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ANABIC - Ass. Nazionale Allevatori Bovini Italiani da Carne
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68706 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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A Fieragricola ANABIC porterà
alcuni dei migliori esemplari
delle razze Chianina, Marchigiana e Romagnola
L’Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani da Carne parteciperà alla prossima edizione della rassegna che come sempre si svolgerà a Verona, quest’anno dal 31 gennaio al 3 febbraio. Un’importante occasione per ribadire con vigore l’importanza di questo patrimonio zootecnico da salvaguardare, che non potrà mai essere sostituito dalle produzioni artificiali oggi al centro del dibattito
Perugia, 22 gennaio 2024 – Anche quest’anno ANABIC (Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani da Carne) parteciperà a Fieragricola, la manifestazione fieristica giunta alla sua 116ma edizione che si svolgerà come sempre a Verona, quest’anno dal 31 gennaio al 3 febbraio 2024.
Un appuntamento, quello di Fieragricola, che per ANABIC costituisce un’importante occasione per mettere al centro della scena il valore e la bellezza delle razze autoctone di bovini da carne che rappresenta: Chianina, Romagnola, Marchigiana, Maremmana e Podolica.
Sono circa 5.000 gli allevamenti associati ad ANABIC, distribuiti in 18 regioni, per un numero complessivo di 160.000 capi di bestiame, il 70% dei quali allevati al pascolo, dove la loro presenza costituisce un insostituibile presidio del territorio, soprattutto per la tutela della biodiversità.
“A Fieragricola porteremo 12 soggetti appartenenti alle razze Chianina, Romagnola e Marchigiana – afferma Stefano Pignani, direttore di ANABIC – e per ognuna di esse sarà presente anche un toro. Per noi Fieragricola rappresenta un’insostituibile vetrina dove presentare le caratteristiche, non solo morfologiche, di razze di grande pregio che parlano anche di tradizioni e legame col territorio, un patrimonio di inestimabile valore che va salvaguardato anche per tutelare l’ambiente garantendo produzioni sostenibili. Non dimentichiamo infatti che l’allevamento di queste razze avviene spesso in zone marginali, dove la loro presenza, proprio grazie alla rusticità e alla capacità di adattarsi anche a territori non sempre agevoli, garantisce un presidio naturale della biodiversità. Nella quasi totalità dei casi, gli allevamenti nostri associati vantano piccole o medie dimensioni pur in presenza di una diffusa e capillare distribuzione, altro elemento di grande importanza per le sue positive ricadute sul territorio”.
Da anni impegnata in progetti legati al miglioramento genetico delle razze che rappresenta, a Fieragricola ANABIC sarà tra i protagonisti di un workshop in programma mercoledì 31 gennaio (ore 12-13.30) in cui si parlerà proprio dei nuovi indici genetici per una zootecnia sempre più efficiente e sostenibile.
“Oggi gli allevamenti bovini, sia da carne che da latte – continua Pignani – sono spesso al centro di un dibattito che li colloca sul banco degli imputati rispetto all’impatto ambientale che per alcuni provocherebbero. Purtroppo le informazioni che vengono fornite non sono sempre corrette e non fanno riferimento, come invece dovrebbero, a dati scientifici certi e inoppugnabili. Prendiamo ad esempio quelli pubblicati da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ndr) che certifica come, nel periodo 1990-2021, le emissioni di metano prodotte dagli allevamenti bovini abbiano registrato una riduzione del 14,2% anche grazie alle mutate razioni alimentari fornite al bestiame. Per non citare l’European Livestock Voice, il Gruppo di lavoro che a livello europeo riunisce associazioni e federazioni che si occupano di allevamenti, alimentazione e salute animale. In una recente pubblicazione, infatti, l’associazione afferma che dei 15mila litri d’acqua stimati necessari per produrre un kg di carne bovina, valore spesso riportato per giustificare la mancata sostenibilità ambientale degli allevamenti, il 93%, quindi quasi 14mila litri, è rappresentato dalle piogge che bagnano i campi dove si coltivano le produzioni vegetali destinate all’alimentazione del bestiame, e in ogni caso, se questi terreni non fossero coltivati, la pioggia andrebbe comunque dispersa. Chi afferma che la produzione di carne bovina costituisce un problema per l’ambiente sbaglia – conclude Pignani – Al contrario, essa rappresenta una soluzione che va di pari passo con l’eccellenza dei valori nutrizionali che garantisce a chi la assume rispettando i consigli degli esperti. Fieragricola, per ANABIC, sarà quindi anche l’occasione per sottolineare e divulgare queste informazioni al pubblico che, sicuramente numeroso, non mancherà di assistere alla sfilata dei nostri animali”.
