CARNE COLTIVATA, M5S: “GOVERNO FA GIOCO DELLE TRE CARTE, MA DANNEGGIA PAESE” Roma, 18 ott. – “Dopo che la retromarcia sulla carne coltivata che il governo aveva cercato di far passare sottotraccia è stata pubblicamente svelata, il ministro Lollobrigida ha cercato di metterci una pezza, parlando di atto meramente formale. È evidente che si tratta dell’ennesimo mezzuccio per tirare la palla in tribuna, dell’ennesimo gioco delle tre carte. Il ddl del governo, infatti, è palesemente in contrasto con le norme comunitarie e verrà sicuramente bocciato dall’Unione Europea. A quel punto, il governo Meloni potrà nascondersi dietro la retorica dell’Europa cattiva, che impone all’Italia di fare ciò che non vorrebbe. La verità, invece, è che siamo di fronte a un esecutivo incompetente, che sulla scorta del suo furore ideologico finisce per isolare l’Italia, per lasciarla indietro rispetto al resto del continente, per produrre un danno enorme al Paese”. Lo scrivono in una nota congiunta Senatori e Deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Agricoltura Sabrina Licheri, Gisella Naturale, Luigi Nave, Alessandro Caramiello, Sergio Costa e Francesco Silvestri.
AGRICOLTURA, M5S: “SETTORE IN GINOCCHIO, COGNATI D’ITALIA AFFOSSANO PAESE” Roma, 19 ott. – “Mentre i dati sul Pil certificano che le politiche del governo Meloni hanno relegato l’Italia al ruolo di fanalino di coda d’Europa in economia, l’ultimo Rapporto Ismea fotografa una realtà drammatica anche per l’agricoltura del nostro Paese. Mentre il ministro Lollobrigida tesse le lodi del comparto, l’Italia perde terreno nella produzione agricola scivolando al terzo posto, dietro a Francia e Germania. Un autentico disastro dovuto a tanti fattori, ma da uno in particolare. Pesa come un macigno, infatti, il cambiamento climatico, che tra siccità ed eventi estremi si è rivelato un autentico flagello per il settore. Un fenomeno che ancora troppo spesso viene purtroppo messo in dubbio o apertamente negato da numerosi componenti dell’attuale maggioranza. Sono evidenti le responsabilità della premiata ditta Meloni-Lollobrigida. Dicevano di essere pronti, ma i cognati d’Italia sono riusciti solo a mettere in ginocchio l’agricoltura italiana e stanno affossando il Paese”. Lo scrivono in una nota congiunta Senatori e Deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Agricoltura Sabrina Licheri, Gisella Naturale, Luigi Nave, Alessandro Caramiello, Sergio Costa e Francesco Silvestri.
ANIMALI, M5S: “SU PESTE SUINA CRUDELE DOPPIOPESISMO DEL GOVERNO” Roma, 20 ott. - “Varie Regioni del nostro Paese sono state colpite, negli ultimi due anni, da un’epidemia di peste suina africana. Dall’agosto di quest’anno, si sono verificati casi tra i suini domestici in provincia di Pavia, dove attualmente gli allevatori sono sottoposti a restrizioni, con danni nella produzione alimentare per 500mila capi. Parliamo di un importantissimo indotto e di una strategica infrastruttura produttiva del nostro Paese. I piccoli allevatori sono disperati e spaventati dalle misure che sono state adottate. Il Movimento 5 Stelle ha sempre denunciato l’insostenibilità degli allevamenti intensivi, che portano tanti problemi a partire dalla salute degli animali. Oggi abbiamo interrogato il governo per chiedere quante risorse e quali iniziative sta pensando di mettere in campo, ma non possiamo dirci soddisfatti dalle risposte del sottosegretario Molteni”. Lo scrivono in una nota congiunta i Deputati del Movimento 5 Stelle Valentina Barzotti, prima firmataria dell’interpellanza urgente e intervenuta in Aula a Montecitorio per illustrarla, e Alessandro Caramiello, Capogruppo in Commissione Agricoltura alla Camera.
