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Borsa Merci Telematica Italiana
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68564 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Cena di Natale, gli italiani non rinunciano alle tradizioni
+15% i prezzi delle vongole
Roma, 21 dicembre 2022 – Le elaborazioni di BMTI sui dati dei mercati all’ingrosso di Roma, Milano, Salerno e Venezia, mostrano un quadro chiaro circa l’andamento dei prezzi dell’ultima settimana dei prodotti ittici tipicamente consumati nei prossimi giorni.
Sulle tavole degli italiani non mancheranno le vongole, per le quali l’analisi riporta un incremento del 15%, rispetto allo stesso periodo del 2021, trainato da un elevato livello della domanda a fronte di quantitativi pescati piuttosto stabili.
In leggero calo (-5,9% rispetto al 2021) le acciughe (o alici) grazie ad una buona disponibilità del prodotto.
Quotazioni molto basse per la mazzancolla (-38,9% rispetto allo stesso periodo del 2021) poiché, nel corso di questo autunno, la pesca del prodotto è andata particolarmente bene. L’alta disponibilità di prodotto ha provocato quindi un calo sostanziale del prezzo, portandolo intorno ai 16,00 euro/Kg, con quotazioni anche inferiori nelle settimane precedenti.
Situazione opposta per il salmone e l’anguilla per i quali, l’aumento dei costi energetici degli allevamenti e dei foraggi, ha provocato un rispettivo rialzo dei prezzi del 16% e del 26% rispetto al 2021. Inoltre, per quanto riguarda l’anguilla, la poca disponibilità di novellame, la cosiddetta anguilla cieca, impatta ulteriormente sull’incremento del prezzo, arrivato a superare i 15 euro/Kg.
Si è mantenuto stabile, invece, il prezzo all’ingrosso del calamaro proveniente, in questi ultimi mesi, prevalentemente dal Mare del Nord, sebbene un leggero aumento del +2% rispetto al 2021 è stato riscontrato nelle settimane vicine al Natale.
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21/12/2022, 14:01 |
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Marco
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Borsa della spesa di Natale
Prezzi nella media del periodo per frutta e verdura
Roma, 23 dicembre 2022 – Nella Borsa della Spesa di Natale, frutto delle elaborazioni di BMTI sui dati rilevati nei mercati all’ingrosso appartenenti alla Rete ITALMERCATI, sono state registrate quotazioni nella media del periodo per i tipici prodotti ortofrutticoli consumati in questo periodo. Tale andamento è dovuto ad una buona disponibilità delle produzioni nei mercati e all’assenza di gelate improvvise che non hanno compromesso la maturazione dei prodotti. In generale, la domanda si mantiene bassa sebbene sia aumentata nel corso dell’ultima settimana.
Solo per alcuni ortaggi in foglia è stato riscontrato un incremento dei prezzi. In particolare, le quotazioni per le cime di rapa vanno dai 1,30 ai 1,50 €/Kg, le verze dai 0,60 ai 0,80 €/Kg, lattughe dai 0,80 a 1,00 €/Kg. In alto anche le zucchine, sia la varietà lunga scura (da 1,20 a 1,30 €/Kg) ma soprattutto la varietà costoluta il cui prezzo medio va dai 4,00 ai 5,00 €/Kg a causa di un calo della produzione invernale.
Prezzi nella media e buona qualità per il finocchio (dai 0,80 a 1,20 €/Kg).
Per quanto riguarda la frutta si registrano quotazioni leggermente al di sopra della media solo per mele e pere. Nel primo caso, il prezzo medio oscilla da 1,20 a 1,50 €/Kg mentre le pere, sebbene presentino un prezzo inferiore rispetto allo scorso anno, vanno da 1,80 a 2,50 €/Kg.
Buona la qualità delle clementine, con prezzi inferiori alla media che vanno da 1,00 a 1,40 €/Kg.
