Re: ANLAC Associazione Nazionale Liberi Allevatori di Conigli
04/04/2014, 15:40
Anlac: incontro positivo con manager Hycole
Si è tenuto a Matera l’ incontro con Fabien Coisne, general manager dell’ Hycole, centro di selezione da sempre all’ avanguardia in Europa nella genetica cunicola, gli allevatori e i tecnici del centro sud per fare il punto sullo stato dell’ arte della ricerca nel settore.
Un incontro formativo che si è trasformato anche in specifici accordi commerciali. Saverio De Bonis, presidente dell’ Anlac, associazione nazionale liberi allevatori di conigli, giudica così l’ incontro con il general manager, Fabien Cosine. Secondo De Bonis il confronto è stato molto utile perché ci si sta muovendo verso una maggiore consapevolezza da parte degli allevatori dell’ importanza della produttività derivante dal fattore genetico.
Il gruppo Hycole, grazie alle performance produttive e sanitarie dei suoi animali - rileva il presidente dell’ Anlac - erode sempre più quote di mercato in Francia rispetto ai suoi concorrenti storici. Infatti - prosegue - la rusticità di questa genetica si traduce in minori costi sanitari complessivi, l’ indice di conversione è tra i migliori e anche la resa al macello.
Questi aspetti, per l’ allevatore, oggi che i margini sono risicati sono molto importanti "per poter rilanciare gli investimenti nel quarto settore della zootecnia nazionale specie adesso che il Parlamento ha impegnato nuovamente e in maniera più stringente il Governo ad attivarsi per il rilancio del comparto", ha sottolineato il presidente dell’ Associazione Anlac.
L’ Italia purtroppo - aggiunge - su questo versante sconta un deficit per gli scarsi investimenti in ricerca, che pongono così la genetica italiana a livelli più bassi e meno performanti rispetto ai partner europei. “Del resto al Sud, dove il consumo di carne cunicola è molto elevato e la produzione scarsa, non ci sono altri gruppi di selezione in grado di offrire servizi all’ altezza dei fabbisogni dei nostri allevatori”, fa notare De Bonis.
Casella di testo: Occorre dunque incentivare maggiormente la competitività di chi produce, anche se i piani di settore dell’ Italia sono miseramente falliti. Un modo questo di fare all’ Italiana - conclude - che peggiora non solo la competitività del nostro sistema ma anche la fiducia nelle istituzioni.
Re: ANLAC Associazione Nazionale Liberi Allevatori di Conigli
11/04/2014, 17:45
CAMPOLIBERO: DE BONIS (FIMA), PAROLE MINISTRO MARTINA APPREZZABILI. APRIRE CONFRONTO CON I MOVIMENTI
Le parole del ministro Martina sono apprezzabili, il rilancio dell’ agricoltura e' necessario ma non deve diventare solo uno spot. Lo dichiara Saverio De Bonis, coordinatore della Fima, federazione italiana movimenti agricoli.
Noi - prosegue - abbiamo da tempo segnalato ai passati Governi una piattaforma con interventi seri e strutturali, senza però avere mai alcun riscontro.
Speriamo che questa sia la volta buona e che i provvedimenti del pacchetto “campolibero”, includano le proposte provenienti dai movimenti agricoli.
Confidiamo - conclude - nella volontà di Martina di approfondire seriamente queste tematiche anche con i movimenti agricoli, per evitare il rischio di un collasso definitivo del settore.
Re: ANLAC Associazione Nazionale Liberi Allevatori di Conigli
14/04/2014, 12:32
L’ export ha avuto la sua parte importante nel peggioramento della crisi del settore cunicolo e del saldo commerciale, nonostante consumi favorevoli e import stabile. Una crisi che, dopo il 2007, da congiunturale è diventata strutturale (le importazioni hanno cioè superato le esportazioni), senza che le misure varate dal governo nel 2009 siano riuscite a porre freno a distorsioni e pratiche sleali, che da tempo contraddistinguono questo settore. Lo ha dichiarato Saverio De Bonis, presidente dell’ Anlac, associazione nazionale liberi allevatori di conigli.
L’ Europa - aggiunge - non tutela dalle pratiche sleali come dovrebbe e permette ad alcuni Stati membri come la Francia di esportare, prove alla mano, dentro il mercato comune carne di coniglio a prezzi dimezzati rispetto a quelli praticati dentro i propri confini territoriali francesi. Una pratica vietata dalle norme europee.
