agroalimentare (RAC) di Parma ha sequestrato 65.531 kg di farina di grano e 223 kg di mais, del valore di circa 160.000 euro, per carenza di elementi idonei a stabilire la provenienza del prodotto ed uso improprio della terminologia evocante il biologico. Denunciato il titolare di un’azienda per frode in commercio (515c.p.), poiché aveva posto in vendita farine di qualità e provenienza diversa da quelle dichiarate in etichetta. Contestate sanzioni per 7.500 euro.

Roma, 4 marzo 2020

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04/03/2021, 9:56
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Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare

15 marzo 2021

GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI DEI CONSUMATORI


La soggettività giuridica del consumatore si è andata affermando, negli ultimi anni, per l’attenzione rivoltale dal Legislatore europeo e da quello nazionale. Nel contempo, la dottrina ne ha decisamente affermato le peculiarità, anche considerando gli innovativi strumenti di tutela azionabili dagli stessi consumatori e la diffusa tendenza associazionistica.

Le mutevoli condizioni sociali e la più radicata consapevolezza dei consumatori, peraltro diversificati quanto a preferenze e potenzialità economiche, hanno consolidato il legame della parola “consumatore” con il concetto di “sicurezza alimentare”. Quest’ultimo rimanda all’eccellente comparto agroalimentare italiano, che vede protagoniste circa 2 milioni di imprese nei settori della produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti.

L’intima correlazione, scaturente dal rapporto Consumatore/Agroalimentare, esso stesso connesso ad uno degli irrinunciabili bisogni dell’individuo, quello dell’alimentazione, spiega quotidianamente i suoi effetti sulla vita collettiva e su quella dei singoli, imponendo l’adozione di norme di settore e la previsione di organismi a presidio specificamente dedicati, quali il Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, protagonista operativo del comparto di specialità normativamente attribuito all’Arma.

In tal senso, e nell’ottica di realizzare una mappa concettuale quanto più confacente all’immediato utilizzo da parte di operatori e consumatori, guardando altresì al momento della formazione di studenti ed appassionati dell’ avvincente materia, i Carabinieri per la Tutela Agroalimentare hanno inteso proporre una icastica rappresentazione del quadro normativo vigente, disegnando il “Giardino dei Diritti”, illuminato dalla luce calda e rassicurante del sole, idealmente rappresentativo del ruolo di protezione.

I fiori contengono, in ogni singolo petalo, la definizione di consumatore, gli obblighi degli operatori del settore agroalimentare, la tipologia delle informazioni che questi ultimi debbono fornire ai primi.

Ciascun fiore, nei suoi petali, racchiude le norme:
- di derivazione comunitaria, contenute nel TFUE;
- del Codice del consumo;
- di riferimento al consumatore nella legislazione alimentare comunitaria e nazionale.

I raggi del sole indicano gli strumenti operativi della tutela sul campo, affidati, con specifiche norme attributive, all’Arma dei Carabinieri.

Le nuvole rappresentano le insidie che possono offuscare il fisiologico rapporto consumatore/operatore.

Il colore del cielo è l’idealizzazione cromatica del rapporto preferenziale dei consumatori con il settore agroalimentare italiano, solida e riconosciuta eccellenza del nostro Paese.

Il “Giardino dei Diritti del Consumatore”, cui nel tempo non mancheranno doverosi aggiornamenti e rivisitazioni, è il contributo che i Carabinieri per la Tutela Agroalimentare intendono offrire nella Giornata Mondiale dei Diritti dei Consumatori.

