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Agricoltura - Parlamento Italiano 
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AGRICOLTURA, PIGNEDOLI (PD): EUROPA PUO' FARE DI PIU' PER INTERNAZIONALIZZAZIONE IMPRESE E TRACCIABILITA' PRODOTTI

"L'incontro dei presidenti delle Commissioni parlamentari dei Paesi europei competenti in materia di agricoltura, sviluppo industriale e Pmi che si è svolta oggi nell'Aula al Senato ha messo al centro della discussione i nodi cruciali del settore agricolo e delle imprese. Diversi paesi hanno convenuto sulla necessità di affrontare urgentemente il tema della tracciabilità dei prodotti, la crescita del biologico, la qualità e la tutela delle produzioni certificate come fattore centrale di crescita dell'agroalimentare europeo". Lo afferma Leana Pignedoli, vicepresidente Pd della commissione Agricoltura a Palazzo Madama e membro della delegazione italiana che oggi ha partecipato all'incontro.

"Nel corso dell'incontro - continua - si è sottolineata anche l'importanza dell'internazionalizzazione delle imprese e l'esigenza di intensificare gli accordi bilaterali con i paesi emergenti senza svendere i risultati di alta qualità che fin qui ha raggiunto l'Europa. In questo, facendo anche riferimento all'accordo del Ttip, come ha ricordato l'onorevole De Castro, il ruolo dei Parlamenti europei sarà decisivo per il potere di proposte e veto che hanno. Scelte giuste o sbagliate possono determinare il successo o il fallimento dell'impresa. Serve per questo - conclude Pignedoli - un intervento forte dell'Europa ad aiutare le imprese, risorse mirate ma anche individuazione di risorse professionali competenti e dedicate".

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27/10/2014, 19:17
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DDL PA, RUTA (PD): IL CORPO FORESTALE NON SI TOCCA
"Vanno ampliate le sue funzioni di polizia ambientale"

"Oggi in commissione Agricoltura al Senato è stato votato all'unanimità il parere al disegno di legge sulla Pubblica amministrazione presentato dalla senatrice del Pd Leana Pignedoli. Il testo approvato dà parere favorevole alla riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato prevista dalla riforma della Pa condizionando però il Governo a tenere conto che esso deve possedere nuove funzioni che riguardano la polizia ambientale e non deve essere accorpato ad altri organi di polizia. Il corpo forestale dello Stato, infatti, negli anni ha acquisito professionalità e conoscenza del territorio ed è auspicabile puntare sul suo ruolo, sulle sue funzioni e sulla sua autonomia. Ho presentato, infatti, un emendamento al disegno di legge sulla Pa che va esattamente in questa direzione e che oggi, dopo l'approvazione del parere in commissione, è ancora più rafforzato". Lo afferma in una nota Roberto Ruta, capogruppo Pd in commissione Agricoltura a Palazzo Madama.

Camilla Povia
Ufficio Stampa Pd Senato

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29/10/2014, 18:29
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ECONOMIA: CONTINUA LA PROTESTA DEL SETTORE BIRRARIO ITALIANO SULL’INACCETTABILE PRESSIONE FISCALE

A margine della tavola rotonda di AssoBirra, tenutasi a Roma, i deputati M5S della Commissione Agricoltura, che hanno già presentato una risoluzione sulla questione, promettono battaglia nella prossima Legge di Stabilità

Da settore in crescita con un buon potenziale, alla crisi a causa di una pressione fiscale esorbitante. È l’allarme lanciato ieri dalla filiera della birra italiana, riunitasi in una tavola rotonda a Palazzo San Macuto a Roma. L’escalation dell’accisa ha registrato, infatti, +93% negli ultimi 10 anni e, con il prossimo aumento di gennaio 2015, un +30% negli ultimi 15 mesi. Ciò, secondo i relatori intervenuti (Alberto Frausin, AssoBirra; Mario Guidi, Confagricoltura; Mario Resca Confinmprese; Lino Enrico Stoppani, FIPE), ha già comportato la perdita di numerosi posti di lavoro (circa 8.000 con altri 2.400 a rischio) e lo stop della crescita dell’intera filiera birraria italiana. L’export è in flessione e i consumi si riducono spostandosi dal ‘fuori casa’ al domestico. Un asset importante dell’economia italiana, così come la variegata realtà imprenditoriale che le gravita attorno, una filiera esempio del Made in Italy di successo che vale 3,2 miliardi di euro, colpita duramente dalla crisi e penalizzata dall’aumento delle accise.

