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Agrintesa 
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Agrintesa

Con le sue 4.000 aziende agricole socie, Agrintesa è leader italiano dell'ortofrutta e del vino, con oltre 450.000 tonnellate annue di prodotti conferiti e un giro d'affari che complessivamente raggiunge i 300 milioni di euro. Nata nel 2007 dalla volontà di aggregazione di storiche realtà cooperative emiliano-romagnole, è oggi struttura di punta dell'ortofrutta e del vino italiani. La base produttiva fortemente legata al territorio della regione Emilia-Romagna, oltre ad una presenza radicata anche nelle più vocate aree produttive italiane quali Friuli, Veneto, Lazio, Calabria e dimensioni operative internazionali, hanno creato in Agrintesa un connubio senza precedenti elevandola ad esempio del processo di crescita del sistema cooperativo italiano.

I numeri di Agrintesa

· 4.000 aziende agricole socie

· 9.500 ha a frutteto e orticole e oltre 7.000 ha. a vigneto

· 290.000 tonnellate annue di ortofrutta gestita (in media)

· 160.000 tonnellate annue di uva da vino conferita (in media)

· 6 magazzini altamente specializzati e numerosi centri di ritiro sul territorio

· 6 cantine ritiro e vinificazione e 5 centri di ritiro sul territorio

· 1.800 dipendenti stagionali

· 200 dipendenti fissi di cui 40 tecnici agricoli qualificati

· 17 punti vendita diretti con prodotti propri e dei consorziati

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AGRINTESA, CAMBIO AL VERTICE NEL SEGNO DELLA CONTINUITÀ
DOPO 23 ANNI DI PRESIDENZA, RAFFAELE DREI PASSA IL TESTIMONE

ARISTIDE CASTELLARI GUIDERÀ LA COOPERATIVA LEADER NAZIONALE DELL’ORTOFRUTTA E DEL VINO

Il presidente uscente: “Avvicendamento preparato nel tempo, Agrintesa ha il rinnovamento nel proprio DNA”. Il neo eletto Castellari: “Un grande onore: la prima sfida sarà tutelare i produttori in questa annata difficile”. Il CdA affida a Drei la vice presidenza fino al rinnovo delle cariche nel 2021.

(Faenza, 10 novembre 2020) Aristide Castellari è il nuovo presidente di Agrintesa: il Consiglio di Amministrazione ha affidato al 51enne imprenditore agricolo faentino la guida della cooperativa romagnola durante la riunione del 9 novembre. Castellari succede a Raffaele Drei, che ha condotto la cooperativa per 23 anni, guidandone la trasformazione da realtà locale a grande impresa leader a livello nazionale nell’ortofrutta e nel vino. Un cambio al vertice nel segno della continuità: Aristide Castellari è infatti stato vice presidente di Agrintesa negli ultimi 5 anni, lavorando in assoluta sinergia con il presidente uscente e lo stesso Drei ricoprirà il ruolo di vice presidente fino al rinnovo delle cariche che si terrà nel 2021.

“Agrintesa ha il rinnovamento nel proprio DNA – commenta il presidente uscente Raffaele Drei -: nel corso degli anni abbiamo percorso strade innovative e coraggiose che hanno portato la cooperativa ai vertici del sistema ortofrutticolo e vitivinicolo nazionale. Abbiamo affrontato annate difficili, attraversando un periodo storico caratterizzato da grandi cambiamenti e siamo stati al fianco dei produttori che si sono confrontati con grandi e inedite difficoltà. Ogni progetto, ogni nuovo processo messo in atto, ogni iniziativa è stata guidata da una volontà precisa: crescere, per il benessere e la salvaguardia dei produttori. Un obiettivo che ho perseguito, insieme ai soci e ai collaboratori che mi hanno onorato della loro fiducia per tutti questi anni, cercando di garantire sempre ad Agrintesa la forza economica per rinnovarsi, affrontare i cambiamenti ambientali, climatici e di mercato, evolversi da un punto di vista tecnologico e accrescere le proprie professionalità. Un processo costante che non può escludere le persone: in questi anni Agrintesa ha rinnovato profondamente i quadri dirigenziali, accogliendo forze e stimoli nuovi grazie a figure giovani che oggi occupano ruoli di massima responsabilità. In questo quadro, il presidente non può che essere d’esempio: in questi anni ho lavorato insieme ad Aristide Castellari, accompagnandolo nella sua crescita professionale, condividendo con lui sfide, decisioni e battaglie. Oggi riteniamo che i tempi siano maturi per suggellare un avvicendamento costruito nel tempo. Aristide sarà un ottimo presidente e io continuerò a essere al suo fianco in qualità di vice presidente, come indicato dal Consiglio di Amministrazione, fino al rinnovo delle cariche previsto per il 2021, quando i soci torneranno a esprimersi sul futuro di Agrintesa. A loro e a tutti i collaboratori va il mio più sincero ringraziamento per la strada percorsa insieme”.

“Accetto con grande onore e orgoglio l’incarico che mi viene affidato dal Consiglio di Amministrazione – commenta il neo-presidente Aristide Castellari -: una sfida che accolgo con grande senso di responsabilità e spirito di servizio nei confronti di Agrintesa e dei soci. Sono convinto che le cooperative possano dirsi guidate bene se al vertice si trovano figure che hanno a cuore il benessere della propria base sociale, come è stato ampiamente dimostrato nel corso della lunga presidenza di Raffaele Drei. Il secondo ringraziamento va proprio a lui che, in questi anni, si è messo a disposizione per guidarmi e farmi crescere, trasmettendomi il suo grande attaccamento ad Agrintesa e la sua profonda conoscenza della storia e delle dinamiche della cooperativa. Raccogliere il testimone di una presidenza autorevole e di spessore come la sua pone l’asticella molto in alto ma questo è lo stile di Agrintesa: grandi obiettivi che conducano a grandi traguardi per il bene di tutti i soci e a risultati concreti e misurabili per l’azienda”.

