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Agricoltura - Parlamento Italiano 
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UE, PIGNEDOLI (PD): BENE STOP ETICHETTA A SEMAFORO SU CIBI UK, TUTELATO MADE IN ITALY

"La notizia che l'Unione Europea abbia denunciato una "presunta violazione del principio di libera circolazione delle merci" a carico del nuovo sistema di etichettatura nutrizionale adottato dal Regno Unito, ci fa tirare un sospiro di sollievo. Classificare gli alimenti in base alla quantità di grassi, zuccheri e sale significava infatti penalizzare quasi tutti i prodotti made in Italy, dai formaggi ai prosciutti, passando per i vini. E' un metodo sbagliato che utilizza un criterio generico e sommario di selezione dei prodotti, penalizzando l'accesso al mercato per determinate categorie di merci senza giustificazioni reali rispetto a benefici o danni alla salute. Bene dunque ha fatto il ministro Martina ad intervenire con determinazione perché l'Unione Europea avviasse la procedura di infrazione contro il sistema inglese di etichettatura a semaforo". Lo dichiara Leana Pignedoli, vicepresidente Pd della commissione Agricoltura a Palazzo Madama.

Camilla Povia
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01/10/2014, 15:45
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AGRICOLTURA, RUTA (PD): PRESENTATI EMENDAMENTI AL COLLEGATO STABILITA', 65 SONO DEL PD

"Gli emendamenti presentati al collegato Stabilità per quanto riguarda l'Agricoltura sono 365. Di questi, 65 sono del Partito Democratico, sottoscritti e condivisi da tutto il gruppo. I temi principali contenuti negli emendamenti sono il riordino degli enti vigilati dal Mipaaf, il rischio in agricoltura, la semplificazione burocratica e quella dei controlli e numerosi interventi per il settore della Pesca. Confidiamo, naturalmente, nell'approvazione dei nostri emendamenti grazie ai quali si rilancia e si rende più competitivo il settore dell'Agroalimentare". Lo dichiara Roberto Ruta, capogruppo Pd in commissione Agricoltura a Palazzo Madama.

Camilla Povia
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01/10/2014, 18:43
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PUGLIA: LA CAP DI PUTIGNANO TRA CONCORDATO PREVENTIVO E LIQUIDAZIONE COATTA AMMINISTRATIVA

Gli ispettori, inviati dal viceministro De Vincenti, a seguito dell’interrogazione del deputato L’Abbate (M5S), hanno dato tempo sino al 7 ottobre per stabilire il futuro della Cooperativa Allevatori Putignano

Sempre più in bilico il futuro di uno dei gioielli della murgia pugliese. Tra crediti inesigibili, scelte di posizionamento e marketing oltre le proprie possibilità e controverse decisioni del Consiglio d’Amministrazione, la CAP di Putignano vive, forse, il momento più triste della propria storia lunga quasi cinquant’anni. Nell’interrogazione parlamentare, presentata lo scorso 11 marzo, il deputato 5 Stelle Giuseppe L’Abbate richiedeva al Ministero dello Sviluppo Economico ed al Ministero dell’Agricoltura, “a fronte della mancanza di chiarezza nelle scritture contabili e nella gestione degli ultimi anni della CAP, al fine di tutelare l’intera economia legata al mondo agricolo murgiano minacciata dalle possibili azioni fraudolente, di predisporre proprie ispezioni straordinarie ai sensi degli articoli 8,9 e 10 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220”.

