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Marco
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Roma, 4 febbraio – In occasione della nona Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, domani 5 febbraio, ASSALZOO – Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici si unisce alla campagna di sensibilizzazione per l’economia circolare e lo sviluppo sostenibile. Al contempo, l’Associazione vuole sottolineare l’importanza del rispetto della gerarchia Food-Feed-Fuel. Ricorda, pertanto, che i co-prodotti e gli ex-prodotti alimentari che ne hanno le caratteristiche devono essere valorizzati in primo luogo dalla stessa industria alimentare o in alternativa da quella mangimistica in un’ottica di reale circolarità, e solo ove ciò non fosse possibile destinarli in via secondaria alla produzione di energia.
La mangimistica è circolare per natura e per questo, nel settore agro-zootecnico-alimentare, si è affermata come uno dei comparti più attivi ed efficienti in termini di economia circolare. Ogni anno sono oltre otto milioni le tonnellate di co-prodotti, ex-prodotti dell’industria alimentare o prodotti non più destinati al consumo umano che tornano a nuova vita nel circuito alimentare come input produttivi per gli alimenti destinati alle specie animali compresi gli animali da compagnia. Prodotti residuali come, ad esempio, quelli della lavorazione della macinazione del frumento, come la crusca, dello zucchero, come le polpe di barbabietole e il melasso, dell’estrazione dell’olio semi, come le farine e le buccette di soia, della produzione della birra, come le trebbie, dell’industria casearia, come il siero di latte, o come tanti prodotti alimentari ritirati dalla distribuzione per motivi commerciali, sono integrati nel ciclo che porta alla produzione di carne, uova, latte, pesce e loro derivati. In questo modo, grazie a un modello virtuoso di efficienza produttiva, attraverso il ruolo della mangimistica, il settore agroalimentare e il settore zootecnico contribuiscono alla riduzione degli sprechi e alla sostenibilità ambientale.
Un sistema virtuoso che potrebbe essere messo ora in pericolo grazie a un’opportunità sostenuta da un contesto normativo che fa riferimento alle disposizioni del Green Deal europeo e del Pnrr, che lega i finanziamenti e gli incentivi alle imprese a pratiche di sostenibilità che favorirebbero il dirottamento di questi residui dell’industria alimentare per un utilizzo come input per la produzione di energia all’interno delle stesse unità produttive da cui derivano. Un siffatto impiego sarebbe, però, in totale contrasto con una tendenza ormai da anni consolidata a livello europeo per cui i prodotti provenienti dal circuito alimentare devono essere prioritariamente impiegati per l’uso alimentare o mangimistico e, si ribadisce, solo se ciò non fosse possibile destinarli alla produzione di energia.
ASSALZOO ritiene che sia da scongiurare il rischio di una competizione tra produzione alimentare/mangimistica e produzione di energia, ma sostiene un modello economico di circolarità. La gerarchia Food-Feed-Fuel non può quindi essere vanificata o messa in pericolo da un sistema di finanziamenti che premia le imprese impegnate nella produzione di energia a partire da materiali riutilizzabili per il consumo alimentare umano o animale. In questo modo si sottrarrebbe una grossa quota di risorse all’industria mangimistica, un comparto che già deve far fronte alla carenza di approvvigionamenti di materie prime agricole di cui l’Italia è fortemente deficitaria.
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04/02/2022, 21:51 |
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Marco
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Roma, 24 febbraio – Le agitazioni e i blocchi stradali organizzati dagli autotrasportatori in diverse aree del Paese e soprattutto al Sud Italia stanno impedendo le consegne di mangime agli allevamenti e il rifornimento delle materie prime ai mangimifici. ASSALZOO – Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici – ha denunciato i forti disagi patiti dal settore zootecnico a causa di queste proteste illegali. L’Associazione ha chiesto al Governo di intervenire per ripristinare la circolazione degli automezzi per assicurare la salute e la stessa sopravvivenza degli animali allevati.
