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Agricoltura - Parlamento Italiano 
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AGRICOLTURA, L’ABBATE (IPF): IL GOVERNO SI IMPEGNA SUL PIANO STRATEGICO PER IL SETTORE PATATICOLO



13 luglio – “Nell’ambito del Dl Aiuti, il Governo Draghi ha assunto l’impegno a valutare l’adozione di un ‘Piano strategico nazionale per il settore pataticolo’ che permetta al comparto di rafforzarsi e potenziarsi, così da superare le difficoltà che attraversa da anni e vocandosi, in maniera maggiore, alla sostenibilità ambientale, economica e sociale”. Lo rende noto il deputato Giuseppe L’Abbate, esponente di ‘Insieme per il Futuro’ e autore dell’ordine del giorno approvato alla Camera.



“La coltivazione della patata è, dopo il pomodoro, la principale produzione orticola nazionale – prosegue – Ciò nonostante, annualmente, si assiste ad un decremento delle superfici dedicate che costringe gli operatori a ricorrere all’importazione di prodotto estero, anche extra europeo, per soddisfare il fabbisogno italiano, con minori garanzie in termini di origine, tracciabilità e sicurezza alimentare per il consumatore”.



“Diffusa capillarmente nel Paese, inclusi gli ambienti pedoclimatici più complessi dove non esistono valide alternative colturali – aggiunge L’Abbate – la coltivazione della patata sconta elevati costi di produzione che, a seconda degli areali, si aggirano sui 12mila euro ad ettaro. La filiera è in grado di generare un indotto che contribuisce alla creazione di posti di lavoro, anche nelle aree economicamente più svantaggiate del Paese, seppur nell’ultimo decennio non abbia beneficiato di alcuna forma di contributo o sostegno pubblico”.



“Si tratta di una coltura su cui si è già provveduto a ridurre l’impiego di mezzi chimici, allineandosi agli obiettivi previsti dalla nuova Politica Agricola Comune per una agricoltura sempre più ambientalmente sostenibile” conclude il deputato IpF.

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13/07/2022, 15:59
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AGRICOLTURA: TARICCO (PD), SUBITO DECRETO INTERMINISTERIALE PER RIDURRE PRESENZA CINGHIALI

Definire e approvare subito il decreto interministeriale che consentirebbe alle Regioni di intervenire per ridurre la presenza dei cinghiali, che nelle aree agricole è una vera e propria emergenza, anche per i rischi connessi all'infezione da Peste suina africana. E' quanto chiede il senatore Mino Taricco, capogruppo Pd nella Commissione Agricoltura, con un'interrogazione rivolta ai ministri delle Politiche agricole, della Transizione ecologica e della Salute.
"Ieri alcuni assessori all'agricoltura di regioni interessate dalle problematiche connesse all'eccessiva proliferazione di cinghiali- spiega Taricco nell'interrogazione - hanno dichiarato che circa due mesi fa, su indicazione della Commissione politiche agricole e su delega del ministero alla Transazione ecologica, il ministero stesso aveva proposto 'una bozza di decreto interministeriale che prevedeva due sostanziali modifiche all'articolo 19 della legge 157 del 1992 quali l'ampliamento del periodo di caccia al cinghiale e la possibilità da parte delle Regioni di effettuare piani di controllo e selezione nelle aree protette', denunciando che 'da allora non si ha più alcuna notizia del decreto e del suo iter anche se pare che la proposta del MITE sia da tempo stata inviata ai ministeri concertanti' e questo nonostante le regioni avessero 'sostenuto all'unanimità l'iniziativa e che l'avevano addirittura approvata in Conferenza dei presidenti'. La necessità di questo intervento è stata sottolineata sia dalla Commissione Agricoltura del Senato nell'affare assegnato, che dal ministero della Salute . Per questo chiedo ai ministri competenti se non ritengano necessario dare agli enti interessati gli strumenti per agire al più presto".

