Grana e Parmigiano, calo dei prezzi dopo oltre un anno
Roma, 22 novembre 2019 – Dopo oltre un anno, i prezzi all’ingrosso del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano tornano a scendere. In un mercato dei formaggi segnato dall’incertezza per l’entrata in vigore dei dazi sull’export diretto negli Stati Uniti, i prezzi hanno accusato un ribasso del 2,3% rispetto a settembre. La flessione si è confermata nelle prime due settimane di novembre. I prezzi attuali restano comunque più elevati rispetto allo scorso anno, anche se - va sottolineato - la crescita si è decisamente attenuata, passando dal +19,4% di settembre al +13,4%. E’ quanto emerge dall’indice mensile sui prezzi all’ingrosso dei prodotti agroalimentari, elaborato da Unioncamere e BMTI.
Il calo produttivo atteso per la vendemmia 2019 ha iniziato invece a mostrare i primi effetti nei listini all’ingrosso dei vini, cresciuti dell’1,5% su base mensile. In particolare, l’aumento mensile è apparso più accentuato per i vini bianchi, con un +2,4% registrato per i vini a marchio DOP-IGP e un +3,8% per i vini generici senza denominazione.
E’ proseguita ad ottobre la fase di forte crescita per i prezzi all’ingrosso delle carni di coniglio, che, per il terzo mese consecutivo, hanno messo a segno un aumento superiore al 10%. I rincari sono stati trainati dai rialzi dei prezzi dei conigli, complice la ridotta disponibilità di capi. Superiore al +10% rimane anche la variazione rispetto allo scorso anno. Sempre nelle carni, robusto aumento si è rilevato per i tagli di carne suina, pari ad un +7,9% su base mensile. Il mercato ha continuato a risentire indirettamente dei rialzi dei prezzi nel mercato europeo a causa della peste suina africana in Cina. Al contrario, i listini all’ingrosso della carne di pollo sono arretrati ad ottobre del 5,9%. I prezzi attuali tornano così ad essere più bassi nel confronto con un anno fa, passando dal +2,3% a settembre al -6,5% ad ottobre. Sostenuti dal buon andamento della domanda, i prezzi delle uova hanno registrato invece un rincaro mensile del 4,2%, grazie al quale sono tornati più alti anche rispetto ad un anno fa (+3,5%).
Nel comparto degli oli e grassi, l’olio di oliva ha accusato un nuovo calo mensile - l’ottavo consecutivo - con un -4,2% rispetto a settembre. E negativo è il confronto anche rispetto allo scorso anno, pari ad un -8,5%.
Unioncamere e BMTI pubblicano mensilmente l’indice del prezzi all’ingrosso dell’agroalimentare aggregando i dati ufficiali rilevati dalle Camere di Commercio nelle rispettive piazze attraverso i listini sui prezzi all’ingrosso all’agroalimentare. La nota di Unioncamere riporta il dato congiunturale e tendenziale mostrando la dinamica nazionale nei 5 comparti: Riso e Cereali, Carni, Latte formaggi e uova, Oli e grassi e Vini.
Produzione di uva da vino in calo del 6,5% rispetto al 2018 ma i volumi restano elevati e i listini non registrano tensioni al rialzo
Roma, 15 gennaio 2020 – Nonostante una vendemmia in calo rispetto al 2018, il mercato delle uve da vino non ha registrato particolari tensioni sul fronte dei prezzi. In alcuni casi, anzi, si sono osservati dei ribassi, come per alcune uve venete (Amarone, Prosecco) e piemontesi (Dolcetto, Nebbiolo). Pur registrando una riduzione del 6,5% su base annua, la produzione italiana di uve di vino si è mantenuta infatti su un livello elevato, toccando i 70 milioni di quintali, valore superato nell'ultimo decennio solo dalla produzione record del 2016 e, soprattutto, del 2018. Lo rilevano Unioncamere e BMTI in un’analisi sul mercato delle uve da vino relative alla vendemmia 2019.