Prezzi regolari e buona qualità per le arance bionde, da 0,80 a 1,00 €/Kg. In leggero calo, invece, le arance rosse (prezzo medio tra 1,20 e 1,50 €/Kg).
Leggermente aumentata nell’ultima settimana anche la domanda di frutta secca. Per quanto riguarda i fichi secchi si registrano prezzi leggermente superiori alla media a causa di un rallentamento della produzione causato dall’eccessivo caldo della scorsa estate che non riesce a soddisfare l’alto livello della domanda globale. Nei mercati prevale il prodotto greco (dai 7,00 ai 9,00 €/Kg) e italiano, della varietà Dottato (da 8,00 a 10,00 €/Kg).
Regolari i prezzi delle noci, che vanno dai 3,50 ai 4,00 €/Kg, e dei datteri tra i 9,00 e i 12,00€/Kg.
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23/12/2022, 18:05 |
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Marco
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Borsa della spesa di Natale
Prezzi nella media del periodo per frutta e verdura
Roma, 23 dicembre 2022 – Nella Borsa della Spesa di Natale, frutto delle elaborazioni di BMTI sui dati rilevati nei mercati all’ingrosso appartenenti alla Rete ITALMERCATI, sono state registrate quotazioni nella media del periodo per i tipici prodotti ortofrutticoli consumati in questo periodo. Tale andamento è dovuto ad una buona disponibilità delle produzioni nei mercati e all’assenza di gelate improvvise che non hanno compromesso la maturazione dei prodotti. In generale, la domanda si mantiene bassa sebbene sia aumentata nel corso dell’ultima settimana.
Solo per alcuni ortaggi in foglia è stato riscontrato un incremento dei prezzi. In particolare, le quotazioni per le cime di rapa vanno dai 1,30 ai 1,50 €/Kg, le verze dai 0,60 ai 0,80 €/Kg, lattughe dai 0,80 a 1,00 €/Kg. In alto anche le zucchine, sia la varietà lunga scura (da 1,20 a 1,30 €/Kg) ma soprattutto la varietà costoluta il cui prezzo medio va dai 4,00 ai 5,00 €/Kg a causa di un calo della produzione invernale.
Prezzi nella media e buona qualità per il finocchio (dai 0,80 a 1,20 €/Kg).
Per quanto riguarda la frutta si registrano quotazioni leggermente al di sopra della media solo per mele e pere. Nel primo caso, il prezzo medio oscilla da 1,20 a 1,50 €/Kg mentre le pere, sebbene presentino un prezzo inferiore rispetto allo scorso anno, vanno da 1,80 a 2,50 €/Kg.
Buona la qualità delle clementine, con prezzi inferiori alla media che vanno da 1,00 a 1,40 €/Kg.
Prezzi regolari e buona qualità per le arance bionde, da 0,80 a 1,00 €/Kg. In leggero calo, invece, le arance rosse (prezzo medio tra 1,20 e 1,50 €/Kg).
Leggermente aumentata nell’ultima settimana anche la domanda di frutta secca. Per quanto riguarda i fichi secchi si registrano prezzi leggermente superiori alla media a causa di un rallentamento della produzione causato dall’eccessivo caldo della scorsa estate che non riesce a soddisfare l’alto livello della domanda globale. Nei mercati prevale il prodotto greco (dai 7,00 ai 9,00 €/Kg) e italiano, della varietà Dottato (da 8,00 a 10,00 €/Kg).
Regolari i prezzi delle noci, che vanno dai 3,50 ai 4,00 €/Kg, e dei datteri tra i 9,00 e i 12,00€/Kg.
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23/12/2022, 19:12 |
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Marco
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Legumi
Raddoppiate le quotazioni negli ultimi 20 anni
Roma, 10 febbraio 2023 – Da quanto emerge dalle elaborazioni di BMTI, sui dati rilevati nei mercati all’ingrosso della Rete ITALMERCATI sono raddoppiati, negli ultimi 20 anni, i prezzi all’ingrosso dei legumi principalmente consumati: lenticchie, fagioli borlotti, fave e ceci.