Questa pratica, assimilabile a un dumping predatorio, ha arrecato grosso pregiudizio ai paesi importatori - tra cui l’ Italia - dal momento che le loro merci risultano meno competitive, così costringendo i nostri produttori interni a perdere quote di mercato e ad uscire dal settore. Migliaia i posti di lavoro e occupazione persi, in particolare in regioni come il centro-sud dove sono più concentrati i consumi e più penalizzato il diritto al lavoro.
Del resto - fa notare l’ Anlac - i grossisti-macellatori italiani, pur sapendo del fenomeno anticompetitivo in atto, e pur essendo stati sollecitati a farlo, non hanno mai segnalato il problema alle Autorità competenti per difendere il mercato nazionale e le esportazioni italiane. Nemmeno in ossequio ai loro doveri di responsabilità sociale, che prescindono dai doveri normativi sulla concorrenza e comportano un’ azione volontaria incoraggiata dalla stessa Commissione europea affinchè le condizioni di lavoro siano rispettose dei diritti umani, specie nelle aree a maggior disagio.
Anzi - prosegue - alcuni hanno addirittura alimentato il fenomeno, specie con il baratto (countertrade) che ha favorito l’ esportazione di maiali (o altre tecnologie) in cambio dell’ importazione di conigli, peggiorando così ulteriormente l’ andamento dell’ export nazionale di carne cunicola, che nel periodo 2003-2013 ha subito così una variazione negativa annua media del -6,10% perfettamente parallela alla tendenza negativa del saldo.
Altri ancora hanno alimentato il fenomeno delle vendite sottocosto francesi, utilizzando strategicamente uno-due camion importati a settimana con l’ obiettivo esclusivo di condizionare con piccoli volumi i prezzi di un grande mercato come quello italiano, governato purtroppo da “opache” borse merci (il morto a Milano e il vivo a Verona). Un mercato importante come il nostro, che risulta autosufficiente, è il primo in Europa per produzione. Da noi - rileva l’ Anlac - i consumi sono pressochè stabili e l’ import non incide più dell’ 5-8 % sul consumo complessivo nazionale. L’ andamento dell’ import, infatti, nel periodo 2003-2013, ha subito una variazione negativa di appena -0,08%, confermando volumi mediamente stabili delle importazioni, almeno di quelle che risultano apparentemente ufficiali.
Il lieve decremento dei consumi (-1,3% nel 2013), inoltre, rende di fatto nulle tutte le dichiarazioni rilasciate dai macellatori in Cun durante il 2013 che hanno sempre sostenuto (falsi) abbassamenti della domanda e (falsi) aumenti delle importazioni, per causare alterazioni di prezzo non giustificate dalla situazione vera di mercato.
Se questi dati sono confermati - si chiede l’ associazione - come può qualche camion condizionare un mercato cento volte più grande? Ha senso assecondare delle promozioni al trade sottocosto se il prodotto è insufficiente? Qual’ è la ragione che ostacola la chiusura della borsa merci di Verona del coniglio vivo se esiste una Cun e un chiaro parere antitrust? Sono questi i quesiti a cui deve dare risposta l’ antitrust italiano, dopo le conclusioni cui è giunta l’ ultima risoluzione parlamentare, aprendo al più presto un’ indagine seria, per far luce in un settore in cui lo Stato non è ancora riuscito - dopo quattro anni - a risolvere la crisi, nonostante un piano di azioni concordato con le Regioni. Nell’ era dell’ informatica, è impossibile ottenere trasparenza sui dati di macellazione da appena quaranta macellatori. Non si è riuscito ad imporre l’ etichettatura obbligatoria dell’ origine. Non si è riuscito a spendere un euro dei fondi previsti dal piano per la pubblicità istituzionale per promuovere i consumi. Non si è riuscito a dettare le linee per un regolamento della Cun neutrale e trasparente.
Noi vogliamo - conclude - un Governo che non sia ostaggio di potenti lobby ma che agisca rispettando gli impegni al fine di difendere il lavoro di tutti, anche del 40% di allevamenti chiusi, del 20% di macelli chiusi e del 70% di supermercati sforniti di conigli, con buona pace dei consumatori che rimangono così confusi, disorientati e insicuri.
Re: ANLAC Associazione Nazionale Liberi Allevatori di Conigli
23/04/2014, 13:51
Inflazione da costi? Anlac: bene interrogazione Gagnarli sul mangime
Condividiamo e ringraziamo gli onorevoli Gagnarli e L’ Abbate (M5S) per aver posto al centro di una interrogazione parlamentare la questione dei costi del mangime, che stà soffocando ingiustamente gli allevatori italiani, nel silenzio delle istituzioni e degli organi di controllo. Lo dichiara Saverio De Bonis, presidente dell’ Anlac, associazione nazionale liberi allevatori di conigli dopo l’ ultima interrogazione parlamentare.
