Peste suina: Taricco (Pd), “Nostro obiettivo è sradicare malattia, serve ridurre presenza cinghiali”
“Illustrando gli emendamenti al decreto contro la peste suina ho voluto chiarire che il nostro obiettivo, anche sulla scorta delle criticità e dei rischi emersi nel corso delle audizioni, è il rafforzamento degli strumenti in mano al commissario per permettergli di intervenire con rapidità ed efficacia, ed i chiarimenti necessari sui suoi poteri e sui rapporti con la sanità territoriale e con istituzioni ed enti con funzioni pubbliche sul territorio. L’obiettivo da perseguire è la eradicazione della peste suina africana nell’area infetta a cavallo tra Piemonte e Liguria, ma anche quello di evitare che si allarghi alle aree circostanti che coinvolgono anche le regioni Emilia Romagna, Lombardia e Toscana, ed ancora quello di ridurre su tutto il territorio nazionale la eccessiva presenza di cinghiali che rendono alto il potenziale rischio di diffusione, anche alla luce dei dati di ISPRA che ci consegnano una densità di presenza di ungulati in moltissime zone addirittura di dieci volte della consistenza che sarebbe sostenibile". Così il senatore Mino Taricco, capogruppo Pd in commissione Agricoltura. "Abbiamo presentato proposte - continua Taricco - tra l’altro sostenute dalle regioni, dagli Zooprofilattici e dalle sanità regionali in audizione, per chiarire le norme, per prevedere risorse a sostegno della velocità degli interventi, ampliare il novero dei soggetti impiegabili e definire in modo puntuale la catena di comando nelle azioni di controllo, per coinvolgere i proprietari dei fondi ovviamente con le necessarie abilitazioni ed autorizzazioni, per chiarire le procedure autorizzative delle azioni da mettere in campo, evitando ci possano essere interferenze connesse alle procedure ordinarie che ne rallentino la attuazione. La priorità in questo momento è eradicare nelle aree infette e ridurre il rischio in tutte le altre aree”.
VINO, GALLINELLA (M5S): CERTIFICAZIONE DI SOSTENIBILITÀ DIVIENE REALTÀ
17 marzo – “Con l’approvazione del disciplinare di certificazione nazionale della sostenibilità della filiera vitivinicola da parte del Ministero delle Politiche Agricole, l’Italia è il primo Paese a dotarsi di un sistema all’avanguardia e al passo con i tempi. Attraverso un logo distintivo, i vini italiani potranno certificare e comunicare di essere realizzati seguendo specifiche regole di produzione che diano importanza e attenzione ai relativi impatti ambientali”. Lo dichiara il deputato Filippo Gallinella (M5S), presidente della commissione Agricoltura e primo firmatario dell’emendamento che ha istituito il sistema unitario di certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola, che utilizza le modalità del SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata).
“Giunge così a compimento - prosegue - il percorso tracciato dalla norma che abbiamo voluto introdurre nel Decreto Rilancio, che raccoglie il lavoro compiuto negli ultimi anni dall’intera filiera del vino nel solco delle principali strategie comunitarie ‘Green Deal’ e ‘Farm to Fork’. Un valore aggiunto per il comparto vitivinicolo nazionale, leader nel mondo, e un fattore rilevante per i consumatori e il mercato, anche in questo momento in cui sembra che le tematiche relative alla sostenibilità ambientale siano passate in secondo piano, dinanzi ai drammatici scenari internazionali”.
“Attraverso il lavoro del CoSVi (il comitato della sostenibilità vitivinicola a cui partecipano Mipaaf, Regioni, Crea, Accredia e, a titolo consultivo, i produttori) - aggiunge Gallinella - sono state messe a sistema le buone pratiche da seguire in campo e in cantina per garantire il rispetto dell’ambiente, la qualità e la sicurezza alimentare, la tutela dei lavoratori e dei cittadini e un adeguato reddito agricolo”.
“Nell’attesa che si completi il processo di integrazione dei diversi sistemi di certificazione, si utilizzeranno procedure e standard previsti dal SQNPI” conclude.
PRODUZIONE CEREALICOLA IN AFFANNO: IL SENATORE TARICCO INTERROGA IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Il Senatore Mino Taricco, insieme ai colleghi Pittella, Astorre, Stefano, Porta, Vattuone, Collina, Boldrini, Rojc, D’Arienzo, Fedeli, Ferrazzi, Cirinnà, Laus, Giacobbe, Verducci, Biti, Iori, interroga il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali per valutare possibili iniziative a sostegno dell’intero settore cerealicolo che, a seguito del conflitto tra Russia e Ucraina, sta registrando un preoccupante rischio di carenza nei futuri approvvigionamenti di cereali e che al tempo stesso registra nel nostro Paese un preoccupante abbandono di terreni.