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13/07/2022, 20:29
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SICCITÀ, CATTOI (M5S): NECESSARIO AVVIARE FASE DI NUOVA BONIFICA INTEGRALE PER CUSTODIA TERRITORIO

13 luglio – “Credo debba nascere una nuova stagione per la custodia del nostro territorio e le parole del ministro Patuanelli, con il loro sguardo a tutto tondo, sia nel breve che nel lungo periodo, richiamano una stagione di una nuova bonifica integrale. Non possiamo andare in crisi a ogni stagione, non solo sul versante idrico. Lo stravolgimento della stagionalità e della distribuzione della piovosità quantitativa nel corso dell’anno produce simmetricamente un’emergenza alluvioni ed esondazioni, frane e dissesto idrogeologico a cui si somma la perdita di suolo fertile e la piaga degli incendi boschivi”. Lo dichiara il deputato Maurizio Cattoi, esponente del Movimento 5 Stelle in commissione Agricoltura, intervenendo oggi a Montecitorio nel corso dell’informativa sull’emergenza idrica del ministro per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli.

“Accogliamo con favore le misure messe in campo dal Governo - prosegue il deputato M5S - come l'investimento di oltre 1,3 miliardi di euro per l’ammodernamento delle infrastrutture irrigue in agricoltura o le iniziative sulla mutualizzazione assicurativa dei danni da calamità ma abbiamo apprezzato soprattutto le parole del ministro sul richiamo alla centralità della Pubblica Amministrazione, alla sua capacità progettuale, al suo ruolo che deve essere rafforzato perché solo così potremo avere servizi più efficaci e più efficienti”.

“Purtroppo, la leva emergenziale, necessaria a fronteggiare l’attualità - sottolinea Cattoi -, è lo strumento cui si ricorre cronicamente nel nostro Paese. Questo da un lato ha consentito un grande sviluppo dei meccanismi di Protezione civile e delle grandi sinergie tra le amministrazioni dello Stato per risolvere puntualmente le necessità più critiche della popolazione o dei comparti colpiti. Però ciò è anche una sconfitta perché dimostra mancata lungimiranza, assenza di programmazione intelligente e scelte non fondate su una visione sistemica dei problemi”.

“Per questo, riteniamo che sia giunto il momento di riorganizzare in capo al Mipaaf una struttura organica che possa, in armonia con le strutture regionali, mettere in pratica azioni sistemiche di politica territoriale che riguardano integralmente pianura e montagna, acqua e incendi, paesaggio e benessere delle popolazioni” conclude Cattoi.

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13/07/2022, 20:31
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SICCITÀ, NATURALE(M5S): INDISPENSABILE PIANO NAZIONALE ACQUE
Roma, 13 lug. - "Visto il perdurare di queste annate siccitose, non si può continuare a ragionare in termini di stato di calamità ma bisogna affrontare il problema in maniera sistemica. Al netto della mancanza di piogge, va detto, che c'è una incapacità endemica di raccolta dell'acqua piovana che dobbiamo risolvere. Basterebbe un quarto della piovosità nazionale per soddisfare il fabbisogno agricolo".
A dichiararlo è la senatrice M5S e capogruppo in commissione agricoltura, Gisella Naturale.

"Più che parlare di commissari, è indispensabile parlare di un piano nazionale delle acque volto a fare importanti investimenti per la riduzione delle perdite e del potenziamento della loro raccolta, creando bacini che abbiano lo scopo anche di rimpinguare le falde sotterranee".

"Bisogna avviare un percorso necessario di avvicinamento per gli agricoltori all'obbligo assicurativo contro i danni", sottolinea Naturale. "Il riutilizzo delle acque reflue deve essere al centro dell'agenda politica, considerando anche che dal prossimo anno entrerà in vigore il regolamento UE 741/2020 sull’uso in agricoltura delle acque affinate". "Anche con la proposta del Piano Laghetti si risponderebbe a questa necessità di affinamento delle acque attraverso la fitodepurazione. Si parla di medio piccoli laghetti in terra che possono raccogliere le acque quando sono in eccesso e lentamente rigenerare gli invasi e dunque captare le acque per utilizzarle quando necessario. Sono temi che riguardano il Paese intero e la sua sostenibilità. Quella sulla siccità e sul recupero dell'acqua è una grande sfida che possiamo vincere solo con l'impegno di tutti", conclude Naturale.

