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Agricoltura - Parlamento Italiano 
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IMU AGRICOLA, M5S CHIEDE PROROGA AL 2016 E SCRIVE ALLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA

ROMA, 17 FEBBRAIO 2015 – “Il pagamento dell’IMU Agricola, con i criteri iniqui con la quale è stata definita, è un salasso legalizzato che il Governo ha dovuto introdurre per trovare una copertura ai famosi 80 euro elargiti da Renzi” – così i deputati della Commissione Agricoltura del M5S. Nel corso della prossima discussione alla Camera dei Deputati del “Decreto Mille Proroghe”, è stato presentato un emendamento a prima firma Gallinella che ne chiede la proroga fino al 2016, nella speranza che in questo lasso di tempo ci sia un ripensamento da parte del Governo Renzi. Mezza Italia agricola non è d’accordo con il pagamento di questo assurdo balzello per più di un motivo: i nuovi parametri non tengono conto della complessità di tutto il territorio e, soprattutto, trascurano la funzione essenziale degli agricoltori nella tutela a presidio del territorio ed a beneficio dell’intera collettività. “Inoltre - aggiungono i parlamentari - quest’imposta si configura anche come una beffa, visto che il 2015 è l’anno dell’ “EXPO” che negli auspici dovrebbe porre al centro l’importanza del mondo agricolo e dei suoi rappresentanti, per il rilancio di una crescita sostenibile. E per questo abbiamo scritto anche a tutte le associazioni di categoria, così che facciano pressione sul Governo per spronarlo a fare marcia indietro”.

“Noi - proseguono i deputati - ci abbiamo provato in tutti i modi a partire dalla Legge di Stabilità, dove abbiamo proposto invano in prima istanza l’esenzione di tutti i terreni agricoli e fabbricati rurali strumentali, in seconda istanza l’esenzione solo per imprenditori agricoli e coltivatori diretti, con le relative coperture finanziarie. Ci abbiamo riprovato durante l'esame del milleproroghe in Commissione Bilancio e nuovamente al Senato sul D.L. recante misure urgenti in materia di esenzione IMU chiedendo di estendere anche al 2015 l’esenzione dell’IMU per i terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale che non ricadono in zone montane e proponendo una differente copertura finanziaria, in modo da non far gravarne l’onere sugli stessi agricoltori.” Ci aspettiamo che ora il Governo ci ascolti e ci ascolti e prenda tempo per valutarne i costi-benefici.
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17/02/2015, 18:23
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IMU AGRICOLA: RUTA (PD), PER ESENZIONE TOTALE BASTA RINUNCIARE A 3 F35 SUI 90 DA PRODURRE

"Proposta in attesa di maggiore equità grazie alla futura local tax"

"Ho deciso di presentare in Aula un sesto emendamento all'Imu agricola con cui propongo la soppressione totale del pagamento per tutti i terreni. La copertura finanziaria pari a 359 milioni di euro l'ho individuata, a decorrere dall'anno 2015, in una parte delle risorse destinate al finanziamento del programma F35". Lo rende noto il senatore del Pd Roberto Ruta.

"L'Imu sui terreni agricoli - continua - procura, infatti, entrate per 359 milioni di euro che possono essere compensate rinunciando a solo tre F35 su novanta. Si tratta di investimenti militari molto discutibili e molto onerosi per il cui finanziamento, inoltre, ho votato contro ed in difformità dal mio gruppo. Il comparto delle filiere agroalimentari, invece, è uno dei pochi che traina la ripresa economica - continua Ruta - fornendo numeri importanti per l'export italiano. La formula di imposizione fiscale Imu, come è stata impostata, non tiene conto della redditività dei terreni che in alcuni dei territori parzialmente montani conosce produzioni molto più remunerative di quelle dei territori non montani, risultando iniqua, senza tener conto delle zone svantaggiate. L'esenzione totale per il 2015 rappresenta insieme un'iniezione di fiducia per tutto il comparto agroalimentare - conclude il senatore del Pd - e salva i bilanci dei comuni italiani in grave difficoltà per la riscossione dell'Imu, in attesa della local tax che potrà essere uno strumento più adeguato ed equo".

