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Re: ARAER - Associazione Regionale Allevatori Emilia Romagna

16/07/2021, 21:15

Maurizio Garlappi riconfermato alla presidenza
dell’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna

“Ci aspettano sfide e problematiche importanti,

le stiamo già gestendo con competenza e professionalità”

Funo di Argelato (BO), 16 luglio 2021 – Il Consiglio direttivo dell’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna (ARAER) ha riconfermato alla presidenza Maurizio Garlappi e alla vicepresidenza Laura Cenni e Luca Cotti. Ma ha anche introdotto nel suo assetto nuove figure, giovani e altamente qualificate.

“I grandi cambiamenti che da alcuni anni stanno caratterizzando il mondo zootecnico – afferma Maurizio Garlappi – hanno messo a dura prova la nostra capacità di cogliere sfide e opportunità per salvaguardare un settore in cui l’evoluzione, soprattutto tecnologica, non poteva disgiungersi da una tradizione che rappresenta il nostro più importante patrimonio. I risultati ottenuti confermano che abbiamo saputo rispondere con armi vincenti. Dal benessere animale alla lotta all’antibioticoresistenza passando per la sostenibilità produttiva e le gravi conseguenze determinate in quest’ultimo anno e mezzo dalla pandemia, il settore zootecnico emiliano-romagnolo ha saputo imporsi come modello di riferimento. È evidente che le emergenze e le problematiche tecniche e sanitarie saranno cruciali nel prossimo futuro. ARAER saprà dare risposte puntuali e soprattutto all’altezza delle aspettative. La prima grande sfida riguarda il benessere animale, rispetto alla quale grazie al progetto Gli allevamenti del benessere, partito circa tre anni fa, stiamo certificando gli allevamenti di bovini da latte nostri associati adottando e integrando la valutazione prevista da Classyfarm attraverso l’analisi di cinque indicatori rilevati con i normali controlli funzionali. A breve partiremo anche con la certificazione degli allevamenti di bovini da carne utilizzando gli stessi parametri e gli indicatori previsti dall’Associazione italiana allevatori”.

Lotta all’antibioticoresistenza e sostenibilità ambientale, sociale ed economica rappresentano gli altri grandi temi con i quali il comparto si sta già confrontando concretamente. “La sanità animale e la riduzione di impiego dei farmaci costituiscono per ARAER un impegno imprescindibile – continua il presidente Garlappi – che va incontro alle esigenze del consumatore ma anche del bestiame in un’ottica che punta a incrementare il benessere animale. Non dimentichiamo che negli ultimi dieci anni l’impiego di antibiotici in allevamento si è ridotto del 40% e in tema di sostenibilità ambientale, secondo le elaborazioni dell’Ispra, dal 1990 al 2018 le emissioni di gas serra prodotte dal settore agricolo hanno registrato una riduzione del 13%, arrivando oggi a non superare nel computo totale il 7,1%, all’interno del quale il contributo della zootecnica non va oltre il 5,6%. Questo non significa avere raggiunto l’obiettivo finale, convinti come siamo che ci sia ancora molto da fare per aumentare la riduzione delle emissioni, vuol dire però che la demonizzazione del settore da parte di chi vede nella zootecnia la madre di tutte le responsabilità alla base del cambiamento climatico non ha fondamento scientifico. Ecco – conclude Garlappi – è proprio sui numeri, sui dati scientifici che occorre confrontarci per evitare che la diffusione di fake news create ad arte confonda un’opinione pubblica e un consumatore che legittimamente chiedono ed esigono informazioni chiare ed esaustive. Posso affermare senza tema di smentita che noi siamo assolutamente in grado di fornirle. È un impegno che come presidente di ARAER assumo e che onorerò al massimo delle mie capacità”.

Re: ARAER - Associazione Regionale Allevatori Emilia Romagna

11/10/2021, 10:39

A Brisighella (RA), domenica 17 ottobre 2021

Dopo lo stop forzato dello scorso anno torna

il Meeting Nazionale Allevatori Suini Razza Mora Romagnola

L’evento, giunto alla sua sesta edizione, è organizzato dall’Associazione Regionale Allevatori dell’Emilia Romagna in collaborazione con l’Associazione Nazionale Allevatori Suini. Sarà una giornata densa di iniziative che valorizzeranno una delle eccellenze della zootecnia regionale

Funo di Argelato (BO), 11 ottobre 2021 – Torna il Meeting Nazionale Allevatori di Suini di Razza Mora Romagnola che taglia il traguardo della sua sesta edizione e che si terrà domenica 17 ottobre 2021 a Brisighella (RA), nella centralissima Piazza IV Novembre e nel rispetto di tutte le norme antiCovid previste.

L’evento è organizzato dall’Associazione Regionale Allevatori dell’Emilia Romagna (ARAER) in collaborazione con ANAS (Associazione Nazionale Allevatori Suini).

Proprio a causa della pandemia la rassegna biennale che doveva svolgersi lo scorso anno ha dovuto subire uno stop, ma con l’appuntamento di quest’anno si riaccenderanno i riflettori su una delle eccellenze della zootecnia regionale, al centro di un importante processo di recupero e valorizzazione di una razza che ha rischiato l’estinzione.

“Proprio così – afferma Maurizio Gallo, direttore di ANAS – Solo una ventina di anni fa i suini appartenenti alla razza Mora Romagnola si potevano contare sulle dita di una mano, al punto che i capostipite non superavano le tre unità. Proprio da loro, grazie alla tenacia degli allevatori, all’Università di Bologna e all’impegno dell’allora Associazione provinciale allevatori di Ravenna e a quello di ANAS è stato avviato un processo che ci permette oggi di contare un cospicuo numero di riproduttori in grado di garantire la conservazione in sicurezza della razza”.