Tra le cause, due fattori: da una parte l’aumento del consumo negli ultimi anni di questi prodotti, a favore di regimi alimentari che prediligono proteine vegetali; dall’altro, un aumento del consumo legato allo stabilizzarsi in Italia di diverse popolazioni che hanno mantenuto le loro tradizioni culinarie in cui è previsto un alto utilizzo di legumi.
E per far fronte all’aumento della domanda, anche la produzione italiana degli ultimi venti anni è nettamente aumentata.
Sebbene, quelle dei legumi, siano quotazioni piuttosto regolari e non soggette a bruschi cambiamenti, per alcuni di loro negli ultimi 20 anni, i prezzi sono più che raddoppiati. In particolare, i prezzi delle lenticchie, che nel 2005 erano intorno ai 0,80 euro/Kg, nel 2022 hanno raggiunto quasi i 2,00 euro/Kg, Raddoppiati anche i prezzi dei fagioli Borlotti che da 1,10 euro/Kg nel 2005 a quasi 2,00 euro/Kg nel 2022 mentre per i ceci è stato registrato un picco dei prezzi intorno al 2018 a causa di una forte siccità che ha coinvolto il Messico e altri paesi del Nord America, rientrato negli anni successivi e riconducendo il prezzo da 2,70 euro/Kg ai 2,00 euro/kg.
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10/02/2023, 13:43 |
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Marco
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San Valentino, aumenta la domanda per fragole e spumanti
Roma, 14 febbraio 2023 – Fragole, vino e spumante, rimangono i cibi più acquistati in occasione di San Valentino. Secondo le elaborazioni di BMTI sui dati rilevati nei mercati all’ingrosso della Rete ITALMERCATI nell’ultima settimana è aumentata, infatti, la domanda per le fragole. Prodotto che quest’anno presenta una buona qualità e il cui prezzo è stato in flessione fino alla fine del mese di gennaio. Il calo delle temperature delle ultime due settimane, però, ha provocato una riduzione della produzione ed un leggero aumento dei prezzi che questa settimana si attestano mediamente sui 5,40 euro/kg (+5% rispetto allo scorso anno). A differenza di ciò che si pensa, non è insolito trovare nei nostri mercati le fragole anche in questo periodo. Infatti, la fragola, è diventata una produzione invernale da quando sono state selezionate varietà a basso fabbisogno di freddo, che fruttificano senza l’esposizione a basse temperature, elemento fondamentale invece per le fragole primaverili.
Per quanto riguarda il vino, le elaborazioni di BMTI sui dati delle Camere di Commercio, mostrano che i segnali di rallentamento dei prezzi all’ingrosso che si stanno osservando negli ultimi mesi, continuano a non interessare i prezzi dei vini spumanti prodotti con metodo classico, aumentati a gennaio di quasi il +10% rispetto allo scorso anno. Una crescita dovuta ad un aumento della domanda rispetto a quanto registrato per i vini fermi, in particolare sui mercati esteri.
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14/02/2023, 15:58 |
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Marco
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Dolci di Carnevale
Calano i prezzi delle materie prime
Roma, 20 febbraio 2023 – Carnevale è arrivato e come da tradizione, in questi giorni, nelle case degli italiani vengono preparati dolci tipici, portati avanti di generazione in generazione in ogni regione. A dare informazioni sui prezzi all’ingrosso delle materie prime utilizzate per tali preparazioni sono le elaborazioni di BMTI sui dati rilevati dalle Camere di Commercio secondo cui, nonostante alcuni segnali di ribasso osservati in queste prime settimane dell’anno, i prezzi rimangono su livelli elevati. In particolare i prezzi all’ingrosso della farina, nonostante il calo osservato nella prima parte di febbraio (-3,4% rispetto a gennaio) dipeso dal ribasso delle quotazioni del grano tenero, rimangono più alti del +13,6% rispetto allo scorso anno e, soprattutto, del +36,9% rispetto alla media registrata nel quinquennio 2018-2022.
