Pd si spacca, vota con M5S la deputata piddina Mongello, prima firmataria della legge ‘salva-olio’
Roma, 29.06.2016 – “Il Pd ha bocciato due nostri emendamenti alla Legge Europea che prevedevano l’obbligo di indicare nell’etichetta dell’olio d’oliva, rispettivamente, la data di scadenza e quella d’imbottigliamento, due informazioni fondamentali per garantire la tracciabilità del nostro ‘oro verde’ e tutelare il consumatore”. Lo affermano i deputati del M5S della Commissione Agricoltura. “Il Governo Renzi e tutto il Pd si confermano ancora una volta nemici del made in Italy – affermano i portavoce 5stelle Giuseppe L’Abbate e Filippo Gallinella, firmatari degli emendamenti - Prima hanno approvato e agevolato l’invasione dell’olio tunisino, attraverso l’import di 35mila tonnellate senza dazi in Europa, poi hanno insabbiato quanto emergeva in Commissione Contraffazione alla Camera dal dossier sul caso Deoleo, la stessa azienda italo-spagnola condannata nelle ultime ore dall’Antitrust con una multa di 300mila euro per frode commerciale, dopo aver venduto falso olio extravergine d’oliva italiano, e oggi bocciano due misure che possono tutelare questa nostra eccellenza dell’agroalimentare made in Italy. Il pd prende in giro gli olivicoltori perché da una parte fa finta di tutelarli e dall'altra ad ogni occasione utile li affossa. Se questi sono i diktat europei a cui Renzi dice sempre sì, poi non stupiamoci del perché si parla di un effetto domino della Brexit in Italia. Fa riflettere come il Pd si sia spaccato: persino la deputata Pd, Mongiello, prima firmataria della legge ‘salva-olio’, ha infatti votato a favore degli emendamenti del M5S contro il suo stesso partito. Il M5S continuerà a lottare per la difesa del made in Italy in tutte le sedi utili per riparare ai danni di questo Pd nemico del made in Italy, degli agricoltori e dei consumatori”.
Legge Ue: Pastorelli (Psi), essenziale per lotta a contraffazione olio
Roma, 30 giugno 2016 – “Tra le diverse misure di adeguamento del nostro ordinamento a quello europeo, il ddl contiene una disposizione essenziale per il settore olivicolo, comparto gravemente danneggiato da numerosi fenomeni di alterazione e contraffazione. Il provvedimento, infatti, prevede che le diverse provenienze di oli di oliva miscelati e commercializzati in un unico prodotto devono essere chiaramente visibili e riconoscibili sulle etichette”. Così Oreste Pastorelli, deputato del Psi e componente della commissione Anticontraffazione della Camera, nel corso delle dichiarazioni di voto sul ddl che recepisce degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’UE. “La misura – prosegue – è essenziale perché da un lato aiuta certamente il consumatore nella scelta del prodotto, dall’altro favorisce il rilancio delle produzioni di qualità. Noi socialisti abbiamo da sempre a cuore le sorti del settore olivicolo, ritenendolo centrale per il rilancio dell’agricoltura nel nostro Paese, e ritengo che questa disposizione rappresenti un doveroso aggiornamento delle sue regole”.
Francesco Glorialanza Ufficio Stampa On. Pastorelli
Legge Ue: M5S, schiaffo a olio made in Italy e vittime aggressioni
Roma, 30.06.2016 – “No ad un provvedimento che da un lato sferza un colpo mortale all’olio extravergine d’oliva made in Italy e alla dignità delle vittime di aggressioni, dall’altro favorisce l’evasione fiscale e le mafie che lavano il denaro sporco attraverso il gioco d’azzardo”. Così i deputati del M5S commentano la Legge europea votata oggi in Aula. “Ancora una volta assistiamo a un’Italia zerbino nei confronti dell’Unione Europea, al Governo Renzi e alla sua maggioranza che non esitano a svendere l’olio d'oliva italiano, il nostro ‘oro verde’, eliminando l’obbligo di indicare in etichetta la data di scadenza e quella di imbottigliamento. Una vergogna che ha fatto spaccare persino il Pd, con la deputata piddina, Mongiello, prima firmataria della cosiddetta legge ‘salva olio’, che ha votato gli emendamenti del M5S contro il suo stesso partito. L’asservimento del Governo Renzi all’Europa – spiegano i parlamentari 5stelle - non si ferma nemmeno davanti alle vittime dei reati violenti, che non sono riuscite ad avere un risarcimento da chi ha commesso gravi reati come omicidio, violenza sessuale o altri gravi atti. Queste persone e i rispettivi famigliari in questa Legge Europea vengono offese con un fondo che risarcisce solo le spese mediche e prevede condizioni difficili d’accesso, come ad esempio quella di avere un reddito inferiore a 11,528 euro. Una vergogna tutta italiana che, ancora una volta, trova in questa Europa una sponda per colpire i più deboli e piegarsi ai forti”.