La presidenza di Castellari si apre nel segno della sfida: “Il primo nodo che dovremo affrontare – commenta il presidente – è quello di un’annata molto difficile, segnata dalle gelate primaverili e dalla pandemia, dopo un 2019 caratterizzato dall’invasione della cimice asiatica. Saremo al fianco dei nostri soci per tutelare e sostenere chi ha perso gran parte o addirittura tutto il raccolto: anche su questo fronte ringrazio Drei per avermi lasciato le redini di una cooperativa finanziariamente ed economicamente solida. Pur nelle difficoltà di mercato e produttive, Agrintesa è riuscita a ottenere risultati di rilievo, quand’anche non perfettamente in linea con le aspettative dei soci, registrando sempre performance pari o superiori a quelle dei propri competitor e crescendo con grande dinamicità. Siamo pronti a continuare a rivestire il ruolo di protagonisti nella frutticoltura e vitivinicoltura regionale e nazionale”.

La scheda – Aristide Castellari

Aristide Castellari, 51 anni, è produttore frutticolo e vitivinicolo. Conduce, insieme al fratello e al nipote, un’azienda agricola di 60 ettari nella campagna di Faenza (RA) coltivata principalmente a kiwi, a cui si affianca una produzione di susine e ciliegie. Vicepresidente di Agrintesa dal 2015 (riconfermato nel 2018), Castellari vanta un lungo storia di impegno e attività nell’ambito cooperativo. Un percorso che si innesta nel solco della tradizione famigliare: il nonno, suo omonimo, è stato infatti tra i soci fondatori della PAF di Faenza, la cooperativa da cui nel 2007, sotto la guida di Raffaele Drei, è nata l’attuale Agrintesa.


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AGRINTESA, DA VIGNOLA ALLA ROMAGNA
LA CILIEGIA È SEMPRE PIÙ INNOVATIVA

QUALITÀ TOP, BUONI VOLUMI E, A CASTELFRANCO EMILIA, VIA ALL’IMPIANTO CON LA MIGLIORE TECNOLOGIA DISPONIBILE SUL MERCATO

Attesi 24.000 quintali di prodotto di qualità eccellente: saranno lavorati nella struttura emiliana all’avanguardia dove da oggi sono operative 16 linee di calibratura e selezione ottica installate da Unitec. Cristian Moretti, DG di Agrintesa: “Investimento importante nel nostro percorso di specializzazione e innovazione: valorizza il prodotto dei nostri soci e ci consolida come leader di mercato”

(Faenza, 24 maggio 2021) Specializzazione, innovazione e investimenti in tecnologie all’avanguardia: la campagna 2021 delle ciliegie Agrintesa, cooperativa di Faenza leader nazionale dell’ortofrutta, prende il via sotto auspici positivi. Attesi circa 24.000 quintali di prodotto che saranno lavorati nel rinnovato impianto di Castelfranco Emilia (MO) dove Agrintesa ha recentemente terminato il raddoppio delle linee di calibratura e selezione ottica prodotte da Unitec che utilizzano la tecnologia Cherry Vision 3.0, la migliore disponibile sul mercato.

“Grazie all’altissima specializzazione dei nostri soci e ai costanti investimenti in innovazione di prodotto e di processo, le ciliegie rappresentano un’eccellenza per Agrintesa che ci contraddistingue sul mercato – commenta il Direttore Generale Cristian Moretti -. Siamo stati una delle prime aziende in Italia a inserire calibratrici e selezionatrici ottiche nei nostri centri di confezionamento con l’installazione nel 2016 delle prime 8 linee Unitec: un’innovazione coraggiosa, all’epoca, che ci permise però, fin da subito, di migliorare la nostra offerta grazie alla suddivisione delle ciliegie per colore e pezzatura e la completa eliminazione di tutti i frutti con anche il minimo difetto, garantendo un prodotto eccellente a tutti i clienti e consumatori. Oggi, in virtù dei risultati raggiunti e l’apprezzamento da parte del mercato e dei clienti, abbiamo realizzato un ulteriore importante investimento, raddoppiando le linee di calibratura e selezione e aggiornando il sistema alla recentissima tecnologia Cherry Vision 3.0: un ulteriore salto di qualità che ci permetterà di raggiungere gli 80 quintali/ora di ciliegie lavorate continuando a garantire ai nostri clienti e ai consumatori un prodotto di qualità eccellente”.

“Come Team UNITEC siamo profondamente felici dei risultati ottenuti da Agrintesa negli anni grazie alle tecnologie da noi sviluppate e realizzate per la Cooperativa – dichiara Raffaele Benedetti di UNITEC –. Ci piace pensare al business in ottica win-win e la collaborazione con Agrintesa e i risultati ottenuti crediamo siano la concretizzazione di questo. La soddisfazione dei nostri clienti e dei loro produttori è la nostra vera gratificazione ed è il motore che ci spinge ogni giorno a innovare senza sosta per dare soluzioni sempre più performanti nel valorizzare al massimo la qualità presente nei prodotti conferiti alla Cooperativa. La fiducia che i frutti classificati con Cherry Vision 3.0 genereranno in tutti i consumatori finali che acquisteranno il prodotto Agrintesa porterà benefici all’intera filiera di cui ci sentiamo parte attiva e collaborativa. Restiamo sempre a disposizione di ogni passo evolutivo che Agrintesa vorrà fare oggi, domani e in futuro.”