Camilla Povia
Ufficio Stampa Pd Senato

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19/02/2015, 16:53
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AGRICOLTURA, M5S: PERRILANCIARE LA FILIERA PUNTIAMO SULL’AGGREGAZIONE.

ROMA 19 FEBBRAIO 2015– Il M5S ha presentato in Commissione Agricoltura alla Camera una risoluzione per la promozione delle Organizzazioni di produttori (OP) e delleOrganizzazioni interprofessionali (OI) nel settore agricolo. A parere dei pentastellati “Gli OP e OI potrebbero essere strumenti efficaci per il rilancio e il rafforzamento di tutto il comparto agricolo nazionale, ma per essere sfruttati al meglio è necessario che tutti gli attori della filiera agroalimentare – agricoltori e allevatori in testa – ne conoscano le potenzialità”.

La risoluzione odierna impegna il Governo proprio a sostenere la costituzione delle Organizzazioni di produttori (OP) e delle Organizzazioni interprofessionali (OI) del comparto agricolo, con l’obiettivo di riequilibrare i rapporti di forza tra i vari segmenti della filiera. Il ritorno per tale impegno è tangibile: si otterrebbe una stabilizzazione dei prezzi al consumo, si potrebbero condividere strategie e politiche di marketing volte al miglioramento della produzione e della commercializzazione.

“È evidente che – dichiarano i parlamentari cinque stelle della Commissione Agricoltura di Montecitorio - nell’attuale situazione sono i grandi a dettare le regole del mercati agroalimentare, a partire dallafissazione del prezzo, e per questo i piccoli per sopravvivere hanno bisogno di aggregarsi, così da lanciare i loro prodotti sul mercato ed essere competitivi. Uno strumento fondamentale che nel nostro Paese è stato scarsamente utilizzato e sottovalutato, anche perché non se ne sono comprese fino in fondo lepotenzialità”.

La risoluzione affronta anche il sistema delle cosiddette AOP, Associazioni di Organizzazioni di Produttori, demandandone ilriconoscimento, non più alle diverse regioni, ma allo stesso Ministero, per evitare che la bilancia degli interessi penda da una parte o dall’altra.
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19/02/2015, 16:54
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IMU AGRICOLA; DEL BARBA (PD): DECRETO È RISPOSTA IMPORTANTE A SETTORE
Dichiarazione del senatore del Pd Mauro Del Barba, segretario della commissione Bilancio di Palazzo Madama

"L’Imu agricola resterà in futuro un tema su cui senz’altro governo e Parlamento ancora lavoreranno, nel frattempo il provvedimento varato dall’esecutivo che ripristina le esenzioni per i terreni nei comuni montani e parzialmente montani rappresenta un’importante risposta al problema di molti cittadini di quelle aree". Lo dichiara il senatore Pd Mauro Del Barba, a proposito del decreto sull’Imu agricola, attualmente all’esame della commissione Bilancio di Palazzo Madama.
"Con il decreto infatti - spiega Del Barba - si restituiscono ai contribuenti redditi che saranno molto utili anche in previsione della ripresa. Dal governo è dunque giunto un importante segnale di attenzione verso il comparto agricolo, un settore fondamentale della nostra economia".

Roma 19 febbraio 2015

Giovanni Orfei
Ufficio stampa PD Gruppo Senato

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19/02/2015, 17:06
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IMU AGRICOLA, M5S: OGGIIN PIAZZA CON GLI AGRICOLTORI. NECESSARIO MODIFICARE IL DECRETO

ROMA25 FEBBRAIO 2015 - “Questa mattina, dopo aver già inviato una lettera a tutte le associazioni di categoria, scenderemo in piazza a fianco della Copagri per far sentire il nostro sostegno agli agricoltori, ancora una volta nella loro battaglia contro l’imposta municipale aggiunta sui terreni agricoli. Un ulteriore mannaia sull’agricoltura italiana che tenteremo in ogni modo di scongiurare”. Lo dichiarano i deputati M5S della Commissione Agricoltura che aggiungono: “Oggi inizia l’esame al Senato del decreto IMU e ci auguriamo che ci sia spazio per accogliere le nostre proposte, che comunque rilanceremo nel passaggio del testo a Montecitorio: dall’esenzione totale dal pagamentoIMU, alla revisione dei parametri che stabiliscono le esenzioni”.

