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Agricoltura - Parlamento Italiano
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Marco
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Olio: Pastorelli (Psi), da Ue ulteriore stangata a nostri agricoltori
Roma, 26 gennaio 2016 – “Importare a dazio zero altre 35 mila tonnellate di olio tunisino in Europa rappresenta un ulteriore stangata nei confronti dei nostri produttori agricoli già alle prese con le emergenze causate da batteri e calamità naturali. La decisione di ieri del Parlamento europeo, infatti, spalanca le porte alla contraffazione e rischia di mettere in ginocchio l’intero settore olivicolo italiano”. Lo afferma in una nota Oreste Pastorelli, deputato del Psi e componente della commissione Ambiente della Camera. “E’ comprensibile – prosegue il parlamentare socialista – che l’Unione Europea voglia mettere in campo iniziative di solidarietà in favore della Tunisia, paese alle prese con una grave crisi economica dopo gli attacchi terroristici. A pagare, però, non possono essere gli agricoltori italiani”.
Francesco Glorialanza Ufficio Stampa On. Pastorelli
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26/01/2016, 16:53 |
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Marco
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OLIO EXTRAVERGINE, CARIELLO (M5S): “SBAGLIATO DISCUTERE SULLE QUANTITA’ IMPORTATE. IL PUNTO E’ LA CERTIFICAZIONE DI ORIGINE GEOGRAFICA"
"Fare una battaglia solo sulla quantità di olio che importiamo trasmette un messaggio sbagliato e cioè che l’olio sia uguale dappertutto. Il consumatore deve invece sapere che l'olio extravergine d'oliva proviene da diverse cultivar con caratteristiche organolettiche dipendenti dall'area geografica e dal clima. Il concetto della biodiversità andrebbe maggiormente valorizzato”. E’ quanto dichiara in una nota Francesco Cariello, M5S, vicepresidente della Commissione contraffazione. "La difesa del made in Italy - spiega - si attua affermando la biodiversità dei nostri prodotti compreso l'olio d’oliva: è questo il valore su cui l'Italia deve puntare nel mercato globale. L'apertura europea all'olio tunisino non è, quindi, una questione di quantità, bensì di certificazione di origine geografica”. “Il rischio che l’olio extravergine di importazione, una volta giunto in Italia, sia miscelato con quello italiano e venduto come made in Italy - aggiunge il deputato- è altissimo e può essere risolto creando una banca dati che certifichi le caratteristiche di ogni singola coltura di olive ed aggiornarlo anno su anno. "La ricerca scientifica -conclude - è andata molto avanti su questo fronte offrendo soluzioni adeguate contro le contraffazioni e le miscele di prodotto. Attendiamo solo che il ministero delle Politiche agricole promuova tali tecniche come, per esempio, la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (Nmr) che permette di scoprire la reale identita' dell'olio di oliva e smascherare le frodi”.
Francesco Cariello - Deputato M5S
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27/01/2016, 17:27 |
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Marco
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AGROALIMENTARE,M5S: “NO AGLI ACCORDI UE AMMAZZA-MADE IN ITALY” ROMA,27.01.2016 – “No ad altri accordi internazionali di libero scambio 'a scatola chiusa', sanciti dall’Unione Europea con altri Stati. Il rischio è di importare prodotti agricoli che potrebbero causare una concorrenza sleale con quelli italiani uccidendo così il nostro agroalimentare made in Italy, come sta già accadendo con l’invasione dell’olio tunisino agevolata in Europa dal voto favorevole Pd sull'abbattimento dei dazi, come già successo in passato con l’accordo di libero scambio tra l’Ue e il Marocco (2012), che ha sancito la crisi della produzione di agrumi in Sicilia, e come accadrà con il Ttip se dovesse andare in porto”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura commentano la ratifica di due accordi internazionali di libero scambio dell’Ue, rispettivamente, con l’America Centrale e il Vietnam. “Ilcaso dell’invasione dell’olio tunisino che minaccia il nostro extravergine italiano è solo la punta dell’iceberg del pericolo che corre il nostro made in Italy. Oggi l’Italia, all’insaputa di tutti i cittadini, ne ha ratificati altri due in Commissione Agricoltura alla Camera con il parere contrario del M5S – spiega Massimiliano Bernini, portavoce 5stelle – Oltre alla liberalizzazione del 91% delle esportazioni sudamericane contro il 69% di quelle europee, ci preoccupa l’abbattimento delle cosiddette ‘barriere non tariffarie’, ovvero quegli standard di sicurezza alimentare che consentono di tutelarci da fattori di rischio come ogm e prodotti agricoli ottenuti con un largo utilizzo di pesticidi. Ricordiamo che la stessa Xylella fastidiosa, che sta distruggendo inostri ulivi, è stata importata proprio dal Costarica (una dei paesi dell’America Centrale con cui si sancisce l’accordo), prima che le barriere non tariffarie venissero abbattute; cosa accadrà quando queste cadranno del tutto?". "Chiediamo che l’Italia e le sue filiere produttivesiano tutelate da provvedimenti come questo che rischiano di ‘ammazzare il made in Italy’. L’agricoltura italiana non può essere sempre la vittima sacrificale di accordi di libero scambio come questi", hanno concluso i parlamentare 5stelle.
