UN BRAND PER LA DIETA MEDITERRANEA E NUOVI MERCATI DI SVILUPPO PER CREARE ECONOMIA E TURISMO: LE ANTICIPAZIONI SUL FORUM DIETA MEDITERRANEA CHE INIZIA DOMANI A IMPERIA
Fare della Dieta Mediterranea un brand, che ne consolidi i valori unici al mondo e ne consenta la valorizzazione economica sui mercati del largo consumo alimentare, ma anche quelli del turismo. Se ne parlerà da domani a domenica 16 novembre a Imperia durante i lavori della quarta edizione del Forum Dieta Mediterranea, organizzato da Camera di Commercio di Imperia e Azienda Speciale Promimperia.
“Un progetto visionario e realistico, quello della creazione di un “brand”, che si propone l’ambizioso obiettivo di fare da traino a prodotti, imprese e territori di origine, facendo leva sulla visibilità internazionale offerta dall’Expo 2015 – premette il Presidente della Rete delle Città dell’Olio del Mediterraneo Re.C.O.Med Enrico Lupi – e che rappresenta uno dei temi cruciali di questa edizione. Costituire un brand significa anche aprirsi nuove opportunità di sviluppo per i paesi interessati dalla Dieta Mediterranea mettendo a servizio delle culture alimentari interessate i più moderni approcci di mercato. Quella che si terrà a Imperia da domani a domenica – aggiunge Lupi - sarà una edizione “speciale" del Forum: più che una occasione per confrontarsi sui risultati delle ricerche compiute nel corso dell’anno, sarà infatti un momento di incontro per iniziare a costruire le basi per i temi “caldi” da portare all’Expo 2015 in cui lo stile di vita alimentare mediterraneo con i suoi principi rivestirà un ruolo di primo piano”.
“Avvalersi di un brand sul mercato rappresenta la modalità oggi più sofisticata di competere e nello specifico che qui ci interessa può effettivamente offrire nuove opportunità di sviluppo – precisa il Professor Alberto Mattiacci Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese alla Sapienza di Roma– Un percorso che potrebbe virtuosamente incrociarsi con il turismo e dare anche l’impulso per la creazione di nuovi posti di lavoro, anche qualificati, oltre a creare i presupposti per innalzare il valore economico del Made in Italy agroalimentare come quello degli altri paesi interessati dalla Dieta Mediterranea. Con il Presidente Lupi, in questi due anni di lavoro congiunto, abbiamo maturato il convincimento che si può essere ambiziosi in tema di Dieta Mediterranea. È un’ambizione che poggia sui dati: il lavoro che alcuni colleghi presenteranno a Imperia, infatti, offre una prima rappresentazione quantitativa di quanto la Dieta significhi e potrebbe significare in termini economici per i paesi interessati. Si pensi, ad esempio, che in Italia circa il 75% della spesa familiare per alimenti interessa le categorie della Dieta Mediterranea (Istat), e che le sue categorie già impattano sui quattro quinti del venduto alimentare della GDO italiana, in particolare sostenendo le marche commerciali (Università di Parma e Sapienza). Passando alle stime, poi, abbiamo ragione di ritenere – stando a prime elaborazioni - che si potrebbe creare un nuovo mercato turistico che, solo per l’Italia, potrebbe valere poco meno di un miliardo di euro (elaborazioni Coris Sapienza). Numeri importanti, come si vede, che possono crescere ancora laddove si abbia il coraggio di sposare una visione nuova e adatta ai tempi. Un ultimo aspetto importante – sottolinea il professor Mattiacci - emerge da una lettura non superficiale dei dati demografici e sui consumi familiari: “Gli amici di Ismea ci ricordano che negli ultimi 25 anni lo scenario di riferimento familiare è mutato: se nel 1990 le famiglie con figli erano il 52% della popolazione oggi sono “appena” il 38%, è aumentato dal 19% al 29% il numero delle persone sole e circa un quinto della popolazione è ultrasessantacinquenne e con particolari esigenze alimentari. Se tutti sappiamo che l’invecchiamento della popolazione è un problema per le vendite alimentari -per la semplice ragione che più si è anziani, meno si mangia- nessuno ha mai adeguatamente ragionato sull’opportunità insita in questa circostanza: spostare gli stili alimentari degli anziani verso il modello Dieta Mediterranea. Dieta Mediterranea significa mangiare meglio, e cioè stili alimentari sani, composti da certe categorie alimentari e non da altre”.
C’è spazio, insomma, affinché un programma di affermazione del brand Dieta Mediterranea – con tutto lo spessore di significato associato- possa educare a un consumo migliore le popolazioni dei paesi affluenti, determinando un ulteriore potenziale per una crescita dei consumi e non un calo.
“Dieta Mediterranea – conclude Mattiacci - può diventare Valore Mediterraneo purchè ciascuno faccia il suo e nella consapevolezza che occorre investire e lavorare secondo metodi e tecniche professionali”.
Un altro aspetto su cui si confronteranno i partecipanti al tavolo di lavoro sull’economia, è il ruolo della GDO nella distribuzione dei prodotti legati alla Dieta Mediterranea. I dati più aggiornati di fonte IRI al riguardo confermano che l’insieme di Ipermercati, Supermercati, Superette e Discount rappresenta ben l’88% delle vendite totali di prodotti food, o più precisamente di largo consumo. Dalla ricerca che sarà presentata venerdì mattina nella prima sessione del simposio da Federica Ceccotti dell’Università La Sapienza di Roma ed Edoardo Fornari dell’Università di Parma, emerge quindi un quadro complessivo in cui la GDO rappresenta già attualmente, e può rappresentare sempre di più in prospettiva, uno straordinario volano positivo per la crescita dei consumi di prodotti della Dieta Mediterranea, dal momento che si tratta di categorie merceologiche in grado di contribuire positivamente alle performance complessive dei grandi gruppi distributivi, non soltanto in termini di volumi di vendita, ma anche e soprattutto in termini di costruzione e difesa di elementi di “valore”.
Venerdì 14, nella sessione del pomeriggio, sarà poi affrontata la tematica “Medicina e Salute nella Dieta Mediterranea” con il Direttore di Gastroenterologia Endoscopia Digestiva dell’Ospedale di Sanremo Massimo Conio che introdurrà e coordinerà gli interventi degli altri relatori. Sabato la mattina si aprirà con l’evento di capitalizzazione ENPI MedDiet “La Dieta Mediterranea: modello di eccellenza da valorizzare e promuovere”, mentre nel pomeriggio toccherà a Riccardo Garosci, Capo Progetto Comitato di candidatura Expo Milano e Presidente Comitato Educazione Alimentare MIUR introdurre e coordinare la sessione dedicata a “Educazione alimentare e Dieta Mediterranea, basi formative per Expo 2015. Domenica ultima sessione dedicata alla Dieta Mediterranea nella catena del valore della cultura e della comunicazione, introdotta da Mario Morcellini dell’Università La Sapienza di Roma, che si concluderà con il lancio ufficiale del Forum Dieta Mediterranea verso Expo 2015 insieme all’assessore al turismo e cultura della Regione Liguria Angelo Berlangieri.
