STABILITÀ; TOMASELLI (PD): GOVERNO ACCOLGA EMENDAMENTI PER TOGLIERE AMIANTO DA SCUOLE Dichiarazione sen. Salvatore Tomaselli
"Tra gli emendamenti presentati alla legge di stabilità i due presentati dalla senatrice Camilla Fabbri, presidente della Commissione d'inchiesta Infortuni sul lavoro, che chiedono di utilizzare una parte dei fondi per l'edilizia scolastica per l'eliminazione dell'amianto dalle scuole italiane e di estendere l'ecobonus al 65% anche agli interventi di rimozione e bonifica dell'amianto dagli edifici esistenti, mi sembra siano degni della massima considerazione". Lo dichiara il senatore Salvatore Tomaselli, capogruppo Pd in commissione Industria. "Mi auguro - prosegue il parlamentare Pd - che il governo faccia sue queste proposte che vengono dal Parlamento. L’amianto ha fatto tanti danni ai lavoratori del nostro Paese in un arco di tempo che ancora oggi, purtroppo, miete vittime. Evitiamo - conclude Tomaselli - che questa tragedia possa perpetrarsi e perpetuarsi anche a danno dei nostri figli".
AGRICOLTURA M5S: LUPO/BENEDETTI PDL BIODIVERSITA’: PRIMO PASSO MA NONANCORA SUFFICIENTE
Roma,10 dic – “Finalmente anche in Italia si parla di biodiversità” è il primo commento dei deputati M5S della Commissione Agricoltura all’avvio, della discussione della proposta di legge sulla biodiversità del settoreagroalimentare. “Certo – proseguono le deputate M5S Silvia Benedetti e Loredana Lupo - il testo in esame presenta non poche criticità, che abbiamo cercato di arginare attraverso diversi emendamenti che proveremo a far accogliere in Aula”. Tra tutte la creazione di numerose sovrastrutture, quali il Comitato per la biodiversità che sostituirà il comitato permanente per le risorse genetiche, istituito nel 2009: “Non abbiamo riscontri di efficienza tangibili che rendano giustificabile l’istituzione di un nuovo comitato – aggiungono le pentastellate - e temiamo che la creazione di tale istituto vada solo a generare unnuovo poltronificio, e non certo a coordinare ed omogeneizzare illavoro già portato avanti da alcune regioni, pertanto abbiamo chiesto la soppressione del Comitato proponendo invece la costituzione di un tavolo tecnico-scientifico incaricato della definizione dei metodi dicaratterizzazione delle risorse genetiche presso il Ministero dell’Agricoltura». Un’altra battaglia sulla quale il Movimento Cinque Stelle non intende fare marcia indietro è quella delle “definizioni”: “La legge formula delle definizioni troppo generiche – precisano Lupo e Benedetti - senza alcuna specificazione e indicazione temporale, generando solamenteinterpretazioni non univoche e inappropriate su una materia che invece richiede attenzione e scrupolo. Per questo ci aspettiamo che il Parlamento accolga le nostre proposte per migliorare le definizioni”. “Nel complesso – concludono le deputate cinque stelle della Commissione Agricoltura – la legge va comunque considerata un primo passo attraverso il quale, anche nel nostro Paese si inizierà a parlare di biodiversità, e perché no, a trovare il modo di tutelarla veramente poiché non sarà facendo un pochino di pubblicità e dando i soldi ai soliti organizzatori di eventi che riusciremo a salvare la biodiversità, servono strutture specializzate, ricercatori competenti e anni di indagini, non certo comitati di amici”.
L.STABILITA': BERTUZZI (PD), BENE IMPEGNO DEL VICEMINISTRO SU SPESOMETRO
"Ritirato il mio emendamento che esentava piccoli agricoltori da obbligo elenco fornitori"
"Sono soddisfatta per l'impegno assunto dal viceministro Oliverio in merito al cosiddetto spesometro perch é esso rappresentava un costoso adempimento burocratico. Le aziende di piccole dimensioni, infatti, sono costrette a redigere l'elenco dei clienti e dei fornitori ai fini dell'Iva con cui hanno intrattenuto rapporti economici nel corso dell'anno, con relativi costi annessi. Certa che si arriverà a una soluzione condivisa, ritiro il mio emendamento che esonerava i piccoli agricoltori da quest'obbligo". Lo rende noto la senatrice del Pd Maria Teresa Bertuzzi.