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13/07/2022, 20:32
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CINGHIALI, CILLIS (IPF): STOP TENTENNAMENTI SU GESTIONE FAUNA SELVATICA, URGE INTERVENTO IMMEDIATO E CONCRETO



14 luglio – “In un momento in cui la Peste Suina Africana sta colpendo con un impatto devastante le produzioni agroalimentari, le esportazioni e le attività ludico-sportive e turistico-ricettive e i cinghiali mettono a serio repentaglio l’incolumità degli abitanti, andando persino a mordere i bagnanti sulle spiagge liguri, non possiamo permetterci alcun tentennamento. Ancor peggio se ciò è dovuto a questioni prettamente ideologiche di alcune forze politiche totalmente miopi, a totale danno di imprese e cittadini. È necessario e urgente, pertanto, un chiarimento alla luce delle parole del coordinatore della Commissione politiche agricole della Conferenza Stato-Regioni, Caner, che destano preoccupazione e sconcerto sull’eventuale ostruzionismo di parte del Parlamento al decreto interministeriale sull’emergenza cinghiali”. Lo dichiara il deputato Luciano Cillis, esponente di ‘Insieme per il Futuro’ in commissione Agricoltura.



“Abbiamo fortemente voluto il commissario e ritengo che, visto l'allargamento della zona rossa, dovremmo concedergli più risorse – prosegue – Abbiamo richiesto un intervento del Governo per fronteggiare questa situazione, partendo dalla modifica della legge 157/92 che, a trent'anni dalla sua emanazione, sarebbe finalmente ora aggiornare. Ora non possiamo permetterci ulteriori tentennamenti frutto di posizioni ideologiche”.



“Rinnovo l’invito ad allargare il periodo della caccia agli ungulati e la maggior semplicità nelle procedure regionali per gli abbattimenti selettivi e di contenimento. Infine, ritenendo che la fauna selvatica è un patrimonio indisponibile dello Stato come dice l'art. 1 della 157/92, sarebbe anche ora di creare una Polizia ambientale perché non possiamo pensare di affidare la gestione di un bene pubblico a dei volontari”, conclude il deputato di ‘Insieme per il Futuro’

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14/07/2022, 14:41
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PESTE SUINA AFRICANA: IL SENATORE TARICCO INTERROGA I MINISTRI PATUANELLI, CINGOLANI E SPERANZA

Il Senatore Mino Taricco, insieme ai colleghi Marcucci, Vattuone, Iori, Laus, Manca, Alfieri, Ferrari, Collina, Boldrini, Fedeli, Astorre, D’Alfonso, Stefano, Ferrazzi, Pittella, Pinotti, Rojc, Biti, interroga il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, il Ministro della Transizione ecologica e il Ministro della Salute per sollecitare interventi ormai non più procrastinabili al fine di ridurre la densità, insostenibile a questo punto in larga parte del territorio, dei cinghiali oltre a definire ed approvare urgentemente il decreto interministeriale per l’ampliamento del periodo di caccia al cinghiale e la possibilità di piani di controllo e selezione nelle aree protette

Circa due mesi fa, su indicazione della Commissione Politiche agricole, il Ministero della Transizione Ecologica aveva proposto “una bozza di decreto interministeriale che prevedeva due sostanziali modifiche all’articolo 19 della Legge 157 del 1992 quali l’ampliamento del periodo di caccia al cinghiale e la possibilità da parte delle Regioni di effettuare piani di controllo e selezione nelle aree protette.

Continua il Senatore Taricco: “Alcuni assessori regionali all’agricoltura hanno denunciato, da tempo, la completa assenza di notizie riguardanti il sopracitato decreto e del suo iter legislativo, anche se parrebbe che la proposta del MITE sia da tempo stata inviata ai Ministeri concertanti.