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25/02/2015, 16:52
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Si sono svolte ieri in Commissione Agricoltura al Senato le audizioni degli esperti e dei ricercatori riguardo l'affare assegnato sul punteruolo rosso della palma (Rhynchophorus ferrugineus) voluto dalla Sen. Donatella Albano del Partito Democratico.

"Sono originaria di Bordighera, la Città delle Palme, e quindi sono stata da sempre particolarmente sensibile al problema della diffusione di questo coleottero asiatico per il suo impatto devastante sul comparto agricolo e sul paesaggio del Ponente ligure e di molte altre zone d'Italia", spiega la Sen. Albano, "sono stati ascoltati in Commissione i responsabili del Servizio Fitosanitario centrale, Dott. paolo Cesaroni, e della Regione Liguria, Dott. Marcello Storace, i ricercatori della stazione di ricerca Phoenix di Elche, Spagna, Dott. Michel Ferry e Asuncion Gomez Vives, delle Università di Napoli Federico II, Prof.ssa Rita Massa, e dell'Università di Cassino e del Lazio, Prof.Marco Donald Migliore, del CRA-FSO di Sanremo e di Firenze, Dott. Paolo Curir e Dott. Pio Federico Roversi.

L'obiettivo è di informare e sensibilizzare il Ministero dell'Agricoltura e in generale il Governo, affinchè vengano messi a punto progetti di ricerca in grado di trovare soluzioni efficaci a questo problema, soluzioni che rispettino l'ambiente e che siano sostenibili da parte delle Amministrazioni".

L'audizione di ieri segue quella, voluta sempre dalla Sen. Albano, del mese di giugno 2014: "I membri della Commissione hanno ascoltato tutte le proposte e le relazioni dei convocati sullo stato dell'arte in merito al contrasto al punterolo rosso, personalmente sono dell'avviso che ogni strada meriti di essere approfondita e illustrata".

Oltre ai mezzi forniti dalla ricerca sulla lotta biologica, è stato illustrata la metodologia dell'endoterapia con farmaci e l'utilizzo di specifiche frequenze per contrastare l'annidamento del parassita, ognuna con i suoi pro e contro.

"Nessuna risoluzione o giudizio su quanto esposto è stato espresso ieri, come Commissione ci riuniremo presto per discutere su quanto è stato esposto e successivamente elaborerò la relazione sulle decisioni che prenderemo in Commissione Agricoltura" continua la Sen. Albano, "ripeto, tutte le strade che possano preservare il patrimonio ambientale e agricolo vanno percorse e affrontate in modo laico, soprattutto va sostenuta fermamente la ricerca per la messa a punto di sistemi di contrasto che permettano di non distruggere le palme una volta infestate".

Nel frattempo continua la sperimentazione del progetto Gerico, nato dalla sinergia tra l Comune di Sanremo, il Comune di Bordighera, il CRA con l’Unità di ricerca per la floricoltura e le specie ornamentali di Sanremo (CRA-FSO), e altri soggetti pubblici e privati, che prevede la semina, la produzione e l'allevamento di 16 mila piante di palme di vario tipo, in sostituzione della specie Phoenix Canariensis, prediletta dal coleottero, in modo da essere infestate in maniera inferiore e tutelare anche l'aspetto paesaggistico.

Ufficio stampa Sen. Donatella Albano

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25/02/2015, 16:56
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IMU AGRICOLA: RUTA (PD), DA GOVERNO PASSO AVANTI
"Accolto in parte mio emendamento con 200 euro di detrazione per comuni non montani"

"Tra gli emendamenti che ho presentato all'Imu agricola, ce n'è uno (1.68) che chiede la detrazione di duecento euro per i comuni non montani, per i terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali. Il relatore Fornaro del Pd ha presentato lo stesso emendamento d'intesa con il Governo, che infatti ha ricevuto parere favorevole". Lo dichiara in senatore Roberto Ruta, capogruppo Pd in commissione Agricoltura a Palazzo Madama.