Infatti sul territorio romagnolo si contano oltre 30 allevamenti con un patrimonio di 300 scrofe. La Mora Romagnola è una razza che si contraddistingue per la sua rusticità ma soprattutto per una produzione di carne particolarmente indicata sia per il consumo fresco che per la trasformazione in ottimi salumi, al centro oggi di un interessante progetto di valorizzazione e promozione che partirà a breve. “Infatti – spiega ancora Maurizio Gallo – dopo aver genotipizzato tutti i riproduttori per ottenere le informazioni indispensabili che permettono di certificare attraverso il DNA la reale appartenenza alla razza, come ANAS stiamo lavorando a un progetto che riguarderà tutte le razze autoctone, e in special modo la Mora Romagnola, finalizzato all’inserimento in etichetta della denominazione di razza e della relativa iscrizione al Libro Genealogico: il Dqa (Dipartimento qualità agroalimentare, ndr) in qualità di ente terzo si occuperà della procedura di certificazione. Il progetto ha inoltre già incassato il pronunciamento del Mipaaf e dell’Ispettorato centrale repressioni frodi”.

Il sesto Meeting Nazionale Allevatori Suini Razza Mora Romagnola in programma a Brisighella avrà inizio alle ore 9 con l’apertura dell’esposizione dei suini partecipanti, a cui seguirà la presentazione delle caratteristiche della razza e il Convegno dal titolo “Risultati e prospettive della conservazione e valorizzazione della Mora Romagnola – Le novità del progetto SUIS.2” a cui parteciperanno in qualità di relatori Maurizio Gallo, Silvia Tinarelli e Manuel Covino di ANAS.

“Dopo il forzato stop dello scorso anno dovuto alla pandemia – sottolinea il direttore di ARAER, Claudio Bovo – volevamo organizzare un evento degno di questo nome capace di sfruttare ogni opportunità per dare la massima visibilità e importanza a una razza che rappresenta senza dubbio uno dei tanti fiori all’occhiello della zootecnia emiliano-romagnola. Il ricco programma che insieme ad ANAS abbiamo predisposto, oltre alla mostra prevede naturalmente lo spazio dedicato alle premiazioni degli allevatori: i riconoscimenti andranno al miglior soggetto di ogni allevamento partecipante e al campione di mostra sia maschio che femmina. Al termine di una ricca mattinata è previsto un pranzo con le eccellenze certificate delle carni di Mora Romagnola e nel pomeriggio l’estrazione della lotteria con un ricco carnet di premi, a iniziare dai salumi ovviamente di Mora Romagnola. Per la sicurezza del pubblico che auspichiamo parteciperà numeroso, voglio ricordare che ogni iniziativa in programma si svolgerà nel massimo rispetto delle norme antiCovid previste”.

Re: ARAER - Associazione Regionale Allevatori Emilia Romagna

14/10/2021, 12:28

Brisighella (RA), domenica 17 ottobre 2021

Suini di Mora Romagnola,

sfilano i più bei soggetti di una razza d’eccellenza

Funo di Argelato (BO), 14 ottobre 2021 – I migliori soggetti di suini di razza di Mora Romagnola sono attesi al Meeting Nazionale organizzato dall’Associazione Regionale Allevatori dell’Emilia Romagna (ARAER) in collaborazione con ANAS (Associazione Nazionale Allevatori Suini).

L’appuntamento è previsto per domenica 17 ottobre a Brisighella (RA), nella centralissima piazza IV Novembre a partire dalle ore 9.

Dopo lo stop forzato dello scorso anno dovuto alle restrizioni sanitarie, l’evento si ripropone per la sua sesta edizione e nel rispetto delle norme antiCovid previste garantirà uno svolgimento all’insegna della massima sicurezza.

La razza Mora Romagnola è una razza autoctona, al centro negli ultimi vent’anni di un complesso e impegnativo processo di recupero condotto dall’Università di Bologna e dall’ANAS volto a scongiurare il pericolo di estinzione, rischio che proprio sul finire degli anni Novanta si stava concretizzando. Basti pensare che dai 335mila esemplari di inizio Novecento si era arrivati a meno di 15 unità.

La passione degli allevatori romagnoli, in special modo delle zone di Ravenna, Forlì, Cesena, e Rimini insieme all’ateneo bolognese, all’Associazione nazionale allevatori suini e a quella che all’epoca era l’Associazione provinciale allevatori di Ravenna, ha permesso alla razza di non estinguersi ma anzi andare incontro a un ripopolamento importante, che oggi vanta un patrimonio di 300 scrofe.

Il Meeting Nazionale in programma a Brisighella rappresenterà quindi un’importante occasione per ammirare una razza pregiata, da cui si ricava una produzione di eccellenza sia per quanto riguarda la carne da consumare nelle preparazioni di arrosti, grigliate e braciole, sia per i prodotti trasformati, in particolare culatello e spalla cruda.

Il programma della giornata, dopo l’arrivo dei soggetti in mostra, prevede la presentazione delle caratteristiche di razza che sarà curata da Francesco Nen dell’Anas, a cui seguirà il convegno dal titolo “Risultati e prospettive della conservazione e valorizzazione della Mora Romagnola – Le novità del progetto SUIS.2” che avrà come relatori il direttore dell’Anas, Maurizio Gallo e i suoi collaboratori Silvia Tinarelli e Manuel Covino.

Al termine è prevista la premiazione del miglior animale per ogni allevamento in gara e l’incoronazione del campione di Mostra sia maschio che femmina.

Re: ARAER - Associazione Regionale Allevatori Emilia Romagna

22/12/2021, 18:48

ARAER e Consorzio del Parmigiano Reggiano

insieme per un grande progetto

contro l’antibioticoresistenza in allevamento

Argelato (BO), 22 dicembre 2021 – Due progetti importanti. Nati dalla collaborazione tra ARAER (Associazione Regionale Allevatori dell’Emilia Romagna) e Consorzio del Parmigiano Reggiano, a cui l’Università degli Studi di Milano e l’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna hanno dato un importante contributo scientifico certificandone di fatto l’eccellenza.

