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Agricoltura - Parlamento Italiano
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Marco
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DL AGRICOLTURA: BERTUZZI (PD), CALENDARIZZATO AL SENATO A GIUGNO, ITER SIA RAPIDO
"E' molto importante che la conferenza dei Capigruppo abbia calendarizzato intorno a metà giugno il ddl sull'Agricoltura sociale, approvato pochi giorni fa in commissione. L'agricoltura sociale, su cui sono nate interessanti offerte di servizi alla persona, soprattutto per chi si trova in situazioni di disagio o esclusione sociale, è in crescita in tante parti del Paese. Sarà sicuramente rafforzata se meglio delimitata da un quadro giuridico di riferimento a livello nazionale. La struttura del testo approvato è stata mantenuta per cui mi auguro che l'iter in aula sia rapido e agevole". Lo dichiara la senatrice Maria Teresa Bertuzzi, capogruppo Pd in commissione Agricoltura a Palazzo Madama.
Ufficio Stampa Pd Senato
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14/05/2015, 13:40 |
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Marco
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AGRICOLTURA, POMODORI ATTACCATI DALLA TIGNOLA. M5S: MINISTROMARTINA INTERVENGA ROMA 14 MAGGIO 2015 - “Il Ministro dell'agricoltura Martina intervenga per effettuare una rapida azione di profilassi atta a contrastare i rischi derivanti dalle infezioni di tuta absoluta, insetto più comunemente conosciuto come 'tignola del pomodoro'” - afferma il deputato M5S della commissione agricoltura Paolo Parentela, che ha depositato un'interrogazione scritta al Ministro Martina. “La tignola del pomodoro – aggiunge il pentastellato – resiste a molti prodotti fitosanitari ed uno dei metodi per frenare l'infestazione è proprio il blocco della produzione. Il ministero dell'agricoltura deve disporre una rete di aiuti economici ai produttori di pomodori costretti a fermare la produzione, in modo da garantire loro un reddito minimo garantito. La tuta absoluta – continua Parentela - è stata praticamente importata dalle Americhe, per questo motivo ho chiesto al Ministro anche di riconsiderare un'eventuale restrizione all'ingresso di pomodori provenienti dagli Stati Uniti, anche in considerazione dell'intensificarsi dei rapporti commerciali dovuti al TTIP. L'attività di prevenzione dagli insetti ed i parassiti provenienti dall'estero deve passare soprattutto da un attento controllo alle frontiere”. Parentela conclude: “Anche se negli ultimi anni l'emergenza dovuta alle infestazioni di tignola del pomodoro è leggermente in calo, il governo deve prestare la dovuta attenzione perché l’agricoltura ha bisogno di occasioni di rilancio, spesso frenate da insetti o malattie provenienti dall'estero che hanno colpito le nostre principali colture”.
Area Comunicazione M5S Camera dei deputati
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14/05/2015, 18:48 |
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Marco
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Agricoltura: Fasiolo (Pd), ddl rafforza Made in Italy (ANSA) - ROMA, 13 MAG - "Dopo decenni in cui il pensiero dominante aveva destinato il settore agricolo ad un ruolo marginale, il Parlamento e il Governo hanno avviato un percorso legislativo per ridare centralità all'agroalimentare. Il collegato Agricoltura contiene misure importanti per supportare e agevolare agricoltori e imprenditori agricoli che con sacrificio e capacità hanno innovato anche sul piano tecnologico, hanno investito e intendono investire per la modernizzazione del comparto, per competere con i mercati emergenti, puntando sull'eccellenza". Lo dichiara la senatrice del Pd Laura Fasiolo, intervenendo nell'Aula del Senato. "Uno dei punti che io considero fondamentali - continua - è il rafforzamento della tutela del Made in Italy che si completa con l'inasprimento delle pene per chi contraffa' o altera indicazioni geografiche tipiche o denominazioni d'origine. Ma grazie alle norme presenti nel collegato sarà possibile anche aprire un'attività agricola in tempi brevi, ridotti sino ai due terzi, una piccola rivoluzione per le start-up agricole". "Sono convinta che su questo terreno l'Italia potrà giocare con prospettive di grande successo le carte della sua competitività. Non è secondario, infine - conclude la senatrice del Pd - che l'approvazione del testo avvenga contemporaneamente a Expo 2015, occasione per riportare al centro delle riflessioni l'imperativo di garantire cibo e vita a milioni di persone che lottano quotidianamente per la sopravvivenza".
