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Borsa Merci Telematica Italiana 
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18/04/2019, 21:46
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Suini: prezzi in rialzo ad aprile dopo i ribassi dei mesi scorsi

Il report di Borsa Merci Telematica Italiana fa il punto sulle tendenze dei prezzi nel mercato suinicolo italiano

Roma, 18 aprile 2019 – Uno strumento informativo a disposizione di imprese e istituzioni per analizzare l’andamento dei prezzi lungo i diversi anelli di una filiera che rappresenta un pilastro del settore agroalimentare nazionale. È l’obiettivo del report sulle Dinamiche dei prezzi nel mercato suinicolo italiano nel 2018, realizzato da BMTI a partire dall’analisi dei prezzi formulati settimanalmente dalle Commissioni Uniche Nazionali del settore suinicolo istituite dal MIPAAFT.
Il quadro che emerge è quello di una filiera suinicola nazionale che è stata segnata nel 2018 da consistenti ribassi di prezzo, dopo un biennio 2016-2017 che era apparso complessivamente favorevole. Cali che hanno contraddistinto anche i primi mesi del 2019 e che solo nelle ultime settimane hanno registrato un’inversione di tendenza.
A monte della filiera, nel mercato dei suini da macello, il calo nel 2018 è stato del 10,9% rispetto al 2017, con i prezzi dei capi di peso 160-176 kg destinati al circuito DOP scesi su un valore medio di 1,489 €/kg. Gap che si è ulteriormente accentuato in avvio di 2019. Il prezzo è infatti scivolato fino ai 1,137 €/kg di metà marzo, un valore più basso del 28% rispetto all’anno precedente. Le ultime settimane hanno visto però un’inversione di tendenza, con i prezzi risaliti lo scorso 11 aprile su 1,282 €/kg, sebbene il confronto anno su anno resti negativo e pari a -12,7%. Una ripresa che ha beneficiato indirettamente della crescita delle esportazioni dell’Unione Europea dirette verso la Cina. Nello specifico, sulla base dei dati diffusi dalla DG Agri della Commissione Europea, a gennaio 2019 le quantità esportate sono cresciute del 14% su base annua. La Cina, infatti, sin dallo scorso anno si trova a dover affrontare la problematica della peste suina, con un conseguente abbattimento di un consistente numero di capi suini.
I ribassi, tornando al 2018, non hanno risparmiato neanche il comparto dei tagli di carne suina. In particolare, il prezzo medio delle cosce suine pesanti destinate alle produzioni DOP è sceso sui 4,66 €/kg, in calo del 12% rispetto al 2017. Come per i suini, il calo è proseguito anche nei primi mesi del 2019, fino a condurre i prezzi sui 3,56 €/kg dello scorso 29 marzo. Un valore inferiore del 28,8% su base annua. In questo caso la ripresa osservata ad aprile è stata però minima, con il prezzo attestato lo scorso 12 aprile sui 3,58 €/kg, sempre in forte calo (-26,2%) rispetto all’anno precedente.
Scorrendo i dati contenuti nel report, emerge che anche per i prezzi dei prosciutti crudi stagionati nel 2018 è prevalso il segno “meno”. In particolare, i prezzi all’ingrosso del Prosciutto di Parma con 12 mesi di stagionatura, rilevati presso la Borsa Merci di Parma, si sono attestati nel 2018 su un valore medio di 9,65 €/kg, accusando una flessione del 7,5% rispetto al 2017. Anche in questo caso l’avvio del 2019 non ha modificato lo scenario, con i listini in ulteriore ribasso. Nella seconda settimana di aprile i prezzi si sono attestati sui 7,95 €/kg, in calo del 19,3% su base annua.

Il Report completo è consultabile e scaricabile sul sito di BMTI S.c.p.A., tra i rapporti economici della sezione Analisi e prezzi http://web.bmti.it/rapportieconomici.

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18/04/2019, 21:48
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Inizia la stagione delle albicocche. Saranno troppe quest’anno?