Stiamo parlando del Servizio ARAER a supporto dell’asciutta selettiva negli allevamenti di bovini da latte destinato alla produzione di Parmigiano Reggiano e del “Progetto DDD” per la definizione della dose definita giornaliera (l’unità standard di misura degli antimicrobici utilizzati, ndr) in alcuni allevamenti che conferiscono al Consorzio: protagonista di entrambi l’impiego prudente del farmaco, di fatto la lotta all’antibioticoresistenza.

Se ne è parlato ieri, presso la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano, davanti a un numeroso pubblico composto da veterinari e operatori del settore che parte in presenza, nel pieno rispetto delle norme antiCovid, e parte in collegamento digitale ha partecipato all’incontro dove sono intervenuti in qualità di relatori Paolo Moroni, Responsabile scientifico di entrambi i progetti e docente presso il dipartimento di Medicina Veterinaria all’Università di Milano e alla Cornell University di Ithaca, negli Stati Uniti; Patrizia Bassi dell’Izsler; Andrea Gavinelli, Capo dell’Unità Benessere animale e resistenza antimicrobica della DG Sante a Bruxelles, Giovanna Trambajolo, Chiara Casadio e Anna Padovani dell’Area sanità veterinaria e Igiene degli alimenti della Regione Emilia Romagna.

Il Piano regionale di prevenzione e le nuove Linee Guida sull’utilizzo prudente dell’antibiotico in allevamento hanno costituito il terreno sul quale Paolo Moroni ha costruito i progetti, oggi perfezionati in tutti i loro aspetti, di cui sono state gettate le basi un paio di anni fa.

A partire dal prossimo mese di gennaio ARAER li presenterà ai veterinari aziendali e agli allevatori in una serie di incontri provinciali per coinvolgerli in un percorso consapevole e strutturato, capace di rispondere con efficacia a quanto chiede l’Europa sulla riduzione del farmaco in allevamento, obiettivo che dal 28 gennaio 2022 diventerà una realtà ineludibile.

“D’ora in avanti non si potrà che parlare di asciutta selettiva delle bovine – ha sottolineato Moroni nel suo intervento – una pratica che tutti gli allevatori dovranno adottare nel breve periodo e che nelle aziende dove sono presenti microrganismi contagiosi e/o che mostrano carenze gestionali andrà incontro a un cammino più complesso. Andranno pertanto attuate adeguate misure di igiene, buone prassi zootecniche, strategie di gestione per ridurre al minimo lo sviluppo e la diffusione delle infezioni mammarie: ma soprattutto l’imperativo della terapia di asciutta selettiva consiste nel superare il trattamento sistematico e definire quando un animale è da trattare. In questo percorso il progetto che abbiamo realizzato e rispetto al quale ARAER rivestirà un ruolo centrale per il veterinario aziendale e l’allevatore, prevede un approccio all’asciutta selettiva molto attento da un punto di vista tecnico/scientifico, il supporto delle informazioni in possesso dell’allevatore, l’utilizzo di quelle inserite negli archivi e disponibili sul gestionale Si@lleva per selezionare in modo appropriato gli animali da trattare nel rispetto delle linee guida della Regione Emilia Romagna”.

Riguardo il progetto DDD per la definizione della dose definita giornaliera, Paolo Moroni ha affermato che lo scopo dell’iniziativa è quello di registrare la situazione in alcune stalle da latte che conferiscono al Consorzio del Parmigiano Reggiano, sperimentando un razionale flusso di dati relativi alle DDD da Classyfarm al Consorzio per arrivare ad avere elementi statistici robusti al fine di avviare azioni utili a ridurre l’utilizzo dell’antibiotico in allevamento. “Confidiamo che al progetto aderiscano un centinaio di aziende – ha affermato il docente universitario - che condivideranno i loro dati sull’utilizzo degli antimastitici. Dopodichè, attraverso il calcolo automatico della DDD effettuato da Classyfarm, otterremo un dato standardizzato che ci permetterà di elaborare dei calcoli sul miglioramento e le relative statistiche”.

Soddisfatti dell’iniziativa il direttore di ARAER, Claudio Bovo, e il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli. “Ci aspettano tempi di grandi innovazioni – ha detto Bovo – e non possiamo farci trovare impreparati. Questi progetti sono il frutto di un lavoro durato anni, che ARAER ha creduto e fortemente voluto. Sono progetti ambiziosi che sapremo portare avanti anche grazie a una struttura come la nostra, capace di analizzare ed elaborare dati attendibili a tutto vantaggio dell’attività dei nostri associati”.

“Legittimamente oggi il consumatore non si accontenta di acquistare un alimento buono. Vuole sapere anche come viene fatto – ha concluso Nicola Bertinelli – Un’esigenza che vogliamo soddisfare senza dimenticare però che il comparto zootecnico non può essere messo sulla graticola con una certa sistematicità anche rispetto al tema dell’antibioticoresistenza, visto che il mondo del latte incide su questo versante per un modesto 2%. L’informazione è doverosa. Ma deve essere basata sulla verità. Vera e certa”.

Re: ARAER - Associazione Regionale Allevatori Emilia Romagna

08/04/2022, 16:57

PESTE SUINA AFRICANA,

ARAER E REGIONE EMILIA ROMAGNA

INSIEME A DIFESA DELLA SUINICOLTURA

Il Consorzio agrario provinciale di Parma ha ospitato il 7 aprile scorso un incontro organizzato dall’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna sull’emergenza sanitaria che ha colpito il settore suinicolo nazionale

Funo di Argelato (BO), 8 aprile 2022 – L’obiettivo è eradicare la malattia entro l’estate. Ma nell’immediato, l’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, Alessio Mammi, chiederà al ministro per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli, di accelerare nella messa a terra delle recinzioni previste nel perimetro dell’area infetta, situata tra Piemonte e Liguria, colpita dal virus della peste suina africana.

La notizia l’ha data lo stesso Mammi, intervenendo all’incontro che l’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna (Araer) ha organizzato in collaborazione con il Servizio salute animale dell’Asl di Parma, svoltosi il 7 aprile scorso presso il Consorzio agrario provinciale della città emiliana.

L’incontro, che si è tenuto sia in presenza che da remoto registrando una massiccia partecipazione di allevatori, ha voluto fare il punto sulla situazione esistente che vede, allo stato, il rinvenimento totale da inizio emergenza (fine dicembre 2021) di 88 carcasse di cinghiale risultate positive al virus della Psa nell'area di restrizione compresa tra Liguria e Piemonte.

“Da tempo sapevamo di correre il rischio che la malattia avrebbe fatto la sua comparsa anche nel nostro Paese – ha dichiarato Mammi – adesso dobbiamo riuscire a mettere in atto tutte le misure necessarie per eradicarla. Recinzioni e biosicurezza sono le uniche armi che abbiamo a disposizione. Per entrambe la Regione Emilia Romagna vuole essere un sostegno per gli allevatori che stanno già attraversando un momento molto difficile a causa degli aumenti dei costi energetici e delle materie prime. Sono passati ormai quattro mesi dalla scoperta del primo caso di Psa e solo poche settimane fa il Commissario straordinario è stato ufficialmente nominato. Non solo. Malgrado lo stanziamento da parte del Ministero di 50 milioni di euro a sostegno del comparto, manca ancora il decreto che stabilisca come i 15 milioni che ne fanno parte destinati a implementare i sistemi di biosicurezza andranno spesi; quale tipo di aiuto prevedono, a chi saranno erogati, se alle aziende o alla Regione. Tutte domande che esigono una risposta e che farò al ministro Patuanelli in occasione di un incontro che avrò insieme a tutti gli altri assessori regionali all’Agricoltura”.

Al convegno organizzato da Araer hanno partecipato i vertici della Sanità veterinaria della Regione Emilia Romagna: la dottoressa Anna Padovani e il dottor Ivano Massirio; la dottoressa Alice Prosperi della sezione di Parma dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna; il dottor Mario Pellaccini, medico veterinario e il dottor Cosimo Paladini Direttore del Servizio salute animale dell’Asl di Parma.

“Auspico un esito positivo dell’incontro con il ministro Patuanelli – ha ribadito l’assessore Mammi – che soprattutto porti a un provvedimento unico per tutto il Paese e non preveda che ogni Regione agisca in autonomia. Questo vorrebbe dire allungare ulteriormente i tempi di intervento e non possiamo permettercelo. La Regione intende sostenere finanziariamente gli investimenti che i suinicoltori sono chiamati a realizzare per difendere le loro aziende da una minaccia che sta mettendo in pericolo i loro allevamenti: ricordiamoci che l’Emilia Romagna copre da sola il 50% della produzione nazionale di salumi, si fa quindi presto a capire cosa vorrebbe dire per noi se il virus della Psa entrasse anche in un solo allevamento”.

“Nell’ultimo incontro avuto il 6 aprile con le regioni interessate, tra cui per contiguità anche l’Emilia Romagna e la Lombardia – ha affermato Anna Padovani – il Commissario straordinario all’emergenza Psa, Angelo Ferrari, ha sferzato con un ultimatum il Piemonte e la Liguria affinchè procedano in tempi brevissimi con le recinzioni previste nell’area circoscritta tra le due autostrade a ridosso della zona infetta, la A7 la A26, per creare un sorta di cuscinetto che di fatto costringerebbe i cinghiali a non uscire dalla zona delimitata”.

Di attenzione territoriale e adozione corretta della biosicurezza fuori e dentro l’allevamento ha parlato Ivano Massirio, sottolineando che “nonostante l’infezione al momento non sembra spostarsi verso est, quindi verso la Lombardia e l’Emilia Romagna – ha detto – non possiamo ritenerci al riparo da un rischio che purtroppo è molto concreto”.

Alice Prosperi e Cosimo Paladini hanno illustrato alla platea la corretta applicazione delle norme di biosicurezza da adottare sia fuori che dentro l’allevamento, con un’attenzione particolare ai mezzi di trasporto, ai visitatori, alla possibilità di tracciare e rintracciare chi, malauguratamente, potrebbe essere portatore del virus in porcilaia. “Stiamo monitorando tutti gli allevamenti suinicoli della provincia di Parma per stabilire il rispetto dei requisiti previsti in materia di biosicurezza – ha detto Paladini – Auspico che insieme all’Ordine dei medici veterinari di Parma e all’Istituto zooprofilattico si possa elaborare un Piano univoco che aiuti gli allevatori a migliorare e/o implementare un sistema che è imprescindibile per difendere il bestiame dal contagio di qualsiasi malattia, oggi rappresentata nella sua drammaticità dalla Psa”.

Re: ARAER - Associazione Regionale Allevatori Emilia Romagna

30/06/2022, 15:52

Il presidente Maurizio Garlappi:

“Si consolida la nostra offerta di servizi

per una zootecnia pronta alle grandi sfide del futuro”

Funo di Argelato (BO), 30 giugno 2022 – “Con le iniziative e i servizi in costante implementazione offerti agli associati e gli importanti progetti che stiamo portando avanti anche nel 2022, a iniziare da quello sull’asciutta selettiva delle bovine da latte, ARAER si conferma a pieno titolo il punto di riferimento tecnico degli allevatori dell’Emilia Romagna”.

Così Maurizio Garlappi, presidente dell’Associazione Regionale Allevatori dell’Emilia Romagna, ha introdotto l’Assemblea annuale che si è tenuta il 29 giugno alla presenza, oltre che del direttore Claudio Bovo, del presidente e del direttore generale AIA (Associazione Italiana Allevatori) rispettivamente Roberto Nocentini e Mauro Donda, ad alcuni rappresentanti dell’assessorato all’Agricoltura e alla Salute dell’Emilia Romagna e al presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli.