Il Forum Dieta Mediterranea, per l'alto valore divulgativo e scientifico che riveste, ha già ricevuto cinque importanti patrocini, ovvero MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), MIPAAF(Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), Commissione nazionale Italiana per l’Unesco, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea ed Expo Milano 2015.
Nell’occasione saranno diffusi i risultati e gli output del progetto “Mediterranean Diet and enhancement of traditional foodstuff - MedDiet”, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013
MedDiet Capitalizzazione: ad Imperia la firma della Dichiarazione sulla Dieta Mediterranea
La firma da parte di alcuni rappresentanti istituzionali dei 6 Paesi del Mediterraneo coinvolti nel progetto avverrà sabato 15 novembre nell’ambito del Forum Dieta Mediterranea
alla presenza del Viceministro delle Politiche Agricole e Forestali Andrea Olivero
Una Dichiarazione che sancisce l’impegno ufficiale da parte delle istituzioni internazionali nella tutela, promozione e valorizzazione della Dieta Mediterranea Patrimonio dell’Umanità dal 2010. A firmarla, in occasione dei rispettivi eventi nazionali ed internazionali di capitalizzazione MedDiet, saranno le istituzioni ministeriali e non solo, dei 6 Paesi coinvolti nel progetto strategico “MedDiet - Dieta Mediterranea e valorizzazione dei prodotti tradizionali” finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013 e cioè Italia, Egitto, Grecia, Libano, Spagna e Tunisia, ma anche attraverso le reti di Ascame e AICForum, tutti i Paesi del Bacino del Mediterraneo. La firma della Dichiarazione sulla Dieta Mediterranea avverrà sabato 15 novembre, alla presenza del Viceministro delle Politiche Agricole e Forestali Andrea Olivero, in occasione dell’evento nazionale di capitalizzazione del progetto “MedDiet” ospitato dal Forum Dieta Mediterranea di Imperia. Un momento di confronto che ha l’obiettivo di diffondere i risultati e gli output ottenuti dal progetto sul finire della sua seconda annualità, che prevede un convegno dal titolo “La Dieta Mediterranea: modello di eccellenza da valorizzare e promuovere” coordinato dall’Associazione nazionale Città dell’Olio con inizio alle 10.30, moderato dal giornalista Giorgio Dell’Orefice.
Dopo i saluti di benvenuto di Franco Amadeo, Presidente CCIAA Imperia, Giovanni Barbagallo, Ass. Agricoltura Regione Liguria, Alessandro Pischedda, JTS Communication Officer Programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo, ci sarà la relazione di introduzione ai lavori di Enrico Lupi, Presidente Associazione nazionale Città dell’Olio nonché Componente del Comitato Direttivo progetto MedDiet finanziato dal programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013. Seguirà il focus group che metterà a confronto progettualità ed esperienze di Paesi, enti e organizzazioni con gli interventi di Abderrahman Chaffai, Direttore Generale dell’Agenzia di Promozione e Investimenti in Agricoltura di Tunisia (APIA), Ettore Ianì, Presidente Lega Pesca Nazionale - Capofila progetto Ready Med Fish, Donatella Albano, Membro Commissione IX Agricoltura Senato della Repubblica, Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere - Capofila progetto MedDiet. Le conclusioni sono affidate ad Andrea Olivero, Vice Ministro Politiche Agricole e Forestali che, unitamente agli altri rappresentanti istituzionali nazionali ed internazionali presenti, sarà uno dei firmatari della Dichiarazione sulla Dieta Mediterranea.
“Mediterranean Diet and enhancement of traditional foodstuff - MedDiet” è il progetto strategico finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013. Con un budget complessivo pari a circa 5 milioni di euro e una durata di 30 mesi, il progetto mira a promuovere e valorizzare la Dieta Mediterranea, riconosciuta Patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco nel 2010. Oltre all’Italia, che partecipa con Unioncamere in qualità di capofila, il Centro Servizi per le imprese della Camera di Commercio di Cagliari, il Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio e l’Associazione nazionale Città dell’Olio quali partner, il progetto coinvolge altri 5 Paesi del Mediterraneo (Egitto, Grecia, Libano, Spagna e Tunisia).
I SAPORI DEL PONENTE LIGURE DOMANI IN TV, MENTRE A IMPERIA PRENDONO IL VIA GIROLIO DEL VENTENNALE, FORUM E OLIOLIVA
Un assaggio della Liguria più autentica e legata alla tradizione arriva domani 14 novembre nelle case di milioni di italiani attraverso le telecamere di Rai Uno, con la trasmissione su consumi e risparmi “A Conti Fatti” - che va in onda ogni giorno alle 11 - condotta in studio da Elisa Isoardi.
Inviato speciale da Imperia, Furio Busignani, che raccoglierà testimonianze e curiosità della cucina e dei prodotti tipici liguri, in particolare l’olio extravergine di oliva, il pesto preparato con il basilico e l’olio di Imperia, i fagioli di Badalucco e di Conio e l’aglio di Vessalico, ma anche il pescato mediterraneo come i gamberi rossi di Sanremo, mazzancolle e acciughe: tutti prodotti in cui l’uso dell’olio ligure DOP completa la preparazione. Intorno ci saranno banchi di formaggi, di pane, di olio: tutti prodotti che fanno parte della Dieta Mediterranea, che proprio in questi giorni si celebra nel capoluogo del Ponente Ligure con la quarta edizione del Forum.
Ma sarà comunque l’olio il grande protagonista di tutto il week end imperiese, con il passaggio di tappa del Girolio d’Italia del Ventennale, il tour celebrativo organizzato dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio in occasione dei primi venti anni di attività associativa, che arriva a Imperia proprio domani in concomitanza con la diretta di Rai Uno.
Tre collegamenti, per conoscere più a fondo le caratteristiche dei prodotti tipici liguri, ma anche per scoprirne prezzi e ricette capaci di esaltare al massimo profumi e sapori dei singoli ingredienti.
L'appuntamento di domani con “A Conti Fatti” non sarà tuttavia l’unico focus sulle tradizioni e sulla cucina imperiese. Negli stessi giorni infatti saranno presenti nel capoluogo del Ponente Ligure anche le telecamere della trasmissione di Rai Tre Geo&Geo, condotta in studio da Emanuele Biggi e Sveva Sagramola. A seguire come regista e autrice le riprese da Imperia sull'olio sarà Gabriella Lasagni, che produrrà un servizio di circa dieci minuti tra Lucinasco e Imperia, in cui saranno raccontate per immagini e testimonianze, la raccolta delle olive a mano, la frangitura delle olive con macine a pietra, il rientro in porto dei pescatori, l’asta del pesce, la lavorazione delle acciughe sott’olio e la lavorazione della farinata e della focaccia ligure. Non mancherà una intervista direttamente dall’oliveta con Angelo Rosso, il contadino novantenne di Cesio testimonial di tappa del Girolio del Ventennale, simbolo della laboriosità di questo territorio e a Marcello Scoccia dell'ONAOO - Assaggiatori d'Olio, che proprio in questi giorni ad Imperia ha raccolto soci da tutto il mondo.