“Una richiesta raccolta, in pratica, immediatamente dal viceministro De Vincenti che, il 5 maggio scorso, ha disposto l’ispezione straordinaria, la cui prima fase di accesso ispettivo e rilevazione si è conclusa il 28 maggio – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) – Abbiamo raccolto le istanze del territorio murgiano e ci siamo mossi subito presentando l’unico atto a nostra disposizione, ovvero un’interrogazione parlamentare, in cui abbiamo richiesto un intervento del Governo che, dobbiamo dar atto, è stato rapido. Purtroppo, il perpetrarsi di scelte non opportune hanno condotto la CAP ad una situazione a dir poco preoccupante. Uno dei vanti della Puglia potrebbe chiudere i battenti, qualora non vada a buon fine il concordato preventivo previsto. Fa specie pensare che, nonostante su un territorio come quello di Putignano e Noci risiedano un sottosegretario e ben due senatori, nessun politico si sia accorto prima della situazione sempre più drammatica mettendo a rischio il futuro di allevatori e lavoratori. Forse – conclude L’Abbate (M5S) – se si fosse intervenuti per tempo nelle passate legislature, non saremmo giunti a questo punto”.

Nella sua risposta il viceministro De Vincenti ha ripercorso la storia della CAP dal lontano 1967, sottolineando come il cambiamento delle modalità di vendita dei prodotti, con la scelta di puntare sulla grande distribuzione organizzata, abbia portato dal “sistema dei contanti” al “sistema dei padroncini”, che ha dato avvio a un lungo contenzioso per il recupero crediti. Una sofferenza di liquidità dovuta alla mancata riscossione che ha costretto a chiudere uno dei rami aziendali nel 2012, ovvero l’attività del mangimificio, stanti i 3 milioni di euro di contenzioso. La mancanza di disponibilità finanziarie ha comportato il continuo procrastinare dei rimborsi ai soci conferitori, scesi a 293 persone fisiche e 35 giuridiche dai 700 degli anni ’80-’90. Ciò, inoltre, ha condotto alla diminuzione del fatturato e all’incremento del fondo svalutazione crediti che già al 31.12.2012 ammontava a 1,7 milioni di euro.

“Attualmente, il sodalizio ha crediti per oltre 3,4 milioni di euro – ha dichiarato il viceministro De Vincenti nella risposta all’interrogazione di L’Abbate (M5S) – Il Collegio Sindacale ha messo in evidenza il fatto che il CdA non si è mai espresso in merito al futuro dell’ente e in particolare ha rilevato la discutibile gestione contabile proprio relativa alla riscossione dei crediti. Più in generale, la tenuta della contabilità industriale è sempre stata carente anche con l’utilizzo di un sistema informatico per la gestione delle procedure, ormai obsoleto (mancanza di un monitoraggio degli incassi, di una gestione dei prezzi di vendita, mancanza di contratti scritti e applicazione di sconti irrituali). Il CdA della cooperativa, come riferito in sede di verifica agli ispettori – ha proseguito De Vincenti – sta ricorrendo alla procedura di Concordato Preventivo e ha intenzione di dare in gestione l’impianto industriale, al fine di tenere in funzione i macchinari, evitandone così il deterioramento, mentre tramite la CAP Commerciale Srl sta cercando di eliminare la clientela inaffidabile e, infine, sta lavorando con i legali per terminare in modo positivo i contenziosi relativi sia ai crediti sia ai debiti. In base alle irregolarità riscontrate, gli ispettori hanno provveduto a irrogare una diffida volta a verificare l’effettiva presentazione al Tribunale competente della richiesta di Concordato preventivo e a ottenere ulteriori dati necessari per la verifica del ricorrere di una condizione di insolvenza della cooperativa stessa. In tal caso – ha concluso il viceministro – si aprirebbe la prospettiva dell’adozione di un provvedimento di liquidazione coatta amministrativa”. La nuova visita ispettiva è prevista per martedì prossimo, 7 ottobre.