Indisponibile per alcuni impegni precedentemente assunti l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, che ha però inviato un video in cui, nel ricordare il valore e l’importanza della zootecnia regionale, ha sottolineato lo straordinario risultato della Plv (produzione lorda vendibile) agroalimentare raggiunto dall’Emilia Romagna nel 2021: oltre 5 miliardi di euro, cresciuta di quasi 1,5 miliardi rispetto a quella dell’anno precedente. “Sostenere, accompagnare, semplificare – ha ribadito – sono i verbi che ci vedono impegnati ad appoggiare uno dei comparti produttivi più importanti della nostra economia regionale che ha contribuito in maniera determinante a superare quei 5 miliardi di Plv, dove oltre 2 miliardi riguardano la zootecnia in generale e 1,5 miliardi di euro il lattiero caseario”.

“Anche nel 2021, con una progressione costante che si conferma di anno in anno – ha illustrato Maurizio Garlappi – i numeri meglio di tutto esprimono il valore di ARAER. Le bovine da latte controllate sono aumentate dell’1,7% rispetto al 2020 portandosi a 242.977 unità con una produzione media per capo controllato di 9.473kg . Significativo è anche il numero relativo alla consistenza media di bovine controllate per allevamento: 142,7 unità, che nel 2021 ha registrato un +3,6% rispetto all’anno prima, un valore particolarmente rilevante se si considera che la media, in Italia, è di 95,1 unità. Contestualmente il nostro laboratorio di analisi di Reggio Emilia ha effettuato 1.636.871 analisi: +6,87% sul 2020. Nel consolidare alcuni percorsi finalizzati a fornire agli allevatori associati nuovi strumenti di controllo sanitario della mandria, ARAER ha parallelamente continuato a lavorare per contenere i costi e razionalizzare i servizi, riuscendo a migliorarli e ad aumentare il numero di quelli offerti. Uno di questi riguarda il sistema gestionale Si@lleva che, implementato, dal primo gennaio 2021 viene fornito e installato gratuitamente presso le aziende degli associati che ne fanno richiesta”. Ai positivi risultati ottenuti anche nel secondo anno della pandemia, che pur condizionando in parte la normale attività dell’Associazione non ne ha compromesso come dicono i numeri la crescita, si contrappongono le preoccupazioni della situazione che stiamo vivendo sia a livello nazionale che internazionale con la grave crisi idrica e le conseguenze della guerra in Ucraina, preoccupazioni che il presidente Garlappi ha voluto evidenziare lanciando però un segnale di speranza dettato proprio dalla capacità e dalla volontà di ARAER di guardare con fiducia al futuro. “Quando lo tsunami che ha travolto il mondo intero negli ultimi due anni sarà passato – ha dichiarato – nulla sarà più come prima e sarebbe un errore se il sistema allevatori non si organizzasse per affrontare un futuro che è ormai alle porte. ARAER lo sta facendo ed è pronta a raccogliere questa grande sfida implementando, oltre ai servizi offerti, l’attività di raccolta dati attraverso l’enorme mole di accertamenti diagnostici svolta. Questo ci permette e ci permetterà sempre più di dare corso a elaborazioni scientifiche fondamentali per migliorare lo stato sanitario dei nostri allevamenti, il benessere degli animali, la sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle aziende nostre associate. Il futuro di ARAER è proprio racchiuso qui: nella multifunzionalità del dato e dei servizi che auspichiamo possa coinvolgere, nel rispetto dell’anonimato di ogni azienda, la collaborazione di molte altre Associazioni regionali allevatori”.

Nel ricordare il ruolo strategico dell’Emilia Romagna all’interno del panorama zootecnico nazionale, il presidente di AIA, Roberto Nocentini, ha posto l’accento sulla necessità di garantire agli associati servizi tecnici in linea con le esigenze future in un quadro di certezze economiche. E sul ruolo strategico del “dato” è tornato Mauro Donda, direttore generale di AIA, che a sua volta ha sottolineato l’importanza del “dato misurato” e non stimato, come elemento indispensabile a disposizione dell’intera catena produttiva ma anche delle Istituzioni per garantire e comunicare valore al mercato.

In chiusura dei lavori, la parola è toccata al presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, che ha parlato di “momento senza precedenti” riferendosi all’attualità che stiamo vivendo e ricordando come, in questi ultimi due anni, il cibo sia tornato al centro delle priorità perché le conseguenze della guerra in Ucraina ci hanno messo davanti al rischio di non poterlo avere con la normalità fino a oggi conosciuta. “La sensibilità dei cittadini rispetto alla sostenibilità è aumentata – ha dichiarato – ed è per questo che occorre comunicare bene come, quel determinato prodotto, è fatto”.

Re: ARAER - Associazione Regionale Allevatori Emilia Romagna

03/08/2022, 20:40

A Verghereto (FC) sono tornate le Giornate Zootecniche della Moia,

un successo atteso da due anni

Funo di Argelato (BO), 3 agosto 2022 - Dopo lo stop imposto dalla pandemia che per due anni ne ha impedito lo svolgimento, dal 29 al 31 luglio scorsi sono tornate le Giornate Zootecniche della Moia a Verghereto, provincia di Forlì-Cesena, la rassegna organizzata come sempre dall’Associazione Regionale Allevatori dell’Emilia Romagna (ARAER) che sul territorio rappresenta uno degli appuntamenti più attesi e partecipati della stagione estiva.

Alla buona riuscita dell’iniziativa quest’anno hanno contribuito il Comune di Verghereto e in particolare la Banca di Credito Cooperativo di Sarsina.

Anche quest’anno le aspettative non sono andate deluse: nel rispetto delle disposizioni antiCovid previste il numeroso pubblico che non ha voluto mancare alla manifestazione ha potuto assistere alle sfilate e alle premiazioni dei migliori capi di bestiame appartenenti alla razza Romagnola per quanto riguarda i bovini e alle razze Suffolk e Berrichonne relativamente agli ovini.