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23/01/2024, 0:15 |
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Marco
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ANABIC ad AgriUmbria,
oltre alle Mostre di Chianina e Romagnola
un importante appuntamento
per la gestione della genetica in allevamento
Perugia, 27 marzo 2024 – La macchina organizzativa di ANABIC (Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani da Carne) gira a pieno regime in vista della prossima edizione di AgriUmbria che come sempre si svolgerà a Bastia Umbra (PG), quest’anno dal 5 al 7 aprile.
Saranno infatti rispettivamente un centinaio e una sessantina gli esemplari di razza Chianina e Romagnola che parteciperanno alle relative Mostre nazionali giunte alla 37ma e alla 31ma edizione. Oltre a questi eventi clou non mancherà la vetrina dedicata all’esposizione di alcuni tra i migliori soggetti di razza Maremmana, Marchigiana e Podolica che potranno essere ammirate per l’intera durata della rassegna.
“AgriUmbria rappresenta un appuntamento a cui gli allevatori di bovini delle razze autoctone italiane, a iniziare dalla Chianina, non possono mancare – dichiara Stefano Pignani, direttore di ANABIC – Questa manifestazione, infatti, si impone come opportunità insostituibile per qualità ed elevato numero di allevatori che la visitano a cui si unisce l’occasione, non meno importante, di poter far conoscere a tutti i visitatori la bellezza e la maestosità di queste razze, prima fra tutte la Chianina, autentiche testimoni della vera italianità dell’allevamento bovino da carne”.
Quest’anno ANABIC ha organizzato inoltre un appuntamento particolarmente interessante: si tratta dell’ANABIC Info Show, un incontro previsto per domenica 7 aprile, presso il Ring A a partire dalle ore 11.30, interamente dedicato alla presentazione di sistemi informatici, elaborati da ANABIC, che gli allevatori possono utilizzare per gestire la genetica delle loro mandrie, quindi la scelta dei tori e gli accoppiamenti.
“La valorizzazione delle razze che ANABIC rappresenta – sottolinea Pignani – deve saper coniugare tradizione e legame al territorio con l’innovazione tecnologica, due aspetti divenuti ormai inscindibili perché insieme traducono al meglio quel concetto di sostenibilità di cui sempre più spesso si parla e che non è solo ambientale, è anche sociale ed economica. ANABIC è fortemente impegnata su questo fronte e l’importante evoluzione del suo Centro genetico ne è la testimonianza più evidente”.
Per quanto riguarda le fasi che porteranno alla proclamazione dei vincitori assoluti delle razze Chianina e Romagnola, nei pomeriggi di venerdì 5 e sabato 6 aprile si terranno le valutazioni dei bovini di Chianina, mentre nella mattinata del 6 aprile si svolgeranno quelle dei capi di Romagnola.
Dalle 14.30 alle 18.30 di domenica 7 aprile è invece prevista la sfilata finale dei primi classificati con la proclamazione dei Campioni assoluti di Mostra.Nel corso della rassegna fieristica verranno inoltre assegnati i trofei “Lucio Migni”, il ”Best in Show” ed il premio ”Augusto Chiacchierini”, a cui si aggiungono i concorsi collaterali e le gare di conduzione.