Per Agrintesa le ciliegie rappresentano uno dei prodotti fondanti: “Fanno parte del nostro DNA fin dalle origini – spiega Moretti – anche grazie alle realtà che sono confluite nella nostra cooperativa, come Emilia Frutta. Oggi la nostra superficie a catasto è di 380 ettari coltivati da produttori altamente specializzati: in maggioranza collocati nell’areale modenese di Vignola, possono fregiarsi del marchio IGP, ormai considerato dal consumatore un vero e proprio brand a livello nazionale e sinonimo di eccellenza. Le restanti produzioni sono collocate invece in Romagna, soprattutto nell’areale faentino, dove si sta sviluppando sempre di più una cerasicoltura di altissimo livello. Buona parte dei ceraseti dei soci, inoltre, sono coperti da teli anti-pioggia finanziati da Agrintesa, a protezione dei frutti e vengono quotidianamente seguiti dai nostri tecnici che accompagnano i produttori durante tutte le fasi di coltivazione e lavorazione”.

Importante anche l’impulso all’innovazione varietale che la cooperativa ha promosso fra i propri soci: “Negli ultimi anni – prosegue Moretti - abbiamo puntato su nuovi impianti di varietà di pregio come la Serie Sweet realizzata dall’Università di Bologna, o valorizzando altre opportunità nate grazie alla ricerca internazionale, come la varietà Staccato di cui siamo licenziatari per l’Italia”.

La commercializzazione delle ciliegie di Agrintesa sarà curata da Alegra, realtà di Faenza (RA) e punto di riferimento per le principali catene nazionali della Grande Distribuzione: “Proprio in questi giorni stanno iniziando i primi inserimenti sul mercato delle ciliegie IGP di Vignola e di quelle coltivare dagli agricoltori romagnoli – spiega il responsabile commerciale Italia di Alegra, Enrico Bucchi -: il prodotto è bello, croccante e dal sapore intenso, in linea con le aspettative molto elevate del mercato, caratteristiche che possiamo garantire grazie agli importanti investimenti fatti da Agrintesa nel corso degli anni per dare vita a un rigido protocollo di gestione del prodotto non solo in campo ma anche nei magazzini di lavorazione. Ogni singola ciliegia, all’arrivo in stabilimento viene sottoposta a pre-raffreddamento mediante l’utilizzo di hydrocooler che blocca il processo di maturazione e garantisce al prodotto una shelf life molto elevata senza intaccarne qualità, consistenza e gusto. Grazie alle linee Unitec di calibrazione e selezione e a tutta l’automazione presente nello stabilimento per il confezionamento del prodotto, poi, le ciliegie vengono rapidamente suddivise e confezionate in pack trasparenti in R-PET riciclato e riciclabile, in una sintesi ideale di salubrità, conservabilità dei frutti e sostenibilità ambientale. Le confezioni, a questo punto, sono pronte per raggiungere i nostri clienti: con i marchi Alegra e Valfrutta Fresco serviamo tutte le principali catene nazionali, per le quali realizziamo sempre più spesso anche le linee premium a marchio del distributore, e la Distribuzione Organizzata e, grazie all’aumento dei volumi di lavorazioni permesso dal nuovo impianto, siamo pronti ad allargare ancora di più il nostro parco clienti”.

“Guardiamo con ottimismo alla campagna 2021 – conclude Moretti -. Sebbene, a causa delle gelate, la produzione non possa considerarsi piena, i volumi sono superiori a quelli dello scorso anno e siamo certi che l’investimento tecnologico fatto sarà propedeutico al nostro obiettivo principale: garantire buoni risultati ai nostri soci, come abbiamo fatto nel corso degli anni, e continuare a essere un riferimento per il mercato nazionale delle ciliegie”.


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24/05/2021, 19:13
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Brio Spa, realtà specializzata nella commercializzazione di ortofrutta biologica, è lieta di invitarvi al workshop gratuito online organizzato nell'ambito del progetto europeo Made in Nature che si svolgerà in diretta dai magazzini di Brio e di Agrintesa mercoledì 16 giugno.

L'evento rappresenterà un'occasione per scoprire dalla viva voce di agricoltori, agronomi e tecnici della qualità, la filiera produttiva dei prodotti biologici di stagione e le previsioni per i prossimi raccolti.

L'appuntamento è per

Mercoledì 16 giugno, ore 15

in streaming su piattaforma zoom.



Per accedere sarà necessario registrarsi a QUESTO LINK.



Interverranno:

Claudio Sacchetti, responsabile di stabilimento Agrintesa Biologico di Gambettola (FC)

Leonardo Gridella, responsabile qualità Agrintesa

Roberto Colombo, ufficio tecnico Agrintesa/Brio

Cristina Vespignani, tecnico di campagna Agrintesa/Brio

Azienda Agricola Pietro Bandini di Faenza (RA)

Azienda Agricola Arbore Bio di Cesena (FC)

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14/06/2021, 17:41
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AGRINTESA, CASTELLARI CONFERMATO ALLA PRESIDENZA

GUERRA NUOVO VICEPRESIDENTE, AFFIANCHERÀ LENZARINI

Concluse le assemblee di approvazione del bilancio 2020-21, Il presidente: “Rinnoviamo

la nostra mission a sostegno delle aziende agricole socie per garantire un futuro

a frutticoltura e viticoltura”.