Roma, 6 maggio 2019 – Con l’arrivo della primavera e l’avvicinarsi dell’estate aumentano l’offerta e la varietà di frutta, protagonista indiscussa della stagione calda dopo il lungo inverno degli ortaggi. Tra le varietà più generose della tarda primavera, alle porte dell’estate, troviamo il millenario frutto dell’albicocca.
La stagione produttiva del 2019 potrebbe essere caratterizzata da quantitativi estremamente elevati in conseguenza di alcuni fattori. Primo fra tutti il forte incremento delle superfici coltivate ad albicocco che sta portando ad una produzione sempre più consistente. La regione Emilia Romagna, che ne è la maggior produttrice, è passata, infatti, da una superficie di 4.827 ettari nel 2009 a 6.265 ettari nel 2018. A questo, si aggiunge la sostituzione delle vecchie varietà con cultivar più produttive. Contribuisce ulteriormente all’incremento dell’offerta, la gelata tardiva di fine inverno 2018, che ha determinato la distruzione di un grande numero di fiori, con una conseguente forte induzione a fiore per la primavera 2019.
Le informazioni raccolte nei mercati all’ingrosso confermano al momento questa tendenza verso un incremento elevato della produzione, con prezzi che potranno essere anche ampiamente inferiori ai costi di coltivazione e raccolta.
“A fronte della previsione di un livello produttivo così alto, occorrerà attuare azioni necessarie a mantenere un elevato livello della domanda; in particolare bisognerà porre attenzione alla qualità del prodotto in vendita, evitando soprattutto la messa in commercio di frutti con un grado di maturazione insufficiente”, dichiara Fabio Massimo Pallottini, Presidente di Italmercati.


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06/05/2019, 14:28
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Oli e olive in tour a Roma, Milano e Napoli
Roma, 20 maggio 2019 – Il 21 e il 22 maggio prenderà il via a Roma un tour di eventi degustativi degli oli extravergini di oliva e delle olive da tavola di qualità, prodotti di punta della nostra tradizione e identità a tavola.
Valorizzare il Made in Italy agroalimentare di qualità e favorirne la commercializzazione ed il consumo è l’obiettivo della campagna promozionale voluta dal Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo e realizzata con BMTI.
L’iniziativa consente di far conoscere il Mercato Telematico Oli e Olive, una piattaforma online B2B regolamentata volta ad agevolare l’incontro tra chi opera nel canale Ho.Re.Ca. e le imprese produttrici.
Il mercato telematico, messo a disposizione gratuitamente da BMTI, favorisce la trasparenza nelle contrattazioni, la valorizzazione delle caratteristiche dei prodotti e la tutela dei consumatori.
Il tour proseguirà a Milano il 23 e 24 maggio e a Napoli il 25 e 26 maggio.
In occasione delle serate, i clienti dei ristoranti e dei locali per aperitivo che ospitano l’iniziativa potranno degustare gli oli extravergini di oliva e le olive da tavola italiani delle aziende produttrici che hanno aderito al progetto.
Il tour proseguirà il 28 maggio 2019 con un evento specifico dedicato ai cuochi.
Tutte le informazioni relative all’iniziativa e al Mercato telematico Oli e Olive sono disponibili sul sito web www.olieolive.it

BMTI S.c.p.A. è la società pubblica per la regolazione, lo sviluppo e la trasparenza del mercato e per la diffusione dei prezzi e dell’informazione economica. È stata istituita dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo con il Decreto n. 174 del 6 aprile 2006 e s.m.i., su iniziativa del sistema camerale italiano.

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20/05/2019, 16:20
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CUN Uova: riunione del 10 giugno 2019


Roma, 10 giugno 2019 - La Borsa Merci Telematica Italiana S.c.p.a. rende noto che oggi si è riunita a Forlì la Commissione Unica Nazionale delle Uova in natura da consumo che ha formulato i seguenti prezzi:

1. uova allevate in gabbia arricchite in natura €/Kg: S - meno di 53 g. € 0,75 (0,00); M - da 53 a 63 g. € 1,03 (0,00); L - da 63 a 73 g. € 1,07 (0,00).

2. uova allevate a terra in natura €/Kg: S - meno di 53 g. € 0,85 (0,00);

M - da 53 a 63 g. € 1,20 (0,00); L - da 63 a 73 g. € 1,25 (0,00).



La Commissione Unica Nazionale delle Uova in natura da consumo (CUN Uova) è istituita con Decreto direttoriale del Ministero delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo, adottato di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, ai sensi dell'art. 4, comma 1, del Decreto 31 marzo 2017, n.72 pubblicato sul sito internet del Mipaaft in data 5 ottobre 2018.