Ricordo che, solo lo scorso 7 Gennaio nel comune di Ovada veniva rinvenuta la prima carcassa di cinghiale morto per PSA, e da allora nelle due Regioni – Piemonte e Liguria – ne sono state rinvenute oltre 160 con segnalazioni anche in altre Regioni.

Nelle aree agricole di gran parte del nostro Paese l’eccesso di presenza di cinghiali sta ormai assumendo i caratteri di una vera e propria emergenza ed i rischi connessi all’allargamento dell’infezione da Peste Suina Africana – PSA – rimangono altissimi.

La IX Commissione Agricoltura del Senato, già nel Luglio 2021, a conclusione dell’esame, ai sensi dell’articolo 34, comma 1, primo periodo e per gli effetti dell’articolo 50, comma 2, del Regolamento, dell’Affare sulle problematiche inerenti ai danni causati all’agricoltura dall’eccessiva presenza di fauna selvatica, richiamato l’ampio ciclo di audizioni svolto con i soggetti istituzionali competenti ed esperti, nonché il materiale acquisito, per quanto concerneva il cinghiale affermava che con la crescita della popolazione dei cinghiali ed il conseguente maggior rilievo assunto dalla questione dei danni da loro arrecati all’agricoltura e alla sicurezza umana, negli ultimi anni si è anche intensificato l’impatto e di conseguenza il disagio delle Comunità locali interessate ed ancora che tra le implicazioni che rendono necessario ed urgente un intervento sull’eccessiva proliferazione della specie vi siano i rischi sanitari che l’eccessiva diffusione del cinghiale possa esercitare verso il comparto zootecnico

Il numero sproporzionato di cinghiali infatti aumenta in modo esponenziale i rischi di introduzione di alcune patologie, come la PSA, in grado di creare importanti rischi sanitari per la successiva diffusione degli agenti patogeni sia a carico delle popolazioni selvatiche di cinghiali sia a carico di allevamenti di maiali domestici.

La risoluzione approvata impegnava il Governo ad affrontare e risolvere definitivamente il problema dello squilibrio della fauna selvatica nel nostro Territorio e dei danni da essa generati per la sicurezza e la salute pubblica, nonché per la salvaguardia della biodiversità, anche sviluppando strategie emergenziali per ridurre i conflitti e facilitando l’accesso alle informazioni sui potenziali effetti negativi delle interazioni uomo-specie problematiche

Per questi motivi ho voluto, insieme ai miei colleghi, richiamare l’attenzione del Ministro Patuanelli, di concerto al Ministro Cingolani e al Ministro Speranza, in modo tale che si possano attivare il prima possibile interventi, ormai non più procrastinabili, per ridurre la densità dei cinghiali ormai insostenibile in larga parte del territorio oltre a definire ed approvare urgentemente il decreto interministeriale citato al fine di dare gli strumenti necessari agli Enti istituzionalmente interessati per intervenire” conclude così il Senatore Mino Taricco

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14/07/2022, 20:15
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PESCA, L’ABBATE (IPF): PRESTO AL VIA I CONTRATTI DI FILIERA PER IL COMPARTO ITTICO

16 luglio – “È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero delle Politiche agricole sui ‘Contratti di filiera settore ittico, tipologie di interventi e intensità di aiuto’ con cui si dà avvio a questo fondamentale strumento per la pesca nazionale. Gli operatori della filiera ittica potranno così ottenere un sostegno adeguato che possa permetter loro di raggiungere i traguardi che hanno già visto protagonista l’agricoltura italiana. Verranno finanziati accordi di filiera in ambito multiregionale finalizzati a sostenere investimenti sia connessi all’attività produttiva delle imprese di pesca e acquacoltura, sia relativa alla trasformazione di prodotti ittici e sia per la loro commercializzazione e per la partecipazione dei produttori ittici ai regimi di qualità e la realizzazione di campagne di comunicazione e promozione per sensibilizzare il pubblico sui prodotti di pesca e dell’acquacoltura sostenibili. Le spese ammissibili per progetto non dovranno superare i due milioni di euro, un milione per beneficiario. Inoltre, verranno finanziati progetti di ricerca e sviluppo nel settore ittico per una singola spesa massima di 7,5 milioni di euro”. Lo rende noto il deputato Giuseppe L’Abbate, esponente di ‘Insieme per il Futuro’.