Tornando al programma della giornata di domani, alle 9.30 nello spazio antistante l'Auditorium della Camera di Commercio la cerimonia di passaggio di tappa del Girolio d'Italia del Ventennale - organizzato dall'Associazione Nazionale Città dell'Olio - con le autorità, la Banda Musicale di Deiva Marina e il testimonial Angelo Rosso. A seguire, sempre all'Auditorium, l'apertura dei lavori della quarta edizione del Forum Dieta Mediterranea con una sessione dedicata all'economia e, nel pomeriggio, la sessione dedicata a medicina e salute.
In contemporanea con la tappa di Girolio e il Forum, si aprirà nelle vie del centro di Oneglia anche la manifestazione OliOliva con oltre 200 stand di olio e prodotti tipici. Sabato toccherà all'evento di capitalizzazione ENPI- MedDiet e alla sessione dedicata all'educazione alimentare, mentre domenica mattina la chiusura dei lavori del Forum con una sessione dedicata a cultura e comunicazione.
Questa mattina la cerimonia che ha aperto la tappa ma anche i lavori del Forum Dieta Mediterranea e la manifestazione OliOliva
È arrivata questa mattina a Imperia, nel suggestivo scenario ricco di fascino della banchina del Porto peschereccio di Oneglia, la carovana verde del Girolio d’Italia del Ventennale, il tour celebrativo organizzato dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio in collaborazione con i coordinamenti regionali in occasione dei primi venti anni di attività associativa. La tappa si è aperta con la cerimonia inaugurale nella piazza antistante l’ingresso dell’Auditorium della Camera di Commercio e ha fatto da introduzione ai molteplici eventi che animeranno Imperia per l’intero fine settimana, ovvero i lavori del Forum Dieta Mediterranea – che coinvolge tredici paesi del Mediterraneo aderenti a Re.C.O.Med – e la manifestazione OliOliva, che con oltre 200 stand espositivi richiama ogni anno nel capoluogo del Ponente Ligure migliaia di visitatori.
La scelta di Imperia come tappa rappresentativa della regione Liguria non è stata casuale, come ha sottolineato il Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio Enrico Lupi: “quest’anno l’Associazione Nazionale Città dell’Olio festeggia il Ventennale e abbiamo scelto di ripercorrere le tappe “storiche” di questo tour che ci ha portato su e giù per l’Italia a conoscere le cultivar dei vari territori e Imperia è una di queste. Oltretutto quest’anno accogliere il Girolio in questa sede assume un duplice valore, perché si è aperto in contemporanea con i lavori del Forum Dieta Mediterranea come a sottolineare l’importanza e il legame tra extravergine, salute e benessere ma anche per lanciare ufficialmente un ponte con l’EXPO 2015 a cui lo stesso Forum si proietta”.
Alla cerimonia hanno partecipato le autorità cittadine, i Sindaci del Coordinamento Ligure delle Città dell’Olio, i rappresentanti delle Delegazioni italiane e straniere presenti al Forum, gli alunni delle scuole medie superiori e inferiori cittadine e il testimonial di tappa - il contadino novantenne di Cesio Angelo Rosso - circondati dalla cittadinanza che ha partecipato numerosa all’alzabandiera del doppio vessillo Tricolore e delle Città dell’Olio e all’intonazione dell’inno nazionale da parte della Banda Musicale di Diano Marina. A condurre la cerimonia, il giornalista Daniele La Corte.
IL “BRAND” DIETA MEDITERRANEA NELLA GDO VALE 35 MILIARDI DI EURO NECESSARIO INVESTIRE SUL TURISMO PER ACCRESCERE IL VALORE ATTORNO AL MARCHIO
Stamattina prima sessione del Forum Dieta Mediterranea: necessario per incrementare l'economia dei paesi mediterranei esportare anche fuori dai confini tradizionali i principi di questo stile di vita
Diffondere questo stile di vita anche al di fuori dei suoi confini tradizionali e renderlo riconoscibile con la creazione di un brand capace di consolidarne i valori unici al mondo e consentirne una valorizzazione economica sui mercati del largo consumo alimentare. Questo il filo conduttore della prima sessione del Forum Dieta Mediterranea - organizzato da Camera di Commercio di Imperia e Azienda Speciale PromImperia – che si è appena conclusa all’Auditorium della Camera di Commercio a Imperia.
Ne è convinto anche il Professor Pier Luigi Petrillo, esperto di promozione del patrimonio alimentare della Commissione Nazionale Italiana UNESCO, che ha sottolineato come “Per la Dieta Mediterranea entrare a far parte del Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO sia stato un passo di fondamentale importanza al fine della diffusione del suo messaggio nel mondo. Se vogliamo “esportare” i principi della Dieta Mediterranea anche al di fuori dei suoi territori tradizionali, uno dei più validi ed efficaci strumenti è proprio l’appartenenza a UNESCO, una vetrina mondiale che può darle lustro e visibilità in tutto il mondo”.
Il Professor Alberto Mattiacci, docente di Economia e Gestione delle Imprese all’Università La Sapienza di Roma, ha sottolineato come dietro ad un marchio “Dieta Mediterranea” ci sia un potenziale enorme e come il nostro paese possa sfruttarlo al meglio. “L’Italia rappresenta il paese che meglio di altri riesce a incarnare lo stile di vita mediterraneo – ha spiegato – e la prospettiva è che possa diventare una guida per i paesi del bacino che vi si ispirano. Ma per far crescere nel consumatore, anche extraeuropeo, la scelta verso la Dieta Mediterranea si deve lavorare per cambiare la mentalità: dobbiamo aumentare la conoscenza e aggiornare la cultura commerciale, non basta più la sola qualità del prodotto. Nel turismo, per esempio, si potranno individuare spazi di crescita e nuove opportunità con l’apertura a nuovi mercati e la proposta di nuove declinazioni – ha aggiunto - che potrebbero far guadagnare al settore circa un miliardo di euro in più con ulteriori margini di sviluppo”.
Uno dei settori di sviluppo più accreditati per la Dieta Mediterranea una volta creato un “marchio” identificativo capace di fare da traino a prodotti, imprese e territori di origine è senz’altro il turismo: Fabiola Sfodera, ricercatrice e professore aggregato presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza di Roma ha sottolineato come “più dell’analisi quantitativa, in questo frangente sia importante una analisi qualitativa non numerica. Oggi siamo circondati da offerte turistiche: pensiamo alla possibilità di prenotare via web le strutture ricettive, di abbinare la ristorazione con le degustazioni di vino, di compiere veri e propri tour del gusto attraverso strade dei sapori, dell’olio e del vino o alla possibilità di visitare i luoghi di produzione. La degustazione, in tutto questo, rappresenta solo una parte della domanda. Oggi si tende sempre più a cercare show cooking, sagre, corsi e tutto quello che può trasformarsi in forme di turismo esperienziale. Non si va più alla ricerca di un singolo prodotto dunque, ma di un contesto. Su queste premesse, le previsioni per il comparto turistico sono in crescita e si prevede continuino in questa direzione fino al 2030”.
Sul fronte dei consumi, due le chiavi di lettura offerte: la prima legata all’aspetto distributivo dei prodotti alimentari della Dieta Mediterranea, con una ricerca sulle categorie della Dieta Mediterranea nella GDO italiana e la seconda, vista dalla prospettiva del consumatore, con la presentazione delle statistiche relative ai consumi delle famiglie.