Giuseppe L'Abbate
Deputato Movimento Cinque Stelle

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02/10/2014, 13:34
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Frutta tossica dalla Spagna, M5S: “Tutelare la salute dei consumatori e difendere i produttori italiani dalla concorrenza sleale"

Roma - "Intervenire tempestivamente mettendo in atto tutte le procedure necessarie affinché venga controllata la frutta proveniente dalla Spagna così da poter valutare se non sia il caso di bloccarne le importazioni” e intervenire “a livello comunitario per la definizione di norme che siano comuni a tutti gli Stati Membri così da tutelare la salute dei consumatori e difendere al contempo i produttori italiani dalla concorrenza sleale”. Lo ha chiesto la Commissione Agricoltura del Movimento 5 Stelle, in un'interrogazione a risposta scritta al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali (a firma Paolo Parentela).

“I Ministeri della Salute e dell'Ambiente hanno vietato l'uso sul territorio nazionale di agrofarmaci contenenti la molecola etossichina che sono invece ancora permessi in Spagna, Paese, a oggi – mette in guardia Parentela – principale fornitore di frutta in Italia con un valore delle importazioni che è aumentato del 5 per cento nel 2013 per un totale di 478 milioni di chili”. Servono azioni di tutela sia per i consumatori ma anche di tutela per i produttori italiani, che da questa concorrenza sleale subiscono un danno incalcolabile.

Area Comunicazione M5S Camera dei deputati

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03/10/2014, 7:26
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ORIGINE DEI PRODOTTI ALIMENTARI, M5S: “Mantenere l’obbligatorietà di indicare in etichetta la sede dello stabilimento di produzione”

Roma, 6 ottobre 2014 - Il Movimento 5 stelle chiede un impegno del Governo a “notificare alla Commissione europea entro il termine ultimo del 14 dicembre 2014 la volontà di mantenere l’obbligatorietà di indicare in etichetta la sede dello stabilimento di produzione alimentare per i prodotti realizzati e commercializzati in Italia”.

“A decorrere dal 14 dicembre 2014 - data di formale applicazione di gran parte del reg. UE 1169/11 - si legge negli atti depositati a prima firma del deputato Paolo Parentela – la prescrizione italiana della sede dello stabilimento potrà essere mantenuta solo a condizione che il Governo italiano provveda alla notifica di tale norma alla Commissione europea”.

“La notizia sullo stabilimento di produzione – continuano i deputati del MoVimento 5 Stelle - oltre ad avere una funzione importante per la sanità pubblica, serve ai singoli consumatori per scegliere un alimento rispetto a un altro anche in considerazione del paese o della regione dove è prodotto per motivi legittimi come sostenere l’economia e l’occupazione locali, in nome del valore del lavoro”.

"Il governo Renzi finora ha speso molte belle parole a tutela del made in Italy e del comparto agroalimentare, ora - proseguono i deputati del Cinque Stelle - dopo le parole devono seguire i fatti”.

Area Comunicazione M5S Camera dei deputati

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06/10/2014, 10:53
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CACCIA IN DEROGA: LINEE GUIDA MINISTERIALI MAI EMANATE

Roma, 7 ottobre 2014 - Per l’applicazione delle deroghe al divieto di caccia, la legge nazionale prevede l’emanazione di alcune linee guida proposte dai ministeri di Ambiente ed Agricoltura che le Regioni devono seguire.
Queste linee guida non sono mai state emanate e l’applicazione dell’articolo 9 della direttiva 147/2009 - in particolare della lettera a) del primo paragrafo che regolamenta la possibilità di derogare al divieto di caccia nell’interesse della salute e della sicurezza pubblica, nell’interesse della sicurezza aerea, per prevenire gravi danni alle colture, al bestiame, ai boschi, alla pesca e alle acque, per la protezione della flora e della fauna - da parte delle Regioni avviene senza un’omogeneità di indirizzo.
«Forse è anche per questo che il nostro Paese si trova spesso in contenzioso con l’Unione Europea proprio per l’applicazione, scorretta, della cosiddetta “caccia in deroga? - si chiedono i deputati della Commissione Agricoltura del Movimento 5 Stelle - Molto probabile. E per questo ci chiediamo quali siano le ragioni per cui i Ministri di Ambiente ed Agricoltura non abbaino ancora emanato tali linee guida e se non ritengano urgente farlo, specie dopo i numerosi episodi di attività venatoria “abusiva” a cui assistiamo ogni giorno, che compromettono il benessere e la tutela delle specie animali».