E’ stata presentata in Senato l’interrogazione attraverso la quale il Senatore Mino Taricco sollecita il Ministro Patuanelli per una valutazione di possibili iniziative circa la possibilità di riduzione dei parametri di contaminanti nella catena alimentare che garantiscano un alto livello di sanità animale e pubblica sia nei mangimi sia negli alimenti, e al tempo stesso di valorizzare percorsi di sostegno alla cerealicoltura di eccellenza attraverso accordi di filiera con impegni pluriennali finalizzati a tutelare la salute del consumatore e le sue scelte, in un quadro di valorizzazione e di sostegno della produzione nazionale e di recupero produttivo in tante realtà locali.
Continua il Senatore Taricco: “La sola regione del Piemonte, per rispondere alle gravi difficoltà di approvvigionamento dall’estero determinate dal conflitto tra Russia e Ucraina, potrà utilizzare 20 mila ettari di terreni “a riposo” per semine primaverili, di cui 3.000 nella sola Provincia di Cuneo, arrivando a coltivare 75 milioni di quintali in più di mais per gli allevamenti, grano duro per la pasta e tenero per la panificazione, così come nelle regioni del Sud Italia – Puglia, Basilicata e Sicilia in testa, sono circa 600 mila gli ettari di seminativi non coltivati che potrebbero essere sfruttati per la produzione di grano duro e partecipare così alla riduzione sensibile della dipendenza dall’estero, ma oltre alla possibilità è necessario creare le condizioni per una sostenibilità reale anche prospettica della filiera nazionale.
Il Regolamento CEE 1881/2006, che definisce i tenori massimi di alcuni contaminanti nei prodotti alimentari, fissa il valore del DON a 1250 microgrammi/Kg per i cereali non trasformati e a 1750 per il grano duro. Appare evidente che riducendo il parametro delle micotossine consentite nella granella di farina si manterrebbe più alto il livello di garanzia della nostra salute, garantendo controllo più efficace dei contaminanti presenti all’interno dei cereali. Un limite di micotossine più vicino ai 500 microgrammi/Kg, sostenibile per le produzioni nazionali grazie al clima, permetterebbe la valorizzazione della migliore salubrità delle produzioni italiane rendendole, di conseguenza, più competitive e potrebbe essere insieme alle altre azioni un incentivo ad aumentare la nostra autosufficienza in questo comparto.
Per questi motivi ho voluto, insieme ai miei colleghi, richiamare l’attenzione del Ministro Patuanelli sulla necessità di valutare alternative utili al comparto al fine di ricreare condizioni per un recupero produttivo in tante nostre realtà locali, oltre ad un attento monitoraggio della situazione odierna che sta colpendo l’intero settore, anche valutando le implicazioni e le interconnessioni con il settore zootecnico” conclude così il Senatore Mino Taricco
AGRICOLTURA, CILLIS (M5S): POSITIVE LE PRIME MISURE PER FRONTEGGIARE EMERGENZA MA NECESSARIO UN DECRETO DEDICATO AL COMPARTO PRIMARIO
21 marzo – “Siamo al fianco degli agricoltori e allevatori che stanno manifestando nelle piazze le critiche difficoltà che gli instabili scenari internazionali causano alle loro produzioni. È necessario agire nell’immediato senza dimenticare quelle riforme strutturali che renderanno più forte e competitivo il comparto primario, di cui il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un’occasione unica da non lasciarsi sfuggire. Il Governo è intervenuto nell’ultimo decreto stanziando 200 milioni di euro circa e si sta muovendo sia per modificare in Ue alcuni vincoli normativi che frenano le produzioni nazionali, sia per le vie diplomatiche per creare partnership commerciali così da importare da nuovi Paesi quelle materie prime di cui abbiamo bisogno”. Lo dichiara il deputato Luciano Cillis, esponente M5S in commissione Agricoltura, presente ieri alla manifestazione indetta dalla CIA-Agricoltori a Scanzano Jonico (Matera).
“Nel decreto per fronteggiare la crisi generatasi dopo l'invasione russa dell'Ucraina - prosegue - vengono stanziati 35 milioni di euro per rifinanziare il ‘Fondo per lo sviluppo e il sostegno alle filiere agricole e della pesca’. Si destinano 20 milioni a Ismea per garanzie pubbliche gratuite al fine di rinegoziare e ristrutturare i mutui fino a 25 anni”.
