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Agricoltura - Parlamento Italiano 
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TTIP: M5S, NO A PROPAGANDA MA ATTI CONCRETI PER FERMARLO

Roma, 11.05.2016 – “Per fermare il Ttip, l’accordo di libero scambio Ue-Usa, non c’è bisogno di fare propaganda ma di produrre atti concreti, in Europa quanto in Italia. Accostare il TTIP all'immigrazione o all'Islam è una forzatura populista che mira solo ad attirare voti facendo leva sulla paura del diverso. E a questo il MoVimento 5 Stelle si oppone senza se e senza ma”. Lo affermano in una nota congiunta l’europarlamentare del M5S Tiziana Beghin e il deputato 5stelle Riccardo Fraccaro. “Il MoVimento 5 Stelle al Parlamento Europeo si è opposto al TTIP dal primo momento, denunciando proprio i documenti segreti ed è grazie a questo ed altri sforzi del M5S se oggi i contenuti del TTIP sono a disposizione dei deputati europei. Alcuni esponenti politici che oggi pontificano dal tavolo di una conferenza stampa, due anni fa si limitavano a sbraitare in televisione senza mai presentarsi in Parlamento, a differenza del M5S che avviava una lotta al TTIP a livello europeo, accompagnandola a un'informazione capillare sul territorio”, afferma l’europarlamentare, Tiziana Beghin. “Per capire la posizione del Governo Renzi sul Ttip basta guardare i fatti: la nomina di Calenda, titolare del dossier sul Ttip, alla guida del ministero dello Sviluppo Economico dimostra che il primo tifoso del Ttip è proprio l’Esecutivo italiano – aggiunge il deputato 5stelle, Riccardo Fraccaro - Una scelta che conferma un atteggiamento antidemocratico che finora ha negato qualunque informazione sui contenuti del trattato a parlamentari e cittadini italiani. Come chiesto più volte dal M5S, pretendiamo che il Governo italiano venga a riferire in Aula alla Camera su quali azioni ha messo in atto per rendere pubblici i contenuti del Ttip e fermare i negoziati. Sabato scorso contro il Ttip sono scese in piazza a Roma oltre 30mila persone. Un segnale chiaro che un Governo rispettoso della democrazia non può ignorare”.

Area Comunicazione M5S Camera

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11/05/2016, 15:37
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Ambiente: Pastorelli (Psi), tutela suolo passa da rilancio agricoltura

Roma, 12 maggio 2016 – “La conservazione dei paesaggi e dell’ambiente, così come il contenimento del consumo del suolo, devono passare anche attraverso il rilancio dell’agricoltura e, in particolare, di quella condotta con metodi ecosostenibili. Da tempo noi socialisti sottolineiamo l’importanza che riveste l’agricoltura nella preservazione dell’ambiente e del territorio e le misure contenute nel disegno di legge confermano che non ci sbagliavamo”. Lo afferma Oreste Pastorelli, deputato del Psi e componente della commissione Ambiente della Camera, nel corso delle dichiarazioni di voto sul ddl consumo del suolo. “Ovviamente – prosegue – non ci si può fermare qui: penso al ruolo che devono ricoprire in questo importante processo le nuove generazioni, ma il provvedimento rappresenta un punto di svolta fondamentale nell’ambito degli strumenti di tutela ambientale e paesaggistica”.

Francesco Glorialanza
Ufficio Stampa On. Pastorelli

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12/05/2016, 15:24
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MIPAAF: PRIMO VIA LIBERA DELLA CAMERA AL DISEGNO DI LEGGE CONTRO IL CONSUMO DEL SUOLO