“Proprio con l’obiettivo di bloccare almeno la terza tranche dell’aumento delle accise sulla birra, deliberata con il decreto 104 nell’ottobre 2013, abbiamo depositato una risoluzione in Commissione Finanze – dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate, componente M5S della Commissione Agricoltura a margine della tavola rotonda – Una battaglia che continueremo nella discussione della prossima Legge di Stabilità dove ci attendiamo un comportamento differente e più coerente da parte dei colleghi del Partito Democratico. I parlamentari PD, infatti, prima avevano dichiarato sulla stampa di essere a favore del sistema birrario italiano e poi hanno ritirato tutti gli emendamenti sul tema, bocciando ovviamente il nostro. Eppure – continua L’Abbate (M5S) – l’aumento delle tasse strozza l’economia reale e non ottiene neanche i benefici di cassa sperati, come ha già sottolineato la stessa Ragioneria generale dello Stato, nel parere reso alla Commissione Bilancio della Camera il 26 luglio 2013: un concetto che continueremo a ribadire per evitare che un settore in crescita e che ha generato numerosi posti di lavoro, soprattutto tra i giovani, non venga troncato definitivamente”.

Un settore in piena crescita, infatti, e che può vantare circa 500 birrifici in tutta Italia, ben otto aziende industriali e due malterie con 15 impianti produttivi distribuiti su tutto il territorio nazionale, dal nord al sud. Da gennaio prossimo, in pratica, metà birra sarà bevuta dallo Stato attraverso la tassazione e peserà direttamente sui consumatori.

Giuseppe L'Abbate
Deputato Movimento Cinque Stelle

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30/10/2014, 17:48
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ECONOMIA: IL GOVERNO NON È ANCORA PRONTO A CONTRASTARE IN UE I TAGLI IMPOSTI ALLA PAC

Mezzo miliardo di tagli alla Politica Agricola Comunitaria 2015, che si aggiungono ai danni dell’embargo russo di cui l’Italia è il secondo partner commerciale, non trovano ancora una pronta risposta del Ministro Martina, nonostante la presidenza del semestre Ue. Interpellanza urgente del M5S

“Il Ministro Martina sta vagliando le iniziative politiche più opportune, in seno al consiglio europeo, per manifestare il dissenso del settore primario verso questa decisione”. Questa la risposta del sottosegretario all’Agricoltura Castiglione all’interpellanza urgente, presentata dai deputati Giuseppe L’Abbate e Massimiliano Bernini (M5S), sul taglio ai fondi della Politica Agricola Comune (PAC). Lo scorso 15 ottobre, infatti, la Commissione europea ha approvato una lettera di rettifica al progetto di bilancio 2015 nella quale chiede al Consiglio e al Parlamento europeo di stralciare fondi per quasi mezzo miliardo di euro dal bilancio agricolo per la gestione della PAC 2015, al fine di sopperire alla mancanza di liquidità necessaria per sostenere altre politiche europee quali il programma energetico europeo, il programma Horizon 2020 e gli interventi di cooperazione con Paesi terzi in materia di gestione dei flussi migratori.