L’istituzione delle Commissioni Uniche Nazionali (CUN) nasce dall’esigenza di monitorare, tutelare e rendere trasparente il mercato.

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10/06/2019, 19:35
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Il maltempo colpisce i meloni e le quotazioni aumentano
Le basse temperature registrate nel mese di maggio colpiscono la produzione di meloni, ma il caldo potrebbe ribaltare la situazione.

Roma, 8 luglio 2019 – Le rilevazioni effettuate nei grandi mercati all’ingrosso durante le ultime settimane danno evidenza concreta di come la produzione di meloni, soprattutto meloni retati, sia inferiore rispetto all’andamento tipico della stagione.

I minori quantitativi presenti sul mercato, accompagnati da un aumento della domanda dovuta alle alte temperature stagionali, hanno favorito un innalzamento dei prezzi del prodotto. In particolare, le quotazioni del melone retato di pezzatura media si sono quasi triplicate rispetto alla media degli anni precedenti.

Per quanto riguarda il melone liscio invece, la cui produzione in questo periodo non è mai particolarmente elevata, i prezzi sono piuttosto alti ma più allineati con le annate precedenti.

Le cause specifiche della scarsa raccolta di meloni avvenuta nel mese di luglio, pur se difficili da individuare, potrebbero essere ricondotte alle basse temperature e alle frequenti piogge che hanno caratterizzato il mese di maggio. Una primavera così atipica può aver influito negativamente sullo sviluppo stesso delle piante, oltre che sulla sopravvivenza di insetti, come le api, fondamentali nel processo di impollinazione delle piante. Al contrario di quanto si pensa, le forti grandinate che hanno danneggiato nelle ultime settimane numerose coltivazioni sembrano, invece, non essere tra i fattori determinanti del calo produttivo dei meloni.

Le previsioni meteo dei prossimi giorni potrebbero finalmente ribaltare la situazione portando ad un incremento della produzione e ad un conseguente calo delle quotazioni, posticipando così di qualche settimana il picco di massima produttività dei meloni, che di solito si verifica nel mese di luglio.

I pronostici sulla produzione del resto della stagione estiva sono ancora molto incerti e difficili da stabilire. In particolare, molto dipenderà dall’andamento delle temperature e l’influenza che quest’ultime avranno sui livelli di consumo.

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08/07/2019, 20:28
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Vino: prezzi all’ingrosso giù del 10% per l’abbondante uva del 2018

Roma, 2 agosto 2019 – L’abbondante uva del 2018 abbatte del 10% il prezzo all’ingrosso del vino. L’effetto della ricca vendemmia registrata in Italia lo scorso anno si continua infatti a vedere sui listini all’ingrosso, che a giugno hanno registrato un -0,4% rispetto a maggio. Su base annua il calo, iniziato negli ultimi mesi del 2018, sfiora ormai la doppia cifra, attestandosi su un -9,4%. Ad essere più penalizzati nel confronto con lo scorso anno sono i vini generici, senza denominazione, con flessioni del -19,5% per i bianchi e del -24,7% per i rosati. Anche tra i DOP-IGP il calo è però evidente, in particolare per i prezzi dei vini di fascia bassa che accusano rispetto a dodici mesi fa un -9,9% per i rossi e un -12,4% per i bianchi.

E’ quanto emerge dall’indice mensile sui prezzi all’ingrosso dei prodotti agroalimentari, elaborato da Unioncamere e BMTI a partire dai prezzi rilevati dalle Camere di commercio, esteso da luglio anche al comparto del vino.

Solamente i vini rosati, tra i DOP-IGP, mantengono una leggera crescita nel confronto con l’anno precedente (+1,4%). Tra gli spumanti, invece, segno “più” rispetto allo scorso per gli spumanti prodotti con metodo classico (+1,7%).

Nel comparto degli oli e grassi rimangono in calo i prezzi di burro e olio di oliva. Il burro ha perso a giugno un ulteriore 5,9%, di fatto dimezzandosi rispetto allo scorso anno (-46,2%). Anche i listini degli oli di oliva hanno segnato un nuovo ribasso mensile (-3,8%), pur mantenendosi più elevati del 19,1% rispetto all’anno precedente. Oltre agli effetti dell’abbondante produzione spagnola, in questa fase i listini dell’olio di oliva stanno risentendo anche delle aspettative positive sulla produzione italiana nella prossima annata.