GUERRA DEL GRANO: ATTIVAZIONE DELLA CUN E PIANO CEREALICOLO PER SUPERARE L’EMERGENZA I 5 Stelle invocano al ministro Martina i tanto attesi decreti attuativi della 91/2015 con cui il deputato L’Abbate (M5S) ha istituito le Commissioni Uniche Nazionali e presentano, al contempo, una risoluzione per rilanciare il comparto con le misure di un piano cerealicolo La crisi che ormai da tempo interessa il settore cerealicolo nazionale ha toccato il culmine con l’ultima riunione presso la Borsa Merci di Foggia dove non si è stati in grado neppure di fissare il nuovo prezzo, sceso drammaticamente addirittura sotto i 20 euro al quintale. Una crisi imperante da tempo e che rappresenta una vera e propria emergenza a cui risulta sempre più necessario, e non più rimandabile, individuare misure di contenimento della pesante situazione di mercato, unitamente ad una ristrutturazione complessiva della filiera. Tra le criticità più significative, di un comparto che opera in un contesto internazionale estremamente instabile e condizionato da una serie di dinamiche non strettamente correlate con la “legge della domanda e dell’offerta”, si rilevano sicuramente l’elevata frammentazione della superficie colturale, con costi del terreno e di impresa nettamente superiori ad altre realtà e conseguente perdita di competitività da parte delle imprese nazionali, gli elevati costi di produzione e diminuzione costante dei prezzi, che costringe gli agricoltori a lavorare spesso sottocosto, l’eterogeneità e lo spontaneismo delle produzioni e l’attività di ricerca varietale raramente collegate agli andamenti reali dei consumi. Ad alimentare le debolezze del settore contribuiscono, poi, le nuove strategie dell’industria di trasformazione: l’organizzazione e la concentrazione degli operatori comporta esigenze di fornitura che la filiera non sembra saper soddisfare. “Non si può attendere oltre, è fondamentale intervenire nel più breve periodo possibile con decisioni concrete ed utili al comparto – commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – I versanti su cui è necessario adoperarsi, dunque, sono molteplici ma principalmente due: il prezzo e l’organizzazione della filiera. Come dimostrato dall’esposto della Codacons sulla forbice dei prezzi tra costi di produzione e quelli finale di acquisto al consumatore, risulta oltremodo impellente che il Governo si adoperi per produrre quei decreti che darebbero attuazione al mio emendamento alla legge 91/2015 con cui sono state eliminate le vetuste Borse Merci (datate 1913) e sostituite con le Commissioni Uniche Nazionali, la cui naturale sede per il grano sarebbe Foggia”. Lo strumento della Cun, introdotta dal Movimento 5 Stelle, è stato invocato anche dalla consigliera regionale Rosa Barone (M5S), presente con alcuni rappresentanti sindacali all’ultima burrascosa riunione della borsa merci foggiana. “Con questo strumento e con i relativi regolamenti che rispettino i principi di trasparenza e ostacolino i conflitti di interessi – dichiara la portavoce 5 Stelle – il Governo creerebbe finalmente quel legame tra industria e mondo produttivo in modo tale che il prezzo remuneri i costi di produzione, anche attraverso i cosiddetti accordi di filiera”. Sul versante dell’organizzazione della filiera, il deputato L’Abbate (M5S) ha presentato, inoltre, una risoluzione in Commissione Agricoltura a Montecitorio per predisporre urgentemente un piano nazionale del settore cerealicolo. “Come per il piano olivicolo che siamo riusciti ad ottenere dopo una lunga battaglia in Parlamento ma che attende ancora i decreti attuativi del ministro Martina – dichiara il parlamentare 5 Stelle – anche quello cerealicolo prevede numerose misure per superare l’emergenza della guerra del grano. Dalla promozione delle Organizzazioni di Produttori (OP) e Interprofessionali (OI) con una più equilibrata distribuzione del valore nel sistema produttivo nazionale agli accordi di filiera, dal piano proteico nazionale nell’ottica di una visione integrata di sistemi colturali sostenibili che consentano di qualificare anche le produzioni cerealicole incluse quelle del settore mangimistico a sostegno delle filiere zootecniche di qualità - prosegue L’Abbate (M5S) – all’ammodernamento della filiera a partire dal settore sementiero, agricolo ed industriale di trasformazione mediante l’attribuzione di risorse dedicate ed il sostegno alla costituzione di Gruppi operativi con i fondi FEASR. E, infine, con la promozione per la valorizzazione delle produzioni di qualità e salubri, la loro innovazione tramite il trasferimento delle conoscenze della ricerca tecnologica e scientifica. Purtroppo, dobbiamo recuperare in pochissimo tempo anni di immobilismo e di mancata visione strategica del comparto agricolo, abbandonato a se stesso e fatto vivere passivamente di contributi. Il tutto – conclude il deputato pugliese – in uno scenario globalizzato che favorisce l’importazione di materie prime estere a basso costo”.