“Abbiamo chiesto al Ministero dell’Agricoltura quali misure intendesse attuare per contrastare questa ennesima decisione a danno del settore primario dell’Unione europea – dichiarano Giuseppe L’Abbate e Massimiliano Bernini (M5S) – La risposta è che si sta ancora valutando l’intervento da fare. Praticamente l’atteggiamento italiano con il Governo guidato da Matteo Renzi non è minimamente cambiato dal passato. L’Italia si presenta impreparata ai tavoli europei che contano e questo Esecutivo non ha ancora compreso che se ci si presenta con il cappello in mano, chiedendo l’elemosina, nessuno contemplerà le nostre richieste. Servono proposte concrete, non convinzioni o annunci spot. Altrimenti l’Italia – continuano i due parlamentari 5 Stelle della Commissione Agricoltura – rimarrà sempre lo scolaretto che deve tornare al proprio banco a fare i compiti. Con la presidenza del semestre europeo, abbiamo la possibilità di fare scelte coraggiose ma non si vuol prendere alcun provvedimento. È giunto il momento che il Governo italiano cominci a valutare meglio le conseguenze che le scelte europee hanno sugli ‘affari interni’, perché se dobbiamo continuare a pagare questo scotto questa ‘unione’ diviene né conveniente né desiderabile. Questa ulteriore decurtazione di risorse, che impone il ricorso alla riserva di crisi (da finanziare mediante una riduzione dei pagamenti diretti secondo il meccanismo della disciplina finanziaria) per ‘salvare’ i redditi degli agricoltori unionali che non esportano più in Russia, è un affronto inconcepibile ad un settore che già paga questa gravissima crisi internazionale. L’ulteriore sottrazione di risorse alle imprese agricole – concludono Bernini e L’Abbate (M5S) – appare una scelta priva di qualsiasi logica e contraria ai nostri interessi nazionali. Giova ricordare, infatti, che siamo il secondo partner commerciale della Russia”.

Il comparto agricolo ed agroalimentare italiano, secondo le stesse stime comunicate dal Mipaaf, si conferma un settore dinamico e in grado di creare occupazione anche nel secondo trimestre 2014, con un saldo positivo del +1,8% e con una incoraggiante occupazione che registra un +5,6%. Vanto in tutto il mondo del “made in Italy” con la fetta più grossa del registro dei prodotti a marchio DOP e IGP dell’Unione europea, ora subisce l’ennesimo attacco che ne mina lo sviluppo futuro, senza il Governo Renzi riesca ad imporsi nelle sedi comunitarie. Un esecutivo, peraltro, che vede bocciarsi dalla propria maggioranza, ovvero dal Presidente della Commissione Bilancio Francesco Boccia (PD), anche gli unici provvedimenti (60 milioni di euro in tre anni) a favore dell’agricoltura inseriti nella Legge di Stabilità nonostante al contempo venga innalzata l’aliquota per il gasolio agricolo dal 22% al 26%.

Giuseppe L'Abbate
Deputato Movimento Cinque Stelle

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31/10/2014, 23:31
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EBOLA, M5S: “Controllare e contrastare il traffico illegale di carne selvatica, proveniente da africani residenti in Europea".

Roma, 4 novembre 2014 - Il deputato Paolo Parentela, membro della commissione agricoltura del Movimento 5 Stelle, ha presentato un'interrogazione a risposta scritta per sapere “di quali elementi informativi disponga il Governo in merito al traffico illegale di carne selvatica proveniente da africani residenti in Europea e quali sono, ad oggi, i nostri mezzi di controllo e contrasto”. “Esiste” - mette in guardia Parentela - “in Africa, un rischio sanitario legato al consumo di alimenti di origine animale” e anche se “alle nostre latitudini il rischio dovrebbe essere pressoché da escludere” non dobbiamo dimenticare che “l’Italia si caratterizza come uno dei nodi cardine di smistamento illegale di specie protette e prodotti derivati verso altri Paesi dell’UE e verso Paesi terzi”.

Parentela ha concluso il suo intervento chiedendo al Governo di “inasprire le pene per il prelievo, la detenzione, il traffico e la commercializzazione di specie, parti di specie e prodotti derivati di flora e fauna così da uniformarle ai più restrittivi strumenti vigenti negli ordinamenti giuridici degli altri Paesi, anche Europei, che prevedono pene detentive fino a 7 anni di reclusione”.