Negli altri comparti, spicca all’interno della filiera lattiero – casearia il rialzo mensile del +7,8% messo a segno a giugno dal latte spot, il latte commercializzato al di fuori dei contratti di fornitura. A imprimere l’aumento osservato nei listini è stato il calo della produzione di latte che tipicamente si registra durante la stagione estiva a causa dell’aumento delle temperature. I prezzi attuali sono più alti del +9,3% rispetto allo scorso anno. Aumento su base annua che si continua a registrare anche per i formaggi a media e lunga stagionatura, che, nell’arco di dodici mesi, crescono rispettivamente del +9,5% e del +19%.

Nel comparto delle carni, giugno ha messo in evidenza una forte contrazione per i prezzi all’ingrosso della carne di coniglio, scesi dell’11,6% rispetto a maggio. Un andamento che ha risentito del calo della domanda che tipicamente si registra nel mercato con la stagione estiva e l’aumento delle temperature. Rispetto allo scorso anno i prezzi attuali restano più alti del 14,7%. Variazioni limitate rispetto a maggio, invece, nei listini delle carni bovine (-0,8%) e suine (-0,4%), mentre nonostante la flessione mensile del 2,7% le carni di agnello restano in crescita di quasi il +60% rispetto allo scorso anno.

Unioncamere e BMTI pubblicano mensilmente l’indice del prezzi all’ingrosso dell’agroalimentare aggregando i dati ufficiali rilevati dalle Camere di Commercio nelle rispettive piazze attraverso i listini sui prezzi all’ingrosso all’agroalimentare. La nota di Unioncamere riporta il dato congiunturale e tendenziale mostrando la dinamica nazionale nei 4 comparti: Riso e Cereali, Carni, Latte formaggi e uova, Oli e grassi.


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02/08/2019, 14:18
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Riso, prezzi in calo nel secondo trimestre del 2019. E l’import torna a crescere

8 agosto 2019 – Secondo trimestre dell’anno all’insegna dei ribassi per i prezzi del riso scambiato nel mercato italiano. I cali hanno riguardato praticamente tutte le varietà di risone - ovvero il riso greggio - quotate nei listini delle Camere di Commercio, risentendo di uno scenario di mercato segnato da scambi limitati. Poche le eccezioni osservate nel trimestre, tra cui i rialzi registrati per il Roma, il S. Andrea e il Selenio. Selenio che ha chiuso l’annata 2018/19 raggiungendo la soglia dei 500 €/t, ai massimi storici. Sono alcuni dei dati contenuti nell’analisi trimestrale sul mercato risicolo realizzata dalla Camera di Commercio di Pavia in collaborazione con BMTI.

A circa due mesi dal nuovo raccolto, e con prospettive di un possibile ritardo nelle operazioni di raccolta, si può tracciare intanto un bilancio sull’andamento dei prezzi nell’attuale annata commerciale. In particolare, il confronto con l’annata 2017/18 mostra rialzi per la quasi totalità delle varietà di risone quotate nei listini camerali. Tra i risoni del gruppo Tondi spicca il Selenio, il cui prezzo medio nell’attuale campagna 2018/19 registra un incremento del +63%. Prezzi in crescita anche per alcune delle principali varietà da consumo interno, con un +41% per l’Arborio-Volano, un +39% per il Carnaroli, un +32% per il Roma e un +30% per il S. Andrea. Meno accentuato l’aumento per gli Indica, le cosiddette varietà da esportazione, con un +11% rispetto alla precedente annata registrato per il Thaibonnet. Estendendo il confronto alle annate precedenti, lo scenario appare però decisamente meno roseo. Confrontando il prezzo medio rilevato nell’annata 2018/19 con la media delle cinque annate precedenti, è infatti il segno “meno” a prevalere, soprattutto per alcune delle classiche varietà da risotto, con un -13% per il Carnaroli, un -9% per l’Arborio e un -6% per il Roma.

Intanto, sul fronte del commercio estero, i primi mesi del 2019 hanno registrato una forte ripresa delle importazioni italiane. Dopo la frenata avvenuta nel 2018, i volumi importati dall’Italia di riso greggio, riso semigreggio, riso lavorato e rotture di riso hanno messo a segno nei primi quattro mesi del 2019 un balzo del +62% rispetto allo stesso periodo del 2018. Una dinamica diametralmente opposta a quella registrata per l’export, con le spedizioni di riso dirette all’estero in calo del 5% su base annua.