“SI interviene sul caro-carburanti - aggiunge Cillis - con un credito d’imposta del 20% sulla spesa sostenuta nel primo trimestre dell’anno e, infine, per sopperire alla mancanza di prodotti chimici, si ammette l’utilizzo del digestato equiparato come fertilizzante”.
“In Parlamento cercheremo di migliorare il testo del provvedimento ma resta l’auspicio dell'emanazione di un decreto dedicato al comparto agricolo che possa rispondere all’emergenza produttiva che le filiere agroalimentari italiane stanno vivendo” conclude.
----------------- MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati
AGRICOLTURA, CASSESE (M5S): SU AGROENERGIE POSITIVA LA NORMA DEL DIGESTATO EQUIPARATO
21 marzo - “Accolgo con grande soddisfazione l’inserimento della norma sul digestato equiparato nell’ultimo decreto emanato dal Governo per fronteggiare l'impatto della crisi in Ucraina. A fronte della difficoltà di reperire prodotti chimici, questo sottoprodotto organico prodotto grazie agli impianti di biogas e biometano potrà essere finalmente utilizzato in sostituzione dei fertilizzanti chimici, restituendo fertilità al suolo ed in coerenza con gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dal ‘Green Deal’ e dalle altre strategie comunitarie”. Lo dichiara il deputato Gianpaolo Cassese, esponente M5S in commissione Agricoltura.
“Lavoro da anni a questo risultato - aggiunge - che fa fare un passo in avanti alla economia circolare in ambito agricolo e che oggi si rivela quanto mai necessario anche per rispondere all’aumento vertiginoso dei prezzi dei fertilizzanti di importazione causato dal conflitto in Ucraina. Le caratteristiche e le modalità di impiego del digestato equiparato saranno definite con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro della transizione ecologica”.
“Potenziare il percorso delle energie rinnovabili e della transizione energetica è la strada maestra per affrontare la grave crisi energetica provocata dall’invasione russa dell’Ucraina e dalla pandemia” conclude Cassese.
----------------- MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati
AGRICOLTURA, GALLINELLA (M5S): GOVERNO PUNTI SULLE TECNICHE DI EVOLUZIONE ASSISTITA PER CONIUGARE AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE E SOSTENIBILITÀ
21 marzo – “Il giusto connubio tra aumento delle produzioni agroalimentari e transizione ecologica, riducendo l’impatto ambientale, è rappresentato dalla TEA, le Tecniche di Evoluzione Assistita. Alla luce delle tante voci che negli ultimi giorni hanno sposato la nostra posizione, rinnoviamo l’auspicio che il Governo Draghi in un prossimo decreto faccia sua la mia proposta normativa, presentata lo scorso dicembre alla Camera, così da avviare e accelerare sul versante dell’innovazione in campo”. Lo dichiara il deputato Filippo Gallinella (M5S), presidente della commissione Agricoltura e primo firmatario della proposta di legge sulle TEA.
“L’Italia è leader della ricerca in Europa sulle TEA - aggiunge - ma è giunto il momento di portare in campo aperto questi studi sugli organismi prodotti con tecniche di genome editing (mutagenesi sitodiretta) e cisgenesi. La sperimentazione scientifica sarà sotto l’egida della ricerca pubblica”.
“Parliamo di pratiche - spiega Gallinella - che accelerano ciò che gli agricoltori fanno da sempre nei loro terreni e che poco o nulla hanno a che vedere con altre tecniche oramai obsolete. Con le TEA aumenteremmo la nostra produttività, a parità di utilizzo di suolo, preservando le peculiarità della biodiversità italiana ma soprattutto potremo farlo senza scongiurare gli sforzi sulla sostenibilità ambientale che l’Europa sta facendo da anni e che sono al centro della prossima PAC, la Politica Agricola Comune”.
“Avremo così un minor impatto ecologico grazie alla riduzione nell’utilizzo di fitofarmaci per piante che aumentano la propria resistenza ai cambiamenti climatici. Si tratta di un percorso da avviare nel più breve tempo possibile per raggiungere quanto prima, su larga scala, i risultati necessari al comparto agricolo nazionale” conclude.
----------------- MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati
PRODUZIONE CEREALICOLA IN AFFANNO: IL SENATORE TARICCO INTERROGA IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Il Senatore Mino Taricco, insieme ai colleghi Pittella, Astorre, Stefano, Porta, Vattuone, Collina, Boldrini, Rojc, D’Arienzo, Fedeli, Ferrazzi, Cirinnà, Laus, Giacobbe, Verducci, Biti, Iori, interroga il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali per valutare possibili iniziative a sostegno dell’intero settore cerealicolo che, a seguito del conflitto tra Russia e Ucraina, sta registrando un preoccupante rischio di carenza nei futuri approvvigionamenti di cereali e che al tempo stesso registra nel nostro Paese un preoccupante abbandono di terreni.