INTERVENTO IN DISCUSSIONE GENERALE FASIOLO (PD). Signora Presidente, colleghe e colleghi, signor vice ministro Olivero, con il collegato agricoltura intendiamo dare un forte impulso alla competitività in un settore cruciale per l'economia del Paese e al centro dell'attenzione internazionale all'atto dell'inaugurazione di Expo 2015, il cui tema è «Nutrire il pianeta, energia per la vita». È un'occasione irripetibile - mi dispiace per chi vede il bicchiere sempre mezzo vuoto - per ridare una vera energia al Paese.
Dopo decenni in cui il pensiero dominante aveva destinato il settore agricolo ad un ruolo marginale, la sempre più forte consapevolezza del valore della produzione agroalimentare, come carattere distintivo e peculiare dell'identità italiana riconosciuta e ricercata da tutto il mondo, ha ripreso slancio ed è espressione di apertura e lungimiranza delle nostre politiche. Oggi produzione agricola e dieta mediterranea sono il vanto del nostro Paese. Il disegno di legge competitività supporta e agevola agricoltori e imprenditori agricoli, che con sacrificio e capacità hanno innovato anche sul piano tecnologico, hanno investito ed intendono investire per la modernizzazione del comparto e per competere con i mercati emergenti, puntando sull'eccellenza. L'eccellenza agroalimentare italiana è il valore aggiunto del nostro Paese, che ci impone la necessità di tutela e di difesa dal dilagare delle contraffazioni che sfruttano il prestigio del made in Italy per invadere il mercato con prodotti di dubbia provenienza e qualità.
Ebbene, i danni prodotti dall'inganno sono plurimi e vanno a sottrarre ai nostri produttori enormi quote di mercato. Il rafforzamento della tutela del made in Italy si completa con l'introduzione nel codice penale dell'interdizione dall'esercizio della professione per chi contraffà o altera indicazioni geografiche tipiche o denominazioni d'origine.
Importante è quanto definito sul fronte della semplificazione, dove si interviene sui controlli, attraverso un rafforzamento del coordinamento delle attività degli organi di vigilanza, sul divieto della duplicazione degli accertamenti.
Al maggiore snellimento del sistema dei controlli, corrisponde una loro maggiore efficienza ed efficacia attraverso l'incremento del numero di aziende controllate. Vengono evitate sovrapposizioni e si va incontro finalmente alle esigenze produttive delle imprese.
Grazie alle norme del collegato sarà possibile aprire un'attività agricola in tempi brevi, ridotti sino ai due terzi: una piccola rivoluzione per le start-up agricole.
Il ricambio generazionale e lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile in agricoltura, favoriti dall'articolo 6 del disegno di legge, che prevede forme di affiancamento tra agricoltori anziani, pensionati e giovani non proprietari di terreni agricoli, con forme di subentro e di compartecipazione agli utili ed agevolazioni e sgravi fiscali, costituiscono elemento di grande innovazione e una ulteriore sfida per il rilancio del lavoro e dell'imprenditoria giovanile.
È prevista una valorizzazione dell'agricoltura sociale e dei prodotti a filiera corta, oltre all'allineamento dell'ordinamento nazionale agli orientamenti comunitari in materia di gestione del rischio in agricoltura.
Ma voglio sottolineare anche il fondamentale richiamo al potenziamento dei poli logistici, delle piattaforme innovative indispensabili per lo sviluppo dell'esportazione, dove il trasporto su gomma va sostituito con quello su rotaia e marittimo. L'articolo 11 mi sembra assolutamente importante e innovativo su questo versante.
Sono convinta che, su questo terreno, l'Italia potrà giocare con prospettive di grande successo le carte della sua competitività. Proprio per questo, è fondamentale permettere ai nostri imprenditori di essere alleggeriti dagli aggravi burocratici e fiscali che sono delle vere e proprie zavorre che rallentano e che hanno rallentato e frenato fino ad ora anche la corsa dei talenti: questo non dovrà succedere più.
Mi sia consentito sottolineare un'ulteriore sinergia essenziale tra agricoltura, tutela dell'integrità del paesaggio e difesa del suolo, ricordando che l'Italia ha paesaggi agricoli straordinari, plasmati ad arte dall'uomo che sono patrimonio culturale dell'umanità tutelati dall'UNESCO. Ed è proprio questo modello, tipicamente mediterraneo e italiano in particolare, che si sta affermando, basato su sistemi di produzioni locali degli alimenti, che valorizzano le diversità territoriali e culturali, le cosiddette catene alimentari corte.
