Torna l’appuntamento promosso da Anag, fra tradizione e novità. Riviste l'assegnazione dei punteggi e la giuria
Concorso “Alambicco d’Oro” per premiare il distillato di qualità: 32° edizione aperta anche alle aziende vitivinicole
Scadenza del concorso fissata per il prossimo 31 marzo. Bando e info per partecipare scrivendo a
concorsi@anag.itSi apre anche alle aziende vitivinicole il concorso “Alambicco d’Oro”, l'iniziativa promossa da Anag, Assaggiatori grappa e acquaviti che vede ogni anno in gara distillerie di tutta Italia per premiare la produzione di qualità di grappa e acquaviti di uva. Tre i premi che saranno assegnati ai migliori prodotti che esalteranno l'eccellenza interamente “made in Italy” riconosciuta e certificata dall’Unione europea - Best gold, Gold e Argento - in un'edizione che punta a creare, per la prima volta, una sinergia crescente fra vino e grappa, due realtà apparentemente indipendenti, ma in realtà molto vicine. Grappa e acquavite d’uva nascono, infatti, dal trattamento della vinaccia, scarto del vino che porta con sé l’attenzione del produttore nella cura della vigna e dell’uva per ottenere una produzione di qualità. Anche l’assegnazione dei punteggi vedrà alcune novità rispetto alle edizioni precedenti: per rendere più consapevoli le aziende e agevolare il rapporto con le distillerie, infatti, è previsto un riconoscimento speciale per la distilleria che otterrà il punteggio più alto sommando le migliori valutazioni raggiunte dai prodotti, sia propri che distillati per conto terzi, risultati vincitori di medaglie. Il termine ultimo per presentare la richiesta di partecipazione al concorso è fissato per il prossimo 31 marzo e per richiedere copia del bando, chiarimenti e informazioni è possibile scrivere all’indirizzo e-mail
concorsi@anag.it.
Valutazione e giuria. A guidare la selezione e gli assaggi delle grappe e delle acquaviti in gara sarà, ancora una volta, il metodo di degustazione e valutazione adottato da Anag, che accompagna ogni giorno l’attività dell’associazione e dei numerosi assaggiatori attivi in tutta Italia, sia nelle rappresentanze regionali che nelle delegazioni provinciali. La valutazione dei prodotti punterà, in particolare, a evidenziarne l’aspetto olfattivo e gustativo, contando sulla professionalità dei degustatori coinvolti nella giuria e selezionati, a partire da quest'anno, con prove preliminari e andando oltre il requisito della sola “patente” di assaggiatore Anag.
“Il concorso ‘Alambicco d’Oro’ - spiega la presidente di Anag, Paola Soldi - è cresciuto negli anni fino a consolidarsi come un appuntamento tradizionale e un punto di riferimento per distillatori e consumatori. Insieme al concorso, si è evoluto anche il nostro distillato di bandiera, la grappa, arrivando a prodotti più profumati e suadenti, spesso invecchiati in botti di rovere, acacia, ciliegio o passati in legni diversi, e a quelli invecchiati, a cui guardano sempre di più consumatori e mercati esteri. Questa evoluzione ha determinato un cambiamento nei prodotti che partecipano al nostro concorso, uniti da una qualità crescente e dall’impegno e professionalità messi in campo dalle distillerie in tutta Italia. Anche la nostra iniziativa e la nostra scheda di valutazione si sono adeguate al nuovo quadro produttivo, dando sempre maggiore importanza agli aspetti olfattivo, gustativo e retrolfattivo. Questi sono i nostri parametri più importanti, perché, non dimentichiamo, che la grappa si degusta con il naso e noi vogliamo evidenziare la ricchezza della materia prima degli uvaggi e la tipica caratteristica di distillazione italiana”. “Tra gli elementi di novità dell’edizione 2015, oltre alla revisione dell’assegnazione dei punteggi e della professionalità della giuria - aggiunge Soldi - mi preme evidenziare l’apertura alle aziende vitivinicole, che troppo spesso non valorizzano in maniera adeguata i distillati prodotti con le loro vinacce. La sinergia fra il produttore vitivinicolo e il distillatore, espressione di due grandi passioni, può portare solo a prodotti di qualità ed è questa che vogliamo valorizzare premiando anche chi cura la nostra materia prima, le vinacce, con la stessa passione con cui cura la vigna per trarne il migliore vino possibile”.
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