L’ampia produzione di uve unita alle cospicue giacenze di vino presenti nelle cantine spiegano l’assenza di aumenti per i prezzi delle uve da vino che si è registrata in molte aree produttive del nostro paese. Emerge così un forte calo su base annua per i prezzi delle uve venete, con un -21% per le uve destinate alla produzione di Amarone e Recioto DOC, un -14% per le uve Glera ideonee aal Prosecco DOC e un -18% per le uve del Prosecco DOCG Conegliano – Valdobbiadene. E dopo il forte ribasso del 2018, un ulteriore lieve cedimento (-3%) si è registrato per le uve del Franciacorta. Segno “meno” in Piemonte anche per le uve del Dolcetto d’Alba (-4%) e per le uve del Langhe-Nebbiolo (-26%), mentre, complice il forte calo stimato per i volumi, si è registrata una tenuta per i prezzi delle uve del Barbera d’Asti DOCG.
Tra le uve destinate ai grandi rossi toscani, si sono osservati prezzi praticamente stabili per quelle destinate alla produzione di Brunello di Montalcino e Nobile di Montepulciano mentre segnali di consolidamento, dopo il rialzo osservato nel 2018, sono emersi per le uve del Chianti Classico (+2%). In calo il prezzo delle uve del Chianti DOCG (-21%).
Aumenti considerevoli si sono osservati invece in Emilia Romagna per le uve da Lambrusco DOC (+48% rispetto al 2018) e in Abruzzo per le uve destinate a produrre Montepulciano d’Abruzzo (+27% rispetto al 2018). Sempre tra le uve abruzzesi, leggero rialzo rispetto al 2018 per le uve tipiche della produzione di Pecorino (+2%).
Oli di semi, chiusura di 2019 con prezzi in rialzo
+5,5% a dicembre per gli oli di semi, sostenuti dai forti rincari sui mercati esteri. Ancora giù (-6,4%) l’olio di oliva.
Roma, 24 gennaio 2020 – Il balzo delle quotazioni mondiali degli oli vegetali osservato negli ultimi mesi del 2019 ha mostrato in chiusura d’anno i primi evidenti riflessi anche nel mercato italiano, con un consistente rincaro a dicembre dei prezzi all’ingrosso degli oli di semi. In particolare, l’indice Unioncamere-BMTI ha registrato un +5,5% rispetto a novembre. I prezzi hanno così archiviato il 2019 con un +14% di crescita rispetto al 2018. A generare le tensioni sul mercato internazionale sono stati ancora i forti rincari delle quotazioni dell’olio di palma, che hanno trascinato verso l’alto anche l’olio di soia e di girasole.
Lo scenario rimane invece diametralmente opposto nel mercato dell’olio di oliva, dove non si fermano i ribassi dei prezzi. A dicembre si è registrato il decimo calo mensile consecutivo (-6,4%), con i prezzi attuali ormai in ritardo del 30% rispetto all’anno precedente. Tra le materie grasse, restano in forte calo su base annua anche i prezzi all’ingrosso del burro (-28,6%).
Nel mercato delle carni la chiusura d’anno è stata negativa anche per la carne di pollo. A dicembre - per il terzo mese consecutivo - i prezzi hanno accusato un pesante ribasso mensile (-12,5%). Complessivamente, tra ottobre e dicembre i prezzi hanno subito una flessione del 26,7%. Lieve calo a fine anno anche per i prezzi della carne di tacchino (-1,6% rispetto a novembre) e di coniglio (-2%). Al contrario della carne di pollo, i listini attuali restano però più alti rispetto a dodici mesi prima (+9,6% per il tacchino, +6,7% per il coniglio). Tra le altre carni, rimangono sostenuti i prezzi all’ingrosso della carne di agnello, che chiudono l’anno in crescita di quasi il +30% rispetto all’anno precedente.