Le aree coinvolte dai blocchi sono le principali vie di collegamento e gli svincoli autostradali. I disagi maggiori in Puglia, Basilicata, Campania e Sicilia, ma la protesta si sta allargando pericolosamente con atti di intimidazione nei confronti degli autotrasportatori che vogliono assicurare il servizio.
Impedire ai mezzi di trasporto di circolare significa non solo pregiudicare l’attività sia dei mangimifici sia degli allevamenti, ma anche mettere in pericolo il benessere e la stessa sopravvivenza degli animali, in molti casi già privi di alimentazione e in condizioni estremamente critiche.
Il settore agro-zootecnico, già gravato dagli effetti economici della pandemia, dagli aumenti dei costi di produzione e dal caro-bolletta, non può affrontare ora anche il blocco dell’attività. ASSALZOO ha pertanto chiesto un intervento urgente per una rapida soluzione della crisi. Il transito dei mezzi pesanti può essere riattivato ripristinando la legalità con un’attività di presidio e rimozione dei blocchi o con un servizio di scorta con cui permettere alla maggioranza degli autotrasportatori, estranei alle proteste, di poter continuare a lavorare.
Queste e altre informazioni più specifiche sono contenute in una lettera che l’Associazione ha inviato ai ministeri dell’Interno e delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili per sensibilizzare le istituzioni competenti sulla questione.
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24/02/2022, 19:11 |
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Roma, 3 marzo – L’acuirsi della gravissima crisi in Ucraina, uno dei principali esportatori europei di grano tenero e mais, ha causato pesanti ricadute sul mercato delle materie prime agricole. Questo scenario ha reso ancora più grave la situazione di deficit strutturale di cui l’Italia è vittima da anni. Il contesto, già caratterizzato dall’aumento dei prezzi e dal caro-energia, si è ulteriormente aggravato a causa di una forte preoccupazione che riguarda la stessa disponibilità delle materie prime agricole (essenziali all’industria mangimistica) in tutti i principali Paesi europei sia interni che esterni all’UE.
ASSALZOO – Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici evidenzia come questa situazione imponga all’industria mangimistica di guardare al mercato extraeuropeo, soprattutto a quello americano che al momento appare essere l’unica provenienza possibile, con particolare riguardo al mais che rappresenta una base insostituibile per la produzione mangimistica.
Va tuttavia evidenziato che l’importazione da oltreoceano comporta notevoli difficoltà a cominciare dai lunghi tempi, non meno di 5 o 6 settimane per fare arrivare in Italia le navi dall’America, per non considerare anche altre problematiche che possono riguardare le caratteristiche qualitative del mais da importare. E quindi l’Associazione si sente di comprendere le esigenze espresse dall’Anacer – Associazione nazionale dei cerealisti, circa la possibile facilitazione delle regole d’importazione.
Si è di fronte a una crisi senza precedenti, con il rischio di uno stop della produzione in un segmento fondamentale della filiera agro-zootecnica-alimentare italiana.
Questa ultima crisi bellica ha fatto emergere ancora una volta, come ha sottolineato più volte ASSALZOO, che non è più prorogabile la definizione di un piano strategico nazionale, capace di garantire investimenti per la produzione di materie prime agricole in Italia.
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03/03/2022, 19:34 |
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Roma, 8 marzo – Il conflitto in Ucraina sta avendo pesantissime ripercussioni sul mercato delle materie prime agricole, in particolare del mais, coinvolgendo l’intera Europa dell’Est che sta bloccando le esportazioni. “Ad oggi – dichiara Michele Liverini, Presidente reggente di ASSALZOO, Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici – la disponibilità di materie prime agricole per la produzione mangimistica è limitata nella maggior parte dei casi a 20 giorni, massimo un mese. Se non si attivano canali di approvvigionamento alternativo, sarà inevitabile il blocco della produzione mangimistica, con conseguenze devastanti per gli allevamenti, con la necessità di abbattimento degli animali presenti nelle stalle e il crollo delle produzioni alimentari di origine animale, come carni bovine, suine e avicole, latte, burro e formaggi, uova e pesce”.