Area Comunicazione M5S Camera dei deputati

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07/10/2014, 19:00
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PA, PIGNEDOLI (PD): SU CORPO FORESTALE LA SFIDA E' TENERE INSIEME COSTI E LIVELLI DEI SERVIZI

"In un'ottica di revisione della spesa pubblica con l'obiettivo di avere più efficienza e minor costi è giusto razionalizzare anche nel campo della tutela e dei controlli nel settore agroalimentare. Anche sul Corpo Forestale dello Stato, dunque, serve razionalizzare e innovare rilanciando in termini più forti il ruolo di un organismo che svolge oggi un ruolo fondamentale". Lo dichiara Leana Pignedoli vicepresidente Pd della commissione Agricoltura a Palazzo Madama

"Il corpo Forestale - continua - dovrà probabilmente circoscrivere maggiormente il perimetro delle proprie attività e nel contempo crescere in specializzazioni, proprio per tutelare e salvaguardare l'immenso patrimonio agro ambientale italiano che ci colloca fra i primi paesi in quanto a ricchezza di biodiversità. Il corpo Forestale non deve rischiare di indebolire la sua funzione. Vanno rilanciate e utilizzate al meglio le competenze e le professionalità. Va messa a frutto in termini nuovi una cultura agro ambientale maturata sul campo e impiegata come base per un rilancio del paese e delle sue vocazioni. La scommessa - conclude Pignedoli - sta nel tenere insieme costi e livelli dei servizi".

Camilla Povia
Ufficio Stampa Pd Senato

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07/10/2014, 19:04
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AGRICOLTURA: ECCO LE MISURE A CINQUE STELLE PER RILANCIARE IL SETTORE



Sul piano di sviluppo rurale nazionale (PSRN), che affiancherà i piani regionali, il M5S presenta una risoluzione in Commissione Agricoltura alla Camera per orientare le scelte del Ministro Martina. Tra le proposte a 5 Stelle: misure di sostegno al reddito degli agricoltori, investimenti irrigui e miglioramento genetico del patrimonio zootecnico



“Una concreta occasione per rilanciare il settore agricolo affrontando problematiche strutturali irrisolte da anni”. È questo l’obiettivo dei deputati M5S della Commissione Agricoltura che chiedono formalmente al Governo di “progettare” le misure del piano di sviluppo rurale nazionale, meglio noto come PSRN, in modo da favorire il più possibile gli operatori del settore primario, che più di tutti scontano la crisi economica in atto, con un aumento costante dei costi di produzione e rese sempre più spesso compromesse dai cambiamenti climatici.

Oltre ai piani regionali (PSR), infatti, il regolamento UE n. 1305/2013 ha previsto la possibilità per ogni Stato Membro di predisporre un programma operativo di sviluppo rurale riferito al periodo 2014-2020, per fronteggiare una serie di problematiche di portata nazionale. Nella fattispecie, il Mipaaf si è concentrato sulle tematiche degli strumenti di gestione del rischio legato all’impresa agricola, oggi relegate alle sole assicurazioni agevolate, sugli investimenti di ammodernamento delle reti di adduzione e distribuzione irrigua con le relative opere di interconnessione e miglioramento strutturale delle reti deteriorate, sul miglioramento genetico del patrimonio zootecnico finalizzato all’aumento del patrimonio nazionale, nonché sul miglioramento genetico e la salvaguardia della biodiversità animale.