-- Area Comunicazione M5S Camera dei deputati
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27/01/2016, 20:35 |
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Marco
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CAMERA DEI DEPUTATI On. Paolo Cova parlamentare del Partito Democratico COMUNICATO STAMPA
On. Cova: “Grazie al lavoro di filiera, più stabile il settore lattiero caseario. Ecco il meccanismo di indicizzazione e tutte le novità”
Si è svolta oggi, giovedì 28 gennaio 2016, la prima riunione del Comitato consultivo previsto dall’accordo di filiera per il sostegno al comparto lattiero caseario siglato al Ministero delle Politiche agricole a novembre. “Il lavoro svolto da tutta la filiera ha portato a fare un altro passo in avanti per rendere più stabile il settore lattiero caseario, in particolare gli allevatori che stanno vivendo una grave crisi, e verso una maggiore ridistribuzione dei guadagni su tutta la filiera”, commenta l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd. “Finalmente dopo un decennio si è arrivati a un sistema base di indicizzazione del prezzo del latte, attraverso un meccanismo oggettivo che tiene conto dei costi di produzione e dell’andamento dei prezzi del latte e dei formaggi sul mercato interno ed estero – continua Cova –. L'indicizzazione consentirà di indicare un prezzo di riferimento che consente agli allevatori di vedersi riconosciuto il proprio lavoro e i propri investimenti sulla produzione di latte di qualità”. Altro punto molto importante, che al parlamentare preme sottolineare, “la firma di un contratto che ha durata annuale per consentire ai produttori di programmare i propri investimenti e di non vivere alla giornata”. Importante, per Cova, anche “l’impegno preso dalla Gdo di investire sulla promozione dei prodotti lattiero caseari fatti con latte 100% italiano che consentirà di valorizzare sempre più la nostra qualità”. E da un punto di vista concreto, il parlamentare Pd ricorda che “il Ministero ha dato mandato di erogare 1centesimo al litro per i mesi da dicembre 2015 a febbraio 2016, con un preciso meccanismo di indicizzazione”. Il meccanismo di indicizzazione del prezzo del latte Il sistema base elaborato da Ismea prende in considerazione 4 gruppi di riferimento selezionati: 1 - prodotti a medio-bassa stagionatura (Provolone, Val Padana fresco e maturo, Mozzarella, Gorgonzola, Italico) 2 - prodotti a elevata stagionatura (Parmigiano Reggiano e Grana Padano in vari gradi di stagionatura) 3 - prodotti esteri (Latte scremato in polvere Francia, Oceania e Germania, Edamer Germania, Latte intero in polvere Germania) 4 - input di produzione (mais, farina di soia, sorgo, crusche, farinacci). All’interno delle 4 componenti sono stati scelti i primi 5 prodotti con il coefficiente più alto, per un totale di 20 prodotti. L’ampiezza dei panieri e la loro articolazione rappresenta un elemento importante in termini di stabilità dell’indicatore in quanto evita che fluttuazioni impreviste o indotte di singoli componenti possano determinare variazioni consistenti. Il sistema individuato è oggettivo , in quanto elaborato attraverso l’applicazione di tecniche statistiche che escludono ogni criterio di soggettività nella scelta dei parametri di ponderazione