“Il contratto di filiera deve favorire processi di riorganizzazione dei rapporti tra i differenti soggetti della filiera, anche alla luce della riconversione in atto nei diversi comparti – prosegue – al fine di promuovere la collaborazione e l’integrazione tra i soggetti della filiera stessa, stimolare la creazione di migliori relazioni di mercato e garantire prioritariamente ricadute positive sulla produzione ittica”.

“Invito, pertanto, le imprese della pesca, che nel frattempo stiamo sostenendo a fronteggiare il caro-gasolio con l’estensione del credito d’imposta anche nel secondo trimestre di quest’anno, a cogliere questa opportunità che poggia sulle risorse del fondo correlato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, pari a 1,2 miliardi di euro. Si tratta di una occasione fondamentale per il rilancio del settore e per una concreta redistribuzione della ricchezza lungo tutta la filiera” conclude Giuseppe L’Abbate (IpF).

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16/07/2022, 20:06
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BASILICATA, CILLIS (IPF): GENOMICA, PRECISIONE, ENERGIA E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE LE LINEE GUIDA DELLO SVILUPPO AGRICOLO

“L’agricoltura italiana, con 522 miliardi di euro di fatturato e quasi 2 milioni di imprese, non produce solo cibo quanto piuttosto valore, il più alto valore aggiunto agricolo d’Europa. Per fare questo dobbiamo puntare sull’innovazione e il capitale umano che è oramai un dovere e non più una scelta. Le nuove frontiere della ricerca nel comparto primario sono la genomica con le Tecniche di Evoluzione Assistita, l’agricoltura di precisione, lo sviluppo delle agro-energie e la sostenibilità ambientale. Tutte sfide che la Basilicata deve saper interpretare al meglio per rendere le proprie imprese agricole sempre più competitive sui mercati nazionali ed esteri”. Lo dichiara il deputato Luciano Cillis, esponente di ‘Insieme per il Futuro’ in commissione Agricoltura alla Camera, a margine del convegno tenutosi oggi al centro CREA di Bella Muro (Potenza) e denominato “Innovazione e Sviluppo in Agricoltura” a cui hanno partecipato il direttore generale del CREA, Stefano Vaccari; il presidente del CIB Consorzio Italiano Biogas, Piero Gattoni; il direttore generale ANBI (Consorzi Bonifica), Massimo Gargano; il direttore del Centro CREA Zootecnia e Acquacoltura, Salvatore Claps; i professori dell’Università della Basilicata, Giovanni Di Carlo e Francesco Genovese; il direttore del Centro CREA Cerealicoltura e Colture Industriali, Nicola Pecchioni; il business manager alternative fuel di New Holland, Alessandro Zilli e, infine, l’agronomo Silvio Fritegotto.

“Il CREA – ha dichiarato il direttore generale Vaccari – è pronto a sperimentare sui suoi terreni le varietà genomiche già selezionate in laboratorio come viti resistenti alla peronospera, riso resistente allo stress idrico, meli resistenti alla ticchiolatura e presto anche orzo e frumento duro più performanti, pomodori capaci di bloccare le orobanche, melanzane senza semi”.

Tra le altre sfide, sempre nel solco della sostenibilità ambientale, vi è l’agricoltura di precisione. “Dobbiamo mettere in campo sistemi previsionali per migliorare la difesa delle colture così da efficientare l’utilizzo dei fitofarmaci – aggiunge il deputato Cillis (IpF) – sistemi di simulazione per ottimizzare l’uso della risorsa irrigua soprattutto dinanzi al ripetersi di eventi siccitosi così drammatici come quello che stiamo vivendo nonché la previsione delle rese e l’agromeccanica digitale che vede l’Italia leader nel mondo dopo USA e Giappone”.

Dal punto di vista energetico, invece, la grande sfida è quella di cogliere le opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dove vi sono 4,5 miliardi di euro a disposizione delle imprese agroalimentari italiane tra agrisolare (fotovoltaico sui tetti), agrivoltaico (connubio tra produzione energetica e agricola) e sviluppo del biometano integrato.

Infine, tra le leve da attuare per innovare e sviluppare il comparto primario vi è quella ambientale. “Significa marketing e riduzione dei costi – conclude Cillis – L’agricoltura italiana può vantare un livello di attenzione agli impatti ambientali molto elevata. Siamo i primi al mondo per biodiversità, con ben il 16% di agricoltura biologica; in dieci anni, inoltre, abbiamo piantato oltre 600mila ettari di foreste con più di 2 miliardi di tonnellate di CO2 stoccati. Risultati importante che dobbiamo cavalcare per valorizzarli agli occhi dei consumatori che acquistano prodotti italiani”.

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24/07/2022, 12:57
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AGRICOLTURA, GAGNARLI (IPF): EXPORT AGROALIMENTARE CRESCE DEL 17% NEL 2022

28 luglio – “Nonostante la ‘tempesta perfetta’ che si è abbattuta, da inizio anno, sul comparto agricolo nazionale, le esportazioni Made in Italy agroalimentari continuano a crescere, con un aumento del 16,8 per cento anche nei primi mesi del 2022. Nel periodo gennaio-aprile, infatti, le nostre imprese sono riuscite ad esportare cibi e bevande per ben 18,3 miliardi di euro. Un risultato frutto delle sinergie messe in campo con il ‘Patto per l’Export’, con cui si è riusciti a mettere attorno allo stesso tavolo, rendendoli protagonisti, come ha ribadito il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, durante l’Assemblea Nazionale Coldiretti”. Lo dichiara la deputata Chiara Gagnarli, capogruppo di ‘Insieme per il Futuro’ in commissione Agricoltura.
“Con tenacia e impegno – aggiunge – le imprese agroalimentari sono riuscite a bissare il record del 2021 quando si è raggiunta la cifra record di 52 miliardi di euro, registrando un +11 per cento sull’anno precedente”.



“L’export rappresenta un terzo del PIL italiano e concorre a creare posti di lavoro e redditività – conclude Gagnarli (IpF) – Un elemento imprescindibile, quindi, per il progresso economico del Paese”.

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28/07/2022, 19:49
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AGRICOLTURA, GALLINELLA (IPF): ACCORDO SUL BENESSERE ANIMALE NEGLI ALLEVAMENTI

28 luglio – “Raggiunto l’accordo in Conferenza Stato-Regioni sul decreto interministeriale relativo al sistema unitario di certificazione del benessere animale come indicato dal mio emendamento, approvato durante la conversione in legge del Dl Rilancio, che introduce il Sistema di Qualità Nazionale per la zootecnia. Viene così stabilito il procedimento per la definizione dei requisiti di salute e benessere animale e si istituisce il relativo Comitato tecnico-scientifico”. Lo dichiara il deputato Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura della Camera ed esponente di ‘Insieme per il Futuro’.

“Potremo presto, dunque, valorizzare le produzioni italiane che si impegnano a tutela del benessere animale e della sostenibilità, fornendo al contempo informazioni univoche al consumatore – aggiunge – Non posso che salutare con entusiasmo una norma che ho fortemente voluto per innovare le nostre imprese zootecniche che ora, adottando sistemi di qualità, avranno l’opportunità di farsi conoscere sui mercati per il loro impegno nell’ottica della transizione ecologica”.

“Solo con un consumo consapevole potremo, infatti, accelerare le modifiche dei sistemi produttivi nel solco della strategia ‘Farm to Fork’, perché è la domanda che fa l’offerta”, conclude Gallinella (IpF).

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28/07/2022, 19:50
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