(Faenza, 29 ottobre 2021) – Prosegue il percorso di rinnovamento nella continuità portato avanti da Agrintesa, la cooperativa leader nazionale nei comparti ortofrutticolo e vitivinicolo con sede a Faenza. Nel corso delle assemblee per l’approvazione del bilancio di esercizio 2020-21 (chiuso al 30 giugno) e di rinnovo delle cariche sociali in scadenza di mandato, è stato infatti confermato alla presidenza Aristide Castellari, 52 anni, imprenditore agricolo del territorio faentino, che era succeduto un anno fa a Raffaele Drei, tuttora componente del consiglio di amministrazione dopo 23 anni alla presidenza.

A coadiuvare Castellari alla guida della cooperativa, è stato nominato come nuovo vicepresidente Alberto Guerra, 51 anni, titolare di un’azienda agricola specializzata in frutticoltura e presente nel territorio comunale di Bagnacavallo. Riconfermato infine nel ruolo di vicepresidente Pier Giorgio Lenzarini, 56 anni, imprenditore agricolo di Valsamoggia.

“Con questo rinnovo delle cariche che ha visto il coinvolgimento dei soci riuniti nelle assemblee di zona – dichiara il presidente Aristide Castellari – si completa il percorso di rinnovamento avviato da alcuni anni per consentire ad Agrintesa di proseguire al meglio nella sua mission di sostegno alle aziende agricole socie e valorizzazione delle produzioni conferite. Siamo una vera cooperativa, la nostra governance è espressione diretta della base sociale composta da oltre 4.000 agricoltori che stanno attraversando momenti di grande difficoltà e che chiedono di essere accompagnati e sostenuti da Agrintesa. È proprio quello che il nuovo consiglio di amministrazione intende continuare a fare, portando avanti progetti di innovazione varietale, di sviluppo produttivo e commerciale, non perdendo mai di vista la migliore valorizzazione del prodotto ai soci, confermando la nostra vocazione di riferimento produttivo a livello internazionale nella frutticoltura e nella viticoltura”.

L’esercizio 2020-21 di Agrintesa si è concluso con un valore della produzione consolidato superiore ai 300 milioni di euro, e un utile di esercizio pari a 600 mila euro.

“Speravamo che la campagna 2021 potesse rappresentare quella della ripartenza dopo il difficilissimo 2020 che ha visto falcidiate le nostre produzioni dalle gelate, ma il problema si è presentato nuovamente anche a inizio di questa primavera e abbiamo dovuto ancora una volta intervenire in maniera straordinaria per tutelare la nostra base sociale” spiega il direttore generale di Agrintesa, Cristian Moretti. “Abbiamo chiuso un bilancio di esercizio sano, che conferma la nostra solidità, efficienza e competitività – aggiunge Moretti -. Siamo impegnati a incrementare ulteriormente il nostro ruolo nel comparto viticolo, con interventi di ammodernamento dei vigneti e delle nostre cantine. Confermiamo e rilanciamo la nostra vocazione frutticola, continuando a investire in progetti innovativi ed esclusivi per inserire nuove varietà e prodotti capaci di intercettare i gusti del consumatore e di resistere al meglio ai cambiamenti climatici: dai kiwi gialli e verdi, alle nettarine piatte con il marchio Ondine, alla frutta estiva di qualità, con tante novità anche in ambito biologico, sono numerose le iniziative che stiamo portando avanti insieme ai nostri soci che possono sempre contare sull’assistenza altamente specializzata dei nostri agronomi”.

“Un ruolo fondamentale – conclude Moretti – lo ricoprono, ancor più in momenti così particolari e difficili, le nostre società commerciali Alegra, Valfrutta Fresco, Brio e Opera, incaricate della commercializzazione dei nostri prodotti e riferimento di Agrintesa sulla clientela internazionale”.



Focus su Agrintesa

Con le sue 4.000 aziende agricole socie, Agrintesa è leader italiano dell'ortofrutta e del vino, con oltre 440.000 tonnellate annue di prodotti conferiti e un giro d'affari che complessivamente raggiunge i 300 milioni di euro. Nata nel 2007 dalla volontà di aggregazione di storiche realtà cooperative emiliano-romagnole, è oggi struttura di punta dell'ortofrutta e del vino italiani. La base produttiva fortemente legata al territorio della regione Emilia-Romagna, oltre ad una presenza radicata anche nelle più vocate aree produttive italiane quali Friuli, Veneto, Lazio, Calabria e dimensioni operative internazionali, hanno creato in Agrintesa un connubio senza precedenti elevandola ad esempio del processo di crescita del sistema cooperativo italiano.

I numeri di Agrintesa

4.000 aziende agricole socie

9.000 ha. a frutteto e 7.000 ha. a vigneto

280.000 tonnellate annue di ortofrutta gestita (in media)

160.000 tonnellate annue di uva da vino conferita (in media)

1.800 dipendenti stagionali

circa 200 dipendenti fissi di cui 40 tecnici agricoli qualificati

17 punti vendita diretti con prodotti propri e dei consorziati

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29/10/2021, 15:55
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ECONOMIA CIRCOLARE E FRUTTICOLTURA: BINOMIO VINCENTE

IL PROGETTO BIOFERTIMAT
RENDE LA CONCIMAZIONE SEMPRE PIÙ SOSTENIBILE



Migliorare la sostenibilità ambientale in frutticoltura applicando principi di economia circolare alla concimazione: è questo il focus del progetto BioFertiMat che riunisce realtà del mondo agricolo e importanti università. E i risultati sono incoraggianti.