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27/03/2024, 16:57 |
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Marco
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ANABIC: comunicare di più e meglio
al consumatore il valore autentico della carne bovina
Per il direttore dell’Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani da Carne, Stefano Pignani, si tratta di un passo necessario per contrastare le informazioni distorte e scorrette che attaccano il settore. “Con gli altri attori della filiera siamo già al lavoro per individuare iniziative e strategie ad hoc”, afferma a conclusione di una storica edizione di AgriUmbria
Perugia, 9 aprile 2024 - “Il grande successo di AgriUmbria, dove la maestosità dei bovini da carne delle razze autoctone italiane rappresentate da ANABIC ha avuto un ruolo di protagonista incontrastata, ci ha consegnato l’accresciuta consapevolezza di quanto sia necessario coinvolgere il consumatore in un percorso di conoscenza più approfondito per superare quegli steccati che un’informazione distorta e spesso scorretta sta cercando di innalzare”.
Stefano Pignani, direttore di ANABIC (Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani da Carne) traccia un bilancio più che positivo dei tre giorni che hanno caratterizzato la 55ma edizione di AgriUmbria (5-7 aprile 2024), la rassegna agrozootecnica più importante del Centro-Sud Italia che quest’anno ha battuto tutti i record di visitatori superando le 85mila presenze.
“I magnifici esemplari di razza Chianina e Romagnola che hanno partecipato alle Mostre Nazionali organizzate all’interno di AgriUmbria – sottolinea Pignani – hanno saputo ancora una volta attirare il pubblico delle grandi occasioni e lo stesso hanno fatto i capi in esposizione delle altre razze che ANABIC rappresenta: la Marchigiana, la Maremmana e la Podolica. Di particolare interesse e molto partecipati sono stati i convegni che AgriUmbria ha ospitato dedicati alla carne bovina. Eventi che hanno accolto gli interventi dei massimi esperti del settore e dai quali è emersa la necessità, ormai inderogabile, di coinvolgere il consumatore in quel percorso di conoscenza più approfondito capace di trasmettere l’importanza nell'alimentazione umana della carne bovina e la sua produzione per la sostenibilità ambientale, economica e sociale di territori da sempre vocati all’allevamento di queste razze. È, questo, un aspetto prioritario perché rimanda alle tradizioni, al legame culturale che unisce gli allevatori alla loro terra, alla passione che dedicano al loro lavoro e agli animali che allevano. Sarebbe un errore e un danno per la società dimenticarsene - continua il direttore di ANABIC - perché allevare il bestiame richiede un impegno e una abnegazione difficilmente riscontrabili nella maggior parte delle attività. Chi, soprattutto in questi ultimi tempi, attacca sistematicamente il nostro settore omette deliberatamente di ricordare questi aspetti che invece sono fondamentali e che, correttamente comunicati, possono far comprendere di più e meglio al consumatore che il benessere animale nei nostri allevamenti non è un concetto aleatorio ma è una realtà, che l’introduzione dell’innovazione tecnologica unita alle antiche tradizioni contribuiscono a ridurre l’utilizzo del farmaco a favore della lotta all’antibioticoresistenza, che i pascoli dove la maggioranza del bestiame vive e si alimenta sono gestiti con attenzione e concorrono attivamente a tutelare la biodiversità e la sostenibilità ambientale. Ed è allora partendo da queste certezze che ANABIC si è già messa al lavoro per individuare, insieme agli altri importanti attori della filiera, le iniziative che le potranno supportare sviluppandole concretamente per poi condividerle con i cittadini. È un impegno a cui non ci sottrarremo pur sapendo che il consumo della carne di qualità ottenuta dalle razze ANABIC rappresenta una quota minoritaria: ma è proprio per questa sua caratteristica di unicità identitaria di interi territori italiani che va tutelata e valorizzata”, conclude Stefano Pignani.
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09/04/2024, 17:09 |
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Marco
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Asta annuale della razza Podolica,
i torelli selezionati da ANABIC suscitano interesse e ammirazione
Il tradizionale appuntamento si è tenuto a Laurenzana, in provincia di Potenza e ha visto la partecipazione di 17 vitelli che hanno sfilato davanti a una numerosa platea di allevatori. Ottime le quotazioni, con il top price a 4mila euro per un torello acquistato da un allevatore di Potenza
Perugia, 14 maggio 2024 – Asta bagnata asta fortunata. È questa la sintesi della 28ma asta della razza Podolica che si è svolta il 9 maggio scorso presso il Centro Genetico ANABIC (Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani da Carne) di Laurenzana, in provincia di Potenza.
Dopo mesi di grave siccità infatti, una salutare e copiosa pioggia ha finalmente bagnato la Basilicata ma non ha scoraggiato i numerosi allevatori provenienti dalla regione, così come dalla Calabria, dalla Puglia e dalla Campania.
L’Asta, organizzata dall’Associazione Regionale Allevatori della Basilicata e da ANABIC, ha contato la partecipazione di 17 vitelli di razza Podolica che hanno superato la prova di performance test: quasi tutti sono stati i soggetti venduti a prezzi molto interessanti che hanno toccato l’apice di 4mila euro con un torello acquistato da un allevatore di Potenza.
“Siamo soddisfatti – dichiara il direttore di ANABIC, Stefano Pignani – perché anche quest’anno, con l’acquisto di quasi tutti i capi proposti e la numerosa partecipazione degli allevatori, l’Asta annuale ha goduto della giusta valorizzazione mettendo a disposizione delle aziende il meglio della selezione condotta presso il nostro Centro genetico di Laurenzana dove, anche grazie all’importante contributo del ministero dell’Agricoltura, si svolgono le valutazioni dei migliori riproduttori maschi”.
I bovini di razza Podolica vengono allevati nelle regioni del Centro e Sud Italia e più precisamente in Abruzzo, in Molise, in Campania, in Calabria, in Basilicata e in Puglia. Complessivamente, alla data del 31 dicembre 2023 si contavano 1043 allevamenti con una media di capi allevati/azienda di circa 36 unità per una presenza globale 37.312 capi, di cui 485 tori e circa 23mila vacche per la maggior parte presenti in Basilicata e Calabria. I vitelli vengono allevati quasi completamente allo stato brado o semibrado con un importante ricorso alla transumanza e successivamente venduti ad allevamenti da ingrasso in tutta Italia.
“La Podolica è una razza autoctona italiana, emblema della biodiversità delle regioni del Sud Italia – continua Pignani – Per questo è importante salvaguardarla attraverso un’attività di miglioramento genetico che ne valorizzi le caratteristiche di sostenibilità, rusticità e versatilità e che rappresentano un grande valore per la tutela dell’ambiente e il presidio di territori difficili spesso svantaggiati. Il mercato non riconosce ancora adeguatamente queste peculiarità e a soffrirne è il reddito degli allevatori a cui auspichiamo venga riconosciuto a breve un sostegno pubblico che compensi almeno in parte questa mancanza”.
La quasi totalità delle macellazioni e delle vendite di carne di razza Podolica si registra nel Sud Italia dove diverse cooperative di allevatori sono impegnate nella lavorazione e nella commercializzazione. Non più tardi del 2018 è stato approvato il Disciplinare Sqnz (Sistema di qualità nazionale zootecnica) del bovino Podolico allevato al pascolo come marchio di qualità nazionale che, oltre a essere sostenibile, garantisce alla carne prodotta elevate caratteristiche nutrizionali in termini di ridotto contenuto di colesterolo, alta presenza di acidi grassi polinsaturi e Omega 3.