L’ inflazione da costo dei mangimi - prosegue l’ associazione - rappresenta la voce principale delle uscite di un allevatore e manifesta un andamento anomalo che erode a tenaglia la redditività dell’ allevamento, al pari della caduta anomala dei prezzi di vendita del coniglio vivo.
Nonostante l’ accresciuta produttività degli allevamenti - sottolinea il presidente - molti allevatori denunciano l'impossibilità di assorbire questa sospetta crescita dei costi di produzione, che in dieci anni, dal 2004 al 2014, ha prodotto un incremento spropositato del 50% pari ad oltre 10 euro a quintale di mangime a favore esclusivo dei mangimisti; così mentre l'industria di macellazione, l'industria mangimistica, i grossisti e la distribuzione continuano a determinare la maggior parte della struttura del valore aggiunto e ad accumulare profitti, agli allevatori è preclusa la possibilità d’ incrementare i prezzi all'origine dei loro prodotti e di sopravvivere dignitosamente.
In particolare - aggiunge - durante l’ anno 2013 i mangimifici avrebbero applicato agli allevatori tre aumenti complessivi pari ad euro 3/qle e a novembre avrebbero abbassato di circa euro 1/qle, a fronte di un calo delle materie prime di circa il 20%!
In uno scenario di raffreddamento delle quotazioni delle materie - fa notare l’ anlac - che parte dal 2012 e manifesta un trend decrescente durante tutto il 2013, non solo risultano ingiustificati gli aumenti del mangime del 2013, ma appaiono immotivati gli annunci di nuovi aumenti a partire da metà aprile 2014.
Il Governo - conclude De Bonis - deve intervenire urgentemente e recuperare il ritardo derivante dalla mancata attuazione del piano di settore per contrastare questa strategia della tenaglia, in atto da tempo, che vuole annientare un comparto che da lavoro a migliaia di persone e che produce carne di qualità, sempre più apprezzata dai consumatori.
Re: ANLAC Associazione Nazionale Liberi Allevatori di Conigli
28/04/2014, 12:39
Apprendiamo dalla stampa che oggi gli organi della borsa merci di Verona si pronunceranno sul destino della borsa merci cunicola, dopo un mese esatto dall’ indirizzo politico espresso dalla risoluzione approvata dalla XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, che ne chiedeva esplicitamente la cessazione dell’ attività. Lo dichiara Saverio De Bonis, presidente dell’ Anlac, associazione nazionale liberi allevatori di conigli.
E’ un risultato politico importante, un fatto storico - prosegue il presidente dell’ Anlac - che con le precedenti risoluzioni approvate sia al Senato che alla Camera, non si era risusciti a conquistare, per mancanza esplicita di volontà dei precedenti governi. Adesso - aggiunge - il clima politico è cambiato e i primi risultati cominciano a vedersi, anche se occorre ricostruire il settore dalle macerie.
Con la cessazione dell’ attività della borsa merci cunicola - conclude l’ Anlac - il futuro riferimento per le contrattazioni sul mercato nazionale rimarrà quello della Cun (Commissione unica nazionale), che necessità però di un processo di miglioramento del regolamento istitutivo, sollecitato anche dalla risoluzione parlamentare, affinché sia informato in maniera più dettagliata a principi di trasparenza e neutralità.
Re: ANLAC Associazione Nazionale Liberi Allevatori di Conigli
28/04/2014, 21:55
Facciamo appello alla Conferenza delle Regioni di domani perché nella ripartizione delle risorse si tenga conto dei settori in difficoltà. Lo dichiara Saverio De Bonis, presidente dell’ Anlac, associazione nazionale liberi allevatori di conigli.
E’ uno scandalo - prosegue - che il settore cunicolo venga ingiustamente escluso da questa Pac, che intende premiare solo altri settori zootecnici.
Ricordiamo al Ministro Martina e al Coordinatore Nardoni - aggiunge - che gli altri Stati membri, in particolare la Francia e la Spagna, sostengono il comparto con aiuti comunitari e questo impedisce al nostro settore nazionale di poter mantenere la propria competitività.
Non ci si può preoccupare - conclude - del futuro del riso circoscritto a Vercelli e Novara per consentire a quei comuni di competere col Sud–Est asiatico e ci si dimentica di un settore che invece è presente in tutto il paese, da nord a sud, ha subito un forte ridimensionamento ed è stato oggetto di una marea di atti parlamentari, di un piano di settore e di precisi indirizzi politici tesi a sostenerne il rilancio.