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15/03/2021, 10:50
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OPERAZIONE “ISIDORO”
CONTROLLI SULLE EROGAZIONI DI AIUTI COMUNITARI NELL’ AGROALIMENTARE: DENUNCIATE 14 PERSONE PER AVER OTTENUTO INDEBITI PERCEPIMENTI PER OLTRE 245MILA EURO, SEQUESTRO PREVENTIVO DI BENI MOBILI E IMMOBILI E SEGNALAZIONI ALLA CORTE DEI CONTI PER DANNO ERARIALE
In questa prima fase dell’anno, i Reparti Tutela Agroalimentare (RAC) e il Reparto Operativo Centrale, sul territorio nazionale, hanno svolto controlli straordinari nel settore dei finanziamenti in agricoltura, rilevando la fittizia costituzione di aziende agricole e la falsa attestazione sulla conduzione di superfici agricole, in realtà mai concesse dagli aventi diritto. I riscontri hanno portato alla denuncia di 14 persone per truffa aggravata ai danni dell’Unione Europea. Esse, commettendo falsità ideologiche e materiali in concorso con altri, ottenevano indebiti percepimenti per 245.576 euro.
Le verifiche in campo hanno condotto:
• al sequestro preventivo su conti correnti, di beni mobili e immobili per oltre 119mila euro;
• alla segnalazione di 3 persone alla Corte dei Conti per un danno erariale pari a 97.101 euro e alla contestazione di sanzioni per il medesimo importo;
• alla sospensione di un’associazione Onlus per mancanza dei requisiti da parte dei beneficiari a fruire degli aiuti agli indigenti.
Le attività straordinarie di contrasto agli illeciti percepimenti, finalizzate a tutelare le piccole e medie imprese agricole che, specie in questo grave periodo pandemico, riescono a sopravvivere grazie ai contributi erogati in seno alla “Politica Agricola Comune”, costituiscono una delle prerogative storiche della specialità dell’Arma.
Roma, 22 marzo 2021

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22/03/2021, 16:06
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DENUNCIATE 6 PERSONE PER FRODE IN COMMERCIO. STRAORDINARIO SEQUESTRO DI CONSERVE DI POMODORO IN GROSSA AZIENDA AGROALIMENTARE ITALIANA

I Militari del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, con il concorso di militari delle Unità dell’Arma Territoriale e Forestale, hanno eseguito un decreto di perquisizione e sequestro
presso lo stabilimento produttivo ed il deposito della ITALIAN FOOD SPA – Gruppo Petti, operante nel settore conserviero e della trasformazione agroalimentare, ubicati in Venturina Terme e Campo alla Croce di Campiglia Marittima (LI).

Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno nell’ambito di procedimento penale a carico 6 (sei) soggetti, su cui si indaga per concorso in frode in commercio (artt. 110 e 515 c.p.).
L’intervento conclude un’ investigazione di alcune settimane in tema di sicurezza alimentare e TUTELA del CONSUMATORE.
Sequestrate:
- 3500 tonnellate circa di conserve di pomodoro in bottiglie, vasi di vetro, barattoli, pacchi e bricks, già confezionate e etichettate come “pomodoro 100% italiano” e/o “pomodoro 100% toscano”, pronte per la commercializzazione;
- 977 tonnellate circa di prodotto semilavorato e concentrato di pomodoro di provenienza estera (extra-UE), in fusti e bidoni,
per un totale di 4477 tonnellate e per un valore commerciale di almeno 3 milioni di euro.
Il prodotto, confezionato e pronto per la commercializzazione, quantificabile in milioni di pezzi, era custodito all’interno dei depositi coperti dell’azienda, mentre le diverse migliaia di fusti e cassoni di semilavorato e concentrato di pomodoro estero erano stoccate principalmente su un piazzale esterno nell’ area dello stabilimento.
Il provvedimento eseguito scaturisce, come si è detto, da un’articolata indagine, finalizzata al contrasto delle frodi nel settore agroalimentare e avviata nel gennaio u.s. dalla Sezione Operativa Centrale del Reparto Operativo del comparto di specialità dell’Arma, coordinata dalla Procura di Livorno.
Le indagini, con il supporto dell’Agenzia delle Dogane e corroborate da riscontri provenienti da reiterati servizi di osservazione, hanno documentato come gli indagati, agendo nei diversi ruoli dell’organigramma aziendale, avessero posto in essere la sistematica produzione e fraudolenta commercializzazione di conserve di pomodoro – principalmente passata di pomodoro di vario tipo e formato con il marchio della nota azienda - falsamente etichettate quale “pomodoro 100% italiano” e/o “pomodoro 100% toscano”, destinate poi alla Grande Distribuzione Organizzata (GDO) per la vendita al dettaglio al consumatore finale sul territorio nazionale.