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14/05/2024, 15:05 |
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Marco
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Sempre più numerose le delegazioni estere
e gli studenti in visita ad ANABIC
La soddisfazione del direttore, Stefano Pignani: “Questa grande attenzione da parte di Università e Centri di ricerca stranieri premia un’attività che portiamo avanti da anni, sempre incentrata a valorizzare le razze che rappresentiamo”
Perugia, 5 giugno 2024 – Dall’Istria al Sudafrica, dal Kosovo alla Tunisia, dal Regno Unito alla Costa d’Avorio. In poco più di un anno, presso la sede di ANABIC (Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani Carne) a Perugia, sono stati numerosi i docenti, i ricercatori, i veterinari, le delegazioni estere, gli studenti che vi hanno fatto tappa per una visita di conoscenza e approfondimento del settore delle carni bovine prodotte dalle razze autoctone italiane, visite che si sono concentrate soprattutto sull’attività del Centro genetico, vero fiore all’occhiello dell’Associazione che conta una base di circa 5.000 allevamenti distribuiti in 18 regioni per un numero complessivo di 160.000 capi di bestiame, il 70% dei quali allevati al pascolo e rappresentando per questo un insostituibile presidio del territorio a difesa della biodiversità.
“In poco più di un anno e in tempi diversi abbiamo ospitato quasi una quindicina di gruppi – spiega il direttore di ANABIC, Stefano Pignani – composti da studenti universitari e degli istituti agrari per quanto riguarda gli italiani, e altri, stranieri, dei corsi Erasmus dalla Bulgaria. Ma non sono mancati rappresentanti delle Istituzioni come il ministro dell’Agricoltura e della Zootecnia della Costa d’Avorio, Sidi T. Toure, che insieme al suo staff ha voluto conoscere il modello di sviluppo zootecnico italiano e lo schema di miglioramento genetico adottato in ANABIC. Stesso discorso per le delegazioni di esperti provenienti dall’Istria, dalla Tunisia, dal Sudafrica, dal Kosovo, dal Regno Unito, tutte attente e interessate all’innovativa attività del nostro Centro genetico. ANABIC è stata anche tra i protagonisti, insieme all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, della recente Conferenza internazionale sull’importanza dell’allevamento dei ruminanti di razze autoctone che si è svolta nello scorso mese di maggio in Tunisia in occasione dell’Anno Internazionale dei Camelidi promossa dalla FAO, così come, con la presenza dei suoi esperti, ha partecipato al Congresso internazionale Animal Science Days che si è svolto in Slovenia nel settembre 2023, dove ha presentato un paio di studi condotti in collaborazione con l’Università di Perugia e l’olandese Wageningen University & Research. Tutto questo pone ANABIC al centro di una grande attenzione da parte di Atenei e Centri di ricerca esteri ai quali possiamo trasmettere il nostro know how e al contempo avviare interessanti rapporti di collaborazione attraverso i quali valorizzare le razze di bovini da carne autoctone italiane. La consapevolezza che diverse Università italiane guardano ad ANABIC come riferimento per le tesi di laurea dei propri studenti – conclude il direttore Pignani – è per noi fonte di grande soddisfazione e concorre a premiare un’attività che portiamo avanti da anni con grande passione e competenza”.
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05/06/2024, 19:52 |
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Marco
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La Mostra nazionale dei bovini di razza Podolica
alla seconda edizione di ViviLucania
Saranno circa 90 i capi in esposizione durante la rassegna che si terrà al lago Sirino di Nemoli, in provincia di Potenza, dal 12 al 14 luglio prossimi. La sostenibilità ambientale, sociale ed economica dell’allevamento di razza Podolica saranno al centro di un importante convegno organizzato da ANABIC in collaborazione con Ara Basilicata
Perugia, 8 luglio 2024 – Dal 12 al 14 luglio prossimi, in occasione della seconda edizione di ViviLucania che si terrà nella suggestiva cornice del lago Sirino a Nemoli, in provincia di Potenza, avrà luogo la 18ma Mostra nazionale dei bovini di razza Podolica.
