Alla vigilia di Cosmoprof, la manifestazione internazionale sulla cosmesi dal 20 al 23 marzo alla Fiera di Bologna, CCPB ottiene un importante riconoscimento sulla cosmesi biologica e naturale. NATRUE (www.natrue.org) è il più noto e diffuso standard sulla cosmesi biologica e naturale a livello internazionale: stabilisce come il 95% degli ingredienti naturali che compongono un cosmetico devono essere certificati biologici. Una politica che limitando il ricorso a ingredienti di sintesi, promuove l’ambiente, la biodiversità e la tutela della salute. Dal 2014 NATRUE richiede agli organismi di certificazione come CCPB, l’accreditamento IOAS per aumentare la fiducia nel marchio e la trasparenza verso il mercato e i consumatori. IOAS (International Organic Accreditation Service www.ioas.org) è il principale ente di accreditamento internazionale specializzato nel biologico, nella sostenibilità, nelle politiche ambientali e di fair trade.
“Un accreditamento internazionale attesta la qualità del lavoro che facciamo ogni giorno” commenta Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB “tanto più che siamo uno dei primi organismi di certificazione riconosciuti per NATRUE”. CCPB oggi certifica e controlla circa 9000 aziende nel settore biologico agroalimentare e “no food”, e opera su produzioni eco-compatibili ed eco-sostenibili.
Per maggiori informazioni sui servizi di certificazione sulla cosmesi biologica e naturale potete consultare la sezione del sito web www.ccpb.it/blog/category/servizi/cosmesi o, fino a lunedì 23 marzo, passare a trovarci a Cosmoprof, padiglione 21N stand M2.
“La certificazione è la via maestra per valorizzare le qualità del vino”. Se n’è parlato questa mattina a Vinitaly, in un convegno promosso da CCPB e Certiquality. Con l’aiuto di esperti e professionisti del settore i due organismi di certificazione, hanno passato in rassegna i principali servizi di certificazione del comparto vitivinicolo: biologico, BRC, vini a denominazione di origine.
Lino Nori, Presidente del Consorzio Il Biologico, nell’introduzione della giornata ricorda come “l’Italia è ai primi posti nel mondo per produzione di vino bio e nell’UE primeggia per i vini a denominazione con 73 DOCG, 332 DOC e 118 IGT”. Aggiunge Umberto Chiminazzo, Direttore Generale di Certiquality: “È indubbio che il vino rappresenta una delle eccellenze delle produzioni agroalimentari del nostro paese ed è ambasciatore della qualità italiana nel mondo. Oggi, insieme alla qualità, non si può prescindere dalla sicurezza. L'accesso al mercato è subordinato al possesso di specifiche certificazioni - BRC e IFS - volte ad assicurare elevati standard nei processi di produzione.” Nella prima relazione di Carlo Flamini, Direttore del Corriere Vinicolo - Unione Italiana Vini, illustra la posizione dell’Italia sui principali mercati. Isabella d’Adda di Certiquality, ha presentato la nuova versione n. 7 dello standard BRC, che entrerà in vigore dal 1° luglio 2015. Per agevolare le imprese nell’implementazione del nuovo standard, Certiquality ha elaborato una linea guida esplicativa, ovvero un documento che per ognuno degli oltre 300 requisiti dello standard fornisce una guida per il suo adempimento. Secondo Fabrizio Piva, CCPB il biologico in vitivinicoltura “ha beneficiato dell’regolamento dell’Unione Europea: regole chiare hanno determinano il successo di mercato del bio che vediamo in questi anni”. Per Barbara Fausti, CCPB, “la tracciabilità e l’applicazione dei disciplinari DOP IGP sono ottimi strumenti per garantire la sicurezza del prodotto e come tali vengono percepiti dai consumatori” Luca Chiusano, del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Agroalimentari dell’Università di Torino, delinea le “guide per la valutazione delle performance ambientali di vigneto e cantina”.