“Siamo molto soddisfatti dell’ottima riuscita della manifestazione – afferma il presidente di ARAER, Maurizio Garlappi – abbiamo potuto dare risalto ancora una volta a razze del territorio che meriterebbero una maggiore valorizzazione soprattutto per quanto riguarda i bovini di razza Romagnola e registrare una massiccia partecipazione di allevatori e tecnici del settore che ci ha confortato rispetto a un impegno che ARAER manda avanti da diverso tempo con tenacia e convinzione per promuovere le qualità di una carne che non ha nulla da invidiare ad altre razze ben più blasonate”.

Nel ring, davanti a un pubblico numeroso e attento, hanno sfilato circa 60 bovini di razza Romagnola e una decina di razza Limousine. Per quanto riguarda gli ovini erano presenti circa 70 capi di razza Appenninica, 15 di razza Suffolk e altrettanti di razza Berrichonne. A completare il quadro, la rassegna ha ospitato anche alcuni cavalli di Agricola Italiana TPR, altri di razza Bardigiana e alcuni asini di razza Romagnola.

“Abbiamo voluto offrire uno spettacolo nello spettacolo – sottolinea il direttore ARAER, Claudio Bovo – reso possibile anche dal contributo che ci ha fornito la Banca di Credito Cooperativo di Sarsina che ringraziamo anche e soprattutto per aver creduto nel valore di questa manifestazione. Per questo, durante le premiazioni, per ARAER è stato un onore avere la presenza del presidente dell’Istituto di credito Mauro Fabretti, oltre al sindaco di Verghereto Enrico Salvi insieme ai rappresentanti delle istituzioni locali”.

Al termine della kermesse si è tenuta come sempre la cerimonia di premiazione che per i bovini di razza Romagnola ha incoronato Campionessa nella categoria femmine Junior Neve della società agricola F.lli Roverelli di Bagno di Romagna; il titolo di Campionessa femmine Senior è andato a Banditella di Mascheri Marino e C. di Verghereto mentre il titolo di Campione di mostra maschi Junior e Senior è andato rispettivamente a Olimpo dell’azienda agricola Nuti Vittorio e Corrado di Bagno di Romagna e Frullo di Rossi Gabriele e C. di Verghereto.

Per gli ovini di Razza Appenninica il primo classificato è stato l’allevamento Canestrini Edoardo di Verghereto; al secondo posto si è piazzato l’allevamento di Giovannetti Alex di Sarsina e al terzo posto la società agricola La Bigotta di Casteldeci.

Re: ARAER - Associazione Regionale Allevatori Emilia Romagna

29/09/2022, 13:16

Stefano Pignani, direttore di ANABIC:

“Per la prima volta saremo protagonisti al Sommet de l’Élevage,

una straordinaria occasione per far conoscere le nostre razze”

Dal 4 al 7 ottobre 2022 all’importante kermesse internazionale dedicata ai bovini da carne parteciperanno alcuni splendidi esemplari delle razze Chianina, Marchigiana e Romagnola, il meglio della carne bovina italiana

Perugia, 29 settembre 2022 – Al Sommet de l’Élevage che si terrà a Clermont Ferrand (Francia) dal 4 al 7 ottobre 2022, sarà possibile ammirare alcuni splendidi esemplari di bovini da carne di alcune delle razze rappresentate da ANABIC - Chianina, Marchigiana e Romagnola - che per la prima volta partecipa a una delle più importanti rassegne internazionali dedicate all’allevamento dei bovini da carne.

“Questa grande occasione a cui parteciperemo per la prima volta da protagonisti – dichiara il direttore di ANABIC (Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani Carne), Stefano Pignani – rappresenta per noi una straordinaria opportunità per far conoscere a un pubblico di esperti internazionali le eccellenze italiane del nostro settore, rispetto al quale stiamo portando avanti importanti progetti scientifici e iniziative di valorizzazione su cui puntiamo con decisione”.

Sono poco più di 5.000 gli allevamenti associati ad ANABIC, distribuiti in 18 regioni che da nord a sud dell’Italia allevano complessivamente 160.000 capi: nel 70% dei casi in modo estensivo, quindi totalmente al pascolo.

“È questa una delle più importanti caratteristiche delle razze che rappresentiamo – continua Pignani – che nel caso della Podolica e della Maremmana arrivano anche alla più alta percentuale del 90% di animali allevati al pascolo. Per tutti il rapporto con la natura è simbiotico e l’integrazione con l’ambiente, di cui sono un importante presidio, è totale”.

Sostenibilità, tutela del territorio, difesa di un patrimonio culturale che ha radici molto profonde sono valori che ANABIC intende trasmettere a un consumatore sempre più attento alla qualità del cibo che porta sulla sua tavola e interessato a conoscerne la provenienza.

“Vogliamo rispondere adeguatamente a queste esigenze – sottolinea ancora il direttore ANABIC – puntando su una comunicazione capillare attraverso la quale, ad esempio, far sapere quello che stiamo facendo per ridurre l’impatto ambientale derivante dalle emissioni degli animali. Grazie al progetto I-Beef, finanziato dal ministero delle Politiche agricole, avvalendoci di strumentazioni innovative e di uno staff di alto livello il nostro Centro Genetico di Perugia misura infatti le emissioni di metano di tutti i torelli delle varie razze presenti nel Centro e ne analizza al contempo il microbioma ruminale, cioè l’insieme dei microrganismi esistenti nel rumine e responsabili della produzione di metano durante la ruminazione, per cercare di individuare quegli animali che presentano i valori più bassi di emissioni studiandone il profilo genetico. È un percorso iniziato da poco ma molto all’avanguardia che, siamo certi, porterà a interessanti risultati. Non solo. Spesso il consumo di carne rossa viene a torto demonizzato sulla base di convinzioni puramente ideologiche. Non tutti però sanno che le carni di razza Chianina, Marchigiana, Maremmana, Podolica e Romagnola hanno dimostrato scientificamente di avere un basso livello di colesterolo, sono ricche di grassi insaturi e povere di grassi saturi, quindi ottime per una dieta che alla salubrità unisce un altro fondamentale elemento: la valorizzazione del territorio e del patrimonio in esso racchiuso. Anche per questo mi piace ripetere che noi non produciamo carne, bensì razze, uniche e distintive, con tutto quello che questo termine racchiude di positivo. Per farlo è necessario però poter contare su una filiera organizzata ed è anche su questo fronte che intendiamo lavorare con convinzione, sicuri che sia questa la strada da seguire per creare canali di diffusione e commercializzazione capaci di premiare adeguatamente le produzioni di alta qualità di questi animali anche in termini di redditività per gli allevatori, senza la quale questo immenso patrimonio sarebbe a rischio. Anche sul piano della trasparenza e della tracciabilità delle produzioni ANABIC è all’avanguardia; infatti è l’unica associazione in Italia ad aver depositato il Dna di tutti gli animali allevati. Nella nostra Banca del DNA sono infatti conservati ben 600.000 campioni che rappresentano un autentico baluardo per eventuali verifiche sulla qualità della carne, oltre a costituire un importante ostacolo alle potenziali frodi. Il confronto con altre razze internazionali più blasonate non ci spaventa – conclude Stefano Pignani – la nostra storia, le caratteristiche delle razze che rappresentiamo e le produzioni che ne derivano, insieme al lavoro che ANABIC sta portando avanti, parlano per noi”.

