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Associazione Nazionale Allevatori Bovini Razza Piemontese

14/03/2013, 19:04

Sos delle Associazioni nazionali bovini da carne
“Senza etichettatura razze autoctone italiane a rischio. Bruxelles riapra subito il dossier trasparenza”
CUNEO. «In Europa va riaperto subito il dossier trasparenza all’interno della discussione sulla nuova politica agricola comune. Lo scandalo dei prodotti contenenti carne equina evidenzia ancora una volta l’urgenza di garantire il controllo delle filiere zootecniche, pena una grave crisi di sfiducia del mercato».
E’ un vero Sos quello lanciato dalle tre Associazioni che si occupano dei bovini da carne. I vertici di Anaborapi (razza Piemontese), Anabic (razze Chianina, Marchigiana, Romagnola, Maremmana e Podolica) e Anacli (razze Charolaise e Limousine italiane) hanno sottoscritto un documento in concomitanza con il meeting nazionale della razza bovina Piemontese che si è tenuto martedì 12 marzo nell’azienda Gullino di Savigliano.
Scrivono i presidenti delle Associazioni razze bovine autoctone (Albino Pistone di Anaborapi, Domenico Romanini di Anabic e Roberto Nocentini di Anacli): «E’ assurdo che, proprio in un momento in cui i consumatori si interrogano sulle garanzie dei prodotti zootecnici, a Bruxelles si proponga di eliminare l'etichettatura volontaria della carne, limitando le informazioni disponibili a quel poco previsto obbligatoriamente. L'etichettatura volontaria – prosegue il documento - è un provvedimento che ha funzionato in modo eccellente per oltre dieci anni, sul quale gli allevatori italiani hanno investito e che permette al consumatore di ricevere importanti informazioni sul prodotto che acquista in macelleria».
In particolare, attraverso l'etichettatura volontaria è possibile conoscere la razza allevata, il tipo di alimentazione praticato, l'azienda di origine ed altre importanti notizie. Eliminare la possibilità di certificare la produzione significa tornare indietro di anni, fare di tutte le erbe un fascio e creare ulteriori possibilità di manovra a chi opera in modo disonesto.
«E' fondamentale – concludono i tre presidenti - che Bruxelles riveda le proprie posizioni a salvaguardia del consumatore e delle produzioni tipiche Italiane».

Re: Associazione Nazionale Allevatori Bovini Razza Piemontese

14/03/2013, 19:04

ANABORAPI
Associazione Nazionale Allevatori Bovini Razza Piemontese
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C.F. 80085230011

Re: Associazione Nazionale Allevatori Bovini Razza Piemontese

15/09/2014, 13:46

Prossima inaugurazione della Casa della Piemontese.
Allegati
COMUNICATO 1.doc
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Re: Associazione Nazionale Allevatori Bovini Razza Piemontes

04/05/2016, 15:04

L'Associazione degli allevatori della Razza Piemontese aderisce alla “Giornata Nazionale della Carne” promossa da Coldiretti.


Anaborapi, l'Associazione degli allevatori della Razza Piemontese, alla quale fanno capo oltre 4200 allevamenti, per un totale di circa 300.000 animali iscritti al libro genealogico, parteciperà alla Giornata nazionale della carne organizzata da Coldiretti, che si terrà a Torino, al Centro Congressi Lingotto, giovedì 5 maggio prossimo.
Dice Albino Pistone presidente Anaborapi: “Da tempo siamo purtroppo abituati a subire continui attacchi alla carne rossa, si tratta di allarmismi ingiustificati, che fanno di tutte le erbe un fascio e mettono alla stessa stregua la produzione certificata italiana e quella prodotta in condizioni completamente differenti. La “Giornata nazionale della Carne” è un'importante occasione per presentare al consumatore la qualità e la sicurezza delle nostre produzioni”.
Nella nostra regione la Piemontese è presente in allevamenti di tipo familiare, con una media di 35 vacche per azienda, nelle quali viene svolto il ciclo completo di allevamento, che va dalla produzione del vitello, all'ingrasso degli animali da destinare al macello; si tratta di un tipico esempio di produzione sostenibile al passo coi tempi.
La carne di bovini di razza Piemontese è commercializzata attraverso numerose filiere che applicano l'etichettatura facoltativa, grazie alla quale il consumatore può verificare l'effettiva appartenenza alla razza, i sistemi di alimentazione e risalire fino all'allevamento di provenienza.
Continua Pistone: “L'etichettatura facoltativa, che certifica la maggior parte della nostra produzione, è lo strumento che permette al consumatore di riconoscere la carne italiana e, nel nostro caso, quella della Piemontese, una carne tenera, magra con un elevato contenuto di grassi polinsaturi, che proviene da allevamenti rispettosi dell'ambiente che contribuiscono, attraverso il pascolo e l'alpeggio, al mantenimento del territorio e dell'economia agricola della nostra regione”.

La Piemontese in cifre

4260 allevamenti
300.000 capi allevati
150.000 fattrici
65.000 vitelloni da macello/anno
45.000 femmine da macello/anno
fatturato complessivo alla stalla: 240 milioni €/anno
Allegati
P1030576.JPG
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