Nonostante una vendemmia in netto calo rispetto al 2018, i listini all’ingrosso dei vini restano invece frenati dalle ampie disponibilità presenti nelle cantine. Poche le variazioni a dicembre sia per i vini a denominazione che per i vini generici. I prezzi all’ingrosso attuali sono di fatto in linea rispetto allo scorso anno (-0,7% rispetto a dicembre 2018), tranne poche eccezioni, tra cui il rialzo del +5,7% spuntato per i vini bianchi di fascia premium.
Nel mercato lattiero-caseario dicembre ha messo in evidenza un nuovo segno “meno” per i prezzi all’ingrosso dei formaggi a lunga stagionatura (-4,3%), guidati dagli ulteriori ribassi rilevati per il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano. I prezzi tornano così più bassi rispetto a dodici mesi fa, passando dal +4,4% di novembre al -1,8% di dicembre.
Unioncamere e BMTI pubblicano mensilmente l’indice del prezzi all’ingrosso dell’agroalimentare aggregando i dati ufficiali rilevati dalle Camere di Commercio nelle rispettive piazze attraverso i listini sui prezzi all’ingrosso all’agroalimentare. La nota di Unioncamere riporta il dato congiunturale e tendenziale mostrando la dinamica nazionale nei 5 comparti: Riso e Cereali, Carni, Latte formaggi e uova, Oli e grassi e Vini.
Campagna di ripresa per il carciofo violetto senza spine Focus sui prezzi della campagna 2019/2020
Roma, 27 gennaio 2020 - Prosegue con quotazioni stabili rispetto alla media la campagna 2019/2020, iniziata lo scorso novembre, del carciofo violetto senza spine. Le temperature climatiche al di sopra della media stagionale hanno favorito una produzione di carciofi di qualità medio alta. Da quanto emerso dalle analisi effettuate da Italmercati Rete d’Imprese e BMTI sulle rilevazioni dei mercati all’ingrosso del 23 gennaio 2020 è stato registrato qualche danno nella produzione sarda.
È stata inoltre rilevata una contrazione dei quantitativi offerti per il carciofo spinoso, “…probabilmente dovuta a una diminuzione della domanda a causa della particolarità, non sempre gradita al consumatore, del prodotto”, come dichiarato da Fabio Massimo Pallottini, Presidente di Italmercati Rete d’Imprese.
Assistiamo, dunque, ad una campagna di ripresa del carciofo violetto senza spine a differenza di quanto accaduto nel 2018/2019 quando l’ondata di freddo del mese di gennaio creò problemi sia da un punto di vista qualitativo sia per i prezzi che aumentarono soprattutto nelle zone laziali, toscane e sarde.
Situazione analoga per la campagna 2017/2018, durante la quale le conseguenze di temperature climatiche particolarmente al di sotto rispetto alla media colpirono prevalentemente le zone di produzione pugliese.
Riso, export italiano in calo. Giù anche i prezzi. Export in calo del 6,5% nei primi dieci mesi del 2019, in particolare nel Regno Unito (-26%). Giù intanto i listini in Italia, con diffusi ribassi su base annua.
05 febbraio 2020 – E’ un inizio di 2020 che presenta molte incertezze per il mercato del riso in Italia. Se, da un lato, i prezzi di molte varietà appaiono in calo rispetto allo scorso anno, in particolare per i tradizionali risi da risotto Arborio e Carnaroli, dall’altro, note non positive giungono anche dal commercio estero. I dati sui primi dieci mesi del 2019 confermano, infatti, la crescita delle importazioni (+37% rispetto allo stesso periodo del 2018) e, al tempo stesso, la riduzione dell’export (-6,5%). Spicca in particolare il calo delle spedizioni italiane di riso lavorato dirette nel Regno Unito, con un -26% in volume e un -15% in valore. Un calo che colpisce il terzo mercato di sbocco per l’export di riso lavorato made in Italy dopo Francia e Germania e che giunge peraltro dopo la crescita che nel 2017 (+31%) e 2018 (+2,1%) aveva caratterizzato l’export italiano diretto Oltremanica.
E’ quanto emerge dall’analisi sul mercato risicolo realizzata dalla Camera di Commercio di Pavia in collaborazione con BMTI.
Il calo delle esportazioni ha coinvolto tutte le categorie di riso, con un -17% per le quantità esportate di riso semigreggio, un -12% per il riso greggio e un -5,1% per il riso lavorato. A determinare la crescita delle importazioni è stato invece il boom degli arrivi di riso greggio, di fatto raddoppiati rispetto al periodo gennaio-ottobre 2018 (+94%), e riso semigreggio (+76,6%).
Sul fronte dei prezzi, dopo i segnali positivi emersi tra ottobre e novembre, in apertura dell’attuale annata, le ultime settimane del 2019 e l’avvio del 2020 hanno mostrato un rallentamento dei prezzi del Carnaroli e, soprattutto, dell’Arborio, le due tradizionali varietà impiegate nei risotti. Nel complesso, il prezzo dell’Arborio accusa a gennaio una flessione di oltre il 20% rispetto allo scorso anno mentre il Carnaroli perde un 10%. E negativa è anche la variazione per il Thaibonnet, tipologia di riso Indica utilizzata per contorni e nella cucina asiatica, i cui prezzi attuali cedono il 10% rispetto ad un anno fa. Per contro, appaiono in crescita i prezzi del Baldo (+7% rispetto ad inizio 2019), sostenuti dalla domanda proveniente dalla Turchia, e del S. Andrea (+14%), varietà che nell’attuale annata ha registrato un ulteriore disinvestimento delle superfici.
CUN: mercato in calo per i suini da macello, suinetti dai 7 ai 65 kg in aumento, tendenzialmente stabili le scrofe.
Roma, 06 febbraio 2020 - Si sono riunite oggi a Mantova le Commissioni Uniche Nazionali dei Suini da Macello, dei Suinetti e delle Scrofe da macello.
La CUN Suini da Macello ha formulato il prezzo di 1,604 €/Kg per la categoria 160/176 Kg del circuito tutelato.
La CUN Suinetti ha formulato i seguenti prezzi: lattonzoli di 7 Kg: 62,50 cad. (+1,25); lattonzoli di 15 Kg: 5,235 €/Kg (+0,100); lattonzoli di 25 Kg: 3,990 €/Kg (+0,100); lattonzoli di 30 Kg: 3,565 €/Kg (+0,090); lattonzoli di 40 Kg: 2,870 €/Kg (+0,070); magroni di 50 Kg: 2,482 €/Kg (+0,050); magroni di 65 Kg: 2,085 €/Kg (+0,010); magroni di 80 Kg: 1,815 €/Kg (-0,010); magroni di 100 Kg: 1,635 €/Kg (-0,030).
CUN Scrofe da macello: ha formulato il seguente prezzo: 0,757 €/Kg (- 0,008).
Si conferma la fase negativa per i suini da macello, con il prezzo della categoria 160-176 kg del circuito tutelato su 1,604 €/kg, in aumento del 24% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Al contrario, i suinetti di 30 kg confermano l'andamento positivo con un ulteriore aumento settimanale di 0,090 €/kg che ha portato il prezzo su 3,565 €/kg, in crescita su base annua del 41%.
Le Commissioni Uniche Nazionali dei Suini da macello (CUN Suini), dei Suinetti (CUN Suinetti) e delle Scrofe da macello (CUN Scrofe) sono istituite con Decreti direttoriali del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, adottati di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, ai sensi dell'art. 4, comma 1, del Decreto 31 marzo 2017, n. 72 pubblicati sul sito internet del Mipaaf in data 19 aprile 2018 e 5 ottobre 2018.Decreto direttoriale2018
L’istituzione delle Commissioni Uniche Nazionali (CUN) nasce dall’esigenza di monitorare, tutelare e rendere trasparente il mercato.2017, n.