“Non possono infatti bastare - proseguono i Deputati M5S - trappole, recinzioni e abbattimenti, né tantomeno le scarse risorse destinate al risarcimento degli allevatori. Non abbiamo sentito parlare di prevenzione e dell’impatto che l’uomo ha su questa vicenda, sul quale Il M5S continua a sollecitare il governo perché faccia qualcosa. Da un lato, infatti, si incentiva la caccia, dall’altro si organizzano eventi pubblici e attività turistiche con grande affluenza di persone. L’altro punto critico riguarda il fatto che vengano abbattuti anche i maiali sani e non capiamo la ragionevolezza dell’intervento. È comprensibile il principio di prevenzione, ma non è un provvedimento sostenibile, né ragionevole. Sono stati già abbattuti 36mila capi e non sappiamo se fossero infettati o meno.
Ma la cosa che preoccupa di più è la condizione dei piccoli allevatori: non può bastare un sito internet come quello realizzato per dare informazioni. Serve una maggiore vicinanza agli allevatori, che sono spaventati e preoccupati. Il tema, secondo noi, è decisamente sottovalutato e vediamo purtroppo un’enorme distanza del governo e del commissario straordinario dalla realtà degli allevatori e dal benessere degli animali abbattuti. L’esecutivo, poi, fa due pesi e due misure: nei piccoli allevamenti abbiamo assistito all’abbattimento di animali sani e che non si sarebbero spostati, mentre non viene toccata la filiera della grande distribuzione, perché l’industria spinge per non interrompere la produzione. I mezzi adottati finora dal governo, insomma, sono insostenibili, crudeli e vergognosi. Serve un deciso cambio di passo” concludono i Deputati M5S.
Giovedì 26 ottobre alle ore 10, presso la sala stampa della Camera dei deputati, si terrà la Conferenza di presentazione di Generazione Cibo, prima piattaforma sulla carbon farming, supportata da Assalzoo, Assica, Genagricola, XFarm e Zucchi, che si apre al mondo dell’agro-industria e delle Istituzioni per la divulgazione di buone pratiche e la disseminazione di proposte di policy.
Generazione Cibo, con la segreteria generale di Cattaneo Zanetto & Co. e il supporto scientifico di Agri-Lab di SDA Bocconi, guarda al ruolo fondamentale che può giocare l’agri-industria nel contrasto ai cambiamenti climatici, permettendo non solo di stoccare la CO2 prodotta anche da altri settori e limitare le emissioni del settore agricolo stesso, ma anche combattere il degrado del suolo, preservare la biodiversità, gestire le risorse idriche, in linea con le necessità strategiche di una maggiore autonomia produttiva ed energetica del nostro sistema-Paese.
Hanno annunciato la loro presenza fra gli altri, oltre al portavoce Filippo Gallinella e alle realtà che supportano la piattaforma, anche le Istituzioni: On. Sergio Costa, Vicepresidente della Camera dei deputati, On. Maria Cristina Caretta, Vicepresidente Commissione Agricoltura, On. Alessandro Caramiello, On. Raffaele Nevi, Segretario Commissione Agricoltura, On. Maria Chiara Gadda, Vicepresidente Commissione Agricoltura, On. Stefano Vaccari, Segretario di Presidenza Camera dei deputati.