Infatti, la condotta consisteva nel realizzare il prodotto utilizzando rilevanti percentuali (variabili) di pomodoro concentrato estero (extra-UE) miscelato a dosati quantitativi di semilavorati di pomodoro italiano.
E tale illecita procedura la si coglieva anche nella flagranza al momento dell’accesso dei Carabinieri nell’area di lavorazione, ove gli addetti venivano colti ad effettuare tale operazione.
Da qui si risaliva poi alla linea di imbottigliamento ed etichettatura, rinvenendosi migliaia di bottiglie di passata prodotte dall’inizio del turno giornaliero.

Sequestrata copiosa documentazione contabile, amministrativa e di laboratorio, cartacea e su supporto informatico, di interessante valenza investigativa: in particolare schede di produzione ufficiose e manoscritte, dalle quali si evince chiaramente il disegno fraudolento, cioè l’attribuzione al prodotto di caratteristiche di origine e composizione diverse da quelle reali.

Contestualmente, gli ispettori dell’ICQRF (Ispettorato Centrale Tutela Qualità e Repressione Frodi) del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, hanno effettuato campionamenti sia del prodotto semilavorato sia di quello già confezionato ed etichettato, per le analisi di laboratorio.
Si accertava anche:
- l’inottemperanza dell’azienda ad un decreto (marzo u.s.) di sospensione delle attività produttive presso lo stabilimento di Venturina Terme, per reiterate violazioni di natura ambientale,
- la realizzazione in quell’area di un manufatto di circa 4000 mq in assenza di concessione edilizia,
con conseguente denuncia del legale rappresentate per il reato di cui all’art. 650 c.p. (inosservanza dei provvedimenti dell’autorità) e violazione di cui all’art.31 del D.P.R. n.380 del 2001 (interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire).


Roma, 26 aprile 2021

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26/04/2021, 17:18
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TERRENI DI PROPRIETÀ DELLO STATO. DENUNCIATI IMPRENDITORI AGRICOLI.

I Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, nell’ambito di una vasta azione investigativa finalizzata alla repressione delle frodi comunitarie, volte al contrasto degli illeciti percepimenti di fondi dell’Unione Europea destinati al comparto agricolo, hanno deferito all’Autorità Giudiziari 12 imprenditori agricoli, operanti in diverse aree del territorio nazionale, responsabili di “falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico” e “truffa aggravata” per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Gli agricoltori, avvalendosi di titoli di possesso giudizialmente risolti e attestando falsamente la disponibilità di terreni di proprietà dello Stato (ISMEA), inducevano in errore le Agenzie per l’erogazione dei fondi in agricoltura ottenendo così indebiti percepimenti per complessivi 293.555 euro e causando grave danno al patrimonio dello Stato e all’imprenditoria onesta.

Roma, 7 maggio 2021

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07/05/2021, 17:45
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SEQUESTRI DI CREMA BUFALINA. EVOCATA LA “MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA” DOP.

I Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, in collaborazione con gli agenti vigilatori del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana DOP, nell’ambito di controlli nel settore dei marchi di qualità, hanno eseguito ispezioni presso punti di ristoro presenti sulla rete autostradale nazionale e presso aziende distributrici e produttrici di creme alimentari rievocanti il menzionato marchio di tutela. L’operazione di verifica, a tutela dei consumatori/viaggiatori sulle nostre autostrade, ha condotto al sequestro, per indebita evocazione della DOP Mozzarella di Bufala Campana, dei seguenti prodotti:
 circa 7 quintali di “Crema bufalina”, presso una ditta di trasformazione di prodotti alimentari della Provincia di Roma. La commercializzazione è stata bloccata con diffida a provvedere alla regolarizzazione dell’etichettatura;
 155 kg della medesima crema, in vari punti di ristoro presenti sull’intera rete autostradale, in quanto la stessa veniva utilizzata per la preparazione di panini e pubblicizzata richiamandone la DOP. Sequestrato anche svariato materiale pubblicitario e di presentazione del prodotto;
 oltre 5 quintali di analogo alimento evocativo, presso i magazzini di una società di distribuzione per la ristorazione.