Roma, 17 febbraio 2020 - Si è riunita oggi a Forlì la Commissione Unica Nazionale delle Uova in natura da consumo che ha formulato i seguenti prezzi: 1. uova allevate in gabbia arricchite in natura €/Kg: S - meno di 53 g. € 0,97 (+0,02); M - da 53 a 63 g. € 1,19 (+0,02); L - da 63 a 73 g. € 1,19 (+0,01). 2. uova allevate a terra in natura €/Kg: S - meno di 53 g. € 1,08 (+0,02); M - da 53 a 63 g. € 1,35 (+0,02); L - da 63 a 73 g. € 1,35 (+0,01).
Cenni di rialzo per le uova in natura da consumo, i cui prezzi permangono su livelli superiori rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con una crescita annua del 17% per le uova medie allevate in gabbia arricchita e dell'8% per quelle allevate a terra.
La Commissione Unica Nazionale delle Uova in natura da consumo (CUN Uova) è istituita con Decreto direttoriale del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, adottato di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, ai sensi dell'art. 4, comma 1, del Decreto 31 marzo 2017, n.72 pubblicato sul sito internet del Mipaaf in data 5 ottobre 2018. L’istituzione delle Commissioni Uniche Nazionali (CUN) nasce dall’esigenza di monitorare, tutelare e rendere trasparente il mercato.
CUN: mercato in rialzo per i suinetti, stabili le scrofe
Roma, 27 febbraio 2020 - Le Commissioni Uniche Nazionali dei Suini da Macello, dei Suinetti e delle Scrofe da macello hanno formulato oggi i seguenti prezzi.
La CUN Suini da Macello ha formulato il prezzo di 1,599 €/Kg per la categoria 160/176 Kg del circuito tutelato.
La CUN Suinetti ha formulato i seguenti prezzi: lattonzoli di 7 Kg: 64,80 cad. (+0,50); lattonzoli di 15 Kg: 5,495 €/Kg (+0,075); lattonzoli di 25 Kg: 4,260 €/Kg (+0,080); lattonzoli di 30 Kg: 3,820 €/Kg (+0,080); lattonzoli di 40 Kg: 3,120 €/Kg (+0,090); magroni di 50 Kg: 2,652 €/Kg (+0,060); magroni di 65 Kg: 2,135 €/Kg (+0,020); magroni di 80 Kg: 1,815 €/Kg (0,000); magroni di 100 Kg: 1,585 €/Kg (0,00).
CUN Scrofe da macello: ha formulato il seguente prezzo: 0,750 €/Kg (0,00).
Il prezzo dei suini da macello di categoria 160-176 kg del circuito tutelato si attesta su 1,599 €/kg, in crescita del 35% rispetto al 2019. Relativamente ai suinetti di 30 kg si conferma l'andamento positivo sia su base settimanale (+ 0,080 €/kg) che su base annua (+ 1,136 €/kg, ovvero +42%).
Le Commissioni Uniche Nazionali dei Suini da macello (CUN Suini), dei Suinetti (CUN Suinetti) e delle Scrofe da macello (CUN Scrofe) sono istituite con Decreti direttoriali del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, adottati di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, ai sensi dell'art. 4, comma 1, del Decreto 31 marzo 2017, n. 72 pubblicati sul sito internet del Mipaaf in data 19 aprile 2018 e 5 ottobre 2018.Decreto direttoriale2018
L’istituzione delle Commissioni Uniche Nazionali (CUN) nasce dall’esigenza di monitorare, tutelare e rendere trasparente il mercato.2017, n.
CUN Conigli, CUN Grasso e Strutti, CUN Tagli di Carne Suina Fresca: riunioni del 28 febbraio 2020
Roma, 28 febbraio 2020 – Si sono riunite oggi le CUN dei Conigli, del Grasso e Strutti e dei Tagli di carne suina fresca.
La Commissione Unica Nazionale dei Conigli vivi da carne da allevamento nazionale ha formulato il seguente prezzo massimo per i conigli pesanti oltre 2,5 Kg: € 1,66 (0,00).