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04/11/2014, 17:27
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AGRICOLTURA, M5S: "RENZI CANCELLA LA RICERCA PUBBLICA”

Roma, 4 novembre 2014 - "L’accorpamento tra Inea e Cra avrà un unico risultato: l’annullamento dell’unico ente di ricerca pubblica in agricoltura”: sono le parole dei deputati della Commissione Agricoltura del Movimento 5 Stelle.

Sotto accusa l’articolo 32 della legge di Stabilità: questa mattina in un’audizione in Commissione lo ha detto Giuseppe Alonzo, presidente del Consiglio nazionale per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, confermando la posizione del M5S. L’articolo prevede la fusione die due enti con l’intento annunciato per rilanciare la ricerca nel settore e razionalizzare le spese del dicastero.
“È un’operazione che non serve allo scopo - sostengono i deputati del M5S - tra l’altro l'Inea è stato commissariato a gennaio ein questi mesi ha già prodotto dei tagli. Sarebbe il caso di continuare così, senza accorpare il Cra”.
Tra l’altro il Cra ha un ingente patrimonio immobiliare: “Non sarà - si chiedono i deputati del M5S - che il vero obiettivo sia voler mettere le mani su tale patrimonio e avviare una speculazione su fabbricati e terreni? Ma l'agricoltura non doveva essere il motore trainante della ripresa italiana? allora perché il governo punta alla soppressione di questo fondamentale ente che crea innovazione e knowhow per rendere il nostro settore primario competitivo a livello internazionale? Ci sembrano queste scelte assolutamente scellerate”.
“Non vorremmo - sostengono i pentastellati - che il ministro Martina possa essere ricordato come quello che spazza via i forestali e la ricerca pubblica in agricoltura e che dietro questo accorpamento si nasconda l'intento di nascondere le responsabilità politiche che hanno determinato il grave dissesto finanziario dell'INEA, sul quale noi chiediamo che venga fatta piena luce”.

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04/11/2014, 18:23
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STABILITÀ, M5S: "STRALCIARE L'ART. 32 CHE CANCELLA LA RICERCA IN AGRICOLTURA”

Roma, 5 novembre 2014 - Stralciare l’articolo 32 della legge di stabilità. È quanto chiedono con forza i deputati del Movimento 5 Stelle della Commissione Agricoltura.
“La delega in bianco che viene data al governo per il riordino di Inea e Cra è inaccettabile. Siamo fortemente preoccupati perchè l’intenzione di accorpare il Cra dentro Inea è assolutamente sbagliata, oltre a essere antieconomica. Ci appare come l’ennesimo tentativo di nascondere la responsabilità della politica nella gestione di quest’ente. Non sono i lavoratori o i ricercatori precari ad aver creato il buco di bilancio di Inea e accorpare il Cra in quest’ultimo è una scelta scellerata. Che oltretutto mina definitivamente la ricerca agricola. Infatti - concludono i deputati che stanno seguendo le audizioni in Commissione - continua a mancare da parte di questo esecutivo una visione chiara sullo sviluppo del settore primario. Diciamo con forza il nostro no a questa fusione e alla continua prevaricazione della ricerca”.
Saranno almeno 600 i ricercatori che da gennaio rimarranno senza lavoro. "È così che il ministro dell’Agricoltura Martina vuole rilanciare la ricerca nel settore? È così che il governo vuole tutelare uno dei settori più importanti per l’economia italiana e per tutto il Paese? Alla Leopolda si è fatto un gran parlare di slowfood e chilometro zero: ma è questo il vero volto del Pd e del governo!”.

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05/11/2014, 17:44
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UE-USA, PIGNEDOLI (PD): OK DE CASTRO, TTIP IMPORTANTE PER NOSTRE PRODUZIONI

"L'incarico ricevuto oggi da De Castro, che sarà il referente della commissione Agricoltura del Parlamento Europeo sulla discussione del Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti (Ttip), è un riconoscimento molto rilevante che agevolerà un rapporto più diretto del nostro Paese con l'Unione Europea. L'accordo con gli Stati Uniti per i negoziati di libero scambio attualmente in corso segnerà in modo importante lo sviluppo delle nostre produzioni a partire da quelle agroalimentari. Proprio oggi, in commissione Agricoltura al Senato, ho sollecitato un approfondimento su questo tema, proponendo di audire Paolo De Castro. Il presidente Formigoni ha garantito di essersi già attivato in tal senso". Lo afferma Leana Pignedoli, vicepresidente Pd della commissione Agricoltura a Palazzo Madama.