Anche per il latte spot, ossia il latte venduto in cisterna al di fuori dei contratti di fornitura tra allevatori e industria, sebbene da dicembre sia stato registrato un parziale rientro dei prezzi (a febbraio -4,8% rispetto a gennaio), legato alla ripresa produttiva in Europa e al contemporaneo calo delle quotazioni delle alternative estere, i prezzi attuali restano elevati (+13,9% su base annua). Una crescita che risente ancora degli aumenti che nel 2022 erano stati causati dall’incremento dei costi di produzione (mangimi e energia) e dalla frenata produttiva a livello continentale.
Maggiore stabilità per il burro (-24% rispetto al 2022), i cui prezzi all’ingrosso hanno registrato un vero e proprio crollo a partire da novembre 2022, dopo i valori record raggiunti nel corso dello scorso anno.
Restano su livelli storicamente elevati i prezzi delle uova, supportati dall’offerta limitata e dall’aumento della domanda proveniente sia dal mercato interno che dall’estero. I prezzi delle uova (di taglia L) da allevamenti a terra, formulati dalla Commissione Unica Nazionale (CUN), sono saliti fino a raggiungere questa settimana i 2,45 €/kg, mettendo a segno un rialzo rispetto allo scorso anno del +51,2%.
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20/02/2023, 17:29 |
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Marco
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Borsa della spesa, in testa le fragole
-22% per i prezzi e migliora la qualità
Roma, 3 marzo 2023 – Nella Borsa della Spesa di questa settimana, frutto delle elaborazioni di BMTI sui dati all’ingrosso rilevati nella Rete ITALMERCATI, si inizia a sentire odore di primavera. Sono le fragole, infatti, ad occupare il primo posto della classifica, con una qualità molto buona grazie alle temperature miti di novembre e dicembre. Il livello della domanda ancora basso e una grande disponibilità di prodotto proveniente da Campania e Sicilia, a cui si è aggiunta la produzione della Basilicata, ha portato, inoltre, ad un calo delle quotazioni rispetto allo scorso anno del -22%, portando il prezzo all’ingrosso intorno ai 3,00 euro/kg.
Sul podio anche le arance rosse che, sebbene giunte al termine della loro campagna, stanno beneficiando degli effetti del freddo delle scorse settimane, che le ha rese più pigmentate e più buone. La domanda maggiore si registra per le tarocco di calibro minore, meno disponibili, utilizzate per le spremute e per le quali si registra un prezzo medio intorno a 1,31 euro/Kg (+9% rispetto a un anno fa).
In calo i prezzi di indivie e cavolfiori che, invece, nelle scorse settimane hanno registrato un aumento dovuto alla poca disponibilità di prodotto legata all’abbassamento delle temperature. In particolare, scendono a 2,10 euro/Kg i prezzi all’ingrosso delle indivie, sia per la varietà riccia che per la scarola mentre il cavolfiore bianco sfiora gli 1,41 euro/Kg, quotazione che, nonostante il recente ribasso, conferma un aumento del +64% rispetto allo scorso anno. Grazie ad un livello della produzione regolare, sono in discesa i prezzi di radicchi e finocchi, rispetto a 12 mesi fa. In particolare, tra i radicchi, scende del -30% il radicchio rosso tondo e del -42% i finocchi.
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03/03/2023, 17:24 |
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Marco
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PASQUA, CRESCONO I PREZZI ALL’INGROSSO DEI PRODOTTI TIPICI
+5% PER L’AGNELLO E +29% PER LE UOVA
Roma, 6 aprile 2023 – L’analisi realizzata da BMTI sui prezzi all’ingrosso rilevati dalle Camere di commercio mostra rincari per alcune delle carni tipicamente consumate a Pasqua e, soprattutto, per le uova. Complice la consueta crescita della domanda che si registra nelle settimane che precedono la Pasqua, infatti, i prezzi degli agnelli da carne sono aumentati del 5% rispetto ad un anno fa (confronto rispetto alla settimana precedente la Pasqua 2022). Incremento simile si registra anche per la carne di coniglio. Decisamente più forte è il rincaro annuo per le uova, come effetto dei rialzi dei primi due mesi dell’anno dovuti ad una ridotta disponibilità di prodotto e al buon andamento della domanda. Dai listini della CUN Uova da consumo il prodotto proveniente da allevamenti da terra (categoria L), questa settimana, si attesta su 2,44 €/kg, pari ad un +29% rispetto a dodici mesi fa.