"Il nostro obiettivo - continua - era promuovere la semplificazione come supporto più efficace e di sostegno al reddito delle imprese, a costo zero per la Pubblica amministrazione. Penso che si individueranno modalità alternative di controllo dell'evasione, e finalmente si cancellerà una norma che dai piccoli agricoltori era vissuta come un balzello inaccettabile, di cui incolpavano il legislatore. Bisogna affrontare in trasparenza e in un'ottica di semplificazione le questioni che ancora sono in sospeso - conclude Bertuzzi - che ad ogni provvedimento riappaiono sotto forma di emendamenti imprevisti e sempre parziali, come la questione di Federconsorzi. Ogni volta si rischia di aggravare un problema anziché risolverlo".
CAMERA DEI DEPUTATI On. Paolo Cova parlamentare del Partito Democratico
COMUNICATO STAMPA On. Cova: “Valorizziamo il patrimonio agroalimentare come quello artistico, culturale e paesaggistico”
È intervenuto anche l’on. Paolo Cova, parlamentare del Pd, oggi, mercoledì 10 dicembre 2014, in Aula, alla Camera, nell’ambito della discussione sulle linee generali della proposta di legge ‘Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare’.
“Valorizzare la biodiversità vegetale e animale consente di arricchire il patrimonio genetico del nostro territorio - ha detto Cova in Aula –. Evita l’erosione genetica e salvaguarda la proprietà dei territori, valorizzandone le produzioni tipiche. Aspetto che in questo periodo, a pochi mesi dall’Expo e con l’italian sounding che imperversa, è di fondamentale importanza per le nostre eccellenze agroalimentari”.
E mantenere le produzioni tradizionali “dà valore aggiunto ai territori ed evita lo spopolamento di quelli a rischio, come la collina e la montagna – ha aggiunto Cova –. Valorizziamo, dunque, la nostra biodiversità come valorizziamo e manteniamo i nostri patrimoni artistico, culturale e paesaggistico. Sono tutti aspetti della nostra bellezza italiana”, ha sottolineato il parlamentare Pd.
ETICHETTATURA ALIMENTARE, M5S:GRAZIE A NOI CI SARA’ PIU’ CHIAREZZA
Roma, 11dic - Tra pochi giorni (dal 13 dicembre) milioni di consumatori italiani ed europei scopriranno la presenza di un ingrediente fino ad ora nascosto in migliaiadi prodotti alimentari: l’olio di palma. "Il Governo approfitti di questo importante passo avanti nell'etichettatura alimentare e promuova tutte le azioni possibili per limitare la circolazione dei prodotti a base di olio di palma nel nostro paese, a tutela della salute dei cittadini edell'ambiente", è quanto dichiarano i deputati M5S Matteo Mantero e Chiara Gagnarli, presentando una risoluzione nelle commissioni Affari Sociali e Agricoltura, sulla scorta di una petizione online già promossa dal Fatto alimentare.
Lanuova etichettatura è un passo fondamentale, per la tutela della salute dei cittadini ma anche per fornire loro una maggiore consapevolezza nel momento dell'acquisto. Una consapevolezza sia dei possibili danni alla salute che un'assunzione abituale di olio di palma può provocare - aumento delcolesterolo, obesità nei bambini ecc.. - sia dei danni all'ambiente che le coltivazioni di palma arrecano al pianeta.
"Adesso- dichiarano ancora i deputati cinque stelle - ci aspettiamo un ulteriore passo avanti del Governo italiano in questa direzione, e per questo lo abbiamo impegnato, con la nostra risoluzione, a promuovere, adesempio, l’esclusione dagli appalti delle mense pubbliche di istituti scolastici, ospedali e aziende pubbliche, nonché dei distributori automatici in essi collocati, di ditte fornitrici di prodotti a base di olio di palma, nonché a promuovere azioni affinché i grandi distributori di prodotti alimentari che operano sul mercato nazionale siano disincentivati dal produrre prodotti private label utilizzando olio di palma". -- Area Comunicazione M5S Camera dei deputati
Roma, 11 dicembre 2014 - E’ stato discusso ieri il disegno di legge 348 che affronta il tema della biodiversità agraria e alimentare. “Si tratta di un’iniziativa che concretizza alcune posizioni che ho preso nella mia attività parlamentare” ha dichiarato il deputato Psi, Oreste Pastorelli durante l’intervento in Aula. Il provvedimento contiene alcune misure che non solo rafforzeranno la tutela dell’ambiente e della sua naturale biodiversità, ma “favoriranno anche un rilancio del settore primario, in particolare dell’agricoltura eco-sostenibile, volano per la ripresa economica” ha aggiunto l’esponente socialista. Il disegno di legge esplicita il concetto secondo cui la cura del nostro territorio non può non passare anche attraverso “un sostegno agli imprenditori agricoli, soprattutto se giovani” ha sottolineato Pastorelli, che nel marzo 2013 ha presentato una proposta di legge - come primo firmatario - per liberare i terreni agricoli pubblici, e assegnarli ai giovani imprenditori per lo svolgimento di attività agricole.