La manifestazione è nata per far conoscere la zootecnia e in special modo la razza Podolica che rappresenta un po’ l’emblema del territorio lucano.
Nel ricco programma che caratterizzerà i tre giorni di ViviLucania, è previsto un appuntamento molto importante organizzato da ANABIC (Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani da Carne) e ARA Basilicata.
Si tratta del convegno “La valorizzazione dell’allevamento Podolico tra sostenibilità economica e sostenibilità sociale e ambientale”, in calendario venerdì 12 luglio a partire dalle ore 11. I lavori saranno coordinati dal direttore di ANABIC, Stefano Pignani mentre il presidente dell’Associazione, Luca Panichi, interverrà in qualità di relatore. (vai al programma).
Sono una quarantina le aziende che parteciperanno alla manifestazione per un totale di 90 animali in mostra provenienti dalla Basilicata ma anche dalla Campania, dalla Puglia dalla Calabria e dall’Abruzzo.
“La Podolica è una razza autoctona italiana che riveste un’importanza fondamentale, direi quasi strategica per i territori in cui viene allevata – puntualizza Stefano Pignani – Infatti la sua versatilità e rusticità rappresentano una garanzia per la tutela della biodiversità e della sostenibilità ambientale. Grazie all’intensa attività di miglioramento genetico portato avanti da ANABIC che in questi anni ha favorito e favorisce tuttora gli investimenti degli allevatori in riproduttori iscritti al Libro genealogico, oggi questa razza registra un sensibile aumento di capi. Alla data del 31 dicembre 2023 l’incremento, rispetto a un anno prima, è stato di 531 soggetti che ha portato a un totale complessivo di oltre 37mila animali distribuiti in 1.043 allevamenti dislocati nelle regioni già indicate: mediamente, gli animali allevati in ogni azienda oscillano intorno alle 30-40 unità. La transumanza per i bovini di razza Podolica è una pratica molto diffusa – sottolinea il direttore Pignani – e si traduce in un allevamento quasi completamente brado o semibrado che valorizza e tutela ambienti difficili dove la presenza degli allevamenti è una garanzia di sostenibilità ambientale. Come ANABIC riteniamo che il percorso virtuoso portato avanti dagli allevatori in questi territori meriti un riconoscimento che dovrebbe provenire soprattutto dalle istituzioni regionali attraverso l’introduzione di specifiche premialità”.
Pur essendo una razza da carne, e a dimostrazione della sua versatilità, la Podolica è anche una razza che produce significativi quantitativi di latte, tant’è vero che nelle regioni di produzione il caciocavallo podolico è un formaggio molto apprezzato e conosciuto per il quale, recentemente, è partito l’iter per il riconoscimento della Dop.
“Siamo convinti che la Mostra nazionale in programma a ViviLucania riscuoterà un indubbio successo – conclude Stefano Pignani – con una partecipazione di allevatori e operatori del settore che auspichiamo numerosa anche al convegno che contribuirà a mettere in luce le straordinarie caratteristiche della razza Podolica”.
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07/07/2024, 13:00 |
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Rilancio della Chianina: ANABIC migliora l’indice genetico per esaltare le qualità della razza Negli ultimi sei mesi il Centro genetico dell’Associazione Allevatori Bovini Italiani Carne ha sviluppato un’importante modifica che favorirà una maggiore valorizzazione della carne del Gigante bianco delle razze autoctone
Perugia, 24 ottobre 2024 - “La domanda è in ripresa. Il numero dei capi allevati è un po’ diminuito e questo ha favorito la vendita dei vitelli. Per la Chianina la crisi non è ancora del tutto superata, ma si vede un lumicino in fondo al tunnel”.
Stefano Pignani, direttore di ANABIC (Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani Carne - vai al sito) guarda con una legittima dose di prudenza l’inversione di tendenza sull’andamento di mercato della razza Chianina, che non più tardi di un anno fa registrava invece una profonda crisi dovuta soprattutto all’importante aumento dei costi di produzione ed energetici a carico degli allevatori.
“ANABIC non ha mai smesso di seguire con grande attenzione e preoccupazione questa difficile fase vissuta dalla Chianina, il cosiddetto Gigante Bianco delle razze autoctone italiane – puntualizza ancora Pignani – mettendosi subito a disposizione degli allevatori per ascoltare in prima battuta le loro richieste, finalizzate ovviamente a trovare soluzioni alla crisi che stavano vivendo”
“Proprio dagli allevatori di Chianina – interviene Andrea Quaglia, responsabile del Centro genetico ANABIC – è arrivato l’invito a migliorare l’indice genetico dei torelli testati in performance test per dare maggiore impulso alla valorizzazione della razza. Così, elaborando tutti i dati scaturiti dalle relative prove effettuate sui torelli di Chianina che si trovano presso il nostro Centro genetico di Perugia, abbiamo modificato, migliorandolo, l’indice in modo da esaltare le caratteristiche della razza sia in termini di tipicità che di capacità produttive. È un lavoro molto recente che ci ha impegnato in questi ultimi sei mesi e che sarà introdotto per la prima volta a dicembre in occasione delle prossime prove. A questa novità – continua Quaglia – se ne aggiunge una ulteriore: l’indice diventerà infatti genomico e, oltre ai dati raccolti presso il Centro genetico, si otterrà analizzando anche l’esame dei profili genetici dei vitelli. Grazie al progetto I-BEEF e alla Banca del Dna che abbiamo creato in ANABIC, abbiamo potuto genotipizzare gran parte degli animali testati al Centro genetico: questi dati ci consentiranno di migliorare l’accuratezza degli indici utilizzando la tecnologia oggi disponibile”.
“Il valore delle razze rappresentate da ANABIC – conclude il direttore Pignani – non riguarda solamente una tradizione millenaria che si tramanda di generazione in generazione nei territori dove vengono allevate, rappresenta anche un presidio importante a tutela della biodiversità e dell’ambiente, rispondendo pienamente a quel concetto di sostenibilità a cui oggi si fa sempre più riferimento”.
ANABIC conta circa 5.000 allevamenti di bovini da carne associati dove si allevano bovini appartenenti alle razze Chianina, Marchigiana, Maremmana, Podolica e Romagnola per una consistenza complessiva di circa 160.000 capi distribuiti in 18 diverse regioni dal Nord al Sud del Paese: il 70% degli allevamenti è estensivo, quindi totalmente al pascolo.
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24/10/2024, 14:09 |
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Marco
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A Torino, il 18 novembre 2024 a partire dalle ore 10 Convegno conclusivo sul progetto I-Beef2: le razze autoctone di bovini da carne al centro della biodiversità, del benessere animale e dell’ambiente Il Palazzo della Regione Piemonte ospiterà l’evento nel corso del quale verranno presentati i dati scaturiti dal progetto che ha coinvolto le Associazioni che rappresentano le razze Chianina, Marchigiana, Romagnola, Maremmana, Podolica, Piemontese, Charolaise e Limousine italiane (Anabic, Anaborapi e Anacli)
Perugia, 5 novembre 2024 - Lunedì 18 novembre 2024, presso la Sala Trasparenza del Palazzo della Regione a Torino (vai al programma) e alla presenza di Sveva Davanzo, dirigente del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, alla quale saranno affidate le conclusioni al termine dell’evento, si terrà il convegno dove verranno illustrati i risultati del progetto I-Beef2: biodiversità, sostenibilità efficienza e benessere nell’allevamento di bovini italiani da carne a cui hanno partecipato ANABIC (Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani Carne - vai al sito) in qualità di capofila, ANABORAPI (Associazione Nazionale Allevatori Bovini razza Piemontese) e ANACLI (Associazione Nazionale Allevatori razze bovine Charolaise e Limousine italiane).