Roma, 10 maggio 2021

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10/05/2021, 16:10
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OPERAZIONE “BAYLON”
MARCHI DI QUALITÀ, BIOLOGICO E RINTRACCIABILITÀ AGROALIMENTARE
Nelle scorse settimane, i Reparti Tutela Agroalimentare (RAC), sul territorio nazionale, hanno eseguito controlli presso numerose aziende del settore agroalimentare.
Nel corso delle attività sono stati rinvenuti prodotti falsamente rievocanti DOP e IGP. I risultati:
 sequestrate 1.974 confezioni di risotti e pasta pronti e 583 confezioni vuote per mancato assoggettamento al disciplinare di produzione del Parmigiano Reggiano DOP, per un valore commerciale di 80mila euro, diffidando il titolare dell’azienda ad adempiere alla regolarizzazione delle difformità riscontrate;
 intimate 2 diffide ad altrettanti titolari di ditte trasformatrici che utilizzavano evocazioni delle DOP Gorgonzola, Fontina e Mozzarella di Bufala nelle etichette principali senza la prevista autorizzazione dei rispettivi consorzi;
 ingiunzioni a sanare le irregolarità accertate nei confronti del rappresentante legale di una società di vendita on-line , per aver indebitamente utilizzato nella presentazione e nell’etichetta dei prodotti la menzione IGP Arancia Rossa di Sicilia e la DOP Fico d’India di San Cono.
Sequestrati per mancanza di rintracciabilità:
 1.297,5 kg di riso;
 3.250kg di grano tenero;
 360 kg di ceci;
 93 kg di prodotti ittici;
 60 kg di carne suina stagionata destinata alla produzione di insaccati.

Nei controlli del settore lattiero caseario:
 presso un caseificio, sono stati sequestrati 64.000 buste e incarti per il packaging riportanti indebitamente scritte e loghi riferiti alla produzione biologica, in quanto sprovvisti di certificazione alla trasformazione per il bio;
 presso una ditta di trasformazione casearia, è stata accertata la continuazione dell’attività nonostante fosse stata imposta la sospensione della produzione per inadempienza delle prescrizioni igienico-sanitarie. Denunciato il titolare del caseificio per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità (art.650 c.p.) e sequestrati 1.664 kg di prodotti caseari lavorati, per un valore di 10mila euro.

Infine, il proprietario di un’azienda agricola è stato sanzionato a causa della rilevata vendita di prodotti fitosanitari senza la prevista abilitazione.
Contestate sanzioni per l’ammontare complessivo di oltre 15mila euro.

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21/05/2021, 8:36
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LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI NOCERA INFERIORE ED I CARABINIERI PER LA TUTELA AGROALIMENTARE NELL’OPERAZIONE
“SCARLATTO DUE”
Nei giorni scorsi, i Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare (RAC) di Salerno, della Sezione Operativa Centrale del Comando per la Tutela Agroalimentare, hanno condotto l’operazione “SCARLATTO DUE”, nell’ambito di un’articolata indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, retta dal Dott. Antonio CENTORE, alla quale ha concorso anche l’Aliquota Carabinieri della locale Sezione di Polizia Giudiziaria.
I Militari hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo d’urgenza, emesso dal Pubblico Ministero, Dott. Angelo RUBANO, e convalidato dal G.I.P., Dott.ssa Daniela DE NICOLA, che, accogliendo le risultanze investigative fornite dal Reparto Specializzato dell’Arma e interdicendo l’immissione del circuito commerciale di prodotto non conforme alle prescrizioni di produzione, ha vincolato un ingente quantitativo di concentrato di pomodoro di provenienza egiziana presso un’azienda dell’Agro Nocerino Sarnese, leader nel settore conserviero.
In particolare, il provvedimento ha interessato una partita di semilavorato di pomodoro di ben 821 tonnellate, del valore di circa un milione di euro.
I plurimi elementi indiziari acquisiti nell’indagine, segnata da riscontri sul campo costantemente vagliati dalla Procura Nocerina, lasciano ritenere che il materiale alimentare sequestrato sia largamente interessato dalla contaminazione di pesticidi, presenti in misura maggiore a quanto normativamente consentito, sussistendo così il concreto rischio di nocività per la salute umana.
La merce era stoccata in migliaia di fusti metallici contenenti ognuno mediamente 250 kg di prodotto, in attesa di essere lavorata e confezionata, solitamente in barattoli e tubetti di diversi formati, per essere successivamente collocata sul mercato- prevalentemente estero- sempre come doppio o triplo concentrato di pomodoro.
L’ingente materiale sequestrato è ciò che residua di una partita di semilavorato ben più cospicua; infatti è stato accertato che già alcune centinaia di tonnellate sono state commercializzate in Paesi UE ed extra UE.
Campioni del materiale in sequestro sono stati inviati per le analisi presso laboratori specializzati.
Per le condotte rilevate, i titolari dell’azienda, i fratelli A.P. e A.D., sono stati denunciati sia per frode in commercio (la fattispecie applicata tende difatti a tutelare l’interesse concernente l’ordine economico in relazione alla lealtà e alla moralità del commercio, assicurando così la buona fede negli scambi commerciali), che per commercio di sostanze nocive.
L’operazione “SCARLATTO DUE”, condotta in un’area tradizionalmente dedita alla trasformazione alimentare conserviera, con il supporto dell’Arma Territoriale e Forestale della Campania, si inquadra in una più estesa campagna di prevenzione e repressione delle condotte illecite nel comparto agroalimentare , settore trainante dell’economia nazionale ed ancor più rilevante nel periodo emergenziale.
Essa segue di poche settimane un’altra significativa attività investigativa condotta dal Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, (operazione “SCARLATTO”), sempre nel settore conserviero ed a protezione degli interessi dei consumatori, che ha visto il sequestro di migliaia di tonnellate di concentrato di pomodoro di provenienza estera, fraudolentemente inserito nel ciclo produttivo per realizzare conserve alimentari illecitamente commercializzate come “pomodoro 100% toscano”.

Nocera Inferiore, 8 giugno 2021

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08/06/2021, 15:39
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I CARABINIERI PER LA TUTELA AGROALIMENTARE NELL’OPERAZIONE
“SCARLATTO TRE”
Nei giorni scorsi, i Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare (RAC) di Salerno hanno condotto un’altra operazione, la “SCARLATTO TRE”, nel contrasto agli illeciti nel comparto agroalimentare e a tutela degli interessi dei consumatori.
Nel quadro di un generale monitoraggio del settore conserviero, è stata rivolta l’attenzione nei confronti di attività maggiormente operative nei fine settimana, quando di norma la filiera produttiva “legale” risulta inattiva, nel tentativo evidente di elusione dei controlli.
E’ stato cosi individuato un deposito di circa 600 mq., a San Marzano sul Sarno (SA), area particolarmente vocata per la produzione conserviera, dove venivano rilevati inequivocabili segnali di attività di stoccaggio di ingenti partite di conserve alimentari in scatolame.
Eseguiti i preliminari accertamenti sul deposito, che risultava nella disponibilità di una società del posto notoriamente attiva nel settore della coltivazione degli ortaggi, il RAC di Salerno ha operato un accesso ispettivo presso la struttura.
Il personale sanitario della competente ASL, intervenuto in supporto, svolti i controlli di competenza, decretava la sospensione immediata dell’attività aziendale, avendo rilevato carenze sia di natura igienico-sanitaria che sotto il profilo autorizzativo (la destinazione d’uso dell’immobile non era mai stata comunicata all’Autorità Sanitaria).