Concludo richiamando il valore strategico per il settore agricolo e per il Paese dell'evento Expo 2015, che riporterà al centro delle riflessioni sullo sviluppo l'imperativo di garantire cibo e vita a milioni di persone che lottano quotidianamente per la sopravvivenza. Investire in tecnologia e in ricerca in agricoltura, per uno sviluppo sostenibile; investire nell'educazione alimentare nelle scuole; insegnare ai bambini alle bambine, agli adolescenti e agli studenti non solo a non sprecare i prodotti della terra, ma ad amarli e ad apprezzarli, a distribuirli equamente: questi gli obiettivi del nostro Paese, in cui la scuola deve rivestire un ruolo di protagonista, per sensibilizzare al grande tema della garanzia dell'accesso al cibo per tutti, quando le previsioni indicano che, benché la produzione sia in crescita, la domanda è sempre e ancora superiore.
Promuovere un corretto stile di vita, un'alimentazione sana, rafforzare comportamenti e politiche comuni di salvaguardia del benessere presente e futuro di adulti e bambini, è una mission di cui il nostro Paese deve farsi ambasciatore, nell'ottica di una piena consapevolezza dell'emergenza storica del Mediterraneo e dell'esigenza di costruire un mondo più giusto e più solidale.
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14/05/2015, 18:49 |
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Marco
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CAMERA DEI DEPUTATI On. Paolo Cova parlamentare del Partito Democratico
COMUNICATO STAMPA
On. Cova: “Gli industriali non vogliono indicizzare il prezzo del latte. Ma perché loro lo hanno indicizzato a quello tedesco”
La XIII Commissione Agricoltura della Camera ha ascoltato in audizione gli industriali che si occupano della trasformazione e distribuzione del latte in Italia. E l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, che si sta battendo per un prezzo equo ai produttori del prezioso oro bianco, non ha perso occasione per intervenire. “Gli industriali hanno chiesto di togliere l’indicizzazione del prezzo del latte pagato ai produttori in base ai costi di produzione, ovvero di eliminare l’unico sistema per pagarlo il giusto – spiega Cova –. Ma poi sono loro stessi che lo stanno pagando indicizzandolo a quello tedesco. Inoltre distorcono il mercato vincolandolo a un prezzo massimo (0,429 euro) oltre al quale non dare di più agli allevatori, nonostante le possibili variazioni al rialzo del mercato”. “Allora seguiamo il loro esempio e indicizziamolo alla realtà e al mercato italiani – dice provocatoriamente il parlamentare Pd –. L’alternativa è far pagare al consumatore il prezzo del latte come quello tedesco!”.
On. Paolo Cova
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20/05/2015, 16:57 |
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Marco
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AGRICOLTURA: CONSIGLIO COMUNALE APERTO IN PIAZZA MONTECITORIO PER DIRE NO ALL’IMU RURALE Sindaci, associazioni, aziende agricole riunite nel Coordinamento Nazionale NO-IMU hanno manifestato sotto la Camera dei Deputati. L’Abbate (M5S) presenta una risoluzione in Commissione Agricoltura per posticipare il pagamento della prima rata Si è tenuto in piazza Montecitorio oggi, 21 maggio, all’interno di una mobilitazione per chiedere di porre rimedio al provvedimento sull’Imu agricola promossa dal Coordinamento Nazionale NO-IMU, il Consiglio Comunale di Gravina di Puglia (BA) aperto alla partecipazione di sindaci, associazioni, aziende agricole e cittadini. Obiettivo dell’incontro, adottare un documento di proposte ed indire una giornata di mobilitazione nazionale per chiedere a Governo e Parlamento di porre rimedio ai gravi effetti della norma sull’Imu agricola che lamentano i coltivatori. Dopo aver incontrato nei giorni scorsi il sottosegretario Zanetti, la delegazione del Coordinamento NO-IMU ha fatto richiesta di un confronto al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti. Al consiglio comunale aperto hanno preso parte anche i deputati 5 Stelle. “Ci siamo battuti in tutti i modi in Parlamento per evitare questa ulteriore ferita inferta al primo settore, proprio nell’anno dell’Expo che dovrebbe dare rilevanza ed importanza a tutto il mondo agroalimentare italiano – dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – Ma Renzi ha intenzione di usare l’agricoltura solamente come bancomat per le sue mancette elettorali da 80 euro, infischiandosene di uno dei settori più strategici per l’Italia. Abbiamo recepito tutte le istanze del Coordinamento Nazionale NO-IMU, che ripercorrono i provvedimenti che abbiamo presentato in questi ultimi sei mesi, e ho immediatamente presentato una risoluzione a mia prima firma per impegnare il Governo ad adottare urgentemente ogni utile iniziativa volta a posticipare il termine del prossimo 16 giugno per il pagamento della prima rata dell’Imu sui terreni agricoli. Vedremo se il ministro Martina ed il premier Renzi – conclude L’Abbate (M5S) – hanno ancora intenzione di rimanere sordi dinanzi alle lecite richieste del mondo agricolo per eliminare questa assurda, ingiusta, incostituzionale ed iniqua tassa. Se davvero vogliono mantenere la parola data, possono peraltro provvedere a cancellare l’Imu con il decreto 51 appena giunto a Montecitorio”.