E’ stata presentata in Senato l’interrogazione attraverso la quale il Senatore Mino Taricco sollecita il Ministro Patuanelli per una valutazione di possibili iniziative circa la possibilità di riduzione dei parametri di contaminanti nella catena alimentare che garantiscano un alto livello di sanità animale e pubblica sia nei mangimi sia negli alimenti, e al tempo stesso di valorizzare percorsi di sostegno alla cerealicoltura di eccellenza attraverso accordi di filiera con impegni pluriennali finalizzati a tutelare la salute del consumatore e le sue scelte, in un quadro di valorizzazione e di sostegno della produzione nazionale e di recupero produttivo in tante realtà locali.
Continua il Senatore Taricco: “La sola regione del Piemonte, per rispondere alle gravi difficoltà di approvvigionamento dall’estero determinate dal conflitto tra Russia e Ucraina, potrà utilizzare 20 mila ettari di terreni “a riposo” per semine primaverili, di cui 3.000 nella sola Provincia di Cuneo, così come nelle regioni del Sud Italia – Puglia, Basilicata e Sicilia in testa, sono circa 600 mila gli ettari di seminativi non coltivati che potrebbero essere sfruttati per la produzione di grano duro, arrivando a coltivare complessivi 75 milioni di quintali in più di mais per gli allevamenti, grano duro per la pasta e tenero per la panificazione e partecipare così alla riduzione sensibile della dipendenza dall’estero, ma oltre alla possibilità è necessario creare le condizioni per una sostenibilità reale anche prospettica della filiera nazionale.
Il Regolamento CEE 1881/2006, che definisce i tenori massimi di alcuni contaminanti nei prodotti alimentari, fissa il valore del DON a 1250 microgrammi/Kg per i cereali non trasformati e a 1750 per il grano duro. Appare evidente che riducendo il parametro delle micotossine consentite nella granella di farina si manterrebbe più alto il livello di garanzia della nostra salute, garantendo controllo più efficace dei contaminanti presenti all’interno dei cereali. Un limite di micotossine più vicino ai 500 microgrammi/Kg, sostenibile per le produzioni nazionali grazie al clima, permetterebbe la valorizzazione della migliore salubrità delle produzioni italiane rendendole, di conseguenza, più competitive e potrebbe essere insieme alle altre azioni un incentivo ad aumentare la nostra autosufficienza in questo comparto.
Per questi motivi ho voluto, insieme ai miei colleghi, richiamare l’attenzione del Ministro Patuanelli sulla necessità di valutare alternative utili al comparto al fine di ricreare condizioni per un recupero produttivo in tante nostre realtà locali, oltre ad un attento monitoraggio della situazione odierna che sta colpendo l’intero settore, anche valutando le implicazioni e le interconnessioni con il settore zootecnico” conclude così il Senatore Mino Taricco
AGRICOLTURA, PIGNATONE (M5S): PUNTARE SU INNOVAZIONE SENZA PERDERE DI VISTA LA TRANSIZIONE ECOLOGICA
22 marzo – “La crisi internazionale spinge a rivedere e modificare alcune impostazioni legate all’agricoltura. Accanto all’aspetto energetico, risulta fondamentale diversificare l’approvvigionamento alimentare nonché raggiungere un buon grado di autosufficienza, in maniera resiliente. Tutto ciò nel solco della sostenibilità ambientale. La legge che abbiamo approvato sulle produzioni biologiche, importantissima soprattutto per la Sicilia che vanta il primato in Italia per numero di aziende votate al Bio, si colloca proprio in questa direzione”. Così, il deputato alla Camera Dedalo Pignatone, durante il suo intervento al convegno di Confagricoltura dal titolo ‘La transizione dell’agricoltura siciliana’ che si è svolto oggi a Mondello (Palermo).
“Dobbiamo agire - ha aggiunto - per dare respiro immediato alle imprese, garantendo loro la liquidità necessaria per superare questa fase di aumento esorbitante dei costi delle materie prime, dell’energia e dei carburanti. Inoltre, andranno necessariamente ripensati alcuni aspetti legati alla produzione mentre andrà elaborato un piano con procedure precise per superare la crisi degli approvvigionamenti: revisione dei regolamenti comunitari più stringenti, recupero dei terreni potenzialmente coltivabili nonché avvio di una seria riflessione sulle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA) in agricoltura, in grado di aumentare la produttività coniugandola con un minor impatto ambientale. Auspico, dunque, che il Governo faccia sua la proposta normativa di cui sono firmatario”.