La concimazione organica è la base della nutrizione in agricoltura biologica e sta acquisendo sempre più importanza in ogni contesto produttivo. Un terreno agricolo per essere fertile, infatti, deve avere un contenuto in sostanza organica che sia almeno superiore all’1%: sotto a questa soglia si creano le condizioni per la desertificazione dei suoli.

Solitamente la concimazione nei suoli agrari, ai fini del mantenimento di una sufficiente quantità di sostanza organica, prevede l’impiego di prodotti derivati da materiali di origine animale, vegetale o mista, (il classico letame) ai quali si aggiungono separati solidi e liquidi derivanti da bio-digestori. In questo contesto nasce BioFertiMat, progetto che vede Agrintesa, principale cooperativa ortofrutticola italiana, nel ruolo di capofila, con la collaborazione di partner di rilievo: l’Università degli Studi di Padova, l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Brio Spa (realtà specializzata nella commercializzazione di ortofrutta biologica), l’Associazione Veneta dei Produttori Biologici e Biodinamici (A.Ve.Pro.Bi.) e Confindustria Veneto SIAV S.p.A, oltre a diverse aziende agricole del territorio.

Il progetto punta al miglioramento della sostenibilità ambientale del territorio (nello specifico quello veronese, oggetto della sperimentazione) mediante l’incentivazione dell’uso di matrici organiche di facile reperibilità territoriale e favorendo, in un contesto di economia circolare, una gestione più sostenibile delle aziende agricole.



Quattro anni di sperimentazione su mele e kiwi

La ricerca in ambito frutticolo ha coperto il quadriennio 2018-2021 con l’obiettivo di verificare l’effetto di quattro matrici organiche (pollina, compostato verde, residuo spento di fungaia, digestato) su parametri qualitativi e quantitativi di mele e kiwi coltivati con tecniche convenzionali o biologiche.

A conclusione del percorso di sperimentazione è interessante rilevare come, indipendentemente dal metodo di coltivazione, le variazioni osservate a livello quali-quantitativo sono principalmente legate alle annate di coltivazione e che le varie matrici sono sostanzialmente intercambiabili.

Sul fronte dell’effetto dell’annata, poi, è evidente come esso sia fortemente condizionato dalle condizioni climatiche delle annate oggetto di sperimentazione: le osservazioni dell’ARPAV Veneto hanno messo in evidenza che, a livello regionale, il Bilancio Idrico Climatico (BIC) ha presentato significative variazioni nell’arco delle tre annate in confronto ai valori registrati nel periodo dal 1994 al 2020.

Si consideri che, nelle tre annate l’ET0 (evapotraspirazione di riferimento, indice che rappresenta i mm di contenuto idrico in uscita dal suolo) non è variata in modo significativo attestandosi tra 600-700 mm mentre il BIC, invece, ha messo in evidenza nel 2018 un saldo positivo, quindi un surplus idrico in tutto il Veronese, nel 2019 e ne 2020 una situazione di stress idrico rispettivamente per la zona gardesana e la zona meridionale della provincia, dove erano collocate le aziende sede dello studio. Questi dati indicano che le aziende oggetto della sperimentazione hanno operato in condizioni idriche diverse. Tale situazione può spiegare, in parte, le diversità osservate per i parametri produttivi e qualitativi tra le varie annate.



I risultati raggiunti

Come si sono comportate le diverse matrici? Leggendo i dati si nota una certa intercambiabilità sebbene siano stati osservati alcuni effetti matrice-specifici sui parametri produttivi e qualitativi: sui primi si è evidenziato come l’applicazione di concimi organici non consenta di colmare il gap produttivo tra aziende convenzionali e biologiche. Infatti, la produzione totale è sempre risultata minore nella gestione biologica rispetto a quella osservata nella gestione convenzionale.

In termini qualitativi, invece, occorre una premessa: l’effetto nei confronti delle proprietà qualitative dei frutti può non essere immediato. Le sperimentazioni condotte su kiwi, ad esempio, hanno inizialmente evidenziato risultati qualitativi superiori per frutti di piante sottoposte a concimi minerali, ma a lungo termine (4 anni) l’uso delle matrici organiche ha portato ad una migliore qualità globale dei frutti rispetto a quella osservata a seguito della concimazione minerale.

Occorre però tenere conto che nel 2019, l’anno in cui si è registrata la maggiore significatività per la maggior parte dei parametri qualitativi per mele e kiwi, le zone in cui si trovano le aziende oggetto della sperimentazione hanno registrato un debole stress idrico che ha dato vita a frutti con maggiore compattezza della polpa, grado Brix, capacità antiossidante e contenuto totale di fenoli (risultati legati alla risposta della pianta alle condizioni stress idrico).

Sul fronte delle mele, nello specifico, si sono evidenziate differenze significative nel contenuto di zuccheri tra mele convenzionali e biologiche, a favore di quest’ultime. Il contenuto zuccherino è stato in particolar modo influenzato dall’applicazione di pollina. Tale andamento potrebbe essere associato a un importante ruolo regolatore da parte delle riserve di azoto e fosforo, più elevate nella pollina rispetto alle altre matrici organiche. Risultati simili sono stati osservati per i valori di capacità antiossidante e contenuto di fenoli totali che sono superiori nelle mele prodotte con una gestione biologica rispetto a quella convenzionale.