La situazione è ormai a un livello di allarme massimo, non solo con prezzi assolutamente fuori controllo – le quotazioni del solo mais sono raddoppiate rispetto al periodo pre-pandemia – ma con il pericolo che la situazione potrebbe ora precipitare del tutto, tenuto conto che oltre alla perdita del mais ucraino è stato annunciato il blocco delle esportazioni di mais anche dall’Ungheria, principale fornitore di mais verso l’Italia, con circa il 35% del mais importato. Per garantire la produzione di mangimi occorrono decisioni di emergenza. Al momento l’unica alternativa praticabile appare quella di rivolgersi al mercato americano con particolare riguardo agli USA e all’Argentina, ma appare evidente che sono notevoli le problematiche di carattere sia logistico – occorrono dalle 5 alle 8 settimane per l’arrivo delle navi – che qualitativo. Purtuttavia questa appare l’unica fonte attraverso la quale tentare di colmare il grave deficit a fronte del fabbisogno nazionale.
L’apertura del conflitto in Ucraina ha dimostrato, ancora una volta, la situazione fortemente critica dell’Italia a causa della sua massiccia dipendenza dall’estero per soddisfare la domanda interna di materie prime agricole. Una situazione che è andata aggravandosi negli anni, con il costante calo della produzione nazionale di mais, crollata dall’autosufficienza di una quindicina di anni fa ad uno scarso 50% attuale.
ASSALZOO chiede pertanto l’adozione di misure urgenti per gestire l’emergenza, favorendo l’import di mais per scongiurare il profilarsi di una vera e propria debacle della zootecnia nazionale. Al contempo, chiede di mettere in atto di un piano immediato di incentivi per favorire la coltivazione di ulteriori superfici a mais, le cui semine prenderanno avvio tra pochi giorni.
Per l’alimentazione animale occorrono circa 9 milioni di tonnellate di mais a fronte di una produzione italiana di scarsi 6 milioni di tonnellate. È necessario coltivare in Italia almeno 300mila ettari in più per soddisfare la domanda della zootecnia nazionale.
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08/03/2022, 19:21 |
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Marco
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Roma, 14 marzo – In un contesto di generale aumento dei prezzi e dei costi di produzione della filiera agro-zootecnica-alimentare, si sono determinati aumenti ormai insostenibili per le aziende. Tali scostamenti al rialzo dei fattori produttivi sono arrivati a un punto tale che è, ormai, impossibile che non ricadano anche sul consumatore. L’industria mangimistica, alla base della filiera zootecnica, è estremamente colpita dall’esplosione dei costi delle materie prime (il mais ha visto un rialzo di oltre il 130% delle quotazioni), senza dimenticare l’insostenibilità della bolletta energetica.
Di fronte a uno scenario che non ha precedenti, ASSALZOO - Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici, sottolinea che si è arrivati ormai a un livello in cui è impossibile per l’industria mangimistica contenere gli aumenti del prezzo dei mangimi agli allevatori. Inevitabilmente tale aumento dovrà essere trasferito anche su tutti gli anelli a valle della filiera zootecnica, se non si vuole portare a un punto di non ritorno gli allevatori, ormai al collasso.
Nonostante in questi mesi le aziende mangimistiche abbiano cercato di tenere sotto controllo la situazione, limitando al massimo le proprie marginalità e cercando di assorbire parte dei rincari, allo stato attuale il livello raggiunto non permette più al settore di svolgere questo ruolo di camera di compensazione dei prezzi, pena la sopravvivenza delle stesse aziende.
ASSALZOO richiama, pertanto, al senso di coesione responsabile tutti gli operatori della filiera zootecnica, compresa la distribuzione, per evitare che scelte finalizzate all’interesse particolare di singoli settori portino al blocco della produzione di carni, latte e uova. I riflessi di spesa sul consumatore finale non sono più rinviabili.
E infatti, se addirittura la benzina e il gasolio hanno fatto registrare in pochi giorni rincari di oltre il 20% per litro, non è possibile immaginare che i prezzi dei prodotti alimentari come le carni, il latte e le uova (il cui costo di produzione è aumentato di almeno il 30%) possano continuare a restare invariati per il consumatore finale, strangolando i produttori e mettendo a rischio gli approvvigionamenti per il futuro.