Re: ANLAC Associazione Nazionale Liberi Allevatori di Conigli
30/04/2014, 14:15
COMMISSIONE PREZZI, ANLAC: TRENO RIFORMA CUN ATTENDE ANCORA IL VIA, MA BORSA MERCI CONTINUA NEL BRACCIO DI FERRO
Abbiamo perso il conto delle modifiche apportate al regolamento della CUN - Commissione Unica Nazionale conigli, ma un dato è certo, non sono stati sinora definiti dettagliatamente i criteri di trasparenza e neutralità che la stessa Autorità Garante per la concorrenza e mercato, aveva indicato in un parere al Governo e alle Camere sin dal 2011. Lo dichiara Saverio De Bonis, presidente dell’ Anlac, associazione nazionale liberi allevatori di conigli.
L’ ultima modifica apportata a gennaio di quest’ anno - prosegue - ha addirittura stravolto la funzione dei commissari effettivi e disatteso i patti circa le graduatorie dei supplenti. Patti garantiti dal Mipaaf.
Questi fatti gravi - aggiunge - speriamo possano essere superati con la risoluzione conclusiva approvata il 1° aprile dalla XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, a cui il Governo ha dato parere favorevole. La risoluzione ha formulato infatti un indirizzo politico chiaro: dal un lato, salvare la Cun e riformarla, dall’ altro, cessare subito l’ attività della borsa merci di Verona, che nonostante rappresenti un inutile duplicazione, continua nel suo braccio di ferro istituzionale.
Infatti, dopo l’ ultima riunione degli organi camerali di borsa merci Verona, tenutasi lunedì 28 aprile, non sembrano essere emerse decisioni chiare in direzione di una cessazione dell’ attività. Al contrario, la commissione di Padova ha già cessato la sua attività. Vedremo - fa notare l’ Anlac - se gli sviluppi dei prossimi giorni renderanno necessarie ulteriori iniziative politiche, come ha già paventato una recente interrogazione parlamentare.
Ricordiamo - conclude la nota - che la Commissione Unica Nazionale formula previsioni sull’andamento atteso dei prezzi nella settimana successiva per tutto il mercato nazionale. Ciò la differenzia dalle Borse merci che dovrebbero rilevare a posteriori il prezzo storico settimanale all’ingrosso di merci che, per volume delle contrattazioni, rivestono localmente particolare importanza sul territorio provinciale delle singole Camere di Commercio. Tuttavia, secondo lo stesso parere dell’ Autorità Garante della concorrenza e del mercato, l’ attività impropria di queste ultime, da tempo, non è più compatibile con i principi della concorrenza.
Re: ANLAC Associazione Nazionale Liberi Allevatori di Conigli
15/05/2014, 19:38
COSTO MATERIE PRIME, ANLAC: SOSPETTI DI SPECULAZIONE. BENE INTERROGAZIONE M5S
Gli allevatori continuano a gridare da tempo che speculare sulla loro pelle, sia sul versante dei prezzi all’ origine che sul versante dei costi, significa stritolare a tenaglia l’ economia reale di chi lavora ed è indifeso. Salutiamo, pertanto, con favore l’ interrogazione parlamentare presentata dalla senatrice Donno e firmata anche dai colleghi Gaetti, Serra, Blundo, Fucksia, Bertorotta, Puglia, Molinari, Vacciano, Santangelo, Girotto, Petrocelli e Castaldi. Lo dichiara Saverio De Bonis, presidente dell’ Anlac, associazione nazionale liberi allevatori di conigli
Ci auguriamo - conclude - che dopo l’ ennesima segnalazione, il governo chieda l’ intervento dell’ Antitrust per fare luce in un settore molto opaco, già noto all’ Autorità Garante della concorrenza e del mercato.
Re: ANLAC Associazione Nazionale Liberi Allevatori di Conigli
05/07/2014, 9:45
Crisi conigli, Anlac: quotazioni scandalose. Ministro agisca su antitrust
Gli allevatori italiani si trovano sempre più nella condizione di dover pagare prezzi più alti per quello che acquistano ed ottenere prezzi più bassi per ciò che vendono. Lo ha dichiarato Saverio De Bonis, presidente dell’ Anlac, associazione nazionale liberi allevatori di conigli, dopo le scandalose quotazioni del coniglio di queste ultime settimane. Il prezzo è arrivato ad euro 1,37/kg che significa una perdita secca di 70 centesimi a chilo carne!
Qualcuno – prosegue - tenta di far passare questa situazione come una condizione di scarsa competitività dei nostri produttori, oppure di eccessivo import, ma l’affermazione è falsa, in molti casi siamo di fronte ad una vera restrizione della concorrenza, che fa leva sia sui prezzi di vendita che sui costi di produzione.