I dati, quindi, conducono a una conclusione rilevante: le matrici organiche studiate possono sostituire la concimazione minerale (convenzionale) o letamica (biologico). Si tratta di un risultato importante per i frutticoltori che possono utilizzare matrici organiche di più facile reperibilità nel territorio in cui si trovano, limitando in questo modo i costi di trasporto e di conseguenza l’impatto ambientale.

Per approfondire i risultati, l’appuntamento è per martedì 30 novembre, con un convegno online dove interverranno i referenti dei principali player coinvolti: gli estremi per la partecipazione saranno comunicati quanto prima anche attraverso il sito www.biofertimat.eu che raccoglie tutte le informazioni relative al progetto.

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AGRINTESA, IL 2022 È NEL SEGNO DELL’INNOVAZIONE:
ENERGIA SOLARE, NUOVI IMPIANTI DI LAVORAZIONE E RINNOVAMENTO DEI SISTEMI INFORMATIVI

Interventi per oltre 6 milioni di euro negli stabilimenti di Bagnacavallo, Faenza e Gambettola: potenziamento dei pannelli solari, nuovi impianti di pallettizzazione e confezionamento, nuove calibratrici. Al via anche il rinnovamento totale del cuore informatico della cooperativa con il supporto di Deloitte.

(Faenza, 27 giugno 2022) – Un anno dai due volti: da un lato il ritorno a una produzione in linea con le attese, dall’altro le difficoltà imposte dalla carenza di manodopera, dall’impennata generalizzata dei costi e dalla complessa situazione geopolitica internazionale. Uno scenario in cui Agrintesa, cooperativa leader del comparto ortofrutticolo, sceglie di dare il via a investimenti per oltre 6 milioni di euro in innovazione e sostenibilità dei propri impianti di Bagnacavallo, Faenza e Gambettola. Nuovi pannelli solari per la produzione di energia elettrica green, nuovi impianti di pallettizzazione e confezionamento, una nuova calibratrice per le referenze biologiche a cui si affiancherà anche il totale rinnovamento dei sistemi informativi della cooperativa, con il supporto di un partner di livello internazionale come Deloitte.

“A fine mese entreranno in funzione gli investimenti programmati alcuni mesi fa, nel precedente esercizio – spiega il Direttore Generale di Agrintesa Cristian Moretti – con l’obiettivo non solo di mantenere la competitività raggiunta dalla cooperativa in questi anni ma di sviluppare ulteriormente le nostre attività e continuare a essere un punto di riferimento per il comparto ortofrutticolo nazionale e internazionale. L’innovazione sarà sempre più la chiave di volta del futuro e Agrintesa saprà farsi trovare pronta, senza rinunciare alla grande attenzione che, da sempre poniamo sul tema della sostenibilità ambientale, economica e sociale”.

L’investimento, per oltre sei milioni di euro complessivi, coinvolgerà tre strutture di lavorazione: “Nello stabilimento di Gambettola verrà messa in opera una nuova linea di calibrazione dedicata specificamente alla frutta biologica, in particolare al kiwi a polpa gialla e a polpa verde. L’impianto, fornito da Unitec, è dotato della tecnologia qualitativa KiwiVision3, la più recente e aggiornata disponibile sul mercato. La struttura di Faenza, invece, sarà dotata di nuovi impianti di pallettizzazione che renderanno più agevole e ancora più sicuro il lavoro dei nostri dipendenti della struttura. A questo si affiancherà un nuovo e importante impianto di confezionamento fornito da Sorma Group, per cestini e vassoi di diverse tipologie che verrà utilizzato per le drupacee nel periodo estivo e per il kiwi verde nei mesi invernali”.

La struttura di Faenza e quella di Bagnacavallo, poi, vedranno anche il potenziamento degli impianti fotovoltaici presenti: “È una scelta che va nella direzione della sostenibilità ambientale, da sempre perseguita da Agrintesa, ma anche economica, alla luce degli incrementi esponenziali che l’energia elettrica ha subito negli ultimi mesi. I nuovi impianti sono in posizionamento ed entreranno presto in funzione a integrazione di quelli già esistenti con un potenziamento dell’energia autoprodotta per 2,5 Megawatt”.

A seguire, nel tempo è previsto il rinnovamento totale dell’architettura informatica di Agrintesa: “Si tratta di un processo già avviato che entrerà a pieno regime nei prossimi 2 anni – spiega Moretti – coinvolgendo non solo Agrintesa ma anche tutte le società commerciali del Gruppo. Il progetto, battezzato ‘Innovare Insieme’ prevede interventi a 360 gradi, a partire dal cambio del sistema gestionale che verrà sostituito con un nuovo E.R.P. SAP con funzionalità e verticali specifici per i diversi comparti dell’azienda, oltre al rinnovamento di tutta l’infrastruttura informativa. Si tratta di un importante operazione di innovazione digitale e di processo che interesserà il ‘cuore dei dati e delle informazioni’ di Agrintesa e che abbiamo affidato a professionisti di assoluta competenza: tutto il lavoro di implementazione del nuovo sistema, infatti, è sviluppato da Deloitte, realtà di livello internazionale, insieme ai nostri collaboratori del comparto ICT e ad altre società esterne”.

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27/06/2022, 12:29
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ARRIVA TASTY SWEET, LA NUOVA SUSINA PREMIUM

AGRINTESA, SAPORE DI ROMAGNA E SPREAFICO DANNO VITA
A UN CLUB DI PRODUTTORI

Dolce, rotonda, profumata e con un gusto unico al palato: la nuova susina premium nasce in risposta a un mercato sempre più segmentato e orientato verso l’alta qualità. Moltiplicazione delle piante affidata in esclusiva a Vivai F.lli Zanzi.