venerdì 12 giugno sarà il primo appuntamento di CCPB per Expo 2015. Il Biologico per un futuro sostenibile venerdì 12 giugno. ore 10.30: EXPO Milano, Cascina Triulza – Padiglione della Società Civile Solo leggere il tema scelto per Expo, “Nutrire il Pianeta – Energia per la vita”, spiega la presenza di CCPB, che con Consorzio il Biologico, ha uno spazio all’interno del Parco della Biodiversità, organizzato da Bologna Fiere. All’interno del Padiglione del biologico e del naturale, CCPB mostra la sua storia e i servizi offerti, dando così un proprio contributo al racconto generale dell’agricoltura sostenibile. Il convegno del 12 giugno vuole essere un primo appuntamento per discutere quali sono le vie che il biologico può mettere in campo verso il nutrimento del Pianeta. Altro appuntamento in calendario sarà per:
venerdì 5 giugno Il biologico tra sostenibilità e biodiversità. In occasione della XXVII Assemblea di bilancio, Consorzio il biologico e CCPB organizzano una tavola rotonda sui legami tra biologico e sostenibilità. Agriturismo La Lupa in Via Cassola di Sopra Loc. Piumazzo – Castelfranco Emilia (MO).
CCPB e Consorzio il Biologico partecipano alla 27°edizione di SANA, il salone internazionale del biologico e del naturale alla Fiera di Bologna da sabato 12 a martedì 15 settembre, con uno doppio stand collettivo che ospita le principali aziende associate al Consorzio: padiglione 32 A1 – B6 – C11 dedicato all’alimentare e pad. 35 A23/B24 per la cosmesi.
“Anche per quest’anno i consumi di prodotti biologici in Italia crescono” anticipa Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB “i dati ufficiali li leggeremo proprio a SANA, ma già sappiamo che il bio va come quasi nessun altro comparto produttivo dell’economia nazionale”. Vista la voglia di bio “per questa edizione ci concentreremo sugli aspetti divulgativi: convegni e workshop, perché i consumatori abbiano sempre più consapevolezza del biologico e della certificazione”.
“Questo è un anno importante per l’agricoltura: grazie alla riflessione che tutti facciamo con il tema “nutrire il Pianeta” lanciato da Expo”, commenta Lino Nori, presidente di Consorzio il Biologico “le aziende del bio vogliono presentare al pubblico e ai consumatori la sostenibilità del modello economico, ambientale e sociale del biologico”.
CCPB e Consorzio il Biologico saranno presenti a Macfrut 2015 con uno stand istituzionale (pad. B5 - 85-86). La fiera internazionale dell’ortofrutta sarà a Rimini dal 23 al 25 settembre.
“Siamo curiosi e fiduciosi per questo Macfrut 2015 completamente rinnovato” commenta Lino Nori, presidente di Consorzio il Biologico “in una fiera così potenziata le aziende del biologico possono dare un grande contributo all’ortofrutta italiana”. “I dati dell’ultimo anno sono molto promettenti e possono ancora migliorare” aggiunge Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB. Secondo ISMEA nel primo semestre 2015 le vendite di ortaggi freschi e trasformati biologici ha segnato un +21,8%, quelle di frutta fresca e trasformata un +13,5%. La crescita del mercato interno è parallela a quella dell’estero: il 20% dell’export agroalimentare biologico italiano è relativo a frutta e verdura a marchio bio. “Le ragioni di questo successo sono semplici”, continua Piva: “gli italiani hanno sempre più voglia di bio, e nell’ortofrutta vedono il meglio del cibo di qualità di consumo quotidiano: un prodotto fresco, naturale, senza pesticidi”.
CCPB e Consorzio il Biologico partecipano ad Anuga, il più grande appuntamento fieristico mondiale dell’agroalimentare. Dal 10 al 14 di ottobre a Colonia, all’interno del padiglione 5.1 C048/D049, con lo stand collettivo di aziende che propongono una degustazione di prodotti biologici certificati.