Si arresta la fase di calo per i conigli vivi da carne che era in atto da inizio anno, con il prezzo massimo del coniglio pesante che rimane invariato a 1,66 €/kg. Permane una flessione del 17% ( -0,34 €/kg ) rispetto allo stesso periodo del 2019.
La Commissione Unica Nazionale Grasso e Strutti ha formulato i seguenti prezzi: grasso da fusione: 263,00 €/t (-2,00); strutto grezzo – acidità 0,75% (in cisterna): 750,00 €/t (-4,00); strutto raffinato, deodorato – acidità 0,10% (in cisterna): 1106,00 €/t (-4,00); strutto raffinato in cartoni da 25 kg: 1236,00 €/t (-4,00); strutto raffinato in pacchetti e/o vaschette fino a 1 kg: 1886,00 €/t (-4,00).
La Commissione Unica Nazionale dei Tagli di Carne Suina Fresca ha formulato i seguenti prezzi: tagli freschi da macelleria – carré senza coppa, senza fondello, senza costine (lombo Bologna): 3,35 €/Kg (+0,10); tagli freschi da macelleria – carré senza coppa, senza fondello, con costine (lombo Padova): 3,55 €/Kg (+0,10); tagli freschi da macelleria – busto con coppa, senza fondello, con costine: 3,30 €/Kg (0,00); tagli freschi da macelleria – coppa fresca con osso: 3,45 €/Kg (+0,10); coscia fresca per crudo – refilata da 10 a 12 kg: 3,40 €/Kg (+0,05); coscia fresca per crudo – refilata da 12 kg e oltre: 3,69 €/Kg (0,00); coscia fresca per crudo - refilata per produzione tipica (senza piede) da 11 a 13 kg: 3,54 €/Kg (0,00); coscia fresca per crudo - refilata per produzione tipica (senza piede) da 13 a 16 kg: 4,29 €/Kg (0,00); coppa fresca refilata da 2,5 kg e oltre: 4,60 €/Kg (0,00); spalla fresca disossata e sgrassata da 5,5 kg e oltre: 3,54 €/kg (0,00); trito 85/15: 3,73 €/Kg (0,00); pancettone con bronza da 7,5 a 9,5 kg: 2,30 €/kg (-0,03); pancetta fresca squadrata 4/5 kg: 4,12 €/kg (-0,05); gola intera con cotenna e magro: 2,11 €/kg (0,00); lardo fresco 3 cm+: 2,90 €/kg (0,00); lardo fresco 4 cm+: 3,70 €/kg (0,00); lardello con cotenna da lavorazione: 1,60 €/kg (0,00).
Roma, 02 marzo 2020 – La Commissione Unica Nazionale delle Uova in natura da consumo ha formulato oggi i seguenti prezzi:
1. uova allevate in gabbia arricchite in natura €/Kg: S - meno di 53 g. € 1,02
(+0,04); M - da 53 a 63 g. € 1,25 (+0,05); L - da 63 a 73 g. € 1,25 (+0,05).
2. uova allevate a terra in natura €/Kg: S - meno di 53 g. € 1,13 (+0,05);
M - da 53 a 63 g. € 1,42 (+0,05); L - da 63 a 73 g. € 1,42 (+0,05).
Dinamica positiva per le uova in natura da consumo, con un rialzo di 0,05 €/kg rispetto alla settimana precedente. Si accentua anche la crescita su base annua, con una variazione di +18% per le uova medie allevate in gabbie arricchita e del 13% per quelle allevate a terra.
La Commissione Unica Nazionale delle Uova in natura da consumo (CUN Uova) è istituita con Decreto direttoriale del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, adottato di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, ai sensi dell'art. 4, comma 1, del Decreto 31 marzo 2017, n.72 pubblicato sul sito internet del Mipaaf in data 5 ottobre 2018.
L’istituzione delle Commissioni Uniche Nazionali (CUN) nasce dall’esigenza di monitorare, tutelare e rendere trasparente il mercato.