Ufficio Stampa on. Oreste Pastorelli Camera dei Deputati
CACCIA/M5S: SUI RICHIAMI VIVI GOVERNO ATTENDISTA E POCO INCISIVO.
“È sostanzialmente un nuovo rinvio quello che il Sottosegretario Velo ha prospettato oggi nell’Aula della Camera, che annuncia una nuova modifica alla legge europea 2014 per risolvere la procedura di infrazione ma che, a nostro avviso, non sarà, ancora una volta sufficiente, e potrebbe arrivare fuori tempo massimo. Siamo troppo diffidenti? Forse, ma fino ad oggi le azioni messe in campo dal Governo sono state poche e vacue”. Lo dichiarano i deputati Chiara Gagnarli e Massimiliano Bernini, della commissione agricoltura del Movimento Cinque Stelle, durante la discussione di un’interpellanza urgente al Governo dopo il parere motivato della Commissione Europea sull’uso dei richiami vivi in molte regioni italiane.
“Le diffide alle regioni non bastano. Nemmeno le modifiche “fumo negli occhi” introdotte alle varie leggi e decreti di questi mesi. L’unica vera soluzione, non solo di facciata, ma di reale volontà – proseguono i deputati pentastellati - è quella di eliminare i “richiami vivi” da tutta la legge 157 del 1992, in qualsiasi forma o modo essi siano realizzati, in quanto utilizzare degli esseri viventi come esca per ucciderne altri non può che essere considerata una pratica disumana e crudele, alla quale deve essere posto uno stop immediato. Uno Stato civile non può più permettere l’esistenza di questa barbarie".
"Ma siamo certi che ci sia questa “reale volontà” da partedel Governo italiano? Noi restiamo dubbiosi – concludono Gagnarli e Bernini - poiché a questa pratica poteva essere messa la parola fine molto tempo fa, o almeno nel febbraio scorso. Invece sono passati dei mesi e, sinceramente, questo non ci sembra un “the end” ma un nuovo e chiaro “to be continued…”che potrebbe costarci decine di milioni euro. Speriamo di sbagliare.”
L. STABILITA': RUTA (PD), ECCO GLI EMENDAMENTI PD PER L'AGRICOLTURA
Le nove proposte sono state segnalate come prioritarie all'attenzione del Governo
"Questa mattina in commissione Bilancio al Senato è stato completato il lavoro di selezione degli emendamenti alla legge di Stabilità. Per quanto riguardo l'Agricoltura, sono stati accantonati, e quindi posti all'attenzione del Governo come prioritari, nove emendamenti". Lo dichiara Roberto Ruta, capogruppo Pd in commissione Agricoltura, primo firmatario di tutti gli emendamenti proposti unitamente al gruppo Pd.
"Abbiamo previsto - spiega - l'inclusione anche del settore agricolo per gli sgravi contributivi alle aziende che assumono lavoratori a tempo indeterminato e il finanziamento di otto milioni direttamente al fondo indigenti che garantirà alle strutture del terzo settore la distribuzione di generi alimentari, provenienti sia dalle catene della grande distribuzione che dal reparto ortofrutticolo (fresco e freschissimo). Tra gli emendamenti c'è anche il finanziamento di cinque milioni di euro per il piano triennale della pesca, per rilanciarlo come settore strategico della penisola Italia e di altri cinque milioni per il settore bieticolo-saccarifero. Infine la proposta che prevede il passaggio della polizia provinciale - conclude Ruta - nel ruolo del corpo Forestale dello Stato. Ora ci aspettiamo che il Governo dia parere favorevole affinché le nostre proposte diventino legge dello Stato".
Procede a Roma il processo di revisione degli estimi catastali per le categorie "Orto irriguo" e "roseto" dei terreni con colture floricole della provincia di Imperia, estimi che arrivano ad essere superiori addirittura del 500% e del 1000% rispetto altre zone di produzione floricola in Italia, come Ercolano in Campania e Pescia in Toscana.
"Il viceministro Luigi Casero mi ha informato che prossimamente in Gazzetta Ufficiale verrà pubblicata la delibera del Consiglio dei Ministri, in accordo con l'Agenzia del Demanio, in cui si demanda ai Presidenti dei tribunali, nella cui circoscrizione hanno sede, di formare le relative Commissioni Censuarie locali, 106 in tutta Italia, le quali saranno immediatamente operative e nel pieno dei loro poteri all'indomani della loro nomina" spiega la Sen. Donatella Albano del Partito Democratico, "i Presidenti dei tribunali avranno un anno di tempo per procedere alla nomina dei 6 membri effettivi e dei 6 membri supplenti, ma confido che in provincia di Imperia si possa procedere in modo spedito, dal momento che il problema degli estimi è molto sentito e comporta gravissime ripercussioni sull'economia del Ponente ligure."