MARTINA: PASSO IN AVANTI CONCRETO, ORA TEMPI VELOCI PER COMBATTERE CEMENTIFICAZIONE CON STRUMENTI PIÙ FORTI

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che la Camera ha dato il primo via libera al disegno di legge sul “Contenimento del consumo del suolo ed il riuso del suolo edificato”.
Il testo, in linea con gli obiettivi dell’Ue di azzerare entro il 2050 il consumo del suolo, punta a valorizzare e proteggere il territorio, con particolare attenzione alle superfici agricole e alle aree sottoposte a tutela paesaggistica per promuovere e salvaguardare l’attività agricola, il paesaggio e l’ambiente, contenendo i consumi e limitando il rischio idrogeologico. Vengono fissati, inoltre, i criteri del riuso del suolo edificato e della rigenerazione urbana.
Secondo quanto previsto nel disegno di legge, il Mipaaf, di concerto con i dicasteri dell’Ambiente, dei Beni e delle attività culturali e del turismo e delle Infrastrutture e trasporti, ha il compito di indicare con un apposito decreto la riduzione progressiva vincolante di consumo del suolo a livello nazionale.
“L’Italia ha bisogno di questa legge - ha affermato il Ministro Maurizio Martina – anche per colmare un gap rispetto ad altri Paesi, tutelando la nostra agricoltura, conservando il paesaggio, che è uno dei nostri punti di forza assoluti, e stimolando anche l’edilizia di riuso e la rigenerazione urbana con il recupero di aree già occupate e strutture già esistenti. L’approvazione di oggi alla Camera è un passo concreto in avanti verso un provvedimento che attendiamo da troppo tempo. Andiamo avanti, in linea anche con gli impegni presi ad Expo con la Carta di Milano che richiama proprio i Governi a rafforzare le leggi in favore della tutela del suolo agricolo.”

COSA PREVEDE LA LEGGE

PER LA PRIMA VOLTA SI DEFINISCE IL CONSUMO DI SUOLO NELL’ORDINAMENTO ITALIANO
Per la prima volta vengono fissate le definizioni di:
- consumo del suolo, la variazione tra il suolo non consumato e quello consumato;
- impermeabilizzazione, il cambiamento della natura o copertura del suolo attraverso interventi che non siano connessi all’attività agricola tali da eliminarne la permeabilità;
- superficie agricola, naturale o seminaturale, ovvero terreni agricoli secondo gli strumenti urbanistici e altre superfici non impermeabilizzate;
- area urbanizzata, la parte del territorio formata dai centri storici, aree edificate con continuità a destinazione residenziale, industriale e artigianale, commerciale, direzionale, di servizio, turistico-ricettiva, parchi urbani, lotti e spazi inedificabili interclusi dotati di opere di urbanizzazione primaria;
- rigenerazione urbana, l’insieme di interventi urbanistici, edilizi nelle aree urbanizzate, compresi gli interventi volti a favorire l’insediamento di attività di agricoltura urbana come gli orti urbani e gli orti didattici.

DIVIETO DI CONSUMO DI SUOLO IN PRESENZA DI ALTERNATIVE
Il consumo del suolo è consentito esclusivamente nei casi in cui non esistano alternative di riuso e rigenerazione delle aree già urbanizzate.

REGISTRO MIPAAF DEGLI ENTI LOCALI VIRTUOSI
Prevista l’istituzione, presso il Ministero delle politiche agricole, di un registro dove sono iscritti i Comuni che hanno adeguato i propri strumenti urbanistici a quanto stabilito dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano in ordine alla riduzione quantitativa di consumo di suolo e ai criteri e modalità da rispettare nella pianificazione urbanistica comunale e nei quali non è previsto consumo di suolo agricolo o è prevista la riduzione del consumo di suolo superiore alla quantità definita dalla Regione di appartenenza.

MORATORIA
Assicurata la sospensione delle trasformazioni che comportano nuovo consumo di suolo, in attesa che i meccanismi disegnati dal disegno di legge entrino pienamente in funzione. La disciplina transitoria va applicata dalla data di entrata in vigore della legge e fino all’adozione dei provvedimenti di attuazione della riduzione del consumo del suolo, non oltre il termine di 3 anni.

FINANZIAMENTI STATALI E REGIONALI PER I COMUNI
Attribuita la priorità ai Comuni, iscritti nel registro degli Enti locali, nella concessione di finanziamenti statali e regionali finalizzati agli interventi di rigenerazione urbana e di bonifica dei siti contaminati e agli interventi volti a favorire l’insediamento di attività di agricoltura urbana e il ripristino delle colture nei terreni agricoli incolti, abbandonati, inutilizzati o in ogni caso sfruttati ai fini agricoli.

DIVIETO DI MUTAMENTO DI DESTINAZIONE PER I TERRENI CHE RICEVONO CONTRIBUTI EUROPEI
Le superfici agricole che hanno ricevuto finanziamenti europei legati alla Politica Agricola Comune (PAC) e alla politica di sviluppo rurale non possono, per un periodo di 5 anni dall’ultima erogazione, essere destinate ad uso diverso da quello agricolo; essere oggetto di interventi di trasformazione edilizia non funzionali all’attività agricola, ad eccezione delle opere pubbliche.