CARNE COLTIVATA, M5S: “GOVERNO CI CONDANNA A ULTIMO POSTO IN EUROPA” Roma, 25 ott. – “Oggi abbiamo chiesto al ministro di fare chiarezza sul caos che il governo ha creato sul decreto riguardante la carne coltivata. Dopo aver inviato la notifica alla Ue, infatti, a meno di un mese dalla scadenza del periodo di non adottabilità, l’esecutivo l’ha ritirata. Dovremmo essere ormai abituati ai dietrofront del governo, ma purtroppo non ci rassegniamo. Questa retromarcia, in più, è stata motivata con le possibili modifiche che arriveranno dal dibattito. Peccato, però, che le nostre proposte siano state tutte bocciate. È chiaro che queste incongruenze non possono che rappresentare un grosso pericolo per l’Italia, che rischia una nuova procedura di infrazione dell’Unione Europea. La risposta del ministro Lollobrigida non ci può minimamente soddisfare, perché con la sua politica inconcludente rischia di far sanzionare il nostro Paese e di fargli accumulare un ritardo irrecuperabile rispetto a un mercato globale che corre veloce e che certo non aspetterà un’Italia che arranca a causa dell’arroganza politica e dell’incapacità di giudizio del governo”. Lo scrivono in una nota i Deputati del Movimento 5 Stelle Elisa Scutellà e Alessandro Caramiello, intervenuti in Aula a Montecitorio in occasione del question time.
“La verità - proseguono i Deputati M5S – è che con le sue scelte il ministro e il suo esecutivo stanno bloccando l’innovazione, la sostenibilità, la tutela del benessere animale. Ma soprattutto, la ricerca scientifica e tecnica tutelata dall’articolo 9 della nostra Costituzione. Questo governo è assolutamente inadeguato. Forse il ministro non è a conoscenza del fatto che siamo autosufficienti nel mercato della carne solo per il pollame. Forse non sa che importiamo il 35-40% dei suini e che la stragrande maggioranza dei bovini che mangiamo sono francesi. Di quale sovranità alimentare e di quale made in Italy stiamo parlando? Se l’Autorità europea per la sicurezza alimentare dovesse garantire la sicurezza della carne coltivata, in nome di chi il governo vorrebbe oggi bloccare le imprese italiane che vogliono investire in un comparto che potrebbe creare indotto e posti di lavoro per il nostro Paese? Dopo aver abolito il reddito di Cittadinanza e affossato il salario minimo, Meloni e i suoi continuano a sfasciare una società che a causa loro è sempre più in difficoltà. Chiediamo al ministro di fermarsi e di non farsi condizionare da interessi corporativi, perché queste scelte ci condanneranno a diventare ultimi in Europa” concludono i Deputati M5S.
AGRICOLTURA, M5S: “SU BRUCELLOSI BASTA ANNUCI DA GOVERNO, SERVONO FATTI” Roma, 28 ott. – “Abbiamo voluto dare un concreto segnale di vicinanza a Pasquale D’Agostino, l’allevatore di Casal di Principe che sta conducendo ormai da undici giorni uno sciopero della fame per denunciare l’emergenza brucellosi in Campania. Parliamo di un comparto, quello della mozzarella di bufala campana, che rappresenta un’autentica eccellenza italiana e una risorsa inestimabile per il nostro territorio. Una filiera che corre gravi rischi di fronte a questa autentica mattanza, con inevitabili ripercussioni sulle aziende del settore e sui suoi lavoratori. Nel manifestare la nostra solidarietà a Pasquale D’Agostino e con lui a tutti gli allevatori campani, rivolgiamo un appello al governo: basta annunci, basta slogan, servono un intervento immediato e fatti concreti. Sono in gioco le vite di migliaia di persone”. Lo scrivono in una nota i Deputati campani del Movimento 5 Stelle Agostino Santillo e Alessandro Caramiello, Capogruppo in Commissione Agricoltura.