All’interno della struttura venivano rinvenute - in stoccaggio- ingentissime quantità di conserve vegetali, confezionate in barattoli di banda stagnata di diversi formati, in rilevante parte costituite da pomodoro e legumi, la cui origine, provenienza e titolarità hanno richiesto più giorni per una corretta ricostruzione di filiera.
Al termine degli accertamenti, i Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare di Salerno hanno proceduto al sequestro, per mancanza di tracciabilità, di ben 270 tonnellate di conserve vegetali per un valore complessivo di circa 280.000 €.
L’operazione “SCARLATTO TRE”, condotta in un’area tradizionalmente vocata alla trasformazione alimentare conserviera, si inquadra in una più estesa campagna di prevenzione e repressione delle condotte illecite nel comparto agroalimentare, settore trainante dell’economia nazionale ed ancor più rilevante nel periodo emergenziale.
Essa segue di poche giorni un’altra significativa attività investigativa condotta dallo stesso Reparto di Salerno (operazione “SCARLATTO DUE”) nel corso della quale sono state sequestrate 821 tonnellate di concentrato di pomodoro ad una nota azienda conserviera della zona, nonché di alcune settimane l’operazione “SCARLATTO”, che ha visto il sequestro di migliaia di tonnellate di concentrato di pomodoro di provenienza estera, fraudolentemente inserito nel ciclo produttivo per realizzare conserve alimentari illecitamente commercializzate come “pomodoro 100% toscano”.
Il Giudice del Riesame ha convalidato tutte le risultanze investigative, confermando i provvedimenti cautelari reali.
Il Reparto Specializzato sta operando anche con verifiche presso altri importanti marchi della trasformazione, di cui le aziende indagate risultano essere fornitrici, nelle componenti per prodotti quali sughi, salse e similari.
Verifiche sono in corso presso la grande distribuzione.

Roma, 14 giugno 2021

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14/06/2021, 17:34
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OPERAZIONE “SOLSTIZIO D’ESTATE”
DENUNCIATE 8 PERSONE E SEQUESTRATI CIRCA 9 TONNELLATE DI PRODOTTI ALIMENTARI

I Reparti Tutela Agroalimentare (RAC) hanno ispezionato oltre 60 attività del comparto agroalimentare sull’intero territorio nazionale al fine di salvaguardare il settore produttivo e garantire sicurezza e qualità del cibo.
Dalle verifiche effettuate sono emerse violazioni in materia di rintracciabilità, etichettatura ed evocazione dei marchi di tutela, che hanno condotto al sequestro di 8.892 kg di prodotti alimentari (farine, cereali, ortofrutta, salumi e carni suine lavorate, prodotti lattiero caseari e ittici, vino, pasta e altro).
Sono stati conseguiti i seguenti risultati:
- riscontrate 35 imprese irregolari;
- contestate sanzioni per 36.200 euro;
- impartite 18 diffide ad adempiere per violazioni sanabili sull’etichettatura e le evocazioni DOP/IGP;
- denunciate 8 persone per frode in commercio (515 c.p.) e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità (art. 650 c.p.).
In particolare, sono stati denunciati:
- in provincia di Asti, l’amministratore di una società agricola poiché commercializzava del vino comune da tavola con etichettatura richiamante le DOCG Barolo, Barbaresco e Gavi e la DOC Primitivo di Manduria;
- in provincia di Roma, i 4 rappresentanti di un’impresa industriale poiché commercializzavano 1.355 confezioni di prodotti trasformati evocanti la DOP Mozzarella di Bufala Campana;
- in provincia di Salerno, il proprietario di un caseificio in quanto dalle analisi di laboratorio, eseguite su campioni di mozzarella di latte di bufala, veniva rilevata la presenza di latte vaccino superiore al 70%;
- in provincia di Potenza, il titolare di un caseificio per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, poiché continuava l’attività produttiva nonostante la medesima fosse stata sospesa per carenze igienico sanitarie. Sequestrati penalmente 1.664 kg di prodotti lattiero-caseari;
- in provincia di Cosenza, il legale rappresentante di una fabbrica di liquori per aver commercializzato, etichettandoli come DOP, prodotti realizzati con liquirizia biologica non a denominazione di origine.

Roma, 24 giugno 2021

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