"Dopo l'opera di sensibilizzazione svolta con il precedente Prefetto di Imperia, Dott.ssa Spena, la raccolta delle delibere dei diversi Comuni della provincia di Imperia e il lavoro svolto in coordinamento con le associazioni di categoria e l'Agenzia del Territorio, possiamo dire che siamo a un passo dalla realizzazione di questo importantissimo provvedimento" continua la Sen. Albano, "anche perchè saranno le Commissioni Censuarie locali a decidere i nuovi estimi, mentre la Commissione Censuaria centrale a Roma ratificherà le decisioni delle Commissioni locali".
Le nomine verranno effettuate in base alle indicazioni dall'Agenzia delle Entrate, dall'Anci e dal Prefetto, e riguarderanno rappresentanti delle Amministrazioni coinvolte, magistrati, professionisti, docenti qualificati in materia di economia e di estimo urbano e rurale, esperti di statistica e di econometria.
ETICHETTE: SCOMPARE L’OBBLIGO DI INDICARE LO STABILIMENTO DI PRODUZIONE SULLE CONFEZIONI DEI PRODOTTI ALIMENTARI
Dopo un’interpellanza urgente in cui il Governo ha glissato, oltre 10.000 cittadini scrivono a Renzi per far approvare la proposta di legge dei 5 Stelle che mira a conservare l’indicazione in etichetta della sede di produzione e confezionamento dei prodotti
Ancora pochissimi giorni ed entrerà in vigore il nuovo regolamento europeo sull’etichettatura dei prodotti alimentari. Tante le novità positive indicate da Bruxelles a vantaggio dei consumatori ma l’entrata in vigore del provvedimento coinciderà con l’eliminazione dell’obbligo di riportare in etichetta la sede dello stabilimento di produzione e confezionamento della merce. Una peculiarità tutta italiana che, per una volta, vedeva il nostro Paese all’avanguardia in Europa sia per la sicurezza alimentare sia per le informazioni date ai consumatori. Il Governo Renzi, però, ha preferito non rinnovare la richiesta all’Unione europea per mantenere l’obbligo. Nonostante la battaglia portata avanti da tempo dal sito www.ioleggoletichetta.it che ha raccolto ben 20.000 sottoscrizioni e nonostante le pressioni condotte in Parlamento dai 5 Stelle.
All’interpellanza urgente presentata dal deputato Giuseppe L’Abbate (capogruppo M5S in Commissione Agricoltura), il Governo ha risposto che, non essendovi una legge ad hoc, si è preferito non rinnovare la richiesta. “In pratica, l’Esecutivo renziano che sforna un decreto al giorno, vuol farci credere che non vi è stato il tempo per preparare una norma dedicata al mantenimento di questa importante informazione per i consumatori italiani – dichiara L’Abbate (M5S) – Vista l’ignavia di questo Governo, abbiamo pensato di passare noi direttamente ai fatti presentando una proposta di legge, a prima firma Paolo Parentela (M5S), sulle etichette alimentari molto chiara e concisa per far sì che l'Italia mantenga in etichetta l'obbligo di citare lo stabilimento di produzione”.
E visto il continuo silenzio dell’Esecutivo, i 5 Stelle hanno chiesto ai cittadini di far sentire la propria voce, attraverso una lettera indirizza al premier Matteo Renzi, al Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e dell’Agricoltura Maurizio Martina. In 10.000 hanno accolto l’invito e fatto pressioni: “Vi chiedo di notificare alla Commissione Europea entro il 14 dicembre la volontà di legiferare per mantenere l'obbligo di indicare in etichetta lo stabilimento di produzione e confezionamento dei prodotti alimentari commercializzati in Italia. Il Paese non può aspettare ancora per avere risposte più rapide su questi temi”. (Qui il form: http://www.beppegrillo.it/movimento/par ... sieme.html).
Sinora, però, ancora nessuna risposta da parte del Governo Renzi. Un silenzio che non spaventa i 5 Stelle. “La nostra battaglia è solo all’inizio – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – Tutti i consumatori comprendono l’importanza delle informazioni contenute in etichetta e la loro perdita comporterà una mancata libertà di scelta di acquistare un prodotto piuttosto che un altro in funzione dello stabilimento di produzione. Peraltro, si aprirà la strada per le contraffazioni a discapito della qualità e della sicurezza alimentare dei cittadini. Questo è il modo in cui il Governo Renzi intende difendere il vero Made in Italy? Siamo allibiti”.
Giuseppe L'Abbate Deputato Movimento Cinque Stelle