In deciso calo rispetto a un anno fa, invece, i prezzi di due prodotti utilizzati in molte ricette pasquali: il burro (-38%) e la farina 00 (-9%), come conseguenza dei ribassi delle rispettive materie prime, latte e grano tenero, sia in Italia che sui mercati esteri.
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06/04/2023, 17:32 |
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Marco
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Aumenta il prezzo del soffritto per gli italiani
Oltre il +135% per il sedano
Roma, 10 maggio 2023 – Dalle elaborazioni di BMTI sui dati all’ingrosso rilevati nel mercato all’ingrosso di Roma, appartenente alla Rete ITALMERCATI, emergono prezzi record per carote, cipolle e sedano.
Differenti le cause. Per quanto riguarda le cipolle dorate, il caldo della scorsa estate ha rovinato il prodotto nostrano. Nei mercati è, infatti, terminata la disponibilità di prodotto nazionale a favore del prodotto estero, portando così il prezzo in aumento del +150% rispetto allo scorso anno.
Un picco insolito si registra anche per i prezzi del sedano da costa verde e delle carote, la cui disponibilità è molto limitata a causa di un rallentamento della produzione determinato dalla temperatura ancora non elevata, soprattutto la notte. Rispettivamente, rispetto ad un anno fa, si rileva un incremento del +135,29% e del + 118,18%.
Inoltre, per tutti e tre questi prodotti, bisogna considerare l’aumento dei costi dei materiali di imballaggio, in particolare la plastica, l’incremento dei costi delle fibre plastiche delle serre sotto cui vengono riparati i prodotti e dei fertilizzanti.
Questi tre prodotti, da sempre considerati “poveri”, si stanno adeguando ad incrementi di altri prodotti “poveri”, come le patate, i finocchi e le verze i cui prezzi, negli ultimi anni, sono triplicati.
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10/05/2023, 15:31 |
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Marco
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Schizzano i prezzi per meloni e angurie
Il caldo aiuta la domanda
Roma, 10 luglio 2023 – Dalle elaborazioni di BMTI sui dati all’ingrosso rilevati nel mercato all’ingrosso di Roma, appartenente alla Rete ITALMERCATI, l’andamento climatico anomalo che ha coinvolto il nostro Paese fino alla prima metà di giugno ha condizionato la domanda, la produzione e i prezzi di due prodotti tipicamente estivi e principalmente consumati in questo periodo: il melone e l’anguria.
Nello specifico, le piogge riversate da maggio alla prima metà di giugno hanno ridotto la produzione e, di conseguenza, la qualità nonché il livello della domanda, rimasto inevitabilmente basso all’inizio di entrambe le campagne e che ha mantenuto bassi anche i prezzi.
Il caldo improvviso iniziato nella seconda metà di giugno, però, ha fatto schizzare il livello della domanda di meloni e angurie e, conseguentemente, i loro prezzi che hanno raggiunto rispettivamente un rialzo del 125% e del 78%, rispetto ad un anno fa.
In particolare, il prezzo all’ingrosso del melone questa settimana va da 2,50 a 3,00 euro/kg, per il mercato di Roma, fino a picchi che sfiorano anche i 3,50-4,00 euro/Kg per il prodotto delle zone vocate (la Lombardia) mentre per l’anguria i prezzi oscillano tra 0,80 a 1,00 euro/Kg.
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10/07/2023, 13:25 |
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