GIUSEPPE L'ABBATE Deputato Movimento Cinque Stelle
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21/05/2015, 19:16 |
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Marco
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AGRICOLTURA: BRUXELLES BOCCIA LA PUGLIA SUI PSR, A RISCHIO 1,6 MILIARDI DI EURO Con un documento di 72 pagine e ben 640 osservazioni, la Commissione europea critica duramente il Piano di sviluppo rurale 2014-2020 presentato ad ottobre dalla Regione Puglia. L’Abbate (M5S): “Ennesima prova di incompetenza” “La Commissione europea ha sonoramente bocciato il PSR presentato dalla Puglia, richiedendo una serie di modifiche e mettendo in evidenza l’approssimazione con cui è stato realizzato. La Puglia, caso più unico che raro in Italia, nonostante possa contare su tre università pubbliche dove, in due di queste, sono presenti professori e ricercatori che si occupano di economia e politica agraria, non ha mai coinvolto il mondo scientifico ed accademico sia nelle attività di analisi sia di redazione del piano. I ritardi che ne conseguiranno saranno mostruosi, pari alla enorme entità dei fondi. Parliamo di oltre 1,6 miliardi di euro per i prossimi 7 anni!”. Così il deputato Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera, alla luce del documento con cui la Commissione europea rispedisce al mittente il Piano di sviluppo rurale 2014-2020 presentato ad ottobre dalla Regione Puglia. In 72 pagine, Bruxelles compie ben 640 osservazioni e sottolinea numerose mancanze, anche grossolane. Per i PSR 2014-2020, l’ammontare dei fondi a disposizione della Regione Puglia è pari a 1.637.881.000 euro di cui 990.918.000 forniti dal bilancio dell’Unione europea e 646.963.000 dall’Italia (452.874.100 dallo Stato e 194.088.900 dal cofinanziamento regionale). “Poi ci si chiede il perché dell’emergenza Xylella, si fanno appelli al ‘facciamo in fretta’ come l’europarlamentare De Castro o ci si stupisce dello stato di perenne crisi assistenzialistica in cui sono abbandonati i nostri agricoltori. Eppure – continua Giuseppe L’Abbate (M5S) – l’assessore all’agricoltura Nardoni rassicurava che era tutto in ordine e che sarebbero presto partiti i primi PSR. Quella che rappresenta una delle programmazioni cardine per l’economia pugliese è affidata al pressapochismo, all’incompetenza e quasi alla strafottenza di chi preferisce gestire per proprio conto piuttosto che unire le menti pugliesi a beneficio di tutta la popolazione della nostra Regione. Questo è il regalo che ci lascia la Giunta Vendola prima di andare definitivamente a casa: 1,6 miliardi di euro di possibili investimenti sospesi. Sarà nostra prerogativa, una volta in via Capruzzi – conclude il deputato pugliese 5 Stelle – cambiare drasticamente la gestione dei fondi comunitari”.
GIUSEPPE L'ABBATE Deputato Movimento Cinque Stelle
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22/05/2015, 14:47 |
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Marco
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AMBIENTE, CARIELLO (M5S): MINISTERO E REGIONE PUGLIA STANNO COMPIENDO UN GRAVE REATO
"Il Ministero dell'Ambiente, si fa complice e corresponsabile, insieme a Regione Puglia e Acquedotto Pugliese di un grave reato contro l'ambiente". E' quanto dichiara Francesco Cariello, deputato del M5S, commentando la risposta del ministro dell'Ambiente a una interrogazione in commissione sulla costruzione di una condotta sottomarina nell'area naturale di Torre Calderina per lo scarico delle acque reflue. Per il ministro tale impianto sarebbe la soluzione dei problemi ambientali della stessa area.