Il primo dei due approcci è stato affrontato da Federica Ceccotti dell’Università La Sapienza di Roma ed Edoardo Fornari dell’Università di Parma, che hanno presentato i dati della ricerca condotta sulla GDO evidenziando come “l’analisi dei mercati degli ultimi dieci anni evidenzia una crescita costante. Ma quanto è importante la GDO per la Dieta Mediterranea? In numeri si arriva a 34,6 miliardi di euro, quasi il 46% del totale delle vendite e ben il 60% del settore food e beverage venduto. Cifre importanti, che non hanno subìto ripercussioni nonostante la flessione generalizzata della distribuzione moderna”.
L’altra chiave di lettura è quella offerta da Valeria De Martino e Sabrina Barcherini, rispettivamente funzionarie della Direzione centrale delle statistiche socio-economiche (DCSE) e Servizio condizioni economiche delle famiglie (CEF) di Istat. “Per comprendere i valori della Dieta Mediterranea in Italia – hanno spiegato – è fondamentale il supporto delle statistiche ufficiali che ci aiutino a delineare i consumi delle famiglie italiane. Con il termine consumi si intende l’insieme di spese sostenute per soddisfare il diretto bisogno delle famiglie, compreso ciò che si definisce autoconsumo, e i beni offerti dai datori di lavoro per compensazione. Ad oggi le famiglie destinano meno di 1/5 della loro spesa complessiva all’acquisto di cibi e bevande: di questo, oltre 2/3 è da riferirsi alla Dieta Mediterranea”.
Domani mattina, l’evento di capitalizzazione ENPI Med Diet – moderato dal giornalista di Agrisole Giorgio Dell’Orefice - su “La Dieta Mediterranea come modello di eccellenza da valorizzare e promuovere” con il Vice Ministro Andrea Olivero, le istituzioni e le autorità di gestione ENPI. Nel pomeriggio la sessione dedicata all’educazione alimentare coordinata dal Capo Progetto Comitato di candidatura Expo Milano e Presidente del Comitato Educazione Alimentare del MIUR Riccardo Garosci con testimonianze formative e un focus sugli aspetti sociali del cibo. Chiuderà i lavori del Forum, domenica mattina, la sessione coordinata dal Professor Mario Morcellini del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza di Roma, dedicata alla Dieta Mediterranea nella catena del valore della cultura e della comunicazione a cui seguirà la premiazione del vincitore del contest “A menu for the Mediterranean Diet Day 2014”, la consegna degli attestati ai partecipanti internazionali del corso di assaggiatore ONAOO e il lancio ufficiale del Forum Dieta Mediterranea verso Expo 2015 come importante occasione di promozione delle eccellenze della tradizione gastronomica italiana e ligure, con l’Assessore al Turismo e Cultura della Regione Liguria Angelo Berlangieri.
IL BENESSERE INIZIA A TAVOLA FIN DA PICCOLI. ANCHE AL RISTORANTE. AL FORUM DIETA MEDITERRANEA DI IMPERIA UN FOCUS SUL MEDICINA E SALUTE
La salute vien mangiando. Si potrebbe così sintetizzare il contenuto della sessione dedicata a medicina e salute che si è tenuta ieri pomeriggio a Imperia nell’ambito del Forum Dieta Mediterranea, organizzato da Camera di Commercio di Imperia e Azienda Speciale Promimperia.
Ad aprire la sessione, i saluti del Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio e di Re.C.O.Med Enrico Lupi, che ha ribadito come “fin dalla sua prima edizione il Forum Dieta Mediterranea si sia impegnato a diffondere una cultura del mangiare sano sia tra le giovani generazioni sia tra gli adulti a cui spetta la scelta su cosa portare in tavola. I benefici che possono derivare da una giusta alimentazione si ripercuotono positivamente anche sulla società, che si troverà in futuro – se si fa prevenzione nel modo giusto - a dover sostenere minori costi sociali e sanitari”.
L’incontro, moderato dal giornalista e conduttore del programma televisivo Elisir su Rai Tre, Michele Mirabella, è poi entrato nel vivo con l’introduzione ai lavori di Massimo Conio, Direttore di Gastroenterologia Endoscopia Digestiva dell’Ospedale di Sanremo, il quale ha sottolineato come “il nostro stile alimentare sia influenzato da fattori esogeni come la grande distribuzione, i media e il potere d’acquisto che hanno contribuito a farci perdere progressivamente quei benefici di cui godevano le popolazioni del Mediterraneo. Dobbiamo impegnarci a recuperare una sana alimentazione per un miglior stile di vita”.
Particolarmente interessante il focus sul benessere dei più piccoli del pediatra e nutrizionista dell'ASL 1 Imperiese Gianfranco Trapani, che ha osservato quanto “l’atto del dare ai bambini a merenda e colazione i prodotti del territorio, sia una pratica sana e allo stesso tempo offra loro la possibilità di conoscere anche il territorio stesso. Il mio consiglio per i genitori, nei primi mille giorni di vita del bambino, è di curarli il meno possibile con le medicine ma di farli mangiare bene. Faccio un esempio – ha aggiunto Trapani – se si svezza troppo presto il bambino abituandolo al sale, egli crescerà cercando il sale e avrà molte probabilità di sviluppare l’ipertensione. Il mio suggerimento è quindi di procedere allo svezzamento non prima dei sei mesi, perché i gusti provati da piccoli li accompagneranno poi per tutta la vita”.
All’interno della sessione, si è tenuta anche la presentazione del progetto “Ristoranti del Cuore”, di cui si sono fatti portavoce in questa sede Claudio Vecchio della Trattoria Vignola di Ortovero ed Enzo Guglielmetto del Dipartimento Cardiologia dell’Ospedale San Paolo di Savona. “Lo stile di vita odierno dettato dai tempi di lavoro e di relazione sociale, ci porta spesso a consumare pasti fuori casa – ha premesso Guglielmetto – e il diffondersi sempre più di questa “abitudine” ci ha portato a fare una riflessione e a sollecitare, negli chef dei ristoranti, una maggiore attenzione alla salute dei clienti e il rispetto delle regole della buona alimentazione, attenta alla Prevenzione Cardiovascolare. Non solo per chi ha la tendenza a sviluppare determinate patologie ma per tutti coloro che scelgono uno stile di vita sano. Si tratta di una iniziativa a cura della…. di Cardiologia e delle Dietiste dell’Ospedale San Paolo di Savona, in collaborazione con la Camera di Commercio e i ristoratori della provincia di Savona, con il patrocinio della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare. I ristoratori che hanno aderito, hanno partecipato a specifici seminari a indirizzo alimentare finalizzati alla prevenzione di arteriosclerosi e malattie cardiovascolari e si sono impegnati a cucinare cibi a basso contenuto di grassi e colesterolo, poveri in calorie e attenti ai condimenti e alle modalità di cottura”. “Numerosi studi – ha aggiunto Enzo Guglielmetto - dimostrano come l’aderire ai principi della Dieta Mediterranea riduca in modo importante la mortalità. Tra questi, uno studio in particolare ha messo in evidenza come l’arricchire la Dieta Mediterranea con olio extravergine di oliva, abbia significato per i partecipanti abbassare il rischio di eventi cardiovascolari. Nel nostro ospedale – ha concluso – abbiamo cercato di fare promozione per questo tipo di alimentazione, consigliando noi stessi, grazie al supporto di colleghe dietiste, alcune ricette”.