TUTELA E PROMOZIONE DELL’ATTIVITÀ AGRICOLA
Le politiche di sviluppo territoriale regionali e nazionali devono favorire la destinazione agricola e l’esercizio di pratiche agricole, perseguendo così la tutela e la valorizzazione dell’attività agricola attraverso la riduzione del consumo del suolo.

RIGENERAZIONE DELLE AREE URBANIZZATE DEGRADATE
Semplificazione delle procedure per gli interventi di rigenerazione delle aree urbanizzate degradate dal punto di vista urbanistico, socio-economico, paesaggistico e ambientale per garantire forme di intervento attraverso progetti organici basati sul riuso del suolo, la riqualificazione, demolizione, ricostruzione e sostituzione degli edifici esistenti, la creazione di aree verdi, pedonalizzate e piste ciclabili.

BANCA DATI DEL PATRIMONIO EDILIZIO INUTILIZZATO
I Comuni sono chiamati a redigere un censimento degli edifici e delle aree dismesse non utilizzate o abbandonate esistenti. Il censimento in questione servirà agli Enti comunali a verificare se le previsioni urbanistiche che comportano consumo del suolo possono essere soddisfatte attraverso interventi di rigenerazione. Tutte le informazioni saranno pubblicate sui siti internet istituzionali dei Comuni interessati.

I DATI SUL CONSUMO DEL SUOLO IN ITALIA
- Dagli anni ’70 la superficie coltivata in Italia è diminuita del 28%
- 5 milioni di ettari di superficie agricola persa negli ultimi 30 anni, pari a oltre 80 campi da calcio al giorno
- Una superficie equivalente a Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna messe insieme
- Auto approvvigionamento alimentare attuale: 80-85%
- Dal 1950 ad oggi la popolazione è cresciuta del 28%, la cementificazione del 166%
- La continua perdita di terreno agricolo porta l’Italia a dipendere sempre più dall’estero per l’approvvigionamento di risorse alimentari
- Ogni giorno in Italia vengono impermeabilizzati 100 ha di terreni naturali pari a oltre 80 campi da calcio
- Dagli anni ‘50 ad oggi sono stati impermeabilizzati 1,5 milioni di ettari – una superficie pari alla Calabria (ISPRA)
- Il 6,7% è costituito da superfici edificate (ISTAT)
- La Pianura padana, ovvero l’area agricola più vasta e produttiva della penisola italiana, ha una percentuale media di superfici edificate pari al 16,4% del territorio (ISTAT)
- Nella classifica delle regioni “più consumate”, secondo i dati ISPRA 2015, al primo posto Lombardia e Veneto (circa il 10%).
- Monza e Brianza ai vertici delle province più cementificate. I comuni delle province di Napoli, Caserta, Milano e Torino oltrepassano il 50%, raggiungendo anche il 60%.

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12/05/2016, 15:28
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OLIO PALMA: M5S, LORENZIN GARANTISCA PRINCIPIO PRECAUZIONE

Roma,12.05.2016 – “Il ministro della Salute, Lorenzin, garantisca il rispetto del principio di precauzione e rompa il silenzio venendo a riferire in Aula su quali azioni intenda adottare per fermare l’uso dell’olio di palma negli alimenti, come già più volte chiesto dal M5S in numerosi atti parlamentari”. Lo affermano in una nota congiunta i deputati del M5S delle Commissioni Agricoltura e Ambiente.
“Le evidenze scientifiche sulle sostanze nocive contenute nell’olio di palma, di cui una cancerogena, hanno spinto persino l’industria dolciaria e alcune sigle della Grande Distribuzione Organizzata a dichiarare pubblicamente che rinunceranno all’uso dell’olio tropicale nei propri processi industriali – spiegano i deputati 5stelle, Mirko Busto e Chiara Gagnarli– Aspettare i risultati di studi epidemiologici, che per loro natura sono rilevabili solo su lungo periodo, per dimostrare il nesso tra olii vegetali raffinati e tumori, come sostenuto in questi giorni da un singolo ricercatore dell’Istituto Superiore di Sanità, va contro il principio di precauzione, che è alla base di tutte le norme e buone pratiche di prevenzione per la tutela della salute pubblica. Da che parte sta il ministro della Salute Lorenzin?”.
“Il prossimo 25 maggio il M5S terrà alla Camera un convegno aperto a tutti sui rischi per la salute e per l’ambiente legati all’olio di palma, insieme con esperti del mondo scientifico, medico e ambientalista. In quell’occasione, presenteremo e motiveremo le nostre proposte contro l’olio tropicale. Nel frattempo, Lorenzin esca allo scoperto e dica qual è la posizione del Governo”.


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12/05/2016, 15:30
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Europarlamentari col glifosato in corpo
Si sono sottoposti volontariamente e a loro spese ad un test delle urine

I parlamentari europei hanno il glifosato in corpo. Alla vigilia della decisione UE sul rinnovo dell'autorizzazione al diserbante più contestato del mondo, 48 europarlamentari provenienti da 13 Stati membri si sono sottoposti volontariamente e a loro spese ad un esame delle urine: la concentrazione del glifosato varia fra 0,17 e 3,57 microgrammi per litro; in media é pari a 1,73 microgrammi per litro.

Non sono emerse differenze significative legate a sesso, età, provenienza geografica, abitudini alimentari. E' il segno che il glifosato é presente in tutto ciò che ingeriamo, come é già stato evidenziata da vari studi: uno dei più recenti e più famosi riguarda le birre tedesche.

L'anno scorso il glifosato é stato definito "probabilmente cancerogeno" dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro che fa capo all'OMS; invece secondo l'EFSA (l'agenzia europea per la sicurezza alimentare) "é improbabile" che il glifosato sia cancerogeno. La settimana prossima, la Commissione Europea proporrà agli Stati membri di autorizzare nuovamente l'uso del glifosato nell'UE per i nove anni a venire.

I quattro europarlamentari italiani che hanno effettuato il test appartengono al M5S. Le concentrazioni del glifosato in microgrammi per litro sono: Dario Tamburrano 1,01; Rosa d'Amato 0,93; Eleonora Evi 2,1; Marco Zullo 0,96.

"Una presenza così significativa del glifosato nei nostri corpi é allarmante - commenta Dario Tamburrano - E' ben noto che, in linea generale, é dannosa l'esposizione continuativa a dosi anche bassissime di una sostanza tossica. In nome del principio di precauzione, gli Stati UE devono impedire il rinnovo dell'autorizzazione proposto dalla Commissione Europea".

"Non vogliamo fare allarmismo, ma risultati di questo genere indicano che potenzialmente l'intera Europa é contaminata dal glifosato", aggiunge Rosa D'Amato.

"L’Oms giudica il glifosato probabile cancerogeno e noi non lo vogliamo nei nostri corpi: il fatto che tutti gli eurodeputati analizzati ne siano invece contaminati è sconcertante - fa eco Marco Zullo - Rincresce che in Parlamento Europeo molte forze politiche, come il PD, si siano piegate alle esigenze delle lobby, abbiano messo in secondo piano la salute dei cittadini e non si siano opposte all’autorizzazione di questo potente erbicida".

Infine, Eleonora Evi lancia un appello ai parlamentari italiani di tutti gli schieramenti: "Si sottopongano al test anche loro. Sarebbe interessante conoscere i risultati".

Didascalia: I quattro europarlamentari del M5S che hanno effettuato il test del glifosato mostrano i rispettivi referti. Da sinistra: Rosa D'Amato, Dario Tamburrano, Marco Zullo, Eleonora Evi


Allegati:
foto per comunicato stampa glifosato.jpg
foto per comunicato stampa glifosato.jpg [ 51.86 KiB | Osservato 831 volte ]

