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Agricoltura - Parlamento Italiano 
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Agricoltura: Pastorelli (Psi), con Collegato meno burocrazia per olivicoltori

Roma, 6 luglio 2016 – “All’interno del Collegato approvato oggi in via definitiva dal Senato sono contenute una serie di disposizioni decisive per la crescita dell’agricoltura italiana. Dalle nuove misure che regolano la produzione di birra artigianale, fino al sostegno del settore risicolo, il provvedimento incentiverà l’imprenditoria agricola e agroalimentare in tutte le sue forme. In particolare, a beneficiare del provvedimento sarà il comparto olivicolo”. Lo afferma Oreste Pastorelli, deputato del Psi e componente della commissione Ambiente della Camera. “L’esonero dell’aggiornamento del fascicolo aziendale per i piccoli olivicoltori che producono olio fino a 350 kilogrammi è, infatti, un atto dovuto verso un settore che tra contraffazione e infezioni varie ha sofferto parecchio negli ultimi mesi”, prosegue Pastorelli. “Avevo proposto - conclude il parlamentare socialista - che l’esonero arrivasse fino a 500 kg. Con la nuova formulazione del mio emendamento, invece, il limite è stato ampliato a 350 kg. Un ottimo risultato comunque, che libera i piccoli agricoltori di un inutile fardello burocratico”.

Francesco Glorialanza
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07/07/2016, 7:00
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PESCA: M5S, GOVERNO ATTUI NOSTRE MISURE ANTI-CRISI

Roma, 7.07.2016 - “Consentire alle aziende del settore ittico di accedere alle misure assicurative per la pesca, oltre a quelle per l’acquacoltura; usare i finanziamenti anche per le consulenze sulle strategie aziendali e di mercato, e incentivare operazioni di microcredito con garanzia pubblica, anche attraverso l’istituzione di un fondo operante senza la valutazione economico-finanziaria del soggetto beneficiario”. È questo, in sintesi, il contenuto della risoluzione dei deputati del M5S della Commissione Agricoltura sul Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP).
“Le nostre proposte vanno a colmare i gap della risoluzione del Pd a prima firma Vennitelli e a rafforzare le azioni per il sostegno e la tutela delle imprese ittiche. Mentre infatti il testo della maggioranza – spiega la deputata 5stelle Silvia Benedetti, prima firmataria della risoluzione - fa riferimento solo al sostegno all’acquacoltura (previsto dall’articolo 57 del Regolamento CE n. 508/2014 del Parlamento europeo e del consiglio relativo al FEAMP), il nostro provvedimento propone invece anche l'applicazione degli articoli 27 e 35, estendendo dunque il campo delle tutele”. “Le difficoltà economiche che stanno attraversando gli operatori della pesca, in seguito all’impennata dei prezzi del carburante e al deterioramento degli stock ittici, unitamente alle perdite in acquacoltura causate da patologie ittiche per lo più legate al cambiamento climatico, rendono sempre più urgenti misure strutturali concrete che vadano in una doppia direzione: favorire l’accesso al credito introducendo modalità innovative come il microcredito senza valutazione economico-finanziaria”, aggiunge il portavoce M5S Filippo Gallinella. “Chiediamo che il Governo adotti al più presto misure adeguate, come quelle proposte dal M5S, per fronteggiare la crisi della pesca e tutelare gli operatori del settore, a cominciare da un corretto ed efficace utilizzo delle risorse del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e per la Pesca”, concludono i pentastellati.