"E' un passo avanti ma resto convinto che l'esenzione totale per l'anno 2015 sia la soluzione migliore per giungere ad una rivisitazione profonda del regime fiscale che tenga conto anche della redditività dei terreni e della necessità di nuovi investimenti nell'agricoltura italiana per renderla più forte e più competitiva nel sistema globale. Per questa ragione - conclude Ruta - ho presentato un altro emendamento per l'eliminazione totale dell'Imu per l'anno 2015, sottoscritto da quaranta senatori di vari gruppi parlamentari".

Camilla Povia
Ufficio Stampa Pd Senato

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25/02/2015, 17:11
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IMU AGRICOLA: ORRU' (PD), ESENZIONE TOTALE SU ISOLE MINORI E' SUCCESSO DEL PD

"La Commissione Finanze del Senato - in sede di esame del DL sull'IMU agricola - ha approvato, all'unanimità, l'emendamento n. 1.26 di cui sono prima firmataria relativo all'esenzione totale dell'IMU agricola per le Isole minori. La norma da me promossa è stata sostenuta dal Pd ed ha avuto il parere favorevole del relatore e del Governo. Così, dopo essere stato approvata in Commissione, questo pomeriggio sarà votata in Aula. Esprimo soddisfazione per il sostegno del Pd alla mia proposta in favore delle isole minori con particolare riferimento ad un'isola come Pantelleria che appartiene alla provincia di Trapani. Si tratta di una risposta positiva per l'economia agricola delle comunità interessate. L'emendamento è stato apprezzato anche da parlamentari di altri gruppi politici che hanno aggiunto la loro firma e per questo li ringrazio. E' una vittoria del Pd che ha contribuito a migliorare il testo del Governo". Lo afferma la senatrice del Pd Pamela Orrù, prima firmataria dell'emendamento 1.26 al decreto sull'Imu agricola in discussione nell'aula del Senato.
Camilla Povia
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CAMERA DEI DEPUTATI
On. Paolo Cova parlamentare del Partito Democratico

COMUNICATO STAMPA

On. Cova: “Serve un’Interprofessione del latte, sia per i produttori che per i consumatori. Regione Lombardia non sta facendo abbastanza”

“Chi vuole andare sui giornali per dire che il prezzo del latte è il più basso degli ultimi 30 anni, forse deve prima informarsi, perché altrimenti non saprà cosa deve mettere in campo per aiutare i nostri allevatori”, lo dice l’on Paolo Cova, parlamentare del Pd, nel giorno in cui viene incardinata una risoluzione sul prezzo del latte che verrà affrontata in Comm​issione​ Agricoltura della Camera.
E per spiegare quanto afferma, Cova fa sapere: “Il 2014 è stato l’anno in cui gli allevatori hanno preso il prezzo medio più alto dal 1997. Tuttavia, è vero che questo non basta per affrontare con serenità il periodo che segue al regime delle quote latte. Eppure, il punto è tutto qui: capire le cause della volatilità del prezzo del latte in questi anni di quote, aiuta anche a trovare la risposta”.
Per il parlamentare Pd “è mancata la realizzazione dell’interprofessione del latte, ovvero un tavolo dove i produttori, i trasformatori e la grande distribuzione si sarebbero potuti confrontare sulle ‘regole di ingaggio’ che poi avrebbero consentito a tutta la filiera di averne un vantaggio economico,​ ​fissando i criteri per l’applicazione dell’art. 62. Invece, in questo contesto, solo i produttori hanno pagato”.