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AMBIENTE: M5S, AL VIA TEST URINE IN PARLAMENTO SU GLIFOSATO

Roma, 13.05.2016 – “Al via il test delle urine in Parlamento per verificare il grado di contaminazione da glifosato, pesticida dichiarato cancerogeno dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms)”. È l’iniziativa lanciata dai deputati del M5S in Italia sulla scorta di quanto fatto dai colleghi 5stelle del parlamento europeo.
“Ci sottoporremo al test delle urine per verificare la presenza di glifosato su noi stessi, come fatto da 49 europarlamentari le cui analisi sono risultate tutte positive con una concentrazione media dell’erbicida 17 volte superiore al limite che, a livello europeo, dovrebbe essere contenuto nell'acqua potabile (0,1 microgrammi/litro) - spiega il deputato 5stelle Mirko Busto - Un’iniziativa, in cui ancora più urgente se si considerano i dati dell’ultimo rapporto ISPRA, in base al quale il 63,9% delle acque superficiali e il 31,7% di quelle sotterranee sono contaminate dai pesticidi”.
“Ricordiamo che alla Camera lo scorso ottobre è stata approvata una mozione che impegna il Governo a vietare l’uso del glifosato in agricoltura. Chiediamo quindi al Governo di rispettare il voto del Parlamento e di farsi valere in Unione Europea al tavolo dei comitati tecnici i prossimi 18 e 19 maggio, ovvero quelli in cui i ministri di agricoltura, salute e ambiente (rispettivamente Martina, Lorenzin e Galletti) potrebbero decidere di bloccare il glifosato su suolo italiano”, hanno concluso i parlamentari 5stelle.

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AGRICOLTURA: PIGNEDOLI (PD), PER MANTENERE TREND POSITIVO OCCORRE PUNTARE SU TRACCIABILITA' E INNOVAZIONE
"Se il settore agroalimentare italiano vuole mantenere il positivo trend di crescita che ha fin qui tenuto rispetto a tutti gli altri e settori e intende competere sempre più con i mercati internazionali, deve puntare su distintività, tecnologia e tracciabilità. Occorre dunque sfatare il mito che negli anni ha visto una contrapposizione tra tradizione e naturalità dei cibi e innovazione e tecnologie". Lo dichiara Leana Pignedoli, vicepresidente della commissione Agricoltura a Palazzo Madama intervenendo a Milano al convegno organizzato da Seeds&Chips dedicato all'innovazione digitale nella filiera agroalimentare ed enogastronomica.

"La tracciabilità richiede una etichettatura chiara e completa dei prodotti e l'Italia sta trainando l'Europa in questa impostazione. Ma il percorso inizia sin dal momento della coltivazione dei prodotti e prosegue fino a quando non arrivano alla tavola. In commissione Industria al Senato - spiega - è iniziato l'iter del ddl che introduce proprio un sistema di tracciabilità dei prodotti che prevede forme incentivanti per le imprese che utilizzano l'uso di codici non replicabili. Il consumatore sarà nelle condizioni di conoscere l'effettiva origine e ricevere completa informazione sui prodotti dalle materie prime ai processi di trasformazione. Tutto questo non può non legarsi con il tema dell'innovazione dell'agricoltura di precisione, una rivoluzione per gli imprenditori di nuova generazione. Il Mipaaf - conclude Pignedoli - è infatti al lavoro per delineare le basi e gli indirizzi per un piano nazionale dell'agricoltura di precisione che permetta di utilizzare in modo oculato gli elementi primari, terra, acqua, (quando serve e quanta ne serve) e utilizzare in modo mirato gli agrofarmaci in tutti settori dalle coltivazioni alla zootecnia".

-------------------------------------
Camilla Povia
Ufficio Stampa
Gruppo PD
Senato della Repubblica

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CAPORALATO: M5S, AZIENDE LE MAGGIORI RESPONSABILI

Roma 13.05.2016 – “Inaccettabile che l’agroalimentare made in Italy, che si contraddistingue nel mondo per l'elevata qualità delle produzioni, permetta all’interno della propria filiera produttiva l’esistenza del caporalato e, in generale, un livello molto basso della qualità delle condizioni del lavoro e dei diritti delle persone. Un’ingiustizia che spesso affonda le proprie radici nell’illegalità e che costa alla nostra agricoltura fino a 17 miliardi di euro, come documentato dal nuovo rapporto Agromafie”. Lo dichiarano i deputati del M5S della Commissione Agricoltura.
“Appoggeremo senza indugio tutte le proposte volte a sradicare caporalato e sfruttamento illecito dai territori interessati dal fenomeno, coscienti che la problematica si estende a livello nazionale e che spesso le maggiori responsabilità ricadono proprio sulle aziende che operano in regime di concorrenza sleale nei confronti dei soggetti virtuosi – spiega il deputato 5stelle Massimiliano Bernini, presente alla presentazione del rapporto Agromafie della Flai-Cgil - Il testo di legge del Governo, pur essendo un punto d’inizio, presenta diverse e gravi falle. Per togliere ossigeno ai caporali ed a tutto il sistema di filiera sporca è necessario modificare il mondo del lavoro in ambito agricolo in modo che l'intermediazione tra domanda ed offerta torni in mano pubblica e nella massima trasparenza, mettendo a sistema le banche dati Agea, l’Inps e tutti i soggetti coinvolti, affinché possano essere intensificati i controlli incrociati. Come richiesto nella nostra risoluzione – conclude Bernini - è necessario istituire un numero rosso al quale possano rivolgersi tutte le vittime di sfruttamento accompagnato da una campagna di sensibilizzazione nazionale ed una informazione sui diritti dei lavoratori rivolti ai cittadini stranieri e italiani”.