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14/03/2022, 20:27 |
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Roma, 15 marzo – La filiera agro-alimentare-zootecnica è sull’orlo del collasso. Servono provvedimenti immediati e straordinari a sostegno delle aziende mangimistiche e di quelle zootecniche per scongiurare l’abbattimento degli animali allevati con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro e per salvaguardare la sicurezza alimentare. ASSALZOO – Associazione nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici chiede un incontro urgente al Governo per affrontare la questione rincari e approvvigionamento delle materie prime agricole, proponendo delle misure a favore di tutto il settore primario, come l’apertura alle importazioni di cereali e semi oleosi da Usa e Argentina e la defiscalizzazione della spesa per l’energia e i carburanti.
Queste e altre proposte sono contenute in una lettera che l’Associazione ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi e al Ministro delle Politiche agricole alimentari forestali Stefano Patuanelli. ASSALZOO esprime forte preoccupazione per le condizioni in cui versa il comparto mangimistico e il settore allevatoriale a seguito del conflitto in Ucraina. Gli aumenti record delle quotazioni di cereali e farine di semi oleosi hanno fatto sì che i costi di produzione dei mangimi siano più che raddoppiati. A fronte delle speculazioni registrate, i mangimisti non riescono più a contenere questi maggiori costi come in passato. Per evitare un blocco della produzione, è necessario che tutta la filiera, compreso il consumatore finale, assorba gli aumenti dei costi.
Altro grave problema è la carenza degli approvvigionamenti. Il mercato europeo è in forte fibrillazione: oltre al blocco di Russia e Ucraina, anche Bulgaria, Serbia e Moldavia stanno valutando la chiusura delle esportazioni, mentre l’Ungheria non stipula nuovi contratti di fornitura. Molti commercianti in Italia e in Europa hanno cominciato a razionare le consegne. ASSALZOO ha rilevato una copertura delle forniture per non più di 20-30 giorni. Dopo questo termine, non ci sarà più la possibilità di programmare la produzione di mangimi.
La richiesta al Governo è che sia garantito a livello europeo il rispetto della libera circolazione delle merci. Inoltre, è opportuno superare, in regime di emergenza, sia la questione dell’eventuale presenza di OGM non autorizzati dall’Ue che il limite massimo di residui per l’importazione di cereali e semi oleosi provenienti dai produttori internazionali.
Infine, servono misure eccezionali per contenere i costi di produzione ed evitare forti aumenti di prezzo al consumo per carni, latte e uova: la defiscalizzazione dell’energia elettrica, del gas e del gasolio, l’inserimento delle aziende mangimistiche e agricole tra le imprese energivore, un credito di imposta per compensare gli extra-costi dovuti alla particolare congiuntura. Solo così si potrà evitare un esito drammatico della crisi in atto e tutelare un comparto da oltre 80 miliardi di euro di valore, fiore all’occhiello del Made in Italy.
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15/03/2022, 19:06 |
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Marco
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Roma, 20 aprile – La conversione in legge del Decreto del Governo contenente le misure per affrontare la crisi energetica rischia di avere conseguenze devastanti per il settore dell’alimentazione animale e della zootecnia e mette a rischio la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari. Il provvedimento prevede infatti la possibilità di dirottare i sottoprodotti alimentari, da sempre impiegati per la produzione di alimenti per animali, all’uso per la produzione di biogas. ASSALZOO – Associazione nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici è fermamente contraria a questa norma sbagliata e pericolosa che sottrae risorse preziose per la produzione alimentare e rischia di colpire gravemente il settore agro-zootecnico-alimentare italiano.