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Prezzi all’ingrosso: +8,7% l'aumento delle carni di maiale ad agosto
Anche l'Italia sta per pagare il conto della peste suina africana
Vendemmia: poca uva ma prezzi ancora stabili

Roma, 20 settembre 2019 - La peste suina africana non ha solo provocato l'abbattimento di milioni di capi in Asia ed Europa, dove ha colpito soprattutto Romania e Bulgaria, ma si sta traducendo anche in un notevole rialzo dei prezzi all'ingrosso (e, quindi, in un potenziale innalzamento dei prezzi al consumo) anche per gli italiani. Come mostra l’indice mensile elaborato da Unioncamere e BMTI, ad agosto si è sperimentata una forte ripresa dei prezzi all’ingrosso della carne di maiale, pari al +8,7% rispetto a luglio. I rialzi fanno seguito agli incrementi avvenuti nei principali mercati europei, prodotti proprio dal diffondersi dell’epidemia. E anche l'Italia rischia ora di "pagare" l'effetto di questa infezione molto grave per gli animali ma non trasmissibile all'uomo.

Oltre alla carne suina, dalla lettura dell’indice mensile elaborato da Unioncamere e BMTI, emerge un forte recupero ad agosto per i prezzi all’ingrosso della carne di coniglio, con un +12% rispetto a luglio, giunto dopo il pesante ribasso che si era rilevato a giugno e luglio. Listini orientati al rialzo anche per le uova, cresciuti del +4,2% rispetto al mese precedente. Nel confronto con lo scorso anno, oltre al +14,2% per le carni di coniglio, spicca il rialzo del +57,2% messo a segno dalla carne di agnello

Nel comparto degli oli e grassi non si fermano invece i ribassi per i prezzi dell’olio di oliva, scesi ad agosto del 2,3% rispetto a luglio. Con le operazioni di raccolta delle olive al via, le quotazioni continuano a risentire delle stime produttive indicanti un forte recupero rispetto al 2018. Il nuovo calo mensile – il sesto consecutivo – ha riportato i prezzi dell’olio di oliva sugli stessi livelli dello scorso anno (+2%). Confronto anno su anno che resta pesantemente negativo per il burro, con i prezzi attuali dimezzati rispetto a dodici mesi fa (-48,7%).

In attesa degli esiti della vendemmia 2019, stimata in forte calo come quantità rispetto al 2018, i listini all’ingrosso del vino sono rimasti stabili ad agosto. Rimane negativo, invece, il confronto con lo scorso anno, pari ad un -8,7%, con i ribassi più accentuati che continuano ad osservarsi per i vini generici.

Unioncamere e BMTI pubblicano mensilmente l’indice del prezzi all’ingrosso dell’agroalimentare aggregando i dati ufficiali rilevati dalle Camere di Commercio nelle rispettive piazze attraverso i listini sui prezzi all’ingrosso all’agroalimentare. La nota di Unioncamere riporta il dato congiunturale e tendenziale mostrando la dinamica nazionale nei 5 comparti: Riso e Cereali, Carni, Latte formaggi e uova, Oli e grassi e Vini.


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Quotazioni in aumento per l’uva da tavola
Il clima porta giù la produzione

Roma, 17 ottobre 2019 – Prosegue la raccolta dell’uva da tavola, una delle produzioni di punta della frutticoltura nazionale. Dalle quotazioni rilevate nell’ultimo periodo, emerge un aumento del prezzo del 10% rispetto allo scorso anno.

Le condizioni climatiche avverse del periodo tardo primaverile, caratterizzato da piogge e grandinate, hanno determinato un calo della produzione, influenzando negativamente la dimensione degli acini e la morfologia dei grappoli. Questa situazione ha coinvolto soprattutto la produzione estiva e in particolare la varietà Vittoria, uva bianca da tavola il cui periodo di produzione va dal mese di giugno al mese di settembre.

Anche le varietà autunnali stanno avendo quotazioni leggermente più alte rispetto alle annate passate ma il bel tempo della seconda parte del periodo estivo ha portato ad un notevole miglioramento della qualità organolettica e soprattutto del contenuto zuccherino del prodotto. Non è l’uva dall’aspetto più bello degli ultimi anni ma sicuramente la più dolce.


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