“Anuga è sempre una prova importate per il bio, che deve misurare la sua forza confrontandosi con tutto il mondo dell’alimentare” commenta Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB. “Anche in questi mesi a Expo abbiamo avuto prova di quanto il metodo agricolo sostenibile proposto dal biologico sia valutato come innovativo e appetibile”.
Lino Nori, presidente di Consorzio il Biologico, ricorda “la grande vocazione all’export delle imprese bio italiane”. Grazie a vendite pari a 1,4 miliardi di euro l’Italia, anche nel 2014 è stata il maggiore esportatore al mondo di prodotti biologici:“un quarto del fatturato delle imprese del bio raggiunge i mercati internazionali”.
“Il biologico ha aiutato Expo nella ricerca di un modello agricolo per nutrire il pianeta”, con il commento di Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB, si chiudono i sei mesi di Expo 2015 a Milano.
CCPB è uno dei più importanti enti di certificazione italiani per l’agricoltura biologica: certifica circa 9000 aziende, che corrispondono a circa un terzo del fatturato complessivo del bio italiano.
“Ora dobbiamo lavorare sodo” continua Piva “sia in ricerca e sperimentazione per migliorare ancora la qualità del bio, sia in semplificazione e informatizzazione perché le procedure siano più rapide e i legami di filiera più forti”.
CCPB insieme a Consorzio il Biologico è stato presente all’interno del Parco della Biodiversità, l’area dell’Expo dedicata al biologico curata da Bologna Fiere, e partecipando alle iniziative, eventi e convegni, culminati con la Festa del bio e la scrittura e consegna della Carta del bio al Vice Ministro alle Politiche Agricole con delega al Biologico Andrea Olivero.
Come racconta Lino Nori, presidente di Consorzio il Biologico, che durante la Festa ha ritirato un premio proprio per l’impegno in questi mesi di Expo: “la Carta del bio e l’impegno del governo possono far sì che le aziende italiane del bio possano proporsi sul mercato, interno e mondiale, come modello di innovazione verso un’agricoltura sostenibile”.
La partecipazione di CCPB in Expo è stata orientata alla divulgazione e consapevolezza sul funzionamento e i meccanismi della certificazione e il controllo, e del loro valore per le aziende. Ne abbiamo parlato in un’apposita infografica, in un diario e i social sempre aggiornati, o cercando di andare oltre il bio agroalimentare per arrivare alla cosmesi bio e naturale. Ne abbiamo parlato in questo convegno, sperando che la filiera sostenibile dei cosmetici sia prossimamente certificabile così come accade oggi per l’agricoltura.
“Il biologico ha aiutato Expo nella ricerca di un modello agricolo per nutrire il pianeta”, con il commento di Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB, si chiudono i sei mesi di Expo 2015 a Milano.
CCPB è uno dei più importanti enti di certificazione italiani per l’agricoltura biologica: certifica circa 9000 aziende, che corrispondono a circa un terzo del fatturato complessivo del bio italiano.
“Ora dobbiamo lavorare sodo” continua Piva “sia in ricerca e sperimentazione per migliorare ancora la qualità del bio, sia in semplificazione e informatizzazione perché le procedure siano più rapide e i legami di filiera più forti”.
CCPB insieme a Consorzio il Biologico è stato presente all’interno del Parco della Biodiversità, l’area dell’Expo dedicata al biologico curata da Bologna Fiere, e partecipando alle iniziative, eventi e convegni, culminati con la Festa del bio e la scrittura e consegna della Carta del bio al Vice Ministro alle Politiche Agricole con delega al Biologico Andrea Olivero.
Come racconta Lino Nori, presidente di Consorzio il Biologico, che durante la Festa ha ritirato un premio proprio per l’impegno in questi mesi di Expo: “la Carta del bio e l’impegno del governo possono far sì che le aziende italiane del bio possano proporsi sul mercato, interno e mondiale, come modello di innovazione verso un’agricoltura sostenibile”.