Il ddl di conversione del Decreto Legge n.17 del 2022, già approvato dalla Camera dei Deputati ricorrendo alla fiducia e prossimo alla votazione in Senato, dispone in modo sorprendente l’impiego di sottoprodotti provenienti dall’industria agro-alimentare nei biodigestori per la produzione di biometano. Tra questi figurano i prodotti derivanti dalla lavorazione dei cereali, come la crusca, dello zucchero, come il melasso e le polpe di barbabietole, tutti i sottoprodotti dell’industria della panificazione, dei prodotti da forno e della pasta, fino addirittura alle farine di semi oleosi che l’Italia è costretta a importare massicciamente da Paesi terzi a caro prezzo. Sono circa 9 milioni di tonnellate all’anno di materie prime secondarie provenienti da questi e da altri circuiti alimentari che vengono valorizzate dalla mangimistica italiana per la produzione di alimenti destinati al bestiame allevato nel nostro Paese. Dati che rendono l’Italia un Paese virtuoso e all’avanguardia in tema di economia circolare e sostenibilità nel settore agro-alimentare.
Prevedere la possibilità di utilizzare questi sottoprodotti per la produzione di biogas creerebbe una concorrenza sleale e innaturale tra il settore energetico e quello alimentare. Le conseguenze sarebbero un’ulteriore spinta all’inflazione, con un nuovo aumento dei prezzi delle materie prime agricole impiegate dalla mangimistica, già oggi del tutto insufficienti a coprire la domanda interna, e un pericolo reale per la sicurezza alimentare dell’Italia, che sconta una grave dipendenza dall’estero per i suoi approvvigionamenti. Ma questo si tradurrebbe anche in un grave danno per i consumatori che subirebbero un immediato rialzo dei prezzi dei prodotti alimentari di origine animale fondamentali come carni, latte, uova e pesce, con il rischio di vederne ridotta la stessa offerta sui banconi dei supermercati.
Pur comprendendo l’urgenza dell’azione del Governo nell’ambito di politica energetica a seguito della guerra in Ucraina, ASSALZOO respinge fermamente la misura relativa ai sottoprodotti giudicandola una scelta del tutto errata e un vero e proprio boomerang che colpirà gli italiani in un bene irrinunciabile come quello alimentare. Una norma tanto più incomprensibile, soprattutto in un momento in cui la grave pandemia in corso e gli effetti del conflitto russo-ucraino hanno già messo e stanno mettendo a dura prova la produzione agro-zootecnica-alimentare e la sicurezza degli approvvigionamenti del nostro Paese, a causa delle difficoltà di reperire le materie prime necessarie a garantire la produzione alimentare. ASSALZOO chiede che il Governo torni sui suoi passi e comprenda come la produzione agro-alimentare sia una priorità assoluta e necessaria che non può essere sacrificata per la produzione di energia, rischiando di mettere in pericolo la stessa pace sociale del nostro Paese.
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21/04/2022, 14:01 |
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Marco
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Bologna, 9 giugno – Aumenti generalizzati nella produzione di mangimi composti per quasi tutte le principali specie animali, fatta eccezione per tacchini, conigli ed equini. Nel 2021 è l’alimentazione dei volatili a schiacciare l’acceleratore registrando aumenti tra il 6% e l’8%. “Il notevole incremento produttivo fatto registrare dalla mangimistica nel 2021 riguarda non solo gli avicoli ma anche i suini e i bovini. Una conferma, rispetto allo scorso anno, della dinamicità del settore nonostante la difficile congiuntura”, sottolinea Michele Liverini, presidente reggente di ASSALZOO – Associazione nazionale tra i Produttori di alimenti zootecnici. I dati sono stati diffusi dall’Associazione in occasione dell’assemblea annuale tenutasi oggi a Bologna. L’evento si è svolto nuovamente in presenza dopo due anni.
Conferma dunque la propria solidità il canale produttivo dell’avicoltura, uno dei comparti che meno ha sofferto per la crisi correlata al Covid. Il livello di output per i volatili è cresciuto del 5% – dopo il +1,6% dello scorso anno – passando da 6.070.000 a 6.372.000 tonnellate. Un dato certamente positivo, se si considera che l’avicoltura rappresenta il 40% del totale della produzione di alimenti per animali in Italia. In dettaglio, tutte le singole specie avicole hanno visto crescere il volume di prodotto: polli da carne (+6,1%), galline ovaiole (+7,1%) e altri volatili (+7,7%). Unica eccezione la categoria dei tacchini, in riduzione sensibile (-3,7%). In proposito va evidenziato che si tratta di un risultato che sarebbe potuto risultare ancora superiore se il comparto avicolo non avesse dovuto fronteggiare l’influenza aviaria che ha determinato l’abbattimento di quasi 15 milioni di capi.
Bene anche la produzione per suini e bovini. Nei dodici mesi del 2021 la suinicoltura ha intercettato 4,1 milioni di tonnellate di mangimi (erano 3.977.000 t nel 2020; +3,1%). Il comparto dei bovini, destinatario di oltre il 23% della produzione totale di alimenti per animali, registra 3.659.000 tonnellate di mangimi con un rialzo del 3,8%. Nel dettaglio, le vacche da latte vedono il maggior incremento (+3,9%), seguite dai bovini da carne (+3,8%) e dai bufali (+2%).
Dopo due anni di decrescita, torna con il segno positivo il settore dell’acquacoltura. Il lieve aumento è di 0,8%, grazie alla produzione di 131.000 tonnellate rispetto alle 130.000 tonnellate del 2020. Tra gli altri animali prosegue la performance negativa degli equini, a -1,8%. Drastico calo per i conigli: -6,8%. Bene invece gli ovini con un guadagno produttivo dell’1%. Infine, +3,6% è stato segnato anche dal pet-food.
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09/06/2022, 12:22 |
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Bologna, 9 giugno – Nonostante i gravissimi effetti prodotti della crisi pandemica, a cui si è aggiunto il conflitto tra Ucraina e Russia, l’industria mangimistica italiana conferma il suo ruolo di primo piano all’interno del panorama agro-zootecnico-alimentare. Infatti, pur in presenza di enormi difficoltà operative, produttive, economiche, nell’approvvigionamento di materie prime, nella logistica e con costi di produzione letteralmente fuori controllo, il settore è stato in grado di aumentare i volumi prodotti e di consentire alla zootecnia nazionale di continuare a garantire le sue produzioni e a soddisfare il fabbisogno alimentare del Paese. A dirlo è Michele Liverini, presidente reggente di ASSALZOO – Associazione nazionale tra i Produttori di alimenti zootecnici, aprendo l’assemblea annuale questa mattina a Bologna. Nel corso dell’evento sono stati illustrati i principali risultati dell’industria mangimistica dello scorso anno.
«Gli aumenti dei costi di produzione stanno mettendo a rischio la redditività della zootecnia – spiega Liverini – . Si badi bene, si tratta di una situazione che perdura ormai da troppo tempo e che non può più essere sostenuta dalle aziende mangimistiche, ormai giunte nella condizione di non poter più compensare questi maggiori costi di produzione e pertanto costrette a doverli riversare a valle per non mettere in pericolo la loro stessa sopravvivenza».
Nei mesi scorsi ASSALZOO è più volte intervenuta, nei tavoli istituzionali coordinati dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, per evidenziare le criticità del comparto. L’Associazione ha evidenziato a più riprese la grave situazione che ha segnato in particolare due tra i più importanti comparti del settore agro-zootecnico-alimentare e cioè quello dei bovini da latte e quello suino. «Stanno vivendo una crisi perdurante da troppo tempo, costretti a vendere in molti casi sottocosto latte e carni, con perdite ormai non più sostenibili e il rischio di chiusura di molte stalle», commenta Liverini. Sempre con riguardo all’aumento incontrollabile dei costi di produzione, ASSALZOO ha sottolineato che, qualora questi maggiori costi non possano trovare una compensazione interna alla filiera, il loro trasferimento al consumatore finale non potrà più essere rinviato. L’Associazione ha chiesto l’inserimento dell’industria mangimistica, unitamente al settore agricolo e allevatoriale, tra le imprese energivore, al fine di consentire un’attenuazione dell’insostenibile fiammata dei costi energetici.
Altri temi sollevati da ASSALZOO riguardano l’importazione di materie prime, le epidemie di influenza aviaria e peste suina africana, infine le problematiche legate alla nuova normativa europea in tema di pratiche commerciali sleali. Su quest’ultimo punto chiosa il presidente Liverini: «Una normativa, tuttavia, pensata per la sua applicazione soprattutto nei rapporti con la GDO, ma che trasferita su tutta la filiera agro-zootecnica-alimentare sta determinando gravi difficoltà sia dal punto di vista operativo sia dal punto di vista interpretativo, rischiando di creare notevoli difficoltà e mettendo in discussione usi e consuetudini commerciali che da decenni regolano i rapporti tra operatori. Mi riferisco, soprattutto, all’obbligo del contratto scritto, che sta causando non poche difficoltà alle nostre aziende e agli stessi allevatori».
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09/06/2022, 12:25 |
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Roma, 20 lug – Silvio Ferrari è stato eletto oggi, nel corso dell’Assemblea straordinaria, nuovo Presidente Assalzoo (Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici). Piacentino, imprenditore e manager di lungo corso. Attualmente Vicepresidente di Federalimentare con la delega ai rapporti sindacali. Laureato in scienze e tecnologie alimentari, master of Business Administration, è stato già presidente Assalzoo dal 2005 al 2012. In ambito aziendale è stato Presidente di Cargill Italia, amministratore delegato di Cargill Animal Nutrition e attualmente imprenditore e amministratore di Sivam S.p.A., società produttrice di mangimi.
Ferrari ha una lunga esperienza manageriale e una radicata abitudine nel confronto con le Istituzioni e gli attori della filiera agroalimentare. Attento conoscitore delle dinamiche dei mercati internazionali e delle questioni che attengono il comparto mangimistico e il settore agro-zootecnico-alimentare, Ferrari sarà chiamato ad affrontare le difficili sfide che caratterizzano la complessa congiuntura economica che stiamo attraversando.
“La scelta di Silvio Ferrari – commenta il Presidente reggente uscente MicheleLiverini – è una decisione accolta da un larghissimo consenso degli associati. Lascio il testimone al collega e amico Silvio Ferrari, dopo avere svolto la mia funzione di passaggio in questi mesi, durante i quali ho avuto il sostegno e la collaborazione di tutti gli associati colleghi, che ringrazio per la fiducia accordatami. Il momento internazionale che si sta affrontando è di grande difficoltà. La mangimistica e, più in generale, la zootecnia sono chiamate a vincere la sfida della sostenibilità, ma nell’immediato più urgente è quella dell’approvvigionamento delle materie prime in un contesto molto critico a livello nazionale e internazionale. La strada davanti ad Assalzoo è complessa, ma sono sicuro che il Presidente Ferrari saprà, come è già accaduto in passato, condurre l’Associazione in una condizione di vantaggio per affrontare le sfide che attendono gli imprenditori del settore mangimistico; con la visione e la capacità pratica di Silvio Ferrari nessuno risultato è precluso. Gli auguro un buon lavoro”.
“Sono sorpreso e, ancor più, onorato” – dichiara Ferrari – “nell’assumere la carica di presidente Assalzoo e di poter rappresentare nuovamente il settore mangimistico nazionale, un compito di grande prestigio che avrà da parte miaunadedizioneeunimpegnocompleto. Ringrazio in particolare Michele Liverini e Marcello Veronesi che mi hanno preceduto nella carica. Le sfide che attendono l’Associazione sono tante e molto complesse. Lo scenario internazionale, il tema della sostenibilità e la situazione generale dell’agroalimentare italiano sono questioni che vanno affrontate con impegno e con lungimiranza. Portare Assalzoo e l’industria mangimistica nel futuro è la sfida e finalità principale che desidero perseguire ponendo, anche, la giusta attenzione alla formazione delle nostre risorse. In questo mandato sarò affiancato da una qualificata squadra di Vicepresidenti: Michele Carra, Antonio Galtieri, Michele Liverini, RobertoPavesi ed Alexander Rieper. Il futuro dell’Associazione si costruisce nel dialogo aperto con le istituzioni, con il mondo scientifico e con l’intera filiera agroalimentare; nella capacità di dialogo e di confronto garantisco l’impegno mio e di tutta la struttura associativa”.
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20/07/2022, 16:31 |
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