e dei prodotti che compongono i singoli componenti; affidabile, perché costruito attraverso l’individuazione di fonti non influenzabili dalle parti in causa, con un aggiornamento dei dati immediato (il mese successivo a quello di riferimento) e continuativo; articolato, in modo da comprendere tutte le variabili in grado di influire su costi di produzione del latte e i suoi derivati e sufficientemente complesso da non subire “shock” da parte di fluttuazioni repentine e improvvise di prezzi puntuali; neutrale, in quanto elaborato e implementato da una parte terza al sistema di contrattazione; trasparente, in termini di disponibilità dei dati di partenza, delle elaborazioni e dell’indice stesso. Roma, 28 gennaio 2016
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28/01/2016, 21:10 |
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AGRICOLTURA: DA FAVERO (PD), ATTENZIONE A COLEOTTERO POPILLIA JAPONICA Dalla senatrice dem un'interrogazione al ministro Martina
"Qual è l'attuale diffusione del coleottero Popillia Japonica sul territorio italiano? Quali misure di contenimento sta mettendo in atto il ministero delle politiche agricole verso un insetto la cui diffusione potrebbe diventare ancora più grave del caso 'Xylelia fastidiosa'?". E' quanto chiede la senatrice del Pd Nicoletta Favero al ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, al quale ha rivolto un'interrogazione parlamentare. "Il coleottero Popillia Japonica - spiega Nicoletta Favero - attacca circa 300 specie vegetali diverse ed è stato rinvenuto già dall'estate 2014 nelle province di Milano e Novara. Negli Usa questo insetto provoca danni ingenti all'agricoltura e all'ambiente, per circa 450 milioni di dollari all'anno. Se non venisse contenuta, la diffusione del coleottero che si ciba tra l'altro di mais, soia, vite e riso, potrebbe diventare una vera emergenza nazionale, a cominciare dal Piemonte e dalla Lombardia, in cui sono diffuse proprio queste produzioni agricole, anche di eccellenza. Inoltre, se l'insetto contaminasse il sedime aeroportuale di Malpensa, visto che l'area del ritrovamento è limitrofa, subirebbe danni anche questo importante scalo, a causa dei lavori di disinfestazione. Sappiamo che Piemonte e Lombardia stanno prendendo provvedimenti ed investendo qualche milione di euro da qui ai prossimi 3 anni. Chiediamo perciò al ministro - conclude Favero - di sapere quali iniziative sta assumendo il governo a livello nazionale".
Roma, 28 gennaio 2016 Ilaria Di Bella vice capo Ufficio stampa gruppo Pd Senato
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28/01/2016, 21:11 |
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CAPORALATO, BERTUZZI (PD): INCARDINATO DDL GOVERNO IN COMMISSIONE LAVORO "Bene la notizia dell'incardinamento del ddl del Governo sul caporalato in Commissione Lavoro al Senato. La finalità del ddl è certamente il contrasto al lavoro nero e allo sfruttamento del lavoro in agricoltura e dalla prossima settimana inizieremo a lavorare sul testo per garantire che alle norme approvate dalla giustizia siano affiancate quelle che renderanno operativo il sistema delle reti territoriali". Così in una nota la Senatrice Maria Teresa Bertuzzi, capogruppo PD in Commissione Agricoltura a Palazzo Madama.
Roma, 28 gennaio 2016
Antonella Clementi Ufficio stampa Gruppo Pd Senato
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28/01/2016, 21:13 |
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LATTE, M5S: “OK ACCORDO. MA DA MINISTRO MARTINA ATTENDIAMO LA PROVA DEL 9” ROMA, 28.01.2016 – “Bene un accordo che tenga conto deicosti di produzione per la definizione del prezzo del latte ma i l ministrodelle Politiche Agricole, Martina, deve ancora affrontare la prova del 9 . Nonsi sa infatti quale sarà il giusto prezzo riconosciuto alla stalla né quale sarà la durata dell’intervento economico, due fattori fondamentali per il superamento reale dalla crisi del settore”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura commentano l’accordo presso il ministero delle Politiche Agricole su un sistema base di indicizzazione del prezzo del latte. “Altra questione è il latte di montagna, dove le difficoltà legate al territorio richiedono non solo ‘interventi di mercato’ ma misure puntuali in grado di rispondere alle criticità legate a questo tipo di aree, come ad esempio i costi di trasporto ed altre difficoltà logistiche – aggiungono i portavoce 5stelle Silvia Benedetti e Filippo Gallinella – Per garantire che questi ‘mini-produttori’ sopravvivano e non abbandonino la montagna, privando così queste zone anche della loro funzione di ‘custodi del paesaggio’ e di presidio del territorio, bisognerebbe prevedere misure al di fuori del carattere strettamente ‘agricolo’, a prescindere cioè dalla quantità di latte prodotto, visto che rappresentano anche un fattore di attrazione per il turismo rurale”, hanno concluso i parlamentari. -- Area Comunicazione M5S Camera dei deputati
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28/01/2016, 21:44 |
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AGRICOLTURA, M5S:“ECCO IL NOSTRO KIT ‘SALVA PMI’ PER IL COLLEGATO AGRICOLO” Gli emendamentipresentati vanno dall’abolizione dell’Imu agricola per agricoltori in affitto alla definizione di ‘birra artigianale’ fino a diverse agevolazioni fiscali per l’agroalimentare ‘fai da te’ ROMA, 29.01.2016 - “Un kit di ‘proposte a 5stelle’ persalvare le Piccole medie imprese dell’agroalimentare made in Italy (dai piccoli birrifici agli agricoltori in affitto), tutelarne la filiera produttiva (da una fiscalità equa definizione di ‘birra artigianale’ e ‘piccolo birrificio indipendente’ fino all’introduzione di un ‘luppolo made in Italy’) e riconoscere il ruolo sociale e ambientale di quelle attività ‘fai da te’, come ad esempio la produzione in casa di piccole quantità di miele o olio per uso famigliare”. È questo, in sintesi, l’obiettivo che accomuna gli emendamenti presentati dai deputati del M5S al Collegato Agricolo in discussione alla Camera la prossima settimana. “Tra le misure previste – proseguono i parlamentari 5stelle - l’ abolizionedell’Imu agricola su quei terreni affittati o in comodatod'uso a coltivatori diretti e Imprenditori Agricoli Professionali (Iap) con un contratto non inferiore ai 5 anni; l’istituzione di un Ufficio Permanente di Coordinamento Forestale presso il ministero delle Politiche Agricole ; l’inserimento nel Piano nazionale della gestione del rischio del risarcimento dei danni dovuti alla fauna selvatica alle aziende agricole; difesa dei prodottiDop, Igp e biologici da impianti inquinanti; una macchinaburocratica più efficiente e trasparente , riportando in capo ad Agea ilcoordinamento tecnico delle attività svolte dal Sin s.p.a., la piattaforma informatica che calcola e gestisce l’assegnazione delle risorse economiche agli agricoltori, e ottimizzando le risorse messe a disposizione della Politica Agricola Comune”. E ancora: “misure per l’agricoltura ‘fai da te’ , come la cancellazione delle dichiarazioni a fini Iva e della denuncia dell' olio stoccato ad uso familiare fino a 400 litri e l’esonero dalla dichiarazione o segnalazione di inizio attività per quegli apicoltori con meno di 50 arnie , visto che con la loro attività contribuisce alla tutela della biodiversità”. Una misura, quest’ultima, che fa parte di un insieme di proposte specifiche per l’apicoltura italiana come “l’abbassamento dell’Iva dal 20% al 10% per la pappa reale, al parti degli altri prodotti apistici e l’estensione del divieto di trattamenti chimici per gli alberi da frutta non solo al periodo di fioritura ma anche al cosiddetto periodo di melata, anch’essa utilizzata dalle api”. Un altro capitolo è quello degli interventi in favore della produzione di birra , come “l’incentivo alla ricerca per un ‘luppolo made in Italy’ , visto che la filiera italiana attualmente dipende quasi esclusivamente dall’importazione di luppolo; agevolazioni fiscali per i piccoli birrifici (definizione dell’accisa alla fine del processo produttivo e calcolo della riduzione delle imposte su produzione annua);definizione della ‘birra artigianale’ come la birra non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e microfiltrazione, e prodotta da ‘piccoli birrifici indipendenti’, ovvero che siano legalmente ed economicamente indipendenti da qualsiasi altro birrificio, che utilizzino impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio, che non operino sotto licenza e la cui produzione annua non superi i 200.000 ettolitri”. -- Area Comunicazione M5S Camera dei deputati