La partecipazione di CCPB in Expo è stata orientata alla divulgazione e consapevolezza sul funzionamento e i meccanismi della certificazione e il controllo, e del loro valore per le aziende. Ne abbiamo parlato in un’apposita infografica, in un diario e i social sempre aggiornati, o cercando di andare oltre il bio agroalimentare per arrivare alla cosmesi bio e naturale. Ne abbiamo parlato in questo convegno, sperando che la filiera sostenibile dei cosmetici sia prossimamente certificabile così come accade oggi per l’agricoltura.
CCPB propone Biodiversity Alliance una nuova certificazione in grado di misurare il livello di biodiversità raggiunto in una produzione agricola. Se ne parla nel convegno La Certificazione della biodiversità negli Ecosistemi Agricoli, venerdì 20 novembre 2015 ore 9.30, presso l’Istituto Tecnico Agrario G. Pastori, Chiesetta auditorium, Viale della Bornata 110 Brescia.
Come fa un’azienda a essere attenta alla biodiversità? Un domanda cruciale soprattutto in campo agricolo, dove le aziende devono conciliare la produzione di qualità con tutti gli aspetti ambientali, importanti anche per ragioni di marketing. Se intendiamo la biodiversità come la ricchezza delle forme di vita, essa può anche fungere da indicatore della bontà delle tecniche produttive adottate.
In che modo organizzare la misura della biodiversità e sintetizzarla con cifre comprensibili anche al consumatore? CCPB con un gruppo di partner scientifici è oggi in grado di mappare le forme di vita del suolo in alcuni vigneti coltivati in biologico e in convenzionale, attraverso uno specifico schema di certificazione.
I risultati delle performance ambientali ottenuti grazie alla certificazione sono spendibili come uno strumento di marketing ed possono accompagnarla ad altri elementi della sostenibilità quali la carbon o la water footprint, l’EPD o la carbon offsetting. CCPB è uno dei più importanti enti di certificazione italiani per l’agricoltura biologica: certifica circa 9000 aziende, che corrispondono a un terzo del fatturato complessivo del bio italiano. Oltre il bio, CCPB ha messo a punto specifici sistemi di valutazione e di certificazione basando il proprio profilo sull'approccio LCA (Life Cycle Assessment), e servendosi della collaborazione dei più importanti enti e istituzioni scientifiche nazionali. CCPB offre la certificazione degli impatti ambientali per le filiere agroalimentari e agroenergetiche.
Proprio nella settimana in cui la Camera ha approvato nuove disposizioni per la tutela della biodiversità di interesse agricolo e alimentare, CCPB ha presentato in un convegno Biodiversity Alliance, nuova certificazione della biodiversità negli ecosistemi agricoli.
“Si parla sempre più di biodiversità come una delle strade per le produzioni agricole sostenibili” commenta Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB: “rafforzare la biodiversità animale e vegetale, rafforza anche la produttività e la qualità dei prodotti agricoli”. COME FUNZIONA BIODIVERSITY ALLIANCE Come ha spiegato Giuseppe Garcea, responsabile Ambiente CCPB, Biodiversity Alliance è pensata come “una certificazione in grado di misurare il livello di biodiversità raggiunto in una produzione agricola”, questi i vantaggi per un’azienda:
valutazione della qualità ambientale dei prodotti identificazione di colture alternative per massimizzare il beneficio ambientale possibilità di ridurre i costi di gestione e produzione potenziamento dell’uso di tecnologie e soluzioni eco-compatibili ripensamento delle pratiche agricole e pianificazione del territorio definizione delle strategie di business in termini di progettazione del prodotto e / o processi alternativi e più sostenibili visibilità del marchio sul prodotto, come ad esempio uno strumento credibile di comunicazione e marketing