Forestale: M5S, stop a decreto Madia. Governo ascolti protesta lavoratori
Roma, 5.07.2016 – “Il Governo fermi il decreto Madia, che abolisce il Corpo Forestale dello Stato assorbendolo nell’Arma dei Carabinieri, e apra un confronto con i lavoratori del CFS e delle altre forze di polizia che oggi sono scesi in piazza a Roma, davanti a Montecitorio, per protestare contro il provvedimento e la militarizzazione della Forestale”. Lo affermano in una nota congiunta i deputati del M5S Tatiana Basilio, Massimiliano Bernini e Patrizia Terzoni che hanno raggiunto i lavoratori in piazza per la manifestazione contro il decreto Madia. “Proprio oggi è stato presentato il rapporto Ecomafie di Legambiente che documenta come in Italia siano stati registrati nell’ultimo anno 28mila reati ambientali e 188 arresti, per non parlare degli illeciti contro l’agroalimentare che contano 20 mila reati accertati e 4.214 sequestri, per un valore complessivo di 586 milioni di euro. Com’è possibile che in un Paese come l’Italia, che vanta un ricco patrimonio di biodiversità e di eccellenze agroalimentari ma in cui le ecomafie la fanno ancora da padrone, si elimini l’unica forza di polizia ambientale come appunto il CFS? Ricordiamo che una volta militarizzati, gli uomini e le donne della Forestale non potranno più diffondere liberamente le informazioni sui risultati del loro lavoro e – concludono i deputati - non la loro attività non sarà più focalizzata sulla prevenzione ma sulla semplice rilevazione dei reati”.
Roma, 05.07.2016 – “Il TTIP, il trattato transatlantico di libero scambio tra Ue e Usa, e il CETA, accordo simile con il Canada, dovevano saltare già da tempo perché sono contro il made in Italy e la democrazia e non perché il negoziato è troppo lungo, così come ha dichiarato il ministro dello Sviluppo Economico Calenda. Augurandoci che il suo non sia solo l’ennesimo annuncio che poi viene smentito dai fatti, com’è nel costume del Governo Renzi, chiediamo che il ministro Calenda venga a riferire in Parlamento per una dettagliata comunicazione ufficiale”. Così i parlamentari del M5S commentano le dichiarazioni del ministro dello Sviluppo Economico Calenda sugli accordi internazionali TTIP e CETA.
Roma, 05.07.2016 – “Il ministro delle Politiche Agricole, Martina, segua l’esempio dei suoi colleghi francesi che sono riusciti a farsi valere nelle istituzioni Ue e a strappare alla Commissione europea l’ok a sperimentare per due anni un regime di etichettatura di origine obbligatoria per il latte, e per latte e carni utilizzate come ingredienti nei prodotti alimentari preconfezionati”. Lo affermano i deputati del M5S della Commissione Agricoltura. “È significativo constatare come la Francia sia riuscita in pochi mesi ad ottenere un risultato fondamentale per la tracciabilità dei prodotti agroalimentari che entrano nel proprio Paese e per una concorrenza leale sul mercato. Dal ministro Martina, invece, finora nessun segnale di vita pervenuto”.
DDL CONSUMO SUOLO: RUTA (PD), INIZIATO ESAME IN COMMISSIONI SENATO, ORA RAPIDA APPROVAZIONE "Il ddl della Camera va arricchito con scelte più coraggiose"
"Finalmente oggi, dopo l'approvazione della Camera, è stato incardinato e illustrato nelle commissioni congiunte Ambiente e Agricoltura del Senato il ddl sul consumo del suolo. A questo testo sono stati accorpati anche gli altri ddl assegnati alle stesse commissioni, tra cui quello di cui sono primo firmatario sulla tutela e la gestione sostenibile del suolo. Dopo le audizioni si passerà all'esame congiunto dei disegni di legge per giungere a un testo unico entro l'estate. La necessità di approvare il testo nel più breve tempo possibile è resa ancora più urgente dai dati che segnalano come ogni giorno in Italia vengano consumati 55 ettari di terreno per usi diversi dall'agricoltura: per questo definire il suolo quale bene comune e risorsa non rinnovabile è il primo passo per garantire tutela giuridica da parte del nostro ordinamento. Il testo va arricchito in questo senso e vi è inoltre la necessita di scelte più forti e coraggiose. L'obiettivo è proteggere il nostro suolo, promuovere l'attività e le filiere agroalimentari che rappresentano la più grande occasione per l'economia del nostro Paese e rafforzare l'export attraverso il made in Italy". Lo afferma il senatore del Pd Roberto Ruta.