“Questa tipologia di investimenti ha un’importanza strategica per la crescita di tutto il settore agroalimentare nazionale – dichiara il deputato Filippo Gallinella (M5S), primo firmatario della risoluzione – Basta pensare al miglioramento del sostegno del reddito che si potrebbe generare con l’attivazione dei fondi di mutualizzazione mirati a coprire i risarcimenti per le perdite causate da avversità atmosferiche, fitopatie ed infestazioni parassitarie, poco appetibili per le compagnie assicurative. È necessario, però, che la soglia per accedere al contributo comunitario di questi fondi venga abbassata sotto il 30% così da renderla più appetibile agli agricoltori e consentire una maggior diffusione di questo strumento di sostegno. Non meno importante sarà il finanziamento agli interventi irrigui – continua il deputato 5 Stelle – in particolare per sollecitare ad una efficiente raccolta e trasmissione dei dati in UE che non pregiudichi la possibilità di implementare, attraverso programmi di investimento mirati, il piano irriguo nazionale. Allo stesso tempo sarà fondamentale l’avvio di programmi di conservazione del patrimonio genetico delle nostre razze autoctone, iniziando dalla creazione di un elenco univoco e condiviso delle razze presenti nel nostro Paese e assicurando l’interscambio e la fruibilità delle informazioni tra i vari database esistenti da parte di tutti i consulenti delle imprese agricole. Riteniamo che tutti questi impegni, assieme alla costituzione, in seno al Ministero dell’Agricoltura, di un gruppo di lavoro per la gestione della rete rurale nazionale, il coordinamento e l’eventuale assistenza tecnica alle autorità di gestione dei programmi regionali, siano una concreta occasione per rilanciare il settore. Per questo – conclude Filippo Gallinella (M5S) – chiediamo al Ministro Martina di esprimersi in merito alle nostre proposte (che ci aspettiamo prenda presto in considerazione, anche se non siamo colleghi di partito) e auspichiamo l’immediata discussione e votazione di questo provvedimento in Commissione”.

Giuseppe L'Abbate
Deputato Movimento Cinque Stelle

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08/10/2014, 14:58
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XYLELLA: LA CAMERA APPROVA GLI IMPEGNI AL GOVERNO DI L’ABBATE PER CONTRASTARE IL DISSECCAMENTO RAPIDO DELL’OLIVO IN SALENTO

Giunge dopo le pressioni dei 5 Stelle, dell’emanazione del decreto e ad un anno dalla presentazione dell’atto del deputato L’Abbate (M5S) il voto unanime della Commissione Agricoltura alla Camera

Dopo quasi un anno dalla presentazione, datata 31 ottobre 2013, la Commissione Agricoltura approva finalmente all’unanimità la risoluzione, a prima firma del deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S), sul disseccamento rapido dell’olivo che ha drammaticamente colpito le terre salentine. Un’approvazione tardiva non solo se confrontata a quando il parlamentare 5 Stelle sollevò il cosiddetto affaire Xylella alla Camera ma anche in relazione al decreto ministeriale, approvato la scorsa settimana dal Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina per correre ai ripari, dinanzi ad una stagione olivicola che si annuncia devastante per i coltivatori del Salento. Assieme alla risoluzione M5S, sui cui lavori lo stesso L’Abbate aveva richiamato la Commissione ad inizio agosto, sono state approvate le disposizioni dell’onorevole Mongiello (PD) e del collega del gruppo misto Zaccagnini. Unico punto di divergenza, nei diversi impegni indicati al Ministro Martina, quello relativo al commissario straordinario: i 5 Stelle hanno optato per l’astensione solamente grazie alla modifica del Governo che ha inserito “a valutare l’opportunità di incaricare un commissario”.

“Siamo, infatti, contrari alla nomina di un commissario ad hoc vista l’esperienza italiana ma soprattutto dato che c’è già un comitato tecnico responsabile, composto da esperti e professori in grado di vagliare ogni possibile soluzione per superare il problema del disseccamento rapido dell’olivo. Il Governo sembra esser ritornato sui suoi passi all’idea di creare una ulteriore poltrona – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S), primo firmatario della risoluzione – Con l’inserimento, da parte dei colleghi del Partito Democratico, del titolo gratuito di questo commissariamento, abbiamo optato per l’astensione”.