Ma chi si occupa in Italia di tutelare i produttori agricoli? – continua l’Associazione - Il Ministero non di certo, l’Antitrust nemmeno, le organizzazioni sindacali neanche. Non ci resta che sperare in qualche magistrato.
Per evitare che si arrivi al far west, che gli allevatori non temono - sottolinea De Bonis - in cui ognuno si fa giustizia da sé, è opportuno che lo Stato svolga il proprio ruolo, come fece Roosevelt dopo la crisi del 29 inasprendo le pene.
L’ attuale legislazione, ad esempio - fa notare l’ Anlac - non solo non prevede alcuna sanzione penale per i soggetti vigilati che dovessero causare contrattazioni anomale o alterazioni nel mercato delle merci, ma non stabilisce nemmeno quale sia l’ autorità amministrativa indipendente, dotata di personalità giuridica e piena autonomia la cui attività sia rivolta alla tutela dei commissari, all’ efficienza, alla trasparenza e allo sviluppo del mercato delle merci agricole italiane.
L’ Autorità Garante – aggiunge - che conosce bene i meccanismi opachi di formazione dei prezzi nel settore, non ha ancora aperto un’istruttoria! In compenso, però, nelle sue relazioni annuali, parla di divieto di vendita sottocosto e di nuovi poteri previsti dall’ articolo 62, senza agire concretamente a tutela dei produttori. Del resto, mai sino ad ora gli organi del Ministero e le organizzazioni sindacali hanno segnalato all’ antitrust la vergognosa vendita sottocosto che stà distruggendo gli ultimi allevamenti rimasti in Italia! Per loro è tutto ok!
Durante i periodi di crisi - conclude - sono forse consentite delle deroghe, come quelle del Piano di settore mai partito. Del resto i manovratori non vanno disturbati. Altrimenti i monopoli non potrebbero rafforzarsi.
Re: ANLAC Associazione Nazionale Liberi Allevatori di Conigli
08/07/2014, 17:04
Commissione Cun Conigli, Anlac: Governo rispetti risoluzione del Parlamento senza finzioni
Sono passati circa cento giorni, ma il Governo non ha ancora dato corso all’ ultima risoluzione approvata dalla Commissione agricoltura della Camera dei Deputati. Lo ha dichiarato Saverio De Bonis, presidente dell’ Anlac, associazione nazionale liberi allevatori di conigli.
E’ davvero singolare e vergognoso - prosegue - su una vicenda economica così grave, su cui peraltro il parlamento si è più volte pronunciato, che si continui con il passo del gambero senza risolvere i problemi posti sul tappeto.
Tra gli impegni più importanti - aggiunge - due erano quelli più urgenti: garantire un processo di miglioramento del regolamento istitutivo della Commissione unica nazionale (CUN) e pervenire alla cessazione dell’attività di accertamento dei prezzi svolta dalla Commissione conigli della Borsa merci di Verona.
Ad oggi, non solo - fa notare l’ Anlac - la borsa merci continua ad agire, senza cessare l’ attività, ma addirittura i dirigenti del Ministero, si sono attivati in una mediazione finalizzata a trasformare la borsa merci in Cun. Una vera e propria mediazione al ribasso, tesa a svilire la portata riformatrice della Cun.
Si vuole cioè privare - sottolinea l’ associazione - la facoltà degli allevatori commissari di definire i prezzi dei propri conigli, demandando in caso di disaccordo questo compito ad altri soggetti esterni, non commissari. Una sorta di sovrastruttura chiamata "Comitato Cun”, che non era mai esistita in tutte le numerose versioni dei precedenti regolamenti e che vuole trasferire dentro la Cun il medesimo modello di funzionamento anticoncorrenziale delle borse merci. La borsa merci continua, infatti, ad agire indisturbata fissando i suoi prezzi, anche senza gli allevatori, proprio grazie al suo comitato di borsa. E per i dirigenti del Ministero questo è normale, come pure è normale assistere a quotazioni sottocosto senza segnalarlo alle autorità competenti. La colpa sarebbe solo del (finto) mercato. Non ci sono manovre per i controllori, ma solo per i controllati.
E’ per tutte queste ragioni che diversi allevatori commissari, per protesta, non partecipano alle sedute Cun dagli inizi dell’ anno in corso.
Il risultato deludente del governo – conclude – che doveva migliorare il regolamento, tende così a suggerire soluzioni peggiorative, assecondando le volontà delle lobby industriali, in una mediazione che continua a favorire la fissazione di prezzi illeciti e condizioni di vendita sottocosto vietate, in palese contrasto con le indicazioni dell’Antitrust e del Parlamento.