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07/07/2016, 16:29
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Forestale: M5S, Patrone indagato. Ministro Martina lo rimuova dall’incarico di capo del CFS

Roma, 7.07.2016 – “In base alle notizie diffuse da alcune sigle sindacali della Forestale, la Procura di Novara ha trasmesso al Ministero delle Politiche Agricole la documentazione sulla richiesta di rinvio a giudizio di Cesare Patrone, capo del Corpo Forestale dello Stato, nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria sul consorzio di bonifica Est Sesia, perché avrebbe redatto un verbale falso per un appalto. Il ministro Martina rimuova subito Patrone dal suo incarico, per ovvie ragioni di opportunità, anche in vista del ruolo centrale che avrà nell’operazione di assorbimento del CFS nell’Arma dei Carabinieri”. Lo affermano in una nota i parlamentari del M5S di Camera e Senato. “Solo qualche settimana fa – incalzano i deputati 5stelle Massimiliano Bernini e Patrizia Terzoni – abbiamo interrogato il ministro Martina in un question time alla Camera affinché rimuovesse Patrone dalla posizione di capo del CFS, data la richiesta di rinvio a giudizio a suo carico, ma in quell’occasione il ministro ci rispose che non aveva ricevuto alcuna comunicazione . Ora il ministro non ha più scuse: lo sospenda immediatamente”.

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07/07/2016, 16:30
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Grano: Pastorelli (Psi), settore in pericolo, tracciare produzioni

Roma, 11 luglio 2016 – “Gli eccessivi ribassi nelle quotazioni del grano stanno mettendo in serio pericolo il lavoro di circa 300 mila aziende agricole italiane. L’importazione selvaggia dall’estero da parte del nostro sistema industriale non solo sta causando ingenti danni ad un intera filiera, ma sta rafforzando l’utilizzo di varie tecniche di falsificazione del prodotto. Sempre più spesso, infatti, il grano di qualità viene mescolato con frumento scadente”. Lo afferma Oreste Pastorelli, deputato del Psi e componente delle commissioni Ambiente e Anticontraffazione della Camera. “Per rilanciare uno dei settori fondamentali del Made in Italy – prosegue il parlamentare socialista – servono norme che regolino il mercato globale, bisogna rendere obbligatoria la tracciabilità delle produzioni, così come l’etichettatura di origine. Allo stesso tempo vanno evitate le importazioni selvagge e la differenza dei prezzi corrisposti alla produzione rispetto al consumo”.

Francesco Glorialanza
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11/07/2016, 15:16
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Forestale: M5S scrive a Boldrini e Pinotti, stop a militarizzazione donne

Roma, 11.07.2016 – “Stop alla ‘militarizzazione forzata’ delle 1400 donne del Corpo Forestale dello Stato, circa il 20% del personale nazionale (7mila unità in tutto), che, con la riforma della Pubblica Amministrazione prevista dal ‘decreto Madia’, passeranno nell’Arma dei Carabinieri o della Guardia di Finanza, dopo anni di servizio in funzioni esclusivamente civili alle dipendenze dello Stato”. È questo, in sintesi, l’appello contenuto in una lettera inviata alla presidente della Camera, Laura Boldrini e, per conoscenza, al ministro della Difesa, Roberta Pinotti, a firma dei deputati del M5S Tatiana Basilio, Massimiliano Bernini e Patrizia Terzoni. “Gli Agenti Forestali donne – si legge nella missiva – saranno infatti chiamate ad una scelta che costituisce un vero e proprio ‘ricatto occupazionale’, quella cioè di arruolarsi nelle Forze Armate oppure di essere dislocate in mobilità in qualche non bene precisata amministrazione dello Stato. Una ‘negazione dei diritti civili di queste donne il cui indebito inserimento nei ruoli di Forze Armate rappresenterà un unicum assolutamente negativo per il nostro ordinamento e per l’intero sistema democratico, ponendo le basi per il superamento del principio dell’arruolamento militare femminile su base volontaria”. Un’anomalia che non riguarderà solo le donne del ruolo in uniforme ma “anche tutte coloro che, in qualità di impiegate tecnico-amministrative del Corpo Forestale, finora non hanno mai indossato una divisa né posseduto un’arma”. “Riconoscendo la Sua spiccata sensibilità nei riguardi delle prerogative del mondo femminile – concludono i pentastellati – auspichiamo un Suo autorevole intervento al fine di ottenere una proroga ai tempi di attuazione di questa scellerata riforma”.