CARNE COLTIVATA, DI LAURO (M5S): “GOVERNO DANNEGGIA AMBIENTE, SALUTE E PROGRESSO” Roma, 6 nov. – “Oggi discutiamo un provvedimento ideologico, che non porta alcun vantaggio all’Italia o agli italiani, se non ad alcune specifiche categorie. Stiamo parlando del divieto di produzione e commercializzazione della carne coltivata, un provvedimento che speriamo abbia vita breve. I divieti del governo sono pericolosi per svariati motivi, partiamo ad esempio dal fattore economico: una volta effettuati gli studi necessari e aver ricevuto l’autorizzazione dell’EFSA, poter esportare questo tipo di prodotti sarebbe un’opportunità per gli imprenditori italiani e non si comprende come sarebbe possibile impedire la commercializzazione di carne coltivata se autorizzata dalla Ue. Si vuole condannare il nostro Paese a un ingente danno economico e all’arretratezza rispetto al resto d’Europa e del mondo. Insomma, l’Italia sarà costretta ad inseguire altri Paesi a causa di questa scelta superficiale e insensata”. Lo scrive in una nota Carmen Di Lauro, Deputata del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali, intervenuta questa mattina in Aula alla Camera nella discussione generale sul decreto-legge riguardante la carne coltivata.
“Il governo – prosegue Di Lauro – dice di preoccuparsi per la salute dei cittadini, ma non c’è niente di più falso, perché gli allevamenti intensivi sono molto più nocivi, tra l’uso di farmaci che contribuisce all’insorgere dell’antibiotico resistenza nell’essere umano e il propagarsi di virus letali anche per la popolazione. Pur di difendere gli interessi di allevatori e produttori di carne, il governo se ne infischia della salute degli esseri umani, dell’ambiente, del benessere animale e del progresso scientifico. L’Italia dispone di alcuni dei migliori scienziati al mondo esperti nel campo delle cellule staminali: sarebbe stato opportuno ascoltarli, prima di legiferare. La verità è che questo governo è nemico della natura e lo abbiamo potuto già osservare nel modo in cui viene trattato il tema della fauna selvatica tra catture e abbattimenti e come viene invece favorito il mondo venatorio. Per fortuna, però, la sensibilità su questi temi sta cambiando, soprattutto grazie alle nuove generazioni. Prima o poi queste politiche crudeli e ottuse termineranno e noi faremo il possibile per far sì che diventino velocemente solo un lontano ricordo” conclude Di Lauro.
AGRICOLTURA, CARAMIELLO (M5S): “GOVERNO PUGNALA ALLE SPALLE GIOVANI IMPRENDITORI” Roma, 9 nov. – “Il provvedimento che votiamo oggi puntava a essere una legge rivoluzionaria per il settore agricolo e in particolare per le giovani generazioni che vogliono far parte di questo mondo, ma per colpa di questo governo miope abbiamo buttato nel cestino la possibilità concreta di aiutare un settore che attraversa una crisi profonda. Il governo è invece intervenuto in maniera opposta, depotenziando il testo ottenuto con il lavoro della Commissione e pugnalando alle spalle l’imprenditoria giovanile in agricoltura. Dei cento milioni inizialmente previsti, infatti, ben 85 vengono tagliati, lasciando la miseria di 15 milioni a disposizione del provvedimento. Con queste cifre, difficilmente un giovane potrà far partire un’impresa agricola”. Lo scrive in una nota Alessandro Caramiello, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Agricoltura alla Camera, intervenuto oggi in Aula a Montecitorio nella dichiarazione di voto sulla legge per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo.
“Spiace constatare – prosegue Caramiello – che il testo approvato in Commissione sia stato svuotato sia in termini di contenuti che di risorse. Le proposte inziali erano state condivise da tutti i gruppi parlamentari ma la retromarcia del governo rende la proposta debole e inutile rispetto all’obiettivo che si prefiggeva. Del resto, questa non è la prima retromarcia dell’esecutivo sull’agricoltura, vista la figura barbina compiuta sul settore del florovivaismo. Anche in questo caso, dobbiamo registrare un cortocircuito e il dato è chiaro: la legge non è appoggiata dalla stessa maggioranza, che con questo definanziamento ne distrugge l’intera ossatura.