Tra gli altri interventi, anche quello di José Maria Penco, Asociacion Espanola de Municipios del Olivo per conto dell'Istituto di Ricerca Biomedica dell'Hospital Universitario Reina Sofia di Cordoba in Spagna e quello del Professore Associato e Direttore della Scuola di Specializzazione di Gastroenterologia all'Università di Foggia Enzo Ierardi che ha presentato i dati relativi alla popolazione di una città dell’Italia meridionale in termini di macronutrienti, fibre e malattie dell’apparato digerente.
Si è concentrata infine sull’olio extravergine di oliva e sulla qualità che nasce direttamente in campo, la dissertazione di Angelo Canale, ricercatore del Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Agroambientali dell’Università di Pisa: "il percorso che porta alla produzione di olio extravergine di oliva nasce in oliveto dalla interazione tra ambiente di coltivazione, varietà impiegata, tecnica colturale (potatura e irrigazione) e modalità di raccolta. Tra le avversità dell'olivo, un ruolo chiave sulla qualità dell'olio è svolto dalla presenza nel frutto delle larve della Mosca delle olive, insetto la cui infestazione determina negli oli negativi aumenti dell'acidità e dei perossidi, accompagnati da una contemporanea riduzione del contenuto in polifenoli (sericoroidi in particolare), così abbassando significativamente il valore nutraceutico di questo prezioso alimento. Il percorso verso la qualità si completa in fase di stoccaggio, operando in maniera da ridurre al minimo gli effetti negativi indotti sulla qualità dell'olio da elevate temperature di conservazione (consigliabile conservare l'olio a +15°C) e inopportune esposizioni alla luce".
In contemporanea con la sessione di medicina e salute, si è tenuto anche il convegno GAC Il Mare delle Alpi “Nuovi scenari e opportunità per la pesca: innovare, diversificare e cooperare” con il Presidente e la Vice Presidente GAC “Il Mare delle Alpi” Enrico Lupi e Barbara Esposto, l’europarlamentare e Vice Presidente della Commissione per la Pesca a Bruxelles Renata Briano, i Groupe FEP Varois e Corse, FLAG Litoral Costa de l’Ebre e GAC Nord Sardegna.
Nel pomeriggio, si è tenuto presso il Villaggio OliOliva in Calata Cuneo, anche il cooking show – condotto dal giornalista di TeleNord Paolo Zerbini – con il vincitore del Contest Re.C.O.Med “A menu for the Mediterranean Diet Day” , il turco Erhan Seker. Insieme a lui, hanno partecipato Food Blogger di tutti i paesi partecipanti al Forum e in particolare, per quanto riguarda l’Italia, gli aderenti a AIFB-Associazione Italiana FoodBlogger che ha contribuito, con l’Associazione Nazionale Città dell’Olio, all’organizzazione del contest.
QUALITA’, SALUBRITA’ DEI PRODOTTI E RICCHEZZE DEL TERRITORIO LA RICETTA DEL VICEMINISTRO OLIVERO PER VALORIZZARE LA DIETA MEDITERRANEA
Mettere in campo da subito, azioni di promozione e salvaguardia dello stile di vita mediterraneo, per sfruttare al massimo la visibilità offerta da Expo 2015. Questo il concetto principale emerso stamattina a Imperia durante l’evento di capitalizzazione ENPI MedDiet su “La Dieta Mediterranea come modello di eccellenza da valorizzare e promuovere”, a cui ha partecipato anche il Vice Ministro alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Andrea Olivero.
“Con la valorizzazione della dieta mediterranea si mette al centro un modello di sviluppo sostenibile unico al mondo che vede la qualità e la salubrità dei prodotti coniugarsi perfettamente con le ricchezze del territorio - ha affermato il Vice Ministro Andrea Olivero - a noi il compito di mettere in campo, anche quotidianamente, quelle azioni di promozione e salvaguardia di questo modello che troverà piena visibilità ad Expo 2015, chiamandoci ad una riflessione congiunta sul tema del cibo, quale bene comune in grado di veicolare i valori di comunità e di appartenenza, di dialogo e di cooperazione”.
Nel portare i saluti della Camera di Commercio di Imperia al viceministro Olivero e a tutti gli addetti ai lavori, il presidente Franco Amadeo si è soffermato sull’importanza della sinergia tra i vari soggetti presenti al tavolo del Forum e in particolare sul ruolo educativo dei programmi a favore degli studenti.
L’incontro, coordinato dall’Associazione nazionale Città dell’Olio e moderato del giornalista di Agrisole e Il Sole 24 Ore Giorgio Dell’Orefice - si è tenuto nell’ambito del Forum Dieta Mediterranea organizzato da Camera di Commercio di Imperia e Azienda Speciale Promimperia, e ha rappresentato l’occasione per diffondere i risultati e gli output ottenuti dal progetto strategico “MedDiet - Dieta Mediterranea e valorizzazione dei prodotti tradizionali”, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013, ma anche per presentare quelle che saranno le prossime iniziative in programma.
Molteplici e diversificati, anche se tutti finalizzati a un risultato comune ovvero promuovere e valorizzare lo stile di vita mediterraneo, sono infatti gli obiettivi del progetto MedDiet: in particolare, si lavora per migliorare la sostenibilità dei modelli di consumo alimentare, far acquisire una maggiore consapevolezza dello stile di vita necessario per prevenire patologie legate ad una errata alimentazione, far conoscere i vantaggi della Dieta Mediterranea a bambini, giovani e consumatori, contribuire al miglioramento delle competenze tra agricoltori, produttori alimentari e ristoranti proponendo un autentico marchio “Dieta Mediterranea”, ma anche auspicare una maggiore capacità di decisione politica da parte delle istituzioni per tutelare la Dieta Mediterranea.
“Tra le azioni che saranno portate avanti nelle prossime settimane dai gruppi di lavoro – ha precisato il Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio e di Re.C.O.Med Enrico Lupi che ha chiuso i lavori – ci sarà anche l’individuazione di un sistema legislativo condiviso per la promozione e la tutela della Dieta Mediterranea, ma non solo. Molto è stato già fatto dalla costituzione del progetto MedDiet a oggi, soprattutto in termini di iniziative finalizzate all’accrescimento della conoscenza – come lo sviluppo di una piramide alimentare italiana, una lista di buone pratiche sul mangiare e cucinare mediterraneo in Italia e una libreria digitale sugli studi relativi ai benefici della Dieta Mediterranea per la salute - e iniziative di educazione alimentare rivolte sia ai bambini in età scolare che a consumatori adulti. Prossimamente, è prevista anche una azione di certificazione di oltre 300 ristoranti – di cui 40 in Italia - a marchio MedDiet nei sei paesi aderenti a Re.C.O.Med in cui è stato avviato il progetto e, non ultimo, diffondere la cultura di questo salutare modello legato alle tradizioni alimentari dei nostri territori anche al di fuori dei confini del Mediterraneo. L’utilizzo degli strumenti messi a disposizione dal web – sito e App realizzate ad hoc – ma soprattutto la possibilità di essere presenti da protagonisti a Expo 2015 ci aiuterà a raggiungere questo ambizioso obiettivo”.