“Sul versante energetico, infine, è necessario superare quei vincoli burocratici che non permettono agli impianti di biogas di aumentare la produzione. Va altresì incentivato l’agrivoltaico, in grado di coniugare la produzione di energia elettrica con quella agricola” ha concluso Pignatone.
AGRICOLTURA, GALLINELLA (M5S): PAC FLESSIBILE E INNOVAZIONE SONO LA RISPOSTA ALLE CRISI
23 marzo – “L’attuale crisi causata dall’aggressione all’Ucraina ha dimostrato quanto oggi l’Ue e l’Italia siano legate indissolubilmente a merci e servizi quali gas, fertilizzanti, cereali, oli vegetali e manodopera provenienti da questi territori. Dovremmo, quindi, fare ragionamenti per evitare che future situazioni di conflitto, che ovviamente non ci auguriamo, possano metterci ulteriormente in crisi. Queste difficoltà legate ai riflessi del conflitto colpiscono l’Italia proprio mentre stava uscendo, grazie ai fondi del PNRR, da una stagnazione legata al Covid. I dati illustrati alla Camera hanno dimostrato che sino al Duemila, nonostante la riduzione di suolo agricolo a disposizione, l’innovazione tecnologica, le tecniche colturali e la meccanizzazione hanno aumentato notevolmente la produttività. Negli ultimi vent’anni, invece, la produzione è tornata a scendere, principalmente a causa del mancato sfruttamento della tecnologia”. Lo dichiara il deputato Filippo Gallinella (M5S), presidente della commissione Agricoltura dove si è svolta l’audizione dell’Associazione Italiana Società Scientifiche Agrarie in merito alla crisi Russia-Ucraina per il comparto primario.
“La risposta al recupero di produttività - prosegue -, rimanendo negli obiettivi della ‘Farm to Fork’, sono l’Agricoltura 4.0 e le Tecniche di Evoluzione Assistita. Ad esempio, per sostituire le importazioni di grano tenero, mais e girasole da Russia e Ucraina avremo necessità di circa 300mila ettari in più da coltivare: un quantitativo di suolo difficilmente a disposizione nel territorio italiano per questo scopo”.
“Pertanto - aggiunge Gallinella - o troviamo nuovi fornitori internazionali o aumentiamo in maniera massiccia le rese. Nell’immediato possiamo anche svincolarci dal greening, aumentare gli aiuti accoppiati ma non possiamo dimenticarci le questioni ambientali che, seppur momentaneamente da parte, rimangono preponderanti”.
“L’audizione conferma come solo l’innovazione potrà renderci meno sensibili agli shock del Pianeta. Altra questione cruciale è quella dell’irrigazione perché senza acqua non è possibile essere adeguatamente produttivi e, quindi, occorre accelerare sul Piano Invasi” conclude.
----------------- MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati
AGRICOLTURA, MANCA (M5S): IL GOVERNO SI IMPEGNA AD INCENTIVARE LA FILIERA DEL SUGHERO
24 marzo – “Nell’ambito del decreto Sostegni-Ter, il Governo si è impegnato a promuovere, in accordo con la Regione Sardegna, delle misure incentivanti per sostenere la nascita di nuove coltivazioni di sugherete nonché a prevedere misure incentivanti per garantire sempre la pulizia del sottobosco di querce da sughero. Prosegue, in maniera sempre più concreta, la tutela di una coltura preziosa e importante come quella del sughero italiano, presente principalmente nelle due Isole maggiori e in alcuni territori della Maremma tra Toscana e Lazio”. Lo rende noto il deputato Alberto Manca, esponente M5S in commissione Agricoltura e primo firmatario dell’ordine del giorno al decreto Sostegni-Ter sul comparto del sughero, accolto favorevolmente dal Governo Draghi.
“In questo decreto - aggiunge - siamo riusciti a respingere gli assalti che avrebbero rinviato la possibilità di utilizzare i fondi, pari a 150mila euro, che ho inserito nell’ultima legge di Bilancio per contrastare il Coraebus undatus, un insetto parassita che rischia di compromettere la qualità del sughero sardo”.
“Intanto, grazie al nostro interessamento, al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali è ripartito il gruppo di lavoro dedicato al sughero all’interno del ‘Tavolo Filiera Legno’. Potremo così favorire lo sviluppo di questo comparto e pianificare le future azioni e iniziative” conclude Manca.
----------------- MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati