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Associazione Nazionale Città dell'Olio 
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Presentato questa mattina a Roma al Mipaaf il programma delle celebrazioni alla presenza della Ministra Teresa Bellanova

SIENA PER TRE GIORNI CAPITALE DELL’OLIO CON IL 25° ANNIVERSARIO DELLE CITTÀ DELL’OLIO

Gli Stati Generali del mondo dell'olio riuniti per l'occasione: sei panel tematici per definire i contenuti dell’Agenda 2030 di ANCO ed una grande festa in città con degustazioni, mostre ed allestimenti a tema

La città di Siena sarà per tre giorni – dal 29 novembre al 1 di dicembre – la capitale dell’Olio, in occasione delle celebrazioni del 25° anno di attività dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Il programma di questo importante appuntamento, che vede riuniti gli Stati Generali del mondo dell'olio extravergine di oliva ed il cui tema centrale sarà Cultura, identità, territorio, qualità e sviluppo sostenibile, è stato presentato questa mattina a Roma nel corso della conferenza stampa tenutasi presso il Mipaaf, che ha visto protagonisti insieme a Enrico Lupi, Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, la Sen. Teresa Bellanova Ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali, il Prof. Mauro Agnoletti del DAGRI Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie dell’Università di Firenze e coordinatore scientifico del Catalogo nazionale dei paesaggi rurali storici, il Dott. Riccardo Garosci Presidente Comitato educazione alimentare del Ministero dell'Istruzione e Filippo Piperno Responsabile Comunicazione e Media Relations di Iccrea Banca.

“Ho accolto con piacere l’invito rivoltomi dall’Associazione nazionale Città dell’Olio all’evento di presentazione delle giornate senesi perché ritengo di grande interesse quanto si svolgerà dal 29 al 1° dicembre” ha dichiarato la Ministra Sen. Teresa Bellanova. “Una chiamata a raccolta dell’olivicoltura italiana riunita intorno ad alcune parole chiave: cultura, identità, territorio, qualità e sviluppo sostenibili. Il richiamo ai temi di Agenda 2030 oggetto dei sei panel tematici che animeranno le giornate senesi e l’obiettivo di un’Agenda 2030 delle Città dell’Olio vanno in questa direzione ed è importante che le strategie sulla sostenibilità siano avvertite come proprie dall’intera filiera, quella più propriamente economica e quella istituzionale, perché la sostenibilità, come la qualità, vanno praticate e non solo dichiarate. Stiamo portando avanti anche il Piano olivicolo nazionale che è stato avviato dal Governo Renzi e dal Ministro Martina, ha detto ancora la Ministra Bellanova, con una dotazione di 32 milioni di euro. Ci sono i filoni dedicati alla ricerca, allo sviluppo anche quantitativo della nostra olivicoltura, c’è la garanzia in collaborazione con Cassa depositi e prestiti, Borsa merci telematica italiana e sistema dei confidi che ha stimolato 170 milioni di euro di investimenti nel settore”. Infine, ha concluso, “vorrei sottolineare l’importanza di due temi che saranno affrontati a Siena e che mi sono particolarmente cari: comunicazione e informazione. Per difendere e valorizzare le nostre produzioni e le nostre eccellenze è importante stringere una alleanza con i consumatori che si fondi sulla consapevolezza alimentare, dunque su trasparenza in etichetta e tracciabilità".

L’appuntamento di Siena si configura come momento di grande coesione e concretezza tra le oltre 330 Città dell'Olio distribuite in 18 regioni che domenica 1 dicembre saranno riunite per l'Assemblea annuale ed anche un'occasione di confronto altamente professionale per il settore; veri e propri Stati Generali dell’olio con i massimi esperti italiani in materia, chiamati a coordinare sei panel tematici da cui emergeranno idee, proposte e strategie concrete atte a divenire contenuti per l’Agenda 2030 delle Città dell’Olio.
“Un evento – spiega il Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio Enrico Lupi – che non vuole essere solo celebrativo di quanto fatto fino ad oggi, peraltro di grande importanza. Ma vuole proporsi come un punto di partenza da cui iniziare a lavorare per il futuro. Non a caso – aggiunge - i workshop saranno improntati sulla definizione dei contenuti dell’Agenda 2030, un documento che sarà molto utile alle Amministrazioni Locali quando si troveranno a impostare politiche di marketing territoriale ed a gestire percorsi politici ed amministrativi volti alla valorizzazione di una delle più importanti colture italiane”.

Il programma “OLIO 2030: cultura, identità, territorio, qualità e sviluppo sostenibile” è il titolo della tre giorni di lavori che si terrà presso il Complesso Museale di Santa Maria della Scala a Siena, suddivisa in sei sessioni tematiche, ciascuna coordinata da un relatore principale scelto tra i nomi più significativi per ciascuna materia. Si tratta dunque di Roberta Garibaldi, Docente di Marketing e Tourist Management Università di Bergamo per il panel Turismo dell’Olio e del Cibo, di Mauro Agnoletti, Coordinatore gruppo Paesaggio Mipaaft per il panel Paesaggio Rurale Olivicolo; del Prof. Alberto Mattiacci, Docente di Marketing e Business Management UniSapienza Roma per il panel Produzione, Marketing ed Economia; di Marino Niola, Antropologo, Scrittore, Giornalista per il panel Cultura dell’Olio e Stile di Vita; del giornalista enogastronomico Paolo Massobrio per il panel Identità Territoriale e di Riccardo Garosci, Presidente del Comitato per l’Educazione Alimentare MIUR per il panel Formazione ed Educazione.

E proprio lo stesso Riccardo Garosci è altresì intervenuto in conferenza stampa portando all’attenzione il tema chiave del proprio panel, ovvero l’importanza di trasmettere quella cultura insita nel grande patrimonio agroalimentare italiano partendo dalle giovani generazioni, attraverso percorsi di educazione nelle scuole di ogni ordine e grado, al fine di formarli come consumatori consapevoli sul prodotto e sui valori che esprime. Con il medesimo intento è intervenuto anche Mauro Agnoletti, il quale ha sottolineato come il paesaggio olivicolo possa rappresentare un’opportunità per i territori ed i produttori, in termini di tutela paesaggistica, di attrattività turistica e di marketing strategico a favore della biodiversità e del mantenimento idrogeologico, in un’ottica di sviluppo sostenibile, al fine di evitare fenomeni di abbandono della cultura olivicola. Ciascun panel sarà chiamato a stilare un documento contenente idee e proposte da sottoporre al vaglio dell’Assemblea riunita in sessione plenaria sabato 30 novembre, per inserirne i contenuti all’interno dell’Agenda 2030 dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio.

L’importanza e la strategicità delle tematiche proposte nel programma delle celebrazioni, ha richiamato nei confronti dell’evento, l’ampia collaborazione del mondo del credito cooperativo, dal Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea a ChiantiBanca, oltre alla partnership della Federazione delle Strade dell’Olio e del Vino toscane, Q Certificazioni e Seac Spa. A testimonianza di ciò, è intervenuto nel medesimo contesto Filippo Piperno, Responsabile Comunicazione e Media Relations di Iccrea Banca, il quale ha così commentato: “Il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea e tutte le Banche di Credito Cooperativo che ne fanno parte sono in prima linea quando si promuove la qualità dei prodotti dell’agricoltura italiana – ha commentato Filippo Piperno, responsabile Comunicazione e Media Relations di Iccrea Banca – è un impegno, il nostro, a supporto della sostenibilità dell’economia circolare nei territori in cui le BCC operano da più di un secolo. In questo contesto, abbiamo accolto con convinzione l’invito dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio a partecipare alle celebrazioni dei suoi 25 anni di attività. Un traguardo importante per un Ente che ogni giorno opera a protezione e salvaguardia del territorio, della sua cultura e soprattutto del suo patrimonio olivicolo che rappresenta, attraverso l’olio extravergine, una delle grandi eccellenze italiane nel mondo.”

Le celebrazioni del 25° anniversario di ANCO, saranno dunque articolate in una parte “istituzionale” composta dai sei panel tematici – attraverso i quali si potrà rileggere in chiave propositiva il settore in ogni sua sfaccettatura, dalla cultura, al marketing, alla produzione, al turismo, alla continua ricerca sulla qualità - ed una più “popolare” che coinvolgerà la città con degustazioni, mostre, laboratori, vetrine a tema e menù ad hoc nei ristoranti. I lavori si concluderanno domenica 1 dicembre nuovamente con un passaggio istituzionale, ovvero con l’Assemblea Nazionale delle Città dell’Olio, riservata ai soci.

I NUMERI - Ad avallare l'intensa attività dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio, qualche numero del settore olivicolo, estratto dallo studio delle Rete Rurale Nazionale per l’Olio d’Oliva 2018: 825.000 aziende agricole, 1,170 milioni di ettari coltivati, 4.056 frantoi attivi per una produzione stimata di 175.000 tonnellate. Il settore olivicolo ha quindi oggi più che mai bisogno di investimenti adeguati, interventi strutturali ed una strategia a livello nazionale per il recupero del territorio e la gestione degli ettari coltivati. Esso rappresenta infatti un patrimonio immenso non solo a livello economico ma anche per un altro prezioso ruolo che è chiamato ad assolvere: quello di fungere da sentinella nei confronti degli eventi di dissesto idrogeologico, di cui è in gran parte responsabile l’incuria e l’abbandono dei territori. Nei dati 2018 di Ispra, si legge che ad oggi i comuni italiani a rischio idrogeologico sarebbero il 91,1% e gli italiani potenzialmente coinvolti perché residenti in aree pericolose per alluvioni o frane potrebbero essere circa 7 milioni; negli ultimi 25 anni, i terreni coltivati sostituiti da cementificazioni sono il 28% e la superficie agricola utilizzabile si è ridotta a 12,8 milioni di ettari, di cui 1,1 milioni coltivati appunto ad olivo.

LE ATTIVITA’ COLLATERALI IN CITTÀ – Nel Complesso Museale di Santa Maria della Scala, nei tre giorni di evento saranno effettuate degustazioni in anteprima degli extra vergine delle Città dell’Olio raccolta 2019, laboratori di degustazione con assaggi di olio abbinato ad altri prodotti di eccellenza dei territori, laboratori per bambini sulla conoscenza dell’olio EVO e dei territori di produzione, ed una mostra fotografica su 123 “Paesaggi rurali storici italiani”. Inoltre, in collaborazione con Confcommercio e Confesercenti di Siena, saranno realizzati allestimenti a tema nelle vetrine di 20 negozi del centro e menù speciali in 20 ristoranti, ispirati all’olio EVO, nella settimana precedente l’evento e fino al 1 dicembre, con una proroga fino al fine settimana del 7/8 dicembre per il Mercato del Campo.

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13/11/2019, 16:29
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A SIENA GLI STATI GENERALI DELL’OLIO. DAL 29 NOVEMBRE AL 1 DICEMBRE LE CELEBRAZIONI DEL 25° ANNO DI ATTIVITA’ DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE CITTÀ DELL’OLIO


Alla parte istituzionale, organizzata in panel tematici, si affiancano molteplici iniziative collaterali in città: degustazioni, laboratori, vetrine a tema e menù speciali nei ristoranti




Il futuro dell’olio passa attraverso un progetto integrato di valorizzazione e promozione. Che contempli ogni aspetto del settore, dal turismo del cibo e dell’olio al ruolo strategico del paesaggio rurale olivicolo, dall’importanza dell’identità territoriale alla visione dell’olio come cultura e stile di vita, dalla produzione al marketing all’economia fino agli aspetti più a “lunga prospettiva” di educazione scolastica e formazione. Questi sono i temi che il prossimo 29 e 30 novembre, a Siena, saranno dibattuti dai massimi esperti per ciascuna materia all’interno dei sei panel tematici, organizzati per fare il punto sul settore olivicolo in occasione delle celebrazioni del 25° anniversario della costituzione dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. E che sono stati oggetto questa mattina della presentazione del programma nella Sala Stampa Cutuli di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, a cui sono intervenuti oltre a Marcello Bonechi Vice Presidente Vicario dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, anche Marco Remaschi Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Antonio Balenzano Direttore dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio e Roberto Mugnaini Vice Presidente Vicario di Chianti Banca.


“L’olio toscano – ha detto l'Assessore Marco Remaschi - è riconosciuto a livello internazionale per la sua qualità. Dobbiamo però lavorare sugli aspetti legati alla produzione perché troppo spesso l’olivo è associato soltanto al paesaggio. Dobbiamo insistere sull’innovazione e sul recupero della superficie olivicola abbandonata, che attualmente rappresenta il 25% del totale. Va seguito l’esempio di quanto fatto in campo vitivinicolo dal 1986 quando, da una situazione di crisi, si è deciso di investire in modo massiccio per arrivare ai risultati attuali. Segnali importanti in questa direzione arrivano dai progetti integrati di filiera. Occorre poi lavorare a livello culturale – ha aggiunto Remaschi -, partendo dalle scuole attraverso le mense per arrivare alle famiglie, perché chi lavora nel settore possa avere una giusta remunerazione. Il settore ha costi elevati e il prezzo per un prodotto di qualità viene di conseguenza; senza un reddito adeguato, per gli addetti al settore tutto diventa più complicato. A Siena – ha concluso l’assessore - sarà un momento importante per intavolare un discorso che guarda al futuro e Agenda 2030, lo strumento strategico studiato dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio con i tavoli di lavoro, punterà ad individuare linee guida per una migliore gestione del territorio, per lo sviluppo del marketing, della comunicazione e della cultura dell’olio extravergine di oliva”.

In primis gli Stati Generali dell’Olio, che avranno come tema centrale Cultura, identità, territorio, qualità e sviluppo sostenibile e saranno propedeutici all’espressione delle linee guida da inserire nell’Agenda 2030 delle Città dell’Olio.

“Sarà un momento di grande coesione e concretezza – dichiara il Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio Enrico Lupi - tra gli oltre 330 soggetti territoriali aderenti all’Associazione Città dell’Olio, tra cui Comuni, Province, Camere di Commercio, GAL (Gruppi di Azione Locale) e Parchi - di cui 48 solo in Toscana - in rappresentanza dei territori di produzione di oli di documentata tradizione olivicola, ma non si tratterà tanto di un bilancio su quanto già fatto fino ad ora, quanto di una occasione per costruire un ponte di idee per traghettare l’Associazione e le realtà olivicole che vi aderiscono, nel futuro. Osservando da un punto di vista privilegiato quali chiavi di lettura dovranno essere interpretate per dare ai territori l’opportunità di essere competitivi nel contesto globale”.

Uno tra questi è certamente l’importanza crescente che si attribuisce al turismo del vino e dell’olio: la tendenza a optare per queste forme di turismo esperienziale è oggi più marcata che in passato e coinvolge un pubblico sia nazionale che internazionale. Le esperienze a tema olio, rappresentano infatti un elemento ulteriore di attrattiva per i turisti che scelgono le proprie destinazioni in base alle produzioni enogastronomiche locali: in un recente studio condotto su profilo, caratteristiche e motivazioni dei turisti dell’olio da Roberta Garibaldi, docente di Marketing e Tourist Management Università di Bergamo nonché coordinatrice del primo panel dedicato al turismo, emerge che la maggior parte degli attuali turisti enogastronomici si identificano in viaggiatori con maggiore capacità di spesa, di cultura medio alta ed appartenente ad una fascia d’età compresa tra i 40 ed i 50 anni. La seconda parte del predetto studio, restituisce invece feedback che permettono di identificare le proposte più apprezzate per meglio costruire progetti di incoming in base alla domanda, ivi comprendendo anche strategie di marketing in grado di agevolare la propensione all’acquisto di prodotti nelle aziende del territorio, soprattutto quando dietro ad essi ci sono storie ed aneddoti curiosi da raccontare.

Ciò premesso, l’importanza e la strategicità di questa come anche tutte le altre tematiche proposte nel programma delle celebrazioni, ha richiamato nei confronti dell’evento, l’ampia collaborazione del mondo del credito cooperativo, dal Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea a ChiantiBanca, oltre alla partnership della Federazione delle Strade dell’Olio e del Vino toscane, Q Certificazioni e Seac Spa.

“Una banca come la nostra, che pone le radici su un territorio meraviglioso come quello del Chianti, e particolarmente attenta alla valorizzazione di un settore d’eccellenza come quello agricolo, non poteva non essere a fianco di questa iniziativa – le parole di Cristiano Iacopozzi, presidente di ChiantiBanca - e avere come compagno di viaggio anche la nostra capogruppo – il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, che riunisce 140 banche del movimento – impreziosisce la vicinanza e la sensibilità che le banche di credito cooperativo hanno nei confronti dei loro territori di riferimento. Conosciamo bene il valore del patrimonio olivicolo e di come rappresenti una delle eccellenze che il nostro Paese può vantare con orgoglio a livello internazionale: considero il benessere e il miglioramento continuo della qualità di vita dei cittadini una delle grandi sfide dei nostri tempi, una sensibilità nei confronti delle comunità che unisce i valori che da sempre distinguono ed elevano una Bcc e che ritrovo intatti nell’opera dell’Associazione Città dell’Olio”.

I predetti Stati Generali dell’Olio si concluderanno con la sessione plenaria di sabato 30 novembre moderata dalla giornalista Anna Scafuri del TG1 Rai Economia, con tutti i coordinatori delle sessioni precedenti e la Sen. Teresa Bellanova, Ministra delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che curerà le conclusioni. Domenica 1 dicembre, infine, l’Assemblea Nazionale delle Città dell’Olio, riservata ai soci.

EVENTI IN CITTA’ - Oltre ai lavori del 25° dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, nel Complesso Museale di Santa Maria della Scala saranno ospitate degustazioni in anteprima degli extra vergine delle Città dell’Olio raccolta 2019, laboratori di degustazione con assaggi di olio abbinato ad altri prodotti di eccellenza dei territori, laboratori per bambini sulla conoscenza dell’olio EVO e dei territori di produzione, ed una mostra fotografica su 123 “Paesaggi rurali storici italiani”, mentre in 20 negozi del centro e 20 ristoranti aderenti a Confcommercio e Confesercenti di Siena, saranno realizzati rispettivamente allestimenti a tema e menù speciali ispirati all’olio EVO.

I NUMERI - Ad avallare l'intensa attività dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio, qualche numero del settore olivicolo, estratto dallo studio delle Rete Rurale Nazionale per l’Olio d’Oliva 2018: 825.000 aziende agricole, 1,170 milioni di ettari coltivati, 4.056 frantoi attivi per una produzione stimata di 175.000 tonnellate. Il settore olivicolo ha quindi oggi più che mai bisogno di investimenti adeguati, interventi strutturali ed una strategia a livello nazionale per il recupero del territorio e la gestione degli ettari coltivati. Esso rappresenta infatti un patrimonio immenso non solo a livello economico ma anche per un altro prezioso ruolo che è chiamato ad assolvere: quello di fungere da sentinella nei confronti degli eventi di dissesto idrogeologico, di cui è in gran parte responsabile l’incuria e l’abbandono dei territori. Nei dati 2018 di Ispra, si legge che ad oggi i comuni italiani a rischio idrogeologico sarebbero il 91,1% e gli italiani potenzialmente coinvolti perché residenti in aree pericolose per alluvioni o frane potrebbero essere circa 7 milioni; negli ultimi 25 anni, i terreni coltivati sostituiti da cementificazioni sono il 28% e la superficie agricola utilizzabile si è ridotta a 12,8 milioni di ettari, di cui 1,1 milioni coltivati appunto ad olivo.


LE SESSIONI DI LAVORO

1) TURISMO DELL’OLIO E DEL CIBO

Presiede: Antonio BALENZANO, Direttore Associazione Nazionale Città dell’Olio

Relazione principale: Roberta GARIBALDI, Docente di Marketing e Tourist Management Università di Bergamo.

Discutono: Magda ANTONIOLI, Vice Presidente European Travel Commission; Francesco TAPINASSI, Dirigente Promozione Turismo, Commercio e Servizi Regione Toscana; Flavia COCCIA, ISNART Unioncamere

Interviene: Lorenza BONACCORSI, Sottosegretario di Stato Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo


2) PAESAGGIO RURALE OLIVICOLO

Presiede: Roberto MACHETTI, Coordinatore Gruppo Paesaggi Rurali Associazione Nazionale Città dell’Olio

Relazione principale: Mauro AGNOLETTI, Coordinatore gruppo Paesaggio Mipaaft

Discutono: Emilio GATTO, Direttore Generale DISR - Sviluppo Rurale Mipaaft; Alfonso PECORARO SCANIO,Presidente Fondazione Univerde; Tiziano TEMPESTA, Docente Dip. Territorio e Sistemi Agro-forestali - UniPadova; Bernardino SPERANDIO, Coordinatore Paesaggio GIHAS-FAO Fascia Olivata Assisi-Spoleto.

Interviene: Susanna CENNI, Vicepresidente XIII Commissione Agricoltura Camera Deputati


3)PRODUZIONE, MARKETING ED ECONOMIA

Presiede: Carmine SALCE, Vice Presidente Associazione Nazionale Città dell’Olio

Relazione principale: Alberto MATTIACCI, Docente di Marketing e Business Management UniSapienza Roma

Discutono: Fabio DEL BRAVO, Responsabile Direzione Servizi Sviluppo Rurale Ismea; Carlo Alberto PRATESI, Docente Economia e Gestione Imprese Università Roma Tre; Fabiola SFODERA, Docente Marketing strategico UniSapienza Roma; Albino RUSSO, Direttore Generale Anc- Coop; Laura SERVADEI, Responsabile Marketing – Iccrea Banca Spa; Gennaro GILIBERTI, Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale Regione Toscana


4) CULTURA E STILE DI VITA

Presiede: Enrico LUPI, Presidente Associazione Nazionale Città dell’Olio

Relazione principale: Marino NIOLA, Antropologo, Scrittore, Giornalista

Discutono: Elisabetta MORO, Antropologa del food,Università Sant’Orsola Benincasa Napoli; Pier Luigi PETRILLO, Docente Diritto Pubblico Comparato Unitelma Sapienza Roma - Comitato Unesco Italia; Raffaele SACCHI Docente Scienze e Tecnologie Alimentari Facoltà di Agraria Università Federico II Napoli; Livia IACCARINO, Relais Don Alfonso 1890 Sant’Agata sui due Golfi; Luciano SBRAGA, Direttore Ufficio Studi e Vice Direttore Generale FIPE

Interviene: Monsignor Augusto Paolo LOJUDICE, Arcivescovo Metropolita di Siena - Colle di Val d'Elsa – Montalcino


5) IDENTITÀ TERRITORIALE

Presiede: Marcello BONECHI, Vice Presidente Vicario Associazione Nazionale Città dell’Olio

Relazione principale: Paolo MASSOBRIO, Giornalista enogastronomico

Discutono: Fabio MOLINARI, Giornalista professionista e storico dell’alimentazione; Angelo FRASCARELLI, Docente di Economia e Politica Agraria Università di Perugia; Gaetano TROVATO, Chef patron Ristorante Arnolfo - Colle Val d’Elsa (SI); Alberto GRIMELLI, Direttore Teatro Naturale; Antonella BELLANDI, Presidente Strade dell’Olio Borghi e Castelli della Valdinievole; Fabrizio FILIPPI, Presidente Olio IGP Toscano


6) FORMAZIONE ED EDUCAZIONE

Presiede: Lina NOVELLI, Vice Presidente Associazione Nazionale Città dell’Olio

Relazione principale: Riccardo GAROSCI, Presidente del Comitato per l’Educazione Alimentare MIUR

Discutono: Evelina FLACHI, Nutrizionista, Presidente Food Education Italy; Alessandro CARASSALE, Membro Comitato Scientifico CeSA - Centro Studi per la Storia dell’Alimentazione; Cristiano SANDELS NAVARRO, Segretario Generale Fondazione Italiana Educazione Alimentare; Caterina PIRA, Esperta di Educazione alimentare; Massimo NEPI, Docente e Coordinatore Corso di Laurea AgriBusiness Università di Siena.


SESSIONE PLENARIA “L’AGENDA 2030 DELLE CITTÀ DELL’OLIO”

Coordina: Enrico LUPI, Presidente Associazione Nazionale Città dell’Olio

Partecipano: Roberta GARIBALDI, Referente I sess. Turismo dell’Olio e del Cibo; Mauro AGNOLETTI, Referente II sess. Paesaggio Rurale Olivicolo; Alberto MATTIACCI, Referente III sess. Produzione, Marketing Economia; Marino NIOLA, Referente IV sess. Cultura e Stile di Vita; Paolo MASSOBRIO, Referente V sess. Identità Territoriale; Riccardo GAROSCI, Referente VI sess. Formazione ed Educazione

Interviene: Adbellatif GHEDIRA, Direttore Esecutivo COI Consiglio Oleicolo Internazionale

Interventi di parlamentari e Associazioni di categoria invitate

Modera: Anna SCAFURI, TG1 Rai - Economia

Conclude: Teresa BELLANOVA, Ministra delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali

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22/11/2019, 17:05
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Da venerdì a domenica, Siena diventa capitale dell’olio ospitandone gli Stati Generali
CITTA’ DELL’OLIO: I NUMERI DI 25 ANNI DELL’ASSOCIAZIONE

Capitalizzare il passato per costruire il futuro: le sfide associative a sostegno del settore raccontate attraverso i progetti di valorizzazione dei territori e della cultura olivicola

Diciotto regioni, oltre 330 soggetti territoriali aderenti all’Associazione Città dell’Olio, tra cui Comuni, Province, Camere di Commercio, GAL (Gruppi di Azione Locale) e Parchi, in rappresentanza dei territori di produzione di oli di documentata tradizione olivicola, quattro paesaggi rurali storici riconosciuti dal Mipaaf e venticinque anni di impegno ai massimi livelli per diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva, valorizzare il patrimonio olivicolo e promuovere il turismo dell’olio. Gli Stati Generali dell’Olio, in programma a Siena il 29 e 30 novembre al Complesso Museale di Santa Maria della Scala in occasione delle celebrazioni del 25° anniversario della costituzione dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, avranno come tema centrale Cultura, identità, territorio, qualità e sviluppo sostenibile e si articoleranno in sei tavoli di lavoro e discussione sulle tematiche più strategiche per il settore. Coordinati dai massimi esperti italiani per ciascuna materia oggetto di studio, i panel serviranno a produrre proposte e strategie da inserire, durante la sessione plenaria di sabato 30 novembre, nell’Agenda 2030 delle Città dell’Olio. Un momento di grande coesione e concretezza che, capitalizzando quanto già realizzato in questi primi cinque lustri di attività dell’Associazione, traghetterà la stessa nel futuro fornendo gli strumenti strategici necessari ad affrontare nuove, ambiziose, sfide.

Certamente, tra gli asset strategici delle Città dell’Olio ci sarà nel futuro più prossimo una gestione coordinata del fenomeno sempre più diffuso di turismo dell’olio – su cui ha recentemente compiuto una interessante ed esaustiva ricerca Roberta Garibaldi, docente di Marketing e Tourist Management Università di Bergamo nonché coordinatrice del primo panel dedicato al turismo – per la cui progettazione territoriale si dovrà tener conto, imprescindibilmente, degli input che pervengono dal comportamento del turista stesso, attenzionando quegli elementi che egli considera più importanti per la scelta di una destinazione di viaggio. Un primo passo in direzione di una offerta sempre più attrattiva verso i territori dell’olio è già stato compiuto con il riconoscimento dei paesaggi olivicoli delle Città dell’Olio tra i Paesaggi Rurali Storici del Mipaaf, ad oggi solo quattro ma con l’ambizione di incrementarne prossimamente il numero. Ma soprattutto con le dieci edizioni di Girolio d’Italia, che nelle oltre 100 tappe svoltesi ha coinvolto tra mercatini ed iniziative specifiche, circa 2000 tra espositori e produttori. O ancora, nel più recente progetto della Camminata tra gli olivi: tre edizioni, 125 città coinvolte in ogni edizione e oltre 30.000 partecipanti.

Tra le sfide più interessanti che l’Associazione si promette di vincere, c’è anche la valorizzazione del brand e marchio Città dell’Olio e la creazione di una rete di Ristoranti dell’Olio, progetto di cui si sta offrendo un primo “assaggio” con l’iniziativa – collaterale al programma principale degli eventi del 25esimo – che coinvolge 20 negozi del centro di Siena ed altrettanti ristoranti in cui vengono proposti menù speciali ispirati all’olio EVO.

Per poter tramandare i valori di qualità, identità territoriale, importanza di una efficace ed attenta gestione del patrimonio olivicolo di cui abbiamo la fortuna di disporre, l’Associazione Nazionale Città dell’Olio ambisce a perseguire anche in futuro – e se ne discuterà soprattutto nel panel coordinato da Riccardo Garosci Presidente del Comitato per l’Educazione Alimentare MIUR - progetti di Educazione alla civiltà olivicola nelle scuole, nonché a studiare nuove formule di coinvolgimento dei consumatori in termini di formazione ed educazione al consumo consapevole. Anche in questo caso, ANCO può contare sulla già collaudata esperienza di Bimboil-Olio in cattedra: 18 edizioni, circa 1.000 scuole di vario ordine e grado e oltre 100.000 ragazzi coinvolti.

Fondata a Larino nel 1994, l’Associazione Nazionale Città dell’Olio svolge da 25 anni una intensa attività istituzionale, ma si è anche resa protagonista di simbolici gesti quali la piantumazione della prima pianta di olivo ad Hiroshima nel 1995 e la significativa presenza in occasione della Domenica delle Palme, oltre all’incontro con Papa Francesco. La predetta attività istituzionale di ANCO, ha costruito nel tempo importanti collaborazioni con Mipaaf, Ministero dell’Ambiente e MIUR, ha sottoscritto Protocolli d’Intesa con le Regioni affinché promuovessero azioni di sostegno all’olivicoltura ed al recupero del paesaggio olivicolo e ha realizzato con le Amministrazioni Locali delle Città dell’Olio iniziative volte alla valorizzazione oltre che di forme di turismo esperienziale anche dei luoghi e dei mestieri legati all’attività oleicola.

Da alcuni anni, ANCO, porta avanti anche un’intensa attività di progettazione, tra cui meritano una menzione il progetto MedDiet dedicato alla valorizzazione della Dieta Mediterranea, i Piani di Sviluppo Locale PSR e GAL, fino alla cooperazione internazionale realizzata attraverso la rete ReCOMed –Rete Città dell’Olio del Mediterraneo di cui ANCO è socio fondatore. Importante è stato anche il potenziamento dell’attività di comunicazione, con uno sguardo attento soprattutto a quel pubblico generalista che ha imparato a conoscere ed avvicinarsi alle attività di Città dell’Olio attraverso i canali digitali e più nello specifico tramite i social.

Di come capitalizzare dunque tutte le predette attività, già in realizzazione o ancora in fase embrionale, per sviluppare strategie a medio-lungo termine per il settore, si parlerà dunque approfonditamente nelle sei sessioni tematiche che caratterizzeranno i suddetti Stati Generali dell’Olio a Siena: Turismo dell’Olio e del Cibo coordinata da Roberta Garibaldi, Docente di Marketing e Tourist Management Università di Bergamo; Paesaggio Rurale Olivicolo coordinato da Mauro Agnoletti, Coordinatore gruppo Paesaggio Mipaaft; Produzione, Marketing ed Economia coordinato da Alberto Mattiacci, Docente di Marketing e Business Management UniSapienza Roma; Cultura e Stile di Vita coordinato da Marino Niola, Antropologo Scrittore e Giornalista; Identità Territoriale coordinata da Paolo Massobrio, Giornalista enogastronomico; Formazione ed Educazione coordinata da Riccardo Garosci, Presidente del Comitato per l’Educazione Alimentare MIUR.

L’importanza e la strategicità di tutte le tematiche proposte nel programma delle celebrazioni, ha richiamato nei confronti dell’evento, l’ampia collaborazione del mondo del credito cooperativo, dal Gruppo Bancario Cooperativo Iccreaa ChiantiBanca, oltre alla partnership della Federazione delle Strade dell’Olio e del Vino toscane, Q Certificazioni e Seac Spa. Le celebrazioni istituzionali del 25° anniversario della costituzione dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio si concluderanno con la sessione plenaria di domenica 1 dicembre, moderata dalla giornalista Anna Scafuri del TG1 Rai Economia che coinvolgerà tutti i coordinatori dei sei panel tematici e che affiderà le conclusioni alla Sen. Teresa Bellanova, Ministra delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Mentre domenica 1 dicembre, si terrà l’Assemblea Nazionale delle Città dell’Olio, riservata ai soci.

Nel frattempo, una parte di celebrazioni si aprirà alla città con l’organizzazione - nel medesimo Complesso Museale di Santa Maria della Scala - di degustazioni in anteprima degli extra vergine delle Città dell’Olio raccolta 2019, laboratori di degustazione con assaggi di olio abbinato ad altri prodotti di eccellenza dei territori, laboratori per bambini sulla conoscenza dell’olio EVO e dei territori di produzione, ed una mostra fotografica su 123 “Paesaggi rurali storici italiani”.

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Olio e turismo: un legame da potenziare e valorizzare per diffondere la cultura della qualità

I turisti italiani sono sempre più interessati al mondo dell’olio e desiderosi di partecipare a esperienze tematiche, ma servono proposte ampie, segmentate e coinvolgenti

Il 69% dei turisti italiani desidera prendere parte a una esperienza olio, ma solo il 37% vi ha effettivamente partecipato nel corso dei viaggi più recenti: un mercato ampio ancora da soddisfare con un’offerta più strutturata.



Sono dati che emergono dal Rapporto LA VALORIZZAZIONE TURISTICA DELL’OLIO redatto dalla Prof.ssa Roberta Garibaldi del venticinquesimo anniversario dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio (ANCO). Lo studio presentato oggi a Siena nell’ambito del ricco programma di talk e conferenze che andranno a definire l’agenda 2030 di ANCO, restituisce un quadro dettagliato delle potenzialità del turismo legato alle produzioni olivicole. Secondo l’autrice “le esperienze a tema olio stanno acquisendo rilevanza all’interno del contesto del turismo. L’olio non è solo un elemento connotante un territorio, ma diviene una potenziale attrazione turistica alla luce del crescente interesse da parte della domanda e il successo degli eventi organizzati dalle Città dell’Olio nel tempo, da Girolio alla Camminata tra gli Olivi, ne sono la dimostrazione”. Se chi si muove con questa come motivazione primaria è ancora una nicchia, le esperienze a tema possono giocare un ruolo importante come parte integrante dell’offerta relativa a un territorio per tutti i turisti.

I servizi e le proposte desiderate

Se è abbastanza scontato l’interesse dei turisti ad abbinare alla visita l’acquisto di prodotti aziendali a prezzi interessanti, assistere alla produzione dell’olio e partecipare alle tradizionali degustazioni o visite guidate, analogamente a quanto già avviene per il vino, si rileva un forte interesse per un diversificato range di esperienze. In primis la partecipazione attiva alle attività di produzione, con il 61% dei viaggiatori a cui piacerebbe partecipare alla raccolta delle olive e produrre il proprio olio. Quindi le attività artistiche negli uliveti (41%), i turisti si mostrano particolarmente curiosi nello scoprire gli aneddoti dell’azienda e del territorio dove essa opera (64%), oltre che nel conoscere e interagire direttamente con il proprietario (57%).
La degustazione si conferma un elemento di grande attrattiva per questi turisti, ma con un forte interesse a una esperienza più completa: infatti il 79% vorrebbe poterla abbinare a piatti e specialità del luogo, il 69% vorrebbe vivere esperienze culinarie negli uliveti.
Un forte apprezzamento è espresso verso i frantoi storici (76%) e le distese di ulivi secolari (70%).
Il desiderio di scoperta dell’olio non si limita al solo luogo di produzione. Ben il 60% dei turisti italiani vorrebbe poter degustare diverse tipologie di olio e trovare una carta dell’olio specifica in abbinamento ai piatti proposti dai ristoranti. Accanto a ciò sarebbe gradita una spiegazione da parte di chi è preposto al servizio, così da indirizzare al meglio le scelte del consumatore.

Emerge la necessità di andare oltre l’offerta tradizionale – per lo più legata alla visita ai luoghi di produzione e alle degustazioni – e costruire proposte ampie, segmentate in grado di stimolare la curiosità e la partecipazione attiva del visitatore. A tale proposito diventa quindi fondamentale formare gli operatori affinché siano in grado di soddisfare professionalmente questo aspetto.

Il 49% degli italiani desidererebbe visitare un Museo Nazionale dell’Olio, un luogo dove scoprire e sperimentare questo importante prodotto.
Il Rapporto evidenzia inoltre che il 55% dei turisti interessato alle esperienze a tema olio non vi ha tuttavia partecipato nel corso dei suoi più recenti viaggi e ciò per mancanza di adeguata informazione a riguardo. Ciò indica un possibile deficit di comunicazione e promozione dell’offerta che quindi influenza negativamente il desiderio; in seconda battuta, la mancanza di interesse che può essere legata a tipologie di proposte poco seducenti e appetibili per il pubblico. Lo sviluppo dell’attrattività delle esperienze a tema olio non passa esclusivamente attraverso l’implementazione dell’offerta turistica in azienda: un elemento rilevante è la capacità delle singole destinazioni di integrare la medesima all’interno del portfolio turistico, a partire dalla ristorazione e la ricettività fino a giungere a proposte culturali.

Il Rapporto evidenzia come il turista che desidera partecipare a esperienze a tema olio abbia caratteristichetrasversali. Questa propensione prescinde dall’area di residenza, dall’età e dalla fascia di reddito: un dato interessante da sottolineare è infatti la presenza di turisti di età “matura”, ossia i Boomers, mentre minore è quella dei più giovani.

Roberta Garibaldi è docente universitaria ed esperta di turismo enogastronomico. Membro di vari comitati scientifici ed editoriali, è responsabile del “Food Tourism Research & Trends” della World Food Travel Association, è nel Board del World Gastronomy Institute e del Consiglio di Presidenza della Società Italiana di Scienze del Turismo (SISTUR). Autrice di decine di pubblicazioni tra monografie, curatele, contributi in volume, articoli in rivista e pubblicazioni in atti di convegno. Keynote speaker durante conferenze ed eventi, è regista di progetti territoriali a livello locale ed internazionale. È autrice del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano.


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Si sono concluse ieri a Siena le celebrazioni del 25° di ANCO


SIENA CAPITALE DELL’OLIO: DAL WORKSHOP SULL’AGENDA 2030 LE PRIORITÀ E GLI INVESTIMENTI PER LE CITTÀ DELL’OLIO


Ampiamente condivise le proposte raccolte in sessione plenaria: anche il Governo plaude all’iniziativa degli Stati Generali con gli interventi dei Sottosegretari L’Abbate e Bonaccorsi




Si sono concluse ieri a Siena, con l’Assemblea Nazionale dei Soci, le celebrazioni del 25° anniversario della costituzione dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Tre giorni di lavori, tavoli tematici e proposte, per scrivere insieme le linee guida dell’Agenda 2030 delle Città dell’Olio, strumento utile alle Amministrazioni Locali quando si troveranno a impostare politiche di marketing territoriale ed a gestire percorsi politici ed amministrativi volti alla valorizzazione di una delle più importanti colture italiane.

Il sentore comune che ha caratterizzato tutti i panel tematici volti alla costruzione dell'Agenda 2030, si è rivelato essere la necessità di progettare investimenti ed interventi ascoltando ed accogliendo le esigenze dei territori – ciascuno con le proprie diversità - sotto ogni aspetto. Se infatti è vero che ogni territorio ha una predisposizione diversa all’accoglienza turistica e all’esperienzialità che tanto ricercano i viaggiatori di oggi, alla stessa maniera è altresì vero che il mantenimento del Paesaggio Rurale Olivicolo a seconda di dove insiste, deve essere gestito non solo come un miglioramento estetico ma anche come buona pratica di protezione dei terreni da fenomeni di dissesto idrogeologico. Ci sono realtà olivicole che più di altre manifestano una forte identità territoriale, così come da regione a regione – e molto spesso anche da Comune a Comune – troviamo a volte grandi differenze in termini di produzione, economia e marketing. Gli ultimi due panel, relativi alla cultura e stili di vita e formazione ed educazione, non hanno un riferimento alla territorialità ma possono essere interattivi tra loro: la cultura dell’olio è infatti trasversale a livello geografico, la sua diffusione tuttalpiù varia in base alla disponibilità ed utilizzo degli strumenti per farlo e l’offerta di formazione ed educazione è la risposta a questo bisogno: inserimenti di elementi di educazione alimentare nella didattica scolastica e progetti di Lifelong Learning.

Ad ospitare questa tre giorni di studi equiparabili agli Stati Generali dell’Olio, è stato il Complesso Museale di Santa Maria della Scala a Siena e, per l’importanza dei temi trattati e l’autorità dei suoi relatori, l’evento ha trovato sponda anche nel Governo Centrale, presente con l’On. Giuseppe L’Abbate, Sottosegretario di Stato del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali l’On. Lorenza Bonaccorsi, Sottosegretario di Stato del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.
“E’ importante il lavoro che svolge l’Associazione nella diffusione sempre maggiore della cultura dell’olio – ha affermato quest’oggi l’On. Giuseppe L’Abbate, Sottosegretario di Stato del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali a conclusione del workshop – perché noi possiamo fare qualità ma se non abbiamo un consumatore capace di riconoscerla, inevitabilmente questo comprerà solo in base al prezzo. Serve un piano olivicolo serio, che punti all’aumento della produzione, della qualità, all’informazione e alla cultura dell’olio verso i consumatori. Purtroppo oggi la filiera vive un momento difficile: nella nuova campagna i prezzi sono calati parecchio e i produttori non riescono più a rientrare nelle spese e questo è dovuto a tanti motivi, tra cui la disgregazione della filiera. Dobbiamo invece aggregarla, in modo tale da riuscire ad arrivare sul mercato con prezzi accessibili ai consumatori che però garantiscano anche la remunerazione dei produttori. E questo si può fare solo con una filiera organizzata”.

Venerdì, concludendo la prima giornata di lavori, l’On. Lorenza Bonaccorsi, Sottosegretario di Stato Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo ha sottolineato come “la rete delle Città dell’olio è uno degli elementi fondamentali per il turismo, perché fa parte di quelle esperienze su cui noi costruiamo la nostra offerta, unica, differente, definita, targettizzata. Ma ci dobbiamo credere ed avere il coraggio di fare una scelta insieme rispetto ad un nuovo modello di sviluppo. Ogni brand territoriale preso singolarmente è forte, ma lo è ancora di più un brand Paese, per questo è importante andare tutti nella stessa direzione”.
Pienamente soddisfatto dei risultati raggiunti con il workshop, per il quale sono stati riuniti i più influenti ed autorevoli esperti per ciascuna materia oggetto di studio Enrico Lupi, Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, il quale ha dichiarato che “l’evento non ha disatteso le aspettative di grande coesione e concretezza, la competenza nonché la professionalità che ha caratterizzato ciascuna sessione è stata egregiamente sintetizzata nelle proposte presentate in sessione plenaria. Crederci e mettere ciascuno a disposizione le proprie conoscenze saranno poi gli strumenti che ci aiuteranno a realizzarle e ad individuare un percorso da condividere insieme”.

Ciò che emerge dunque da questa tre giorni di celebrazioni per il 25° anniversario della costituzione dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, è la necessità di costruire un progetto integrato di valorizzazione e promozione, che possa contemplare il settore oleicolo in ogni suo aspetto. Dal turismo del cibo e dell’olio, tema della sessione coordinata da Roberta Garibaldi, Research Board World Food Travel Association e Board del Word Gastronomy Institute, secondo cui occorre strutturare un progetto pluriennale a supporto dell'evoluzione di questo settore affinché questo possa avvenire in un'ottica di crescita sostenibile e di qualità; al ruolo strategico del paesaggio rurale olivicolo, tema della sessione coordinata dal professor Mauro Agnoletti, coordinatore gruppo paesaggio MIPAAFT in quanto gli olivi assorbono meno Co2 ad ettaro rispetto ad un bosco pertanto ne va implementata la coltivazione. L’importanza dell’identità territoriale affrontata dal panel guidato dal giornalista Paolo Massobrio conclude che per ottenere tale obiettivo occorre portare a produttività gli impianti olivicoli, mente la visione dell’olio come cultura e stile di vita affrontato dal team del professor Marino Niola, antropolo, scrittore e giornalista deve essere affermata costruendo una narrazione all’altezza dei nostri prodotti, mentre quello di Alberto Mattiacci, docente di Marketing e Business Management UniSapienza Roma, dal tema "produzione, marketing ed economia", ha trovato sintesi in una parola "education" dei consumatori ma anche delle aziende. Gli aspetti più a “lunga prospettiva” di educazione scolastica e formazione, affrontati durante la sessione di Riccardo Garosci, Presidente del Comitato per l'Educazione Alimentare del MIUR, ha concluso individuando tre parole speciali che dovranno guidare il prossimo lustro di Educazione Alimentare in Italia che saranno Sostenibilità (ambiente migliore, rispetto del cibo e conoscenza del suo contesto), Alleanza Scuola-Impresa (per meglio preparare l’ingresso nel mondo del lavoro degli studenti) ed Internazionalizzazione (anche della cultura e della formazione).


SINTESI SESSIONI DI LAVORO


ROBERTA GARIBALDI, Research Board World Food Travel Association e Board del Word Gastronomy Institute
Turismo dell’Olio e del Cibo – Diventa importante essere consapevoli e rendere consapevoli gli operatori e le istituzioni, per favorire uno sviluppo sostenibile nei prossimi anni, guidato dagli standard qualitativi. Dal tavolo di lavoro emerge un interesse crescente da parte dei turisti verso le offerte enogatronomiche dedicate all'olio e un'offerta che deve ancora rafforzarsi. Per questo riteniamo importante strutturare un progetto pluriennale a supporto dell'evoluzione di questo settore affinché possa avvenire in un'ottica di crescita sostenibile e di qualità.


MAURO AGNOLETTI, coordinatore gruppo paesaggio MIPAAFT

Paesaggio Rurale Olivicolo – Ciò di cui abbiamo bisogno non sono alberi qualunque bensì olivi, perché gli olivi assorbono 11 tonnellate di Co2 ad ettaro, rispetto ad un bosco che ne assorbe circa 7. Inoltre l’olivo produce olio, quindi un alimento sano per la nostra Dieta Mediterranea. La sfida dell’Italia al cambiamento climatico quindi non può che essere una risposta culturale, pensando a quegli alberi che per noi significano la nostra storia e la nostra cultura.


ALBERTO MATTIACCI, docente di Marketing e Business Management UniSapienza Roma

Produzione, Economia e Marketing – Il dibattito intorno al futuro dell’olio italiano parte dalla consapevolezza dei molti paradossi che lo connotano: quello della quantità -un paese che produce meno di quanto ne consumi- quello della qualità -un prodotto che non traduce la propria varietà in differenze cui il consumatore riconosce valore- quello del mercato -nicchie di eccellenza che non riescono a ispirare la morfologia del mercato. Il perimetro della sfida che ci attende è tracciato intorno a tre fenomeni esogeni e già attuali: la proliferazione dell’offerta, la sofisticazione dei consumi, il debole senso della parola qualità. Il dibattito ha messo in luce alcuni aspetti-chiave insisti in questa sfida, con lo scopo precipuo di metterne in evidenza la vera natura, al di là delle mode e degli slogan mediatici: sostenibilità, turismo, valori. La conclusione è in una parola: education: dei consumatori ma anche delle aziende.


MARINO NIOLA, Antropologo, Scrittore, Giornalista

Cultura e Stile di Vita – E’ molto importante in questo momento investire sulla narrazione, dell’olio in generale e della Dieta Mediterranea di cui noi poi siamo il pilastro centrale, che è quello che manca. Il nostro Paese si caratterizza per una grande produzione ed una insufficiente narrazione dei nostri capolavori alimentari, ed è fondamentale in questo momento fare questo lavoro sull’olio, che può essere veicolato dal successo crescente, dalla reputazione crescente, della Dieta Mediterranea. Non dimentichiamo che tra un anno è il decennale dell’iscrizione della Dieta Mediterranea nella lista Unesco; nel frattempo è arrivata quella dell’arte dei pizzaioli napoletani e ce ne sono altre ai blocchi di partenza, ci sono tante occasioni. Ma bisogna, lo ripeto da anni,costruire una narrazione all’altezza dei nostri prodotti, prendere esempio da quello che hanno fatto i nostri Paesi, perché solo così si costruiscono le mitologie alimentari che poi sono la piattaforma indispensabile per il lancio di diversi prodotti.


PAOLO MASSOBRIO, giornalista enogastronomico

Identità Territoriale – Dal lavoro del panel su Identità Territoriale è emersa la necessità di un concetto nuovo di identità; non può esser più una identità narrata coi ricordi del passato, bisogna guardare al futuro. Ma il futuro dell’olivicoltura non è semplice, perché si produce meno olio, la polverizzazione aziendale è esagerata e si rischia di narrare qualcosa che non esiste più. Possiamo prendere in considerazione nuove cultivar, resistenti ai cambiamenti climatici e ad alcune patologie e persino alla terribile Xylella. E bisogna portare a produttività gli impianti olivicoli. Se le dimensioni sono troppo piccole, la produttività non c’è, non è conveniente e si rischia di perdere ulteriormente terreno favorendo altri Paesi.


RICCARDO GAROSCI, presidente del Comitato per l'Educazione Alimentare MIUR

Formazione ed educazione – Per il sistema scolastico e quindi per il MIUR è fondamentale avere scadenze temporali. Perché i governi cambiano ma il lavoro continua. Le scadenze legate agli argomenti di estrema attualità quali la migliore conoscenza dell’universo alimentare, rimangono la priorità. Il 2020 vedrà l’uscita delle nuove linee guida nazionali sull’educazione alimentare e proseguiremo il percorso anche con l’Associazione Città dell’Olio sul tema specifico dell’olio EVO. Per noi è un prodotto facile da comunicare, ma che a nostra volta ci aiuta a far comprendere ai ragazzi delle scuole primarie elementari e medie qual è il valore delle materie prime. L’olio d’oliva è uno di quei prodotti più trasversali a quasi tutto lo scenario alimentare. I ragazzi rispondono bene e quindi proseguiremo su queste iniziative. L’altra grande novità è che attiveremo dall’anno scolastico 2020 l’educazione civica, che comporterà al suo interno la nuova materia di educazione ambientale e quindi l’educazione alimentare. L’agenda è quindi già bella piena. Le parole specialiche dovranno guidare il prossimo lustro di Educazione Alimentare in Italia saranno Sostenibilità (ambiente migliore, rispetto del cibo e conoscenza del suo contesto), Alleanza Scuola-Impresa (per meglio preparare l’ingresso nel mondo del lavoro degli studenti) ed Internazionalizzazione (anche della cultura e della formazione).


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Presentata all’Assemblea delle Città dell’Olio nell’ambito delle celebrazioni per il 25° anniversario di ANCO



UNA CARTA DELL’ACCOGLIENZA PER LE CITTA’ DELL’OLIO



Il documento nasce dalla volontà dell’Associazione di determinare le potenzialità del turismo legato alle produzioni olivicole all'interno dei Comuni associati e definire con un processo partecipato le azioni da condividere per facilitarne lo sviluppo




Un impegno concreto per valorizzare l’olio e la sua connessa offerta dal punto di vista turistico. Questo è l’obiettivo della Carta dell’Accoglienza delle Città dell’Olio, presentata nei giorni scorsi a Siena, durante i lavori del panel dedicato al Turismo dell’olio e del cibo, nell’ambito delle celebrazioni istituzionali del 25° anniversario della costituzione dell’Associazione, da Roberta Garibaldi, docente universitaria e riferimento per il turismo enogastronomico italiano. Tra le finalità di tale proposta - scaturita sulla base dei risultati di un importante lavoro di indagine condotto dalla stessa Garibaldi tra le Città dell’Olio - in primis la valorizzazione dell’identità locale, della produzione tipica locale e della relativa offerta turistica, attraverso l’identificazione ed il riconoscimento dei vari territori come “Aree d’eccellenza di produzione dell’olio”.

“In questi venticinque anni – commenta il Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio Enrico Lupi - le Città dell’Olio si sono dedicate alla valorizzazione della cultura olivicola e dei territori di origine, in un’ottica di sviluppo sostenibile dove il paesaggio, l’ambiente, la biodiversità̀ e l’identità̀ culturale sono diventati elementi determinanti per riscoprire le proprie radici storiche. La cultura dell’olio e dell’olivo, può essere forza propulsiva per la riscoperta dei territori attraverso il turismo dell’olio e la proposta di una Carta dell’Accoglienza può essere un modo per incentivarlo. L’Associazione valuta positivamente la proposta e offre un impegno concreto in tale direzione, che si traduce in funzioni di coordinamento per la definizione di strategie di valorizzazione, ma anche per coinvolgere i cittadini, stimolare l’organizzazione della fruizione turistica, nonché costituire una rete di supporto nazionale ed internazionale. Uno degli elementi chiave – aggiunge Lupi - per raggiungere questo obiettivo sarà, tuttavia, la semplificazione delle procedure burocratiche ed amministrative per le aziende legate alla filiera dell’olio e alla loro potenziale fruizione turistica. L’Associazione si adopererà affinché ciò possa realmente accadere”.

L’intervento che si auspica con questo progetto, è quello di sviluppare un’offerta integrata tra olio, cultura e turismo attraverso un approccio innovativo, creativo e sostenibile, accogliente ed attrattivo. Le Città dell’Olio sono chiamate infatti a sviluppare una rete d’offerta tematica che possa coinvolgere tutti gli operatori per arrivare a dare soddisfazione ai fruitori e, di conseguenza, un impatto economico positivo sui territori, in termini di indotto generato e di occupazione. Ma prima ancora, sarà necessario sviluppare e supportare la costituzione di reti di collaborazione tra gli operatori del settore.
“La Carta dell’Accoglienza delle Città dell’Olio ed il Piano d’azione – spiega Roberta Garibaldi - nascono da un percorso di riflessione e di studio circa le modalità e opportunità di supporto a vantaggio degli operatori del territorio. Essa è infatti il frutto di un articolato processo che vuole essere partecipato e condiviso da tutti i membri e che ha richiesto vari passaggi. Dall’analisi della domanda, attraverso la quale si sono potute comprendere le relazioni esistenti tra turista e olio all’interno del contesto del turismo enogastronomico, al confronto con le Città, andando a determinare le potenzialità di questa forma di turismo legato alle produzioni olivicole, attraverso un percorso partecipativo in grado di fornire indirizzi d’azione per i progetti futuri delle Città dell’Olio. Questi elementi, integrati e confrontati, sono la base su cui lavorare per sviluppare le singole sezioni della Carta dell’Accoglienza delle Città dell’Olio”.

Alla base di tale proposta vi è come già detto un importante lavoro condotto da Roberta Garibaldi tra le Città dell’Olio, a cui si affianca una parte di indagine che ha coinvolto invece i turisti interessati all’olio o che potrebbero diventarlo, con metodo CAWI (Computer Assisted Web Interview) da un panel di individui rappresentativi della popolazione internet italiana. Conoscere chi desidera partecipare ad esperienze a tema olio permette infatti un affondo non solo sul mercato attuale, ma anche su quello potenziale. Ai fini di determinare i possibili sviluppi dell’offerta, si è voluto capire i desideri dei viaggiatori in termini di esperienze, servizi e proposte e ciò che ne emerge è che essi vorrebbero poter acquistare i prodotti aziendali a prezzi interessanti (83%), poter assistere alla produzione dell’olio e partecipare a degustazioni o visite guidate (77%). La degustazione dunque si conferma elemento di grande attrattiva anche se il 79% vorrebbe un’esperienza più completa, come l’abbinamento con piatti e specialità del luogo, mentre il 69% vorrebbe vivere esperienze culinarie negli uliveti. E’ elemento di richiamo anche il desiderio di scoprire luoghi dal fascino antico come i frantoi storici e gli uliveti storici, apprezzati rispettivamente dal 75% e dal 70%. Addirittura al 61% dei viaggiatori piacerebbe partecipare alla raccolta delle olive e produrre il proprio olio, diventando protagonista attivo.

Il turismo enogastronomico è oggi considerato tra i segmenti più in crescita e maggiormente dinamici. Il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2019, di cui la stessa Garibaldi è autrice, testimonia infatti un’alta partecipazione alle esperienze enogastronomiche degli italiani in viaggio. “La scelta dei turisti italiani – sottolinea – tende a ricadere verso le destinazioni che sanno integrare armoniosamente l’offerta enogastronomica con il paesaggio circostante. A prescindere dalla motivazione del viaggio, la presenza di un’offerta eno-gastro-turistica ha un peso rilevante nel processo decisionale insieme alla bellezza del paesaggio così come alla ricchezza del patrimonio culturale locale. Si passa quindi da una valutazione puntuale ad una di sistema, in cui il contesto deve saper raccontare la storia delle produzioni locali e trasmettere al turista quei valori che lo contraddistinguono. Viene così ad affermarsi il concetto di «paesaggio enogastronomico», ossia quell’insieme di cultura, persone, ambiente, attività, politiche e progetti in cui il prodotto e l’esperienza turistica sono solo una piccola parte”.