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PFAS: M5S, GOVERNO ESCLUDE ANALISI CATENA ALIMENTARE

Roma, 13.05.2016 – “Il monitoraggio proposto dal Governo contro l’emergenza Pfas in Veneto è solo parziale; in quanto innanzitutto non considera i prodotti agricoli derivanti da campi e allevamenti in cui viene usata l’acqua contaminata da Pfas che finisce così nella catena alimentare e poi perché fa riferimento alle norme del decreto legislativo n. 172 del 2015 che prevede il monitoraggio solo si una categoria di pfas (detti pfos)”. È questo, in sintesi, il contenuto della risposta del ministero delle Politiche Agricole al question time promosso dai deputati del M5S in Commissione Agricoltura su quali azioni il Governo intenda mettere in atto per evitare ricadute negative dell’inquinamento da pfas su agricoltori e allevatori.
“Il Governo praticamente ha evitato di rispondere al nostro quesito dimostrando di non avere il polso di un’emergenza sanitaria e ambientale gravissima, che finora ha contaminato oltre 60mila persone e ne coinvolge oltre 250mila – spiega Silvia Benedetti, deputata 5stelle promotrice del question time – Abbiamo chiesto come intenda evitare ricadute negative su agricoltori e allevatori che rischiano di subire danni economici e d’immagine rischiando di dover scegliere tra o attingere a pozzi con acqua contaminata o a rinunciare a irrigare le proprie coltivazioni e ad abbeverare i propri animali”.
“Chiediamo che il Governo faccia chiarezza e disponga subito un piano d’emergenza in grado di tutelare tutti gli attori in causa, cittadini, consumatori e produttori, calendarizzando la proposta di legge del M5S depositata alla Camera”, hanno concluso i parlamentari 5stelle.


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PFAS: M5S, ESCLUSI DA ANALISI CATENA ALIMENTARE E ALCUNI INQUINANTI

Roma, 16.05.2016 – “Il monitoraggio proposto dal Governo contro l’emergenza Pfas in Veneto è solo parziale; in quanto innanzitutto non considera i prodotti agricoli derivanti da campi e allevamenti in cui viene usata l’acqua contaminata da Pfas che finisce così nella catena alimentare e poi perché fa riferimento alle norme del decreto legislativo n. 172 del 2015 che prevede il monitoraggio solo di una categoria di pfas (i cosiddetti pfos)”. È questo, in sintesi, il contenuto della risposta del ministero delle Politiche Agricole al question time promosso dai deputati del M5S in Commissione Agricoltura su quali azioni il Governo intenda mettere in atto per evitare ricadute negative dell’inquinamento da pfas su agricoltori e allevatori.
“Il Governo praticamente ha evitato di rispondere al nostro quesito dimostrando di non avere il polso di un’emergenza sanitaria e ambientale gravissima, che finora ha contaminato oltre 60mila persone e ne coinvolge oltre 250mila – spiega Silvia Benedetti, deputata 5stelle promotrice del question time – Abbiamo chiesto come intenda evitare ricadute negative su agricoltori e allevatori che rischiano di subire danni economici e d’immagine rischiando di dover scegliere tra o attingere a pozzi con acqua contaminata o a rinunciare a irrigare le proprie coltivazioni e ad abbeverare i propri animali”.
“Chiediamo che il Governo faccia chiarezza e disponga subito un piano d’emergenza in grado di tutelare tutti gli attori in causa, cittadini, consumatori e produttori, calendarizzando la proposta di legge del M5S depositata alla Camera”, hanno concluso i parlamentari 5stelle.

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