Re: ARAER - Associazione Regionale Allevatori Emilia Romagna

10/10/2022, 11:56

Interesse a apprezzamento per i bovini da carne ANABIC

in mostra al Sommet de l’Élevage di Clermont Ferrand

Durante i quattro giorni (4-7 ottobre 2022) che hanno scandito la rassegna del settore più importante a livello europeo e tra le più prestigiose su scala internazionale, alcuni bovini di razza Chianina, Marchigiana e Romagnola hanno letteralmente incantato il numeroso e qualificato pubblico che ha calcato i padiglioni della kermesse francese

Perugia, 10 ottobre 2022 – “Non potevamo tornare a casa con una soddisfazione più grande. Gli animali che abbiamo portato in esposizione hanno riscosso un enorme successo di pubblico sia in termini di apprezzamento che di curiosità, soprattutto davanti alla maestosità della loro stazza. Questa nostra prima partecipazione al Sommet de l’Élevage di Clermont Ferrand, in Francia, che si è svolto dal 4 al 7 ottobre scorsi, sancisce per ANABIC l’inizio di un nuovo corso che ha come obiettivo un sempre maggiore impegno verso la valorizzazione dalle razze che l’Associazione rappresent: Chianina, Marchigiana, Romagnola, Maremmana e Podolica e della carne da loro prodotta”.

Luca Panichi, presidente dell’Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani Carne (ANABIC), non ha dubbi: la prima partecipazione alla più importante rassegna europea di bovini da carne, che si inserisce tra le più prestigiose a livello internazionale, ha risposto alle aspettative nel migliore dei modi e ha ripagato gli enormi sforzi organizzativi richiesti.

“Proprio così – commenta a sua volta il direttore Stefano Pignani – Quando siamo partiti con alcuni splendidi esemplari di bovini di razza Chianina, Marchigiana e Romagnola da esporre al Sommet avevamo tanto entusiasmo, ma anche qualche timore che si è dissolto velocemente davanti all’affluenza che abbiamo registrato ogni giorno durante la sfilata dei nostri animali e all’interesse manifestato dai numerosissimi visitatori, tutti allevatori e operatori del settore altamente specializzati sia francesi sia provenienti da altri Paesi, che hanno sostato con attenzione davanti agli animali e al nostro stand chiedendo informazioni sempre molto dettagliate sulle razze che ANABIC rappresenta. Pochi numeri possono motivare la nostra grande soddisfazione: al Sommet de l’Élevage partecipano mediamente a ogni edizione oltre 100.000 visitatori professionali, circa 2000 animali e solo la razza Charolaise, una tra le più conosciute e importanti della Francia, quest’anno ha contato in mostra più di 400 capi. Si fa presto a capire la portata di questa manifestazione distribuita su oltre 15 ettari di spazio espositivo e molto concentrata, legittimamente, sulle razze francesi. Essere riusciti da neofiti di questa kermesse a suscitare attenzione e soprattutto interesse vuole dire aver centrato l’obiettivo che ci eravamo posti: far conoscere con competenza l’eccellenza di alcune razze di bovini da carne italiane”.

Numerosi sono stati i contatti con allevatori e operatori del mondo zootecnico provenienti da varie parti del mondo che hanno manifestato un grande interesse nei confronti dei bovini delle razze Chianina, Marchigiana e Romagnola presenti al Sommet de l’Élevage, ed emblematica a questo proposito è stata l’intenzione espressa allo stand di ANABIC da un allevatore francese, che all’interno di un processo di diversificazione produttiva del suo allevamento e dopo aver valutato quale razza potrà rispondere meglio alle sue esigenze, ha manifestato l’interesse di introdurre nella sua azienda alcuni capi di bovini di una delle razze rappresentate da ANABIC che intende andare a visitare nelle prossime settimane.

“Mi unisco alla dichiarazione del presidente Panichi perché la nostra partecipazione al Sommet de l’Élevage non poteva avere un esito migliore – sottolinea ancora Pignani – a cui hanno contribuito in primis gli allevatori, Marco e Matteo Luchetti di Perugia, Giuseppe Drudi di Rimini e l’azienda agricola dell’Università di Perugia, che con grande professionalità hanno saputo gestire e condurre i loro animali per l’intera durata della manifestazione, a cui va aggiunto il Centro Tori Chiaccherini di Perugia con la sua titolare, Anna Chiaccherini, ispiratrice della partecipazione di ANABIC al Sommet che ha saputo trasmettere entusiasmo e determinazione. E un grazie speciale va alle Regioni Marche e Umbria che ci hanno supportato con un contributo economico sia per l’allestimento dello stand che per le spese organizzative legate alla nostra partecipazione alla rassegna. Ora dobbiamo mettere a frutto questo risultato e unirlo a tutto quello che ANABIC sta facendo e farà per la valorizzazione delle carni delle razze bovine Chianina, Marchigiana, Romagnola, Maremmana e Podolica. Non dimentichiamo infatti che studi scientificamente documentati hanno dimostrato che la carne di questi animali contiene un basso livello di colesterolo, sono ricche di grassi insaturi e povere di grassi saturi. Non solo – conclude il direttore ANABIC - l’allevamento di questi animali, che per il 70% dei 160.000 soggetti allevati nei 5.000 allevamenti associati ad ANABIC avviene al pascolo, rappresenta un importante baluardo a tutela della biodiversità, del territorio e di quel concetto sempre più ampio racchiuso nel termine ‘sostenibilità’. Un enorme patrimonio che valorizza il territorio e che a sua volta merita un'adeguata e giusta valorizzazione anche commerciale, in Italia e nel mondo”.

Re: ARAER - Associazione Regionale Allevatori Emilia Romagna

26/10/2022, 16:18

Domenica 30 ottobre 2022 a partire dalle ore 9

Appuntamento ad Agazzano (PC)

per la prima edizione della

Mostra della Biodiversità Zootecnica della Val Luretta e Val Tidone

Funo di Argelato (BO), 26 ottobre 2022 – “A Tavola in Val Luretta con anolini e bollito”.

È questo il titolo della prima Mostra sulla Biodiversità Zootecnica della Val Luretta e della Val Tidone che si svolgerà domenica 30 ottobre 2022 ad Agazzano, nel Piacentino, il paese più importante del territorio. L’evento è stato organizzato da ARAER (Associazione Regionale Allevatori dell’Emilia Romagna) in collaborazione con il Comune di Agazzano e con la sede locale della Croce Rossa Italiana, a cui saranno devolute le offerte raccolte durante la giornata di festa per l’acquisto di una nuova ambulanza.

La Val Luretta, un territorio dell’Appennino Piacentino che segue il corso del fiume Luretta dispiegandosi su un’altitudine che va dai 100 ai 700 metri sul livello del mare con una popolazione complessiva di circa 5.000 abitanti, vanta con orgoglio una storia antica fatta di tradizioni, agricoltura e zootecnia, quell’agricoltura e quel patrimonio zootecnico che pur contando realtà aziendali di piccole dimensioni, oggi è al centro di un progetto di recupero e salvaguardia che punta legittimamente a un consolidamento e a una contenuta espansione.

“La tutela e la valorizzazione di questi territori con tutto quello che racchiudono rientra nei nostri obiettivi – puntualizza il presidente ARAER, Maurizio Garlappi – Quando siamo stati contattati per collaborare all’organizzazione della prima Mostra sulla Biodiversità Zootecnica che si terrà ad Agazzano non abbiamo avuto dubbi: la nostra disponibilità è stata immediata e abbiamo messo a disposizione tutte le nostre competenze per fornire il miglior contributo possibile”.

“Il programma della giornata prevede diversi momenti a cui i visitatori potranno partecipare per godere di spazi ludici ma anche formativi – interviene il direttore ARAER, Claudio Bovo – sarà infatti possibile ammirare numerosi capi di bestiame di diverse specie: ovini, caprini, equini e diversi esemplari di bovini da latte e da carne compresa la razza Piemontese, che sarà al centro del concorso Indovina il peso del vitello con in palio interessanti premi per i primi classificati, ma sarà possibile ammirare anche esemplari di bovini a duplice attitudine come la Cabannina, una razza autoctona di cui sono rimasti ormai pochi soggetti. Sarà una grande festa che metterà al centro il patrimonio agrozootecnico locale anche con le sue specialità gastronomiche, un altro patrimonio da valorizzare che sottolinea l’importanza e il valore dei prodotti alimentari ottenuti da produzioni locali garanti delle tradizioni e dei saperi tramandati da secoli”.

“Storicamente la Val Luretta vantava un patrimonio di stalle e cascine molto importante – spiega il sindaco di Agazzano, Maurizio Cigalini – e proprio ad Agazzano si teneva periodicamente il mercato del bestiame e nel mese di maggio la Fiera dei bovini. Poi, dal dopoguerra in avanti, la Valle si è spopolata e chi ha avuto la forza e anche il coraggio di rimanere l’ha fatto a costo di grandi fatiche. Oggi stiamo assistendo a un ritorno, sia da parte di giovani che hanno deciso di mantenere in vita le aziende agricole dei genitori, sia da parte di altri giovani che hanno fatto una scelta di vita lasciando la città per trasferirsi qui e avviare un’attività agricola. Stiamo quindi assistendo a un fenomeno nuovo e al tempo stesso interessante che ci ha spinto e ci spinge a realizzare eventi come quello che andrà in scena domenica 30 ottobre con la prima Mostra sulla Biodiversità Zootecnica. Siamo fortemente impegnati a mantenere e a valorizzare le nostre antiche tradizioni che vogliamo recuperare anche per onorare quegli anziani agricoltori e allevatori che non hanno mai abbandonato questa terra pur in presenza di fatiche e sacrifici, e che proprio per questo ci hanno permesso di godere di una vita più agiata”.

Le iniziativa previste in occasione della Mostra della Biodiversità Zootecnica che si terrà ad Agazzano domenica 30 ottobre inizieranno alle ore 9 con il Mercato Contadino. Seguirà l’inaugurazione della Mostra con la benedizione degli animali e l’esposizione fotografica per proseguire con le varie degustazioni dei prodotti tipici locali grazie al coinvolgimento di tutti i ristoranti e gli agriturismi della Val Luretta. La giornata culminerà intorno alle ore 18 con il concorso Indovina il peso del vitello Piemontese che mette in palio diversi premi per i primi classificati.

“L’auspicio – conclude il sindaco Cigalini – è che questo sia il primo di una lunga serie di appuntamenti dedicati al settore agrozootecnico locale, in cui la collaborazione con ARAER rivestirà sempre un ruolo di primo piano”.
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