La risoluzione M5S impegna il Governo a predisporre tutte le misure necessarie per risolvere il complesso del disseccamento rapido dell’olivo, coinvolgendo attivamente le istituzioni e gli enti di ricerca, a conferire gli stanziamenti previsti dalla Legge di Stabilità 2014 per questa emergenza, a valutare l’opportunità di rendere pubblici, su un portale dedicato, i dati finora raccolti sulla diffusione e sulla gravità del cosiddetto affaire Xylella, così da evitare clamore ingiustificato ed allarmismi. Inoltre, la risoluzione L’Abbate prevede di valutare l’opportunità di acquisire i risultati relativi al monitoraggio della xylella fastidiosa, commissionato dalla Regione Puglia all’Università di Foggia su circa 2.000 campioni di olivi prelevati dalle zone olivicole di Bari e della Capitanata, per dimostrare l’eventuale espansione della malattia, di rendere noti, qualora possibile, i risultati relativi al soddisfacimento dei postulati di Koch e, pertanto, alla patogenicità del ceppo di xylella sull’olivo, come espressamente richiesto dai protocolli europei EPPO nonché di allargare il campo di indagine della malattia, considerando anche l’eventuale correlazione con l’utilizzo massiccio di diserbanti, tra cui glifosate e glufusinate, che nell’area salentina vengono distribuiti in massicce quantità negli oliveti, con più trattamenti nell’arco dell’anno solare. Infine, le politiche di controllo alle frontiere, gli interventi di profilassi ma soprattutto le azioni e le misure preventive e di sostegno per gli agricoltori e le aziende olivicole pugliesi interessate, facendo fronte ai danni al tessuto economico regionale.

“Una votazione unanime della Commissione Agricoltura della Camera che, seppur tardiva, essendo giunta dopo l’emanazione del decreto Martina – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – almeno ci consente di addrizzare il tiro su diversi fattori che, purtroppo, risultano mancare nelle disposizioni elaborate dal Ministero dell’Agricoltura. Spiace constatare la lentezza e la poca concretezza, invece, della Regione Puglia che, in un anno, ha concluso poco o nulla per risollevare le sorti degli agricoltori salentini”.

Giuseppe L'Abbate
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08/10/2014, 17:34
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MALTEMPO, LATORRE (PD) SCRIVE LETTERA A VENDOLA E MARTINA: ATTIVARE STATO DI EMERGENZA PER PROVINCIA PUGLIESE

"La provincia di Brindisi e Bari qualche giorno fa è stata colpita da una grandinata di eccezionale gravità che ha devastato le coltivazioni ortofrutticole di aziende e piccoli agricoltori. La Regione ieri ha già fatto un primo passo molto importante siglando l'accordo con le banche per il rinnovo delle operazioni di credito agrario nei confronti delle aziende agricole colpite da calamità naturali che si sono verificate su tutto il territorio regionale nel 2014. Ma è giusto che anche il governo nazionale sia informato sulla situazione di disagio che vivono i pugliesi e prenda eventualmente ulteriori provvedimenti. E' per questo che ho inviato una lettera al presidente della Regione Nichi Vendola e al ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina perché attivino al più presto ogni azione utile al riconoscimento dello stato di emergenza di quelle aree. All'impegno profuso dalla Polizia locale, dalla Protezione Civile regionale e dai suoi volontari ora va aggiunta la ricerca di risorse utili a mitigare i danni irreversibili che i nostri agricoltori saranno costretti a fronteggiare nei prossimi mesi". Lo rende noto Nicola Latorre, senatore del Pd e presidente della commissione Difesa a Palazzo Madama.

Camilla Povia
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09/10/2014, 16:27
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