"Le acque reflue dei quattro depuratori che servono i comuni di Bisceglie, Corato, Molfetta, Ruvo e Terlizzi - osserva il deputato - dovrebbero, secondo il progetto, arrivare a questo impianto di pompaggio da costruirsi sul litorale e da qui, attraverso una condotta sottomarina, essere sversati in mare a circa due chilometri al largo delle coste. Ma sono proprio i quattro depuratori il vero problema poiché si tratta di quattro impianti più volte sequestrati dalla magistratura per inosservanza della normativa vigente per via degli scarichi sul suolo e in mare di liquami misti a tensioattivi e solidi in sospensione che inquinano il suolo coltivato dei cinque comuni coinvolti".
"Il problema è dunque a monte - sottolinea Cariello - e la soluzione consiste nell'adeguare gli impianti di depurazione già esistenti. Ciò permetterebbe, inoltre, il riutilizzo agricolo delle acque reflue depurate, come già avviene nella città di Bari".
I deputati pugliesi del gruppo M5S hanno firmato e depositato un'interrogazione a risposta scritta al Ministro dell'Ambiente per chiedere un'urgente verifica della compatibilità del progetto della condotta sottomarina con il sito di interesse comunitario della Posidonia Oceanica San Vito, nonché con l'istituenda area marina protetta Grotte di Ripalta-Torre Calderina.
----- Francesco Cariello - Deputato M5S
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22/05/2015, 16:59 |
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Marco
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ECONOMIA: IL MONDO DELLE BIRRE ARTIGIANALI SOFFRE DELLA MANCATA LUNGIMIRANZA DEL GOVERNO La deputata Gagnarli (M5S) presenta in Commissione agricoltura una risoluzione che racchiude le più importanti proposte del brassicolo artigianale per supportare la crescita di uno dei settori dalle maggiori potenzialità Il mondo della birra artigianale rappresenta oggi in Italia una realtà produttiva molto dinamica ad alto livello qualitativo, che negli ultimi anni sta crescendo al ritmo del 20% annuo e conta oltre 800 microbirrifici, un fatturato complessivo di 120 milioni di euro ed un volume di export superiore al 10%. Un settore che potrebbe rappresentare uno dei volani per la ripresa economica italiana ma soprattutto una chance per i giovani data l’età media dei titolari di queste attività, che oscilla tra i 30 ed i 35 anni. Il Governo, però, vista la crescita del mercato ha optato per un progressivo aumento delle accise che ha raggiunto il 30%. Ma proprio per ridare smalto al comparto in crescita, il M5S ha presentato in Commissione Agricoltura alla Camera una risoluzione per prevedere agevolazioni finanziarie o fiscali per favorire la nascita di maltifici artigianali e per introdurre misure a sostegno dell’intera filiera. Tra le proposte di natura fiscale, i 5 Stelle chiedono di recepire le direttive europee che introducono la possibilità di ridurre l’aliquota ordinaria per i piccoli birrifici sotto i 200.000 ettolitri l’anno, come già fatto da 20 Paesi dell’UE su 28; di introdurre l’accertamento dell’accisa al momento del confezionamento e non sul mosto, evitando così sia di non considerare gli inevitabili cali di produzione e sia di obbligare le imprese ad anticipare la tassazione di molti giorni e, infine, di aggiornare le tabelle delle aliquote IVA che, ancora oggi, generano confusione. Per il rilancio della filiera, inoltre, il M5S propone maggior sostegno ai programmi sperimentali indirizzati alla reintroduzione della coltivazione del luppolo in Italia, l’istituzione di un tavolo di concertazione per classificare le “colture minori” per dotarle di difesa fitosanitaria adeguata, l’abilitazione di almeno un laboratorio al rilascio del certificato per la commercializzazione del luppolo, come previsto dalla normativa europea nonché, infine, chiarimenti sulla situazione delle eventuali “quote di produzione” da rispettare e degli eventuali aiuti comunitari alla produzione del luppolo. “Da parte del Governo mancano attenzione e lungimiranza – dichiara la deputata Chiara Gagnarli (M5S) – Il made in Italy brassicolo può generare un indotto importante anche in agricoltura: stanno aumentando, infatti, le semine di orzo per birra, alcune aziende agricole stanno investendo nell’acquisto di micromaltifici, stanno nascendo i primi produttori di luppolo italiano supportati da studi e ricerche per migliorarne la qualità e la resa. Quello che il settore lamenta è la poca attenzione delle Istituzioni