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11/07/2016, 21:15
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GRANO: IL M5S ALLA CAMERA DI COMMERCIO DI FOGGIA CONTRO I TENTATIVI DI SPECULAZIONE E LA MANCANZA DI TRASPARENZA
Il deputato pugliese L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera con i rappresentanti agricoli FIMA hanno incontrato i vertici camerali della Capitanata in vista della prossima riunione di mercoledì 13 che rileverà il nuovo prezzo del grano
Non cessa la fibrillazione nel mondo cerealicolo per le quotazioni sotto i costi di produzione del grano italiano, che vede nel territorio foggiano e nella Camera di Commercio cittadina il fulcro dello scontro tra agroindustriali ed agricoltori. In vista del prossimo incontro che si terrà mercoledì 13 luglio presso la Cittadella dell’Economia di Capitanata, alcuni rappresentanti della Fima (Federazione Italiana Movimenti Agricoli) con il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura a Montecitorio, si sono recati presso la sede camerale per chiedere chiarimenti sia sui regolamenti, sia sulla documentazione su cui basa il proprio lavoro la commissione della borsa merci che dovrebbe “rilevare” il prezzo del grano sia di alcune discrepanze che non lasciano ben sperare per l’andamento futuro delle contrattazioni. In assenza del Presidente della Camera di Commercio di Foggia Fabio Porreca e del segretario generale Matteo Di Mauro, la rappresentanza pro coltivatori è riuscita ad incontrare il dirigente dell’Area “Servizi anagrafici e certificativi e regolazione del mercato” Michele Villani.
“Dinanzi ad una semola che perde a malapena il 3,5%, si assiste ad un crollo del 24,5% della quotazione del grano, solo nel primo semestre del 2016 – commenta Giuseppe L’Abbate (M5S) –Una notevole e marcata discrepanza, già accaduta qualche lustro fa, che testimonia una rendita di posizione dominante e una possibile speculazione da parte degli agroindustriali, su cui interesseremo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. I prezzi stabiliti parlano, purtroppo, chiaramente (siamo scesi sotto i 20 euro al quintale, ndr) ma non vi è la ben che minima trasparenza su come vengano ‘rilevati’ questi valori visto che non esistono regolamenti, non vi sono dati ed informazioni rilevanti, non esiste un numero minimo di scambi da effettuare affinché venga giustificato un calo di prezzo di questa portata, con ricadute peraltro a livello nazionale. E, infine, permane un mistero come sia possibile ‘rilevare’ tali prezzi quando per stessa ammissione di alcuni agricoltori presenti ai tavoli dell’ente camerale foggiano vi sono contratti con l’agroindustria a 10 euro maggiori dei prezzi attualmente registrati. Dopo aver istituito per legge le Commissioni Uniche Nazionali (Cun) con un mio emendamento alla legge 91/2015 – conclude L’Abbate (M5S) – continueremo con il nostro fiato sul collo affinché venga finalmente redistribuito il reddito in tutta la filiera agroalimentare italiana, sinora appannaggio solo delle grandi imprese”.
“Sul grano non vengono rilevati i movimenti né in entrata né in uscita dall’Italia – commenta Saverio De Bonis, coordinatore nazionale della FIMA – Ci sembra assurdo che nel 2016 non si sia in grado di predisporre una banca dati con tutte le informazioni necessarie per rilevare il giusto prezzo di mercato. Assistiamo ad un qualcosa di umorale e che non si comprende da dove prenda spunto, dato che anche le stesse fatture sono tenute secretate dall’ente camerale. Siamo coscienti che alla lunga non stabilire una quotazione potrebbe essere persino peggiorativo per il mondo agricolo – continua De Bonis (FIMA) – ma la commissione della CCIAA di Foggia non può continuare a lavorare in questa maniera, a maggior ragione in vista del cambiamento epocale che avverrà con la Cun. Nelle more dell’emanazione del decreto da parte del Ministero dell’Agricoltura, infatti, chiederemo di affiancare alla giunta persone competenti in grado di coadiuvare il lavoro di rilevamento dei prezzi. La nostra è una battaglia di civiltà, a tutela del mondo agricolo, della redistribuzione del reddito in agricoltura, nonché a tutela del consumatore che chiede sempre più grani altamente qualitativi e con determinate caratteristiche che quelli esteri non sono in grado di garantire. Se siamo fuori dalle nostre aziende – conclude il coordinatore nazionale FIMA – è perché siamo costretti, per difenderle, a partecipare in prima persona: siamo stufi dei fallimenti delle associazioni di categoria che perdurano da oltre 20 anni”.