Nel nostro Paese solo il 13% degli imprenditori agricoli ha meno di 40 anni e sarebbe fondamentale un ricambio generazionale. L’agricoltura rappresenta ancora oggi uno dei pilastri della nostra economia e attirare i giovani sarebbe fondamentale per dare un futuro prospero a questo settore, ma le nuove leve si trovano spesso di fronte a sfide insormontabili, prima fra tutte l’accesso al credito e al finanziamento. Una legge seria avrebbe significato sostenere il futuro del Paese, creare posti di lavoro e favorire la sostenibilità ambientale, ma spiace constatare che il provvedimento del governo va in direzione contraria e tarpa le ali ai nostri giovani. Per tutti questi motivi, non possiamo che votare contro questo provvedimento” conclude Caramiello.
AGRICOLTURA, M5S: “SETTORE TRASCINA PIL VERSO IL BASSO, GOVERNO COSA FA?” Roma, 14 nov. – “Mentre Bankitalia parla di significativi rischi di ribasso del Pil e lo stesso governo, per bocca del ministro dell’Economia Giorgetti, ammette la possibilità di una correzione verso il basso, non possiamo che pensare agli ultimi dati riguardanti il settore dell’agricoltura. Numeri molto preoccupanti, che fanno riferimento al secondo trimestre del 2023 e che fanno segnare un -1,3% rispetto ai tre mesi precedenti e un -1,1% rispetto allo stesso periodo del 2022. È evidente, quindi, che il Pil dell’agricoltura italiana sta contribuendo in maniera determinante a trascinare verso il basso il dato nazionale. E in tutto questo cosa fanno il ministro Lollobrigida e il governo? Non mettono un euro in manovra, non fanno niente contro i danni da cambiamento climatico e le epidemie animali, tagliano i finanziamenti previsti per le imprese agricole giovanili e preferiscono portare avanti la loro battaglia ideologica e autolesionista sulla carne coltivata. Quello dell’agricoltura è un settore strategico, fondamentale per il Paese. Il governo Meloni e il ministro Lollobrigida in particolare continuano a ignorare gli innumerevoli problemi che colpiscono il comparto ogni giorno, ma i dati economici sono lì a ricordarci che gli slogan non salveranno l’agricoltura italiana”. Lo scrivono in una nota i Senatori e i Deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Agricoltura Sabrina Licheri, Gisella Naturale, Luigi Nave, Alessandro Caramiello e Sergio Costa.
CARNE COLTIVATA, M5S: “DDL PREOCCUPA ANCHE QUIRINALE, EVITARE CLAMOROSO AUTOGOL” Roma, 15 nov. – “Emerge da notizie di stampa che anche al Quirinale ci sarebbe preoccupazione per il divieto di produzione e importazione di carne coltivata in Italia voluto dal ministro Lollobrigida e dal governo Meloni. È del tutto evidente che una normativa così campata in aria espone il nostro Paese al concreto rischio di una procedura d’infrazione in caso di approvazione del prodotto da parte dell’Unione Europea, a causa del contrasto tra il testo del governo e le norme comunitarie. Riempiendosi la bocca con il Made in Italy, infatti, l’esecutivo finirebbe in questo modo per danneggiare l’economia italiana, costringendo il nostro Paese a rinunciare a questo settore e all’indotto che ne deriverebbe in termini di giro d’affari e posti di lavoro. La scellerata posizione del governo, inoltre, sgambetta anche la ricerca italiana, che in questo settore potrebbe fare da capofila in Europa, e spreca dunque una gigantesca occasione. Diversificare l’offerta alimentare sana non può mai essere vista come un danno, soprattutto se sostenibile a livello ambientale e utile al benessere animale. Per tutti questi motivi, domani, quando il provvedimento approderà alla Camera per l’approvazione definitiva, continueremo con una netta opposizione per impedire questo clamoroso autogol”. Lo scrivono in una nota i Senatori e i Deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Agricoltura Sabrina Licheri, Gisella Naturale, Luigi Nave, Alessandro Caramiello e Sergio Costa.