A partire dalla fine degli anni Novanta, regioni note per la produzione olivicola come Lazio, Liguria, Puglia, Toscana e Umbria, hanno iniziato a strutturare itinerari tematici per valorizzare tale eccellenza, attraverso la predisposizione di interventi specifici atti a facilitarne la fruizione come l’istituzione delle Strade dell’Olio. L’offerta territoriale infatti, deve presentare caratteristiche di attrattività ma anche di accessibilità e questi due elementi sono spesso decisivi nella scelta di una destinazione; la platea di turisti assume un comportamento variegato, caratterizzato dalla ricerca di una pluralità di esperienze, anche molto differenti tra loro, che vengono abbinate in base a gusti personali e alla disponibilità in loco.

“L’olio di oliva rappresenta la risorsa caratterizzante le Città associate, l’elemento di unicità a partire dal quale valorizzare e connotare turisticamente il territorio – aggiunge il Presidente di ANCO Enrico Lupi - e la maggioranza delle Città oggi ne riconoscono il valore. L’offerta turistica legata all’olio nelle Città va al di là delle semplici degustazioni, declinandosi in una pluralità di esperienze, dalle visite alle aziende di produzione e ai frantoi agli eventi tematici, dai musei dell’olio agli itinerari. Il potenziale per lo sviluppo dell’olio ai fini turistici è elevato, anche alla luce del fatto che ben il 60% delle Città coinvolte nella rilevazione dichiara un aumento dei flussi turistici al proprio interno nell’ultimo anno”.

Ma quali sono i fattori chiave per lo sviluppo del turismo legato all’olio? Le Città concordano sulla necessità di organizzare eventi a tema (54%), possibilmente di portata regionale e nazionale poiché in grado di attirare maggiormente l’attenzione dei visitatori - la Camminata tra gli Olivi e Olio in Cattedra ne sono due esempi eccellenti – e fare leva sulle potenzialità che potrebbero esprimersi con la creazione di esperienze e tema olio, sia all’interno che all’esterno dei luoghi di produzione, e dei musei tematici. A frenare in alcuni casi l’affluenza di visitatori in un territorio, è la scarsa visibilità che essi hanno al di fuori del contesto locale: il 60% delle Città dispone di un ufficio turistico da cui dare informazioni dirette, ma solo il 14% ha predisposto materiale informativo specifico sul tema olio e il 18% ha creato una sezione dedicata all’interno del portale comunale. Ad oggi il prodotto olio e l’offerta turistica, infatti, vengono promossi principalmente attraverso le fiere. Le aree di sviluppo su cui intervenire per migliorare il livello dei servizi per i turisti dell’olio, sono dunque nell’ordine promozione, accoglienza del turista, esperienza di visita ed accessibilità. Gli strumenti quindi su cui devono investire le Città dell’Olio per supportare il settore in prospettiva turistica sono la formazione degli operatori, il supporto nella promo-commercializzazione dell’offerta, lo sviluppo di progettualità comuni, azioni di tutela del paesaggio e semplificazione burocratica.

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Turismo dell’olio: finalmente tra le priorità del Governo

Enrico Lupi Presidente dell’Associazione nazionale Città dell’Olio commenta l’approvazione dell’emendamento alla Legge di Bilancio 2020, attraverso il quale si realizzerebbe la sostanziale equiparazione tra le attività di oleoturismo e quelle di enoturismo

“Il turismo dell’olio è finalmente tra le priorità del Governo”. Sono le parole con cui il Presidente dell’Associazione nazionale Città dell’Olio Enrico Lupi commenta l’approvazione dell’emendamento alla Legge di Bilancio 2020, attraverso il quale si realizzerebbe la sostanziale equiparazione tra le attività di oleoturismo e quelle di enoturismo, permettendo ai produttori di olio di beneficiare degli stessi incentivi di cui beneficiano i produttori di vino.

Se la Legge di Bilancio 2020 - attualmente in discussione al Senato dovesse passare anche alla Camera dei Deputat entro il 31 dicembre, dal 1° gennaio 2020 le disposizioni relative all’attività di enoturismo sarebbero estese anche alle attività di oleoturismo.

“Da diversi anni la nostra Associazione è impegnata sul fronte della promozione del turismo dell’olio. I dati emersi dalla ricerca - condotta da Roberta Garibaldi Research Board World Food Travel Association e Board del Word Gastronomy Institute e da noi presentata in occasione dell’evento “Olio 2030” di celebrazione del 25esimo della nostra associazione - fotografano un interesse sempre crescente verso l esperienze turistiche legate al mondo dell’olio - spiega Enrico Lupi - La promozione del prodotto olio oggi passa necessariamente dalla scoperta del paesaggio e del territorio, dall’esperienza diretta dei luoghi e dei mestieri legati all’extravergine. Investire sul turismo dell’olio con tutto il suo patrimonio di civiltà millenaria, può contribuire al mantenimento di questa coltura che ha il problema di avere una bassa redditività a fronte di una varietà e qualità molto alta. Per i produttori delle Città dell’Olio l’approvazione delle disposizioni già in essere per l’enoturismo, rappresenta una grande opportunità, un incentivo concreto per strutturare un’offerta turistica integrata legata anche alle piccole produzioni”. Secondo la definizione contenuta nell'emendamento stesso, le attività di “oleoturismo” sono tutte quelle di conoscenza dell’olio d’oliva espletate nel luogo di produzione, e consistono: nelle visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell’ulivo; nella degustazione e nella commercializzazione delle produzioni aziendali dell’olio d’oliva, anche in abbinamento ad altri alimenti; in iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ambito dei luoghi di coltivazione e produzione. Entrando nel merito dell'emendamento, dal 1° gennaio 2020, le disposizioni di cui all’art. 1, commi da 502 a 505 della legge n. 205 del 2017 (legge di bilancio 2018) - relative all’attività di enoturismo si applicano anche alle attività di “oleoturismo”. La disciplina richiamata prevede, l’estensione ai produttori agricoli che svolgono attività di enoturismo della determinazione forfetaria del reddito imponibile, ai fini IRPEF, con un coefficiente di redditività del 25 per cento e, a talune condizioni, un regime forfettario dell’IVA.

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17/12/2019, 21:02
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L'assemblea nazionale dell'Associazione che unisce 330 territori olivetati italiani riunitasi a Roma, elegge le sue cariche più importanti
Cambio al vertice delle Città dell'Olio.
Michele Sonnessa è il nuovo presidente

Applausi e ringraziamenti al presidente uscente Enrico Lupi

che ha guidato le Città dell'Olio negli ultimi 20 anni raggiungendo traguardi prestigiosi

Michele Sonnessa è il nuovo presidente delle Città dell'Olio. Il vice sindaco di Rapolla (PZ) prende il posto di Enrico Lupi che lascia la guida dell'Associazione nazionale dopo 20 anni di presidenza.

Con il rinnovo delle cariche apicali e degli organi sociali, l'assemblea nazionale delle Città dell'Olio - riunitasi oggi a Roma - ha deciso un cambio di passo, l'inizio una nuova stagione di rilancio, di rinnovamento e soprattutto di protagonismo dei territori e dei soci nel solco di una visione comune e condivisa dai tanti appassionati amministratori che all'Associazione nazionale Città dell'Olio hanno dedicato impegno e dedizione.

Nel programma della nuova presidenza è stata fissata la nuova direzione di marcia: il primo obiettivo è rafforzare l’autonomia e il ruolo dei coordinamenti regionali a cui spetterà il compito di stabilire le linee strategiche dello sviluppo territoriale e le attività da porre in essere. Emersione e valorizzazione dei luoghi e delle comunità delle 330 Città dell’Olio attraverso lo sviluppo di una strategia di marketing territoriale sul prodotto olio; educazione rivolta ai consumatori, ai turisti e ai cittadini implementando i programmi per le scuole; educazione al consumo attraverso corsi di assaggio in cooperazione con le associazioni assaggiatori e soprattutto investimenti nella promozione del turismo dell'olio per far riscoprire le Città dell'Olio con i loro paesaggi olivicoli e le loro bellezze in modo che diventino luoghi appetibili non solo da visitare ma anche da vivere. Sono le direttrici su cui si muoverà tutta l'Associazione.

"Ringrazio i colleghi per la fiducia che mi hanno accordato - ha dichiarato il neoeletto presidente Michele Sonnessa - sento la grande responsabilità di rappresentare una prestigiosa associazione come questa e sono infinitamente grato a chi ha creduto nel progetto di rinnovamento che vogliamo realizzare insieme. Ringrazio di cuore il presidente Lupi per il suo impegno e per il lavoro svolto assieme alla squadra del consiglio, della giunta e dell’ufficio di presidenza uscenti, organismi nei quali molti continueranno a dare il loro contributo assieme a tanti volti nuovi. Dal canto mio, metterò a disposizione tutta l’esperienza maturata in tanti anni nel ruolo sindaco e amministratore pubblico a diversi livelli istituzionali e in oltre venti anni di presenza e di conoscenza delle dinamiche dell’Associazione Città dell’Olio, con l’entusiasmo e la determinazione utili ad accrescere il valore della nostra bella realtà e a conseguire importanti risultati per tutti noi". L'assemblea ha provveduto anche all'elezione del Consiglio Direttivo composto da Carmine Salce (Abruzzo), Carmine Lisanti (Basilicata), Nicola Belcastro (Calabria), Nicolino del Sordo (Campania), Andrea Zanlari (Emilia Romagna), Francesca De Santis (Friuli Venezia Giulia), Lina Novelli (Lazio), Mauro Battilana (Liguria), Mauro Ribola (Lombardia), Mario Pastori (Marche), Nicola Malorni (Molise), Paolo Greco (Puglia), Giovanni Antonio Sechi (Sardegna), Antonio Camarda (Sicilia), Marcello Bonechi (Toscana), Roberto Zampiccoli (Trentino Alto Adige), Stefania Moccoli (Umbria) e Orio Mocellin (Veneto). Eletto anche il Collegio dei Revisori dei Conti di cui fanno parte Mauro Demichelis, Lorenzo Sartori, Raffaele Susini e Pasquale De Lillo e Enrico Bora come supplenti e il Collegio dei Probiviri composto a Francesco Lombardo (presidente), Benedetto Miscioscia e Fabrizio Mancini, Lorenzo Santomero e Alessandro Alessandri come supplenti.

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30/06/2020, 15:51
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Eletta dal Consiglio direttivo la nuova Giunta

Città dell'Olio: completata la squadra di governo

Il Presidente Michele Sonnessa: "La nostra Associazione non poteva essere in mani migliori"

La squadra di governo dell'Associazione nazionale Città dell'Olio è finalmente al completo. Ieri, nel corso del Consiglio direttivo, che per ragioni di sicurezza, si è svolto online, sono stati eletti all'unanimità Vice Presidenti e Membri di Giunta che affiancheranno il Presidente Michele Sonnessa nel compito di traghettare la Rete dei 330 territori olivetati italiani verso un nuovo futuro ancora più ricco di opportunità e di traguardi.

Gli amministratori scelti per l'organo esecutivo dell'Associazione sono stati accolti da tutti i colleghi con un grande applauso: Marcello Bonechi Sindaco di Castellina in Chianti che ricoprirà il ruolo strategico di Vice Presidente Vicario e Tesoriere e con lui, in qualità di Vice Presidenti ci saranno anche: Nicola Malorni Consigliere delegato del Comune di Termoli, Stefania Moccoli Assessore del Comune di Trevi, Giovanni Antonio Sechi Vice Sindaco del Comune di Usini e Paolo Greco Sindaco del Comune di Caprarica di Lecce che svolgeranno il ruolo di Vice Presidenti. Sono stati eletti come membri di Giunta: Nicolino del Sordo Consigliere delegato del Comune di Flumeri, Orio Mocellin Assessore del Comune di Pove del Grappa, Alfredo D'Antimi Vice Sindaco di Selci, Carmine Salce Vice Presidente della CCIAA di Chieti Pescara e Mauro Battilana Assessore del Comune di Sestri Levante. Nell'occasione si è voluto dare un segnale importante per sostenere le attività delle Città dell'Olio in un momento di crisi come questo, deliberando che la quota di iscrizione per chi entra a par parte della Rete nel 2020 non dovrà essere versata.

"La nostra Associazione non poteva essere in mani migliori di queste - ha commentato il Presidente Michele Sonnessa - sono molto orgoglioso di questa squadra alla quale va la mia sincera e incondizionata fiducia. Nella nuova Giunta abbiamo realizzato un equilibrio perfetto tra esperienze consolidate e nuovo dinamismo ma l'elemento di novità di questo nuovo corso è rappresentato soprattutto dal fatto che ogni amministratore e socio è seduto con pari dignità al tavolo dell'Associazione. Questo vuol dire che non solo i membri di Giunta ma anche i coordinatori, i consiglieri, i soci tutti che vorranno dare il loro contributo, potranno farlo a prescindere dai ruoli perché le Città dell'Olio sono una grande famiglia che si riconosce negli stessi valori e lavora insieme per raggiungere obiettivi condivisi. La fase che stiamo attraversando richiederà l'impegno di tutte e tutti nella direzione di un cambio decisivo di passo che possiamo produrre solo con la partecipazione di tutti ai processi decisionali. Lavoreremo nel segno della condivisione ai grandi eventi che caratterizzeranno questo anno difficile che vogliamo chiudere all'insegna della ripartenza e della rinascita dei nostri territori. Punteremo tutto sul turismo dell'olio per farne il volano delle economie locali delle Città dell'Olio e siamo certi che vinceremo la nostra scommessa".


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01/09/2020, 9:33
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Iniziativa promossa dalle Città dell'Olio con la direzione scientifica della prof.ssa Roberta Garibaldi
Al via il Primo Concorso nazionale Turismo dell’Olio

In gara le migliori esperienze e best practices turistiche legate all'extravergine

Un'iniziativa mai pensata prima d'ora. Originale ed innovativa. Ideata per valorizzare e dare impulso al Turismo dell'Olio. È la prima edizione del Concorso nazionale Turismo dell'Olio che celebra questo settore del turismo made in Italy in forte espansione, raccogliendo e mettendo in competizione tra loro, le migliori esperienze turistiche e best practices legate al mondo dell'extravergine. Un progetto coraggioso ed ambizioso, promosso dall'Associazione nazionale Città dell'Olio e affidato alla direzione scientifica della prof.ssa Roberta Garibaldi, tra i massimi esperti italiani del settore, autrice del Rapporto annuale sul Turismo Enogastronomico Italiano.

Dalla partecipazione alla raccolta delle olive alle visite guidate in frantoio per conoscere le fasi del ciclo produttivo dell'olio, passando per le degustazioni, i corsi di assaggio e di cucina, i laboratori per famiglie e bambini, le cene a tema, le camminate e i pic-nic e ogni genere di evento che ha come protagonista l'extravergine di oliva, alimento principe della Dieta Mediterranea. Una raccolta di esperienze indimenticabili e spesso all'avanguardia, create per il turista appassionato di olio e tutte da vivere, attraverso le quali si intende promuovere il paesaggio e il prodotto, in un mix indissolubile che lega la cultura dell'olio all'identità della terra e della gente meravigliosa che lo produce.

L'idea del Concorso è nata a seguito dell'entrata in vigore della legge sull'oleoturismo che di fatto ha equiparato le attività che si realizzano nell'ambito del turismo dell'olio a quelle che si realizzano nel settore enoturistico. Un grande risultato a cui ha contribuito l'Associazione nazionale Città dell'Olio che negli ultimi anni si è fortemente impegnata sul questo tema, lavorando alacremente alla costruzione delle bozze dei decreti attuativi che renderanno esecutiva la legge.

“Le esperienze a tema olio sono oggi attrattive per i turisti, che sono oggi sempre più eclettici, quindi alla ricerca di un’ampia e varia gamma di proposte legate alle produzioni locali” – afferma Roberta Garibaldi. “Il 69% dei turisti italiani dichiara di voler visitare un frantoio in uno dei prossimi viaggi, un dato che sta ad indicare l’esistenza di un grande potenziale di crescita per il comparto. Fondamentale sarà costruire proposte ampie, segmentate e che sappiano stimolare la curiosità e la partecipazione attiva del visitatore. Il turista è curioso della visita al frantoio, ma apprezza anche attività negli uliveti, così come una carta dell’olio ed una degustazione tematica di un ristorante, le nuove oleoteche, oltre ai luoghi che richiamano il nostro passato, come i frantoi ipogei, i musei dell’olio o le dimore storiche con le orciaie. Ma anche una spa o un albergo tematico. Abbiamo quindi progettato il concorso suddiviso in diverse categorie per valorizzare tutte le migliori esperienze e best practice turistiche legate all’olio e stimolare lo sviluppo del settore”.

"Per le Città dell'Olio il Turismo dell'olio è la scommessa del futuro – ha sottolineato Michele Sonnessa, Presidente dell’Associazione nazionale Città dell'Olio – un'opportunità di promozione dei mille territori che caratterizzano la produzione olivicola del nostro Paese. Qualità, sostenibilità, innovazione sono gli ingredienti essenziali di un'offerta turistica mirata e curata nei minimi dettagli, che si rivolge al viaggiatore attento, al consumatore consapevole, al turista appassionato di olio extravergine. Noi siamo convinti che i produttori ma anche gli amministratori dei territori delle Città dell'Olio, sono i migliori ambasciatori del nostro olio nel mondo, perché sono gli unici in grado di raccontarci la ricchezza e la biodiversità del paesaggio, la bontà dei nostri oli, ma soprattutto la passione delle donne e degli uomini che ogni giorno con il loro lavoro prezioso tengono in vita questa coltura millenaria".

Obiettivo del Concorso è quello di far emergere tutte le best practices e le esperienze legate al turismo dell’olio promosse dalle Città dell'Olio e dare loro una vetrina stabile e accessibile al turista in cerca di esperienze uniche. Una grande opportunità per dare visibilità e valore alle proposte turistiche e le attività esperienziali che nascono nei territori olivetati italiani che saranno visibili e consultabili sul sito delle Città dell'Olio (www.cittadellolio.it).

Sei sono le categorie in gara: Frantoi/ Aziende Olivicole; Oleoteche; Musei dedicati all’olio/Frantoi Ipogei/Uliveti Storici; Ristoranti/Osterie; Dimore Storiche/Hotel/B&B/Agriturismi; Tour operator/Agenzie di viaggio/Altri organizzatori di esperienze (ProLoco/Associazioni). Tutte le esperienze in gara, saranno valutate in base a criteri di creatività e innovazione, sostenibilità e paesaggio, orientamento del turista, comunicativi e promozione, valorizzazione del territorio e integrazione con le attività delle Città dell'Olio. E a esprimere il proprio insindacabile giudizio sarà una giuria di esperti, impegnati nelle selezioni regionali e in quella nazionale che metterà a confronto i vincitori delle competizioni regionali. Ma c'è di più, è previsto un premio speciale assegnato tramite voto online dal pubblico di internauti che si collegheranno al sito delle Città dell'Olio www.cittadellolio.it. La premiazione dei vincitori si svolgerà, a fine novembre-inizio dicembre 2020, con un evento nazionale in occasione dell'Assemblea nazionale delle Città dell’Olio.

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06/10/2020, 17:34
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