(Faenza, 18 luglio 2022) Rotonda, dolce, dalla polpa compatta e caratteristiche organolettiche superiori: è Tasty Sweet, la nuova varietà di susino premium che si prepara ad arrivare sulle tavole degli italiani grazie al nuovo Club costituito da Agrintesa, Sapore di Romagna e Spreafico che detengono in esclusiva i diritti per la coltivazione e la commercializzazione dei frutti delle piante prodotte per l’Italia unicamente dai Vivai F.lli Zanzi.

“La susina rappresenta un prodotto importante nel comparto della frutta estiva. Purtroppo però negli ultimi anni le varietà presenti sul mercato spesso non hanno soddisfatto le attese del consumatore – commentano le società fondatrici del Club -: da qui il progetto di sviluppare un frutto capace di riaffermare l’identità della susina e il suo ruolo sulla tavola degli italiani con un prodotto di qualità organolettica superiore. Il Club Tasty Sweet va in questa direzione: rispondere, attraverso l’innovazione varietale, alle richieste di un mercato sempre più segmentato con consumatori che vanno orientando le proprie scelte verso la fascia premium e puntano sempre di più su prodotti capaci di differenziarsi per qualità, per garanzia di salubrità, per certificazione, per innovazione varietale. Tasty Sweet è un frutto dalle caratteristiche uniche realizzato con una produzione controllata che coinvolge esclusivamente tre realtà di primo piano della frutticultura nazionale: Agrintesa, Sapore di Romagna e Spreafico. La formula a Club, un ciclo chiuso a partire dalla produzione delle piante, affidata in esclusiva a Vivai F.lli Zanzi, consentirà di corrispondere a tutti i produttori aderenti una remunerazione adeguata che giustifichi l’investimento e contribuisca a garantire la sostenibilità delle aziende frutticole partecipanti. Tasty Sweet – concludono le aziende fondatrici del Club – riuscirà nell’obiettivo di riqualificare l’idea di susina nel consumatore e soddisfare pienamente il palato di chi l’acquisterà”.

Varietà medio-precoce, Tasty Sweet si offre al consumatore con caratteristiche altamente distinguibili: questa nuova susina si presenta infatti con un albero vigoroso che produce frutti rotondi, con una marcata colorazione violacea, nocciolo semi-spicco, polpa gialla molto consistente, con ottima tenuta sulla pianta. Dal punto di vista della raccolta, Tasty Sweet matura intorno alla seconda settimana di luglio, è caratterizzata da un’ottima capacità produttiva e di facile conduzione per i produttori: la varietà, sviluppata da Zaiger Genetics USA per IPS Francia, dà vita a frutti con elevato grado brix, fra 18° e 20°, e una piacevolezza unica al palato.

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18/07/2022, 13:05
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AGRINTESA, BILANCIO SOLIDO PER L’ANNATA 2021/22

NONOSTANTE LA SCARSITÀ DI PRODOTTO
LIQUIDATI AI SOCI OLTRE 164 MILIONI DI EURO

La forte riduzione produttiva del 2021 (-25% ortofrutta, -20% uva) per il secondo anno consecutivo compensata da buoni posizionamenti sul mercato e un’elevata ottimizzazione dei costi. Utile a 895.000 euro, patrimonio a 138 milioni. Il presidente Castellari: “Cooperativa solida e pronta ad affrontare le difficoltà. Avanti con gli investimenti per impianti, efficientamento energetico e rinnovamento varietale”.

(Faenza, 26 ottobre 2022) – È un bilancio solido quello dell’esercizio 2021-22 (chiuso al 30/04/2022) presentato nel corso delle recenti assemblee territoriali ai propri soci da Agrintesa, cooperativa faentina leader nazionale per la produzione ortofrutticola e vitivinicola. Nonostante il -25% registrato nei volumi gestiti di ortofrutta e il -20% della vite da vino (dati relativi alla campagna 2021 e inizio 2022), Agrintesa chiude l’annata con un bilancio consolidato di 337 milioni di euro, 895.000 € di utile (che portano il patrimonio netto a 138 milioni) e liquida ai soci la cifra più altra nella propria storia: 164 milioni e 194mila euro.

“Sebbene da aprile 2021 a maggio 2022 Agrintesa abbia gestito volumi nettamente inferiori rispetto alle medie storiche, il bilancio dell’annata 2021-2022 è positivo – commenta Aristide Castellari, presidente della cooperativa -. Un risultato che è merito dei posizionamenti sul mercato sviluppati dalle società commerciali a cui Agrintesa partecipa: Alegra, Brio, Valfrutta Fresco e Opera per l’ortofrutta, Caviro e Contri Spa per il vino. A ciò si affianca una gestione ancor più oculata nell’ultimo biennio orientata a un ulteriore efficientamento di costi e processi. In questo modo, nonostante la contrazione produttiva, siamo riusciti a liquidare ai soci oltre 164 milioni di euro. Si tratta del migliore risultato della storia di Agrintesa e siamo lieti di averlo raggiunto in un momento storico in cui le sfide per il mondo della produzione sono quantomai complesse. Monitoriamo con attenzione l’impennata incontrollata dei costi alla produzione subita dai nostri soci e gli incrementi impressionanti per energia elettrica, imballaggi e logistica che si sono abbattuti sulla cooperativa: è importante sottolineare quanto il quadro sia preoccupante e come ad essere a rischio sia la tenuta dell’intera filiera. Ma questo bilancio – incalza Castellari - è la conferma che Agrintesa è solida ed è pronta ad affrontare le sfide dei comparti ortofrutticolo e vitivinicolo, tutelando i propri soci e il loro impegno quotidiano”.