che, piuttosto, preferisce tassare ed aumentare la burocrazia”. I produttori di orzo da birra, infatti, sono costretti a maltare all’estero perché l’unico maltificio consortile presente in Italia, il COBI di Ancona, è troppo piccolo e ha costi doppi rispetto al prezzo di mercato del malto acquistabile all’estero. Al contempo, le due malterie industriali italiane, Saplo e AgroalimentareSud, non possono garantire il “conto lavorazione” a causa del loro grande dimensionamento. “Anche il luppolo, secondo essenziale ingrediente della birra, potrebbe essere coltivato in Italia – prosegue la deputata Chiara Gagnarli (M5S) – Oggi l’industria birraria nazionale importa completamente il proprio fabbisogno (oltre 15 mila quintali l’anno) soprattutto da Germania, Etiopia e Stati Uniti. Eppure esistono importanti realtà sperimentali, come l’Università di Parma insieme alla neonata start up ‘Italian hops company srl’, che stanno raccogliendo e coltivando luppoli autoctoni nelle aree vocate e parlano di risultati promettenti e buone chance di successo. Siamo riusciti a mettere in fila una serie di proposte concrete provenienti dal mondo produttivo – conclude Chiara Gagnarli (M5S) – richieste di buon senso che darebbero un forte impulso al settore brassicolo. Ci aspettiamo che la Commissione calendarizzi ed affronti rapidamente il tema, dimostrando la lungimiranza che fino ad oggi non ha mai avuto”.
GIUSEPPE L'ABBATE Deputato Movimento Cinque Stelle
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23/05/2015, 13:55 |
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CAMERA DEI DEPUTATI On. Paolo Cova parlamentare del Partito Democratico
COMUNICATO STAMPA
On. Cova: “Niente Psr per la Lombardia: le aziende agricole lombarde vedono congelati 1.150 milioni di euro che sarebbero una boccata di ossigeno”
L’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, commenta la notizia della mancata approvazione da parte della Commissione europea del Programma di sviluppo rurale della Lombardia, nonostante, dice, “la Regione Lombardia e in particolare l’assessore all’Agricoltura abbiano sempre assicurato di aver presentato la documentazione per primi”. Eppure, insiste Cova, “oggi la Lombardia resta a bocca asciutta e altre 4 regioni hanno ottenuto il via libera ufficiale: forse si sono attivate più celermente”. Dunque, a metà dell’anno, “la Lombardia, che è la prima regione agricola d’Italia, non è fra le prime a vedere partire il Psr – continua il parlamentare Pd –. E se ora abbiamo la conferma che Toscana, Emilia Romagna, Veneto e Provincia autonoma di Bolzano possono iniziare a sostenere lo sviluppo agricolo dei propri territori, le aziende agricole lombarde devono ancora aspettare e vedere congelati 1.150 milioni di euro che sarebbero una vera boccata di ossigeno per il sistema agricolo lombardo. Forse alle tante parole devono seguire i fatti!”.
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27/05/2015, 16:45 |
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Marco
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Agricoltura: Pastorelli (Psi), inaccettabile bocciatura Ue a etichettatura obbligatoria
Roma, 28 maggio 2015 – “Resto sconcertato dalla bocciatura della Commissione Ue alla richiesta del Parlamento Europeo di estendere l’etichettatura di origine obbligatoria ai prodotti lattiero caseari, alle carni ‘minori’, al riso e alla pasta. Un macigno che va a colpire l’intero comparto agroalimentare e tutto il settore primario italiano. L’indicazione sugli alimenti, quindi, resterà su base volontaria, causando così gravi problemi al nostro paese, che da sempre si distingue per i numerosi marchi DOP e IGP. La tracciabilità dei cibi, infatti, tutela la salute dei consumatori e rende trasparente la catena produttiva. Privare i cittadini della possibilità di conoscere la provenienza degli alimenti che consuma è davvero inaccettabile. Bene ha fatto il ministro Martina a manifestare la sua delusione. Sono sicuro che il governo italiano farà sentire la propria voce nel prossimo consiglio sull’Agricoltura Ue, al fine di preservare quelle eccellenze che rappresentano il fiore all’occhiello della nostra produzione agricola”. Lo dichiara in una nota Oreste Pastorelli, deputato del Psi e componente della commissione Ambiente di Montecitorio.
Ufficio Stampa On. Pastorelli
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28/05/2015, 19:48 |
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