Ecco, dunque, la proposta di Cova: “Per il futuro serve la costituzione dell’Interprofessione del latte che arrivi a determinare parametri economici certi per tutti, sistemi per migliorare il prodotto italiano e la sua tracciabilità fino a un riconoscimento certo per i consumatori. Questo organismo dovrà essere la forza propulsiva per aumentare le esportazioni e il consumo del prodotto italiano e non, al contrario, un modo per contenere le produzioni. In tutto questo, il ruolo delle cooperative agricole e delle organizzazioni produttive diventa strategico e la loro gestione gioca un ruolo fondamentale per aumentare la redditività degli allevatori”.
E se non bastasse, Cova aggiunge che servono “progetti e interventi che migliorino la qualità del prodotto, che riducano i costi di produzione e consentano di ottimizzare la gestione del patrimonio zootecnico”.

Infine, il parlamentare Pd non può esimersi dalla critica alla politica agricola che si sta attuando in Lombardia: “Non consola vedere che la regione che produce più del 40% del latte italiano, non sia ancora riuscita ad attivare gli interventi per l​’assistenz​a​ tecnic​a​, a promuovere la consulenza aziendale, come previsto nel decreto ‘Campo libero’, non abbia tutelato tutti gli allevatori da latte ma solo gli iscritti all’Aia (Associazione italiana allevatori, ndr),​ penalizzando il 40% degli allevatori italiani e lombardi​”.
A maggior ragione, dice il lombardo Cova, se si pensa che “negli anni Ottanta è stata la regione trainante per la produzione di latte e ha messo in campo energie, progetti e innovazione copiati in tutta Italia. Invece, ora sta rallentando l’intero settore”.

Roma, 25 febbraio 2015

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CRISI LATTE, M5S: PUNTARE SU ETICHETTA E INTERPROFESSIONALITÀ PER RIAVVIARE IL SETTORE

ROMA 25 FEBBRAIO 2015 – La crisi del settore latte è giunto al suo apice: 32.000 posti di lavoro persi dall'inizio della crisi, ogni giorno chiudono 4 stalle, la produzione del latte italiano non è sufficiente a coprire il fabbisogno nazionale e siamo costretti ad importare latte il cui prezzo lievita di 4 volte. A peggiorare questo quadro già nero si aggiunge anche l’imminente fine del regime delle quote latte. La soluzione per il M5S esiste: bisogna puntare sull’etichettatura e sull’interprofessionalità.

“Un corretto sistema di etichettatura che indichi l’origine dei prodotti, la sede di stabilimento di produzione e confezionamento, ma anche i costi dei passaggi produttivi, associato allo sviluppo dell’interprofessione nel settore lattiero-caseario e all'effettiva e corretta applicazione dell’articolo 62 della legge n.27 del 2012 relativo ai contratti dei prodotti agricoli ed alimentari”. Questi i passi da fare per il Movimento Cinque Stelle per risollevare il settore. “Abbiamo presentato una risoluzione in Commissione Agricoltura alla Camera - per arginare la crisi del settore figlia, purtroppo, di una gestione scellerata del sistema “quote latte” da parte del nostro Paese”.

“Tra pochi mesi finirà il regime delle quote, uno strumento che sarebbe stato utile e prezioso, poiché fondamentale per calmierare il prezzo dei prodotti, ma che il nostro Paese ha usato in modo sbagliato e spesso negativo, senza pensare a quale sarebbe stato il futuro della filiera dopo la sua cessazione, a cominciare dalla gestione dell’eventuale surplus produttivo che ne deriverà. Oggi – proseguono i deputati M5S - si tenta di correre ai ripari, ma crediamo che l’unica soluzione al momento sia quella dell’interprofessionalità, seguendo gli esempi della Francia o della Germania, che in maniera diversa sono riuscite comunque a valorizzare il settore”.

“Certo – concludono i deputati pentastellati - sarebbe auspicabile che, a livello comunitario, si avviasse una seria e concreta discussione sulle condizioni di lavoro e di tutela ambientale che fanno da cornice alla produzione di latte e derivati nei diversi Stati Membri, al fine di ristabilire una parità di condizioni di base che di certo andrebbe a vantaggio di produzioni di qualità come quella italiana”.

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Area Comunicazione M5S Camera dei deputati

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25/02/2015, 17:20
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