Tra i saluti iniziali, oltre al Presidente della CCIAA di Imperia Franco Amadeo, anche quello dell'Assessore all'Agricoltura della Regione Liguria Giovanni Barbagallo e di Alessandro Pischedda dell’Autorità di Gestione ENPI CBC MED.
"La posizione che rivesto - ha affermato l'Assessore Giovanni Barbagallo – mi porta a cercare un miglioramento continuo nelle metodologie di produzione e allo stesso tempo a salvaguardare i metodi tradizionali e della qualità garantita delle eccellenze prodotte sul territorio ligure. Perché questo sia possibile è però fondamentale la salvaguardia del territorio: ad oggi sono stata investite in questo risorse pari a 30 milioni di euro, i quali a loro volta hanno fatto da propulsore alla movimentazione di ulteriori investimenti che hanno portato al raggiungimento, ad oggi, di un buon livello di tutela”.
A seguire, una serie di testimonianze dirette di esperienze a confronto, tra cui quella di Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Italia e Capofila ENPI CBC MedDiet.
“Ancora una volta – ha detto Dardanello - Imperia si dimostra al centro delle grandi sfide del presente, capace di guardare al futuro che va verso una coesione del Mediterraneo, custode di una grande storia in cui trovano posto sogni e progetti. E’ con questo genere di iniziative che occorre lavorare con passione per raggiungere gli obiettivi. Siamo di fronte a un mare che prima divideva – ha aggiunto – ma adesso deve unire i popoli, le culture, le persone e la Dieta Mediterranea in questo processo rappresenta uno strumento strategico perché mette insieme le varie potenzialità. Pensiamo all’olio: abbiamo in esso un elemento che unisce e accomuna tutti questi popoli e questo progetto sulla Dieta Mediterranea ci da l’opportunità di mostrare queste risorse nel prossimo grande appuntamento di Expo. Anche i numeri ci danno ragione: il comparto agroalimentare è una fetta molto grande del made in Italy e perché la nostra alimentazione possa trovare diffusione è importante coinvolgere i giovani”.
Tra gli altri interventi, anche quelli di Donatella Albano membro della IX Commissione Agricoltura al Senato, Ben Hammouda Direttore Generale Istituto Nazionale della Ricerca Agronomica della Tunisia e Francesca Ottolenghi, Presidente di Lega Pesca Nazionale.
UN QUINTO DEI BAMBINI IN ETA’ SCOLARE E’ IN SOVRAPPESO DAL FORUM DI IMPERIA, FOCUS SULLA NECESSITA’ DI PORTARE IN CLASSE L’EDUCAZIONE ALIMENTARE
Più del 20% dei bambini che frequentano la scuola primaria è già in sovrappeso, più del 10% è addirittura obeso: un dato allarmante, che invita a riflettere sulla qualità dell’alimentazione delle nuove generazioni. Di questo e dell’importanza di intraprendere direttamente in classe dei percorsi sul corretto stile di vita si è parlato ampiamente ieri pomeriggio a Imperia durante il Forum Dieta Mediterranea, organizzato da Camera di Commercio di Imperia e Azienda Speciale Promimperia.
La sessione pomeridiana di sabato 15 novembre, dedicata proprio a “Educazione alimentare e Dieta Mediterranea, basi formative per Expo 2015”, è stata coordinata dal Capo Progetto Comitato di candidatura EXPO Milano e Presidente del Comitato Educazione Alimentare del MIUR Riccardo Garosci il quale ha sottolineato come “l’Expo non sia una fiera commerciale quanto un’esposizione universale di elevato valore culturale in cui il Forum, per le tematiche che tratta e per i valori culturali che esprime, trova il giusto collocamento. In particolare, da sempre il Forum ha avuto un occhio attento verso l’educazione alimentare nei ragazzi in età scolare, proponendo e portando avanti percorsi condivisi con il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca. Le statistiche che ci evidenziano quanto sia incidente sulla qualità della vita della popolazione una cattiva abitudine alimentare, ci spronano a continuare a investire tempo e risorse in questo genere di attività. Per il loro valore educativo, queste iniziative rappresentano uno degli argomenti più validi per l’Expo a Milano, in cui il tema sarà proprio dedicato a come nutrire il pianeta, non solo oggi ma anche nel futuro”.
“Non sono soltanto i bambini a manifestare tali problematiche alimentari – ha spiegato Alexis Malavazos, medico e fondatore del progetto E.A.T. Educazione Alimentare Teenagers – i dati che ci fornisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità, parlano di una percentuale di adulti in sovrappeso a un passo dal 35% e di poco meno del 10% della popolazione italiana che risulta addirittura obeso, a fronte di un 3,4% sottopeso. Gli interventi di educazione alimentare che hanno avuto finora maggior successo sono quelli che hanno visto il coinvolgimento delle famiglie, scuole, operatori della salute e comunità, che promuovono una sana alimentazione ma anche l’attività fisica, la diminuzione di sedentarietà, la formazione dei genitori e l’educazione nutrizionale, ma soprattutto che questi interventi siano continui nel tempo e non sporadici. I fattori che contribuiscono maggiormente all’aumento dell’obesità giovanile sono infatti lo stile di vita sedentario, la diffusione di comportamenti alimentari rivolti al consumo di alimenti ad alto contenuto calorico ed elevato indice glicemico e l’ambiente circostante obesogeno, in cui tali cibi risultano facilmente reperibili attraverso distributori automatici localizzati in ambienti pubblici con cui ci troviamo a interagire”.
E’ a questo punto che assume una primaria rilevanza la valorizzazione delle materie prime alimentari. “Ad oggi, oltre tre milioni di persone, soprattutto giovani, soffrono di disturbi alimentari – ha precisato Giorgio Donegani Presidente della FEI Fondazione Italiana Educazione Alimentare – e ad influenzare il loro comportamento sono una serie di fattori fisiologici, psicologici, economici, etici, religiosi, storici, sociali e geografici. Mentre nel mondo animale nutrirsi è un semplice atto fisiologico – ha aggiunto - per l’uomo mangiare rappresenta una espressione culturale, carica di valori e significati che siano, per il suo modo di pensare, totalmente accettabili anche se spesso accade che tra alimento e consumatore si manifesti una distanza dovuta alla non consapevolezza del significato simbolico di ciò di cui ci si nutre. Come si può superare ciò? Trasformando un pensiero acritico in atteggiamento consapevole, assaggiando, cucinando, osservando, parlando e confrontando oltre naturalmente ad evolvere il nostro modo di pensare da semplice consumatore a cittadino. Ma soprattutto con progetti di educazione alimentare che nascano dalla sinergia di istituzioni responsabili per più aree di intervento - come la scuola, la salute, l’ambiente e le politiche alimentari - e del territorio di riferimento, con interventi sulla produzione, sulla distribuzione, sulla ristorazione e sulla comunicazione”.
Tra gli interventi, anche quello del Direttore di INRAT – Istituto Nazionale della Ricerca Agronomica della Tunisia Ben Hammouda, che si è soffermato su quelli che sono gli aspetti sociali del cibo.
PIU’ INVESTIMENTI IN CULTURA DEL CIBO E MAGGIORI STRUMENTI ALLE AZIENDE PER ANDARE INCONTRO ALLE ESIGENZE DEI CONSUMATORI:
COSI’ LA DIETA MEDITERRANEA ACCRESCE IL SUO VALORE
Con la sessione dedicata alla cultura del cibo cala il sipario sulla quarta edizione del Forum Dieta Mediterranea. Prossimo appuntamento a settembre 2015 a Milano
“Dobbiamo investire di più in cultura, sfruttare l’aspetto emozionale, fornire alle imprese gli strumenti culturali per conquistare nuovi mercati. La Dieta Mediterranea è infatti ben percepita dal consumatore e questo per le aziende può diventare un valore, così come per le strutture pubbliche e private: ci sarà infatti sempre più richiesta di educare all’alimentazione i bambini, come di strutturare la cultura”. Con queste parole Enrico Lupi, Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio e di Re.C.O.Med, ha aperto ieri mattina l’ultima sessione della quarta edizione del Forum Dieta Mediterranea organizzato da Camera di Commercio di Imperia e Azienda Speciale PromImperia.
Con la conclusione del simposio, è dunque partito ufficialmente dall’Auditorium della CCIAA di Imperia il count down verso Expo 2015: una sfida, che il Forum Dieta Mediterranea vivrà da protagonista. Non solo perché l’esposizione universale di Milano sarà teatro della quinta edizione del Forum nel mese di settembre 2015 nel Padiglione Italia, ma soprattutto perché è proprio da questo importante appuntamento che si potrà cogliere l’opportunità di avviare una diffusione dei princìpi della Dieta Mediterranea anche al di fuori dei suoi confini tradizionali e creare – oltre che nelle nuove generazioni - anche in paesi esterni all’area mediterranea una cultura del cibo basata su una alimentazione sana ed equilibrata quale la Dieta Mediterranea stessa si propone di essere.
“La riflessione interdisciplinare sul valore del cibo dal punto di vista culturale, percettivo e persino di costruzione di uno stile di vita individualizzato – ha spiegato il Prof. Mario Morcellini del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale all’Università La Sapienza di Roma - consente di intravvedere in esso una dimensione tutt’altro che banalmente materialistica: il Made in Italy cessa di essere un puro esercizio di marketing e diventa bandiera identitaria e di condivisione di una comunità di destino. Possiamo essere largamente ottimisti sul futuro della Dieta Mediterranea, la previsione è positiva e le parole chiave da tenere presente perché ciò avvenga sono: rapporto tra cultura e lavoro delle imprese, competitività, sostenibilità”
Sulla componente identitaria del cibo, ha dissertato approfonditamente anche Gabriele di Francesco, docente di Sociologia Generale all’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara, il quale ha aggiunto che “Il cibo riesce in sostanza a connotare un territorio costruendo anche specifici, condivisi e ben individuabili “giacimenti enogastronomici” che vedono la presenza e l’intimo legame di varie componenti: il vino, i prodotti tipici, la storia, le tradizioni, la cultura popolare e, non ultima, la creatività accorta degli operatori”.
Tra gli altri interventi della sessione - moderata dalla giornalista de Il Secolo XIX Milena Arnaldi - spunti interessanti sono pervenuti dal confronto tra cultura del cibo e cibo come cultura e dal ruolo della Dieta Mediterranea nella Piramide Alimentare curato da Valeria Del Balzo, docente della Scuola Superiore in Scienze dell'Alimentazione dell’Università La Sapienza di Roma, che ha esposto come tra i termini alimentazione e nutrizione ci sia una sostanziale differenza: “alimentarsi significa scegliere ciò che si mangia, nutrirsi è la conseguenza fisiologica dell’atto di mangiare. La Dieta Mediterranea é un complesso di tradizioni alimentari, conoscenze e tecniche artigianali, rappresentazioni e paesaggi, che i popoli del Mediterraneo riconoscono come parte integrante del loro patrimonio culturale. Tra i popoli diversi che si affacciano sul Mar Mediterraneo, scopriamo infatti alimenti e diete rappresentativi di una radice comune. Tanto è vero che la nuova piramide della Dieta Mediterranea Italiana moderna, è stata costruita sui principi comuni a tutti i paesi del Mediterraneo ma allo stesso tempo fa riferimento agli alimenti tipici della tradizione del paese, tiene conto della situazione geografica e socio-culturale e delle variazioni dei consumi alimentari, con uno scopo: promuovere una maggiore aderenza al modello alimentare mediterraneo, da sempre considerato sano ed equilibrato. Partendo dal rispetto della cultura mediterranea, sono stati inseriti alcuni concetti caratterizzanti quali “tradizioni, convivialità, frugalità, sostenibilità, stagionalità e territorialità”.
Si è parlato dunque approfonditamente di cultura, ma anche di comunicazione e marketing del cibo, con il giornalista enogastronomico Marco Lombardi: “chi fa giornalismo enogastronomico ha grandi responsabilità perché a seconda di come viene data una informazione si può favorire un prodotto piuttosto che un altro. Bisogna fare molta attenzione comunicando essenzialmente la qualità del prodotto e trasmettere informazioni con la massima sincerità – ha aggiunto – perché anche in Italia, dove il livello culturale dei consumatori è medio elevato, comunicare in un certo modo può avere un potere enorme e una influenza molto grande sull’opinione pubblica. Lo sforzo che dobbiamo fare tutti insieme noi comunicatori del cibo è di essere il più equilibrati possibile e dare un quadro generale dei fatti evitando sensazionalismi: la notizia che arriva al consumatore può infatti subire distorsioni e rivelare una verità solo parziale dei fatti”.
Tra gli altri interventi, quello dello scrittore giornalista Tom Mueller e quello di Margherita Bovicelli, Console onorario italiano in Grecia e rappresentante Fondazione culturale “The Routes of the Olive Tree” che ha portato il proprio contributo sul tema “Mediterranean Diet and Gastronomic Civilization of Greece”.
Assemblea dei soci, degustazioni di olio e prodotti tipici per le vie del centro, contest fotografici e un originale evento dedicato ai food blogger saluterà il passaggio in Toscana del Girolio d’Italia
PRESENTATA STAMANI A SIENA LA TAPPA CLOU DEL GIROLIO D’ITALIA DEL VENTENNALE
Dal 28 al 30 novembre l’appuntamento con il tour dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio
A Siena è già tempo del Girolio d’Italia del Ventennale, il tour dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio organizzato in collaborazione con i coordinamenti regionali per celebrare i primi venti anni di attività associativa. La presentazione della tappa toscana, che si terrà dal 28 al 30 novembre e che ospiterà l’evento clou dei festeggiamenti del Ventennale, si è tenuta questa mattina a Palazzo Berlinghieri: moderatore il Direttore dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio Antonio Balenzano, che ha coordinato i vari interventi, a partire da quello del Vice Presidente Vicario dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio Anna Maria Betti.