Il progetto ha avuto una durata triennale (2020-2023), era inserito nell’ambito del Programma di sviluppo rurale (Psrn), finanziato dal dicastero dell’Agricoltura ed era in continuità con quello del triennio precedente, l’I-Beef, relativamente ai temi legati alla tutela della biodiversità, all’implementazione del benessere animale e alla riduzione delle emissioni.
“Gli obiettivi del progetto – spiega Stefano Pignani (nella foto) direttore di ANABIC – sono stati quelli di individuare, attraverso i temi che lo hanno caratterizzato, i relativi punti di forza e di debolezza, ma soprattutto le opportunità che ne possono derivare. Pensiamo infatti alla possibilità di trasferire le competenze sviluppate negli anni da ciascuna Associazione nella gestione della biodiversità, del benessere animale e dell’impatto ambientale o a quella di sfruttare e gestire le informazioni ottenute nel campo della genomica che potrebbero essere indirizzate anche ad altre razze, favorendo al contempo le condizioni per esportare il materiale genetico prodotto”.
Tutelare la biodiversità del settore bovino da carne quindi, e predisporre Piani di selezione che puntino a ridurre le emissioni migliorando l’allevamento del bestiame.
“Il progetto I-Beef2 ha lavorato in questa direzione percorrendo tre direttrici principali – sottolinea Andrea Quaglino, direttore di ANABORAPI – partendo dalla gestione e difesa della biodiversità delle razze rappresentate dalle tre Associazioni coinvolte, quindi Chianina, Romagnola, Marchigiana, Maremmana, Podolica, Piemontese, Charolaise e Limousine ma anche di altre a limitata diffusione come la Calvana, la Mucca Pisana, la Pontremolese, la Sarda, la Sardo-Modicana e la Sardo-Bruna o di altre introdotte recentemente nel nostro Paese come la Aberdeen Angus e la Blonde d’Aquitaine. La seconda direttrice ha riguardato l’elaborazione di strumenti selettivi necessari per adattare gli animali ai cambiamenti climatici in atto da alcuni anni e quindi puntare alla riduzione delle emissioni in atmosfera aumentando la resistenza allo stress termico causato dal riscaldamento globale”.
“La terza direttrice – prosegue Stefano Saleppichi direttore di ANACLI – ha riguardato l’esplorazione di nuovi orizzonti selettivi che permettano di introdurre tra i caratteri in selezione fattori collegati al benessere animale, alla salute del bestiame e alla resistenza genetica alle malattie”.
Gli allevamenti delle razze autoctone di bovini da carne si caratterizzano nel nostro Paese per le loro dimensioni medio-piccole e sono distribuiti un po’ sull’intero territorio nazionale, ma in special modo nelle zone svantaggiate. Questo non solo prevede un importante ricorso al pascolo, ma è testimonianza di una tradizione che nel tempo ha consolidato il suo valore sociale e ambientale.
Alla data del 31 dicembre 2023 le aziende impegnate nell’allevamento di bovini di razza Chianina, Romagnola, Marchigiana, Maremmana, Podolica, Piemontese, Limousine e Charolaise iscritte ai rispettivi Libri genealogici erano 11.726, con un numero complessivo di capi pari a 537.877 unità e una media di 45,8 animali/azienda. Allargando lo sguardo alla totalità dei bovini da carne allevati nel nostro Paese, i dati elaborati da Ismea evidenziano che dai 2.463.172 capi del 2021, si è passati, due anni dopo, a 2.362.757 registrando una contrazione di -4,1%. In calo purtroppo anche l’autoapprovvigionamento, passato dal 48,8% del 2021 al 40,3% del 2023, mentre un modestissimo aumento, dal 2021 al 2023, ha riguardato i consumi pro capite di carne bovina: +0,1%.
Il convegno avrà inizio alle ore 10.
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05/11/2024, 13:42 |
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