Sfide che la cooperativa ha deciso di affrontare anche puntando sull’efficientamento continuo, proseguendo nel processo di innovazione dentro e fuori dal campo che caratterizza Agrintesa fin dalle proprie origini: “Mentre affrontiamo le criticità attuali dobbiamo continuare a guardare avanti, camminando incontro al futuro – commenta il direttore generale Cristian Moretti -: è in questa direzione che vanno gli investimenti e i miglioramenti tecnologici in corso, presentati ai soci durante le assemblee territoriali. Penso all’introduzione di nuovi importanti impianti di lavorazione negli stabilimenti di Gambettola e Faenza, all’incremento dell’autoproduzione energetica che prevede l’installazione di ulteriori 6,5 Mwh di impianti fotovoltaici entro la primavera 2023, ma anche all’introduzione di un nuovo software gestionale di gruppo e al rinnovamento completo dell’infrastruttura informatica con la conseguente ottimizzazione di processi e sistemi”.

Tante le novità anche sul fronte produttivo, perché il futuro comincia in campo: “Abbiamo presentato ai soci anche i numerosi progetti di sviluppo varietale in cui è impegnata Agrintesa, a partire dai Club di prodotto a cui la cooperativa partecipa con importanti esclusive come le nettarine piatte Ondine, il kiwi VerdeDivo e i kiwi a polpa gialla. A questi si affiancano diversi progetti di sperimentazione in corso nei campi di osservazione attivi nei campi della cooperativa. Ci sono diverse novità allo studio: l’obiettivo è quello di accompagnare i nostri soci favorendo lo sviluppo di produzioni economicamente sostenibili e che rispondano sempre meglio alle esigenze di un mercato in costante trasformazione, anticipandone i trend e cogliendo le opportunità migliori”.

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26/10/2022, 12:19
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AGRINTESA A TUTTO GREEN

NUOVI IMPIANTI FOTOVOLTAICI: +700% ENERGIA PRODOTTA
E 5.000 TONNELLATE ANNUE IN MENO DI CO2 IN ATMOSFERA

In dirittura d'arrivo il Piano industriale per il fotovoltaico: quota 10.000 KW entro l'estate. I nuovi impianti genereranno 10GWh all’anno e garantiranno il 30% del fabbisogno complessivo dell’azienda.

(Faenza, 3 luglio 2023) - Agrintesa, cooperativa agricola leader nazionale del comparto ortofrutticolo e vitivinicolo che associa oltre 4.000 produttori di ortofrutta e vino, ha un motore sempre più green: grazie al Piano industriale per il fotovoltaico sono già operativi impianti per 7.800 KW che, aggiunti a quelli esistenti e alle nuove installazioni, entro l’estate raggiungeranno quota 10.000 KW e genereranno 10GWh all’anno, permettendo ad Agrintesa di ridurre le emissioni di anidride carbonica di oltre 5.000 tonnellate nell’arco dei 12 mesi.

“Il Piano è oggi operativo all'80% e verrà completato entro l'estate, quando Agrintesa potrà contare su 10.000 KW complessivi – informa il direttore generale Cristian Moretti –. A pieno regime tutti i nostri magazzini di lavorazione, le nostre cantine e alcune strutture secondarie saranno servite da impianti fotovoltaici: prevediamo un’autoproduzione energetica di 10GWh all'anno, pari al 30% del nostro fabbisogno complessivo. Grazie a questa dotazione le nostre immissioni si ridurranno di 5 milioni di chilogrammi di anidride carbonica ogni anno. È la misura concreta di una scelta che va nella direzione di una sempre maggiore sostenibilità ambientale, da sempre perseguita da Agrintesa che, ci tengo a ricordarlo, è da sempre attenta all’ambiente attraverso la storica e ampia diffusione della lotta integrata delle aziende associate, e grazie alle rilevanti superfici condotte in biologico e al quotidiano lavoro sul fronte del risparmio idrico che si avvale di sistemi ad elevata efficienza d'uso dell'acqua sia in campo sia all’interno delle nostre strutture”.

Ma, ricorda il direttore generale della cooperativa, c'è anche una ragione economica. “I primi impianti fotovoltaici li abbiamo installati più di dieci anni fa, però negli ultimi diciotto mesi il nostro Piano ha subito un'importante accelerazione – puntualizza Moretti –. Alla luce degli incrementi esponenziali dei costi energetici il Consiglio di Amministrazione e la direzione di Agrintesa hanno deciso di incrementare la quota di energia autoprodotta attraverso un rilevante potenziamento degli impianti fotovoltaici presso i propri stabilimenti e le nostre cantine. Una scelta meditata e ragionata: i nostri picchi di consumo si registrano nei mesi estivi, proprio quando i pannelli grazie all'irraggiamento maggiore e alle giornate più lunghe producono più energia rinnovabile. Questi sono investimenti per il futuro che permetteranno ad Agrintesa di essere ancora più competitiva e meno soggetta alle fluttuazioni del mercato dell'energia, avendo così nuovi strumenti e risorse per sviluppare ulteriormente le proprie attività e sostenere i soci – conclude Cristian Moretti –. Il tutto con uno spirito sempre più green e sostenibile. Lo dobbiamo in primis ai nostri soci produttori e alle loro famiglie, ma anche a tutti i consumatori che scelgono i nostri prodotti e ai territori dove siamo presenti”.

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03/07/2023, 18:06
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