------------------------------------- Camilla Povia Ufficio Stampa Gruppo PD Senato della Repubblica
COLLEGATO AGRICOLTURA: RUTA (PD), SEGNALE IMPORTANTE PER SETTORE AGROALIMENTARE, PESCA E ACQUACOLTURA "Il collegato Agricoltura introduce importanti novità per il settore agroalimentare, della pesca e dell'acquacoltura. Il testo, frutto del proficuo lavoro di coordinamento tra commissione Agricoltura e Governo, rappresenta dopo l'approvazione di Campolibero, l'altro necessario obiettivo normativo per rilanciare il settore agroalimentare, che sta contribuendo in modo significativo a trainare l'export del Made in Italy e a creare nuovi posti di lavoro, come dimostrano gli ultimi dati Istat sull'occupazione in agricoltura". Lo afferma il senatore del Pd Roberto Ruta, intervenendo in Aula.
"Il testo, tra le altre cose, prevede la delega al Governo per il riordino e la semplificazione della normativa agricola per giungere al codice unico dell'agricoltura, la delega per il completamento della razionalizzazione degli enti vigilati dal Mipaaf. Introduce - spiega ancora Ruta - alcune norme di semplificazione in materia di controlli, disciplina l'istituzione presso Ismea della banca delle terre agricole per migliorare l'incontro tra domanda e offerta di terreni agricoli con l'obiettivo di contrastare l'abbandono delle terre e prevede interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura. Infine - ha concluso Ruta- sono previsti nuovi strumenti per il ricambio generazionale, con le società di affiancamento per favorire processi di facilitazione economica e gestionale per i giovani nell'attività d'impresa agricola, interventi a sostegno dell'agricoltura e dell'acquacoltura biologiche, tramite l'istituzione del Sistema informativo per il biologico (SIB) per la gestione dei procedimenti amministrativi di operatori e organismi di controllo relativi ad agricoltura e acquacoltura biologiche".
------------------------------------- Camilla Povia Ufficio Stampa Gruppo PD Senato della Repubblica
Forestale: M5S, scena muta del Pd sui pasticci decreto Madia
Roma, 6.07.2016 – “Secondo il PD Il Corpo Forestale dello Stato deve essere abolito subito, senza se e senza ma. Senza alcuna possibilità di proroga nonostante il Governo non sappia ancora come risolvere i tanti nodi irrisolti e le tante incongruenze presenti nel provvedimento”. Lo affermano in una nota congiunta i deputati del M5S Massimiliano Bernini e Patrizia Terzoni in seguito all’esame in Commissione Difesa del decreto Madia, che abolisce il Corpo Forestale dello Stato assorbendolo nell’Arma dei Carabinieri. “Oggi il MoVimento 5stelle ha chiesto, insieme a tutte le altre opposizioni, che la decisione sul provvedimento fosse prorogata ma il Pd e il relatore del Governo hanno detto di no accampando la scusetta che una proroga avrebbe vanificato il lavoro di questi giorni usati per le audizioni di sindacati e rappresentanti delle forze di polizia. Eppure – continuano i parlamentari pentastellati – è proprio grazie a queste testimonianze che abbiamo potuto comprendere le numerose falle del provvedimento. Dei nodi su cui abbiamo interrogato oggi Governo e maggioranza senza avere alcuna risposta. In particolare abbiamo chiesto come il ‘ruolo ad esaurimento’ potrà garantire l’esclusività della funzione dopo che gli agenti del CFS, entrati nell’Arma, saranno andati in pensione e come viene garantito il presidio del territorio visto che i Carabinieri sono concentrati nei nuclei NOE e NAC (29 in tutta Italia, spesso solo nei capoluoghi). Non si capisce come sarà risolta la sovrapposizione di competenze nelle Regioni a statuto speciale, prodotta dallo stesso decreto Madia né come sarà garantita la funzione della CITES, divisa in tre parti all’interno di Guardia di Finanza, Ministero delle Politiche Agricole e Carabinieri, né perché venga divisa la flotta aerea della Forestale con funzioni anticendio e di soccorso pubblico, visto che i Carabinieri non hanno queste funzioni. Com’è possibile che Governo e Pd non siano in grado di rispondere al loro stesso provvedimento? Forse perché il testo del decreto Madia gli è stato scritto da qualcun altro e loro non hanno avuto nemmeno la briga di leggerselo?”, concludono i deputati 5stelle.