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11/07/2016, 21:18
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Pesca: M5S, Governo accolga nostre misure a sostegno imprese

Roma, 13.07.2016 – “Bene che nell’ambito della tavola rotonda sul settore ittico sia emersa la necessità di mettere in campo nuove azioni a sostegno del mondo della pesca, come ad esempio quella dei finanziamenti per consulenze sulle strategie aziendali e di mercato, che nei giorni scorsi il M5S aveva già portato in Commissione Agricoltura con una propria risoluzione. Il Pd e il Governo ne prendano atto e accolgano le proposte 5stelle”. Lo affermano i deputati del M5S della Commissione Agricoltura. “Il nostro testo prevede anche altre azioni tralasciate dalla risoluzione del Pd, come ad esempio le misure assicurative per la pesca, oltre a quelle per l’acquacoltura, e gli incentivi per operazioni di microcredito con garanzia pubblica, anche attraverso l’istituzione di un fondo operante senza la valutazione economico-finanziaria del soggetto beneficiario – spiega la parlamentare 5stelle Silvia Benedetti – Oggi ricorre il ‘Fish dependence Day’, il giorno in cui i consumatori europei hanno esaurito le scorte di pesce locale nei mari europei e dovranno rifornirsi all’estero. L’adozione di una politica di gestione e di azioni concrete per il settore ittico è quindi resa ancora più urgente dall’esaurimento degli stock ittici dalla cui gestione sostenibile dipende anche la sopravvivenza delle filiere produttive della pesca”.

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Grano: M5S, su crollo prezzo Governo si defila con un ‘copia e incolla’

Roma, 13.07.2016 – “Davanti al crollo del prezzo del grano, che sta mettendo in ginocchio un intero comparto del made in Italy, il Governo si defila demandando di nuovo il problema al Tavolo nazionale della filiera cerealicola, che dovrebbe riunirsi il prossimo 20 luglio, e alle associazioni di categoria, affermando che sono quest’ultime a dover decidere se riunirsi in un mercato nazionale attraverso l’istituzione della Commissione Unica Nazionale (CUN), per regolamentare il prezzo del grano e di altre materie prime, così come proposto dal MoVimento 5stelle”. Così i deputati del M5S commentano la risposta del sottosegretario Castiglione del ministero delle Politiche Agricole al question time sul crollo del prezzo del grano proposto da Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura. “È significativo che il ministero dell’Agricoltura, nella persona del sottosegretario Giuseppe Castiglione, si presenti in Commissione formulando la stessa risposta data lo scorso 2 marzo ad un medesimo question time del M5S. La risposta del ministero dell’Agricoltura non può essere sempre ‘il tavolo di filiera’ – dichiara Giuseppe L’Abbate (M5S) – Sono mesi che, a detta del Governo, questo tavolo di filiera dovrebbe essere la panacea di tutte le storture del comparto cerealicolo ma sinora risultati non se ne vedono. Anzi, osservando il suo stesso assordante silenzio, vien da pensare che al ministro Martina forse non interessi risolvere il problema”. “Come testimoniano i dati del primo semestre 2016, è in corso una vera e propria speculazione visto il gap tra i prezzi di semola e di grano duro. Del resto, se non si sa quanto grano viene prodotto, quanto ne viene importato, quanto esportato, quanto stoccato, quanto trasformato, sulla base di quale criterio viene quotato il prezzo del grano? Appare sempre più ovvio che, in questo scenario, la parte che viene totalmente schiacciata è quella più debole, ovvero quella dei produttori e dei lavoratori. Per questo abbiamo proposto e approvato la legge che istituisce le Commissioni Uniche Nazionali (Cun) in sostituzione delle vecchie Borse merci. Il Governo attivi subito la Cun sul grano duro. Solo così avremo dati e trasparenza di informazioni per contrattazioni veritiere dei prezzi”.

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Dl Enti locali: M5S, misure insufficienti su ‘guerra del grano’

Roma, 18.07.2016 - “Una semplice comparsa per una vicenda, come appunto la ‘guerra del grano’, che merita invece una parte da protagonista nelle azioni di tutela della pasta made in Italy e degli altri prodotti della filiera cerealicola, messa in ginocchio dal crollo del prezzo del grano”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura commentano l’emendamento sui finanziamenti per il Piano Cerealicolo al Dl Enti Locali approvato in Commissione Bilancio. “Accogliendo una parte delle proposte contenute nella nostra risoluzione per un Piano Cerealicolo Nazionale presentata nelle scorse settimane, il Governo parte con il piede giusto. Purtroppo però non possiamo che considerare questo primo passo ancora insufficiente per gestire una crisi così grave come quella che ha colpito il settore del grano - dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate, capogruppo 5stelle in Commissione Agricoltura e primo firmatario della risoluzione – Da una prima versione dell’emendamento, sembrerebbe che la quantità di fondi stanziati per il Piano Cerealicolo sia stata ridotta. Ora però, come sollecitiamo da tempo, è giunto il momento di passare dalle parole ai fatti. Chiediamo pertanto che siano applicate al più presto anche le altre proposte previste dalla risoluzione del M5S, facendo partire i decreti attuativi della Commissione Unica Nazionale (CUN), che abbiamo introdotto lo scorso anno con un emendamento, e sostituirà le anacronistiche Borse Merci, garantendo finalmente trasparenza ed informazioni condivise per la definizione del prezzo”.

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On. Cova:
​Latte, Carra e Cova (PD)​: "Abbiamo corretto la legge Zaia, Allevatori pagheranno solo le multe dovute alla UE"


“Siamo intervenuti ancora a favore degli allevatori: non dovranno più pagare 70 milioni di euro per le multe relative all’ultima campagna 2014/2015. È stato infatti approvato un emendamento del PD al decreto enti locali per correggere definitivamente le distorsioni inique della Legge Zaia del 2009 che al primo anno di sforamento ha creato i problemi applicativi che conosciamo. Dopo aver allargato, insieme al Governo a luglio dello scorso anno, la platea degli allevatori che hanno potuto beneficiare delle compensazioni (saliti di 1260 unità per 20 milioni di euro compensati), oggi stabiliamo che il prelievo da pagare si limita solo a quello dovuto all’Unione europea, ovvero 30 milioni. Un intervento giusto, soprattutto tenendo conto delle difficoltà attuali del settore.
Il Partito democratico ancora una volta dimostra quanto sia importante la filiera lattiero casearia, mettendo in atto scelte concrete che danno una mano a chi lavora tutti i giorni nelle stalle. Fatti come il piano latte da 130 milioni che ci vede impegnati in prima linea per tutelare il reddito degli allevatori, come il lavoro che il Ministro Martina sta facendo a Bruxelles e che proprio ieri ha portato a nuove risorse con misure anche strutturali. Testa bassa e lavorare, il nostro motto continuerà ad essere questo”.
Così in una nota congiunta i deputati del Partito democratico Marco Carra e Paolo Cova.

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19/07/2016, 21:22
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