“Se l’Associazione Nazionale Città dell’olio è riuscita a mettere in piedi un evento come Girolio vuol dire che alle spalle ci sono 350 enti territoriali soci che lavorano con convinzione e istituzioni intenzionate a lavorare insieme e fare squadra – ha spiegato la Betti – perché se in questa città si è riusciti a metter insieme tante eccellenze, lo dobbiamo all’incessante lavoro delle associazioni e delle istituzioni del territorio, che si sono impegnate in prima linea per coinvolgere il tessuto economico della città: con grande apprezzamento e soddisfazione abbiamo ricevuto molte adesioni da parte dei negozianti, segno di una volontà di esserci ma anche una grande attenzione al mondo dell’olio che quest’anno vive uno dei suoi periodi più difficili. L’olio toscano è considerato un must della qualità a livello nazionale, ma quello che caratterizza la nostra regione è anche un importante paesaggio olivicolo, che oggi più che mai si rivela indispensabile per una tutela idrogeologica del territorio. L’Associazione Città dell’Olio proprio per le piante di olivo punta al riconoscimento come Patrimonio dell’Umanità UNESCO – ha aggiunto – e questo lavoro, che ha visto coinvolti come partner tutti i paesi del Mediterraneo, sta trovando importante sostegno anche a livello europeo. Inoltre – ha concluso la Betti – il passaggio del Girolio d’Italia a Siena, dove l’Associazione ha sede, sarà l’occasione per un importante confronto a livello governativo con membri delle Commissioni Agricoltura e Ambiente della Camera dei Deputati. Dalla valorizzazione di queste eccellenze passa anche il rilancio dell’economia e dell’immagine dell’Italia”.
A prendere la parola, anche l’Assessore alle Politiche per il Turismo del Comune di Siena Sonia Pallai, che ha sottolineato come “la cultura dell’agroalimentare appartenga a questa città, come testimonia anche l’affresco del Buongoverno. Quello del Girolio d’Italia del Ventennale sarà un fine settimana in cui tutti i riflettori saranno accesi su Siena e per questo con orgoglio vorremmo vestire la città a festa e valorizzare l’olivo, l’olio e chi lo produce. Sarà una vetrina non solo da guardare ma anche da vivere – ha aggiunto la Pallai – le persone potranno conoscere, degustare attraverso i ristoranti e nei corner degustazione dei produttori nei negozi food e no food, fare esperienza con chi produce e trasforma, approfondire le proprie conoscenze su questa eccellenza. Sarà una esperienza interessante non solo per la città, che in questa occasione ha l’ambizione di rivolgersi a un mercato nazionale fatto non solo delle Città dell’Olio d’Italia che qui sono state invitate per celebrare il Ventennale, ma anche per i turisti che, pur essendo bassa stagione, sceglieranno Siena per trascorrere un fine settimana all’insegna del gusto”.
"Per noi agricoltori e produttori di olio – ha precisato Gioia Milani, membro di Giunta settore agricoltura CCIAA Siena – questo evento rappresenta una manifestazione importante che ci serve per mantenere alta l’attenzione sul nostro territorio e sul nostro lavoro. In provincia di Siena ci sono attive 5305 aziende, di cui 2045 ha colture permanenti e il nostro lavoro non deve fare i conti solo con fattori commerciali, ma anche con quelli atmosferici. Le condizioni avverse di quest’anno stanno producendo rese bassissime, al di sotto del 10%” .
La scelta di Siena per ospitare l’evento più importante dell’edizione 2014 del Girolio d’Italia è significativa: qui oggi ha infatti sede l’Associazione e qui, per festeggiare questo importante compleanno, sono stati invitati tutti gli oltre 350 enti territoriali soci delle Città dell’Olio – Comuni, Provincie, Camere di Commercio e Comunità Montane - per partecipare non solo alla grande festa del Ventennale che si concretizzerà in un’apericena in collaborazione con i Consorzi di Tutela dei prodotti tipici, ma anche all’assemblea annuale dell’Associazione, in programma per sabato 29 novembre alle 10 a Palazzo Patrizi di Via di Città.
La cerimonia di celebrazione dei venti anni di attività associativa alla presenza di esponenti del mondo politico, culturale, enogastronomico italiano, unitamente ad un testimonial d’eccezione e rappresentanti delle Città dell’Olio italiane e un convegno dedicato a “Città dell’Olio: una passione lunga 20 anni” - che racconta una storia di promozione dei territori, delle eccellenze culturali ed enogastronomiche italiane - aprirà dall’Auditorium di Chianti Banca (in rappresentanza della quale è intervenuto questa mattina alla conferenza stampa Umberto Martini) a Monteriggioni il fine settimana senese del Girolio d’Italia, che non sarà soltanto un momento celebrativo a livello istituzionale: l’intera città sarà infatti in festa con tre giorni di eventi dedicati alle eccellenze olivicole. Da venerdì a domenica, ogni giorno dalle 10 alle 20 nel centro storico della città sarà allestito un percorso degustazione tra i negozi che ospiteranno ciascuno un banco d’assaggio con i produttori di olio di tutte le Città dell'Olio toscane e dei prodotti tipici e con gli stessi orari sarà possibile visionare con la mostra fotografica itinerante nelle vetrine dei negozi e ristoranti del centro, le foto partecipanti al contest di Instagram #Cittadellolio20
“Olio ed enogastronomia, abbinati alla cultura e all’arte per questa città rappresentano una eccellenza e per questo dobbiamo essere uniti e valorizzarli – ha sottolineato Leonardo Nannizzi di Confesercenti Siena – il coinvolgimento di tutti sta dando importanti frutti, ci aspettiamo altrettanto coinvolgimento anche da parte dei cittadini, con l’augurio che possa essere compreso a pieno il reale valore di eventi di questo tipo”.
Giunto alla sua quinta edizione, il Girolio d’Italia – prestigiosa vetrina nazionale nata per promuovere l’olio extravergine di oliva DOP, i prodotti di eccellenza, i territori di produzione e le loro tradizioni millenarie – oggi festeggia questo importante compleanno dell’Associazione con un crescente successo raccolto negli anni e con due importanti riconoscimenti: l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio di EXPO 2015. La tappa senese del Girolio d’Italia del Ventennale, promossa dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio con il sostegno di Chianti Banca main sponsor, ha ricevuto i patrocini di Regione Toscana, Provincia di Siena, Comune di Siena, Camera di Commercio e Tuscan Food Quality Center e la collaborazione alla realizzazione di Confcommercio, Confesercenti, Consorzio Olio Toscano IGP e l’Associazione Italiana Food Blogger.
E proprio i FoodBlogger saranno insieme al Girolio i grandi protagonisti di questo “week end del gusto” in terra di Siena: non solo in occasione della premiazione dei vincitori del Contest AIFB/Girolio #imagnifici6 che costituirà uno dei momenti salienti della cerimonia inaugurale di tappa, ma anche perché rappresenterà per l’intero mondo dei foodblogger una importante occasione di incontro e confronto aperto su vari temi, nell’ambito di AIFBeFOOD 2014, il primo raduno tra i membri dell’Associazione Italiana Food Blogger organizzato proprio dal 28 al 30 settembre nei luoghi del Girolio a Siena