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05/11/2014, 18:10
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AGRICOLTURA, M5S: "RIDICOLE LE MODIFICHE ALL’ART.32. LA RICERCA RIMANE IN GRANDE PERICOLO”

Roma, 6 novembre 2014 - “Il Pd non si smentisce mai. Per salvare capre e cavoli ha apportato quelle migliorie all'articolo 32 che da inaccettabile lo rende perfettibile secondo le loro parole, ma ovviamente questo è solo uno specchietto per le allodole”. È il commento dei deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Agricoltura dopo una dura giornata di discussioni sulla legge di Stabilità.
"Dalla fusione Cra-Inea nascerà un ente fortemente indebitato che dovrà comunque ridurre con un taglio lineare il 50% delle sue sedi e si vedrà ridotto il budget di altri 3 mln di euro - spiegano i deputati del M5S - E i ricercatori precari? Rimane una grande spada di Damocle che pende sulle loro teste. Infatti per loro è stato inserito solo un blando tentativo di tutelarli, ponendo qualche tiepida affermazione all'interno del parere, che non modificherà il testo. Perché tutto questo? Di certo non per rilanciare la ricerca in agricoltura, bensì per usare la svendita immobiliare del Cra al fine di coprire i debiti causati dalla cattiva gestione politica degli ultimi 10 anni dell’Inea”.
"Il M5S non si arrende - è la promessa dei deputati pentastellati in Commissione Agricoltura - tiene dritta la barra. L'unica azione sensata è stralciare l'articolo 32 per effettuare un reale riordino degli enti di ricerca nelle sedi competenti e con gli attori principali, se realmente si crede nel primato della ricerca italiana in agricoltura”.

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06/11/2014, 20:50
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Crisi olivicoltura, niente stato di calamità e assicurazione

Il M5S presenta una risoluzione per migliorare gli strumenti di gestione del rischio

Roma, 7 novembre 2014 - Niente stato di calamità per contrastare l’annata nera dell’olio, compromesso dalla “Bactrocera oleae”, meglio nota come mosca dell’olivo. Il fondo è al verde. Oggi l’unica soluzione è costituita dalle assicurazioni agevolate. Il piano assicurativo diramato dal ministero delle Politiche Agricole non prevede i danni provocati dalla mosca dell’olivo.

“Lo Stato di Calamità – precisa il deputato M5S in Commissione Agricoltura Filippo Gallinella - si richiede secondo la legge 102/2004 e si avvale del Fondo di solidarietà nazionale. Fondo che però è attualmente vuoto. Oggi l’unica soluzione per essere rimborsati dai danni delle avversità atmosferiche o dalle fitopatologie sono le assicurazioni agevolate, sulle quali è anche possibile avere grossi sconti attraverso la domanda unica Pac. Il problema è che i danni provocati dalla mosca dell’olio non sono previsti nel Piano assicurativo agricolo che il Mipaaf dirama ogni anno”.
Il M5S si sta mobilitando per superare l’impasse burocratica. “Abbiamo presentato – afferma Gallinella - in Commissione agricoltura una risoluzione per impegnare il ministro Martina ad aggiornare il Decreto legislativo 102 del 2004 che ha istituito il Fondo di solidarietà nazionale, per migliorare gli strumenti di gestione del rischio delle aziende agricole, attivando al più presto misure da affiancare alle assicurazioni agevolate, come i fondi di mutualizzazione e gli strumenti di stabilizzazione del reddito (Ist), anche attraverso le risorse a disposizione nel piano di sviluppo rurale nazionale”.

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07/11/2014, 18:59
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