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29/01/2016, 17:01 |
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VINO, M5S: “DIFENDIAMO DOP E IGP, IL TERRITORIO NON È UN BRAND” ROMA, 29.01.2016 – “Difendere le certificazioni Dop (Denominazione di Origine Protetta) e Igp (Indicazione Geografica Protetta) del vino italiano che, per definizione, riportando in etichetta il nome del vitigno, garantiscono la provenienza dell’eccellenza made in Italy – dal Lambrusco al Fiano e dall’Aglianico al Cesanese – e quindi il suo legame con il territorio che, è bene ricordarlo anche in vista di accordi internazionali come il Ttip, non è un brand che può essere ceduto a qualunque produttore di qualsiasi parte del mondo”. È questo, in sintesi, il contenuto di una risoluzione presentata dai deputati del M5S in Commissione Agricoltura contro la revisione in atto da parte della Commissione Ue delle norme vigenti che disciplinano l'etichettatura dei vini. “Com’è possibile pensare che in futuro, se la Commissione Ue dovesse approvare queste modifiche, il termine Aglianico, che oggi si riferisce al noto vino originario del Sud Italia, possa ritrovarsi sull’etichetta di un vino spagnolo? – incalza Silvia Benedetti, portavoce 5stelle e prima firmataria della risoluzione – Lo stesso potrà accadere anche agli altri nostri vini d’eccellenza, che potranno essere citati in etichetta sulla bottiglia di un qualunque vino europeo”. “Con questa risoluzione chiediamo al Governo di impegnarsi a tutelare in sede europea gli interessi dell’Italia, e di tutto il comparto vitivinicolo perché non vogliamo assistere né tantomeno renderci complici di una nuova svendita delle eccellenze made in Italy”, hanno concluso i parlamentari 5stelle.
-- Area Comunicazione M5S Camera dei deputati
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29/01/2016, 20:11 |
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CACCIA, M5S: “MARTINA INTRODUCA TEST SU CACCIATORI OVER 70 E TUTELA PROPRIETÀ PRIVATA”
ROMA, 2.02.2016 – “Introdurre accertamenti di idoneità psicofisica all’utilizzo delle armi per quei cacciatori che superano una determinata soglia d’età, visto che oggi in Italia chi esercita l'attività venatoria ha spesso un'età compresa tra i 65 e i 75 anni, e garantisca la sicurezza dei cittadini, abrogando l’articolo 842 del Codice civile; una norma obsoleta, di epoca fascista, che ancora oggi consente solo ai cacciatori di entrare nella proprietà privata altrui”. È questo, in sintesi, il contenuto dell’interrogazione presentata dei deputati del M5S in Commissione Agricoltura al ministro delle Politiche Agricole, Martina. “Il bilancio con cui si è chiusa l’ultima stagione di caccia, 17 morti e 67 feriti , è un bollettino di guerra che ogni anno si ripete senza che il Governo di turno dia poi vita a misure preventive e azioni concrete per scongiurare una nuova collezione di vittime nell’anno successivo – spiega Chiara Gagnarli, portavoce 5stelle prima firmataria dell’interrogazione – Oltre alla vecchia norma della Codice civile che consente alle doppiette di entrare nelle nostre case, un altro dei fattore di rischio è l’età avanzata dei cacciatori. Eppure attualmente sono richiesti test per l’idoneità psicofisica per attività molto meno rischiose, come ad esempio la guida dell'automobile”. “Alle vittime innocenti, si aggiungono i danni del bracconaggio al nostro ‘capitale naturale’, le tante specie protette e selvatiche abbattute illegalmente. Non lo dice il M5S ma i dati ufficiali, secondo cui sono 8 milioni in Italia gli uccelli selvatici protetti che ogni anno sono vittima di fucili trappole illegali (Lipu), mentre il 78% dei reati venatori sono commessi da persone munite di licenza di caccia o che l'hanno posseduta in passato (Committee Against Bird Slaughter)”. “Chiediamo che il ministro Martina si attivi al più presto per valutare tutte le misure necessarie a garantire l'incolumità dei cittadini e la conservazione del nostro patrimonio naturalistico, a cominciare dall’opportunità di riconsiderare la decisione del Governo di abolire il Corpo Forestale dello Stato che, tra le sue funzioni, aveva anche il compito di vigilare sugli abusi della caccia”, hanno concluso i parlamentari 5stelle.
-- Area Comunicazione M5S Camera dei deputati
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02/02/2016, 18:11 |
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